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LINEE GUIDA E RACCOMANDAZIONI
PER MUSEI E MEMORIALI
AFFRONTARE
LA DISTORSIONE
DELLA SHOAH
SUI SOCIAL MEDIA
counte ring holocaust d istortion
on soc ial medi a
Prima edizione pubblicata nel 2022
© 2022, progetto “Countering Holocaust distortion on social media”
Holocaust Remembrance Alliance (IHRA Grant Strategy 2019-2023, linea 2 “Countering
distortion”, IHRA Grant #2020-792).
I punti di vista, le opinioni e le posizioni espresse in questa pubblicazione non rappresentano
Tutti i diritti riservati. I contenuti di questa pubblicazione possono essere utilizzati e copiati
liberamente per scopi educativi e altri scopi non commerciali, a condizione che ogni riproduzione
sia accompagnata dal riconoscimento del progetto “Countering Holocaust distortion on social
media” come fonte.
Progettazione e impaginazione: Antonio Raga
countering holocaust distortion
on social media
INDICE DEI CONTENUTI
Il progetto
Ringraziamenti
Prefazione di Simonetta Della Seta
Prefazione di Tobias Ebbrecht-Hartmann
Sintesi
Introduzione
Comprendere la distorsione della Shoah
Affrontare la distorsione della Shoah sui social media: linee guida
Conclusioni e raccomandazioni
Riferimenti e fonti
Risorse in italiano
5
7
9
11
15
19
25
33
49
55
57
64
65
Fondazione Museo della shoah
5
distortion on social media. Promoting the positive use of Internet social technologies
for teaching and learning about the Holocaust” (IHRA Grant Strategy 2019-2023, line 2
“Countering distortion”, IHRA Grant #2020-792), https://holocaust-socialmedia.eu.
e i memoriali della Shoah possano svolgere un ruolo chiave nel salvaguardare la
documentazione storica rilevante e fornire informazioni corrette. In questo senso,
social media sono considerati una tecnologia positiva che può contribuire ad ampliare
la conoscenza e la memoria della Shoah, soprattutto tra le giovani generazioni.
Il team del progetto è composto dai seguenti membri e istituzioni: Stefania Manca
(Istituto per le Tecnologie Didattiche, Consiglio Nazionale delle Ricerche; coordinatore
del progetto), Martin Rehm (Institute of Educational Consulting, University of
Education Weingarten), Susanne Haake (Department of Media Education, University
of Education Weingarten), Silvia Guetta (Dipartimento di Formazione, Lingue,
Intercultura, Letterature e Psicologia, Università di Firenze), Donatella Persico (Istituto
per le Tecnologie Didattiche, Consiglio Nazionale delle Ricerche), Davide Capperucci
(Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia, Università
di Firenze).
Il team è stato inoltre supportato dal lavoro di Marta Testa (Dipartimento di Formazione,
Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia, Università di Firenze) e Ilaria Bortolotti
(Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, Sapienza
Università di Roma).
Tre organizzazioni partecipanti hanno fornito supporto e guida: Yad Vashem, Mémorial
de la Shoah de Paris, Mauthausen Memorial.
IL PROGETTO
Gedenkstätte Buchenwald
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Siamo grati ai molti esperti e studiosi che ci hanno aiutato a realizzare questa
pubblicazione.
I curatori di questa pubblicazione sono Stefania Manca (Istituto per le Tecnologie
Didattiche, Consiglio Nazionale delle Ricerche), Susanne Haake (Department of Media
Education, University of Education Weingarten), Martin Rehm (Institute of Educational
Consulting, University of Education Weingarten), Silvia Guetta (Dipartimento di
Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia, Università di Firenze).
Siamo molto grati ai seguenti musei e memoriali per aver offerto i loro consigli e le loro
competenze al team di progetto che ha redatto le Linee guida e le Raccomandazioni:
Fondazione Fossoli (Italia), Fondazione Museo della Shoah (Italia), Memoriale della
MEIS (Italia), Gedenkstätte Buchenwald (Germania), Gedenkstätte Bergen-Belsen
(Germania), KZ-Gedenkstätte Dachau (Germania), KZ-Gedenkstätte Neuengamme
(Germania), Mahn- und Gedenkstätte Ravensbrück (Germania).
I contenuti del presente documento sono stati sviluppati sulla base di una serie di
focus group con esperti e di un sondaggio online. A tutti i partecipanti e agli intervistati
va un ringraziamento speciale per la loro partecipazione e il loro contributo.
Un ringraziamento speciale alla dott.ssa Iris Groschek del KZ-Gedenkstätte
Un ringraziamento particolare va a Marta Testa per il suo supporto organizzativo.
pubblicazione sono: Prof. Ilya Levin (Tel Aviv University), Dr. Michael Gray (Hereford
Cathedral School, UK), Dr. Dietmar Sedlaczec (KZ-Gedenkstätte Moringen).
RINGRAZIAMENTI
Gedenkstätte BerGen-Belsen
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PREFAZIONE
di Simonetta Della Seta
Sia come futura presidentessa del
Memorials and Museums Working
Holocaust Remembrance Alliance),
che come ex direttrice del Museo
e della Shoah (MEIS), sono
particolarmente lieta di presentare
ai nostri lettori questa serie di
linee guida e raccomandazioni
rivolte ai memoriali e ai musei della
adeguate strategie di contrasto alle
narrazioni distorte della Shoah sui
social media.
Didattiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e che sia stato portato
avanti congiuntamente da esperti ed educatori italiani e tedeschi. A tutti loro
va la mia gratitudine.
Si tratta di un tema estremamente scottante, poiché i social media stanno sempre
negazione e la distorsione della Shoah. Di conseguenza, è necessario intervenire
urgentemente e in questo senso i memoriali e i musei della Shoah sono un contesto
sui canali dei social media.
Attraverso mostre, conferenze, seminari, attività educative e strategie di comunicazione
sui social media, i musei della Shoah - spesso collegati alle comunità ebraiche e
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ai sopravvissuti alla Shoah - svolgono un ruolo fondamentale nello spiegare e far
conoscere la Shoah a un vasto pubblico, soprattutto tra i giovani.
I musei e i memoriali della Shoah dispongono già di diversi strumenti: forniscono
conoscenze corrette sulla Shoah; utilizzano le tecnologie e la comunicazione, sanno
essere attivi sui social media in maniera professionale e hanno le conoscenze per
in network internazionali e possono rafforzare la cooperazione e lo scambio con altri
memoriali e musei.
Come spiegato in queste linee guida, “da un lato, i musei e i memoriali possono svolgere
un ruolo essenziale nella salvaguardia della documentazione storica della Shoah e,
dei social media, non solo attraverso la promozione delle loro attività e iniziative
culturali, ma anche producendo e adottando buone pratiche che rendano i social
media un mezzo per diffondere informazioni storiche accurate e ridurre al minimo la
banalizzazione e la distorsione...”. In quanto buoni “guardiani della comunicazione
digitale [possono] diventare sempre più importanti nel promuovere azioni educative
e di anti-distorsione”.
La distorsione della Shoah è diventata recentemente una preoccupazione per tutti
coloro che conoscono i fatti della Shoah e che vogliono ricordarne e trasmetterne
la verità, portando così rispetto sia ai sopravvissuti che a tutte le vittime. I direttori
e il personale dei musei fanno certamente parte di questo gruppo. Come riportato
in queste linee guida, “da indagini che sono state svolte recentemente e che hanno
coinvolto utenti e personale dei musei in due Paesi - Italia e Germania -, è emerso che il
Grazie alle raccomandazioni contenute in queste linee guida, e in particolare
seguendo le misure “proattive” e “reattive” suggerite da questo studio per contrastare
le distorsioni, i memoriali e i musei della Shoah contribuiranno a creare una cultura
di collaborazione sia con gli amministratori e i moderatori delle pagine social sia con
creare una nuova comunità più consapevole, riconosciuta e attiva, non solo nel ricordo
della Shoah ma anche nella protezione dei fatti storici.
Simonetta Della Seta
Membro della delegazione italiana IHRA
2023 Presidente del Gruppo di lavoro Memoriali e Musei dell’IHRA
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PREFAZIONE
di Tobias Ebbrecht-Hartmann
I social media costituiscono oggi un
aspetto elementare della nostra vita
privata e pubblica. Parti di queste
attraverso le piattaforme dei social
media. Se la Shoah deve rimanere
cultura della memoria a livello
globale, se i ricordi dello sterminio
sistematico degli ebrei e della
persecuzione di altri gruppi durante
la Seconda Guerra Mondiale devono
essere preservati per il futuro, e se
vogliamo continuare a diffondere la
conoscenza e la consapevolezza di
questa particolare storia, è necessario che essa trovi un posto adeguato nelle
realtà digitali create dalle piattaforme dei social media. Questo studio dimostra
che la storia e la memoria della Shoah sono presenti su piattaforme come
a utilizzare queste piattaforme per saperne di più sulla storia e in particolare
sulle storie legate a questi eventi storici. Questa è una notizia molto positiva.
I social media, tuttavia, non costituiscono solo uno spazio per commemorare la Shoah
e impegnarsi attivamente ad interagire con la storia. Essi offrono anche molteplici
opportunità per negare e distorcere la storia della Shoah, per diffondere disinformazione
alla salvaguardia del passato. La memoria della Shoah sui social media è un campo
molto controverso, soprattutto per quanto riguarda le analogie tra eventi passati e
campagne politiche e per la denuncia di avversari politici. Questo studio, tuttavia,
12
solo mediante misure tecnologiche, vietando post inadeguati e con i contro-discorsi.
attraverso la comunicazione sui social media e dobbiamo sviluppare nuovi spazi per
piattaforme e la volontà collettiva di salvaguardare la memoria della Shoah e i ricordi
stati perseguitati, di raccontare i loro nomi e mostrare i loro volti, e di collegare tutto
ciò alla nostra vita attuale trasformando la storia in storie in cui gli utenti dei social
media possano sentirsi coinvolti, a cui possano mettere “mi piace” e condividere,
che possano adottare e co-creare, in breve: creare una cultura commemorativa
creatori di contenuti e altri utenti.
In questo modo, ci insegna questo studio, noi - istituzioni e singoli utenti - non
stiamo solo diventando custodi della memoria della Shoah sui social media. Stiamo
creando attivamente una comunità. Tale comunità fornisce la base per contrastare
contribuire attivamente alla narrazione storica e allo sviluppo di nuove forme digitali
follower, nei creatori di contenuti e negli utenti, nella stessa misura in cui questi ultimi
alla Shoah.
passo importante verso spazi vivaci e allo stesso tempo sicuri per la commemorazione
comunicazione reciproca è la (co)creazione di un linguaggio appropriato per parlare
della Shoah su piattaforme come Twitter, Facebook, Instagram e TikTok. Come
possiamo parlare della Shoah in sessanta secondi? Come possiamo usare gli hashtag
per mettere in connessione luoghi, persone e nozioni storiche? Come possiamo
adattare la struttura dei social media, dove la narrazione è segmentata, per parlare
della natura frammentata di una storia caratterizzata da traumi e perdite? Come può
complessità della memoria della Shoah? Quali potrebbero essere dei modi accattivanti
di rivolgersi agli utenti e di coinvolgerli attivamente? In che modo le piattaforme dei
nuove modalità di testimonianza (mediatica)?
Per contrastare la distorsione della Shoah sui social media, e sviluppare uno spazio
in uso sui social media e allinearlo con le competenze e gli approcci educativi già
propri dei musei e dei memoriali della Shoah. Queste istituzioni possono imparare
13
dalle istituzioni che si occupano di ricerca ed educazione alla Shoah. Questo fornirà
auspicabilmente lo spazio necessario e la volontà di sperimentare tenendo sempre
presente che tutti abbiamo a cuore il futuro della memoria della Shoah. I social media
divulgazione di argomenti seri e questioni complesse. Fornendo esempi di buone
pratiche, le istituzioni e i singoli creatori possono produrre contenuti che possano
divenire parte della vita di una grande varietà di utenti che utilizzano i social media.
Sfruttando il carattere di interconnessione delle piattaforme social si svilupperanno
nuove comunità virtuali della memoria, soprattutto attraverso campagne di hashtag e
altre attività commemorative. Collaborando con altri, possiamo condividere le nostre
esperienze su come moderare al meglio i nostri account e le nostre comunità, su come
coinvolgere i follower, su come usare i social media per diffondere la consapevolezza
storica e contemporaneamente la (nuova) alfabetizzazione mediatica. Questo potrebbe
contribuire a una nuova serie di standard che valorizzino le nostre attuali conoscenze,
della ricerca sulla Shoah e li adattino a una cultura della memoria digitale attiva,
partecipativa, democratica e co-creativa. Questo studio e le sue linee guida vogliono
fornire una solida base per questo percorso.
Dr. Tobias Ebbrecht-Hartmann
Department of Communication & Journalism / European Department, The Hebrew
University of Jerusalem
Fondazione Fossoli
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A CHI SONO RIVOLTE QUESTE LINEE GUIDA E RACCOMANDAZIONI?
Il presente rapporto intende fornire ai musei e ai memoriali della Shoah una serie
di linee guida e raccomandazioni per contrastare il fenomeno della distorsione della
pilastri sempre più importanti contro la distorsione della Shoah, esse non solo hanno
molteplici opportunità di salvaguardare la documentazione storica ma hanno anche
distorsione della Shoah sui social media.
PERCHÉ LA DISTORSIONE DELLA SHOAH RAPPRESENTA UNA
PREOCCUPAZIONE PER LA SOCIETÀ CIVILE?
Abusi, scuse, travisamenti e manipolazioni della storia della Shoah si possono
marginale: se ne possono trovare esempi nei governi che cercano di minimizzare la
loro responsabilità storica, nei teorici della cospirazione che accusano gli ebrei di
esagerare le loro sofferenze a scopo di lucro e negli utenti online che fanno uso di
immagini e linguaggio associati alla Shoah per scopi politici, ideologici o commerciali
che non hanno legami con la sua storia. Indipendentemente dalla sua forma, la
distorsione della Shoah e i suoi potenziali effetti diretti o indiretti - antisemitismo,
negazione della Shoah, miti cospirativi e nazionalismo estremo - hanno una dimensione
e una rilevanza internazionale e pertanto richiedono una risposta internazionale. Per
quanto riguarda i social media, se da un lato la loro ascesa ha permesso a individui
e gruppi di connettersi a livello globale e di avere accesso istantaneo a informazioni
Shoah.
SINTESI
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QUALI SONO LE SFIDE PER COMBATTERE LA DISTORSIONE DELLA
SHOAH?
A differenza della negazione della Shoah, cioè il tentativo di cancellare la Shoah
una varietà di modi utilizzando vari mezzi di comunicazione non sempre facilmente
di antisemitismo secondario o una manipolazione della storia della Shoah e della
sua memoria per vari scopi. Sebbene la narrazione storica irresponsabile e abusiva
possa riguardare qualsiasi evento storico, oggi il numero di mutazioni e distorsioni
della storia della Shoah sta crescendo e sta progressivamente assumendo diverse
forme dilaganti. Poiché non esistono misure uniche e generali contro tutte le forme di
COSA POSSONO FARE I MEMORIALI E I MUSEI PER CONTRASTARE LA
DISTORSIONE DELLA SHOAH SUI SOCIAL MEDIA??
Affrontare la questione delle misure che i musei e i materiali possono mettere in atto
a questo scopo richiede un complesso approccio olistico. Sebbene nessuno possa
risolvere o limitare il problema, è importante sottolineare che i musei e i memoriali
hanno a disposizione diverse misure: contribuire a espandere la conoscenza della
comunicazione alle loro abitudini mediatiche; coinvolgere attivamente la comunità dei
fan/follower nella creazione di un ambiente sicuro e cooperativo; concentrarsi sulle
tra distorsione intenzionale e distorsione derivante dalla mancanza di conoscenza;
investire nello sviluppo professionale e nella formazione continua del personale;
rafforzare la cooperazione e lo scambio internazionale sviluppando reti tra i memoriali
e i musei oltre che con altri enti che si occupano di Shoah.
INTRODUZIONE
kz-Gedenkstätte neuenGaMMe
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Il presente rapporto fornisce un focus completo sulla distorsione della Shoah sulle piattaforme
social media e fornisce una serie di linee guida e raccomandazioni indirizzate ai memoriali
ricerche recenti hanno sottolineato il ruolo della tecnologia e dei modelli commerciali tipici
delle piattaforme dei social media nella diffusione di contenuti antisemiti (Hübscher & von
Mering, 2022), questo lavoro evidenzia le azioni che i memoriali e i musei della Shoah possono
sui social media.
dove un numero crescente di utenti sono esposti quotidianamente a migliaia di diverse
informazioni testuali e visive. A gennaio 2022 sono stati contati 3,96 miliardi di utenti totali
su tutte le piattaforme social media, con una persona media che entra ed esce da sette
diversi social network ogni mese e con 95 minuti al giorno come quantità media di tempo
che gli adulti trascorrono su tutte le piattaforme social. Tra queste, TikTok è risultato essere
il social network che sta crescendo più velocemente, dimostrando solo negli Stati Uniti un
incredibile aumento degli utenti del 105% in soli due anni (SproutSocial, 2022). Questo dato è
particolarmente importante se si considera che TikTok è diventato la piattaforma preferita dei
ragazzi e dei giovani adulti e che un numero crescente di organizzazioni, musei e memoriali
sulla Shoah stanno entrando in scena con il chiaro intento di raggiungere questo gruppo
nei vari formati mediatici supportati dalla piattaforma (videoclip, canzoni, commenti, testi e
immagini) (Weimann & Masri, 2021), gli esperti hanno iniziato ad analizzare le modalità per
Ebbrecht-Hartmann, 2022; Ebbrecht-Hartmann & Divon, 2022).
Se, da un lato, i social media hanno permesso a individui e gruppi di connettersi a livello globale
distorsione della Shoah, e lo hanno fatto ad un ritmo senza precedenti a causa alla potenziale
più negativi verso la popolazione a cui essi si riferiscono (Weber et al., 2019). Nel caso della
distorsione della Shoah, i modi in cui i contenuti prendono forma risultano più ambigui e più
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hanno maggiori probabilità di emergere su alcune piattaforme rispetto ad altre. Piattaforme
alle pressioni pubbliche e alle misure per difendere gli utenti dai contenuti di odio, oppure
non applicavano i propri termini di servizio ai discorsi di odio o ad altri contenuti offensivi.
Mondiale (WJC) hanno annunciato una nuova partnership con la piattaforma per affrontare
la distorsione e la negazione della Shoah. Gli utenti che cercano termini relativi alla Shoah
che cercavano termini relativi alla Shoah o alla sua negazione al sito AboutHolocaust.Org
(www.aboutholocaust.org). Il sito web fornisce risposte concrete a domande fondamentali
sulla Shoah, presenta i fatti della Shoah, educa i lettori sulle radici storiche del genocidio, i suoi
processi e le sue conseguenze, e lo fa in 19 lingue per raggiungere gli utenti dei social media
di tutto il mondo. Oggi, gli utenti di Facebook e TikTok che digitano termini relativi alla Shoah,
ad esempio “vittime della Shoah” o “sopravvissuto alla Shoah”, vedranno comparire un banner
in cima ai risultati della ricerca che li invita a visitare il sito web AboutHolocaust.Org1.
hanno lanciato la campagna #ProtectTheFacts (https://www.againstholocaustdistortion.
org) nel gennaio 2021. Questa campagna internazionale, disponibile in sei lingue, mira a
https://
againstdistortiontoolkit.holocaustremembrance.com/) è stato progettato per aiutare i decisori
politici e la società civile ad adottare misure per riconoscere e contrastare la distorsione della
grado di essere ambasciatori del cambiamento - nelle loro istituzioni, governi e comunità.
Oltre alle misure che possono essere attuate da campagne internazionali congiunte e dalle
società di social media, come il blocco automatico di alcuni tipi di contenuti o la loro rimozione
pagine web possono intraprendere una serie di azioni per contrastare la distorsione e la
banalizzazione. In effetti, il rilevamento algoritmico delle espressioni di odio o antisemitismo
linguistiche in cui questo discorso problematico può manifestarsi. Inoltre, il rilevamento
algoritmico non percepisce le intenzioni comunicative insite nel messaggio, ad esempio
distinguendo tra un messaggio che esprime odio antisemita e uno che utilizza esempi di
successo che i contenuti educativi che affrontavano questo tema siano stati rimossi a causa
2021). Pertanto, oltre ad ampliare gli attuali accordi con le compagnie di social media, che
dovranno essere sempre più coinvolte nel monitoraggio dei messaggi antisemiti o distorsivi,
1 Per maggiori informazioni sulle azioni politiche intraprese dalle aziende di social media per
Online Antisemitism: A Toolkit for Civil Society (ISD,
2022).
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sarà importante creare una cultura di collaborazione nella quale sia gli amministratori e i
moderatori delle pagine social, sia i loro utenti (fan e follower), giochino un ruolo importante.
social media è quindi una priorità nello sviluppo di contro-narrazioni. La prassi di controbattere,
Questo perché oltre a oltre ad aumentare la visibilità dei contenuti problematici, essa può
messaggi antisemiti e distorti che non vengono eliminati attraverso altre misure esterne,
poiché contestano direttamente i messaggi antisemiti e distorti e ne denunciano i diffusori per
la loro retorica distorta. In modo proattivo, gli approcci contro-narrativi prevedono la diffusione
di narrazioni positive o non distorte che riguardino la storia della Shoah, la memoria e i vari
gruppi di vittime2
richiedono tempo e lavoro, ma devono anche raggiungere il pubblico di riferimento appropriato
ed essere convincenti, evitando di adottare misure potenzialmente controproducenti che
disposti a mettere in discussione le proprie conoscenze limitate o imprecise piuttosto che
organizzazioni ebraiche che contrastano i contenuti antisemiti possono generare un maggiore
coinvolgimento, anche sotto forma di approvazioni da parte degli utenti, rispetto ai contenuti
antisemiti (Ozalp et al., 2020).
Tra le raccomandazioni sviluppate per aiutare ad affrontare la distorsione della Shoah, le
distorsione della Shoah. Raccomandazioni per quanti rivestono responsabilità politiche”3.
dei social media.
2
Germania nazista e dei suoi collaboratori tra il 1933 e il 1945”) e da altre note organizzazioni
il termine “Olocausto” anche ad altri gruppi che hanno sofferto per mano dei nazisti e dei loro
complici, come i rom e i sinti, i disabili, le popolazioni slave, gli oppositori politici, i lavoratori
forzati, gli omosessuali, i testimoni di Geova e i prigionieri di guerra sovietici (ad es., USHMM).
3 https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/IHRA_Recommendations_HolocaustDistortion_ITALIAN_
def.pdf
22
I musei della Shoah4 sono tra i principali enti che si occupano di educazione, sensibilizzazione
e commemorazione della Shoah. Attraverso mostre online e in loco, conferenze e seminari,
attività educative e strategie sui social media, i musei della Shoah svolgono un ruolo
fondamentale nella diffusione della consapevolezza e della conoscenza della Shoah tra ampi
segmenti della popolazione (Oztig, 2022). Uno dei fattori che li rende importanti è il fatto che
essi non agiscono come operatori isolati, ma sono inseriti nelle diverse culture della memoria
della Shoah (ri)costituite attraverso le pratiche delle organizzazioni internazionali, le cerimonie
e le storie personali dei sopravvissuti.
persone in ricordi immersivi, simulativi o controfattuali della Shoah (Garde-Hansen, Hoskins,
universale della Shoah (Levy & Sznaider, 2006; Probst, 2003). Poiché la memoria assume la
forma di processi sia individuali che collettivi (Erll, 2010), i musei agiscono come portatori di
memoria culturale (Assmann, 2016) o “lieux de mémoire” in quanto “elemento simbolico del
patrimonio memoriale di qualsiasi comunità” (Nora, 1989, p. 7). Partecipando alla crescente
convergenza delle conoscenze storiche e delle pratiche di memoria che caratterizza le
tendenze di musealizzazione della Shoah (Assmann, 2016), le diverse comunità costruiscono
la memoria culturale della Seconda Guerra Mondiale in modi diversi e, allo stesso modo, i
caratterizza la maggior parte delle rappresentazioni museali della Seconda Guerra Mondiale e
della Shoah (Jaeger, 2020).
Allo stesso tempo, i memoriali e i musei sono sempre più importanti per contrastare la
distorsione della Shoah. Poiché possono raggiungere ampie fasce di popolazione, il loro
contro la distorsione. Da questo punto di vista, il loro ruolo di “custodi” nella comunicazione
digitale può diventare sempre più importante nel promuovere azioni educative e di contrasto
essere visti come una tecnologia positiva, in quanto possono dare agli utenti dei social media la
possibilità di ampliare la loro conoscenza della Shoah e di aumentare la consapevolezza delle
molte forme attuali di distorsione della Shoah sulle diverse piattaforme. Da un lato, i musei e i
memoriali possono svolgere un ruolo essenziale nel salvaguardare la documentazione storica
pubblico dei social media, non solo attraverso la promozione delle loro attività e iniziative
culturali, ma anche producendo buone pratiche da adottare sui social media come mezzo per
diffondere informazioni storiche accurate e ridurre al minimo la banalizzazione e la distorsione.
Allo stesso tempo, i musei e i memoriali possono utilizzare il potenziale della comunicazione
non solo per costruire un seguito passivo, ma anche per attivare gruppi di co-creatori coinvolti
di una comunità che impara insieme.
4 In questo rapporto, per brevità, useremo il termine “museo della Shoah” per riferirci sia ai musei che ai
educative e centri di ricerca dedicati a preservare le esperienze delle persone che sono state vittime dei
nazisti e dei loro collaboratori durante la Shoah (1933-45)” (Parrott-Sheffer, 2019, n.d.).
COMPRENDERE
LA DISTORSIONE DELLA SHOAH
kz-Gedenkstätte dachau
25
Abusi, scuse, travisamenti e manipolazioni della storia della Shoah vengono riscontrati
a tutti i livelli della società, nonostante esistano ampie prove (documentate dallo stesso
regime nazista tedesco e dai suoi collaboratori) dei crimini commessi nei vari Paesi
coinvolti nella Shoah (Europa e Nord Africa) unite alle prove fornite dalle testimonianze
oculari e dalle ricerche di accademici di tutto il mondo. Si tratta di un fenomeno ben
Shoah e i suoi potenziali effetti diretti o indiretti - antisemitismo, negazione della Shoah,
miti cospirativi e nazionalismo estremo - hanno una portata e una rilevanza internazionali
e richiedono quindi una risposta internazionale.
Tuttavia, a differenza della negazione della Shoah (il tentativo di cancellare la Shoah
attraverso vari media e in una varietà di modi che non sono sempre facilmente
forma di antisemitismo secondario e di manipolazione della storia della Shoah e della
della storia possa riguardare qualsiasi evento storico (De Baets, 2013), oggi il numero di
mutazioni e distorsioni della storia della Shoah sta crescendo e sta progressivamente
distorsione, sono stati proposti termini come Promozione della Shoah, Svalutazione
della Shoah, Deviazione della Shoah, Equivalenza della Shoah nel periodo prebellico e
bellico, Equivalenza della Shoah nel dopoguerra, Inversione della Shoah, Abuso della
memoria della Shoah da parte degli ebrei e Universalizzazione/Trivializzazione della
Shoah (Gerstenfeld, 2007).
seguenti forme di distorsione della Shoah:
\
principali protagonisti, inclusi collaborazionisti e alleati della Germania nazista
26
Generale minimizzazione del numero di vittime della Shoah in contraddizione \
Tentativi di incolpare gli ebrei per aver causato il proprio genocidio \
\
Tentativi di minimizzare la responsabilità della Germania nazista nel creare \
campi di concentramento e di morte, dando la colpa ad altri Paesi o gruppi
etnici
Accusare gli ebrei di “usare” la Shoah per ricavarne qualcosa \
\
non sono collegati in alcun modo al genocidio della comunità ebraica europea
e nordafricana da parte della Germania nazista e dei suoi partner fascisti e
estremamente nazionalisti e altri collaboratori nel periodo che va dal 1941 al
1945
Manipolazioni della storia della Shoah sponsorizzate da uno Stato per seminare \
\
o persone complici di crimini della Shoah
\
scopi politici, ideologici o commerciali che non sono legati alla sua storia
Ciascuna di queste diverse forme di distorsione può essere riscontrata in modo più
vissute da un Paese durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale (ad esempio, uno Stato
perpetratore, un Paese occupato, uno Stato neutrale o uno degli Alleati). La distorsione
della Shoah può in effetti essere radicata in narrazioni nazionali in competizione tra loro,
che vanno da quelle che rivendicano il martirio supremo o sono in competizione tra loro
in termini di grado di sofferenza (cfr. Barna & Félix, 2017), alle identità nazionali che sono
ancora intimamente legate alla narrazione del vittimismo nella Seconda Guerra Mondiale
e alle sue conseguenze, a volte a scapito del pieno riconoscimento delle vittime ebree
dei crimini nazisti e sovietici, talvolta includendo tentativi di riabilitare i perpetratori e
screditare i sopravvissuti. Questo modello è particolarmente comune tra i governi e le
con i Paesi occidentali e, occasionalmente, gode del sostegno politico dei principali
27
paesi occidentali nel contesto della politica Est-Ovest (cfr. Katz, 2016). In generale, ci
sono molte forze in gioco (soprattutto in Europa), alcune delle quali sponsorizzate dai
governi, che sono impegnate a distorcere e riabilitare il loro passato coinvolgimento
della Shoah riguarda i memoriali degli ex campi di concentramento che erano anche
legati a eventi successivi alla liberazione, come i campi speciali sovietici o altri campi di
prigionia. Questi memoriali sono spesso oggetto di equazioni o parallelismi da parte dei
visitatori o degli utenti online.
Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Francia, Italia e Stati Uniti, i
distintivi con stelle gialle con la scritta “non vaccinato” durante le manifestazioni contro
le misure COVID-19”1. Oggi, una delle forme di distorsione più diffuse è proprio quella
che equipara i crimini del nazionalsocialismo alle misure imposte da vari governi per
propagandistica condotta da entrambe le parti, ucraina e russa, con accuse reciproche
di nazismo e di truppe russe che commettono crimini simili a quelli compiuti durante la
Shoah a danno della popolazione ucraina.
Più in generale, da un punto di vista concettuale, è importante evidenziare almeno
“memoria culturale” e al dibattito di lunga data sul fatto che la Shoah sia un evento
“unico” o “senza precedenti”.
forme contrastanti che la memoria può assumere. È importante sottolineare che le
nazionale, agonistica (Cento Bull & Hansen, 2016) o multidirezionale (Rothberg, 2009).
Anche se la memoria della Shoah è diventata oggi una delle più forti memorie e identità
collettive occidentali (Pakier & Stråth, 2010), si è trattato di un evento con una natura
locali ancora molto forti, se non addirittura in opposizione tra loro, come nei Paesi ex
2014), dove sono ancora attive memorie contese. Ciò che caratterizza le forme di
di alcuni obiettivi comuni, tra cui il tentativo di nascondere o minimizzare il ruolo dei
1 https://en.unesco.org/news/rising-threat-holocaust-distortion-requires-urgent-international-
response
28
che sono stati ex collaboratori o autori del genocidio ebraico2
3. Tuttavia, anche
in Europa occidentale, le memorie nazionali degli eventi della Seconda Guerra Mondiale
possono ancora differire e concentrarsi maggiormente su alcuni aspetti piuttosto che
su altri, se non altro a causa della diversità degli eventi storici che hanno segnato
quei Paesi (Echikson, 2019). In questo senso, sebbene i social media possano essere
considerati il principale scenario della memoria mediatizzata, sempre più globalizzata e
transculturale, è ancora possibile apprezzare le tensioni tra memorie culturali nazionali
e transnazionali della Shoah (Jaeger, 2020) su queste piattaforme sociali.
storico abbia aspetti unici e aspetti che non lo sono, e questo è certamente vero anche
maggiore entità per le modalità nelle quali si è svolta la Shoah4, negli ultimi decenni si
è acceso un dibattito infuocato tra due pilastri della ricerca sulla Shoah, con un impatto
generale sulla società. La questione “se la Shoah è stato un evento storico unico, ovvero
un evento che possiede attributi unici che sono caratteristici solo di esso, o un genocidio
che, sebbene estremo, dovrebbe comunque essere collocato nel continuum dei genocidi
hanno sottolineato la necessità di poter trarre spunti dalla storia della Shoah per fare
paragoni con altri genocidi, ad esempio, e per trovare paralleli nella comprensione di
altri eventi recenti “simili”. La comparabilità, che è uno dei pilastri su cui si basano gli
studi sui genocidi, cerca proprio di superare il concetto di unicità che rende la Shoah
2
Insurrezionale Ucraino, i cui uomini uccisero migliaia di ebrei e polacchi, compresi donne
e i comunisti. Ancora oggi simbolo controverso del nazionalismo ucraino, nel 2010 è stato
Kiev, https://en.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera
3 Alcuni musei vogliono dimostrare il loro europeismo adottando le tendenze internazionali della
4
hanno reagito ad esso. Infatti, quando in tempo reale alcune persone cercarono di riferirsi a
precedenti parziali, come chiamare i primi sei mesi di omicidi di massa a Vilna un pogrom,
fraintesero ciò che stava accadendo loro e dove ciò avrebbe potuto portare. I pogrom erano
parossismi di violenza che andavano e venivano, ma non era questo che stavano vivendo”
(grazie a Robert Rozett per aver sottolineato questo aspetto, comunicazione personale).
29
confronti5. IIn questo senso, il problema andrebbe inquadrato sulla differenza tra il fare
paralleli (che non reggono tra gli eventi) e il contrapporre e confrontare, che è il modo in
Shoah possono paradossalmente aprire la strada a paragoni azzardati o indebiti6.
tende a fare equivalenze con altri genocidi con maggiore facilità. Ma è proprio questo il
contesto in cui educatori, insegnanti e programmi educativi avviati da musei e memoriali
In questo senso, alcuni studiosi hanno sostenuto, ad esempio, il ruolo dei musei della
Shoah nel creare connessioni “tra la memoria della Shoah e il passato traumatico di molte
istituzioni morali negli Stati Uniti” (Sievers, 2016, p. 284). Trovare un equilibrio tra il modo
Shoah è al centro della museologia multidirezionale in molti Paesi.
Vi sono ulteriori implicazioni nel perseguimento di un ampio programma sul genocidio
e i diritti umani e nei tentativi di includere altri genocidi nella memoria della Shoah in
uno spirito di confronto e inclusione di altre atrocità. Da quando questo fenomeno è
della Shoah hanno perseguito un equilibrio tra rilevanza e memorizzazione della Shoah.
5
non ci riguarda, al di là della nostra pietà e commiserazione per le vittime. Se la Shoah non è un
problema universale, allora perché un sistema scolastico pubblico di Philadelphia, New York o
Tutto ciò che accade una volta, può accadere di nuovo: non proprio nello stesso modo, forse,
ma in una forma equivalente” (p. 5).
6
ha visto né vincitori né vinti, anche se recentemente si è cercato di conciliare le due posizioni.
Shoah come fenomeno unico e la ricerca di altri omicidi, ma piuttosto un completamento e una
fertilizzazione incrociata, o una sintesi. [...] La rappresentazione della Shoah come evento unico
o mistico, [...] ma è piuttosto il risultato del suo esame come evento storico, che, come tutti
considerare la storia e il ricordo della Shoah e dei crimini commessi dai nazisti, dai loro complici
sviluppo di valori, attitudini e capacità attraverso un approccio decisamente comparativo” (COE,
2022).
30
evidenziato in precedenza, secondo alcuni (Rothberg, 2009) quando la Shoah viene
collegata ad altre atrocità, diventa “universale” o “globale” in una maniera per cui la
sua integrità storica viene in qualche modo minacciata. Altri, al contrario, sottolineano
che gli sforzi dei musei della Shoah per creare una rilevanza locale e globale non si
traducono in un indebolimento della memoria della Shoah, ma sono espressione della
della Shoah funzionano anche come istituzioni morali per costruire un ponte con il loro
passato traumatico, come quello degli afroamericani e dei nativi americani negli Stati
Uniti (Sievers, 2016).
Questa cosiddetta “americanizzazione” della Shoah (cfr. Krasuska, 2018; Rosenfeld, 2011)
globale chiamato “ricordo morale”, che suggerisce standard relativi a “modi corretti
di ricordare” (David, 2020). Il ricordo morale si riferisce a un insieme standardizzato e
isomorfo di processi commemorativi che si basano su principi e diritti umani divenuti
universali, come quelli di “affrontare il passato”, “il dovere di ricordare” e “la giustizia per
le vittime”. Il ricordo morale è diventato la preferenza mondiale per la standardizzazione
tra memoria e diritti umani. Tale standardizzazione, accompagnata da un processo
di commemorazione de-contestualizzati producono una lunga lista di false premesse
2)7. Il ricordo morale può portare alla produzione di nuove disuguaglianze sociali e può
portare le persone a non apprezzare maggiormente i valori dei diritti umani.
tenere ben presenti tutti questi fenomeni quando si affronta il tema della distorsione
della Shoah: i processi di globalizzazione, il confronto con altre atrocità di massa e
genocidi e le pratiche standardizzate di commemorazione permettono di preservare
forme di distorsione politicizzate e ideologizzate. I musei e i memoriali, come vedremo,
che incontrano sui loro canali di social media se sono pienamente consapevoli della
7
e un programma di memorizzazione sponsorizzato dallo Stato sulla memoria della Shoah,
si veda il caso della Polonia (Michlic, 2021; Ray & Kapralski, 2019). Per una panoramica
Addressing Antisemitism
through Education in the Visegrad Group Countries (ENCATE, 2022).
AFFRONTARE LA DISTORSIONE
DELLA SHOAH SUI SOCIAL MEDIA:
LINEE GUIDA
Mahn -und Gedenkstätte ravensBrück
33
che si occupano di Shoah devono affrontare, la distorsione della Shoah è una delle
principali preoccupazioni sia per gli utenti che per il personale dei musei. In una recente
indagine che ha coinvolto sia gli utenti che il personale dei musei di due Paesi - Italia e
media per contrastare la distorsione della Shoah, indipendentemente dalle dimensioni
rimane alta non solo nella letteratura di ricerca e nelle dichiarazioni degli stakeholder e delle
principali organizzazioni internazionali, ma anche negli stessi soggetti che gestiscono la
Queste linee guida e raccomandazioni sono state sviluppate sulla base della letteratura e
dei risultati di una serie di incontri e focus group che, coinvolgendo esperti e stakeholder,
sono stati condotti in Italia e Germania secondo un approccio olistico. Sebbene queste
con la Shoah “accettabili o “legittime”, esse adottano un approccio multiprospettico al tema
della distorsione, nella speranza che questi aspetti possano essere sentiti in risonanza
dagli stakeholder.
azioni che possono essere intraprese dai musei e memoriali sui loro canali social media,
di strategie che possono essere attuate a breve e lungo termine. Poiché queste linee guida
utilizzo dei social media, tralasceremo le azioni che le organizzazioni internazionali, le
ONG e i gruppi di stakeholder possono sviluppare ulteriormente, come le campagne di
sensibilizzazione globali o gli accordi con le società di social media.
34
LIMITI ATTUALI
DISALLINEAMENTO TRA I DIBATTITI DEGLI STUDIOSI E LE CONOSCENZE
DEL PUBBLICO
Alcuni studi hanno dimostrato che esiste un divario tra le conoscenze degli storici, che
comprendono i recenti sviluppi nel campo della ricerca storica sia locale che internazionale,
e le conoscenze diffuse nella popolazione generale (cfr. Lawson, 2017). In particolare, è
stato sottolineato che le giovani generazioni e gli studenti hanno una conoscenza molto
limitata e parziale, se non distorta, dei principali eventi che hanno segnato la storia della
Shoah dal 1933 al 1945. Ad esempio, è stato rilevato che nel Regno Unito gli studenti hanno
una conoscenza molto limitata delle vittime della Shoah, una comprensione limitata dei
di iniziative di commemorazione della Shoah, una parte delle giovani generazioni tende
conoscenza di altri campi di concentramento e di sterminio oltre ad Auschwitz-Birkenau.
Idee sbagliate del pubblico in generale, compresi gli adulti, comprendono quella che ci
fossero camere a gas per sterminare gli ebrei in ogni campo di concentramento, che
la Shoah sia avvenuta solo in Germania e in Polonia, che gli ebrei tedeschi fossero una
parte consistente della popolazione tedesca, che gli ebrei fossero le uniche vittime della
1.
MANCANZA DI UNA CONOSCENZA COMUNE DI BASE DEGLI EVENTI E DEI
FATTI STORICI NEI DIVERSI PAESI
Paesi (Carrier, Fuchs, & Messinger, 2015; Eckmann, Stevick, & Ambrosewicz-Jacobs, 2017;
OSCE, 2006), gli approcci didattici e la selezione dei contenuti variano notevolmente da
variare enormemente tra gli utenti dei social media; perciò, alcune forme di distorsione
alcuni Paesi (Stati Uniti e Regno Unito) che storicamente facevano parte degli Alleati può
essere data maggiore enfasi al ruolo dei liberatori rispetto, ad esempio, agli eventi vissuti
dai Paesi occupati dalla Germania nazista. Allo stesso modo, la storia della resistenza
ad affrontare la storia e la memoria della Shoah in modi diversi, con esiti potenzialmente
distorti a seconda delle agende politiche o ideologiche che possono essere alla base di
1 https://holocaustlearning.org.uk/latest/holocaust-myth-busting-challenging-the-
misconceptions/, https://mchekc.org/holocaust-history/misconceptions/
35
FUOCO APPARENTEMENTE INCENTRATO SUL RICORDO E LA
STORICI
Alcuni studi hanno evidenziato una tendenza globale a enfatizzare la pratica della
commemorazione rispetto a una solida conoscenza dei fatti, come risultato della retorica
(Lawson, 2017); in linea con questa tendenza, in alcuni Paesi le organizzazioni e i musei
della Shoah tendono a privilegiare il ricordo e gli eventi di commemorazione rispetto alla
messa a disposizione di contenuti storici. La diversità di approccio può dipendere da diversi
per loro natura, si concentrano più intensamente sulle attività di ricordo rispetto ai musei
commemorare. In tutti questi casi, il risultato indesiderato può essere una conoscenza
cui vengono ricordati, può portare a maggiori rischi di distorsione.
MATERIALI GENERALMENTE NON ADATTI ALLE GIOVANI GENERAZIONI
Studi recenti hanno dimostrato che la maggior parte degli utenti dei principali social
media (Facebook, Twitter e Instagram) sono adulti, prevalentemente di sesso femminile
e con un livello di istruzione medio-alto (Manca et al., 2022). È facile immaginare che i
utente medio e che quindi preparino materiali o annunci di eventi rivolti a questo pubblico.
Lo stile comunicativo, il registro lessicale e il tono utilizzato per comunicare rendono
generalmente il materiale più adatto a un pubblico adulto, trascurando di rivolgersi ad
adolescenti o giovani adulti, più abituati a ricevere contenuti attraverso video o testi molto
brevi e abituati a stili di comunicazione più informali. Questa tendenza è stata evidenziata
anche da recenti sondaggi, che mostrano come i giovani tedeschi tra i 16 e i 25 anni siano
trarre analogie da quel periodo con il razzismo e la discriminazione di oggi, oltre ad essere
desiderosi di esaminare le motivazioni dei responsabili. Tuttavia, essi desiderano anche un
maggior numero di “contenuti da spizzicare”, o informazioni in dosi digeribili, e una “fusione
di offerte digitali e analogiche”, quali visite digitali di follow-up ai siti commemorativi
(Axelrod, 2022)2
formati mediatici adatti a un pubblico giovane (Ebbrecht-Hartmann & Divon, 2022).
2 Per maggiori informazioni su questo studio, consultare il sito https://enc.arolsen-archives.
org/en/study/
36
INTERAZIONE BIDIREZIONALE LIMITATA CON GLI UTENTI
DEI SOCIAL MEDIA
La gestione dei contenuti controversi è ancora una questione complessa e delicata per i
musei della Shoah, che si preoccupano soprattutto di limitare i casi di negazione, distorsione,
la “passività” delle istituzioni della Shoah, dovuta al timore di banalizzazione o distorsione
utenti (Manca, Passarelli & Rehm, 2022; Walden, 2021b). Le organizzazioni per la Shoah
sembrano preferire una comunicazione unidirezionale e la diffusione di un “messaggio
accuratamente modellato e ampiamente accettabile attraverso i social media” (Kansteiner,
2017, p. 324). Questa “passività” si traduce in una mancanza di partecipazione sui social
media in termini di pubblicazione di ulteriori contenuti o commenti ai post di altri utenti,
piace” e condivisioni/retweet (Manca, 2021a).
MANCANZA DI COMPETENZE SPECIFICHE PER AFFRONTARE I PROBLEMI
DI DISTORSIONE SUI SOCIAL MEDIA
Sebbene i musei e i memoriali dedichino sforzi ed energie nei loro programmi educativi
per affrontare il problema della distorsione, il formato dei social media richiede che i
materiali siano adeguatamente confezionati per essere veicolati attraverso questi mezzi.
attenzione e consapevolezza che richiedono competenze di social media literacy (Manca,
Bocconi, & Gleason, 2021). Tuttavia, il personale dei musei spesso non ha la formazione,
nei dipartimenti di comunicazione, richiede cautela nel rispondere agli inconvenienti di
comunicazione online causati da individui e gruppi che istigano alla distorsione. Inoltre,
nonostante alcune regole generali e somiglianze strutturali, tutte le piattaforme di social
media comportano leggere differenze di utilizzo. Di conseguenza, il personale addetto alla
una serie di possibilità di espressione, e di interattività, ma anche vincoli che gli utenti sono
tenuti a padroneggiare sia a livello globale come categoria tecnologica, sia a livello locale
in base alle caratteristiche di ciascuna piattaforma (van Dijck, 2013).
LIMITATA INTERAZIONE STRUTTURATA E A LUNGO TERMINE
CON ALTRE ORGANIZZAZIONI LOCALI E INTERNAZIONALI
CHE SI OCCUPANO DI SHOAH
Sebbene esistano associazioni o organizzazioni che collegano diversi musei e memoriali
sia a livello nazionale che internazionale, le istituzioni più piccole generalmente agiscono
individualmente e non in sinergia con altre istituzioni analoghe. Questo porta alla
37
frammentazione delle esperienze e delle competenze che non possono essere coordinate
per generare buone pratiche da condividere con altri, anche dopo molti anni di attività. Pur
riconoscendo che i musei della Shoah sono spesso a corto di personale e che quindi non
hanno tempo e risorse per impegnarsi pienamente nella cooperazione (inter)nazionale, il
coordinamento gioverebbe molto alla causa generale della lotta alla distorsione e potrebbe
anche distribuire il carico di lavoro tra le parti coinvolte.
MISURE PROATTIVE
AMPLIARE LA CONOSCENZA STORICA DELLA SHOAH
Una delle misure più importanti a questo proposito è la preparazione di materiali di
approfondimento o educativi da distribuire sui social media per ampliare le conoscenze degli
utenti (sia adulti che giovani). Ciò può essere fatto attingendo agli archivi storici e didattici
delle singole istituzioni e fornendo materiale basato sui fatti sviluppato in collaborazione
con studiosi ed esperti della Shoah. A causa della breve durata dei contenuti sui social
media, è necessario un archivio in cui i brevi post basati su fatti storici possano essere
assemblati e inseriti in un contesto più ampio. Una possibilità potrebbe essere quella di
fornire un link esterno, ad esempio ai siti web dei musei. Poiché ogni museo ha la sua
la creazione di glossari digitali con fatti importanti relativi a quel museo e alla sua storia.
Sarà importante affrontare le varie fasi che possono caratterizzare la storia di un luogo
(che, ad esempio, potrebbe essere stato anche un campo di internamento per prigionieri
di guerra, un campo di transito per gli ebrei, un campo profughi, o potrebbe essere stato
trasformato, anche solo in parte, in un campo per prigionieri di guerra tedeschi o civili
diverse “vite” del luogo e a evitare che alcune vengano dimenticate e diventino oggetto di
ADATTARE E TRADURRE I MATERIALI E GLI STRUMENTI DISPONIBILI
della Shoah hanno sviluppato relazioni, linee guida didattiche e kit di strumenti per affrontare
il problema della distorsione e, più in generale, per insegnare e conoscere la Shoah. Questo
corpus di conoscenze e indicazioni costituisce un insieme di risorse che possono essere
di implementare o di avvalorare lo studio della Shoah, del genocidio e dei crimini di
https://en.unesco.
org/themes/holocaust-genocide-education/resources). Altri esempi di materiale utile
sono #ProtectTheFacts (https://www.againstholocaustdistortion.org), il rapporto
Against Holocaust Distortion” (https://againstdistortiontoolkit.holocaustremembrance.
38
com/ https://
youtu.be/ovdF4pGhew8), in cui esperti internazionali analizzano cosa sia la distorsione
Shoah, è attualmente disponibile con sottotitoli in inglese, tedesco, ungherese, italiano e
sloveno. Le risorse che si concentrano sulla fornitura di contenuti storici e di dati basati
sui fatti sono disponibili sui siti web delle principali organizzazioni che si occupano della
Auschwitz-Birkenau”).
INDAGINE SUI PRECONCETTI E SUI PREGIUDIZI DEGLI UTENTI
Indagare i preconcetti e i pregiudizi degli studenti durante le visite ai musei e ai memoriali
è un altro strumento utile per combattere i fenomeni di distorsione, poiché i loro
tendono a sottolineare che, nella preparazione di una visita, è necessario sondare in
anticipo le conoscenze, le opinioni, i dubbi e le curiosità dei visitatori rispetto ai temi e
alle esperienze da trattare. In generale, il personale del museo si prepara per il gruppo
scolastico che incontrerà sulla base di quanto comunicato o riferito dagli insegnanti. Per
la storia e le questioni umane connesse alla Shoah si consolidi come apprendimento.
È importante che gli operatori acquisiscano un senso chiaro e articolato di ciò che gli
compresa quella disciplinare e umanistica, è una costruzione che si forma in molti
con temi riguardanti la storia, i fatti, gli episodi, le politiche della Shoah, ecc., avviene in
molti contesti informativi e comunicativi, e sempre più spesso in contesti virtuali e sociali,
dove sono presenti, intenzionalmente o meno, fake news e distorsioni. Nella costruzione
di conoscenze e pregiudizi, il “capitale sociale” è determinante nelle scelte individuali,
rapporti faccia a faccia, le culture locali e i gruppi virtuali giocano nel favorire/ostacolare
il funzionamento di sistemi sociali che sembrano regolati da norme impersonali (Luciano,
2003). È quindi importante individuare gli strumenti più adatti a creare un primo ponte tra
i bisogni conoscitivi degli studenti e le iniziative educative dei musei. Le piattaforme dei
social media possono, quindi, essere sfruttate per stabilire un contatto con gli studenti,
sollecitando risposte a domande che verranno affrontate durante la visita. Fare riferimento
alle opinioni degli studenti e accogliere il loro punto di vista crea coinvolgimento, maggiore
interesse e apre la strada alla decostruzione di conoscenze false o distorte, o di pregiudizi
diffusi nella società. In questo senso, i musei e i memoriali dovrebbero essere curiosi di
conoscere le opinioni della società e considerare quali forme narrative e quali punti di vista
sono già riscontrabili sui social media, nonché, dove possono, impegnarsi in un vero e
proprio dialogo.
39
FORNIRE RACCOMANDAZIONI ED ESEMPI PER ANALOGIE O CONFRONTI
LEGITTIMI
Sebbene le analogie e i paragoni con la Shoah siano solitamente percepiti come pericolosi
dagli educatori, che si impegnano “solo” a fornire contenuti accurati e materiale basato
prezioso (Renkl, 1997). Esistono numerosi esempi di persone etichettate come nazisti,
Hitler, Gestapo, Goering dai loro avversari politici, da politici di tutto lo spettro ideologico, o
la terminologia della Shoah per criticare chiunque o qualsiasi politica con cui non sono
paralleli storici con la situazione attuale o con gli eventi successivi alla Shoah implica
sempre un chiarimento riguardo le somiglianze e le differenze tra i due fenomeni. È proprio
è possibile evidenziare anche differenze profonde in modo da fornire indicazioni chiare
manipolazione della storia, analogamente al decalogo per la comunicazione non ostile
adottato in alcuni Paesi.
Fake news, (dis)informazione e cultura post-fattuale sono tutti sviluppi sociali alimentati
dal crescente uso dei social media e dal loro impatto sulla nostra vita quotidiana (Mihailidis
& Viotty, 2017). Sebbene questi fenomeni possano essere riscontrati in quasi tutti gli ambiti
indiscutibile. La “Stella gialla COVID-19” è un esempio di come degli individui abbiano
utilizzato i social media per diffondere informazioni errate e abbiano abusato della memoria
della Shoah per i propri scopi3. Sulla base di questi sviluppi, è possibile affermare che i
memoriali e i musei della Shoah possono fornire un contributo prezioso per contrastare
la condivisione di questo tipo di informazioni, non solo offrendo informazioni fattuali
può essere suddivisa in i) alfabetizzazione digitale funzionale e ii) alfabetizzazione digitale
critica si annida nella comprensione degli sviluppi e delle circostanze sociali da parte degli
3 https://www.againstholocaustdistortion.org/news/debunking-inappropriate-holocaust-com-
parisons-the-covid-19-yellow-star
40
coloro che hanno subito una vera e propria persecuzione: equivale a una banalizzazione sia
del nazismo che della persecuzione degli ebrei, in quanto sminuisce la verità del loro orrore
circostanze di questo tipo che i memoriali e i musei della Shoah possono svolgere un ruolo
favorire una fruizione più critica e attenta delle informazioni provenienti dai social media.
PROMUOVERE E INCREMENTARE LA CULTURA DIGITALE DEL RICORDO
La cultura del ricordo è da tempo presente nei nuovi media. La questione di come ricordare
esperte della cultura del ricordo. I nuovi modi per rafforzare la cultura del ricordo includono
In questo processo, le pratiche di commemorazione locale dovrebbero essere collegate
anche ai formati di commemorazione digitale. Le visite guidate dal vivo sono un buon
esempio di collegamento sincrono tra il luogo della memoria e il luogo della memoria in
formato digitale (Ebbrecht-Hartmann, 2021). La memoria digitale permette di superare i
dei social media apre anche nuove forme di interazione con i partecipanti. I “mi piace” e
i commenti possono esprimere le proprie memorie personali in combinazione con altre
forme di rimembranza. Alla luce della diminuzione del numero di testimoni contemporanei,
i formati digitali contenenti i ricordi personali sono estremamente importanti (Hogervorst,
2020; Shandler, 2017).
CONOSCERE E RIVOLGERSI AL PUBBLICO TARGET (PIÙ GIOVANE)
degli adolescenti aveva già sentito parlare della Shoah, e quasi la metà di loro ne aveva
letto sui social media. I ragazzi sono stati colpiti anche dalla negazione della Shoah: un
terzo pensa che il numero di ebrei morti sia stato esagerato, o mette in dubbio che la
Shoah sia mai avvenuta (Lerner, 2021). In generale, come già detto, le giovani generazioni
sono spesso soggette a idee sbagliate o a una generale mancanza di conoscenza della
Shoah. Pertanto, i musei della Shoah possono contribuire notevolmente alla lotta contro
le distorsioni e la disinformazione rivolgendosi direttamente alle generazioni più giovani.
I canali dei social media possono essere uno strumento utile al raggiungimento di questo
diverse piattaforme. I musei della Shoah devono riconoscere che le giovani generazioni si
e praticato dalle istituzioni della Shoah e promosso da organizzazioni transnazionali
41
non esperte che diventano sempre più visibili negli spazi digitali” (Walden, 2021a, p.
6). Inoltre, qualsiasi informazione condivisa deve aderire al linguaggio di questi canali
di comunicazione contemporanei (Jonsson, Årman, & Milani, 2019). In altre parole, se i
musei della Shoah vogliono coinvolgere le giovani generazioni, devono essere consapevoli
e anche in grado di “parlare la loro lingua”, oltre ad impegnarsi negli spazi dei social media
Eva Stories su Instagram (Henig & Ebbrecht-Hartmann, 2022), il progetto #Uploading_
Holocaust su YouTube (Ebbrecht-Hartmann & Henig, 2021) e il crescente uso di TikTok da
parte dei musei della Shoah (Divon & Ebbrecht-Hartmann, 2022).
COINVOLGIMENTO ATTIVO DELLA COMUNITÀ DEI FOLLOWER/FAN
Porre maggiore attenzione al coinvolgimento attivo degli utenti e alla creazione di una
comunità comporta una serie di vantaggi per chi gestisce le pagine dei social. Non solo gli
stesse pagine possono rappresentare una risorsa preziosa per ridurre le distorsioni. Questo
di un comportamento appropriati attraverso una serie di sanzioni sociali, premi e punizioni
tipicamente espressi in termini di “mi piace”, condivisioni/retweet o emoji negativi e
commenti taglienti, oppure segnalando i contenuti a un moderatore della comunità o della
le percezioni errate, soprattutto se i commenti sono accompagnati da una fonte credibile.
utenti richiedono garanzie di sicurezza, in modo che gli utenti stessi si sentano in grado
di esprimersi liberamente e ricevano il sostegno sia dei pari che degli amministratori/
quella di invitare occasionalmente gli utenti a discutere e dibattere sui forum determinate
questioni. Il potenziamento della comunità del ricordo mira anche a rafforzare la comunità
stessa, in modo che essa percepisca che la cultura della commemorazione e il lavoro
dei memoriali sono importanti. Gli utenti devono essere sostenuti nelle loro opinioni e
conoscenze e devono avere uno spazio adeguato.
COINVOLGERE GLI INFLUENCER PER AMPLIARE LA CONSAPEVOLEZZA
questo pubblico ad acquistare determinati prodotti o servizi. Nel contesto della memoria
del problema e ridurre la percezione di inconsapevolezza dei fatti storici può essere
42
lanciare una campagna sui social media è una delle strategie più comuni per coinvolgere
gli utenti dei social e accelerare il percorso di una pagina verso un pubblico più vasto.
SCAMBIARSI INFORMAZIONI
La ricerca ha dimostrato che i musei si seguono già a vicenda sui social (Manca,
2021b; Rehm, Manca, & Haake, 2020), ma una cooperazione più forte, ad esempio nel
contesto di giornate commemorative o azioni congiunte, aprirebbe ulteriori opportunità.
La collaborazione con i musei più grandi permetterebbe ai musei più “piccoli” di attirare
4. La crescente presenza e attività dei musei sui social
media rende ragionevole lo scambio di idee e la creazione di reti più strette, ad esempio in
gruppi di lavoro (digitali) dedicati. In questo modo si possono discutere problemi generali,
nuovi sviluppi e coordinare le strategie.
MISURE REATTIVE
FORNIRE MATERIALI O RISORSE PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI
SULLA BASE DI UN EPISODIO DISTORSIVO
Fornire materiali o risorse di approfondimento su richiesta o in caso di commenti/post
agli utenti interessati, dando loro la possibilità di interagire. Fornire materiale aggiuntivo
per “correggere” imprecisioni o sanare lacune di conoscenza può essere gestito sia
ad esempio se non si vuole sminuire la persona in pubblico.
CHIARAMENTE PROVOCATORIO O FINE A SÉ STESSO
A volte, quando si valuta che non è possibile adottare altre misure più costruttive, non
palesemente distorsivi, oppure cancellare i commenti o i post offensivi. Sebbene si tratti
di una misura estrema di cui non bisognerebbe abusare, essa è uno strumento importante
nelle mani degli amministratori e dei moderatori, che altrimenti non sarebbero in grado di
gestire la comunicazione online e a distanza, che, va ricordato, è priva di comunicazione
paraverbale e non verbale.
4 Un esempio recente di campagna di social media multipiattaforma condotta congiuntamente
da diverse istituzioni è #75liberation / #75befreiung.
43
BUONE PRATICHE
RISORSE PER LA VERIFICA DEI FATTI: USHMM, YAD VASHEM,
MEMORIALE E MUSEO DI AUSCHWITZ-BIRKENAU
delle tre maggiori istituzioni a livello internazionale – lo United States Holocaust
Memorial Museum, Yad Vashem e il Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau
- vediamo che tutte hanno iniziato a usare Facebook nel 2008-2009, Twitter nel
2007-2012 e Instagram nel 2007-2012. Analizzando le loro modalità di utilizzo dei
tre social media, è emerso che essi sono più attivi su Twitter che su Facebook
e Instagram, con il Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau che occupa una
posizione di rilievo su Twitter (Manca, 2021). Rispetto agli altri due, lo United
States Holocaust Memorial Museum mostra una maggiore interattività con la sua
comunità di fan su Facebook, mentre il Museo di Auschwitz-Birkenau mostra un
maggior grado di interattività su Twitter. In questo senso, Facebook è considerata
descrizioni di eventi e persone, mentre Instagram sembra essere più attraente
visitatori del museo o dalle istituzioni stesse, come nel caso di Auschwitz (Dalziel,
2021). Twitter è il mezzo preferito quando ci si confronta con altre istituzioni
ma anche per promuovere risorse online, come tour virtuali e risorse educative.
Nonostante queste differenze, le pagine social delle tre istituzioni sono un tesoro
accedere ai loro siti web (ognuno dei quali ha una ricca sezione di informazioni
che non si accontentano di una breve descrizione contenuta in un post o in un
https://encyclopedia.ushmm.org/), le collezioni
digitali di Yad Vashem (https://www.yadvashem.org/collections.html), il suo
Database dei nomi della Shoah (https://yvng.yadvashem.org/) e il Database dei
Giusti (https://righteous.yadvashem.org/), il Tour virtuale di Auschwitz-Birkenau
(https://panorama.auschwitz.org/) sono tutte risorse preziose per studenti e
legate alla Shoah e il Museo di Auschwitz-Birkenau sulle storie personali delle
vittime e sul destino dei singoli prigionieri.
44
LA COMUNITÀ VIRTUALE DEL MUSEO DI AUSCHWITZ-BIRKENAU
media da parte delle istituzioni della memoria della Shoah. Il Museo utilizza i
social media per rafforzare i programmi educativi e gli eventi di commemorazione,
informando la comunità online sulla storia quotidiana del campo e coinvolgendo
follower e fan in celebrazioni, eventi e anniversari. Su Twitter, ad esempio, il
Museo pubblica ogni giorno una breve nota su un prigioniero di Auschwitz
della Shoah. Twitter è anche la piattaforma social dove il Museo ha il maggior
seguito, con oltre 1,3 milioni di follower, e dove la missione di combattere le
è più evidente. Ad esempio, le campagne contro la negazione della Shoah e
contro la banalizzazione della Shoah da parte di giovani utenti su altre piattaforme
social, hanno attirato una notevole risposta da parte degli utenti dei social media.
pericoli, visti i recenti attacchi di attivisti e politici polacchi di destra (Manikowska,
2020). Tuttavia, il punto di forza del Museo è la sua comunità di utenti online,
utenti comporta la comunicazione diretta con i singoli utenti o la ridistribuzione
dei contenuti condivisi dai singoli su Twitter e Instagram (Dalziel, 2021). Su
Twitter, occasionalmente il Museo invita i suoi follower a fornire feedback e
è sorprendente che gli account del Museo (Facebook, Twitter e Instagram) siano
è quasi interamente responsabile della gestione dei social media del Museo. Il
successo di questa intensa attività sui vari canali social non risiede quindi tanto
in un grande impiego di personale, quanto nel coinvolgimento attivo degli utenti
che il Museo è stato in grado di generare. Tuttavia, insieme a molti punti di forza,
vi sono anche alcuni punti deboli che sono stati recentemente analizzati (Dalziel,
e questo sarà sempre propenso ad applicare il proprio taglio personale sia nel
valutare casi di distorsione sia nel prendere posizione di fronte a certi fenomeni di
un pubblico il più ampio possibile e di creare contenuti universalmente rilevanti,
45
LA SHOAH SU TIKTOK - UN CONFINE SOTTILE TRA ATTUALITÀ E
ASSURDITÀ
TikTok continua a essere uno dei social network in più rapida crescita su scala
globale. Inoltre, sebbene i suoi utenti siano piuttosto eterogenei, TikTok è utilizzato
principalmente dalle generazioni più giovani. Per i musei della Shoah rappresenta
propri contributi per combattere percezioni errate, disinformazione e distorsione.
La necessità di essere più attivi su TikTok è ancora più forte se si considera
antisemiti (Weimann & Masri, 2021). Allo stesso modo, essendo dominato dalla
cultura giovanile, TikTok è costantemente utilizzato seguendo le tendenze e le
alla Shoah, in quanto gli adolescenti hanno rievocato situazioni traumatiche che
1. La questione se e in quale forma la
rievocazione debba avvenire è attualmente oggetto di un intenso dibattito.
affrontare il tema della memoria e della commemorazione della Shoah, sulla
piattaforma ci sono anche buoni esempi di giovani che partecipano alla cultura
della memoria. Inoltre, TikTok offre anche la possibilità di raggiungere i giovani,
ad esempio, trasformando i testimoni oculari in creatori. Uno degli esempi positivi
2, , una sopravvissuta alla Shoah di
risponde alle domande dei follower, parla della sua vita attuale e degli orrori che ha
dovuto sopportare durante la prigionia ad Auschwitz3. Allo stesso modo, il World
Jewish Congress4, così come memoriali quali il KZ-Gedenkstätte Neuengamme5, il
Gedenkstätte Bergen-Belsen6 e il Mauthausen Memorial7
TikTok per affrontare varie forme di disinformazione, fornendo informazioni
sulle terribili circostanze che i prigionieri erano costretti a subire nei campi.
(Dalziel, 2021, p. 180). È quindi auspicabile che si perseguano miglioramenti per
rendere gli utenti online più coinvolti, importanti e responsabilizzati, allentando
alcune forme di autorità e toni “retorici” nella pratica comunicativa, cercando
ulteriori feedback dai suoi visitatori e riconoscendo le interpretazioni individuali
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“EVA STORIES”: UN NUOVO (DISCUSSO) TIPO DI COMMEMORAZIONE
Come per TikTok, anche su Instagram il ricordo e la commemorazione della Shoah
sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni. Gli studiosi hanno attribuito questo
fenomeno a un cambiamento generazionale, con le generazioni più giovani che
utilizzano le “loro” piattaforme per ricordare la Shoah (Commane & Potton, 2019).
sono stati percepiti in modo molto diverso dai diversi soggetti interessati. Un
Maya8. Sebbene il dibattito sia ancora in corso, riteniamo che “Eva Stories” sia
una vetrina positiva di come le possibilità offerte dai social media, in questo
caso Instagram, siano utilizzate per raggiungere le giovani generazioni e per
collocare le informazioni storiche nel presente, utilizzando un linguaggio e una
terminologia moderni. Secondo il lavoro di Henig e Ebbrecht-Hartmann (2022),
stanno scomparendo e quindi le opportunità di chiedere e informarsi sulla vita
quotidiana in modo relazionale stanno diminuendo.
1 https://memoscape.net/the-holocaust-on-tiktok-the-importance-of-context/
2 https://www.tiktok.com/@lilyebert
3 Altri sopravvissuti alla Shoah che utilizzano TikTok sono Tova Friedman (https://www.tiktok.
com/@tovafriedman) e Gideon Lev (https://www.tiktok.com/@thetrueadventures).
4 https://www.tiktok.com/@worldjewishcongress
5 https://www.tiktok.com/@neuengamme.memorial
6 https://www.tiktok.com/@belsenmemorial
7 https://www.tiktok.com/@mauthausenmemorial
8 https://www.instagram.com/eva.stories/
CONCLUSIONI E
RACCOMANDAZIONI
Museo nazionale dell’eBraisMo italiano e della shoah – Meis
49
AFFRONTARE LA SHOAH COME UN EVENTO UNICO O SENZA PRECEDENTI,
SENZA ABBRACCIARE UNA SCUOLA DI PENSIERO PIUTTOSTO CHE
Spesso, alla luce di alcuni fenomeni di distorsione o banalizzazione, si può pensare di violare
le premesse che considerano la Shoah come un evento unico o senza precedenti. Queste
due posizioni sono ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi e, a seconda di quale delle due
viene adottata, si possono fare confronti e parallelismi a vari livelli. È importante riconoscere
che le persone possono avere convinzioni implicite o esplicite che le portano a sostenere
di queste diverse epistemologie, insieme al riconoscimento di prospettive multidirezionali e
FOCUS SULLE SPECIFICITÀ NAZIONALI O LOCALI DELLA DISTORSIONE
DELLA SHOAH
stesso Paese, soprattutto se la memoria della Shoah è stata politicizzata o ideologizzata.
È quindi importante essere consapevoli delle diverse eredità che la Shoah ha lasciato
contenere la distorsione. Maggiori rischi di distorsione possono emergere in presenza di
situazioni di emergenza o di crisi, a causa della necessità di tracciare paralleli o paragoni
scorso, solo la memoria della Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, è costantemente presente
rimane ancora un tema affascinante e intrigante da esplorare per molte persone, anche
ancora oggi ha implicazioni in tutti gli ambiti della vita individuale e pubblica (la leadership,
50
che durano anni e mietono vittime su una scala incomprensibile). Ma proprio per questo, a
differenza di altri eventi storici drammatici, esso può prestarsi più di altri a essere distorto
o banalizzato in vari modi.
IDENTIFICARE LA DIFFERENZA TRA DISTORSIONE INTENZIONALE E
DISTORSIONE DOVUTA ALLA MANCANZA DI CONOSCENZA
Mentre alcuni distorsori abusano deliberatamente dei contenuti per scopi diversi (ricerca di
visibilità o di consenso, piacere di provocare una reazione di sdegno o di offesa, diffusione
conoscenza storica o non hanno le capacità di fare paralleli e confronti. Altri possono
semplicemente essere facili prede del riduzionismo (si veda, ad esempio, la “Reductio ad
Hitlerum”, nota anche come “giocare la carta del nazismo”, per invalidare la posizione di
qualcun altro sulla base del fatto che la stessa opinione era sostenuta da Adolf Hitler o
dal partito nazista) o di altre forme di fallacia associativa. Anche se non è sempre facile
implementare azioni correttive in modo da bloccare il segmento di popolazione che non
può essere raggiunto, mentre ci si rivolge a quelli che potrebbero essere ben intenzionati
ma poco informati.
UN ATTENTO EQUILIBRIO TRA IL COINVOLGIMENTO ATTIVO DEGLI UTENTI
E IL BLOCCO DEI “DISTURBATORI”
La moderazione tempestiva e attenta, intesa come equilibrio tra il coinvolgimento attivo
tra queste due strategie dipenderà, ovviamente, dalle caratteristiche della comunità e dal
tipo di gruppo target a cui si rivolgono le diverse piattaforme. Alcune piattaforme possono
appropriato. Maggiori sono le risorse disponibili, maggiore è la possibilità di interagire e
reagire in modo costruttivo.
SOLLEVARE DOMANDE E NON SENSI DI COLPA
deve essere istituzionale e il lavoro deve incoraggiare il dialogo e ammettere anche gli errori.
È importante creare uno spazio che incoraggi il dialogo e la comprensione e non un luogo
dove attaccare e giudicare gli altri, anche chi si avvicina per la prima volta al tema della
invitante.
51
EVITARE LA RETORICA E I TONI EMOTIVI
Si raccomanda di adottare un registro narrativo, cercando di adattare il linguaggio al
i toni accesi o alleviare la tensione in un dibattito acceso. Poiché la comunicazione ironica
senza indulgere in discorsi paternalistici o pedagogicamente espliciti. Un altro suggerimento
è quello di mostrare accostamenti tra il presente e il passato e spiegare i tratti differenti in
modo molto semplice e informativo. È importante parlare in modo oggettivo per essere
può generare.
PROVATE COSE NUOVE! USATE LE NUOVE FORME TECNOLOGICHE DEI
SOCIAL MEDIA PER ESPRIMERE LE VOSTRE IDEE
I social media sono un campo estremamente dinamico che offre sempre nuove modalità
È quindi importante essere aperti a nuove forme di storytelling mediatico e di memoria
digitale e scambiare idee con persone che hanno già acquisito esperienza in questo campo.
nel presente e apre opportunità per raggiungere nuovi gruppi target con cui entrare in
contatto. Esplorate piattaforme alternative di social media come TikTok per coinvolgere le
giovani generazioni sui temi della Shoah: sono desiderose di ascoltarvi!
INVESTIMENTO NELLO SVILUPPO PROFESSIONALE E NELLA FORMAZIONE
CONTINUA DEL PERSONALE
Le opportunità di sviluppo professionale per il personale dei musei sono solitamente
concepite per sostenere progetti che utilizzano il potere trasformativo dello sviluppo
contrastare la distorsione della Shoah, tali programmi dovrebbero fornire al personale dei
musei le competenze per integrare la tecnologia digitale nelle attività museali e per aiutarli
diversi, in particolare acquisendo le competenze necessarie per affrontare i diversi aspetti
legati alla lotta contro la distorsione della Shoah. Il personale dei musei dovrebbe essere
incoraggiato a partecipare a questo tipo di programmi, che dovrebbero includere argomenti
di alfabetizzazione digitale critica e in particolare ai social media, concentrandosi sul
riconoscimento e sulla risposta alle distorsioni sulle loro piattaforme.
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DARE AGLI STUDENTI LA POSSIBILITÀ DI ESSERE I “DIVULGATORI DI
MEMORIA” DI DOMANI
I social media sono diventati una parte indispensabile della vita quotidiana degli studenti.
messi in condizione di partecipare alle discussioni e di presentare le proprie opinioni,
nonché di diventare essi stessi creatori di memoria, partecipando così alla costruzione
del patrimonio digitale nella memoria collettiva. Esistono siti web utili che forniscono
https://
www.holocaustremembrance.com/resources/educational-materials/using-social-media-
holocaust-education e https://reframe.sussex.ac.uk/digitalholocaustmemory/2021/09/0
8/the-holocaust-and-social-media/
MAGGIORE INTEGRAZIONE CON LE COMUNITÀ LOCALI
comunica e informa continuamente i suoi visitatori su ciò che è accaduto nel passato e sui
cambiamenti in atto nel presente. I social media possono essere strumenti di connessione
conosciuto e ampiamente approfondito in un messaggio/prodotto di comunicazione con
può essere dato dalla metodologia del Service Learning (Battistoni, 2002), che permette
problematiche riguardanti la storia, la memoria, la documentazione e le testimonianze. Con
il Service Learning è possibile coinvolgere gli studenti nella progettazione e realizzazione
tempo, realizzare un percorso di apprendimento relativo alla Shoah con obiettivi disciplinari
RAFFORZARE LA COOPERAZIONE E LO SCAMBIO INTERNAZIONALE
media. Ciò potrebbe includere il coordinamento di azioni e iniziative comuni (campagne sui
social, attività educative per gli studenti, iniziative rivolte al pubblico adulto, ecc.). Lo scambio
potrebbe anche contribuire a creare infrastrutture permanenti per la raccolta di dati sulle
reciproco non deve essere sottovalutato. Le campagne congiunte aumentano il peso dei
collettiva e simultanea per dimostrare che in contemporanea tutti i musei o tutte le fondazioni
sono presenti per portare avanti questo tipo di obiettivo comune.
APPENDICE. DEFINIZIONE DI
NEGAZIONISMO E DISTORTA
RAPPRESENTAZIONE DELLA SHOAH
ELABORATA DALL’IHRA1
MeMoriale della shoah di Milano
55
il 10 ottobre 2013.
ulteriori risorse sul riconoscimento e il contrasto della negazione e della distorsione
2, la campagna #ProtectTheFacts3,
raccomandazioni politiche4, un cortometraggio5, una pubblicazione6, e un
documento7.
A/76/L.308
per il suo lavoro. La risoluzione è stata adottata il 20 gennaio 2022, anniversario della
Conferenza di Wannsee.
1
n
2 https://againstdistortiontoolkit.holocaustremembrance.com/
3 https://www.againstholocaustdistortion.org/
4 https://www.holocaustremembrance.com/resources/reports/recognizing-countering-
holocaust-distortion-recommendations
5 https://holocaustremembrance.com/resources/publications/holocaust-distortion-growing-
m
6 https://holocaustremembrance.com/resources/publications/understanding-holocaust-
s
7
Distortion_0.pdf
8 https://news.un.org/en/story/2022/01/1110202
56
DEFINIZIONE OPERATIVA DEL NEGAZIONISMO E DELLA DISTORTA
RAPPRESENTAZIONE DELLA SHOAH
vincolante.
dello sterminio degli ebrei, noto come Olocausto o Shoah, perpetrato dai nazisti e dai loro
a qualunque tentativo teso a sostenere che la Shoah non abbia avuto luogo.
principali meccanismi di distruzione (quali camere a gas, fucilazione di massa, morte per
Il negazionismo nelle sue varie forme è espressione di antisemitismo. Il tentativo di negare
da colpe o responsabilità nel genocidio del popolo ebraico. Le forme di negazionismo
ordita dagli ebrei. Lo scopo di ciò è colpevolizzare gli ebrei e rendere di nuovo legittimo
promozione di ideologie e condizioni politiche atte a far sì che lo stesso tipo di evento che
Il termine “distorta rappresentazione” della Shoah indica, tra le altre cose:
1
Shoah o i suoi elementi principali, inclusi i collaboratori e gli alleati della
Germania nazista
2Lo sminuire in modo macroscopico il numero delle vittime della Shoah,
contraddicendo fonti attendibili
3I tentativi di accusare gli ebrei di aver causato il loro stesso genocidio
4
Le dichiarazioni che ritraggono la Shoah come un evento storico positivo. Tali
dichiarazioni non costituiscono negazionismo della Shoah ma sono ad esso
strettamente connesse, quali forma radicale di antisemitismo. Esse possono
suggerire che la Shoah non è andato abbastanza avanti nel realizzare il suo
5I tentativi di offuscare la responsabilità della fondazione dei campi di
concentramento e di sterminio concepiti e gestiti dalla Germania nazista
incolpandone altre nazioni o gruppi etnici
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Quarta di copertina: istallazione artistica di Dani Karavan, Museo Nazionale
© 2022, progetto “Countering Holocaust distortion on social media”
Remembrance Alliance (IHRA Grant Strategy 2019-2023, linea 2 “Countering distortion”, IHRA Grant #2020-
792).