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SOMMARIO La legge quadro 447/95 sull'inquinamento acustico e i successivi decreti attuativi, e successivamente il recepimento della direttiva CEE 2002/49, hanno reso necessaria, da parte degli Enti gestori delle infrastrutture di trasporto, la predisposizione dei piani di bonifica acustica. La Provincia di Perugia, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università degli Studi di Perugia, ha avviato nel 2003 il piano di contenimento del rumore delle proprie infrastrutture stradali, della durata di quattro anni, che prevede l'individuazione ed il risanamento delle situazioni "acusticamente" critiche. Si tratta di un caso di studio particolarmente significativo, considerata l'estensione della rete (circa 2800 km) che la Provincia di Perugia ha in gestione. Si è sviluppata una metodologia, opportunamente tarata e validata, applicabile alle diverse tipologie di strade analizzate, che ha permesso l'individuazione e la bonifica delle aree acusticamente critiche. Data la limitata presenza di casi di studio analoghi in Italia, il lavoro presentato risulta di particolare interesse anche in vista degli adempimenti previsti dal D.L. 19 agosto del 2005 n.194 relativi alle mappature acustiche, mappature acustiche strategiche e piani di azione. INTRODUZIONE L'inquinamento da rumore e il disturbo da rumore sono parametri determinanti nella definizione della qualità ambientale. Il rumore era, sino a poco tempo fa, una delle fonti di inquinamento più sottovalutate e meno controllate e solo da poco è stato riconosciuto come una grave minaccia per la salute e per il benessere psico-fisico dell'uomo. Le tipologie di rumore che caratterizzano la vita quotidiana di ogni essere vivente sono molteplici ed anche di diversa entità. Secondo studi dell'OCSE il 17-22% della popolazione dell'Unione Europea (circa 80 milioni di persone) è esposta a rumori diurni continuati in ambiente esterno dovuti al traffico veicolare la cui intensità supera i limiti di tollerabilità, ovvero 65 dB(A). Altri 170 milioni di cittadini sono esposti a rumori di intensità compresa fra 55 e 65 dB(A), livello al quale si manifestano i primi disturbi seri nel periodo diurno. Ne risulta che la principale sorgente di rumore è rappresentata dal traffico stradale, che affligge i nove decimi della popolazione europea esposta a livelli superiori a 65 dB(A). A queste stesse intensità sono esposti solo l'1,7% della popolazione a causa del traffico ferroviario e appena l'1% di quello aereo [1]. In Italia, in particolare, la situazione non è migliore, il rumore da traffico stradale rappresenta la principale fonte di disturbo sia nell'ambito urbano che extraurbano [2]. In questo contesto l'Università degli Studi di Perugia e la Provincia di Perugia stanno collaborando alla realizzazione del piano di contenimento ed abbattimento del rumore generato dalle infrastrutture viarie gestite dalla Provincia stessa. Lo studio prevede, in un arco temporale di quattro anni, di analizzare la rete stradale provinciale (sia le infrastrutture di proprietà, sia quelle di proprietà di altri Enti ma gestite dalla Provincia) e di suddividerla in diversi livelli di priorità di intervento; la suddivisione è effettuata sulla base dei flussi di traffico, della densità abitativa nel corridoio di impatto dell'infrastruttura stradale, della eventuale presenza di ricettori particolarmente sensibili e sulla base dei risultati di misure di rumore.