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Riunioni scientifiche dei Gruppi di Lavoro
e delle Sezioni Regionali della
Società Botanica Italiana onlus
Mini lavori della Riunione scientifica del
Gruppo per la Floristica, Sistematica ed
Evoluzione
(a cura G. Domina e L. Peruzzi)
20‐21 novembre 2020, Roma
Considerazioni fitogeografiche su tre specie rare e poco conosciute
della flora dell’isola di Pantelleria (Sicilia)
S. Brullo, S. Cambria, P. Minissale, G. Tavilla
Numerosi sono gli studi sulla flora di Pantelleria, isola vulcanica localizzata nel Canale di Sicilia, con circa 600 taxa,
fra specie, sottospecie e varietà, a tutt’oggi segnalati. La formazione dell’edificio vulcanico è avvenuta in un lasso di
tempo tra 324 ka e 4 ka fa (Civetta et al. 1984), consentendo così in questo periodo la colonizzazione dei substrati
lavici da parte di piante provenienti sopratutto dalle vicine Sicilia e Tunisia. Le principali erborizzazioni sull’isola ri‐
salgono all’800 da parte di Gussone, Calcara, Errera e Ross, i cui dati furono pubblicati in vari contributi (Gussone
1832‐1834, 1843, 1844, 1845, Calcara 1853, Ross 1906, Lojacono‐Pojero 1888‐1909). Successivamente, l’isola è stata
indagata da Sommier (1922) e Di Martino (1961), che hanno incrementato notevolmente le conoscenze floristiche.
Altri contributi sono stati pubblicati in seguito da numerosi altri autori che vengono sintetizzati da Brullo et al. (1977),
Gianguzzi (1999, 2017), Mazzola et al. (2001) e Pasta, La Mantia (2013). L’attuale copertura vegetale dell’isola è il ri‐
sultato della millenaria colonizzazione antropica, da parte di varie popolazioni mediterranee che ne hanno chiara‐
mente alterato l’originario paesaggio naturale. Si tratta di un’area montuosa con numerosi rilievi e coni vulcanici (la
parte più elevata coincide con Montagna Grande, 836 m s.l.m.), ricoperta in parte da boschi e cespuglieti. Il resto del
territorio, a causa di attività agricole, edilizie e opere viarie, risulta fortemente antropizzato. Nonostante questa se‐
colare e marcata pressione antropica, sull’isola si rinviene ancora un contingente floristico ricco di specie endemiche
o rare che conferiscono a questa piccola area mediterranea un rilevante valore naturalistico. In particolare, fra gli en‐
demismi esclusivi ampiamente distribuiti sull’isola sono da citare: Helichrysum errerae Tineo, Limonium cosyrense
(Guss.) O.Kuntze, L. secundirameum (Lojac.) Brullo, Serapias cossyrensis B.Baumann & H.Baumann, Matthiola incana
(L.) R.Br. subsp. glandulifera (Lojac.) C.Brullo & Brullo, Anthemis cossyrensis (Guss.) Guss., Trifolium nigrescens Viv.
subsp. dolychodon (Sommier) C.Brullo, Brullo & Giusso, Senecio leucanthemifolius Poir. subsp. cossyrensis (Lojac.)
C.Brullo & Brullo. Altre specie rare ad areale più esteso, ma in Italia presenti solo a Pantelleria o in poche altre località
del Mediterraneo, sono: Logfia lojaconoi (Brullo) C.Brullo & Brullo, Carex illegittima Ces., Limodorum trabutianum
Batt., Brassica insularis Moris, Cytisus rigidus (Viv.) Cristof. & Troìa, Plantago afra L. subsp. zwierleinii (Nicotra) Brullo,
Bellium minutum (L.) L., Schoenoplectus litoralis (Schrad.) Palla subsp. thermalis (Trab.) S.S.Hooper, Cyperus laevigatus
L., Andryala cossyrensis Guss., Asplenium marinum L., Ophrys scolopax Cav. subsp. apiformis (Desf.) Maire & A.Weiller.
Sono da citare anche alcune rarissime briofite come: Calymperes erosum Müller Hal., Rhynchostegium strongylense
(Bott.) W.R.Buck & Privitera, Campylopus pilifer Brid. subsp. vaporarius (De Not.) Brullo, Privitera & Puglisi, Trematodon
longicollis Michx. (Brullo et al. 2001). Con il presente contributo si pone l’attenzione su altre tre specie di rilievo, finora
poco indagate: Limonium parvifolium (Tineo ex Guss.) Pignatti ed Epipcatis microphylla (Ehrh.) Sw., che per la loro
rarità non sono state finora oggetto di indagini mirate ad una loro corretta identificazione tassonomica, come pure
Pimpinella lutea Desf., specie di notevole valore fitogeografico.
In particolare, Limonium parvifolium fu descritto da Gussone (1845) come Statice parvifolia, su campioni invia‐
tigli da V. Tineo che la raccolse a Pantelleria in località Gelfizer, piccolo cono vulcanico localizzato all’interno
dell’isola. Contemporaneamente, lo stesso autore descrisse per la medesima località altre due specie inviategli
sempre da Tineo: Statice gracilis Tineo ex Guss. e Statice pygmaea Tineo ex Guss. Dall’esame del materiale d’er‐
bario conservato a NAP‐GUSS, i campioni di Tineo su cui Gussone descrisse i suddetti taxa sono da attribuire
tutti alla medesima specie. Sotto il profilo nomenclaturale, il nome corretto da utilizzare è Limonium parvifolium,
binomio proposto da Pignatti (1971) basato su Statice parvifolia Tineo ex Guss., che va utilizzato in quanto ha
la priorità sugli altri due binomi, che pertanto vanno trattati come sinonimi eterotipici. Questa specie mostra
una marcata affinità morfologica con L. cosyrense, da cui differisce soprattutto per il portamento molto gracile
e delicato, per le foglie più corte, le spighe più corte e le spighette molto diradate (Brullo 1980, Brullo, Guarino
2017). Questa specie non era stata più ritrovata dai tempi di Tineo, ma recenti indagini effettuate nel locus clas
sicus hanno permesso il suo ritrovamento. Si tratta di una piccola popolazione di pochi individui, localizzata in
ambienti rupestri inaccessibili piuttosto distanti dal mare. Essa si è probabilmente originata per isolamento
ecologico da L. cosyrense, specie alofila legata ad ambienti rocciosi costieri, comunissima a Pantelleria.
Un’altra specie critica è Epipactis microphylla, che fu segnalata per la prima volta sull’isola da Lorenz, Lorenz
(2002) riferendola erroneamente a Epipactis cf. pollinensis B. & H.Baumann e identificandola su materiale foto‐
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Notiziario della Società Botanica Italiana, 4 (2020)
Atti riunioni scientiiche
grafato da L. Damilano. Questo record fu successivamente riportato anche da Baumann, Lorenz (2005) e Bon‐
giorni et al. (2006). Più di recente, Bartolo et al. (2011), sulla base di indagini morfologiche effettuate su materiale
vivo raccolto sull’isola, hanno attribuito correttamente queste piante a E. microphylla. Questa specie, riportata
anche da Pasta et al. (2013) e Buck (2019), è localizzata in prossimità della cima di Montagna Grande nel sotto‐
bosco di leccete, dove è rappresentata da una popolazione di pochi individui.
Infine, per quanto concerne Pimpinella lutea, questa specie fu segnalata per la prima volta a Pantelleria da Gussone
(1832‐1834) e successivamente anche da Ross (1906), Sommier (1922) e Di Martino (1961). Per la sua fioritura ti‐
picamente tardo estiva (agosto‐settembre), essa è poco osservabile durante il resto dell’anno e pertanto è stata rara‐
mente erborizzata. Sulla base delle nostre osservazioni, essa si rinviene occasionalmente in diverse stazioni all’interno
dell’isola, soprattutto in mezzo alle praterie a Hyparrhenia hirta (L.) Stapf o talora in quelle a Oloptum miliaceum (L.)
Röser & H.R.Hamasha. Si tratta di una specie nordafricana, nota in Algeria e Tunisia, mentre in territorio italiano è
stata segnalata, oltre che a Pantelleria, anche nel Lazio, Campania e Sardegna, dove è comunque molto rara.
Nel complesso queste tre specie, a causa della loro rarità, meritano una particolare attenzione in quanto incrementano
la biodiversità floristica di questa peculiare isola vulcanica centro Mediterranea, già Parco Nazionale dal 2016.
Letteratura citata
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AUTORI
Salvatore Brullo (salvo.brullo@gmail.com), Salvatore Cambria (cambria_salvatore@yahoo.it), Pietro Minissale
(p.minissale@unict.it), Gianmarco Tavilla (gianmarco.tavilla@gmail.com), Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Am‐
bientali, Università di Catania, Via Antonino Longo 19, 95125 Catania.
Autore di riferimento: Gianmarco Tavilla
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Notiziario della Società Botanica Italiana, 4 (2020)
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