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UnissResearch
Tortonese, Enrico; Chessa, Lorenzo Antonio (1982) Gobius ater Bellotti
(Pisces, Perciformes): specie valida ed inclusa nella fauna italiana. Bollettino
della Società sarda di scienze naturali, Vol. 21 (1981), p. 193-197. ISSN
0392-6710.
http://eprints.uniss.it/3335/
ANNO
XV -VOL. XXI
s.
S.
S.
N.
BOLLETTINO
della
SOCIETA'
SARDA
DI
SCIENZE
NATURALI
GALLIZZI
-
SASSARI
-1982
1981
La Società Sarda di Scienze
Naturali
ha lo scopo d'incoraggiare
e stimolare l'interesse
per
gli studi naturalistici, promuovere e so-
stenere
tutte
le iniziative atte alla conservazione dell'ambiente e co-
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S. S. S. N.
SOCIET
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Tribu11ale di Sassari
11.
70 del
29.V.I968
BolI. Soc.
Sarda
Sci. Nat
..
21: 193-197. 1982.
Gob,ius
ater
BelloUi (Pisces,
Perciformes):
specie
valida
ed
inclusa
nella
fauna
italia~a
ENRICO
TORTONESE
~',
LORENZO
ANTONfO
CHESSA
'~':'
,~
Istituto Zooprofilattico di Genova
Lungo
Bisagno Dalmazia 45-A, 16141
Genova
'~':'
Istituto di Zoologia dell'Università
Via
Muroni 25, 07100 Sassari
Gobius
ater
Belloui
(Pisces,
Perciformes):
a
valid
species
included
in
the
italian
fauna.
Gobius
ater Bellotti
(t
888), hitherto
known
from Nice and
Balearic Island,
is
also inc1uded in the Italian ichthyotauna.
It
was
found
on
Posidonia beds near Alghero (Sardinia) .The
study
of
its morphological characters confirms that this is a
good species well difIerent from G. niger L.
KEY
WORDS:
Gobius ater, I taly.
INTRODUZIONE
Nel 'corso di recenti ricerche sulla macrofauna dei fondali a
Posidonia
del
litorale di Alghero (Sardegna
Nord
Occidentale)
(CHESSA,
1980), sono state rinvenute alcune specie appartenenti
alla
famiglia Gobiidae. Una
di
esse (Gobius ater BelI.) richiede una
segnalazione, in
quanto
offre
un
particolare interesse.
ZONA
DI
PESCA E
METODICA
La zona indagata, situata
tra
l'isolotto della Maddalena ed
il
lido di Alghero, è caratterizzata da fondo sabbioso ricoperto da
un
est'eso e fitto posidonieto. Presso detta zona è stato scelto un
194
tratto di prateria compreso tra la batimetrica di
10m
e quella di
2,5 m lungo'
il
quale, nei due sensi, sono state effettuate due stra-
scicate utilizzando un gangano dello stesso tipo impiegato presso
la marineria locale
per
la pesca di varie specie della fauna che
popola le praterie della Posidonia.
I campionamenti sono stati compiuti di notte (si veda
LEDOYER,
1962), in data 9 settembre 1980. La seguente descrizione morfolo-
gica è basata su uno dei due esemplari, molto simili, che sono stati
pescati.
MORFOLOGIA
Misure: lunghezza standard 57 mm; altezza massima 14 mm;
lunghezza del 'capo 16,5 mm; diametro orizzontale dell'occhio 4,5
mm; lunghezza della
pinna
codale
12
mm. Altezza massima, corri-
spondente all'origine della prima pinna dorsale, compresa 4,1 volte
nella lunghezza standard; capo compreso 3,5 volte; diametro ocu-
lare compreso 3,6 volte nel capo e maggiore della distanza preo-
culare. Orlo 'superiore dell'occhio
non
sporgente sul profilo del
capo. Spazio interorbitale molto stretto. Narici anteriori dotate di
un lembo cutaneo ·diviso in lacinie. Cinque serie di genipori sot-
torbitali: le ultime tre sono più brevi, soprattutto l'ultima che è
raggiunta dalla breve serie orizzontale
«b».
Serie obliqua
«d»
di,scontinua. Squame
fortementectenoidi,
circa 40 in serie oriz-
zontale, circa
12
in serie verticale. Una ventina di serie di squame
predorsali, più piccole e cicloidi,
si
estendono
fin
sopra la metà
posteriore degli occhi.
Raggi delle pinne: prima dorsale 6, seconda dorsale 1.13 ;
anale 1.11, pettorali 14. Altezza delle pinne dorsali inferiore a
quella del 'corpo. Prima dorsale più bassa della seconda: i suoi
raggi sono liberi all'apice ma non prolungati in filamenti. Petto-
rali terminanti appena oltre la papilla anale; superiormente ai loro
raggi nor,mali
sta
un
evidente gruppo di raggi più brevi e sottili,
liberi, filamentosi. Ventrali oblunghe, completamente unite, non
raggiungenti la papilla anale; membrana anteriore assai ridotta.
Codalearrotonda
t'a.
Colorazione generale bruna,
più
chiara nell'area preanale e
soprattutto anteriormente alle pinne pari. Capo
più
scuro; sulla
195
sua
parte
inferiore vi 'sono alcune macchiette chiare, poco
~videnti.
Pinne
<con
numerose .macchiette
<chiare,
separate da
bande
oscure,
oblique
-o
trasversali. Base delle pettorali molto scura, ,così
da
for-
mare
una
macchia
che
contrasta con
l'area
chiara
che precede
dette pinne (Fig. 1).
f.ig. 1
NOTE
Gobius ater venne descritto
da
(BELLOTTI
(1888) in base
al-
l'esame di
un
centinaio
di
esemplari trovati sul mer·cato di Nizza.
In
seguito
LOZANO
REY
(1919) considerò come nuova specie un
G. balearicus (Isola Maiorca), che venne riconosciuto identico a
IG. ater. Nella
sua
monografia dei Gobius italiani,
NINNI
(1938)
affermò che G. ater e G. niger
L.
non sono cl
le
«varietà»
di
G. jozo L. Sorprende che,
pur
disponendo di
un
buon materiale,
196
egli sia pervenuto a
una
simile 'conclusione nei riguardi di
G.
ater
del quale raffigurò un esemplare (tav. XIV f.h.).
Dopo
il
1919 questo Gobide non venne più segnalato. Nelle
loro opere faunistiche lo annoverano
MILLER
(1973) e BAucHoT
e
PRAS
(1980), indicandolo 'come
«Ghiozzo
di
Bellotti»:
risulta
essere
una
rara
specie endemica del Mediterraneo occidentale, della
quale
non
sono ben precisati i caratteri e permane ignota la
biologia.
Sia
BINI
(1969) sia
TORTONESE
(1975), Olnisero naturalmente
G. ater nelle loro trattazioni dei Gobidi italiani.
E'
auspkabile
che nuovi reperti, nei nostri
mari,consentano
migliori acquisizioni intorno a questa specie, alle sue relazioni con
quelle affini ed al suo
mO'do
di
vivere in quanto membro delle
co-
munità bentoniche litorali.
RIASSUNTO
Gobius ater Bellotti (1888), finora
noto
a Nizza ed alle Baleari, fa
parte
anche dell'ittiofauna italiana.
E'
stato rinvenuto nel1e praterie di
Posidonia presso Alghero (Sardegna). Lo studio dei suoi caratteri morfologici
conferma che questa è
una
buona
specie,
ben
distinta
da
G. niger
L.
BIBLIOGRAFIA
BAUCHoT
M.L.,
PRAS
A., 1980 -Guide des poissons marins d'Europeo
427 pp., 64 tav. Ed. Delachaux-Niestlé, Lausanne-Paris.
BELLOTTI
C., 1888 -Note ittiologiche.
Atti
Soc. !tal. Sci. Nat., 22: 213-
229, 1 tav.
BINI
G., 1969 -Atlante dei Pesci delle coste italiane. VoI.
II,
Roma. Ed.
Mondo sommerso.
CHESSA
L.A., 1980 -
Macrofauna
catturabile col gangano in
due
praterie
di Posidonia oceanica (L.) Delile del litorale di Alghero. Mem. Biol.
Mar. e Oceanogr., Suppl. X: 383-384.
LEDOYER
,M.,
1962 -
Etude
de
la
Faune
Vagile des herbiers superficids
de
Zostéflacée
et
de quelques biotopes
d~algues
littorale,s. Ree. Trav. St.
Mar. Endoume, 25(39): 117-235.
LOZANO
REY
L., 1919 -Los peces de
la
fauna iberica
en
la
collecÌòn
do
museo. Trab. Mus. Nac. Cienc. Nat. Nladrid,
39:
1-112.
MILLER
P.T., 1973 -Gobiidae.
In:
T.C.
Hu~eau-Th.
Monod, Clofnam,
Unesco, Paris. VoI. I: 483-515.
197
NINNI
E., 1938 - I Gobius dei mari e delle acque interne d'Italia. Mem.
R. Com. Tal. ltal., 242: 169 pp.,
51
figg.,
19
tav.
TORTONESE
E., 1975 -Osteichthyes (Pesci ossei). VoI. I
I.
Fauna
d'Italia,
XVIII
+ 636 pp., 240 figg., 6 tav. XI. Ed. Calderini, Bologna.