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DOI: 10.6084/m9.figshare.19105133 Tuesday, 1.2.2022
Gaglioti M.
“IL MIO MARE” - Rassegna pontina di eventi dedicati al mare
A cura di A.N.M.I. (Associazione Nazionale Marinai d’Italia)
Latina è una città di mare, ma come molte altre località costiere se ne ricorda a stagioni alterne e
tendenzialmente in prossimità della stagione estiva quando gli annosi problemi di gestione della
fascia costiera si trasformano in incombenze da risolvere nel più breve tempo possibile e si limitano
ad onerosi impegni economici deficitari di una visione nel medio e lungo termine.
Figura 1(a,b) Introduzione degli interventi programmati e proiezione di filmati dedicati ai fondali pontini
Quella di oggi è stata una delle varie sessioni in programma nel periodo compreso tra il 31/1 e il 6/2
aventi come tema il MARE per far sì che a porte aperte (finalmente!) il tema “BLU” inizi a
coinvolgere il grande pubblico (Fig.1-3). La partecipazione è stata piuttosto positiva e ciò che è
emerso al termine di una interessante e proficua discussione sul tema delle Aree Marine Protette, con
particolare riferimento a quelle delle due Isole Pontine di Ventotene e Santo Stefano, è stata come
sempre una grande curiosità da parte dei non addetti ai lavori e da parte dei fruitori stagionali o
praticanti di attività ludico-ricreative tradizionalmente legate al mare. I relatori hanno giustamente
introdotto e argomentato la gran parte degli aspetti teorici legati alla regolamentazione e agli aspetti
burocratici e normativi che normalmente regolano la gestione delle aree costiere.
Personalmente, facendo riferimento ad esperienze vissute in prima persona ho cercato di contribuire
a chiarire alcune delle curiosità e delle perplessità (legittimamente) manifestate da molti partecipanti
intervenuti nel corso del dibattito previsto al termine degli interventi programmati.
Figura 2 Parte delle opere di Sandro Arcieli esposte nella sala destinata alle conferenze della rassegna “IL MIO MARE” presso la
Casa del Combattente di Latina
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Ciò che si è tentato di far comprendere è che per quanto la burocratizzazione di certi processi sia
necessaria e serva spesso ad agire da deterrente nel corso di attività di contrasto degli illeciti più
comunemente legati al mare o ad arginare la violazione delle norme che può avvenire spesso anche
in maniera involontaria (ammettendo anche il beneficio del dubbio come extrema ratio), ciò che fa
la differenza nell’efficacia o meno di eventuali misure di protezione è il coinvolgimento attivo e la
partecipazione (possibilmente informata) da parte di tutti gli attori locali coinvolti, cittadini compresi.
Ci sono realtà più fortunate rispetto ad altre e contesti sociali più o meno favorevoli ad accogliere
determinate tipologie di iniziative. Da bambina e poi ragazza cresciuta nel territorio pontino, che per
interesse personale e per esigenze di formazione e/o professionali ha sempre ricercato il mare
“altrove” non posso che ritenermi soddisfatta di una tale iniziativa nella mia città. Si tratta di un
contesto dalle criticità a me note già da tempo, ma che per mancanza di competenze e spesso di
volontà non erano ancora mai state affrontate adeguatamente. Questa ed altre iniziative che verranno
sono un input importantissimo, non definitivo o esaustivo, ma comunque importante, perché anche a
livello locale ci si incammini nella direzione di una cultura del mare auspicata da organi di ben altra
portata rispetto alle semplici amministrazioni locali che comunque fanno parte, a tutti gli effetti, di
questo articolato processo.
Il coinvolgimento dei ragazzi mi auguro che possa arricchire in maniera esaustiva anche eventuali
miei concittadini che intenderanno proseguire nella direzione dell’economia “blu” la propria vita
professionale o semplicemente desidereranno intessere una relazione futura con il loro mare che sia
un po’ più degna dei riconoscimenti, peraltro già presenti formalmente, che già sussistono in
quest’area costiera (dalla Riserva MaB Unesco, al Parco Nazionale del Circeo, ai siti della Rete
Natura 2000 già formalmente riconosciuti).
Figura 3 Opere artistiche realizzate dal Sig. Sandro Arcieli, apneista locale, con materiali di riciclo recuperati esplorando i fondali
pontini o nel corso di sessioni di pulizia da lui coordinate lungo il litorale pontino (Ph. M. Gaglioti). Ciascun pesce ha al posto dell’occhio
un galleggiante corrispondente alla rispettiva rete fantasma abbandonata sui fondali e riscontrata dall’autore stesso in fase di
esplorazione.
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Dagli interventi ascoltati questo pomeriggio è emerso che da parte degli interlocutori meno giovani
spesso vi è una conferma di molti atteggiamenti di “lunga data” risultati ad oggi poco premianti e una
scarsa disponibilità a fornire risposte opportunamente argomentate alle nuove leve che giustamente
si interrogano su determinate incongruenze piuttosto eclatanti; al contempo nei più giovani è evidente
invece il comprensibile desiderio di “riscatto” per una terra, che come altre del resto, risulta ancora
un po’ soffocata da certe abitudini poco premianti. La città di Latina per storia politica e tradizione
ha una vocazione molto diversa, distante da certi processi partecipativi o di cittadinanza attiva con
finalità scientifiche propriamente dette, ma negli ultimi anni complice anche l’emergenza pandemica,
le aree naturali che circondano le zone urbanizzate, più che mai, hanno costituito un’importante
valvola di sfogo per tutti e mediamente le persone sono anche più incuriosite e attratte da certe
tematiche rispetto al passato.
Molte iniziative sono state già impostate, altre nel tentativo di essere finalizzate hanno preso poi una
piega un po’ meno auspicabile, altre ancora verranno proposte in futuro. È importante che si prosegua
in questa direzione specialmente rivolgendosi ai ragazzi tramite programmi di divulgazione loro
dedicati e formulati ad hoc in base alle esigenze formative delle singole fasce d’età. Inoltre, le
tematiche dell’Ocean Literacy, in senso più ampio, dovranno entrare a far parte della formazione
anche delle rispettive famiglie (è lì lo scoglio duro da affrontare), oltre che essere inserite
formalmente nei programmi curricolari a livello scolastico. Solo così affiancandosi a materie
fondamentali come l’italiano o la matematica (e probabilmente precedendole in ordine di interesse
manifestato da parte di molti ragazzi, perché no!) potranno tradursi in buone pratiche da adottare 365
giorni l’anno, o giù di lì.
Ringraziamenti
Ringrazio Angelo Silvestri e gli amici pontini per avermi segnalato l’iniziativa in programma presso la Casa del Combattente di Latina,
i relatori intervenuti in questi giorni e i partecipanti che al termine del mio intervento hanno espresso curiosità e gratitudine per quanto
comunicato sulla base di criticità sperimentate in prima persona in vari contesti con i quali ho avuto occasione di interfacciarmi.
Figura 4 Litorale pontino nei pressi dell’area kite attrezzata nel corso della stagione estiva 2021 (Ph. Credits: M. Gaglioti)