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BILANCI INVERNALI 2021/2022
IN LOMBARDIA
Riccardo Scotti1, Amerigo Lendvai1
1Servizio Glaciologico Lombardo
in collaborazione con il Centro Nivo-Meteorologico di Bormio (ARPA Lombardia)
Una stagione di accumulo eccezionalmente secca, aggravata da un
mese di maggio dalle temperature elevatissime, ha provocato una
scarsità di neve senza precedenti sui ghiacciai lombardi
2
La stagione di accumulo 2021/2022 verrà ricordata a lungo per la scarsità di
precipitazioni e per le elevate temperature in quota. Dopo un mese di ottobre asciutto e
caldo, capace di prolungare oltremodo la passata stagione di ablazione e un mese di
novembre con nevicate nella norma, le precipitazioni nevose sono venute quasi
completamente a mancare, non solo nei mesi invernali, statisticamente secchi, ma anche
nei successivi mesi primaverili quando l’atmosfera si fa solitamente più dinamica. Il mese
di maggio, in particolare, ha assunto caratteristiche termiche eccezionali
1
(fig. 4) con
una conseguente fusione precoce e molto intensa dello scarsissimo manto nevoso
presente.
Fig. 1. Il versante meridionale del Bernina il 30 gennaio 2022. L’innevamento è scarsissimo e la fronte del ghiacciaio di
Scerscen superiore è in parte scoperta con ghiaccio vivo a vista (dettaglio non facilmente visibile in foto) (foto R. Scotti)
Fig. 2 La timeline della stagione 2021-22 presso la stazione meteorologica del Lago Reguzzo (Alpi Orobie). La carenza
di precipitazioni invernali, unita all’intensa fusione del manto nevoso in maggio hanno provocato una scomparsa della
neve eccezionalmente precoce. Il manto nevoso si è esaurito il 28 maggio, 25 giorni prima del record precedente
risalente al 2017/18.
1
Il maggio 2022 è stato il più caldo “almeno” dal 1864 presso la stazione di riferimento di Sils/Maria (dati meteoswiss), la temperatura
media ha toccato i + 8.6°C, battendo di ben 0.6 °C il record precedente del 1868.
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Fig. 3.
Innevamento
scarsissimo
sul Monte
Disgrazia e
sul ghiacciaio
di Predarossa
il 18 aprile
2022, data
che può
essere
considerata
vicina al picco
teorico
dell’innevame
nto alle quote
delle fronti
glaciali. (foto
R. Scotti)
Fig. 4. La temperatura media di maggio rilevata presso la stazione del Monte dei Frati (3230 m. slm. settore Adamello), è
stata di + 0.7 °C, (2.9 °C oltre la media nell’intervallo 2007-2021 che si attesta a - 2.2 °C). Per confronto maggio 2021
aveva chiuso a – 4.9 °C. (dati SGL, elaborazione A. Lendvai)
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I risultati delle indagini nivologiche presso i siti campione SGL in Lombardia sono
stati effettuati come di consueto fra la fine di maggio e i primi giorni di giugno e risentono
quest’anno della fusione precoce, soprattutto nei siti posti alle quote più basse
2
. I valori di
altezza neve e contenuto in acqua equivalente nel manto nevoso mostrano quasi
ovunque il valore più scarso da quando si effettuano le misure con deficit rispetto alla
media degli ultimi 20 anni variabile tra il 54% del ghiacciaio di Pisgana Ovest e il 100% del
ghiacciaio Alpe Sud (Tab 1). Su questo piccolo ghiacciaio posto a 3150 m, per la prima
volta nella storia di questi rilievi nivologici SGL, non solo non è stata trovata neve al
suolo ma il ghiaccio al 22 giugno aveva già perso ben 55 cm di spessore (Fig. 5).
Fig. 5a-b. Il sito nivologico del M.
Sobretta (ghiacciaio Alpe Sud) che
sovrasta S. Caterina Valfurva la
mattina del 22 giugno 2022. Gli
operatori del Centro Nivo-
Meteorologico ARPA di Bormio non
hanno trovato neve al suolo ma 55 cm
di ghiaccio perso presso la palina di
riferimento. Tale valore porta ad una
stima di scomparsa della neve attorno
al 10 giugno, periodo tipico dei rilievi
iniziati nel 1998. La media pluriennale
dell’altezza del manto nevoso (HS) a
inizio giugno è di 226 cm. La neve oltre
che dal sito nivologico è già
scomparsa sul 95% del ghiacciaio,
condizioni tipiche di agosto/settembre
nelle annate più negative degli ultimi
anni (foto V. Ortelli)
2
Storicamente SGL ha adottato la tecnica del bilancio invernale a “fixed-date o data fissa”, invece di variare la data dei rilievi ogni anno
per avvicinarsi il più possibile al momento di massimo accumulo stagionale (sistema “floating date”) si è preferito fissare i rilievi ad una
data che, anche per motivi logistici avrebbe permesso, senza eccessivi pericoli, di raggiungere i punti di rilievo. Lo svantaggio che si
può incontrare in alcune stagioni come questa, è una sottostima dell’accumulo massimo (quest’anno forse anche del 50%) a causa di
un inizio di fusione precoce, mentre il vantaggio è rappresentato dalla possibilità di comparare efficacemente le diverse annate
nell’ottica della permanenza della neve sul ghiacciaio durante l’estate.
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Glacier
Coordinate
(WGS84-UTM Z32N)
Elevation and sector
(m a.s.l.)
Date
HN
Snow
depth
altezza
neve
(cm)
Snow
density
densità
neve
(kg/m³)
Snow Water
Equivalent
equivalente in
acqua
(m w.eq)
HS difference
from average
variazione
rispetto alla
media
(%)
2003-2021
HS Snow depth
average
HS media ed
intervallo
(cm)
Suretta Sud
527933 - 5150203
2765 m Spluga
4.6.2022
120
623
0.7
- 71%
417
(1999-21)*
operators
P. Gallo, S. Ialongo, L. Ferrante
Vazzeda
556135 - 5128946
2930 m Disgrazia
29.5.2022
100
440
0.4
- 74%
383
(1994-21)**
operators
M. De Zaiacomo, V. Cipriani, R. Porta, L. Bellu
Pizzo Scalino
575365 - 5125473
3080 m Scalino
15.5.2022
250
431
1.1
n.d.
458
(2010-21)
operators
G. Neri
Campo Nord
585373 - 5142387
2990 m Livigno
2.6.2022
22
435
0.1
- 89%
203
(2000-21)*
operators
D. Colombarolli, V. Cipriani, I. Peri, S. Colombarolli, A. Bera
Alpe Sud
610310 - 5138610
3150 m Ortles - Cevedale
22.6.2022
0 (- 55)
-
-
- 100%
226
(1998-21)***
operators
V. Ortelli, D. Codega, M. Fioletti, S. Grasso (ARPA Lombardia – Centro Nivo-Meteorologico di Bormio)
Dosegù
618818 - 5136572
2995 m Ortles - Cevedale
12.6.2022
48
431
0.2
- 76%
179
(1996-21)****
operators
A. Borghi, G. Lorenzoni, A. Lendvai, R. Porta, A. Scaltriti, E. Triglia, M. Bruneri
Pisgana Ovest
617223 - 5115817
3140 m Adamello
3.6.2022
120
484
0.6
- 54%
277
(2000-21)*
operators
P. Pagliardi, A. Lendvai, D. Blanchetti, E. Galetta, F. Repishti, P. Federici
Lupo
576626 - 5102882
2545 m Orobie
2.6.2022
147a
523
0.6
- 70%
468
(1996-21)
operators
M. Masserini, R. Scotti, M. Manni, M. Oggioni, B. Fezzi, M. Crippa, M. Castellazzi, F. Fazzini, R. Porta
Siti occasionali o nuovi
Adamello
(Pian di Neve)
617461- 5110815
3130 m Adamello
22.5.2022
145
390
0.6
n.d.
n.d.
operators
A. Lendvai, A. Scaltriti
Dosegù
(bacino di accumulo)
620112- 5137329
3440 m Ortles/Cevedale
12.6.2022
158
465
0.7
n.d.
n.d.
operators
A. Scaltriti, R. Porta
Tab. 1. Quadro riassuntivo dei rilievi nivologici 2022.
(* manca il 2002, ** manca il 1997, *** manca il 2012, **** mancano gli anni dal 2002 al 2006 e dal 2018 al 2019, a come da riferimento
valore mediato su 3 punti di misura distribuiti longitudinalmente sul ghiacciaio, il valore medio nella zona della buca stratigrafica: 121
cm)
La scarsità di neve ha colpito tutti i settori montuosi in modo piuttosto omogeneo. Il
settore Livigno, che pur nei mesi invernali ha beneficiato di qualche episodio nevoso di
sfondamento da nord, vede un deficit dell’89 % al ghiacciaio di Campo Nord – Paradisin
dove gli operatori hanno trovato il 2 giugno il valore record di 22 cm di neve a 2990 m.
L’anomalia media negativa livello regionale raggiunge l’eccezionale valore di - 76% sia
per quanto riguarda l’altezza della neve (media 2003-2021) al suolo che per il contenuto in
acqua (Snow Water Equivalent – media 2009-2021). (Figg. 7 e 8).
6
Fig. 6. Serie storiche di altezza totale del manto nevoso (HS) al termine della stagione di accumulo presso i siti nivologici
SGL.
7
Fig. 7. Variazione
percentuale
dell’altezza neve
(HS) presso i siti
nivologici SGL
rispetto alla media
2003/2017. Il
valore indicato nel
grafico equivale
alla media degli
scarti percentuali
sui siti campione.
1998 e 2002: 3 siti,
1999: 4, 2012: 5
siti, dal 2000 al
2001 e nel 2018.
Dal 2003 al 2017:
6 siti. Il 2022
presenta i valori di
accumulo nevoso
sui ghiacciai più
scarso da inizio
serie.
Fig. 8. Variazione
percentuale
dell’altezza neve
(HS) e dello Snow
Water Equivalent
(SWE) presso i siti
nivologici SGL
rispetto alla media
2009/2017. Il
valore indicato nel
grafico equivale
alla media degli
scarti percentuali
sui 6 siti
campione. Il 2022
presenta il valore
più scarso
dell’intera serie.
8
Fig. 9 Indagine
stratigrafica al ghiacciaio
di Campo Nord –
Paradisin, 22 cm di neve
al suolo (2 giugno 2022 –
foto S. Colombarolli)
Fig. 10. Il Ghiacciaio di Pisgana Ovest dall’anticima del M. dei Frati. Il sito nel gruppo dell’Adamello con 120 cm al suolo
è l’unico a non aver battuto il record negativo del 2007 (105 cm) (foto A. Lendvai, 3 giugno 2022).
Fig. 11a-b: l’accumulo di
48 cm rilevato al sito
nivologico del Dosegù
(2995 m). Nonostante la
scarsità della neve al
suolo e i processi di
fusione già attivi è
possibile individuare uno
strato di deposizione di
polveri sahariane riferibile
probabilmente alle’evento
del 15-16 marzo (foto A.
Borghi e A. Lendvai, 12
giugno 2022)
9
Fig.11a-b-c. L’innevamento alla testata della Val d’Arigna
(Orobie Valtellinesi) è nel 2022 leggermente meno esteso
che nell’anno peggiore precedente (2007). Il confronto con
una tipica annata nevosa (come il 2021), è di eccezionale
impatto visivo oltre che quantitativo. Sulla sinistra
dell’immagine il ghiacciaio di Marovin presenta alcuni punti
dove l’innevamento invernale al 2 giugno 2022 è già
scomparso mettendo alla luce zone di detrito superficiale e
firn del 2021. (foto R. Scotti)
Fig. 12: il nuovo punto di indagine nivologica del Pian di Neve (Adamello) e evidenziato un lago effimero sopraglaciale
che solitamente si forma a fine giugno-inizio luglio (foto A. Lendvai, 22 maggio 2022)
10
Ad aggravare ulteriormente l’eccezionale carenza di neve a fine primavera, le
temperature nei primi 25 giorni di giugno sono rimaste molto elevate riducendo
ulteriormente l’innevamento. Molti ghiacciai presentano oggi le condizioni tipiche di
fine estate in annate relativamente nevose. Sulla lingua orientale del ghiacciaio di
Fellaria, la neve è scomparsa già a metà maggio con una fusione di ghiaccio che al 19
giugno ha già raggiunto i 167 cm. Partendo da una situazione tanto negativa, è
virtualmente certo che l’estate 2022 segnerà bilanci di massa negativi in tutti i
ghiacciai della regione. Se l’estate si rivelerà relativamente fresca e perturbata sarà
possibile forse contenere le perdite avvicinandosi ai valori delle annate peggiori degli ultimi
20 anni. Se invece luglio, agosto e settembre continueranno sulla falsariga dei caldi mesi
di maggio e giugno, assisteremo con tutta probabilità alla stagione più negativa mai
registrata sui ghiacciai lombardi con significativi decrementi volumetrici e con la
possibile scomparsa di alcuni ghiacciai di piccole dimensioni.
Fig. 13. Lo zero termico ben oltre i
4000 m per più giorni ha provocato
una intensa fusione superficiale,
testimoniata dai torrenti ablatori in
piena presso la lingua occidentale del
ghiacciaio di Fellaria (19 giugno 2022
- foto R. Scotti)
Fig.14. Il ghiacciaio di Scerscen
Superiore e sullo sfondo il M.
Disgrazia il 21 giugno 2022, la linea
della neve ha giù superato i 3200 m,
mettendo il ghiacciaio in sofferenza
(foto M. Comi con riflessione)
11
Fig.15a-b. Il ghiacciaio dei Forni il 24 e 25 giugno 2022 ripreso dalla nuova time-lapse camera Tikee parte del progetto
Planet Watch. La linea di equilibrio ha già raggiunto, e localmente superato, i 3100 m di quota. Per poter registrare un
bilancio annuale netto almeno di equilibrio la fusione ai Forni dovrebbe terminare inverosimilmente entro pochi giorni,
mentre mancano invece almeno altri 2 mesi e mezzo alla chiusura del bilancio. Nella serata del 24 giugno una debole
nevicata con limite inferiore a 2900 m circa ha ricoperto di bianco il ghiacciaio rallentando temporaneamente la fusione
alle quote più elevate.
Morbegno (SO)
Esine (BS)
25.06.2022