SOMMARIO La crescente incidenza dei veicoli a due ruote sul parco circolante in ambito urbano e sulle emissioni inquinanti da esso prodotte rende necessaria un'adeguata valutazione dell'impatto ambientale e dei consumi energetici di queste categorie di veicoli (motocicli e ciclomotori), con particolare riguardo al funzionamento durante il transitorio a freddo del motore ed al comportamento cinematico in condizioni di reale utilizzazione, aspetti fondamentali per la valutazione delle relative emissioni allo scarico e consumi di combustibile. In una prima fase, lo studio ha riguardato lo sviluppo di procedure per la definizione della sovraemissione a freddo, partendo dall'elaborazione di database definiti in altre indagini (progetto europeo Artemis, definizione dell'equivalenza cicli europeo/WMTC), per diverse classi di motocicli, differenziate per fase normativa e tipologia di motore. Tale indagine ha evidenziato la mancanza di informazioni relative alle classi normative più recenti (in particolare Euro 3 per le moto) e di cicli di guida specifici per veicoli a due ruote. Nella seconda fase dello studio l'Internal Combustion Engines Group (ICEG), operante presso l'Università di Genova, ha quindi condotto un'estesa campagna sperimentale sul territorio genovese, con veicoli strumentati per l'acquisizione della velocità istantanea durante lo svolgimento di prefissati percorsi caratteristici. Dall'elaborazione dei dati si sono ricavati alcuni profili di velocità che, insieme a cicli di omologazione, cicli reali e cicli di guida appositamente definiti per la valutazione delle sovraemissioni a freddo (IRC e IUFC), sono stati utilizzati per testare alcuni motocicli Euro 3 sul banco a rulli del Laboratorio Emissioni dell'Istituto Motori del CNR di Napoli. Si è quindi potuta valutare l'influenza dei cicli sulle emissioni a caldo ed a freddo e, applicando una delle procedure per la valutazione della sovraemissione a freddo, si sono potute ricavare ulteriori caratteristiche relative al transitorio a freddo per le diverse specie inquinanti regolamentate. Le informazioni sperimentali hanno inoltre consentito lo sviluppo di metodologie statistiche di analisi delle emissioni a caldo e di simulazione del comportamento a freddo. 2 Istituto Motori CNR, viale Marconi, 8-Napoli 1. INTRODUZIONE I veicoli a due ruote rivestono oggi un ruolo di primaria e crescente importanza nell'ambito della mobilità privata, in particolare nel contesto urbano, dove la congestione e le difficoltà di parcheggio giocano un ruolo fondamentale nella scelta della modalità di trasporto. Nel 2009 i mezzi a due ruote circolanti in Europa erano stimati intorno ai 32 milioni e rappresentavano circa l'8% della flotta circolante [1], con quote variabili tra i diversi Paesi in funzione del clima, della conformazione delle città, del tipo di trasporto pubblico locale presente, ecc.. In Italia la percentuale di questi veicoli era pari a circa il 20% del totale della flotta registrata, con una quota di circa 1/3 di ciclomotori (motore con cilindrata inferiore a 50 cm 3) e di 2/3 per i motocicli [2, 3]. Il contributo emissivo dei veicoli a due ruote risulta quindi tutt'altro che trascurabile rispetto a quello delle auto, soprattutto in contesti urbani particolarmente congestionati o dove il clima favorevole consente l'utilizzo di tali mezzi durante l'intero anno, incrementando la quota di moto e ciclomotori realmente circolanti su strada rispetto al totale. Uno studio riferito alla città di Genova tra il 1992 e il 2010 [4] ha stimato il contributo dei motocicli alle emissioni totali di CO ed HC intorno al 38% e 27%, rispettivamente, nell'anno 2010. Gli elementi che rendono critiche queste categorie di veicoli sono le tecnologie di post-trattamento dei gas di scarico, meno efficienti rispetto a quelle delle auto [5, 6] e la scarsa qualità della combustione, non ottimizzata in termini di rapporto aria/combustibile, che è spesso responsabile di alte emissioni di HC e PM [7, 8, 9, 10]. D'altro canto, questi veicoli sono caratterizzati da bassi consumi di combustibile e presentano quindi ridotte emissioni di CO 2 , stimate in Italia intorno al 5% del totale annualmente dovuto ai veicoli stradali [11]. Le emissioni dei veicoli a due ruote nelle aree urbane derivano principalmente dalle condizioni di guida e dalla fase di funzionamento a freddo del motore, che assume fondamentale importanza negli spostamenti brevi, caratteristici di questa tipologia di veicoli [12,13]. Secondo quanto riportato in [14], la differenza tra la modalità di guida urbana ed extraurbana si avverte soprattutto in termini di consumi di combustibile (circa il 30% in più nella prima modalità), mentre la fase di transitorio a freddo causa maggiori emissioni di CO, HC e CO 2 , ulteriormente crescenti al diminuire della temperatura ambiente. Tenendo conto delle precedenti considerazioni, appare evidente come un'accurata valutazione delle emissioni prodotte dai veicoli a due ruote, unitamente alla definizione del loro reale comportamento cinematico, siano di fondamentale importanza nello studio dell'inquinamento da traffico stradale in ambito urbano. A tale scopo, l'Internal Combustion Engines Group (ICEG) dell'Università di Genova e l'Istituto Motori del CNR di Napoli, entrambi impegnati in