PreprintPDF Available

Consensus Multidisciplinare ARIA-ITALIA: poliposi nasale e farmaci biologici per ARIA-ITALIA e Società Scientifiche aderenti

Authors:
Preprints and early-stage research may not have been peer reviewed yet.

Abstract

La rinosinusite cronica (chronic rhinosinusitis, CRS) con poliposi nasale (chronic rhinosisusitis with nasal polyposis, CRSwNP) è patologia ad elevata prevalenza e ad alti costi sociali [1]. Nonostante sia relativamente facile da diagnosticare, presenta molti “unmet needs” come le scarse conoscenze sull’eziologia, l’associazione con alcuni fenotipi di asma, e l’epidemiologia. Il trattamento rimane una sfida per lo specialista, che fino a poco tempo fa aveva a disposizione essenzialmente i corticosteroidi (topici o sistemici) e la chirurgia. Fino ad ora la NP, dal punto di vista terapeutico, è una patologia di pertinenza prevalentemente ORL e di natura “chirurgica”. Recentemente, sono stati introdotti in commercio diversi agenti biologici (anticorpi monoclonali, MAb) per il trattamento dell’asma grave. Tali MAb, agendo sull’infiammazione detta “di tipo 2”, comune anche alla maggior parte delle forme di CRSwNP, hanno dimostrato efficacia anche sulla NP e le ricerche in tal senso sono particolarmente attive. La CRSwNP , per la sua trasversalità clinica, riguarda in varia misura diversi specialisti: allergologi, pneumologi, otorinolaringoiatri, immunologi clinici e, in parte, i pediatri. Si è avvertita quindi la necessità di garantire a tutte le varie figure specialistiche coinvolte (allergologi, immunologi clinici, ORL, pediatri, pneumologi) la diffusione della conoscenza fisiopatologica e delle nuove prospettive terapeutiche con l’auspicio di un condiviso utilizzo ed accesso prescrittivo ai MAbs con azione sulla poliposi nasale. In questo contesto culturale, il panel Italiano di esperti ARIA (Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma), ha ritenuto di coinvolgere le Società Scientifiche del settore per preparare un documento conoscitivo e divulgativo sull’utilizzo del MAbs nella CRSwNP. Il presente documento ha ottenuto l’approvazione di tutte le Società elencate, ciascuna delle quali ha partecipato con i propri esperti.
1
Consensus Multidisciplinare ARIA-ITALIA:
poliposi nasale e farmaci biologici
Carlo Lombardi1 e Giovanni Passalacqua2 per ARIA-ITALIA e Società
Scientifiche aderenti*
Riccardo Asero3, Diego Bagnasco2, Francesco Blasi4, Matteo Bonini5, Mario Bussi6,
Rikki F. Canevari7, Giorgio Walter Canonica8, Paolo Castelnuovo9, Lorenzo
Cecchi10, Lorenzo Cosmi11, Matteo Gelardi12, Enrico Heffler8, Luciana
Indinnimeo13, Massimo Landi14, Amelia Licari15, Francesco Liotta11, Alberto
Macchi16, Luca Malvezzi17, Gianluigi Marseglia15, Claudio Micheletto18, Antonino
Musarra19, Diego Peroni20, Giorgio Piacentini21, Venerino Poletti22, Luca Richeldi,
23, Angela Santoni24, Michele Schiappoli25, Gianenrico Senna25, Adriano Vaghi26,
Alberto Villani27
*Documento approvato da: AAIITO: Ass. Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e
Ospedalieri; AICNA: Accademia Italiana di Citologia Nasale; AIPO: Associazione Italiana
Pneumologi Ospedalieri; IAR: Italian Academy of Rhinology; SIAAIC: Soc. Italiana di Allergologia
Asma e Immunologia Clinica; SIAIP: Soc. Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica; SIICA:
Soc. Italiana di Immunologia Clinica e Allergologia; SIMRI: Soc. Italiana Malattie Respiratorie
Infantili; SIO: Soc. Italiana di Otorinolaringoiatria; SIP: Soc. Italiana di Pediatria; SIP/IRS: Soc.
Italiana di Pneumologia/Italian Respiratory Society
1 Unit of Allergology, Clinical Immunology & Respiratory Diseases, Fondazione Poliambulanza, Brescia
2 Allergy and Respiratory Diseases IRCCS Policlinico S.Martino University of Genoa
3 Ambulatorio di Allergologia, Clinica San Carlo, Paderno Dugnano (MI)
4 Dipartimento Fisiopatologia Medico-chirurgica e Trapianti Università di Milano, IRCCS Fondazione Cà
Granda, Policlinico di Milano
5 Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Toraciche, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
6 Unità Operativa di Otorinolaringoiatria Ospedale Universitario I.R.C.C.S. San Raffaele, Milano
7 Dipartimento DISC Clinica Otorinolaringoiatra IRCCS Policlinico San Martino Università di Genova
8 Personalized Medicine, Asthma and Allergy, Humanitas Research Hospital, Rozzano, Milan
9 DBSV, Clinica ORL, Università Insubria, Varese, ASST-settelaghi, HNS&FDR center
10 SOS Allergologia e Immunologia Clinica Prato, USL Toscana Centro
11 Department of Experimental and Clinical Medicine, University of Florence
12 Clinica Otorinolaringoiatrica - Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale - Università di Foggia
13 Università degli Studi di Roma "Sapienza", Direttore Scientifico di Area Pediatrica, Società italiana di
Pediatria
14 Pediatric National Healthcare System, Turin , Institute of Biomedical Research and Innovation Palermo
15 Department of Pediatrics, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, University of Pavia
16 Clinica ORL- Asst Settelaghi Varese - Università degli Studi dell’ Insubria, Varese
17 Otorhinolaryngology Unit, Humanitas University, Humanitas Clinical & Research Center, Rozzano (MI)
18 UOC Pneumologia, Azienda Ospedaliera Universitaria, Verona
2
19 Servizio di Allergologia, Casa della Salute di Scilla, ASP di Reggio Calabria
20 Pediatrics, Dept. of Experimental Medicine, University of Pisa
21 Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Odontostomatologiche e Materno-Infantili
Università di Verona
22 Dipartimento Toracico Azienda USL ROMAGNA ( I)
23 UOC DI PNEUMOLOGIA, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS
24 Dipartimento di Medicina Molecolare, Università “Sapienza”, Roma
25 Asthma Center and Allergy Unit, University of Verona and General Hospital, Verona
26 ASST Rodhense Pneumologia
27 Unità Operativa Complessa di Pediatria Generale e Malattie Infettive, Ospedale Pediatrico Bambino
Gesù, Roma
3
1.INTRODUZIONE
La rinosinusite cronica (chronic rhinosinusitis, CRS) con poliposi nasale (chronic
rhinosisusitis with nasal polyposis, CRSwNP) è patologia ad elevata prevalenza e ad alti costi sociali
[1]. Nonostante sia relativamente facile da diagnosticare, presenta molti “unmet needs” come le
scarse conoscenze sull’eziologia, l’associazione con alcuni fenotipi di asma, e l’epidemiologia. Il
trattamento rimane una sfida per lo specialista, che fino a poco tempo fa aveva a disposizione
essenzialmente i corticosteroidi (topici o sistemici) e la chirurgia. Fino ad ora la NP, dal punto di
vista terapeutico, è una patologia di pertinenza prevalentemente ORL e di natura “chirurgica”.
Recentemente, sono stati introdotti in commercio diversi agenti biologici (anticorpi
monoclonali, MAb) per il trattamento dell’asma grave. Tali MAb, agendo sull’infiammazione detta
“di tipo 2”, comune anche alla maggior parte delle forme di CRSwNP, hanno dimostrato efficacia
anche sulla NP e le ricerche in tal senso sono particolarmente attive. La CRSwNP , per la sua
trasversalità clinica, riguarda in varia misura diversi specialisti: allergologi, pneumologi,
otorinolaringoiatri, immunologi clinici e, in parte, i pediatri. Si è avvertita quindi la necessità di
garantire a tutte le varie figure specialistiche coinvolte (allergologi, immunologi clinici, ORL,
pediatri, pneumologi) la diffusione della conoscenza fisiopatologica e delle nuove prospettive
terapeutiche con l’auspicio di un condiviso utilizzo ed accesso prescrittivo ai MAbs con azione sulla
poliposi nasale.
In questo contesto culturale, il panel Italiano di esperti ARIA (Allergic Rhinitis and its
Impact on Asthma), ha ritenuto di coinvolgere le Società Scientifiche del settore per preparare un
documento conoscitivo e divulgativo sull’utilizzo del MAbs nella CRSwNP. Il presente documento
ha ottenuto l’approvazione di tutte le Società elencate, ciascuna delle quali ha partecipato con i
propri esperti.
2. INQUADRAMENTO E DIMENSIONI DEL PROBLEMA
La CRS è una patologia infiammatoria cronica del naso e dei seni paranasali, che può
presentarsi con o senza NP. Si parla pertanto di CRSwNP (rinosinusite cronica con poliposi nasale)
e senza poliposi nasale (CRSsNP). La NP fa parte del quadro della CRSwNP come indicato dal
documento EPOS, quindi i termini NP o CRSwNPsono equivalenti [2].
Gli studi epidemiologici forniscono per la CRS, in generale, dati variabili di prevalenza a
seconda delle aree geografiche tra il 2 ed il 14% [3-6]. Per quanto riguarda specificamente la
CRSwNP i dati si stimano intorno all’ 1-5%, anche qui con variabilità geografica [7]. L’asma è
presente in percentuali variabili dal 30% al 60% dei soggetti con NP, mentre la NP è presente in
4
percentuali che arrivano fino al 70% nei soggetti con asma grave [8-10]. L’inquadramento è
complicato dalla sovrapposizione e dall’influenza sulla NP di diversi fattori e comorbilità, tra cui
asma, sensibilità all’aspirina, dermatite atopica, allergia e fumo di tabacco. Inoltre, malattie come
la rinosinusite fungina, alcune vasculiti e la fibrosi cistica possono associarsi a NP.
Il ruolo dell’allergia nella NP è sempre stato fonte di dibattito. Fino ad un secolo fa si pensava che
l’allergia (rinite allergica in particolare) fosse causa diretta della NP , mentre gli studi più recenti
hanno mostrato che la NP è presente in circa il 2-4% dei soggetti allergici, come nella popolazione
generale [11, 12]. Per contro nei soggetti con NP la presenza di atopia risulta elevata ma non
esistono sufficienti evidenze per poter concludere che essa giochi un ruolo causale nella
patogenesi [13]. Al momento le uniche correlazioni “forti” si osservano tra rinite ed asma e tra
asma grave e poliposi, ma non tra poliposi e rinite.
La NP riduce la qualità della vita (QoL) dei pazienti affetti ed il sintomo ostruzione nasale è
certamente il maggior responsabile del disagio nella vita di tutti i giorni, associato a
iposmia/anosmia e ai disturbi del sonno. Non sono da trascurare i costi dovuti alla necessità di
ripetuti interventi chirurgici ed agli effetti collaterali degli steroidi orali (OCS), che spesso vengono
assunti per lunghi periodi: osteoporosi, diabete, cataratta, obesità, ipertensione, glaucoma e
ritardo dell’accrescimento in età pediatrica.
3. ASPETTI CLINICI E TERAPIA ATTUALE
I sintomi/segni principali della NP, variamente associati, sono: ostruzione nasale, scolo nasale
(purulento) anteriore/posteriore, dolore facciale (frontale, mascellare), ipo/anosmia e disturbi del
sonno. Possono anche essere presenti disgeusia, senso di ovattamento auricolare e tosse. Come
accennato sopra, in una quota rilevante di pazienti è presente asma (spesso grave) ed in circa un
terzo è presente anche ipersensibilità ad aspirina e FANS [1, 14]. La presentazione clinica non è del
tipo tutto o nulla, ma ingravescente nel tempo. L’iposmia/anosmia è spesso precoce e segno
indicativo di poliposi massiva. Per definizione devono essere presenti due o più sintomi uno dei
quali deve essere ostruzione nasale o rinorrea (anteriore o posteriore) a cui si aggiungono dolore
facciale o iposmia. Tali sintomi devono durare almeno da 12 settimane.
Tuttavia, per la diagnosi sono indispensabili riscontri obiettivi, che comprendono
obbligatoriamente l’endoscopia nasale e/o la TC dei seni paranasali, mentre la radiografia
convenzionale del massiccio facciale non è utile né diagnostica [1] A questo proposito esistono
5
sistemi ormai standard di stadiazione per quantificare la gravità della patologia. I più utilizzati sono
le scale Nasal Polyp Score (endoscopica) e Lund-McKay (TC) e (TAB. 1 e 2)[15, 16].
Tabella 1. Nasal polyp score (NPS)
Rilievi endoscopici (punteggio per ogni lato)
0 = no polipi
1= piccoli polipi nel meato medio/edema
2 = meato medio bloccato
3 = polipi che si estendono oltre il meato medio, senza una ostruzione
completa oppure che si estendono al recesso sfeno-etmoidale
4 = poliposi nasale massiva
Tabella 2. Stadiazione TC Lund-Mackay
Seni paranasali (punteggio per ogni lato)
Mascellare (0,1,2)
Etmoidale anteriore (0,1,2)
Etmoidale posteriore (0,1,2)
Sfenoidale (0,1,2)
Frontale (0,1,2)
Complesso osteomeatale (0,2)*
Legenda: 0 = senza anormalità, 1 = opacamento parziale, 2 = opacamento
totale; * 0 = senza ostruzione, 2 = ostruito; punteggio massimo = 12 per
lato
Nei trial clinici più recenti, viene definita grave una CRSwNP che presenta un NPS≥5 (con un
punteggio minimo di 2 in ogni cavità nasale ).
Il parametro validato e definito in letteratura e maggiormente utilizzato per definire l’impatto dei
sintomi sulla qualità della vita del paziente (QoL) e l’eventuale non controllo della patologia è il
punteggio del Sino-Nasal Outcome Test a 22 item SNOT-22. Tale questionario è compilato
autonomamente dal paziente. Ha un punteggio massimo di 110 (massimo impatto della malattia)
ed una differenza clinicamente rilevante di 8 punti. Un punteggio >50 solitamente individua una
NP grave.
Esistono altri sistemi di valutazione che possono essere utilizzati in associazione ai criteri principali,
per quantificare la gravità della poliposi e la sua percezione.
- VAS: visual analog scale; scala grafica continua di gravità da 0 a 10.
6
- UPSIT/Sniffing test: valutazione dell’olfatto mediante il riconoscimento o meno di aromi
standard.
- PNIF: picco di flusso inspiratorio nasale .
In tabella 3 sono sintetizzati i criteri diagnostici per la CRSwNP.
Tabella 3. Criteri diagnostici per la CRSwNP.
Infiammazione del naso e dei seni paranasali che è caratterizzata da 2 o più sintomi;
almeno uno di questi deve essere ostruzione (congestione) nasale e/o scolo nasale :
ostruzione nasale e/o congestione e/o scolo nasale (anteriore o posteriore)
con o senza dolore facciale
con o senza riduzione o perdita dell’olfatto
con segni endoscopici di poliposi nasale o evidenza di poliposi nasale alla TC
Il trattamento attuale della NP si basa su: irrigazioni nasali con soluzione salina, steroidi nasali,
steroidi sistemici e chirurgia endoscopica (ESS) [1]. L’uso delle irrigazioni nasali saline è
raccomandata da molte linee guida, sebbene l’evidenza derivante da studi randomizzati sia
limitata e di non adeguata qualità. In linea di massima, gli steroidi nasali vengono utilizzati per
rallentare la crescita dei polipi, ritardare la chirurgia o prevenire le recidive dopo chirurgia. Lo
steroide sistemico (OCS), a cicli o in trattamento continuativo, viene utilizzato in caso di poliposi
massiva, recidivante o invalidante. Gli steroidi sistemici sono efficaci sui sintomi e sull’iposmia, ma
sono gravati dai noti effetti collaterali e pertanto il loro utilizzo continuativo non è raccomandato.
L’uso ripetuto di OCS nella pratica clinica è molto comune, tanto che vengono utilizzati molto più
di frequente e per periodi di tempo molto più lunghi di quanto le linee guida EPOS 2012
raccomandino (≤ 2 settimane) [17]
Lo standard of care è comunque la chirurgia endoscopica (ESS), per rendere pervi gli osti dei
seni paranasali, seguita dal trattamento con steroide nasale. Il problema di fondo è l’elevata
incidenza di recidive dopo chirurgia, che a loro volta richiedono il ricorso a steroide sistemico. Va
ricordato che l’approccio chirurgico si limita a disostruire le cavità nasali e ampliare gli osti dei seni
paranasali, ripristinando al meglio la funzione respiratoria e permettendo ai corticosteroidi
intranasali di raggiungere la mucosa dei seni. Non è risolutivo in quanto non agisce sulle cause
della malattia.
7
I polipi nasali sono rari nel bambino con meno di 10 anni di età e dovrebbero indurre in prima
istanza a valutare la fibrosi cistica e le discinesie ciliari. Il cardine della terapia della CRS in età
pediatrica è il trattamento medico con appropriata terapia antibiotica, e il trattamento delle
comorbidità ad esempio la rinite allergica e l’asma. La terapia chirurgica si giustifica solo per una
piccola percentuale di bambini. La terapia antibiotica è la stessa della rinosinusite acuta, con una
durata maggiore, in genere 3-4 settimane. La scelta antimicrobica dovrebbe includere farmaci
attivi contro lo stafilococco.
I farmaci biologici, rappresentano al momento una possibile vantaggiosa integrazione o
miglioramento della terapia standard, ovviamente in determinate condizioni.
4. FISIOPATOLOGIA E IMMUNOLOGIA
In questi ultimi anni è migliorata la conoscenza della fisiopatologia e dell’immunologia che stanno
alla base della NP e si è riconosciuto nell’infiammazione tipo 2 il comune denominatore di alcune
forme di NP e dell’asma. L'infiammazione di tipo 2 è guidata da entrambi i comparti del sistema
immunitario, innato (ILC2) e adattativo (cellule Th2).
Gli studi effettuati sull’asma [18-20], specialmente l’asma grave, hanno individuato alcune
caratteristiche particolari che riconducono alla “porzione” Th2 prevalente della malattia:
coinvolgimento delle Innate Lymphoid Cell 2 (ILC2) e di citochine (TSLP, IL-25, IL-23), come
effettori precoci conseguenti all’eventuale danno epiteliale. La complessa macchina immunologica
si attiva poi con i linfociti T helper 2 e le loro tipiche citochine (IL-4, IL-5, IL-13). In particolare:
- IgE specifiche: sono il trigger della reazione allergica, ed innescano la degranulazione
mastocitaria a seguito del contatto con l’allergene.
- IL-4 regola la differenziazione delle cellule T naïve in cellule Th2;
- IL-5 promuove la maturazione, l'attivazione e la sopravvivenza degli eosinofili
- IL-13 è coinvolta nell'iperplasia delle cellule caliciformi, nella produzione di muco e nella
differenziazione mucociliare delle cellule epiteliali nasali
- IL-4 e IL-13 svolgono entrambi un ruolo nello switch della classe di cellule B verso la
produzione di IgE, stimolano il traffico di eosinofili nei tessuti, inducono la sintesi di
chemochine (eotaxina-3, TARC) e l’espressione delle molecole di adesione che
promuovono la migrazione delle cellule infiammatorie al sito di infiammazione.
In questo contesto, possono essere coinvolte l’allergia, i cosiddetti superantigeni o
l’intolleranza all’aspirina [21-24]. Non è possibile esaminare qui in dettaglio tutti i risultati delle
osservazioni immunologiche, patogenetiche e cliniche condotte fino ad ora, ma il risultato globale,
8
nonostante la presenza a tutt’oggi di “grey zones”, è che esiste una via infiammatoria comune
(detta appunto di tipo 2) condivisa da alcune forme di asma e di poliposi nasale (FIGURA 1). Una
caratteristica abbastanza distintiva è la presenza e l’attivazione degli eosinofili (che in larga parte
infiltrano i polipi di questo tipo di infiammazione). Tale caratteristica non si osserva ad esempio
nel polipo antrocoanale e nei polipi associati alla fibrosi cistica o alle discinesie ciliari ed è meno
importante nei polipi delle popolazioni asiatiche, dove tende a prevalere una polarizzazione
TH1/TH17 con infiammazione neutrofilica [25]. L’infiammazione di tipo 2, condivisa con l’asma, è
la base concettuale dell’utilizzo dei farmaci biologici per il trattamento della NP.
5. I FARMACI BIOLOGICI NELLA POLIPOSI NASALE
L’asma è nella grande maggioranza dei casi sostenuta da una cascata infiammatoria di tipo 2
ed è a tuttoggi la più conosciuta in dettaglio. Essa rappresenta quindi il prototipo di studio anche
per l’identificazione e la caratterizzazione dei migliori trattamenti nell’ambito della medicina di
precisione. In tale modello sono essenzialmente coinvolte le citochine IL-4, IL-5, IL-13 e, nelle
forme strettamente associate a sensibilizzazione allergica, anche le immunoglobuline E (IgE). Tale
tipo di infiammazione è condivisa anche da molte forme di NP. I farmaci biologici attualmente
disponibili (anti‐IgE, anti‐IL4Rα, anti‐IL5, and anti‐IL5Rα) per l'asma grave stanno avendo, per
questo motivo, uno sviluppo clinico anche in poliposi nasale, con studi RCT e di fase 2 e fase 3, dei
quali dupilumab e omalizumab hanno concluso la fase 3 e dupilumab è già autorizzato per
l'indicazione in poliposi nasale sia da EMA che da FDA e, in molti Paesi, già commercializzato.
Ovviamente, i meccanismi di azione dei MAbs variano, e variano quindi l’efficacia, l’insorgenza di
azione, e la durata. I dati sperimentali si basano spesso nel caso della NP su case reports (utilizzo
off-label), ma esistono anche studi RDBPC che iniziano a fornire indicazioni utili nell’approccio
clinico. Qui di seguito vengono descritti i risultati sperimentali di tali studi (TABELLA 4). Da
segnalare che non sono attualmente disponibili esperienze con farmaci biologici per il trattamento
della NP in età pediatrica.
5.1 Anti IgE (Omalizumab)
Uno studio RDBPC [26] ha testato Omalizumab in pazienti con NP, valutando sia l’aspetto
endoscopico che quello TC, ed osservando una riduzione in entrambi gli indici solo nel gruppo
attivo. In tale studio non sono state descritte differenze (nonostante la ridotta dimensione
campionaria) tra allergici e non allergici. Una recente revisione sistematica e meta-analisi ha
evidenziato che l’Omalizumab sembra essere maggiormente efficace, in termini di riduzione dello
score endoscopico nasale (e quindi della dimensione dei polipi nasali stessi), nei pazienti con
9
concomitante asma bronchiale [27]. E’ attualmente concluso uno studio clinico di fase III del quale
si attendono i risultati.
5.2 Anti IL-5: Mepolizumab
Mepolizumab è stato il primo mAb approvato in Italia per il trattamento dell’asma grave
con ipereosinofilia. Considerata l’importanza fisiopatologica dell’infiammazione eosinofila nello
sviluppo della NP, Mepolizumab è stato testato anche in tale situazione. In uno studio DBRPC
Gevaert et al. [28] hanno trattato 30 pazienti con poliposi grave o recidivante (2 iniezioni e.v. 750
mg mepolizumab o placebo). In tale lavoro sono stati valutati lo score per poliposi nasale e la TC
paranasale fino al secondo mese: 12 pazienti in trattamento attivo hanno dimostrato un
miglioramento, mentre nessun dei pazienti del braccio placebo è migliorato. Un più recente
studio su oltre 100 pazienti con poliposi nasale recidivante ha invece dimostrato che i pazienti
trattati con Mepolizumab, oltre ad ottenere un miglioramento significativo degli outcome clinici e
della qualità della vita, necessitavano meno frequentemente e più tardivamente di terapia
chirurgica [29]. E’ attualmente in corso uno studio clinico di fase III (NCT03085797) del quale si
attendono i risultati.
5.3 Anti IL-5 Reslizumab
Reslizumab è un mAb umanizzato che blocca l’IL-5 circolante (non in commercio in Italia). In uno
studio pilota su 24 soggetti trattati con reslizumab è stata dimostrata una riduzione significativa
della poliposi nasale già dopo una singola iniezione endovenosa a 1 mg/kg [30], ma solo in metà
dei pazienti. Un’analisi post hoc ha inoltre documentato che elevati livelli di IL-5 nelle secrezioni
nasali prevedevano se i soggetti sarebbero stati responder o non-responder..
5.4 Anti recettore IL-5 Benralizumab
Benralizumab è un mAb umanizzato che, a differenza dei precedenti, blocca il recettore dell’IL-5.
Legandosi quindi alla superficie cellulare degli eosinofili e dei basofili, oltre a inibire l'azione di IL-5
provoca anche un effetto di “antibody-dependent, cell-mediated cytotoxicity” con conseguente
apoptosi degli eosinofili. Al momento non ci sono studi RDBPC pubblicati, ed sono in corso studi di
fase II-III (OSTRO NCT03401229; ORCHID NCT04157335; NCT03450083).
5.5 Anti IL-4/IL-13 Dupilumab
Dupilumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che ha come target la catena α
(IL-4Rα) comune ai recettori di IL-4 (IL-4Rα/ɣc) e di IL-13 (IL-4Rα/IL-13Rα. Sfrutta l’antagonismo
per la parte comune dei recettori IL-4 ed IL-13, bloccando gli effetti di entrambe le citochine, che
sono coinvolte nell’infiammazione T2 e quindi anche nella NP. La FDA ha approvato l’utilizzo di
10
dupilumab in data 26 giugno 2019, come primo trattamento biologico approvato per la cura dei
pazienti con CRSwNP non adeguatamente controllati. In Europa, dupilumab è stato approvato da
parte di EMA in data 29 ottobre 2019 nell’indicazione terapia aggiuntiva a corticosteroidi
intranasali per il trattamento di adulti con CRSwNP grave per i quali la terapia con corticosteroidi
sistemici e/o la chirurgia non fornisce un controllo adeguato della malattia.
In uno studio RDBPC di fase II, dupilumab è stato testato in pazienti con CRSwNP refrattari a
corticosteroidi intranasali [31]. 60 pazienti sono stati randomizzati al trattamento con dupilumab
SC una volta la settimana versus placebo; 51 pazienti hanno completato lo studio. Per quanto
riguarda l'end point primario il gruppo trattato con dupilumab ha avuto una significativa riduzione
della crescita dei polipi, clinicamente evidente già dal quarto trattamento settimanale. Due
ulteriori studi clinici multicentrici uno a 24 settimane (SINUS-24, 276 pazienti) e uno a 52
settimane (SINUS-52, 448 pazienti), multinazionali, randomizzati contro placebo di fase III sono
stati recentemente conclusi con risultati molto promettenti per la terapia con Dupilumab nella NP.
[32]. I due studi hanno confrontato placebo e dupilumab 300 mg s.c., valutando il nasal polyp
score e lo score Lund-McKay. I pazienti erano 276 (143 attivi e 133 placebo) nello studio a 24
settimane e 448 (150/153 attivi con 2 protocolli di somministrazione e 153 placebo).
In questi studi, condotti anche in centri Italiani, Dupilumab ha migliorato significativamente
gli outcome chiave della malattia e ha raggiunto tutti gli endpoint primari e secondari in entrambi
gli studi a 24 settimane e 52 settimane. A 24 settimane, i pazienti trattati con Dupilumab hanno
ottenuto miglioramenti statisticamente significativi in tutti gli endpoint primari e secondari,
incluso: a) miglioramento del 57% e del 51% della congestione nasale/gravità dell'ostruzione
rispetto a un miglioramento del 19% e del 15% con placebo rispettivamente negli studi SINUS-24 e
SINUS-52; b) riduzione del 33% e del 27% del punteggio relativo ai polipi nasali (NPS) rispetto ad
un aumento del 7% e del 4% con placebo rispettivamente nel SINUS-24 e SINUS-52; c)
Miglioramento del 42% e del 27% nell'opacizzazione del seno rispetto al 4% e 0% con placebo
rispettivamente nei SINUS-24 e SINUS-52; d) miglioramento del 52% e del 45% nella perdita
dell'olfatto rispetto a un miglioramento del 12% e del 10% per il placebo rispettivamente nel
SINUS-24 e SINUS-52. Infine si è osservata una riduzione significativa dei reinterventi e dell’uso di
OCS. Nello studio SINUS-24 la sospensione del trattamento con dupilumab vs placebo alla
settimana 24 ha determinato una perdita di efficacia su tutti gli endpoint osservati fino alla
settimana 48.
11
Tabella 4 Studi randomizzati e controllati con MAbs nella poliposi nasale
FARMACO
(stato)
DOSE
DUR.
ETA
Attivi/
Plac
RISULTATI PRINCIPALI
Omalizumab
Fase III
conclusa
150-375
mg/mese
(S.C.)
16 sett
42-56
15/8
Riduzione del total nasal polyp score
Riduzione del Lund-Macay TC score
Mepolizumab
Fase II in
corso
750 mg e.v 2
somministrazi
oni a distanza
di 28 gg
8 sett.
35-50
20/10
Riduzione del total nasal polyp score
Mepolizumab
750 mg e.v.
ogni 4
settimane
25 sett
18-70
53/54
Riduzione della proporzione di
pazienti che necessitano di nuovo
intervento chirurgico. Riduzione
VAS, total nasal polyp score;
punteggio SNOT22
Reslizumab
No studi
registrativi
in corso
1-3 mg/Kg e.v.
unica dose
12 sett
18-63
16/8
Riduzione del total nasal polyp score
in solo metà dei pz e solo x 4
settimane
Dupilumab
Approvato
EMA-FDA
600 mg load +
300 mg/w s.c.
16 sett
35-65
30/30
Riduzione del total nasal polyp score
Riduzione del Lund-Macay TC score
Dupilumab
300 mg s.c./2
wks
24 sett
30-65
143/133
Riduzione significativa dello score
endoscopico, TC, SNOT e VAS a 6
mesi
Dupilumab
300 mg s.c.
/2wks O
300 mg sc/2
wks per 24
sett. Poi ogni
4 sett
52 sett
30-65
150-
153/153
Riduzione significativa dello score
endoscopico, TC, SNOT e VAS a 6
mesi. Ulteriore miglioramento a 12
mesi.
Riduzione numero interventi,
riduzione OCS
6. LO STATO ATTUALE E GLI UNMET NEEDS
E’ fatto accertato che fino ad ora la NP è rimasta una sorta di “enclave” caratterizzata dal contesto
ultraspecialistico (ORL) e dall’approccio chirurgico. Le conoscenze attuali, rivelando le
caratteristiche dell’infiammazione tipo 2 che accomunano asma e NP, hanno portato alla possibile
introduzione dei farmaci biologici nel trattamento “medico” della patologia [33-35], come rilevato
dal recente documento “Euforea [36]. Gli studi fino ad ora condotti (Tabella 4) sono
incoraggianti, ma sollevano anche molti interrogativi, data la completa novità dell’approccio:
quando? a quale paziente? quale farmaco? per quanto tempo ? quando un paziente è responder o
meno? e così via. I dati disponibili forniscono solo un orientamento di massima [36], passibile di
affinamenti nel futuro. Anche il presente documento deve essere inteso solo come un
12
suggerimento basato su esperienza, osservazioni cliniche, evidenze sperimentali e considerazioni
di beneficio socio-economico.
Non sono candidati al trattamento con biologici i pazienti con: poliposi unilaterale, polipo
antrocoanale, rinosinusite fungina allergica, fibrosi cistica, discinesia ciliare, perché in tali
condizioni non vi è evidenza di infiammazione tipo 2.
Ovviamente, i suddetti farmaci biologici disponibili in Italia sono prescrivibili per l’asma
grave, con la raccomandazione di accertare sempre la coesistenza di NP, secondo le linee guida
[1], e di verificare oggettivamente gli effetti anche sulla NP a intervalli regolari (che potrebbero
essere quelli del rinnovo del piano terapeutico). Sarebbe opportuno effettuare una valutazione
endoscopica (e/o TC) con gli appositi sistemi (tabella 1-2) e/o soggettiva con lo SNOT-22.
Se uno o p farmaci verranno approvati in Italia anche per l’indicazione NP,
indipendentemente dall’asma grave, essi non dovrebbero essere la prima scelta, in quanto la
chirurgia endoscopica (ESS) è comunque preferibile per ristabilire la pervietà degli osti sinusali.
Sappiamo però che le recidive sono numerose [37, 38] e correlate alla presenza di infiammazione
tipo 2 [39] quindi un criterio di scelta potrebbe essere la recidiva nonostante la terapia con
steroidi nasali. Come nell’asma grave, anche nella NP si fa ricorso a OCS per le recidive o
esacerbazioni, spesso con abuso o trattamenti prolungati che espongono agli effetti collaterali [40-
42], e questo potrebbe rappresentare un ulteriore motivo per iniziare il trattamento con biologico,
così come se l’impatto sulla qualità della vita continua a essere importante nonostante la chirurgia
e il trattamento topico. Ovviamente devono essere presenti aspetti suggestivi di infiammazione
tipo 2: eosinofilia periferica/locale, sensibilizzazione allergica con elevate IgE totali, ossido nitrico
esalato elevato (in caso di asma). Poco o nulla si può ancora dire sulla durata del trattamento o
sull’esistenza di biomarker predittivi di risposta, così come sul giudizio dell’eventuale sospensione
del trattamento in base alla risposta soggettiva ed oggettiva. Da sottolineare che nella NP grave e
non passibile del trattamento standard of care, il trattamento con biologici ove approvato,
potrebbe essere preso anche in considerazione come primo approccio terapeutico.
Sulla base delle considerazioni e dei suggerimenti del documento Euforea [36], anche questo
consensus propone uno schema di indicazioni (Figure 2 e 3), che deve essere considerato solo un
suggerimento, passibile di modifiche in tempi anche brevi.
13
7. BIBLIOGRAFIA
1) Hopkins C. Chronic rhinosinusitis with nasal polyps. NEJM 2019; 381; 1: 55-63.
2) Fokkens WJ, Lund VJ, et al. European Position Paper on Rhinosinusitis and NasalPolyps
2012. RhinolSuppl. 2012; 23:1298.
3) Hastan D, Fokkens WJ, Bachert C, et al. Chronic rhinosinusitis in European underestimated
disease. A GA2LEN study. Allergy.2011;66(9):12161223.
4) Hirsch AG, Stewart WF, Sundaresan AS, et al. Nasal and sinus symptoms and chronic
rhinosinusitis in a populationbased sample. Allergy. 2017;72(2):274281.
5) Hedman J. Int J Epidemiol 1999;28:717-22
6) Khan A, Vandeplas G, Huynh T, et al. The global allergy and asthma European network
(GALEN rhinosinusitis cohort: a large European crosssectional study of chronic
rhinosinusitis patients with and without nasal polyps. Rhinology. 2019;57(1):3242.
7) Langdon C, Mullol J. Nasal polyps in patients with asthma: prevalence, impact, and
management challenges. J Asthma Allergy. 2016;9:4553
8) Lin DC, Chandra RK, Tan BK, et al. Association between severity of asthma and degree of
chronic rhinosinusitis. Am J Rhinol Allergy. 2011;25(4):205208.
9) Shaw DE, Sousa AR, Fowler SJ, et al. Clinical and inflammatory characteristics of the
European UBIOPRED adult severe asthma cohort. EurRespir J. 2015;46(5):13081321.
10) Bagnasco D, Milanese M, Rolla G, Lombardi C, Bucca C, Heffler E, Canonica GW,
Passalacqua G. Anti-IL-5 therapy in real life. The North-Western Italian experience and
comparison with the regulatory trials. World Allergy Organization Journal 2018Dec
6;11(1):34.
11) Settipane GA, Chafee FH. Nasal polyps in asthma and rhinitis. A review of 6,037 patients. J
Allergy ClinImmunol 1977;59:17-21.
12) Hedman J, Kaprio J, Poussa T, et al. Prevalence of asthma, aspirin intolerance, nasal
polyposis and chronic obstructive pulmonary disease in a population-based study. Int J
Epidemiol 1999;28:717-722.
13) Munoz del Castillo F, Jurado-Ramos A, Fernandez-Conde BL, et al. Allergenic profile of nasal
polyposis. J InvestigAllergClinImmunol 2009;19:110-116.
14) Orlandi RR, Kingdom TT, Hwang PH, et al. International consensus statement on allergy and
rhinology: rhinosinusitis. Int Forum Allergy Rhinol. 2016;6(Suppl 1):S22209.
14
15) Meltzer EO, Hamilos DL, Hadley JA, Lanza DC, Marple BF, Nicklas RA, et al.; Rhinosinusitis
Initiative. Rhinosinusitis: Developing guidance for clinical trials. Otolaryngol Head Neck
Surg. 2006;135(5 Suppl):S31-80
16) Lund VJ, Mackay IS. Staging in rhinosinusitus. Rhinology. 1993;31(4):183-4.
17) Khan A, Vandeplas G, Huynh TMT, Joish VN, Mannent L, Tomassen P, et al. The Global
Allergy and Asthma European Network (GALEN rhinosinusitis cohort: a large European
cross-sectional study of chronic rhinosinusitis patients with and without nasal polyps.
Rhinology. 2019;57(1 ):32-42
18) Kaur R, Chupp G. Phenotypes and endotypes of adult asthma: Moving toward precision
medicine. J Allergy Clin Immunol. 2019 Jul;144(1):1-12
19) Caminati M, Pham DL, Bagnasco D, Canonica GW. Type 2 immunity in asthma. World
Allergy Organ J. 2018 Jun 26;11(1):13.
20) Papi A, Brightling C, Pedersen SE, Reddel HK Asthma. Lancet. 2018 Feb 24;391(10122):783-
80
21) Wei B, Liu F, Zhang J, et al. Multivariate analysis of inflammatory endotypes in recurrent
nasal polyposis in a Chinese population. Rhinology. 2018;56(3):216226.
22) Schleimer RP.Immunopathogenesis of Chronic Rhinosinusitis and Nasal Polyposis. Annu
Rev Pathol. 2017 Jan 24;12:331-357
23) Muluk NB, Altın F, Cingi C. Role of Superantigens in Allergic Inflammation: Their
relationship to Allergic Rhinitis, Chronic Rhinosinusitis, Asthma, and Atopic Dermatitis. Am J
Rhinol Allergy. 2018 Nov;32(6):502-517
24) Vickery TW, Ramakrishnan VR, Suh JD. The Role of Staphylococcus aureus in Patients with
Chronic Sinusitis and Nasal Polyposis. Curr Allergy Asthma Rep. 2019 Mar 11; 19(4):21.
25) Wang X, Zhang N, Bo M, et al., Diversity of Th cytokine profiles in patients with chronic
rhinosinusitis: A multicenter study in Europe, Asia, and Oceania. JACI 2016; Nov; 138(5):
1344-1353.
26) Gevaert P, Calus L, Van Zele T, Blomme K, De Ruyck N, Bauters W, Hellings P, Brusselle G,
De Bacquer D, van Cauwenberge P, Bachert C. Omalizumab is effective in allergic and
nonallergic patients with nasal polyps and asthma.§J Allergy Clin Immunol. 2013; 131): 110.
27) Rivero A, Liang J. Anti-IgE and Anti-IL5 Biologic Therapy in the Treatment of Nasal
Polyposis: A Systematic Review and Meta-analysis. Ann Otol Rhinol Laryngol. 2017
Nov;126(11):739-747.
28) Gevaert P, Van Bruaene N, Cattaert T, Van Steen K, Van Zele T, Acke F et al ,a
Mepolizumab, a humanized antiIL-5 mAb, as a treatment option for severe nasal
polyposis. J Allergy Clin Immunol 2011;128:989-95.
15
29) Bachert C, Sousa AR, Lund VJ, Scadding GK, Gevaert P, Nasser S, Durham SR, Cornet ME,
Kariyawasam HH, Gilbert J, Austin D, Maxwell AC, Marshall RP, Fokkens WJ. Reduced need
for surgery in severe nasal polyposis with mepolizumab: Randomized trial. J Allergy Clin
Immunol. 2017 Oct;140(4):1024-1031.
30) Gevaert P, Lang-Loidolt D, Lackner A, et al. Nasal IL-5 levels determine the response to anti-
IL-5 treatment in patients with nasal polyps. J Allergy Clin Immunol 2006;118(5):113341.
31) Bachert C, Mannent L, Naclerio RM, et al. Effect of subcutaneous dupilumab on nasal polyp
burden in patients with chronic sinusitis and nasal polyposis: a randomized clinical trial.
JAMA 2016;315(5):46979.
32) Bachert C, Han JK, Desrosiers M, Hellings PW, Amin N, Lee SE et al. Efficacy and safety of
dupilumab in patients with severe chronic rhinosinusitis with nasal polyps (LIBERTY NP
SINUS-24 and LIBERTY NP SINUS-52): results from two multicentre, randomised, double-
blind, placebo-controlled, parallel-group phase 3 trials. Lancet. 2019 Sep 19. pii: S0140-
6736(19)31881-
33) Bachert C, Zhang N, Hellings PW, Bousquet J. Endotype-driven care pathways in patients
with chronic rhinosinusitis. J Allergy Clin Immunol. 2018 May;141(5):1543-1551
34) Bachert C, Zhang L, Gevaert P. Current and future treatment options for adult chronic
rhinosinusitis: Focus on nasal polyposis.§ J Allergy Clin Immunol. 2015 Dec;136(6):1431-
1440
35) Malvezzi L., Ferrando M, Puggioni F, Heffler E, Passalacqua G, Canonica GW. A Focus on
chronic rhinosinusitis with nasal polyposis: leaving aside endoscopic surgery, a step
towards biologic therapies. J Otolaryngol ENT Res 2017, 7(2): 00199.
36) Fokkens WJ, Lund V, Bachert C, Mullol J, Bjermer L, Bousquet J et al. EUFOREA consensus
on biologics for CRSwNP with or without asthma. Allergy. 2019 May 15.
37) van der Veen J, Seys SF, Timmermans M, et al. Reallife study showing uncontrolled
rhinosinusitis after sinus surgery in a tertiary referral centre. Allergy. 2017;72(2):282290.
38) DeConde AS, Mace JC, Levy JM, Rudmik L, Alt JA, Smith TL. Prevalence of polyp recurrence
after endoscopic sinus surgery for chronic rhinosinusitis with nasal polyposis.
Laryngoscope. 2017; 127(3): 550555.
39) Vlaminck S, Vauterin T, Hellings PW, et al. The importance of local eosinophilia in the
surgical outcome of chronic rhinosinusitis: a 3year prospective observational study. Am J
Rhinol Allergy.2014;28(3):260264.
40) Dass K, Peters AT. Diagnosis and Management of Rhinosinusitis: Highlights from the 2015
Practice Parameter. Curr Allergy Asthma Rep. 2016 Apr;16(4):29.
41) Winblad L, Larsen CG, Hakansson K, Abrahamsen B, von Buchwald C. The risk of
osteoporosis in oral steroid treatment for nasal polyposis: a systematic review. Rhinology.
2017;55(3):195‐201.
16
42) Canonica GW, Colombo GL, Bruno GM, Di Matteo S, Martinotti C, Blasi F et al. SANI
Network Shadow cost of oral corticosteroids-related adverse events: A pharmacoeconomic
evaluation applied to real-life data from the Severe Asthma Network in Italy (SANI) registry.
World Allergy Organ J. 2019 Jan 26;12(1):100007
17
Figura 1. (Modificata da: Yao Y et al. Eur Arch Oto-Laringology 2017; 274: 3559)
18
Figura 2 Possibili criteri per l’utilizzo dei farmaci biologici nella NP (mod da 36).
19
Figura 3. Valutazione della risposta al farmaco biologico (Modificato da 36)
ResearchGate has not been able to resolve any citations for this publication.
Article
Full-text available
Novel therapies such as type 2 targeting biologics are emerging treatment options for patients with chronic inflammatory respiratory diseases fulfilling the needs of severely uncontrolled patients. The majority of patients with chronic rhinosinusitis with nasal polyps (CRSwNP) and over half of patients with asthma show a type 2 inflammatory signature in sinonasal mucosa and/or lungs. Importantly, both chronic respiratory diseases are frequent co‐morbidities, ensuring alleviation of both upper and lower airway pathology by systemic biologic therapy. Type 2 targeting biologics such as anti‐IgE, anti‐ IL4Rα, anti‐IL5 and anti‐IL5Rα have entered the market for selected pheno/endotypes of asthma patients and may soon also become available for CRSwNP patients. Given the high prevalence of chronic respiratory diseases and the high cost associated with biologics, patient selection is crucial in order to implement such therapies into chronic respiratory disease care pathways. The European Forum for Allergy and Airway Diseases (EUFOREA) organized a multidisciplinary Expert Board Meeting to discuss the positioning of biologics into the care pathways for CRSwNP patients with and without comorbid asthma. This article is protected by copyright. All rights reserved.
Article
Full-text available
Purpose of Review Staphylococcus aureus (S. aureus) is correlated with the development of persistent severe inflammatory disease of the upper airway including chronic rhinosinusitis with nasal polyps (CRSwNP). The presence of S. aureus is associated with atopic disease including allergic rhinitis and atopic dermatitis and is associated with poor outcomes. Recent Findings Several different strains of S. aureus generate different toxins and gene products that can account for organism pathogenicity. S. aureus bacteria and its antigens shape the bacterial and fungal microbiome and the mucosal niche which generates host responses that can account for inflammation. The multiple disease phenotypes and molecular endotypes seen in CRSwNP can be characterized by T-helper cell environment within the inflammatory milieu, the presence of epithelial barrier dysfunction, aberrant eicosanoid metabolism, poor wound healing, and dysfunctional host-bacteria interactions which lead to recalcitrant disease and worse surgical outcomes. Summary Understanding the pathomechanisms that S. aureus utilizes to promote nasal polyp formation, prolonged tissue inflammation, and bacterial dysbiosis are essential in our efforts to identify new therapeutic approaches to resolve this chronic inflammatory process.
Article
Full-text available
Background: Asthma is one of the most common non-communicable respiratory diseases, affecting about 6% of the general population. Severe asthma, even if afflicts a minority of asthmatics, drives the majority of costs of the disease. The aim of this study is to create a pharmacoeconomic model to predict the costs of corticosteroid-related adverse events in severe asthmatics and applying it to the first published epidemiologic data from the Severe Asthma Network in Italy (SANI) registry. Methods: The analysis was conducted from the perspective of the Italian National Healthcare System (INHS). Model inputs, derived from literature, included: asthma epidemiology data, frequency of adverse events, percentage of severe asthma treated with OCS and adverse event cost (Diagnosis-Related Group (DRG) national tariffs). We estimated costs per different patient groups: non-asthma controls, mild/moderate and severe asthmatics. Final results report estimated direct cost per patient and total direct cost for overall target population, showing economic impact related to corticosteroid complication. Results: Based on epidemiological data input, in Italy, asthmatic subjects resulted about 3,999,600, of which 199,980 with severe asthma. The number of patients with severe asthma OCS-treated was estimated at 123,988. Compared to the non-asthma control cohort and to that with moderate asthma annual cost per severe asthmatic patient resulted respectively about €892 and €606 higher, showing a corticosteroids shadow cost ranging from 45% to 30%.Applying the cost per patient to the target population identified for Italy, the budget impact model estimated a total annual cost related to OCS-related adverse events of €242.7 million for severe asthmatics. In respect with non-asthmatic and moderate population, an incremental expenditure of about € 110.6 million and €75.2, respectively, were shown. Conclusions: Our study provides the first estimates of additional healthcare costs related to corticosteroid induced adverse events in severe asthma patient. Budget impact model results highlighted the relevant economic impact of OCS-related adverse events in severe asthma patients. The future extrapolation of additional data from SANI registry will support the development of a model to investigate the role of corticosteroids sparing drugs.
Article
Full-text available
Background The severe forms of asthma represent a major burden, because of severity of symptoms, costs and impact on everyday life. Recently, Mepolizumab (MEP) was approved and marketed for the treatment of hypereosinophilic severe asthma. This anti-IL-5 monoclonal antibody reduced exacerbation rates and oral corticosteroid (OCS) use in well selected patients. The aim of this study was to evaluate the characteristics of patients receiving MEP in a real-life setting. Thus, we describe a retrospective analysis of patients treated with MEP in six centres in North Western Italy, including those who participated in the main regulatory trials. Methods The baseline data, before prescription, from six North Western Italy severe asthma clinics, between June 1st 2017 and December 31st 2017, were evaluated. The collected real-life data were then compared with those of SIRUS, MENSA, DREAM and MUSCA trials. Results Sixty-five patients were included (45% female; mean age 56 years; age range 19–84). Main observed differences with regulatory trials could be observed in eosinophils blood count at baseline, where the mean of our real-life patients (653 cells/μL) was overall higher than the one of all trials (240 cells/μL, 296 cells/μL, 253 cells/μL; p < 0.0001). The incidence of polyposis was also significantly higher in our sample (72% vs. 24%, 49%, 10%, 19%; p < 0.0001). The daily average dose of OCS was lower in our real-life patients (9 mg), if compared with SIRIUS (13.7 mg), MENSA (13.2) and MUSCA (13), and similar to the data published in DREAM (10.8). Conclusions The comparison of real-life patients' characteristics with regulatory trials, displayed several apparent discrepancies. The demographic and clinical aspects were similar in all groups, whereas other features (eosinophil count, pulmonary function FEV1%) differed. These data, for the first time, could represent a basis for a more accurate prescription of the drug.
Article
Full-text available
Type 2-immunity represents the typical adaptive response to allergen exposure in atopic individuals. It mainly involves Th2 cells and immunoglobulin E, as the main orchestrators of type 2-inflammation. Recently, it has been highlighted that allergens may be responsible for a Th2 response beside specific IgE activation and that a number of other environmental stimuli, such as viruses and pollutants, can trigger the same pattern of inflammation beyond atopy. Emerging data sustain a substantial role of the so-called epithelial dysfunction in asthma pathogenesis, both from anatomic and functional point of view. Furthermore an increasing amount of evidence demonstrates the relevance of innate immunity in polarizing a Th2 impaired response in asthmatic patients. Under this perspective, the complex cross-talking between airway epithelium, innate and adaptive immunity is emerging as a major determinant of type 2-inflammation beyond allergens. This review will include an update on the relevance of dysregulation of innate and adaptive type 2-immunity in asthma pathogenesis, particularly severe asthma, and on the role of the allergens that are associated with severe asthma. Type 2-immunity also will be reviewed in the light of the current and upcoming targeted treatments for severe asthma.
Article
Background: Patients with chronic rhinosinusitis with nasal polyps (CRSwNP) generally have a high symptom burden and poor health-related quality of life, often requiring recurring systemic corticosteroid use and repeated sinus surgery. Dupilumab is a fully human monoclonal antibody that inhibits signalling of interleukin (IL)-4 and IL-13, key drivers of type 2 inflammation, and has been approved for use in atopic dermatitis and asthma. In these two studies, we aimed to assess efficacy and safety of dupilumab in patients with CRSwNP despite previous treatment with systemic corticosteroids, surgery, or both. Methods: LIBERTY NP SINUS-24 and LIBERTY NP SINUS-52 were two multinational, multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled, parallel-group studies assessing dupilumab added to standard of care in adults with severe CRSwNP. SINUS-24 was done in 67 centres in 13 countries, and SINUS-52 was done in 117 centres in 14 countries. Eligible patients were 18 years or older with bilateral CRSwNP and symptoms despite intranasal corticosteroid use, receiving systemic corticosteroids in the preceding 2 years, or having had sinonasal surgery. Patients in SINUS-24 were randomly assigned (1:1) to subcutaneous dupilumab 300 mg or placebo every 2 weeks for 24 weeks. Patients in SINUS-52 were randomly assigned (1:1:1) to dupilumab 300 mg every 2 weeks for 52 weeks, dupilumab every 2 weeks for 24 weeks and then every 4 weeks for the remaining 28 weeks, or placebo every 2 weeks for 52 weeks. All patients were randomly assigned centrally with a permuted block randomisation schedule. Randomisation was stratified by asthma or non-steroidal anti-inflammatory drug-exacerbated respiratory disease status at screening, previous surgery at screening, and country. Patients with or without comorbid asthma were included. Coprimary endpoints were changes from baseline to week 24 in nasal polyp score (NPS), nasal congestion or obstruction, and sinus Lund-Mackay CT scores (a coprimary endpoint in Japan), done in an intention-to-treat population. Safety was assessed in a pooled population of both dupilumab groups in SINUS-52 up to week 24 and the dupilumab group in SINUS-24 and the placebo groups in both studies until week 24. The trials are complete and registered at ClinicalTrials.gov, NCT02912468 and NCT02898454. Findings: Between Dec 5, 2016, and Aug 3, 2017, 276 patients were enrolled in SINUS-24, with 143 in the dupilumab group and 133 in the placebo group receiving at least one study drug dose. Between Nov 28, 2016, and Aug 28, 2017, 448 patients were enrolled in SINUS-52, with 150 receiving at least one dose of dupilumab every 2 weeks, 145 receiving at least one dose of dupilumab every 2 weeks for 24 weeks and every 4 weeks until week 52, and 153 receiving at least one dose of placebo. Dupilumab significantly improved the coprimary endpoints in both studies. At 24 weeks, least squares mean difference in NPS of dupilumab treatment versus placebo was -2·06 (95% CI -2·43 to -1·69; p<0·0001) in SINUS-24 and -1·80 (-2·10 to -1·51; p<0·0001) in SINUS-52; difference in nasal congestion or obstruction score was -0·89 (-1·07 to -0·71; p<0·0001) in SINUS-24 and -0·87 (-1·03 to -0·71; p<0·0001) in SINUS-52; and difference in Lund-Mackay CT scores was -7·44 (-8·35 to -6·53; p<0·0001) in SINUS-24 and -5·13 (-5·80 to -4·46; p<0·0001) in SINUS-52. The most common adverse events (nasopharyngitis, worsening of nasal polyps and asthma, headache, epistaxis, and injection-site erythema) were more frequent with placebo. Interpretation: In adult patients with severe CRSwNP, dupilumab reduced polyp size, sinus opacification, and severity of symptoms and was well tolerated. These results support the benefits of adding dupilumab to daily standard of care for patients with severe CRSwNP who otherwise have few therapeutic options. Funding: Sanofi and Regeneron Pharmaceuticals.
Article
A 50-year-old man presents with a 5-year history of progressive nasal obstruction and reduction in his sense of smell. Symptoms were initially intermittent but have become persistent and very bothersome, with the patient rating them as severe. He reports sleep disturbance and postnasal drip and recently received a diagnosis of asthma. Alcohol consumption exacerbates his nasal congestion. Anterior rhinoscopy reveals pale, fleshy polyps filling both sides of the nasal cavity. How would you further evaluate and manage this case?
Article
Asthma is a chronic inflammatory disease of the airways that is challenging to dissect into subgroups because of the heterogeneity present across the spectrum of the disease. Efforts to subclassify asthma using advanced computational methods have identified a number of different phenotypes that suggest that multiple pathobiologically driven clusters of disease exist. The main phenotypes that have been identified include (1) early-onset allergic asthma, (2) early-onset allergic moderate-to-severe remodeled asthma, (3) late-onset nonallergic eosinophilic asthma, and (4) late-onset nonallergic noneosinophilic asthma. Subgroups of these phenotypes also exist but have not been as consistently identified. Advances in our understanding of the diverse immunologic perturbations that drive airway inflammation are consistent with clinical traits associated with these phenotypes and their response to biologic therapies. This has improved the clinician's approach to characterizing asthmatic patients in the clinic. Being able to define asthma endotypes using clinical characteristics and biomarkers will move physicians toward even more personalized management of asthma and precision-based care in the future. Here we will review the most prominent phenotypes and immunologic advances that suggest these disease subtypes represent asthma endotypes.
Article
Objectives Our intention was to review all material published to date regarding superantigens (SAgs) and allergy from an otorhinolaryngological viewpoint to understand this association more clearly. Methods We identified all materials published mentioning both SAg and allergic rhinitis (AR), chronic sinusitis, asthma, and atopic dermatitis (AD) that are indexed on PubMed, Google, or the ProQuest Central databases. Results Staphylococcus aureus is a significant bacterial pathogen in humans and has the ability to produce enterotoxins with superantigenic features. The inflammatory response in allergy seen in both B cell and T cell may be attributed to SAgs. Sufferers of both allergic asthma with rhinitis and AR alone produce serological evidence of immunoglobulin E formation to SAgs produced by S. aureus. Perennial AR sufferers carry S. aureus more frequently and the presence of the organism within the nasal cavity may exacerbate perennial AR. SAg produced by S. aureus potentially worsens the asthmatic inflammatory response within the airway and may lead to the airways becoming hyperresponsive, as well as possibly activating T cells if asthmatic control is poor. Staphylococcal SAgs potentially increase the risk of developing chronic rhinosinusitis with nasal polyposis, additionally being a marker for more severe disease. If SAgs bring about chronic inflammatory responses in the nose and sinuses, then T cells excreting interferon-gamma may be a crucial mediator. In allergic dermatitis, S. aureus could be a key player in exacerbation of the condition. Even in younger pediatric patients with allergic dermatitis, allergic hypersensitivity to SAgs is frequent and may be a factor explaining how severe the condition becomes. Conclusion Just as SAgs are known to feature in many allergic conditions, they play their part in AR, chronic rhinosinusitis, asthma, and AD. Further research is required before the relationship between SAgs and allergy can be adequately explained.
Article
Background: Chronic rhinosinusitis (CRS) is a common yet under-recognised chronic inflammatory disease of the nose and paranasal sinuses that is classified according to the presence (CRSwNP) or absence (CRSsNP) of nasal polyps. Methods: This paper reports the methodology and descriptive results of the Global Allergy and Asthma European Network (GALEN) rhinosinusitis cohort. We established a large CRS cohort within the GALEN consortium (European FP6 research initiative) to identify inflammatory endotypes, the natural disease course, and its impact on health-related quality of life (HRQoL). Detailed information on the impact of CRS on HRQoL, comorbidity incidence, objective disease measures, and medical and surgical treatments were collected. Results: This multicentre cross-sectional case-control study recruited 935 adults (869 eligible for analysis: 237 CRSsNP; 445 CRSwNP; 187 controls [reference group]). Comorbidities such as asthma, allergy, eczema, food allergy, urticaria, and chronic obstructive pulmonary disease were significantly more frequent in CRS patients. Nasal corticosteroids, antibiotics, and oral corticosteroids were the most common treatments. Significantly more CRSwNP patients reported previous sinonasal surgery. Conclusions: This study provides detailed information that facilitates studying CRS and its main phenotypes. However, patient distribution of this study does not necessarily reflect disease distribution in the general population.