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Manipolazione mentale e modelli di "persuasion": un caso clinico e una breve rassegna della letteratura

Authors:
  • European Federation of Centres of Research and Information on Cults and Sects (FECRIS)
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Abstract

Introduzione Il tema della manipolazione mentale è uno dei più discussi per le sue implicazioni etiche e le conseguenze che ne potrebbero derivare dal punto di vista legale. Il concetto fece irruzione nella cultura di massa nel 1974 quando un commando di due uomini e una donna dell'Esercito di Liberazione Simbionese, un gruppo terroristico di estrema sinistra, fece irruzione nella villa di Berkley in cui l'ereditiera Patty Hearst, figlia del miliardario e Senatore George Hearst, viveva e la rapì, chiedendo poi un riscatto. La ragazza, però, si unì al gruppo, assunse il nome di battaglia di Tania e partecipò di persona ad una serie di rapine di autofinanziamento, alcune delle quali portarono a conflitti a fuoco. Patty fu catturata dopo mesi di indagini dell'FBI nel Settembre del 1975. Il processo che ne seguì vide coinvolti in qualità di periti, fra i tanti, Louis Joloyn West e Robert Jay Lifton, due autorità di quella che chiamavano, rispettivamente, persuasione coercitiva 1 e riforma del pensiero 2. Il 20 Novembre 2018 la cooperante italiana Silvia Romano venne rapita in Kenya da un gruppo di criminali che poi la rivendettero ad una organizzazione islamica salafita. Verrà liberata il 9 Maggio 2020 grazie a trattative segrete con organismi dello Stato Italiano. I telespettatori dei TG di mezza giornata rimasero però sorpresi nel vedere le immagini della giovane liberata avvolta in abiti arabi e velo in testa. L'agnostica Silvia si era convertita all'Islam. Davanti alle perplessità di chi ha pensato di rispolverare i concetti, già utilizzati per il caso Hearst, di "lavaggio del cervello" e "sindrome di Stoccolma", la preponderante parte dell'opinione pubblica mostrava invece il rispetto per le scelte di vita, supposte libere e non condizionate, della ragazza, secondo i modi della società aperta liberale e democratica 3. Le due vicende differiscono considerevolmente quanto ad esiti e, consequenzialmente, quanto a reazioni dell'opinione pubblica. Appaiono però perfettamente omologhe in relazione al manifestarsi di un inaspettato mutamento di convinzioni e comportamenti in accordo con la visione dei rapitori. Questo apre a riflessioni sul ruolo della persuasione alla quale le due ragazze sono state sottoposte e su come essa possa essere interpretata a seconda di una serie di premesse, conseguenze e variabili ideologiche e culturali. Queste riflessioni sono di enorme rilevanza criminologica e finiscono per investire anche il piano della legittimità, quantomeno etica, di alcuni processi di indottrinamento; inducono, inoltre, interrogativi sulla conformità alla società democratica di varie organizzazioni in cui le 1 West, L.

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