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Monitoring waterbirds is fundamental to understand the health status of wetland habitats. However, this monitoring has to be conducted by means of reliable data collection that can provide accurate information on population trends. Usually, waterbird monitoring is difficult, as nesting grounds are usually located in inaccessible reedbed, and by eye detection of cryptic species is hard. Drones have the capacity to overcome most of these problems, as they can provide with an aerial view of places otherwise unreachable, while reducing the disturbance and time spent in the field. The present study aims to compare the accuracy, disturbance levels, and managerial efficiency between ground (traditional) and drone counts of a cryptic species, the Purple Heron Ardea purpurea. Traditional monitoring methods were only capable of detecting 35% of the nesting pairs detected by the drone surveys (8.0 ± 11.8 versus 22.9 ± 38.2 nesting pairs in ground and drone surveys, respectively). Consequently, colony size estimates between methods showed poor agreement, to the point that traditional methods missed colonies otherwise detected by the drone. No apparent negative effects on nesting pairs where found when flying the drone. In addition, mean time spent to survey breeding sites with a drone was far less than with the traditional approach, down to a six-fold time reduction. This reduction, together with a lack of disturbance observed when conducting the drone monitoring, and an increasing monitoring precision and accuracy, supports the use of drones as the least invasive option for studies on population monitoring on hardly accessible sites.
Key Words: Red footed falcon Falco vespertinus*Breeding biology* Cooperative breeding*Veneto*NE Italy Il falco cuculo Falco vespertinus è una specie monotipica a distribuzione eurosibirica. La popolazione europea è stimata in 18.000-44.000 cp maggiormente distribuite in Russia (40.000 cp) ed in Ungheria (2200 cp) (Cramp e Simmons 1980). In Italia è migratore regolare, più comune durante il passo primaverile e nidificante. La colonizzazione ha avuto luogo dal 1995 con la prima nidificazione accertata in provincia di Parma. Attualmente è comune come nidificante in Emilia-Romagna, in particolare nella provincia di Ferrara con 70 cp nidificanti nel 2000 (Brichetti e Fracasso 2003). Il suo stato di conservazione è ritenuto vulnerabile in Italia (Peronace et al. 2012) e nel Paleartico Occidentale, in quanto ha manifestato un ampio declino in seguito alla trasformazione dell'habitat, l'uso di pesticidi in agricoltura, la persecuzione venatoria dei corvidi (BirdLife International 2004). La Bonifica di Loncon, assieme alla Bonifica delle Sette Sorelle, costituisce un'ampia zona agricola ricadente nei comuni di San Stino di Livenza e Concordia Sagittaria, siti nella parte orientale della provincia di Venezia. Soggetta all'ultimo dei grandi processi di bonifica negli anni 1940-50, attualmente supporta colture agricole di tipo intensivo-estensivo di natura cerealicola e vitivinicola, con alberature scarse ed alcuni pioppeti artificiali. La riproduzione del falco cuculo è stata accertata nell'area di indagine durante la stagione riproduttiva del 2003 (Sgorlon e Panzarin 2003), l'area è stata in seguito controllata ogni anno durante la migrazione primaverile allo scopo di individuare i gruppi in sosta trofica e dalla seconda decade di giugno, per ricercare eventuali coppie riproduttive, dopo il passo dei migratori. Una volta individuato il sito riproduttivo, il controllo al nido è stato effettuato fino all'involo dei giovani con l'uso di binocoli e cannocchiali e, quando possibile, è stato verificato l'abbandono del territorio da parte del gruppo familiare. Sono stati ottenuti dati sui tempi della riproduzione, sull'attività al nido oltre che sull'apporto trofico dei pulli. A partire dal 2003 l'area di studio è stata interessata dalla riproduzione del falco cuculo (n min:1-2 cp), che ha utilizzato esclusivamente strutture arboree quali il platano Platanus hybrida, il pioppo cipressino Populus nigra var.Italica, il pioppo bianco Populus alba e l'acacia Robinia pseudoacacia. Sono stati occupati i nidi abbandonati di cornacchia grigia Corvus cornix, ed un singolo nido di gazza Pica pica, costruiti su alberi isolati oltre che su un filare di platani delimitante una strada provinciale ad alto flusso veicolare. Tale filare, occupato a partire dal 2007, risulta interessante per la specie in quanto presenta un'alta densità di nidi di corvide (48 nidi in un tratto lineare di 6 km) garantendo una buona scelta di siti riproduttivi per il rapace. La data media di arrivo in Bonifica di Loncon è il 10 maggio mentre l'abbandono dei gruppi familiari avviene attorno alla terza decade di luglio con ritardi fino alla prima decade di settembre. Dal 2003 al 2012 è stata accertata la riproduzione di 13 cp, distribuite nel territorio con una densità pari a 0,18 cp/kmq. Le coppie hanno allevato ed involato 20 pulli, con un successo riproduttivo pari a 2,2 pulli/nido. La data media di deposizione, considerando un periodo d'incubazione di 22-23 giorni (Cramp e Simmons 1980), ricade l '11 giugno (n:9, min 24 maggio –max 20 giugno) mentre l'involo dei giovani dal nido interessa in media l'ultima decade di luglio. In Tab 1 viene riportato l'andamento numerico delle coppie nel periodo in esame. 1 Negli anni in cui sono state accertate almeno 2 coppie nidificanti (2007,2008,2010), è stato possibile calcolare la NND, risultata pari a 3 km/cp con una media totale di 3,7 km/cp (n:8 cp). Le cure parentali sono state svolte da entrambi gli adulti, con i compiti legati alla caccia ed alla difesa del territorio per opera del maschio, che ha partecipato in modo attivo anche alla cova, sebbene tale attività sia una prerogativa della femmina. L'alimentazione dei pulli è stata garantita dagli adulti tramite l'apporto di Microtidi e Murini con l'aggiunta di insetti quali Ortotteri, Lepidotteri ed Odonati. E' stata verificata la partecipazione di soggetti estranei alla coppia, intervenuti in particolare nell'imbeccata ai pulli. Nel dettaglio sono stati osservati una femmina adulta ed un immaturo nel 2003, una femmina adulta nel 2005 ed una femmina immatura nel 2008. La popolazione nidificante in provincia di Venezia rispetta i normali tempi riproduttivi noti in bibliografia (Cramp e Simmons 1980, Glutz Von Blotzheim et al.1971). Le coppie nidificanti in provincia di Venezia, pur avendo una distribuzione di tipo puntiforme ed una densità relativamente bassa, presentano un buon successo riproduttivo pari ai territori dove le popolazioni si distribuiscono in modo coloniale, come del resto rilevato da Haraszthy e Bagyura (1993). Tale dato è paragonabile alle principali indagini relative alle popolazioni orientali oltre che al principale nucleo riproduttivo italiano (Tab 2) (Ferrari e Gustin 2009, Haraszthy e Bagyura, 1993). L'apporto degli insetti durante l'allevamento dei pulli è noto in letteratura (Glutz Von Blotzheim et al.1971, Purger 1998), in particolare, durante le nostre indagini, è stato appurato il prelievo di Odonati (generi Zygoptera e Anisoptera) oltre che della Mantis religiosa. Inedito per la specie sembra essere la presenza di individui estranei alla coppia che aiutano nelle attività al nido, secondo il fenomeno del cooperative breeding (Kimball et al 2003). La presenza di individui aiutanti al nido (helpers) non viene citato da Cramp e Simmons (1980) per il falco cuculo, appare comunque comune nei rapaci diurni (Newton 1979) presente, inoltre, in altre specie del genere Falco quali il lodolaio Falco subbuteo, il pellegrino Falco peregrinus e lo smeriglio Falco columbarius (Zuberogoitia e Martinez 2003, Kurosawa e Kurosawa 2003, Kimball et al 2003). Attualmente le coppie nidificanti nell'area di indagine appaiono stabili con tendenza all'incremento (1 coppia nidificante certa e due possibili nel 2012). Dimostrano una risposta tendenzialmente negativa nei confronti delle attività umane sia di tipo agricolo che legate alla situazione antropica dato che nel 2008 si è verificato l'abbandono di un nido a seguito di una ristrutturazione edilizia. Da considerare inoltre, il rischio di decesso degli adulti da impatto verso il traffico veicolare, in particolare nelle coppie che utilizzano i nidi lungo il filare delimitante la strada provinciale. E' stato confermato che tale evento può causare l'abbandono del nido e la conseguente riduzione del successo riproduttivo (Purger, 1997). Ringraziamenti: si ringrazia Angelo Nardo ed Adriano De Faveri per la condivisione dei dati e la collaborazione sul campo.Giuseppe Bogliani e Francesco Mezzavilla per la ricerca bibliografica. Alice Bassetto per la traduzione in lingua inglese.
Nei periodi ottobre-gennaio 2005/2006 e 2006/2007 sono stati effettuati censi-menti mensili degli Uccelli acquatici svernanti all'interno delle valli da pesca arginate della Laguna Sud di Venezia, estese per un totale di circa 3700 ettari. I risultati hanno evidenziato presenze complessive mensili comprese tra 80381 (ottobre 2005) e 113696 individui (novembre 2006), con una media di 99622 individui. Gli andamenti sono risultati diversi nei due inverni, con una sostanziale stabilità tra novembre e gennaio nel 2005-06 ed una diminuzione nel secondo inverno. Gli Anatidi sono risultati il gruppo più numeroso, con una media mensile di circa 73000 individui. Le due specie più abbondanti sono risultate l'Alzavola (Anas crecca, media di circa 36000 individui) ed il Germano reale (Anas platyrhyn-chos, media di 25724 indd.). La distribuzione degli animali è estremamente disomogenea, con densità minime di 4.6 indd./ha e massimo di 68 indd./ha; si ritiene che ciò sia da attri-buire alle caratteristiche ambientali ed alla diversa gestione antropica di ogni singola valle da pesca. Abstract. Fall-winter censuses of waterfowls in the fish farms of the Southern Lagoon of Venice (Italy): years 2005-2007. Monthly censuses of wintering waterbirds were performed between October and January, in the years 2005-2006 and 2006-2007, within the fish farms of the southern Lagoon of Venice (Italy). These consist of 3700 ha of mostly embanked, brackish water basins. Monthly occur-rences ranged between 80381 (October 2005) and 113696 birds (November 2006), with a mean of 99622. Trends turned out different between the two winters: numbers were stable between October 2005 and January 2006, whereas a decrease was observed in the second season. Ducks were the most abundant group, with a mean occurrence of 73000 birds. Teals (36000 birds) and Mallards (25724 birds) were the most abundant species. Spatial distribu-tion of wintering birds was highly uneven, with densities ranging between 4.6 birds/ha and 68 birds/ha; this was likely due to both environmental aspects and different fish farm mana-gement by owners.
... There are many investigations about the effect of an approaching drone on waterbirds [110]. These investigations have shown mostly shorter FIDs, similar to the results of this study, and drones are recommended for many waterbird censuses [111][112][113]. However, a considerable disturbance in waterfowl has also been observed, and it is recommended that drones should be forbidden in certain areas to minimize this potential disturbance [114]. ...
... In Italia è migratrice nidificante (estiva) di recente immigrazione. La prima nidificazione accertata è avvenuta in Emilia-Romagna, provincia di Parma, nel 1995 (Ravasini, 1995;Sponza et al., 2001;Sgorlon & Panzarin, 2012), ripetuta negli anni seguenti con espansione territoriale in provincia di Ferrara, Modena (Tinarelli, 1997), Piacenza (Ambrogio et al., 2001) e in Veneto, in provincia di Treviso (Nardo & Mezzavilla, 1997). Attualmente il nucleo in Pianura Padana rappresenta il limite più occidentale dell'areale di riproduzione delle specie (Calabrese et al., 2020) e, benché ridotto, è considerato stabile (Palatitz et al., 2009). ...
... Il numero totale degli uccelli acquatici che utilizza la Laguna di Venezia nel periodo tardo autunnale ed invernale non è noto né, al momento, stimabile con sufficiente precisione. Si ritiene che una forte componente migratrice interessi l'intera laguna; Borella et al. (2008) hanno recentemente dimostrato come nelle dieci valli arginate della laguna sud, che costituiscono circa la metà delle valli lagunari e che ospitano complessivamente circa 100000 uccelli acquatici nei mesi di gennaio, in novembre e/o dicembre si possano avere presenze superiori del 20% a quelle censite nel gennaio successivo. Per la Camargue, Tamisier e Dehorter (1999) stimano per via indiretta che gli uccelli in transito siano fino a quattro volte (per gli anatidi) e fino a otto volte (per la folaga) superori a quelli censiti a metà gennaio. ...
... This is particularly true for the Venice lagoon, where comprehensive and simultaneous counts of all the breeding waterbirds have never been performed to date. Nevertheless, surveys dealing with herons, gulls, terns and waders have been made several times since the 1980s; I choose three periods (1990-1992; 2000-2002; 2012-2014) for which the available data are more detailed (Amato et al. 1994;Valle et al. 1996;Mezzavilla and Scarton 2002;Scarton et al. 2005Scarton et al. , 2013bScarton and Valle 2015). Data for the period 2012-2014 were collected by the author and colleagues through frequent field surveys made each year from May to July or, in a few cases, are personal estimates based on opportunistic observations. ...
... Preliminary analysis of data collected for the monitoring of colonial waterbirds in the Po Delta Regional Park report more than 600 breeding pairs in 2004 (Volponi 2004). Nowadays, while nesting is still restricted to Punte Alberete and the Lagoon of Venice (Associazione Faunisti Veneti 2004), from late summer to mid winter high numbers are regularly recorded in the central Po Delta where birds disperse after breeding (Borgo et al. 2003). Colour-ringing showed that birds born at Punte Alberete regularly move to the Po Delta and may breed in the Lagoon of Venice. ...