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Il rischio di ospedalizzazione da Sars-Cov-2 e la relativa mortalità nei pazienti con malattia di Parkinson e Parkinsonismi è cambiato nel tempo? Uno studio di coorte nell'Ausl di Bologna a 15 mesi dall'inizio della pandemia da Covid-19

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Abstract

INTRODUZIONE Il rischio di ospedalizzazione da Sars-Cov-2 sembra più elevato in popolazioni vulnerabili (ad esempio patologie croniche). Non è chiaro se questi rischi siano rimasti costanti durante tutto il periodo epidemico. OBIETTIVI Valutare il rischio di ospedalizzazione da Sars-Cov-2 e relativa mortalità in una coorte di pazienti con Malattia di Parkinson (MP) e Parkinsonismi (Pks), confrontata con una popolazione di controllo (Ctr) nell’AUSL di Bologna, in due differenti periodi epidemici. METODI Studio di coorte storica. Partecipanti dello studio ParkLink, con diagnosi clinica di MP/Pks prevalenti all’01/03/2020, appaiati (1:10) per età, sesso, distretto e comorbidità con la popolazione residente nell’AUSL di Bologna. Gli esiti sono l’ospedalizzazione con diagnosi “COVID-19” (fonte Schede Dimissione Ospedaliera) e, tra gli ospedalizzati, la mortalità a 30 giorni. Il primo periodo va dall’01/03/2020 al 31/05/2020, il secondo dall’01/10/2020 al 31/05/2021. Risultati presentati con Hazard Ratio (HR) aggiustati e intervalli di confidenza (IC) al 95%. RISULTATI Inclusi nello studio 10.172 soggetti: 758 MP, 192 Pks, 9.222 Ctr. Nel primo periodo osservate 66 ospedalizzazioni (4 MP, 6 Pks, 56 Ctr) con HR rispetto ai Ctr: 0,9 (IC=0,3-2,5) per i MP e 3,9 (IC=1,7-9,2) per i Pks. Nel secondo periodo osservate 258 ospedalizzazioni (21 MP, 6 Pks, 231 Ctr) con HR rispetto ai Ctr: 1.1 (IC=0,8-1,8) per i MP e 1,1 (IC=0,5-2,6) per i Pks. La mortalità a 30 giorni è risultata più elevata (p=0,03) fra i Pks (58%) rispetto ai MP (19%) e Ctr (26%), senza evidenti differenze fra i due periodi. CONCLUSIONI Il rischio di ospedalizzazione nelle persone con Pks sembra essere stato maggiore rispetto alla MP e ai Ctr ma solo nel primo periodo epidemico, probabilmente a causa di una differente gestione delle aree ad alto rischio d’infezione. Drammatica e costante nel tempo la mortalità nei Pks, probabilmente a causa di un livello di vulnerabilità più elevato.
Il rischio di ospedalizzazione da Sars-Cov-2 e la relativa
mortalità nei pazienti con malattia di Parkinson e Parkinsonismi
è cambiato nel tempo? Uno studio di coorte nell’Ausl di
Bologna a 15 mesi dall’inizio della pandemia da Covid-19
C. Zenesini1, L. Vignatelli1, L. Belotti1, F. Baccari1, E. Baldin1, R. D’Alessandro1, F. Nonino1a nome del gruppo ParkLink-Bologna
INTRODUZIONE
Il rischio di ospedalizzazione da Sars-Cov-2 sembra più elevato in popolazioni vulnerabili (ad esempio in soggetti con patologie
croniche), tuttavia non è chiaro se questi rischi siano rimasti costanti nelle varie fasi dell’epidemia.
La malattia di Parkinson e i parkinsonismi sono due condizioni di vulnerabilità estrema, e nell’AUSL di Bologna è stata costruita una
coorte di pazienti, population-based, nell’ambito dello studio ParkLink Bologna.
OBBIETTIVO
Valutare il rischio di ospedalizzazione da Sars-Cov-2 e relativa mortalità in una coorte di pazienti con Malattia di Parkinson (MP) e
Parkinsonismi (Pks), confrontata con una popolazione di controllo (Ctr) nell’AUSL di Bologna, in due differenti periodi epidemici.
Flow-chart: soggetti inclusi nello studio con esiti in entrambi i periodi epidemici
CONCLUSIONI
Il rischio di ospedalizzazione per COVID-19 nelle persone con Pks sembra essere stato maggiore rispetto alla MP e ai Ctr ma
solo nel primo periodo epidemico, probabilmente a causa di una differente gestione delle aree ad alto rischio d’infezione.
Drammatica e costante nel tempo la mortalità post ricovero nei Pks, probabilmente a causa di un livello di vulnerabilità più elevato.
1: IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna
METODI
Disegno dello studio = studio di coorte storica
Popolazione e fonte dei dati = partecipanti dello
studio ParkLink Bologna, con diagnosi clinica di
MP/Pks prevalenti all’01/03/2020, appaiati (1:10) per
età, sesso, distretto e comorbidità con la popolazione
residente nell’AUSL di Bologna.
Esiti = ospedalizzazione con diagnosi “COVID-19”
(fonte Schede Dimissione Ospedaliera) e, tra gli
ospedalizzati, la mortalità a 30 giorni.
Periodi di follow-up = il primo periodo va
dall’01/03/2020 al 31/05/2020, il secondo
dall’01/10/2020 al 31/05/2021.
Analisi statistica = risultati presentati con curve di
Kaplan-Meier e Hazard Ratio (HR) aggiustati con
intervalli di confidenza (IC) al 95%.
RISULTATI
Inclusi nello studio 10.172 soggetti con un’età media di 75.8 anni (58% maschi): 758 MP, 192 Pks, 9.222 Ctr. Nel primo periodo
osservate 66 ospedalizzazioni (4 MP, 6 Pks, 56 Ctr) con HR aggiustato rispetto ai Ctr: 0,9 (IC=0,3-2,5) per i MP e 3,9 (IC=1,7-9,2) per i
Pks. Nel secondo periodo osservate 258 ospedalizzazioni (21 MP, 6 Pks, 231 Ctr) con HR aggiustato rispetto ai Ctr: 1.1 (IC=0,8-1,8)
per i MP e 1,1 (IC=0,5-2,6) per i Pks. La mortalità a 30 giorni dal ricovero è risultata più elevata (p=0,03) fra i Pks (58%) rispetto ai MP
(20%) e Ctr (26%), senza evidenti differenze fra i due periodi (flow-chart).
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