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A due anni dal lockdown: la percezione di insegnanti e dirigenti scolastici circa gli effetti provocati dallo shock digitale sul sistema scolastico italiano

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Abstract

In questo articolo vengono illustrati i risultati di un'indagine condotta, con la partecipazione di un campione significativo di docenti e dirigenti scolastici, sugli effetti indotti dallo shock digitale che ha investito la scuola italiana in occasione del lockdown indotto dal Covid-19. L'indagine fa seguito alle precedenti due - condotte rispettivamente a due mesi e a un anno dal lockdown - e restituisce sia il quadro evolutivo concernente effetti e aspettative generati dallo "shock digitale" che gli esiti di un ampliamento del quadro di indagine alla determinazione del livello percepito di e-maturity (maturità digitale) raggiunto dall'ecosistema scolastico e agli effetti sul benessere individuale dei rispondenti. Apparentemente il lock-down è riuscito ad avviare un processo di innovazione particolarmente rapido con effetti positivi sia sulla e-maturity del sistema che sui processi didattici erogati che, infine, sul benessere individuale in ambito lavorativo. A due anni dallo sparti acque del 5 marzo 2020, nonostante l'emergere dei primi sintomi di normalizzazione e l'assodato aumento del carico di lavoro che comporta l'utilizzo di tecnologie, il sistema risulterebbe pronto per realizzare un'ottimizzazione dei processi di apprendimento che includa stabilmente attività didattiche aumentate dalle tecnologie, nonché forme integrative di didattica a distanza atte a favorire pratiche didattiche più collaborative, project based e finalizzate allo sviluppo di competenze. Non a caso ampia è risultata la curiosità mostrata nei confronti della certificazione elettronica delle competenze. Anche sul piano organizzativo il sistema sembrerebbe aver raggiunto la maturità necessaria per l'adozione di forme di smart working utili alla semplificazione dei processi gestionali e amministrativi. Plebiscitaria l'indicazione sulla necessità di mettere in campo e sostenere forme permanenti di aggiornamento, unite a una formazione iniziale seria e strutturata che includa sia le tecnologie didattiche che quella che potremmo definire "pedagogia digitale" e, nel caso dei dirigenti, gli aspetti di governance digitale.
BRICKS n.5 - 2022
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BRICKS | DALLA RETE
A due anni dal
lockdown: la percezione
di insegnanti e dirigenti
scolastici circa gli effetti
provocati dallo shock
digitale sul sistema
a cura di:
Carlo Giovannella, Licia
Cianfriglia, Antonello Giannelli
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Indagine, Lockdown, e-maturity, Wellbeing
Didattiche di Realtà Virtuale, Aumentata e nel Metaverso
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BRICKS n.5 - 2022
La prima indagine svolta a maggio del 2020 (con i soli insegnanti [6]) aveva, infatti, come scopo (vedere
fig. 1) lo studio della risposta emergenziale del sistema -seppure allo steady state (a due mesi dal
lockdown) - insieme all'impatto immediato provocato dallo shock digitale sulle pratiche scolastiche, sul
rapporto con le tecnologie e sulle intenzioni future. L'indagine condotta nel 2021 ha avuto lo scopo di
raccogliere - a un anno dal lockdown e con molta più esperienza accumulata - un'opinione degli
insegnanti più matura e consolidata sui processi didattici condotti all’interno di un ecosistema di
apprendimento tecnologicamente aumentato e, al contempo, di identificare i fattori che possano aver
contribuito a influenzare tale opinione, formatasi nell'ambito di un processo di innovazione tecnologica
così peculiare come quello indotto dalla pandemia [4]. Diversamente dalle due precedenti, l'indagine di
quest'anno è stata progettata principalmente per fare il punto sul livello di maturità digitale (e-maturity
[7, 24, 25]) raggiunto dall'ecosistema scolastico italiano e per questo ha visto il coinvolgimento sia degli
insegnanti che dei dirigenti scolastici (grazie ad un accordo intercorso tra ASLERD [8] e ANP [9]). Un
obiettivo importante, anche perché gli esiti di questa indagine, in forza dell'assenza di ulteriori studi
condotti sulla tematica, costituiranno un punto di riferimento per tutte le future indagini sull'evoluzione
digitale del sistema scolastico italiano. In contemporanea, sono stati indagati anche gli effetti indotti
dalla pandemia sul benessere individuale (wellbeing) delle categorie che hanno partecipato all'indagine,
nonché le loro intenzioni e aspettative future. Infine, si è inteso approfondire il modello relazionale-
causale che lega i fattori presi in considerazione dall'indagine, anche al fine di rifinire la comprensione del
modello MAETI (Model for Attitude to get Engaged in Technological Innovation) derivato in occasione
della seconda indagine [4].
Figura 1 - Finalità delle tre indagini svolte tra il 2020 e il 2022 a confronto
Nel prosieguo di questo articolo, illustreremo dapprima sinteticamente la struttura del questionario, i
dati relativi alla survey e la natura dei fattori presi in considerazione dall’indagine soffermandoci, in
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Figura 2 - A: struttura del questionario; B: composizione del campione dei partecipanti
Fattori sottoposti ad indagine
Rimandando i lettori interessati all'elenco completo dei fattori utilizzati nell'indagine all'articolo in
inglese disponibile su RG [11] qui ci concentreremo principalmente su quelli che sono stati utilizzati per
definire la maturità digitale dell'ecosistema scolastico e il benessere personale.
Maturità digitale (e-maturity)
L'e-maturity è un costrutto multifattoriale che può essere utilizzato per misurare la maturità digitale di
un'organizzazione complessa - quale un ecosistema di apprendimento scolastico [23-25] – ovvero la
capacità di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle tecnologie e dalla cultura digitale per lo
sviluppo strategico dell'organizzazione stessa. Trattasi di un costrutto alla cui definizione concorrono tre
aspetti che caratterizzano il funzionamento e lo sviluppo di un'organizzazione complessa:
le risorse tangibili e intangibili (infrastrutture, apparecchiature e software utilizzati in tutti i
sottoprocessi messi in campo dall'organizzazione);
le competenze individuali (di tutti gli attori che giocano un ruolo nei suddetti sottoprocessi);
la cultura organizzativa dell'ecosistema (vision, capacità di pianificazione, percorsi di sviluppo
professionale, etc.).
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Per fornire un’esemplificazione visiva del costrutto, in figura 3 abbiamo riportato i tre blocchi sopra
elencati insieme ai fattori che li caratterizzano e che sono stati oggetto di studio nel corso della presente
indagine. Nella stessa figura abbiamo aggiunto anche un quarto blocco dedicato a fattori che
caratterizzano i processi di apprendimento, in quanto è su di essi cui si palesano gli effetti pratici degli
sviluppi strategici dell'ecosistema. L'aggiunta di questo quarto blocco, inoltre, aiuta il lettore a
confrontare l'e-maturity con il framework conosciuto come DigiCompOrg [12], a partire dal quale è stato
sviluppato lo strumento di autovalutazione chiamato SELFIE [13], che si suddivide negli 8 ambiti
riportati in fig. 4. Da tale figura si comprende come, al momento, SELFIE non sia uno strumento di
immediata lettura a causa del variegato novero dei fattori e degli ambiti presi in considerazione.
Esaminando SELFIE in maggior dettaglio [13], ci si rende conto anche di come sia caratterizzato da una
limitata granularità delle scale di risposta (5 livelli) e, soprattutto, di come l'accesso ai dati sia
centralizzato e non consenta in alcun modo di poter accedere ai dati raccolti da un ecosistema nazionale,
seppure in forma aggregata.
Figura 3 - Fattori che contribuiscono alla definizione del costrutto e-maturity (maturità digitale) dell’ecosistema
scolastico ripartiti per blocchi: Risorse, Competenze, Fattori organizzativi; in figura sono mostrati anche i fattori che
caratterizzano i processi di apprendimento che fungono da punto di caduta dell’ecosistema scolastico
Figura 4. Fattori presi in considerazione dallo strumento SELFIE utilizzabile per l’autovalutazione di una singola scuola [13]. I
rettangoli colorati sono un aiuto visivo per facilitare il confronto con fig. 4. Le voci in grigio non sono state prese in
considerazione dal costrutto e-maturity, o non sono state prese in considerazione allo stesso livello di granularità. Le voci in
verdino sono state considerate dal modello di benessere personale
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Per tale motivo, quantunque SELFIE rappresenti uno strumento utile per l'autovalutazione di una singola
scuola, non è ancora utilizzabile per poter valutare un intero ecosistema scolastico, cosicché si è reso
necessario lo sviluppo di un apposito set di domande inserite nelle sezioni II e III del questionario [10]. La
piena autonomia nella gestione dello strumento di indagine e, dunque, dei dati raccolti è necessaria,
come descritto più oltre, anche per poter effettuare uno studio delle relazioni causali tra fattori (vedere
fig. 9, 10, 13) e rendere ancora più leggibile e, soprattutto verificabile, il modello di e-maturity, mostrato
in fig. 3.
L'ipotesi di lavoro per quel che concerne l’e-maturity dell'ecosistema scolastico italiano è che lo shock
digitale a cui l’ecosistema è stato soggetto negli ultimi due anni ne abbia incrementato il livello medio.
Il benessere individuale (wellbeing)
La qualità di un ecosistema di apprendimento, ovviamente, non è determinata dal solo livello di e-
maturity. Quest'ultima deve essere considerata come un elemento utile a sostenere la crescita
complessiva della smartness dell'ecosistema che, come ormai noto [14], è un costrutto
multidimensionale che interessa tutti i livelli rappresentati in fig. 5 e corrisponde all'integrazione di due
aspetti del benessere personale: quello determinato dalle caratteristiche del contesto in cui si opera e
quello riconducibile a implicazioni personali di carattere psicologico e sociale. Fig. 6 mostra, infatti, come
la piramide della smartness (ASLERD pyramid) - costruita integrando i livelli della piramide dei bisogni di
Maslow [15] con gli aspetti presi in considerazione dalla teoria psicologica del flow [16] - sia anche
riconducibile all'integrazione degli aspetti considerati dall'EUROSTAT per definire il livello di benessere
indotto nelle persone da un contesto in cui si abita e/o si opera [17] con gli elementi che costituiscono
l'impianto della Self-Determination Theory (SDT) [18]: autonomia, competenza, relatedness (relazionalità/
affinità).
Figura 5 - Piramide ASLERD della smartness-wellbeing di un ecosistema centrato sulle persone, a partire dalla quale è possibile
costruire una valutazione partecipata di un ecosistema per l’apprendimento [22], quale quello scolastico [23]
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Figura 6 - Livelli della piramide ASLERD della smartness-wellbeing (colonna 2) a confronto con gli elementi su cui si basa la
costruzione di tale costrutto (piramide di Maslow [15] e teoria del flow [16] – colonna 1), con gli elementi presi in
considerazione dall’Eurostat [17] per definire il benessere generato da un contesto/luogo e dalla Self-Determination Theory [18]
per definire il benessere psicologico individuale (in particolare in ambiente lavorativo)
Per far comprendere al meglio la relazione che esiste tra i costituenti della SDT e i livelli più alti della
piramide della smartness, abbiamo realizzato fig. 7 in cui sono mostrati anche tutti i fattori indagati dalla
sezione IV del questionario. Si può vedere come la relatedness coincida con il bisogno di interazioni sociali
soddisfacenti, che possono essere considerate alla base dell'apprezzamento pubblico e dell'autostima.
Fig. 7 mostra, altresì, come i livelli più alti della piramide della smartness siano connessi alla capacità del
tecno-ecosistema di generare nell'individuo uno stato di flow, ovvero di forte coinvolgimento, che
necessariamente è collegato al livello di soddisfazione personale che, a sua volta, si nutre della
sensazione di operare con competenza e sentirsi adeguati a rispondere alle sfide dal contesto operativo,
sfide che possono produrre un’ulteriore crescita del livello di competenza percepito. Il forte
coinvolgimento e la sensazione di adeguatezza delle sfide presentate dal contesto stimolano anche un
senso di autonomia, il livello della motivazione estrinseca e, quindi, il senso di appagamento (capace di
stimolare anche la motivazione interna).
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Figura 7 - Posizionamento dei fattori presi in considerazione per determinare il livello di benessere psicologico individuale dei
partecipanti all’indagine rispetto ai livelli che compongono la piramide ASLERD della smartness-wellbeing di un ecosistema
centrato sulle persone
L'assunzione che si deriva da quanto sopra è che l'adesione individuale ad un processo di innovazione
tecnologica (seppure forzato come quello indotto dalla pandemia) e la relativa adozione di nuove
tecnologie possano essere messe in correlazione con il livello percepito di benessere individuale indotto
dall'ecosistema in trasformazione. La verifica è stata lasciata alla sezione IV del questionario.
Altri aspetti considerati dall'indagine
Accanto all'influsso esercitato dal processo di innovazione sulle attività didattiche, con questa terza
indagine abbiamo voluto approfondire anche alcuni aspetti concernenti la dinamica del processo di
innovazione per comprendere meglio la tempistica delle sue fasi - acquisizione di consapevolezza,
accettazione, adozione - che non può essere data per scontata nel caso di un processo di innovazione
forzato come quello che è stato vissuto dalla scuola italiana in questi ultimi due anni [4].
Oltre a ciò, abbiamo cercato di comprendere anche in che modo le tecnologie a cui si sono trovati esposti
gli insegnanti e, unitamente al processo di innovazione, alla variazione indotta del livello di e-maturity e
del benessere individuale lavorativo siano state in grado di influenzare l'atteggiamento individuale nei
confronti delle tecnologie, nonché prospettive e aspettative per il futuro (sezioni V e VI del questionario).
Principali risultati
Per brevità rinviamo il lettore interessato ai dettagli dell'analisi statistica descrittiva e dei suoi esiti alla
tabella pubblicata nell'appendice del riferimento bibliografico [11]. Qui di seguito ci limiteremo a
riportare la sintesi ragionata dei risultati principali. Gli esiti dell'analisi statistica descrittiva saranno
accompagnati, ove rilevante, dallo studio della rete causale ottenuta unendo le opinioni di insegnanti e
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dirigenti scolastici grazie all'algoritmo PC [19, 20] che ha permesso di definire la direzione della relazione
causale [4, 6]. Tale scelta è stata fatta per poter restituire nelle singole sottosezioni sia il quadro di
insieme che la sua evoluzione che, infine, le relazioni interne alla rete dei fattori, senza per questo
trascurare di evidenziare gli aspetti di maggiore interesse emersi dall'analisi.
Caratteristiche del processo di innovazione tecnologico forzato
Dall'indagine svolta nel 2021 [4] era già emerso come nel caso di un processo di innovazione forzato,
quale quello indotto dal lockdown, la fase di acquisizione di consapevolezza circa le nuove tecnologie
introdotte nell'ecosistema si fosse sviluppata in parallelo a quella dell'accettazione ma, a causa della
struttura del questionario, non fu possibile identificare se il sistema fosse transitato, o meno, verso la
fase di adozione di tali tecnologie, la portata dell’impatto generato da tale eventuale transizione. Nel
corso della presente indagine abbiamo chiesto esplicitamente di indicare il tempo trascorso tra
l’introduzione e l'accettazione delle tecnologie e quello intercorso sino alla loro accettazione, nonché di
indicare in che percentuale le tecnologie a cui si è stati esposti fossero state adottate in forma definitiva.
E' emerso che il 40% delle tecnologie sperimentate non è stato utilizzato. Non è stato possibile
determinare la quantità delle tecnologie a cui gli insegnanti sono stati esposti ma sappiamo che quelle
utilizzate nei processi didattici ammonta al 52% del totale (dato che sommato al precedente porta al
92%) e che risultano essere state adottate definitivamente il 45% di quelle sperimentate. Il dato più
sorprendente riguarda però la tempistica: apparentemente il tempo medio necessario per l'accettazione
delle tecnologie è stato di 17,9 giorni, mentre quello per l'adozione definitiva delle stesse all'interno
delle attività didattiche di 22,9. In altri termini una transizione che nei processi di innovazione
tecnologica tradizionali avviene in 6-24 mesi, in questo caso è avvenuta il 5 giorni! Di certo è un risultato
che può essere spiegato dalla necessità di essere operativi nel minor tempo possibile ma presuppone
anche un'estrema facilità d'uso delle tecnologie stesse. Non a caso le tecnologie maggiormente adottate
sono quelle realizzate per ambiti diversi da quello educativo e che erano state già passate al vaglio da
centinaia di migliaia di utenti (ad esempio, Zoom, Teams, Mirò, Google, ecc.). Non è un caso che coloro
che hanno partecipato al sondaggio abbiano indicato tra le competenze digitali maggiormente
sviluppate nel corso di questi ultimi due anni l'utilizzo di applicazioni per la comunicazione (68%), seguito
da quello degli ambienti di sostegno per la collaborazione (59%), per la raccolta, organizzazione e
condivisione di risorse digitali (55%), per il filtraggio dei contenuti (34%), per la riproduzione di una classe
virtuale (48%), la preparazione di contenuti offline (44%) e on-line (41%), insieme agli applicativi per la
produttività personale (30%), il trattamento digitale di video (28%) e immagini (25%).
La e-maturity dell'ecosistema
L’interrogativo successivo a cui si è cercato di rispondere ha riguardato l'impatto del processo di
innovazione tecnologica forzato sulla percezione del livello di e-maturity dell'ecosistema scolastico, e sui
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processi di apprendimento (che analizzeremo nella prossima sezione). Le valutazioni medie riguardanti i
fattori che compongono il costrutto e-maturity che sono emerse dall'indagine sono riassunti da fig. 8.
Nonostante i problemi strutturali emersi nelle precedenti indagini [6, 2, 3, 21] e che continuano ad
affliggere la scuola italiana, la valutazione sulla connettività dell’ecosistema scolastico (6.20 -> 6.40 I;
7.17 DS) e sulla dotazione hardware della stessa (6.19 -> 6.54 T; 7.88 P) è leggermente migliorata
nell'opinione degli insegnanti (I) rispetto al 2021 e ha assunto valori relativamente alti in quella dei
dirigenti scolastici (DS). Più bassa appare la valutazione sulla dotazione informatica degli studenti (6.03 I;
6.57 DS) ma, dal momento che la penetrazione degli smartphone tra i giovani è pari al 100%, è molto
probabile che tale valutazione si riferisca alla disponibilità personale di un laptop che ancora non rientra
nelle possibilità economiche di tutte le famiglie [21].
Per quel che riguarda le risorse umane e le competenze, i rispondenti hanno stimato come piuttosto
elevato il livello delle proprie competenze digitali (7.91 I; 7.93 DS) e pedagogiche associate (7.35 I, 7.26
DS), mentre si sono mostrati molto più contenuti con le competenze digitali (5.93 -> 6.49 I; 7.18 DS) e
pedagogiche (5.85 -> 6.36 I; 6.98 DS) dei propri colleghi, seppure in significativo miglioramento rispetto
al 2020. Più alte le competenze digitali riconosciute agli studenti: 6.86 I; 7.55 DS.
Figura 8 - Valori medi assegnati dai partecipanti ai fattori che contribuiscono a determinare l’e-maturity dell’ecosistema
scolastico. Confronto tra i valori assegnati dagli insegnanti a sinistra e dai dirigenti scolastici a destra. In rosso i valori medi
calcolati sui fattori appartenenti a ciascun blocco. In basso il confronto tra il valor medio assegnato dai partecipanti all’e-
maturity e il valore della stessa ricavata come media dei valori medi calcolati per ciascun blocco di fattori. Si noti l’elevato grado
di similarità che conferma la coerenza dei partecipanti all’indagine nel rispondere alle varie domande
Dal questionario non è possibile comprendere se un'autovalutazione delle proprie competenze così
elevata rispetto a quelle dei colleghi sia dovuta a una sopravvalutazione delle proprie potenzialità o a un
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reale gap di competenze esistente tra coloro che sono attivi anche nei gruppi social e hanno risposto al
questionario e coloro che non lo sono. In ogni caso è stato possibile cogliere dei segnali che, seppur
piccoli, non devono essere sottovalutati e che sembrerebbero indicare un inizio di deterioramento del
clima di forte collaborazione tra pari che fu riscontrato nell'indagine del 2021: a parte un piccolo
decremento nella valutazione delle competenze medie dei colleghi (sempre rispetto al 2021), si è
osservato un significativo decremento (-0.89 sul valor assoluto) del livello di coesione e collaborazione
tra colleghi, nonostante rispetto al 2020 persista la percezione di una variazione positiva (+1.40).
Come visto sinora i valori medi delle valutazioni fornite dai dirigenti scolastici risultano più elevati
rispetto a quelli degli insegnanti, ma il divario si allarga ulteriormente, in maniera non inattesa, quando a
essere valutati sono gli aspetti relativi alla cultura organizzativa dell'ecosistema: leadership digitale
(7.97 DS; 6.48 I), visione futura sul digitale (7.88 DS; 6.27 I), assistenza operativa (7.75 DS; 6.23 I), smart
organization dei processi (7.81 DS; 6.35 I), condivisione delle "migliori pratiche" (7.12 DS; 6.33 I).
L'immagine complessiva che emerge dai dati di fig. 8 è ulteriormente confermata dalla valutazione di
controllo della e-maturity percepita: 7.12 DS; 6.33 I. A onor del vero si è riscontato un lievissimo
arretramento - non statisticamente significativo - del livello di e-maturity percepito da parte degli
insegnanti rispetto al 2021 ma, ciò nonostante, resta ancora molto elevato l'incremento percepito
rispetto al 2020: 2.82 DS e 2.04 I. L'analisi delle relazioni causali tra fattori, fig. 9, mostra l'esistenza di
un'area in cui si raggruppano i fattori che contribuiscono alla determinazione della maturità digitale
dell'ecosistema scolastico, area che è ripresentata ingrandita e con dovizia di particolari in fig. 10.
Figura 9 - Rete causale tra i tra fattori presi in considerazione nella presente indagine
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Figura 10 - Ingrandimento dell’area della rete causale di fig. 9 che riguarda i fattori che contribuiscono a determinare la e-
maturity dell’ecosistema scolastico, arricchito con i valori riscontrati (insegnanti/dirigenti) e con i simboli che richiamano il
blocco di appartenenza (vedere fig. 3). L’ovale rosso indica il fattore terminale della rete causale
Come è logico, ed era auspicabile aspettarsi, il terminal della rete causale di tale area è proprio la e-
maturity del sistema scolastico (SeM). Appare anche abbastanza logico che i fattori che descrivono le
infrastrutture e le dotazioni tecnologiche si trovino a monte della rete causale, prima tra tutti la
connettività della scuola (SC). E' interessante notare come le competenze digitali degli studenti (ASTP)
vengano considerate come precondizioni affinché gli studenti si dotino di un’adeguata attrezzatura (StTA)
e di come quest'ultima sia considerata capace di influenzare la percezione dell'adeguatezza tecnologica
della scuola (STA), quasi ne fosse una componente. Diverso il discorso sulle competenze digitali (ATTP) e
pedagogiche (ATPP) degli insegnanti che sono percepite come fattore indipendente sia dalla dotazione
tecnologica della scuola che dalla cultura organizzativa, quantunque parte dei fattori che definiscono la
maturità digitale. E' un dato che intuire come che gli insegnanti percepiscano le proprie competenze
quale frutto di un impegno individuale, piuttosto che come il risultato indotto da una crescita
complessiva dell'ecosistema in termini di cultura digitale.
È chiaro altresì che i fattori che contribuiscono a determinare la cultura organizzativa dell'ecosistema
fungono da ponte essenziale tra la disponibilità di un'adeguata infrastruttura tecnologica e il loro utilizzo
ottimale al fine di sviluppare un'elevata maturità digitale. Il ruolo della dirigenza scolastica appare
dunque essenziale. La leadership digitale (SDL), infatti, è determinata non solo dall'acquisizione di
un'adeguata dotazione tecnologica, ma quest'ultima deve essere accompagnata da un altrettanto
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Didattiche di Realtà Virtuale, Aumentata e nel Metaverso
adeguato livello di assistenza operativa (OA). E non basta, serve anche una spinta alla condivisione delle
migliori pratiche (BPS) che viene ritenuta fondamentale sia per la qualità della formazione (QT) che per il
mantenimento di un alto livello di coesione e collaborazione tra colleghi (CC), oltre che essere in grado di
contribuire direttamente alla percezione del livello di maturità digitale. La leadership digitale è il fattore in
grado di ispirare una soddisfacente vision sul futuro digitale dell'ecosistema (SDFV) che non può
prescindere dall'utilizzo di un’organizzazione del lavoro smart (USO).
Benessere individuale
Viste le conseguenze che lo shock digitale ha avuto sulla percezione del livello di e-maturity
dell'ecosistema scolastico ci si può chiedere se un effetto altrettanto positivo si sia riverberato anche sul
benessere individuale a livello lavorativo, così come è stato definito nella sezione 2.2 e in fig. 7. A questo
interrogativo risponde fig. 11 in cui sono riassunti gli esiti emersi dalle risposte dei partecipanti
all’indagine. Il quadro appare decisamente positivo, in misura molto maggiore per i dirigenti scolastici
rispetto agli insegnanti.
In cima alla lista dei fattori che hanno riscontrato maggior giovamento dallo shock troviamo l'accresciuto
senso di autonomia (+2.37 DS; +1.73 I), a cui fa seguito un senso di maggior coinvolgimento (+2.08 DS;
+1.34 I) e la percezione di maggiore stima degli altri nei propri confronti e in ciò che si è in grado di
realizzare (+1.82 DS; +1.39 I). Meno rilevanti, ma ancora significative, le variazioni in positivo della
motivazione personale, sia intrinseca (+1.63 DS; +0.95 I) che estrinseca (+1.67 DS; +0,95 I) e del livello di
autostima (+1.63 DS; +0.94 I). A chiudere, la variazione, comunque in positivo, del livello di
autorealizzazione (+1.17 DS; +0.59 I). Il deciso miglioramento in termini di benessere individuale in ambito
lavorativo è risultato essere accompagnato da un altrettanto, e anzi superiore, miglioramento del livello
percepito della propria relazione personale con le tecnologie: (+2.4 DS; +1.65 I) per l'interesse verso le
sfide poste dalla digitalizzazione della scuola; (+2.28 DS; +1.84 I) per il feeling con le tecnologie; (+2.68 DS;
+1.96 I) per la propria propensione nei riguardi dell'innovazione. Una situazione che nel complesso viene ad
essere riassunta nella percezione di incremento dell'e-maturity individuale (+2.49 DS; +2.05 I).
Questi risultati assumono una rilevanza ancora maggiore alla luce di un dato che viene ulteriormente
confermato e appare ormai assodato: la didattica online e comunque l'integrazione di tecnologie nei
processi scolastici comportano un incremento consistente della mole di lavoro per coloro che vi sono
coinvolti: 60% per gli insegnanti e 67% per i dirigenti scolastici. Tale incremento viene ad essere “ripagato”
dalla sensazione di miglioramento della capacità di organizzare il proprio tempo (+1.17 DS; +0.59 I); un
miglioramento netto se si considera che all'indomani del lockdown, nel 2020, forse a causa della
situazione emergenziale, si era riscontrata negli insegnanti una certa criticità nell'organizzazione del
proprio tempo: -1.08.
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Figura 11 - Valori medi assegnati dai partecipanti ai fattori che contribuiscono a determinare il benessere individuale in ambito
lavorativo. Confronto tra i valori assegnati dagli insegnanti a sinistra e dai dirigenti scolastici a destra
Un altro aspetto interessante che emerge dall'analisi della rete causale è l’assenza di ogni relazione tra i
fattori che caratterizzano il benessere individuale - che avendo prodotto un cluster a sé stante non sono
stati riportati in fig. 9 - e gli altri fattori considerati nella presente indagine, come ad esempio quelli che
determinano la maturità digitale del sistema o le aspettative future circa l'utilizzo integrato delle
tecnologie nei processi scolastici.
I processi di apprendimento
Quali le conseguenze di questa trasformazione in positivo dell'ecosistema scolastico italiano sui processi
di apprendimento? Alcune tra le variazioni più significative sono riassunte in fig. 12.
Le domande che sono servite ad indagare questo aspetto sono state poste quasi esclusivamente ai soli
insegnanti, i quali sostengono che lo shock digitale li ha portati a modificare le pratiche didattiche al 49% e
a includere nuove pratiche didattiche (+1.81). Tra gli approcci didattici maggiormente adottati dagli
insegnanti compaiono quelli collaborativi (40%) che possono includere o meno la didattica basata su
progetti (41%). Molto elevata anche l'adozione di pratiche valutative aumentate dalle tecnologie (39%).
Sorprendente, ma molto interessante, il livello molto alto, 48%, di processi di apprendimento basati e
finalizzati all'acquisizione di competenze. Un dato, questo, che sicuramente richiederà futuri
approfondimenti e che presenta non poche implicazioni dal punto di vista della definizione, valutazione e
certificazione delle competenze. Con molta probabilità questi dati potrebbero variare anche di molto in
base al livello scolastico, ma la segmentazione dei dati non è stata ancora effettuata.
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Didattiche di Realtà Virtuale, Aumentata e nel Metaverso
Figura 12 - Valori medi assegnati dagli insegnanti ai fattori che caratterizzano i processi didattici. In figura sono mostrati quelli
che hanno mostrato la variazione più significativa rispetto alle precedenti indagini
Altri effetti significativi, coerenti con i dati già riportati più sopra, sono l'incremento della produzione di
risorse digitali (+1.86) e della generazione di archivi digitali (+1.93). Effetti positivi sono stati registrati
anche nella comunicazione con gli studenti (+1.34 di miglioramento) e nella capacità di motivarli (+1.34).
Anche l'inclusione digitale sembra aver beneficiato di questi due anni: +1.34. Vale la pena ricordare come
dalle precedenti indagini si erano riscontrati problemi di inclusione digitale per una fetta della
popolazione studentesca oscillante tra il 6% e il 10% [2, 6].
Nel complesso si è registrata una percezione positiva circa i valori d’uso e gli effetti provocati
dall'integrazione tecnologica nei processi didattici: molto alta la percezione di utilità, sia da parte degli
insegnanti che dei dirigenti scolastici (7.43 I; 8.35 DS); molto significative anche le percezioni di efficacia
ed efficienza delle tecnologie utilizzate (7.19 I; 7.88 DS) e di facilità d'uso delle stesse (7.27 I; 7.49 DS).
Non elevato, invece, il livello percepito di riproducibilità della dinamica d'aula (6.00 I) che, in ogni caso, non
sembra essere ritenuto essenziale dagli insegnanti visto che in alcuni loro commenti hanno dichiarato,
coerentemente a quanto già visto più sopra, che le dinamiche di una didattica aumentata dalle
tecnologie per poter funzionare devono essere modificate rispetto a quelle tradizionali.
Aspettative per il futuro
Uno sguardo alle aspettative future di insegnanti e dirigenti scolastici si rende a questo punto necessario
per valutare il potenziale livello di stabilità del quadro sin qui positivo emerso dalle precedenti sezioni.
Abbastanza alto risulta il livello di convinzione circa la sostenibilità di una didattica potenziata dalle
tecnologie (6.94 I; 7.87 DS) che secondo gli insegnanti dovrebbe rappresentare in media il 57% delle
attività (69% per i dirigenti scolastici). Gli insegnanti, tuttavia, appaiono meno convinti dei dirigenti
scolastici circa la sostenibilità della didattica integrata (5.87 I; 7.43 DS) determinando un segnale di
149
BRICKS n.5 - 2022
regressione rispetto al 2021 (6.17 -> 5.87). Non è escluso che un'analisi del dato per segmenti porti ad
individuare valori diversi per fasce di scuole, ma tale analisi è rimandata al prossimo futuro.
In ogni caso entrambe le categorie che hanno partecipato al sondaggio si aspettano, e in maniera
abbastanza più evidente i dirigenti, che si possano utilizzare le tecnologie per una gestione smart dei
processi organizzativi e delle attività lavorative ad essi associate (6.53 I; 7.76 DS).
Decisamente molto elevate (7.90 I; 8.71 DS), infine, le aspettative di insegnanti e dirigenti circa
l'implementazione di un apprendimento continuo su tecnologie didattiche e didattica aumentata dalle
tecnologie, una formazione continua a cui gli insegnanti sembrerebbero molto desiderosi di partecipare
(7.10 I).
Figura 13 - Ingrandimento dell’area della rete causale di fig. 9 che riguarda i fattori relativi a intenzioni per e aspettative circa il
futuro, arricchito con i valori riscontrati (insegnanti/dirigenti) Gli ovali rossi indicano i fattori terminali o pre-terminali della rete
causale
L'analisi della rete causale ci permette di identificare, almeno in parte, quali possano essere i fattori che
concorrono a determinare le suddette aspettative. Dall'ingrandimento dell'area di destra di fig. 9, ovvero
fig. 13, si vede come a monte della catena causale si situino le percezioni valoriali analizzate nella
precedente sottosezione, come ad esempio la percezione di efficienza/efficacia (EELT) e quella di facilità
d'uso delle tecnologie (EULT). Quest'ultima può essere indotta anche dalla percezione di un'adeguata
preparazione tecnica individuale (ITP), e insieme contribuiscono alla percezione di adeguatezza della
propria preparazione pedagogica (IPP). Ciò sembrerebbe indicare che la sensazione di controllo
"pedagogico" sul processo di apprendimento, soprattutto in contesti aumentati dalle tecnologie, dipenda
dal pieno controllo su quest'ultime e dalla loro facilità d'uso. Trattasi di un’evidenza che non fa che
confermare quanto già osservato all'indomani del lockdown [6], ovvero di come sia il realizzarsi di una
150
Didattiche di Realtà Virtuale, Aumentata e nel Metaverso
151
BRICKS n.5 - 2022
anche una sensazione di maggiore efficacia personale e autonomia, come pure - sin dai primi mesi dopo
il lockdown - un forte desiderio di formazione continua.
Nel primo anno, vuoi per le difficoltà iniziali, vuoi per la mancanza di punti di riferimento facilmente
individuabili, lo shock digitale è stato in grado di stimolare anche un senso abbastanza forte di coesione e
collaborazione tra colleghi che, purtroppo, sembra essere la prima vittima di un ritorno a una nuova
normalità, il primo degli effetti positivi che sembra sfilacciarsi e per il mantenimento del quale sembra
fondamentale l'azione della dirigenza scolastica guidata da un’adeguata leadership.
L'introduzione forzata delle tecnologie ha comportato anche una crescente convinzione di sostenibilità
della didattica integrata e, ancor di più della didattica aumentata dalle tecnologie, facendo sgorgare negli
insegnanti, e ancor più nei dirigenti scolastici, la convinzione che la scuola debba ricorrere sempre di più
e con percentuali sempre maggiori a processi di apprendimento aumentati dall'uso di tecnologie.
Sicuramente restano ancora irrisolte alcune problematiche di carattere infrastrutturale, come quella di
un'adeguata connettività di rete della scuola - problema che si è palesato in tutta la sua rilevanza con il
ritorno in classe e con l’utilizzo della didattica blended parallela [4, 29] - e quella del digital divide, seppure
in apparente diminuzione. Nel suo complesso, però, il livello di maturità digitale dell'ecosistema
scolastico è stato considerato più che sufficiente e se si esclude l'umana tendenza alla
sopravvalutazione delle proprie capacità e competenze, è difficile non poter definire il panorama emerso
da questa indagine come quanto meno positivo. Nell'analizzare i fattori che contribuiscono a
determinare la maturità digitale del sistema e le loro relazioni è emersa in tutta evidenza l'importanza
del livello di leadership e della lungimiranza e qualità della visione e della capacità gestionale espresse
dai dirigenti scolastici; è attraverso di essa, infatti, che le infrastrutture e le risorse, di ogni genere,
possono essere messe a sistema e scaricare tutto il loro potenziale sul miglioramento dei processi
didattici, con conseguente incremento della maturità digitale del contesto. Ne segue che la sola
formazione iniziale e continua non è importante solo per i docenti, ma anche per i dirigenti scolastici.
Anche sul piano della didattica si intravvedono segnali incoraggianti. Se da una parte le competenze
digitali maggiormente sviluppate risultano, come sempre, quelle relative alla predisposizione e scambio
di contenuti, alla predisposizione di archivi e alla comunicazione, ovvero quelle che accompagnano la vita
sui social di gran parte di noi, dall'altra assistiamo all'incunearsi tra di esse della capacità di utilizzare
ambienti collaborativi. Il segnale più incoraggiante però è che a tale capacità fa seguito una consistente
modifica percentuale delle pratiche didattiche nella direzione di renderle più collaborative e più "project/
design based". Un risultato non inaspettato se si considera che già nel 2011, con largo anticipo rispetto a
questo lockdown, fu possibile dimostrare come percorsi di formazione adeguati ed esperienze sul campo
fossero in grado di aumentare il grado di consapevolezza degli insegnanti e modificare la loro opinione
sulle potenzialità delle tecnologie didattiche e sulla loro finalità d’utilizzo [30].
Non è dunque un caso che gli insegnanti ritengano che l'uso delle tecnologie e dell'on-line possa servire,
tra l'altro, a rinforzare le attività didattiche tradizionali (55%), a favorire la collaborazione didattica (50%),
a consentire di rivedere le lezioni (45%), a potenziare le esercitazioni (47%) oltre che a integrare il
152
Didattiche di Realtà Virtuale, Aumentata e nel Metaverso
percorso tradizionale con attività complementari (26%) e, seppure in una percentuale inferiore,
all'implementazione di percorsi di PCTO (15%).
A quanto sopra si aggiunge il dato molto elevato, e inaspettato, sulla percentuale delle pratiche didattiche
finalizzate allo sviluppo ed acquisizione di competenze. Tutti segnali che indicherebbero una tendenza allo
sviluppo di una didattica meno trasmissiva. Un risultato niente affatto scontato dal momento che a due
mesi dal lockdown, forse anche a causa della situazione emergenziale, le pratiche didattiche e l'utilizzo
delle tecnologie apparivano di carattere quasi esclusivamente trasmissivo. A ciò va aggiunto, nonostante
la poca conoscenza del tema, il forte interesse per la micro-certificazione elettronica delle competenze
(66%) che, come già evidenziato in precedenza, è la logica conseguenza di una didattica per competenze.
Nel complesso, dunque, si può affermare che nel corso di questi due anni - vissuti tra didattica a
distanza, didattica integrata, didattica alternata, didattica parallela si è sviluppato sia nei docenti che
nei dirigenti un più alto livello di consapevolezza circa i benefici dell'integrazione delle tecnologie nei
processi didattici e in quelli gestionali; una visione più matura, frutto di un'esperienza sul campo e non
del sentito dire, che si posiziona molto lontano da un approccio tecno-entusiasta e guarda alle tecnologie
come a un ausilio utile a sviluppare pratiche didattiche e gestionali più efficaci ed efficienti, oltre che
esperienze di apprendimento più significative.
In altre parole il guanto dalla sfida lanciato dallo shock digitale subito dal sistema sembrerebbe essere
stato accolto e metabolizzato, quantunque restino ancora incertezze sulla sua stabilità temporale: sono
abbastanza chiari, infatti, i primi segnali di sfaldamento dell’elevato livello di coesione e collaborazione
tra colleghi raggiunto dopo un anno dal lockdown [4], come chiare sono le indicazioni ministeriali che
tendono a limitare l'utilizzo dell'organizzazione smart (ad esempio per lo svolgimento di consigli di classe
e di istituto) e della didattica on-line (che invece si è rivelata particolarmente utile nelle pratiche di PCTO
anche per far acquisire agli studenti familiarità con lo smart working [31]).
Alle soglie del terzo anno scolastico che si avvierà sotto il segno del Covid, dunque, non è più
l'emergenza a preoccupare ma, piuttosto, la stabilizzazione e la progressione della rivoluzione dolce a cui
avrebbe l'opportunità di andare incontro il sistema scolastico italiano.
La speranza è che chiunque, negli anni a venire, avrà la possibilità di definire le policy relative alla scuola,
sappia cogliere l'opportunità lasciataci in eredità dalla pandemia. Sarà necessario mettere mano ad una
riforma che potenzi la formazione continua e quella iniziale sia degli insegnanti che dei dirigenti, una
formazione indirizzata a cogliere le opportunità offerte dal digitale e che apra e sostenga con coraggio la
sperimentazione continua di approcci più collaborativi basati sulla realizzazione di progetti e sullo
sviluppo certificato di competenze. Una riforma che sia in grado di andare oltre l'autovalutazione
finalizzata alla pura statistica per trasformarla in una valutazione partecipata che favorisca il
coinvolgimento e lo sviluppo di comunità locali educanti e conduca, finalmente, alla buona pratica della
rendicontazione sociale.
Tutto questo senza dimenticare che la crescita e la trasformazione della scuola deve passare
153
BRICKS n.5 - 2022
154
Carlo Giovannella
gvncrl00@uniroma2.it
ASLERD (http://www.alerd.org) e Dip. SPFS, Università Tor
Vergata, Roma
Laureato in Fisica, ha lavorato a lungo nella fisica dello
stato solido come esperto di sistemi complessi. Oggi può
essere considerato un 'Designer for the experience':
esperto di technology-enhanced learning, interaction
design, comunicazione mediata dal computer, design e
gestione di processi di innovazione. Dal 2015 è Presidente
dell'ASLERD (Association for Smart Learning Ecosystems
and Regional Development). Dal 2013 al 2016 è stato
Direttore Scientifico dell'Area Industrie Creative del
Consorzio Roma Ricerche. Dal 2005 è Scientific Editor
della rivista Interaction Design and Architecture(s) - IxD&A
Journal.
Come membro dell'ASLERD, è impegnato nel sostegno allo
sviluppo di Smart Learning Ecosystems e in particolare
nella promozione di approcci partecipati
all'autovalutazione di sistema e al co-design di piani di
miglioramento, nell'implementazione di PCTO volti allo
sviluppo di competenze trasversali e digitali, nella micro-
certificazione e nel rilascio di e-certificate, nel supporto
tecnologico all'attuazione di patti di comunità.
Didattiche di Realtà Virtuale, Aumentata e nel Metaverso
www.eun.org/documents/411753/817341/
emature_schools_in_europe_final.pdf/e5d4b90e-24ff-454f-9722- 167b402ce7f4 Accessed 2022/08/16
8. http://www.aslerd.org
9. http://www.anp.it
10. https://docs.google.com/forms/d/e/
1FAIpQLSd0K7MFQsP2GL0JhF4H668H1NbswOD2CS2ZzkaMg7sdrASXJg/vi ewform
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Kampylis, P., Punie, Y. and Devine, J., Promoting Effective Digital-Age Learning: A European Framework for
Digitally-Competent Educational Organisations, EUR 27599 EN, Publications Office of the European Union,
Luxembourg, 2015, ISBN 978-92-79-54005-9,
doi:10.2791/54070, JRC98209.
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query=selfie
14. Giovannella C., Smartness as complex emergent property of
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15. Maslow A. H. (1943) A theory of human motivation,
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18. Desmet P. MA. Pohlmeyer A. E. Positive design: An
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uuid%3A06ec60ac 0363-43ea-9ccd-8426ef0d6b64
19. Hayduk, L., Cummings, G., Stratkotter, R., Nimmo, M.,
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jss.v047.i11
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Zaffaroni L.G.. Kardefelt-Winther D., Learning at a Distance
Children’s remote learning experiences in Italy during the
155
Licia Cinfraglia
cianfriglia@anp.it
ANP, Associazione Nazionale Presidi
Dirigente scolastico. Responsabile partnership e relazioni
istituzionali ANP dal dicembre 2017. Membro eletto dal
2015 del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione
(CSPI) per la categoria dirigenti. Ha ricoperto dal 2009 al
2017 l’incarico di vicepresidenza in ANP, nel 2018-2019
nella federazione di riferimento FP-CIDA e dal 2019 al
2022 nella Confederazione di riferimento CIDA. Si occupa
di formazione professionale di dirigenti e docenti, di
politiche educative, di innovazione tecnologica per la
didattica e per l’organizzazione scolastica. Laureata in
Matematica con lode presso la “Sapienza” di Roma, ha
conseguito il Master Universitario di II livello MAESTRIA
– Management dell’Educazione: Strutture formative,
Innovazione, Apprendimento e il perfezionamento in
Orientamento scolastico e professionale presso lo stesso
ateneo, il Perfezionamento in La Dirigenza Scolastica.
Competenze giuridiche, organizzative e formative e
quello in Metodi e Tecniche della formazione in rete
presso l’Università di Firenze, il Master Universitario di I
livello “E-learning: progettazione elearning object”
presso l’Università della Tuscia.
BRICKS n.5 - 2022
COVID-19 pandemic, United Nations Children’s Fund (UNICEF), 2021
22. Giovannella C., Andone D., Dascalu M., Popescu E., Rehm M., Roccasalva G., Smartness of Learning Ecosystems
and its bottom-up emergence in six European Campuses, Interaction Design and Architecture(s) Journal - IxD&A
Journal, N. 27, 2015, pp. 79-92
23. Giovannella C., Participatory bottom-up self-evaluation of schools’ smartness: an Italian case study, Interaction
Design and Architecture(s) Journal - IxD&A Journal, N. 31, 2016, pp. 9 – 18
24. Underwood, J., Baguley, T., Banyard, P., Dillon, G., Farrington-Flint, L., Hayes, M., ... & Selwood, I. (2010).
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/becta_2010_understandingimpacttechnology_report. Accessed 2022/04/10
25. Sergis S., Zervas P., Sampson D. G., A Holistic Approach for
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Supporting School ICT Uptake, International Journal of
Digital Literacy and Digital Competence 5(4), 2014, pp.
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26. http://www.piolatorre.it/rubrica/read-art.asp?id=2609;
https://www.truenumbers.it/eta-degli-insegnanti/
27. https://www.orizzontescuola.it/dirigenti-scolastici-
maggioranza-donne-eta-media-55-anni-dal-concorso-
esclusi precari/
28. https://www.orizzontescuola.it/avvio-anno-scolastico-
suddivisione-dei-docenti-regione-e-livello-istruzione/
29. Giovannella C., Dascalu M., Dodero G., Mealha O., Rehm M.,
The Year of Living Dangerously, Interaction Design and
Architecture(s) Journal - IxD&A, N. 46, 2020, pp. 5-12,
https://doi.org/10.55612/s-5002-046-006
30. Giovannella C., Di Lorenzo C., Scarsella S., Presti C. A.,
Educators’ expectations on Technology Enhanced Education
(TEE): should and could they be modified ?, IJDLDC, vol. 2, N.
3, 2011 pp. 41-54
31. Giovannella C., Smart alternation schemes and design
practices during pandemics, in Ludic, Co-design and Tools
Supporting Smart Learning Ecosystems and Smart
Education. Smart Innovation, Systems and Technologies, vol
249. Springer, 2022, pp. 3 - 14 https://doi.org/
10.1007/978-981-16-3930-2_1
32. Garavaglia A., Petti L., Sudden Shift to Distance Learning:
Analysis of the Didactic Choices Made by Italian Secondary
School Teachers in the First COVID-19 Lockdown, REM,
12:2(2021 Sep 20), pp. 19-28. DOI: 10.2478/rem
2020-0015
156
Antonello Giannelli
presidente@anp.it
ANP – Associazione Nazionale Presidi
Dal dicembre 2017 Presidente Nazionale dell’ANP
(Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte
professionalità della scuola), è dirigente tecnico MIUR ed
è stato in precedenza dirigente scolastico, preside
incaricato, docente a contratto presso la Scuola di
specializzazione all’insegnamento secondario (SSIS) del
Lazio, docente del piano nazionale informatica (PNI),
ricercatore Enea.
Esperto di tematiche organizzative, gestionali e
giuridiche afferenti al settore scolastico sulle quali ha
svolto intensa attività di formazione e aggiornamento
per dirigenti.
È autore di numerose pubblicazioni diritto scolastico e
ha curato per ANP dal 2012 a 2017, l’edizione annuale
del volume Da oggi dirigente. L’agenda dei primi 100
giorni. Per le Edizioni Guerini ha pubblicato Guida
teorico-pratica per il dirigente delle scuole (2015),
Concorso dirigenti scolastici. Manuale per la
preparazione (2017 e 2019), Concorso dirigenti
scolastici. Prova orale (a cura, 2019), Rivoluzionare la
scuola con gentilezza (a cura di, novembre 2019),
Concorso a cattedra scuola secondaria (a cura di, agosto
2020).
... All of the above-mentioned frameworks -with the partial exception of the last onetend, however, to be deficient when it comes to assessing the capacity of the educational context to benefit from the use of digital technologies (digital maturity). On this issue, as already described above [16], one can find in the literature the attempt to elaborate a sufficiently structured model carried out by Sergis & Sampson [17] and the DigCom-pOrg model [18] elaborated by the JRC-IPTS of the European Union. The latter can be used to conduct a self-assessment process of digital maturity both at the individual and context level thanks to a special online tool called SELFIE [19]. ...
... The latter can be used to conduct a self-assessment process of digital maturity both at the individual and context level thanks to a special online tool called SELFIE [19]. However, as already pointed out in [16], this tool cannot be used to assess regional and/or national ecosystems and does not offer benchmarks against which to compare, since access to the visualisation of aggregated results is not allowed. These are some of the reasons that recently prompted Giovannella et al. [16] to develop a new framework for assessing the e-maturity of the learning ecosystems. ...
... However, as already pointed out in [16], this tool cannot be used to assess regional and/or national ecosystems and does not offer benchmarks against which to compare, since access to the visualisation of aggregated results is not allowed. These are some of the reasons that recently prompted Giovannella et al. [16] to develop a new framework for assessing the e-maturity of the learning ecosystems. ...
Preprint
Full-text available
In this contribution, after a brief analysis of the critical issues associated with learning ecosystem evaluation frameworks, a participatory evaluation approach is proposed that aims to: (a) be people-centred and bring out the perceptions of all categories involved in educational processes-with particular reference to students, teachers and parents; this is in order to mitigate the objectivity bias associated with self-evaluations conducted by internal evaluation teams by means of top-down evaluation models; b) base the evaluation on an integrable set of multidimensional constructs such as smartness-capable of capturing both the "external" well-being associated with the quality of the context and the well-being perceived at an individual level-and e-maturity, i.e. the digital maturity of the context that defines its positioning (vision, plans and actions) with respect to the potential and opportunities offered by the digital transition; c) provide reference values with the intention of making evaluations of educational ecosystems syn-chronically to elaborate diachronically comparable, as well as providing an adequate base of knowledge for the elaboration of improvement plans and to support evidence-based decision-making. The contribution includes also a description of a case study in which the integrated evaluation framework and participatory evaluation were applied to two secondary schools in the city of Rome.
... In the next sections, we describe a survey involving a sample of school teachers, principals, students and their parents carried out to take a snapshot of the state of the art, and thus of the impact generated by the communication, dissemination and training efforts -that can be associated also to the documentation described in the reminder of this section -might have had on the actors of the educational processes. The investigation has been realized within the framework of a collaboration between ANP (National Association of Principals and School High Professions) [32] and ASLERD (Association for Smart Learning Ecosystems and Regional Development) [33] and was conducted in January 2024, as part of a broader survey aimed at assessing the smartness [34][35][36], individual well-being [36][37][38] and e-maturity [38][39] of learning ecosystems, the results of which are currently under process. The outcomes of the subsection of the survey dedicated to the AIs will be described in section 3 and, where possible, in section 4, compared with the results of the survey carried out during the AI4T project whose outcomes are described in the National Evaluation Report dedicated to Italy [31]. ...
Article
At a historical juncture where AIs have become a ‘must’ in every form of communication and every form of activity, we have explored the perception that the actors of the educational processes – students, teachers, principals, and parents – have about the bouquet of technologies that are included in the definition of AI. Despite the discussions that have been stimulated at every level and the copious documentation produced (reviewed in the first section), the perceived level of information on the topic is below the suffi-ciency and seems to be fairly similar in all categories. Parents appear to be more inclined toward the use of AIs in educational processes in comparison to the actual use made by the students and by the teachers. The pros and cons of AIs perceived by the participants have been also investigated by the survey: participants appear to be more sensitive to critical aspects affecting, and potentialities connected with, the immediate outcomes of AIs use, ra-ther than the socially relevant consequences. The use of AIs seems confined to the generative ones. The purposes for which they are used, with a few ex-ceptions, appear to be fairly trivial and predictable: carrying out searches, generating texts and translations, generating tests and their resolutions and, in rare case, generating images. Use of Ais aimed at stimulating critical re-flection is rare, also among teachers.
... The survey is the result of a collaboration between ANP (National Association of Principals and School High Professions) [32] and ASLERD (Association for Smart Learning Ecosystems and Regional Development) [33] and was conducted in January 2024, as part of a broader survey aimed at assessing the smartness [34][35][36], individual well-being [36][37][38] and e-maturity [38][39] of learning ecosystems, the results of which are currently being processed. The survey involved a national sample of 139 teachers (109 F, 29 M, 1 not binary, average age 52.4 years), 141 principals (95 F, 45 M, 1 not binary, average age 57.3 years), and 129 parents (106 F, 19 M, 4 not binary, average age 46.4 years). ...
Preprint
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At a historical juncture where AIs have become a 'must' in every form of communication and every form of activity, we aimed to explore the perception that the actors of the educational processes-students, teachers, principals, and parents-have about the bouquet of technologies that are included in the definition of AI. The perceived level of information on the topic is just below sufficient and seems to be fairly similar in all categories. Mentally the most inclined toward the use of AIs in educational processes appears to be the parents, while the least inclined seems to be the teachers. The pros and cons of AIs perceived by the participants have been also investigated by the survey and are discussed in detail. The use of AIs seems confined to the generative ones. The purposes for which they are used, with a few exceptions, appear to be fairly trivial and predictable: carrying out searches, generating texts and translations, generating tests and their resolution and, finally, generating images. Use of Ais aimed at stimulating critical reflection is rare, also among the teachers.
Article
In this contribution, after a brief analysis of the critical issues associated with learning ecosystem evaluation frameworks, a participatory evaluation approach is proposed that aims to: (a) be people-centered and bring out the perceptions of all categories involved in educational processes – with particular reference to students, teachers and parents; this is in order to mitigate the objectivity bias associated with self-evaluations conducted by internal evaluation teams by means of top-down evaluation models; b) base the evaluation on an integrable set of multidimensional constructs such as smartness – capable of capturing both the “external” well-being associated with the quality of the context and the well-being perceived at an individual level – and e-maturity, i.e. the digital maturity of the context that defines its positioning (vision, plans and actions) with respect to the potential and opportunities offered by the digital transition; c) provide reference values with the intention of making evaluations of educational ecosystems both synchronically and diachronically comparable, as well as allowing for the elaboration of an adequate base of knowledge to facilitate the elaboration of improvement plans and to support evidence-based decision-making. The contribution includes also the description of a case study in which the participatory evaluation and the integrated evaluation framework were applied to two secondary schools in the city of Rome.
Article
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L'articolo affronta il tema delle dotazioni digitali delle famiglie italiane. Confrontando dati provenienti da diverse nostre campagne di indagine, sia di tipo qualitativo sia di tipo quantitativo, con quelli di altre ricerche e soprattutto con la banca dati dell'Istituto Centrale di Statistica, emerge che una percentuale non trascurabile di famiglie è sprovvista di dotazioni digitali adeguate ad affrontare un eventuale nuovo periodo di confinamento e didattica a distanza, e questa condizione potrebbe indurre nuove forme di povertà educativa. Queste evidenze dovranno essere tenute in considerazione da politici ed educatori, in maniera che sia possibile far fronte a un eventuale nuovo periodo di confinamento, adottando tempestive misure per colmare pericolosi divari digitali.
Article
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One year after the outbreak of the pandemic that provoked a forced and massive adoption of technology enhanced learning practices, followed by a continuous evolution of their delivery modalities (on-line learning, blended learning, parallel blended learning, hybrid learning) and, finally, by a strong commitment to come back to a “new normal”, we have investigated, by mean of a survey, the evolution of: a) perceptions and perspectives of Italian school’s teachers about integrated learning; b) the undergoing innovation process characterized by unprecedented features and vastness. The exploration has been conducted by integrating perspectives and factors introduced in the past by several models - TAM, UTAUT, DOI, TOE, KAM - to describe technology innovation and adoption processes. We observed a higher perceived teachers' technological and pedagogical preparation, together with a higher readiness of the schools to react to unexpected events or sudden prescriptions. A readiness that should be ascribed mainly to the quality of the management and to an increase in the level of collaboration and cohesion among the actors of the learning process, rather than to an enhancement of the technological infrastructures. Collaboration, indeed, emerges as the main peculiarity of this last year, an engine capable to foster the spread of competences and a beacon capable to guide the choice of teaching practices. The influence of contextual factors appears not relevant and that of the “perceived values” somewhat marginal. As far as the innovation process: the awareness phase developed satisfactory and, in parallel, the acceptance phase also started. The possible transition to the adoption phase appears uncertain and not easy to characterize. At the time of the survey, however, the teachers perceived, the integrated learning as a modality that could be used in the future to realize 36% of the school activities.
Chapter
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Two years after the shock undergone by the Italian school ecosystem-due to the lock-down imposed by the Covid-19 at beginning of March 2020-the effects generated by the resulting fully digital immersion have been investigated by a survey administered to a representative sample of school teachers and principals. The analysis of the outcomes, together with their comparison with similar investigations performed in May 2020 and March 2021, shows that the activities carried out in the last two years-from emergency teaching to integrated teaching and, finally, to teaching in a "new normal" condition-have triggered an apparently fast innovation process with beneficial effects on the e-maturity of the system, on the educational processes and on the state of the individual well-being. Although some symptoms of normalization start to be glimpsed, and despite the workload increase induced by the adoption of technologies, the system seems ready to carry out an optimization of the educational processes to include a stable use of didactic activities augmented by technologies and, more in general, of forms of integrated on-line learning. As a corollary, emerges the relevance attributed, in a plebiscite manner, to continuous training (LLL) on learning technologies and digital pedagogy, as well as the need to implement permanent forms of smart working to thin the organizational processes.
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The author takes up the problem of education in Italy in the time of COVID-19. The objective of this article is to understand the impact of COVID-19 on the progress of school and the lives of children and adolescents. To pursue this cognitive objective, the author conducted an analysis of the relevant literature published between February 2020 and January 2021, mainly in Italian. The author has also formulated three research questions that will help investigate the above problem. The article is written with the help of the analytical method and takes into consideration the literature on the subject dedicated to children and adolescents. The analysis of the literature allowed the author to formulate final conclusions, which were developed in close correlation with the accepted research questions.
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This study is one of the first investigations conducted within the Italian school system to capture teachers' perspective, experiences and perceptions about the impact of the COVID-19 pandemic on school education. It was performed two months after the beginning of lockdown, when online teaching and learning processes were fully in place and had reached a steady state. The paper reports a descriptive analysis together with a network analysis, and the search for causal relationships among the variables that have been investigated. Generally, respondents reported that the reactions of educational institutions and individual teachers were satisfactory, preventing the collapse of the education system in spite of loss of contact with 6-10% of the student population and a significant teacher workload increase that posed individual time management challenges. Although teachers tended to adopt teaching strategies that reproduced standard classroom dynamics, the possibility of operating in this comfort zone generated a positive feeling about using technologies, a perception of increased digital skills mastery and a change in mindset about educational processes. In turn, this led to an increase in the perceived sustainability of online education, with about a third of the teachers expressing the wish to adopt a blended configuration for future teaching activities. Almost all participants recognized the significance of a digital pedagogy and the need to include it in the training curricula to prepare future teachers.
Technical Report
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Digital technologies are being incorporated in exciting and promising ways at all levels of education. To consolidate progress and to ensure scale and sustainability education institutions need to review their organisational strategies in order to enhance their capacity for innovation and to exploit the full potential of digital technologies and content.This report presents the European Framework for Digitally-Competent Educational Organisations (DigCompOrg). This framework can facilitate transparency and comparability between related initiatives throughout Europe and play a role in addressing fragmentation and uneven development across the Member States. The primary purposes of DigCompOrg framework are (i) to encourage self-reflection and self-assessment within educational organisations as they progressively deepen their engagement with digital learning and pedagogies (ii) to enable policy makers to design, implement and evaluate policy interventions for the integration and effective use of digital learning technologies.
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Globally, large-scale national initiatives are being implemented towards promoting the level and quality of Information and Communication Technologies (ICT) use in school education. However, despite these efforts, the current level of ICT uptake from schools remains low. A wide range of factors have been identified as barriers, including lack of teachers' ICT Competences and lack of ICT infrastructure. Typically, these barriers are tackled separately without taking into consideration the ecosystemic nature of schools as organizations. This paper introduces a holistic approach on School ICT Competence based on combining both individual teachers' ICT Competences and schools' eMaturity. Furthermore, it presents the design of a web-based School ICT Competence Management System which aims to capture and monitor schools' overall level of ICT uptake and facilitate effective management of resources and strategic planning towards improvement, by jointly processing these data
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This paper addresses the question of how design can contribute to the happiness of individuals–to their subjective well-being. A framework for positive design is introduced that includes three main components of subjective well-being: pleasure, personal significance and virtue. Each component represents an ingredient of design for happiness, and we propose that design that expressly includes all three ingredients is design that promotes human flourishing. People who flourish are developing as individuals, live their lives to their fullest potential, and act in the best interests of society. The intention to support human flourishing is the explicit, central design objective of positive design. Five characteristics of positive design are proposed, all of which are of relevance to organizing design processes that intend to result in designs that stimulate human flourishing. In addition, some contemporary design approaches are discussed that focus on quality of life, including nudge, capability approach, and experience design. Four important research challenges are outlined to indicate directions for a research agenda. Together with the framework, these research directions are intended to offer inspiration for designers and design researchers to join forces in their endeavours to design for subjective well-being.
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The pcalg package for R (R Development Core Team (2010))is a tool for estimat-ing intervention effects when the true underlying causal structure is unknown. To this end, pcalg contains functions for estimating the causal structure using graphical models (functions skeleton, pc and fci) and functions for estimating intervention effects given an estimate of the causal structure (functions ida and idaFast). In this document, we will give a brief overview of the methodological background of estimating intervention effects. Moreover, we will demonstrate how the package pcalg can be used for estimating intervention effects and graphical models using examples.
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This paper reports and discusses the result of a survey focused on the perceptions and expectations on TEE applications, conducted among 500 Italian educators (university, high/middle/elementary schools and professionals) involved in on-line or blended learning practices. The expectations are quite basic ones, although may depend on the educational level: support to content sharing and production, communication, assessment and team working are at the top of rank; much less relevant appear to be items like: support to socialization, process design and personalization. Very similar results have been obtained also from a survey among schools' teachers, novices for TEE, attending a Master in "e-learning: methods, techniques and applications". The survey was conducted after the conclusion of the first part of the master carried on according to a very traditional distance learning process: content download, self-evaluation tests, tutor assistance upon request. However, after the participation to the second part of the Master, organized as a collaborative, design inspired P3BL (problem, project and process based learning) experience, their opinions on TEE changed in a considerable manner. This indicates how necessary a dissemination action on a large scale among educators with regard to both TEE potentialities and design literacy would be.