La domanda che oggi sembra più opportuno porsi rispetto alla relazione tra le neuroscienze cognitive e le arti-nel nostro caso il cinema -non riguarda tanto il "se" le neuroscienze debbano interessarsi di settori all'apparenza distanti dai loro domini di ricerca, quanto il "perché" lo debbano fare. Certo, occorre avere ben chiari i limiti di questi approcci, così come le loro potenzialità ed è
... [Show full abstract] necessario chiarire che le neuroscienze tendono ad offrire quella che si potrebbe definire una "archeologia cognitiva" delle nostre esperienze estetiche. Ciò detto, rimane il fatto che le neuroscienze aiutino non solo a capire meglio la natura pragmatica della nostra relazione intenzionale con i mondi possibili in cui ci troviamo ad abitare quando ad esempio vediamo un film, ma anche le complesse forme di simulazione che tale esperienza è in grado di favorire.