Obiettivo: ripetere, a distanza di un anno, l'indagine sulla ricreazione scolastica della mattina ampliando il campione dei soggetti intervistati e aggiungendo domande specifiche inerenti la scuola per ottenere maggiori informazioni. Metodi: questionario anonimo somministrato a bambini della scuola primaria nel periodo marzo-maggio 2023 grazie alla collaborazione di dieci pediatri. Risultati: sono stati intervistati 449 bambini (età media 8,24 anni, DS +1,49) di 141 istituti scolastici del territorio romano e di alcuni comuni della città metropolitana di Roma; il 98,9% degli istituti è dotato di spazi esterni (cortile, giardino, ecc). Il 48,2% del totale dei bambini intervistati ha dichiarato di trascorrere la ricreazione all'interno della classe e il 45,6% del totale dei bambini intervistati rimane in classe esclusivamente perché "Non possono uscire dalla classe". Inoltre, chi trascorre la ricreazione in classe la ritiene troppo breve (N 74; 34,6%) e si differenzia dagli altri bambini (p<0,001). Conclusioni: nonostante la quasi totalità dei bambini intervistati dichiari che la propria scuola abbia un cortile o spazio esterno, l'intervallo della mattina si svolge per circa 5 bambini su 10 in classe per impossibilità a uscire dalla classe. Il tema della ricreazione rientra nella promozione e garanzia del benessere psicofisico dei bambini, come sottolinea anche l'Accademia Americana di Pediatria. Objective: repeat, a year later, the survey on school school morning recreation expanding the sample of subjects interviewed and adding specific questions about the school, for example if the school they attend has an outdoor space, in order to get more information. Methods: anonymous survey administered to primary school children in the period March-May 2023 thanks to the collaboration of 10 pediatricians. Results: 449 children (average age 8.24 years, DS +1.49) from 141 schools in the Roman territory and metropolitan cities of Rome were interviewed; 98.9% of the schools have outdoor spaces (courtyard, garden, etc.). The 48.2% of the total number of children interviewed said they spend the recreation inside the classroom and 45.6% of the total number of children interviewed said they remain in the classroom exclusively because "They cannot leave the classroom". Moreover, the children who spent recreation in the classroom consider it too short (No. 74; 34.6%) in respect to other children (p<0.001). Conclusions: despite the fact that almost all of the children interviewed say that their school has a schoolyard or outdoor space, morning recreation takes place, for 5 out of 10 students in the classroom because they cannot leave it. The issue of recreation is part of promoting and ensuring the psychophysical well-being of children, as also highlighted by the American Academy of Paediatrics. Introduzione Quando è stata introdotta la ricreazione nella scuola italiana? La ricerca sulla storia della ricreazione, cioè individuare il pre-ciso momento temporale della sua introduzione nel sistema scolastico, è poco documentata. La maggior parte delle infor-mazioni disponibili si riferisce principalmente alle sue regola-mentazioni con decreti e articoli legislativi, come esplicitato per esempio nel decreto 297 del 16 aprile 1994 (articolo 10, comma 3, lettera A) e nell'articolo 21 della legge n. 59/1997. In entrambi, la ricreazione è riconosciuta come "tempo scuola" da garantire agli studenti e da conteggiare nel monte orario scolastico, quindi non è un momento che toglie tempo alle ore d'insegnamento. In un'altra circolare ministeriale, la 105/75 viene indicato il tempo minimo della durata della ricreazione (almeno 10 minuti) [1], anche se non c'è nessuna informazione sul luogo dove trascorrerla, cioè se in classe o all'aperto. La ricreazione è un "diritto" e quando la ricreazione viene ne-gata, i bambini non solo non riescono a godersi il tempo, ma subiscono anche un danno perché viene loro tolta un'oppor-tunità di sviluppo importante [2]. Infatti, non è raro che la ri-creazione, come dimostrano le evidenze sulle quali si poggia la dichiarazione dell'Accademia Americana di Pediatria [3], venga incautamente usata come uno strumento punitivo dal docente che sceglie se concederla o meno. Il tempo della ricreazione è un momento ricreativo-motorio importante per favorire un sano sviluppo delle competenze cognitive, emotive, sociali e per migliorare il clima dell'am-biente classe. La sua valenza formativa è paragonabile a quella offerta dalla didattica perché renderebbe gli studenti più at-tenti e produttivi [3] e questo emerge con forza a condizione che l'intervallo sia di qualità [4] e venga associato al movimen-to e al gioco libero, con la possibilità, per gli alunni, di gestire in autonomia le scelte di gioco da svolgere. I giochi motori mi-gliorano i livelli di apprendimento e aumentano l'attenzione [5], permettono inoltre di scaricare le energie per rigenerarle dirigendole con meno stress ai compiti scolastici. Il movimen-to è alla base dell'evoluzione cognitiva e la stretta relazione tra lo sviluppo motorio e quello mentale è determinante fin dalle prime fasi di crescita [6]. I benefici procurati dalla ricreazio-ne si associano anche alla salute fisica dei bambini: trascorre-re molto tempo da seduti aumenta la possibilità di assumere peso e di conseguenza aumenta il rischio di malattie cardio-vascolari. Considerando la quantità di ore settimanali che si trascorrono a scuola (comprese tra le 30 e 40), trasformare il tempo della pausa in un momento di attività motoria, per esempio correre e camminare, può fronteggiare la tendenza, sempre più allarmante, della crescente obesità infantile come riporta anche l'ultimo report europeo [7]. L'Italia risulta il Pa-ese con la percentuale più alta di bambini in sovrappeso o obe-si (42%) nella fascia d'età 5-9 anni e in Europa circa un bambi-no su 3 in età scolare risulta obeso o in sovrappeso. In un'altra indagine effettuata da OKKIO alla salute, sul solo territorio italiano, nella fascia d'età 7-10 anni il 20,4% dei bambini risul-tava in sovrappeso e il 9,4% obeso [8]. Eppure l'importanza del movimento con i suoi benefici a bre-ve e lungo termine è ben consolidata e la raccomandazione di