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Le combinazioni dei colori: emozioni e significati semantici

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Abstract and Figures

This review explains how color combinations influence our perception and our aesthetic appreciation. In addition, the studies under review, which are purely qualitative, describe the semantic processing of color associations (according to the three pillars of the color-emotion space) and explain, through a mathematical formula and theoretical evidence, why the emotional intensity we experience in front of a pair of colors depends on the individual colors’ hues that constitute it.
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Le combinazioni dei colori: emozioni e significati semantici. A PXR Italy scientific paper. © 2021 PXR Italy. All rights reserved
1
Le combinazioni dei colori: emozioni e significati semantici
Mattia Martonea*, Mariavittoria Gennarob, Leonardo Saullec
aPXR Italy, Co-Founder
bPXR Italy, Researcher
cPXR Italy, Co-Founder
Published on 16th April 2021 in Computational Neuroaesthetics Project
Abstract
This review explains how color combinations influence our perception and our aesthetic appreciation. In addition, the studies
under review, which are purely qualitative, describe the semantic processing of color associations (according to the three pillars
of the color-emotion space) and explain, through a mathematical formula and theoretical evidence, why the emotional intensity
we experience in front of a pair of colors depends on the individual colors’ hues that constitute it.
© 2021 PXR Italy. All rights reserved
Keywords: colors; emotions; color contrast, hues, brightness, combination.
1. Introduzione
Nella nostra vita quotidiana, i colori che
percepiamo non sono mai presentati singolarmente ma
appaiono sempre in combinazione fra loro.
Quando facciamo esperienza del mondo intorno a
noi, osservando il paesaggio fuori da una finestra
———
* Corresponding author. Tel.: +39 377 12 51 283; e-mail: mattia.martone@pxritaly.com
oppure la nostra postazione di lavoro, percepiamo e
osserviamo oggetti costituiti da molteplici colori e
tonalità diverse (Ou, Luo et al., 2004).
Tale complessità cromatica determina l’esperienza
estetica del singolo colore percepito (Schloss &
Palmer, 2011): per questo motivo, lo studio dei colori
e delle preferenze estetiche deve tener conto sia del
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Research Paper
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Colori ed emozioni. A PXR Italy scientific paper. © 2021 PXR Italy. All rights reserved
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singolo colore oggetto di studio sia delle sue
interazioni cromatiche con altre tonalità (Hurlbert &
Ling, 2007; Palmer & Schloss, 2010).
2. Discussione
2.1. I tre assi dello spazio “colore emozione”
Ou, Lou et al. (2004), in uno studio che mira ad
indagare la relazione tra emozioni e combinazioni di
colore, identificano i tre assi dello spazio “colore
emozione”:
1. Attività del colore, comprende le
caratteristiche definite semanticamente con i
termini “fresco-stantio”, “pulito-sporco”,
“moderno-classico” e “attivo-passivo”.
2. Peso del colore, comprende caratteristiche
semantiche definite dai termini “intenso-
rilassato”, “duro-morbido” e “pesante-
leggero”.
3. Calore del colore, definito secondo la
classica dicotomia “caldo-freddo” (Martone,
2020; Gennaro et al., 2021).
Nello studio condotto dagli autori (2004) sono state
prese in considerazione 190 coppie di colori
classificate secondo i tre fattori sopraelencati. Come
mostrato nella Figura 1, le coppie di colore in
posizione superiore evocano negli spettatori
sensazioni verbalizzate con i termini “attivo-pesante-
caldo”. Al contrario, le coppie in posizione inferiore
evocano sensazioni verbalizzate con “passivo-
leggero-freddo”.
La Fig.1 risulta un valido strumento per orientarsi
nella scelta di quali combinazioni utilizzare nel
momento in cui si intende suscitare determinate
sensazioni negli osservatori.
2.2. Le relazioni tra emozioni monocolore e
combinazioni di colore
Hogg (1969) identifica una relazione esistente fra
emozione, singolo colore e coppia di colori. Tale
relazione viene rappresentata mediante un’equazione:
𝐸 = # (𝐸!+# 𝐸")/2
dove E rappresenta l’intensità di un’emozione
cromatica sperimentata dal soggetto di fronte ad una
coppia di colori. Essa è pari alla media fra E1 ed E2,
le singole intensità emotive suscitate dai singoli colori
della coppia.
I risultati dello studio confermano che questa
equazione è in grado di predire la maggior parte delle
Fig. 1. Coppie di colori suddivise rispetto i tre fattori: attività del
colore, peso del colore, calore del colore (Ou, Lou et al., 2004)
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intensità emotive associate ad uno stimolo costituito
da due tonalità di colore vicine fra loro (Hogg, 1969).
2.3. La percezione di gradevolezza di una coppia di
colori in relazione all’apprezzamento dei singoli
colori
Un ulteriore punto di vista viene fornito dallo studio
di Ch'uan-Fang Lo (1936), avente l’obiettivo di
valutare se e in quale misura la gradevolezza espressa
nei confronti di una coppia di colori sia influenzata
dall’apprezzamento dei singoli colori che la
costituiscono.
Sono stati presi in considerazione 18 stimoli, tra
colori singoli e coppie di colori, della Milton-Bradley
Pure Spectrum Scale (Ch'uan-Fang Lo, 1936): rosso-
violetto, rosso, rosso-arancione, arancione, giallo-
arancione, arancione-giallo, giallo, verde-giallo,
giallo-verde, rosso, blu-verde, rosso-blu, blu, viola,
blu-violetto, viola e rosso-violetto.
I risultati dimostrano che le combinazioni di colore
costituite dal blu e dal verde ottengono un punteggio
di apprezzamento più alto, mentre le combinazioni che
comprendono il rosso ottengono un punteggio più
basso (Ch'uan-Fang Lo, 1936).
Il livello di gradimento segue una scala cromatica
ben chiara: ai primi posti, in termini di apprezzamento,
vi sono le combinazioni di colori freddi, ovvero blu-
verde-viola; proseguendo lungo questa scala, il
punteggio di gradevolezza diminuisce in
corrispondenza dei colori caldi, come il giallo,
l’arancione ed infine il rosso, che ha il punteggio più
basso (Ch'uan-Fang Lo, 1936).
Questo studio, accanto a quello di Hogg, può essere
riassunto dalla cosiddetta legge di Geisselr: "più
grande è il piacere dei singoli componenti, maggiore
sarà il piacere della combinazione" (Geisselr, 1917).
2.4. Le tre modalità di approccio alla valutazione
estetica di un colore
Per comprendere i risultati degli studi precedenti
è utile prendere in considerazione le evidenze teoriche
di Schloss e Palmer (2001), i quali identificano tre
modalità di approccio alla valutazione estetica di un
colore.
1. La preferenza estetica per una specifica
combinazione (es. rosso-giallo), intesa come
il livello di apprezzamento espresso nei
confronti della coppia di colori stimolo.
2. La percezione di armonia di tale
combinazione. Si tratta di una dimensione
prettamente cognitiva legata alla percezione
di gradevolezza della combinazione di colori:
in quanto tale, si differenzia dalla preferenza
estetica che ha un valore anche emotivo. Una
persona può considerare cognitivamente
piacevole una combinazione di colori ma può
non esprimere un apprezzamento emotivo e
soggettivo nei suoi confronti.
3. La preferenza espressa nei confronti di un
colore sovrapposto ad uno sfondo colorato.
Come spiega la Psicologia della Gestalt, la
percezione di una tonalità di colore può
variare in base al colore dello sfondo su cui è
raffigurata (Schloss e Palmer, 2001).
Nello studio, gli autori (2011) hanno dimostrato che
la preferenza e l’armonia dipendono dalla somiglianza
della tonalità: coppie di colori con tonalità simili sono
considerate più gradevoli ed armoniose. Altre due
variabili estetiche rilevanti sono la luminosità ed il
contrasto: le coppie di colori che presentano un alto
contrasto di luminosità sono apprezzate
maggiormente.
Inoltre, le coppie con tonalità simile e bassa
saturazione sono considerate più armoniose (Fig. 2).
Fig. 2. Coppie di colori con tonalità simili
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Invece, per quanto riguarda i colori nella relazione
figura-sfondo, le tonalità più calde vengono preferite
su sfondi freddi (fig.3) mentre quelle fredde sono
apprezzate maggiormente su sfondi caldi (fig.4).
Inoltre, lo stimolo estetico viene apprezzato
maggiormente quando il livello di luminosità dello
sfondo ha un buon livello di contrasto rispetto a quello
della figura (Schloss & Palmer, 2011).
Queste considerazioni trovano un riscontro teorico
nel concetto di ”armonia del contrasto” proposto da
Chevreul (1839): quando si parla di colori e figura-
sfondo, ciò che conta in termini di preferenza non
dipende tanto dalla tonalità cromatica dei due colori,
bensì dal livello di contrasto che li differenzia.
Riprendendo questo principio gli autori (Schloss &
Palmer, 2011) concludono sostenendo che le persone
tendono a preferire quelle coppie di colori che hanno
tonalità simili ma che differiscono in luminosità e/o
saturazione.
A tal proposito, altre ricerche che indagano la
caratteristica della luminosità sono concordi
nell’affermare la significatività di questo fattore nel
determinare la preferenza estetica di una coppia di
colori.
Una spiegazione di questo fenomeno viene fornita
dalla Teoria della Fluidità delle Preferenze Estetiche
(Reber et al., 2004): le persone tendono a riprodurre i
processi mentali che richiedono una facile
elaborazione ed un risparmio cognitivo.
Nel caso della combinazione figura-sfondo, quando
tra i due elementi vi è un basso contrasto i loro confini
risultano difficili da discriminare e da elaborare
cognitivamente: per questi motivi una combinazione
figura-sfondo con basso contrasto viene considerata
poco gradevole (Gregory, 1977). D’altra parte,
all’aumentare della luminosità della figura rispetto ad
uno sfondo, e quindi della facilità di elaborazione
percettiva, il livello di gradimento della coppia di
stimoli tende ad aumentare.
3. Metodologia
Gli studi fin qui presentati hanno utilizzato
metodologie di natura qualitativa. Di conseguenza, le
principali limitazioni metodologiche fanno
riferimento alla generalizzabilità dei risultati in
relazione sia alla scelta degli stimoli sia al campione
intervistato.
Per una dimostrazione tangibile dei limiti relativi
alla scelta del campione di stimoli si può considerare
lo studio di Schloss e Palmer (2011): qui, i colori
presentanti ai partecipanti sono stati mostrati
attraverso dei display concentrici o quadrati. Tuttavia,
le altre tipologie di configurazione spaziale non prese
in considerazione potrebbero generare interpretazioni
semantiche differenti che a loro volta potrebbero
influenzare la preferenza estetica. In altre parole, in
base alla configurazione spaziale, una particolare
regione-forma di colore arancione potrebbe
assomigliare ad una carota oppure ad una zucca:
queste due differenti immagini mentali possono
Figura 3. Tonalità fredda su sfondo caldo.
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influenzare il livello di preferenza manifestato dai
soggetti nei confronti degli stimoli estetici.
4. Conclusioni
In conclusione, gli studi evidenziano quanto la
percezione e il gradimento estetico di una singola
tonalità di colore non siano un fenomeno
decontestualizzato bensì strettamente connesso
all’interazione esistente fra i colori.
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Article
Full-text available
Previous studies of preference for and harmony of color combinations have produced confusing results. For example, some claim that harmony increases with hue similarity, whereas others claim that it decreases. We argue that such confusions are resolved by distinguishing among three types of judgments about color pairs: (1) preference for the pair as a whole, (2) harmony of the pair as a whole, and (3) preference for its figural color when viewed against its colored background. Empirical support for this distinction shows that pair preference and harmony both increase as hue similarity increases, but preference relies more strongly on component color preference and lightness contrast. Although pairs with highly contrastive hues are generally judged to be neither preferable nor harmonious, figural color preference ratings increase as hue contrast with the background increases. The present results thus refine and clarify some of the best-known and most contentious claims of color theorists. Electronic supplementary material The online version of this article (doi:10.3758/s13414-010-0027-0) contains supplementary material, which is available to authorized users.
Article
Full-text available
Color preference is an important aspect of visual experience, but little is known about why people in general like some colors more than others. Previous research suggested explanations based on biological adaptations [Hurlbert AC, Ling YL (2007) Curr Biol 17:623-625] and color-emotions [Ou L-C, Luo MR, Woodcock A, Wright A (2004) Color Res Appl 29:381-389]. In this article we articulate an ecological valence theory in which color preferences arise from people's average affective responses to color-associated objects. An empirical test provides strong support for this theory: People like colors strongly associated with objects they like (e.g., blues with clear skies and clean water) and dislike colors strongly associated with objects they dislike (e.g., browns with feces and rotten food). Relative to alternative theories, the ecological valence theory both fits the data better (even with fewer free parameters) and provides a more plausible, comprehensive causal explanation of color preferences.
Chapter
Computational neuroaesthetics is the new discipline that integrates neuromarketing, psychology and computer science to develop digital contents aligned to users' psychological characteristics, such as personality traits. The chapter illustrates the importance of content aesthetics in marketing (advertising and product).
Article
Thesis--University of Chicago. Bibliography: leaves 55-56.
Article
An optical technique is described for projecting two-colour pictures with controlled brightness contrast, which may be set to zero-at isoluminance. Colour registration is maintained without adjustment or special setting up. It is suggested that colour-and brightness-contour registration in the visual channel is a problem which may be solved neurally be master brightness signals locking slave colour signals. The projection apparatus allows the supposed master brightness signals to be removed-at isoluminance-when contour disturbances should occur. Observation of this kind are reported.
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The long history of color preference studies has been described as "bewildering, confused and contradictory" [1]. Although recent studies [1-3] tend to agree on a universal preference for 'blue', the variety and lack of control in measurement methods have made it difficult to extract a systematic, quantitative description of preference. Furthermore, despite abundant evidence for sex differences in other visual domains, and specifically in other tasks of color perception [4,5], there is no conclusive evidence for the existence of sex differences in color preference. This fact is perhaps surprising, given the prevalence and longevity of the notion that little girls differ from boys in preferring 'pink' [6]. Here we report a robust, cross-cultural sex difference in color preference, revealed by a rapid paired-comparison task. Individual color preference patterns are summarized by weights on the two fundamental neural dimensions that underlie color coding in the human visual system. We find a consistent sex difference in these weights, which, we suggest, may be linked to the evolution of sex-specific behavioral uses of trichromacy.
The affective tone of colorcombinations
  • L R Geissler
Geissler, L. R. 1917. "The affective tone of colorcombinations". In Studies in Psychology: Titchener Commemorative Volume 150-174.
  • M Martone
Martone, M. (2020) Computational Neuroaesthetics.