April 2017
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L'interrogativo che dà il titolo a queste pagine presenta almeno tre elementi di complessità. 1 Ha per oggetto le " competenze " : termine ormai diffusissimo, tanto nel mondo del lavoro quanto in campo educativo, e presente nella cassetta degli attrezzi di diverse comunità scientifiche, ma con accezioni e significati non riconducibili a un unico comune denominatore. 2 Si proietta su un futuro remoto e, come afferma un noto aforisma di origine incerta, " È molto difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro ". 3 Tende a sovrapporre due dimensioni mutualmente esclusive: quella della descrizione – basata su ipotesi di prosecuzione delle tendenze in atto – e quella della prescrizione – basata invece sulla convinzione che gli attori (le imprese, le agenzie educative, i governi) debbano operare scelte coraggiose e in discontinuità rispetto al passato al fine di suscitare e cogliere nuove opportunità di crescita. In queste pagine si cercherà di offrire qualche spunto di riflessione per comporre una risposta plausibile al difficile interrogativo. Si partirà da una messa a fuoco della rappresentazione corrente del rapporto tra imprese italiane e capitale umano. Successivamente si illustrerà, sulla base dei più accreditati modelli previsivi che estrapolano le tendenze del passato, quale potrà essere la futura configurazione del mercato del lavoro nazionale. Si riassumeranno in seguito i risultati di studi che consentono di qualificare meglio due dei fattori che orienteranno il cambiamento previsto, dedicati agli effetti dell'automazione e della informatizzazione sulle occupazioni, e alla crescente importanza riconosciuta dalle imprese alle soft skills o competenze trasversali. In conclusione si tenterà una sintesi formulando alcune congetture sull'evoluzione della domanda di competenze utili alle imprese italiane.