F. Lamandé’s scientific contributions

Questo articolo presenta l’apparecchiatura per le persone adulte amputate agli arti inferiori, per causa vascolare (la maggior parte), traumatica, neoplastica, infettiva o congenita, ma senza mostrare le apparecchiature “non standard” che si possono trovare in quest’ultimo caso. Questo articolo esprime il punto di vista del costruttore e il punto di vista del rieducatore. Prima di tutto, sono esposte le varie protesi che vengono attualmente realizzate, con il supporto finanziario. Poi, viene spiegata in dettaglio l’applicazione dei dispositivi elencando varie tecniche e dando l’opinione del rieducatore su certi concetti. In conclusione, gli autori presentano, in modo critico ma costruttivo, alcuni sistemi protesici avanzati.

En este artículo se describen las prótesis usadas en las personas adultas que han sufrido una amputación del miembro inferior, por causa vascular (la gran mayoría), traumática, neoplásica, infecciosa o congénita, pero sin incluir las prótesis que no se ajustan a las «normas» y que se pueden encontrar en esta última causa. Expresa el punto de vista del ortoprotésico y del rehabilitador. En la primera parte, se describen las distintas prótesis que se utilizan en la actualidad. Después, se detalla su colocación, enumerando distintas técnicas y ofreciendo los consejos del rehabilitador sobre algunos diseños. Como conclusión, los autores presentan de un modo crítico, pero constructivo, algunos de los sistemas protésicos más avanzados.

L’amputazione di un arto superiore, a causa della sua origine principalmente traumatica, rappresenta solo una parte molto modesta dell’insieme delle amputazioni. Le protesi mioelettriche o mioelettroniche sono attualmente le più impiegate e sono descritte succintamente. La rieducazione (che si estende su due mesi nei casi più semplici) è totalmente differente da quella dell’amputazione dell’arto inferiore: nel primo caso il paziente è giovane e traumatico, mentre nell’altro è anziano e con patologie multiple. Essa, inoltre, è basata su un notevole tempo di rieducazione nella giornata (8-10 ore al giorno). La gestione, basata sui bilanci, in particolare mioelettrici e di qualità muscolare, si declina in tre parti: la rieducazione preprotesica, dove l’aspetto psicologico, la rieducazione ortopedica e il lavoro in vista dell’apparecchiatura sono i tre obiettivi essenziali, la rieducazione con protesi, in tre fasi, basata sull’acquisizione di una robusta base tecnica, non omettendo lo sviluppo della «sensibilità» e della «velocità» con la protesi, e la riabilitazione, dove il paziente deve mettere in pratica le sue acquisizioni nella vita quotidiana e professionale, nella conduzione di automobili e nella pratica sportiva. Le ultime due parti sono basate sulla pedagogia per obiettivi, che permette di perfezionare la rieducazione e la riabilitazione assicurando un follow-up preciso del paziente e una tenuta perfetta della sua cartella. Questa protesi di arto superiore, vista come un’eccellente «morsa sofisticata portatile» e non come una mano, cosa che non sarà mai, e un’equipe ristretta e coesa, con il medico, il protesista e i rieducatori, che deve dimostrare disponibilità, entusiasmo ed esigenza, permettono di stipulare un contratto morale molto positivo con il paziente.

La amputación del miembro superior, debido a que su principal causa es traumática, sólo supone una proporción muy baja de todas las amputaciones. Las prótesis mioeléctricas o mioelectrónicas son las más utilizadas y se describen brevemente. La rehabilitación (que se realiza durante dos meses en los casos más sencillos) es totalmente distinta a la de la amputación del miembro inferior : en el primer caso, el paciente es joven y ha sufrido un traumatismo, mientras que en el otro es un anciano y pluripatológico. También requiere mucho tiempo de rehabilitación durante el día (8-10 horas diarias). El tratamiento, que se basa en diversas evaluaciones, sobre todo mioeléctricas y de calidad muscular, consta de tres partes: la rehabilitación preprotésica (donde el aspecto psicológico, la rehabilitación ortopédica y el trabajo con vistas a la adaptación de la prótesis son los tres objetivos esenciales), la rehabilitación con la prótesis (que se realiza en tres fases y se basa en la adquisición de una base técnica sólida, sin omitir el desarrollo de la «sensibilidad» y de la «velocidad» con la prótesis) y la readaptación (donde el paciente debe poner en práctica sus logros en su vida diaria y laboral, la conducción de vehículos y la práctica deportiva). Las dos últimas partes se basan en la pedagogía por objetivos, que permite perfeccionar la rehabilitación y la readaptación realizando un seguimiento preciso del paciente y una cumplimentación perfecta de su historia clínica. Esta prótesis del miembro superior, considerada como una «pinza sofisticada portátil» y no como la mano que nunca será, junto a un equipo reducido y coordinado, compuesto por el médico, el protesista y los rehabilitadores (que deben mostrarse disponibles, entusiastas y exigentes), permiten establecer un contrato moral muy positivo con el paciente.

Il riadattamento, seguito logico della rieducazione, è la fine della gestione del paziente amputato di arto inferiore. L’ergoterapista espone gli eventuali ausili tecnici e la scelta della sedia a rotelle. In seguito, sono presentati la guida di automobili, con ciò che prevede la legge per le persone disabili, e i diversi problemi sollevati al momento del rientro a casa. Questi problemi sono notevolmente incrementati nel paziente con patologia vascolare. Il fisioterapista propone la descrizione delle attività superiori della deambulazione, distinguendo tra il paziente arteritico e quello di origine «traumatica». Per quest’ultimo, sono esposti la deambulazione dinamica e gli esercizi attinenti, in uno spirito un poco «estremo». Sono presentate le uscite dal domicilio e le attività sportive, tenendo presente che ogni persona amputata vi prende parte, nella misura delle sue possibilità. Ogni rieducatore deve ingegnarsi a spingere il paziente verso il massimo delle sue possibilità.

Questo articolo illustra la tendenza attuale a proposito delle persone amputate di arto inferiore e i concetti generali della rieducazione. È esposto ciò che deve essere fatto, nello stesso tempo, per questi pazienti, cioè le medicazioni realizzate dagli infermieri, le protesi, illustrate succintamente, e la rieducazione. La rieducazione parte da ciò che è realizzato nel postoperatorio, in ospedale, a volte con degli imperativi imposti dalle costrizioni ospedaliere. Nel centro di rieducazione, sono dettati gli obiettivi per la grande maggioranza dei pazienti: le persone anziane e con patologie multiple. È esposta la deambulazione, punto essenziale di questa rieducazione. In seguito, sono analizzati i problemi riconducibili a questa disabilità, con un’importante focalizzazione sul dolore, gestito dallo psicologo e dal fisioterapista. Sono proposte alcune tecniche più specifiche, come l’elettroterapia e l’ergoterapia. Sono esposte le differenze tra il paziente vascolare e il soggetto «traumatico», così come le patologie associate alle amputazioni.

La readaptación, proceso lógico que sigue a la rehabilitación, constituye el final del tratamiento en un paciente amputado de miembro inferior. El ergoterapeuta se encarga de exponer las posibles ayudas técnicas y de la elección de la silla de ruedas. A continuación, se hace referencia a la conducción de automóviles y su legislación para las personas discapacitadas, así como a los diferentes problemas que surgen cuando regresan a sus domicilios. Estos problemas son mucho más importantes en el paciente de origen vascular. El kinesiterapeuta propone una serie de actividades superiores de la marcha, aunque debe distinguir entre el paciente arterítico y el de origen «traumático». Para este último, se describen la marcha dinámica y ejercicios relacionados, con una mentalidad un poco «extrema». También se hace referencia a las salidas y a las actividades deportivas, sin olvidar que cada persona amputada participa en la medida de sus posibilidades. El rehabilitador debe esforzarse para que el paciente alcance el máximo de sus posibilidades.