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Il nuovo “credo” della sostenibilità nel vissuto degli “ideali” del Rotary - Il denaro - diretto da Alfonso Ruffo

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Il nuovo "credo" della sostenibilità nel vissuto degli "ideali" del Rotary da ildenaro.it-1 Novembre 2021 Pubblichiamo l'intervento di Claudio Quintano, Presidente del Rotary Club di Sorrento nell'A.R 1994-95, in occasione della celebrazione del Trentennale del Club organizzato dall'attuale Presidente dal dr. Claudio D'Isa di Claudio Quintano* Apprezzo molto l'iniziativa delI'amico Rotariano, presidente di Cassazione, e professore universitario, Claudio d'Isa, che si celebri il Trentennale del Club Rotary di Sorrento anche con la redazione di una raccolta di brevi testi di ricordi e testimonianze dei soci, in preparazione della kermesse del 30 ottobre 2021. Per quanto mi riguarda farò riferimento alla interpretazione dell'attività rotariana come un supplemento di impegno esperenziale al quale ormai tutti i cittadini sono chiamati almeno a conoscere in questo nuovo mondo economico e sociale. Vi affido il concetto e la pratica della sostenibilità che può essere oggetto, prima di percezione e quindi di riflessione.
Rubriche
Tribuna
Il nuovo “credo” della
sostenibilità nel vissuto
degli “ideali” del Rotary
da
ildenaro.it
-
1 Novembre 2021
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in foto il manifesto di una recente iniziativa del Club Rotary di Sorrento
Pubbilchiamo l’intervento di Claudio Quintano, Presidente del Rotary Club di
Sorrento nell’A.R 1994-95, in occasione della celebrazione del Trentennale del Club
organizzato dall’attuale Presidente dal dr. Claudio D’Isa
diClaudio Quintano*
Apprezzo molto l’iniziativa delI’amico Rotariano, presidente di Cassazione, e professore
universitario, Claudio d’Isa, che si celebri il Trentennale del Club Rotary di Sorrento anche
con la redazione di una raccolta di brevi testi di ricordi e testimonianze dei soci, in
preparazione della kermesse del 30 ottobre 2021.
Per quanto mi riguarda farò riferimento alla interpretazione dell’attività rotariana come un
supplemento di impegno esperenziale al quale ormai tutti i cittadini sono chiamati almeno
a conoscere in questo nuovo mondo economico e sociale. Vi affido il concetto e la pratica
della sostenibilità che può essere oggetto, prima di percezione e quindi di riflessione.
Nel Club feci parte del gruppo dei fondatori trasferendomi, nel 1991, dal Club,
ufficialmente denominato di Castellammare-Sorrento-Capri (ma che comprendeva tutti i
comuni viciniori, abitati da popolazione numerosa ed altrettanto operosa) dove, bontà loro
quei soci mi accolsero nel 1984, potendo portare, quindi, tutta la mia pregressa esperienza
conseguita al nuovo Club di Sorrento.
La nascita del nuovo Club di Sorrento avvenne proprio quando il Rotary International iniziò
la significativa trasformazione puntando su varie leve rendere efficiente la sua Mission che
era fortemente interessante, tra cui quella dell’espansione con la creazione di nuovi Club,
acquisendo soci di età più giovane, e con qualificazioni e competenze professionali non
obsolete ma aggiornate ai tempi.
Si registrava in quel periodo, specialmente nei Paesi occidentali, una trasformazione
epocale del tessuto economico e sociale del Paese. Nei tempi recenti l’ltaiia, assieme al
mondo intero, che poi è tutto punteggiato da Club Rotary, e altri Club Service, ha
abbandonato il pivot dell’inquinante Pil pro-capite, come misura cardinale (nel senso
anche di unico valore di riferimento) dello Sviluppo, intorno a cui ruota lo scacchiere delle
valutazioni delle attività pubbliche e private dirette a procurare e ad investire risorse per
l’economia e la società. L’ltalia ed il mondo intero, per decisione delle Nazioni Unite, dopo
l’incontro organizzato dal Direttorato di Statistica deII’Ocse di Palermo del 2004, voluto
dall’attuale ministro Enrico Giovannini, si è incominciata a spostare su un altro versante
passando alla sostenibilità, misura non più unica ma multivariata che gradua i Paesi del
mondo in base a misure ordinali (quindi non cardinali).
Non sono mancati i riferimenti, talvolta impliciti, nelle elaborazione logico-concettuale, vive
e concrete, del pensiero Rotariano, i passi cadenzati di questa trasformazione costruita su
un tessuto rotariano talvolta più appropriato che si prestava (e si presta) a ciò, costruito
intelligentemente da operatori economico-professionali di qualità che almeno
settimanalmente si riunivano (e si riuniscono) nelle “sedi” di molti Club e Distretti Rotariani
sparsi nel mondo, ciò sta avvenendo, in tutte le aree economicamente e socialmente più
ricche e più povere, legate alla terra ed alle industrie, alle aree inquinate e verdi.
Il nuovo “credo” della sostenibilità, messo su un vero e proprio altare costruito, (o con i
lavori in corso) dagli economisti, sociologi, ed altri scienziati dei vari rami del sapere, di
concerto con le grandi istituzioni internazionali come l’Ocse, l’Onu, Fondo Monetario,
Banca Mondiale ecc. e consegnato ai tecnici e politici dei governanti, affinché organizzino
il nuovo tipo di sviluppo, centrato sull’efficientamento energetico universale, seguendo il
verificarsi programmato dei 17 Goals fissati dall’Onu a livello mondiale, a partire dai
territori elementari (Paesi e finanche aree regionali), in base alle realizzazioni annuali, da
seguire per la compilazione contabile che delI’Agenda 2030 deIl’ONU.
La cultura della sostenibilità è geneticamente collegata al Rotary – nato in tempi difficili,
dal Fondatore Paul Harris — e, allo stato i club si trovano ad un buon livello di
maturazione della sostenibilità anche se fino ad oggi una intensa attività di questo tipo non
è stata denominata proprio così. Il Rotary nato e cresciuto sempre impregnato di
internazionalizzazione (inizialmente, per costruzione, solo associativa) tantissimo tempo fa
addirittura a valle del verificarsi degli effetti negativi della rivoluzione industriale ai cui
effetti rivelatisi devastanti bisognava porre rimedio. Forse bisognava concepire, studiare e
realizzare ciò nel Rotary, al centro della vita del Rotary discostandosi da una condivisione
piena della filosofia del Bentham o, meglio, farla connubiare, (anche a modo di
compromesso, tenuto conto che il Rotary nasce in America e si diffonde nei Paesi
anglosassoni) con spazi di sostenibilità e sussidiarietà a cui si possono riportare molte
attività estremamente significative che si leggono nella storia del Rotary (una per tutte, la
campagna Polioplus, accanto alla miriade delle altre attività, di valenza assistenziale,
frazionate nei singoli club e, quindi nei singoli distretti la cui aggregazione nella totalità del
sistema dei Club Rotary nel mondo porta per somma miliardi di dollari di cui vengono
procurati i finanziamenti interni ai club o da elargizioni di estranei.
Qualche parola di circostanza oltre agli auguri del trentennio agli amici rotariani che, senza
retorica, hanno dato, come avviene per le vere amicizie, proprio molto. Auguri a tutti gli
Amici del club, ai Sorrentini veraci, che ho imparato a conoscere e ad apprezzare, una
buona e sempre migliore continuazione dell’attività che ho voluto qui suggerire di
interpretare in linea con la moda dell’esercizio della sostenibilità e della sussidiarietà.
Un ringraziamento a Giovanni di Martino, riconosciuto da tutti la vera e propria anima del
Club; ai Governatori provenienti dal Club, Guido Parlato, Giancarlo Spezie e Costantino
Astarita. Un Ricordo dei Soci che non ci sono più, per tutti Antonio Campese, Arturo Di
Maio, Aniello Falcone, Raffaele Palomba, Lello Scarpati.
*già Rettore dell’Università degli Studi Napoli “Parthenope”
presidente del Club Rotary di Sorrento A.R. 1994-1995
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