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Spazi e corpi in movimento. Fare urbanistica in cammino

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Il volume propone una prima ricognizione delle riflessioni e degli esiti delle esperienze di didattica e ricerca condotte dal 2017 ad oggi dal “Laboratorio del Cammino” (LdC), rete inter-universitaria di ricercatori provenienti da sette università italiane che esplorano il senso e il contributo del camminare nei processi di lettura e progetto di città e territori contemporanei. Nei diversi capitoli si approfondiscono genealogie, significati e radici disciplinari del cammino quale modalità per mettere a fuoco ciò che accade nei territori, soprattutto in quelli attraversati da vulnerabilità e marginalità, e si enunciano alcune ragioni per cui oggi vale la pena praticare il camminare nella ricerca e nell’insegnamento dell’urbanistica. Attraverso la costruzione di un dispositivo transdisciplinare di ricerca pedagogica volto a sperimentare sensibilità fenomenologiche, esperienziali e corporee, il LdC ha sperimentato l’utilità dell’osservazione dal basso nell’analizzare la condizione urbana e territoriale contemporanea, e ha dimostrato come la pratica del cammino sia in grado di dare linfa a progetti di didattica e ricerca che stabiliscono un rapporto di forte prossimità con i materiali e gli abitanti del territorio.
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... Camminare, passeggiare per conoscere 3 , un concetto che richiama teorie e pratiche già note (BIANCHETTI, 2003;CARERI, 2006;GEDDES, 1970;HARVEY, 1989;LAZZARINI, MARCHIONNI, 2020;SECCHI, 2000). Basti pensare al concetto del flâneur, "personaggio emblematico delle città in via di modernizzazione a cavallo del XIX e XX secolo, reso celebre soprattutto da Charles Baudelaire e Walter Benjamin, ma che arriva sino ai giorni nostri grazie al contributo di alcuni sociologi contemporanei, tra cui Zygmunt Bauman e Keith Tester, solo per citarne alcuni" (NUVOLATI, 2013, XI). ...
... Il sopralluogo, come esperienza diretta, è stato sin dagli esordi della disciplina urbanistica un momento e uno strumento operativo -anche se a tratti messo da parte -per l'analisi e per la comprensione dei territori in vista della loro conseguente pianificazione [Secchi, 2010]. Necessario non solamente per visualizzare lo stato materiale dei luoghi, il sopralluogo, ponendosi tra l'analisi e l'imprevisto, permette di cogliere le più sottili trame ecologiche, sociali ed economiche che costruiscono un territorio [Lazzarini et al. 2020]. Se si aggiunge a questo la potenzialità del camminare lungo un percorso strutturato in modo da incontrare e intervistare attori locali scelti secondo la chiave di lettura d'interesse, si genera uno strumento complesso e ricco, capace di generare output più completi rispetto alla sola lettura attraverso le carte e i piani [O'Neill & Roberts, 2020]. ...
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Over the years, universities are progressively building and playing an important role, through new research strategies linked towards social responsibility within communities. Therefore, the role of universities is becoming more socially active through promoting the co-production of knowledge and new innovative educational practices combining the engagement of students and communities to build a better society. In this sense, this role can provide a new form of proximity among actors involved by creating networks with local organizations, residents , and institutions.
... Dalla fine del '900, in urbanistica si rinnova l'interesse verso il rilievo sul campo, per rieducare lo sguardo e rinvigorire "la stanca analisi" (Secchi, 1995), arricchita dall'errare dell'arte (Careri, 2006) e dal muoversi lento e casuale dei flâneur (Nuvolati, 2006), che hanno riportato il cammino ad essere una forma di accompagnamento alla didattica in diversi atenei 2 . Nello specifico questo contributo restituisce l'esperienza dell'edizione 2021 della summer school itinerante sviluppata dal Laboratorio del cammino, una rete di università 3 che propone progetti di didattica innovativa volti ad esplorare il contributo metodologico del camminare in urbanistica (Lazzarini, Marchionni, 2020) e per le discipline del progetto. L'occasione vede coinvolti studenti e ricercatori che percorrono a piedi un territorio definito, incontrando persone e istituzioni per riflettere sulle trasformazioni e sui progetti in atto nei paesaggi attraversati. ...
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Through summer schools, the Laboratorio del cammino proposes a learning method based on the direct and slow experience of walking. After a period in which the pandemic prevented teaching in presence, this approach was considered even more valuable. It combines and does not replace a digital experience with one of proximity, making it possible to compare what is visible when crossing a territory with what is seen from afar. The article reports the participation in the 2021 edition of the summer school, focused on the industrial and territorial contraction of north-eastern Pied- mont. Moving around and staying in the area made it possible to reveal an articulation of open spaces that make up the countryside, which is thus highlighted concerning an image obscured by the factory. Themes and problems of agricultural and silvo-pastoral shrinkage emerge, and initiatives take care of the territory.
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In concomitanza con la XXIII Conferenza Nazionale SIU “DOWNSCALING, RIGHTSIZING. Contrazione demografica e riorganizzazione spaziale”, svoltasi a Torino dal 16 al 18 giugno 2021, la Società Italiana degli Urbanisti ha organizzato il workshop YOUNGERSIU 2021, rivolto a dottorandi e giovani assegnisti di ricerca attivi nell’ambito dell’associazione. Il workshop è stato l’occasione per rinnovare l’attenzione verso i più giovani, cercando di creare una migliore sinergia con i contenuti e le riflessioni della nostra società scientifica, al fine di costruire una comunità più inclusiva, motivata e capace di dialogare a diversi livelli e con soggetti differenti.
Chapter
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Starting from Bruno Latour's question "Where to land? (2019) we show in this article the importance of touching the earth and in particular touching it with our feet, returning to the base, to the primordial contact. In these times of economic, health, climate and ecological crisis, everything seems to be heading towards the global collapse of the system. There is an urgent need to come down to earth, to get out of abstraction, to abandon the idea of infinite growth and to get down to earth, touching concrete limits in order to redefine a common world. Leaving the metaphor, our aim is to really land on earth: take a step, walk together, embrace the path as a real and symbolic connection. By walking we feel again the fusion of our body with our environment, we rediscover our centre of gravity, we reconstitute the lost unity with nature. In this article we will show how walking is a creative methodology capable of awakening in us a new ecological and social awareness. Using examples such as Francesco Careri's itinerant classes, Hamish Fulton's collective walks, Lucius Burckhardt's Strollology and the educational associations that use walking as a rescue programme for marginalised teenagers, we will end by showing the work carried out by the artistic collective En los Bordes with the Art and Nature route created on the edge of the Sierra Nevada Natural Park in La Zubia (Granada). Partiendo de la pregunta de Bruno Latour “¿Dónde aterrizar? (2019) mostramos en este artículo la importancia de tocar la tierra y en particular tocarla con los pies, volver a la base, al contacto primordial. En estos tiempos de crisis económica, sanitaria, climática y ecológica todo parece dirigirse hacia el desmoronamiento global del sistema. Urge aterrizar en el sentido de volver a ser terrestres, salir de la abstracción, abandonar la idea de crecimiento infinito y pisar la tierra, tocar los límites concretos para volver a definir un mundo común. Saliendo de la metáfora, nuestro objetivo es aterrizar realmente en la tierra: dar un paso, caminar juntos, abrazar el camino como conexión real y simbólica. Al caminar volvemos a sentir la fusión de nuestro cuerpo con nuestro entorno, reencontramos nuestro centro de gravedad, reconstituimos la unidad perdida con la naturaleza. En este artículo mostraremos cómo el andar constituye una metodología creativa capaz de despertar en nosotros una nueva consciencia ecológica y social. A partir de ejemplos como las clases itinerantes de Francesco Careri, las caminatas colectivas de Hamish Fulton, la Paseología de Lucius Burckhardt y las asociaciones educativas que utilizan el caminar como programa de rescate para jóvenes marginales, terminaremos mostrando la labor realizada por el colectivo artístico En los Bordes con la ruta de Arte y Naturaleza creada en los límites del Parque Natural de Sierra Nevada en La Zubia (Granada).
Conference Paper
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Il contributo presenta gli esiti della Summer School “Sardinia Reloaded: camminare nei territori di margine” un’attività formativa che ha coinvolto tra il giugno e l’ottobre 2019 un gruppo di 30 studenti dei corsi di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e architettura di 5 università italiane, con l’obiettivo di indagare i processi di spopolamento e contrazione in Ogliastra, Gerrei e Campidano attraverso l’esperienza diretta del camminare. Il progetto nasce nel quadro del programma formativo 2019 del Laboratorio del Cammino, una rete di ricercatori provenienti da 7 università italiane nata nel 2017 con l’obiettivo di esplorare il contributo esperienziale e corporeo del camminare nell’insegnamento dell’urbanistica a livello universitario in Italia. In cammino, da Barisardo (NU) a Cagliari per circa 200 km, gli studenti hanno costruito una conoscenza diretta dei luoghi che ha condotto, da un lato, a mettere in tensione alcune rappresentazioni dominanti dello spopolamento e, dall’altro, ad esplorarne altre, spesso impermeabili alle cronache ufficiali. Le conoscenze acquisite sono confluite in un lavoro di restituzione a gruppi che ha costruito un profilo complesso ed eterogeneo dei territori attraversati in cammino, indagando profili biografici e traiettorie quotidiane, spazi di relazione e potenzialità trasformative, e delineando alcuni quadri prospettici e di scenario nei quali le letture dominanti dello spopolamento sono state messe in tensione.
Conference Paper
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The special session "Urban planning and walking: new horizons and rediscoveries of the view from below" here presented highlights: how much walking is still a useful practice for reading the condition of contemporary cities and territories; which recent experiences have been conducted and what are their distinctive features; if and what legacies they collect from the past; if and how walking contributes to the construction of urban and territorial policies, plans and projects; whether and to what extent the impacts of the social and economic crisis, the natural and climate disasters and the ongoing health emergency, have changed the reasons and usefulness of the observation from below in urban planning. The first section introduces the relevance of walking in planning and urbanism. The second section includes – without the ambition to be exhaustive – a first representation of the recent or in progress practices, researches and reflections on walking as a tool of observation, description and project in urban and territorial studies and in other disciplinary fields. In the third section, some issues are presented to investigate the contribution of walking for understanding the vulnerabilities of contemporary cities and territories, with reference to those created and / or exacerbated by the current health emergency.
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Il volume intende offrire una panoramica degli studi sul tema del flâneur. Si compone di tre parti e un’appendice. La prima parte riguarda la definizione della figura del flâneur. In particolare, le caratteristiche del flâneur vengono dapprima lette rispetto a una serie di ossimori e poi declinate in relazione ad alcune tematiche: la lentezza del flâneur come espressione combinata del corpo e della mente, gli stati d’animo nel vivere la propria condizione, l’emergere della flâneuse, il rapporto tra il flâneur e altre figure agli estremi opposti della scala sociale, l’amore e odio tra flâneur e turisti, i vincoli imposti al flâneur nella società del controllo e, infine, la flânerie come stile di vita. Nella seconda parte l’attenzione è invece rivolta ai luoghi urbani come contesti privilegiati di azione e riflessione da parte del flâneur. In particolare gli argomenti trattati riguardano il genius loci, la possibilità di leggere i luoghi attraverso forme di rêverie che mettono in crisi le immagini più ricorrenti, scandite da metodologie accreditate, i percorsi di approfondimento,inevitabilmente individuali,che conducono alla flânerie e comportano un coinvolgimento più diretto dei soggetti che la praticano. Un’attenzione specifica è rivolta alla flânerie intesa come sopraluogo da parte di architetti e urbanisti anche in un’ottica di progettazione del territorio urbano volta a interessare l’intera collettività. La terza parte è dedicata a un’illustrazione delle varie modalità di realizzazione di una flânerie.Vengono al riguardo identificati e descritti vari tipi di flânerie: da quella libera itinerante, allo shadowing, all’osservazione da luogo fisso. Sempre in questa parte rientrano poi alcune riflessioni inerenti al rapporto tra il flâneur, le case e gli oggetti, così come alcune considerazioni finali sulle prospettive di sviluppo della ricerca sul flâneur stesso. Infine, nell’appendice, trova spazio il protocollo effettivamente utilizzato per realizzare alcune flânerie con gli studenti in alcune Università italiane di Facoltà diverse, cui fanno seguito alcuni esempi concreti di flânerie nel rispetto della tipologia descritta nella terza parte.
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ViaSalaria è un laboratorio itinerante di indagine territoriale ed urbanistica che dal 17 agosto all'1 settembre 2017 ha portato un gruppo di studenti e giovani ricercatori a camminare da S. Benedetto del T. a Ostia, da Adriatico e Tirreno, seguendo il tracciato dell'antica strada Salaria e attraversando le aree del centro Italia colpite dai recenti eventi sismici. In poco più di 300 km complessivi percorsi interamente a piedi, il gruppo ha dato vita ad un'esperienza di formazione e ricerca sul post-terremoto, interamente autofinanziata, che ha raccolto il sostegno di una costellazione di soggetti pubblici e privati tra cui istituzioni universitarie, amministrazioni comunali, associazioni no-profit e attività imprenditoriali locali. Il contributo ha l'obiettivo di presentare i più rilevanti risultati del progetto, facendone emergere gli aspetti di innovazione che abbracciano da un lato il piano della formazione e della didattica rivolta ai futuri urbanisti ed esperti di territorio, e dall'altro l'esplorazione e lo sviluppo di temi di ricerca volti a dare nuova linfa ai metodi e agli strumenti dell'urbanistica nel post-terremoto.
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Il contributo affronta il tema delle molteplici dimensioni della povertà urbana attraverso analisi miste effettuate nel quartiere CEP di Palermo. Evitando di incorrere nella dicotomia tra Nord e Sud Globale, l'articolo adotta una prospettiva mediterranea e tenta di descrivere il quartiere dal basso, a partire dalle voci dei suoi più giovani abitanti. Alla luce dei più recenti eventi pandemici, la questione della povertà urbana assume una dimensione meritevole di nuove esplorazioni.
Article
This essay explores the lively debates around notions of extraction and extractivism in Latin America so as to expand these notions and thereby grasp the specificity of contemporary processes of the valorization and accumulation of capital within the region and beyond. Going beyond mining and the extensive agriculture that characterizes the notions of extraction and extractivism used in Latin America today, the essay seeks productive angles for a critical investigation of finance and financialization and also the persistence and mutations of neoliberalism in the region. This attempt to expand the notions of extraction and extractivism connects to a long history of struggles and theoretical elaborations that have expanded the notion of exploitation itself to include topics such as the hegemony of rent, the persistence of primitive accumulation, and accumulation by dispossession, all against the background of contemporary developments of capitalism, social struggles, and “progressive” governments in Latin America.
Article
Renewed interest in the critical geographies of education has raised productive yet under-examined synergies with reflections taking place among radical youth work and participatory research practitioners. In particular, such intersections point to important ways that the geographical imagination might advance a critical yet creative means of learning through the living material forces of everyday worlds. This paper examines this common ground through a collaborative, London-based case study exploring young people's sense of home and belonging in the inner-city. It argues that cross-overs between the praxis of participatory research and youth work offer generative potential to act alongside young people in the production of autonomous geographical knowledges. Specifically, the case is made for prioritising an imaginative, experiential and intersubjective pedagogical process of “world making”, as an alternative to practices that intervene in, act upon and ultimately “other” the everyday lives of young people.