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La testuggine palustre europea nella ZSC e ZPS “Fontana Gigante (Tricerro)": invecchiamento demografico di una delle più importanti popolazioni piemontesi

Authors:
  • ELEADE Soc. Coop.
  • Centro Emys Piemonte - Eleade Soc. Coop.

Abstract

We used capture-mark-recapture (CMR) techniques for estimating European pond turtle population abundance within SPA and SAC IT1120008 “Fontana Gigante (Tricerro)”, located along the Po river in the Provinces of Vercelli and Alessandria. Overall, 39 European pond turtles were captured using floating traps: 10 females, 28 males, and 1 juvenile. Individuals over the age of 10 represent 74% of the sample and no individuals younger than 5 were found. A total of 84 Emys orbicularis was estimated using MARK software. The main conserva- tion problem is the absence of juveniles. Considering the good ecological status of the marsh environment, this is probably due to high agricultural impact, lack of nesting sites and high nest predation rate. Our results point out the urgent need to take conservation actions: nesting habitat restoration and protection, as well as restocking.
La testuggine palustre europea nella ZSC e ZPS “Fontana Gi-
gante (Tricerro)”: invecchiamento demografico di una delle più
importanti popolazioni piemontesi
Alessandro ROMANATO1, Daniele SEGLIE1,2,*, Riccardo CAVALCANTE2, Silvia
LAURELLA1
1DBIOS, Università degli Studi di Torino, Via Accademia Albertina, 13, 10123 Torino, Italia
2 Centro Emys Piemonte, Via Vasco Vittone, 6 13046 Livorno Ferraris (VC), Italia
*Corresponding author: daniele.seglie@gmail.com
Abstract. We used capture-mark-recapture (CMR) techniques for estimating Eu-
ropean pond turtle population abundance within SPA and SAC IT1120008 “Fon-
tana Gigante (Tricerro)”, located along the Po river in the Provinces of Vercelli
and Alessandria. Overall, 39 European pond turtles were captured using floating
traps: 10 females, 28 males, and 1 juvenile. Individuals over the age of 10 repre-
sent 74% of the sample and no individuals younger than 5 were found. A total of
84 Emys orbicularis was estimated using MARK software. The main conserva-
tion problem is the absence of juveniles. Considering the good ecological status
of the marsh environment, this is probably due to high agricultural impact, lack
of nesting sites and high nest predation rate. Our results point out the urgent need
to take conservation actions: nesting habitat restoration and protection, as well as
restocking.
Keywords. Emys orbicularis, Capture-Mark-Recapture, Population Viability
Analysis, Conservation, Age structure
_________________________________________________________________
Introduzione
La presenza di Emys orbicularis ha subito ad oggi una forte riduzione in
tutto il suo areale (Lo Valvo et al., 2016). In Italia le principali cause della sua
scomparsa sono rappresentate da una drastica perdita dell’habitat naturale a
causa del consumo di suolo (ISPRA, 2018), la frammentazione e l’isolamento
delle popolazioni e l’introduzione di specie alloctone come Trachemys scripta,
in grado di competere per zone di basking e risorse trofiche (Cadi e Joly, 2004)
oltre che fungere da veicolo per microrganismi patogeni (Iglesias et al., 2015).
Per queste motivazioni la testuggine palustre europea è stata inserita nella Lista
Rossa dei Vertebrati Italiani nella categoria “In pericolo” (EN) (Rondinini et
al., 2013).
In Piemonte la distribuzione è limitata a pochi siti, maggiormente concen-
trati nella pianura risicola vercellese alessandrina, con popolazioni che si pre-
sentano di modeste o piccole dimensioni, spesso isolate tra loro (Balma e Del-
mastro, 1999).
Nella ZSC IT 1120008 Fontana Gigante di Tricerro si trova la seconda più
grande popolazione di tutto il territorio regionale. L’area si trova nella provin-
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cia sud-occidentale di Vercelli, adiacente al Parco Naturale del Bosco delle
Sorti della Partecipanza e prossimo alla ZSC IT1120007 Palude di San Genua-
rio e alla ZSC IT1180005 Ghiaia Grande. La prima delle due ZSC ospita la più
grande popolazione di Emys orbicularis del Piemonte (Seglie, 2013), nella se-
conda invece è presente un nucleo di dimensioni più ridotte (Seglie e Cavalcan-
te, 2016). Il territorio di Fontana Gigante è composto all’80% da terreno agri-
colo dedito alla risicoltura. Gli ambienti umidi, nella porzione centrale, sono
rappresentati da stagni alimentati da risorgiva, più o meno contigui, originatesi
per naturalizzazione di bacini precedentemente adibiti ad allevamento ittico.
Queste aree presentano caratteristiche di palude in avanzato stato di interra-
mento, con acque che in media non superano il metro di profondità e pochi sta-
gni minori che possono prosciugarsi durante i mesi più caldi e siccitosi. La por-
zione terrestre è coperta da una fitta vegetazione arborea che limita fortemente
l’insolazione del terreno e di parte della superficie degli specchi d’acqua.
Nell’ambiente acquatico è generalmente presente vegetazione acquatica e am-
pie porzioni di fragmiteto.
Lo studio qui presentato si è svolto nell’ambito di un progetto di tutela del-
la biodiversità Ente di Gestione delle Aree Protette del Po vercellese-alessan-
drino, finanziato dal PSR 2014-2020 della Regione Piemonte (Operazione
4.4.3 - Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità).
La ricerca ha l’obiettivo di ottenere informazioni sulla struttura e lo stato di
conservazione della popolazione di Fontana Gigante, al fine di potere elaborare
efficaci misure di gestione.
Materiali e Metodi
Il campionamento è stato eseguito secondo metodiche di cattura-
marcatura-ricattura (CMR). L’area è costituita da 14 zone umide. In base ai
dati pregressi, sopralluoghi mirati e prove di cattura, sono stati identificati 5
stagni in cui posizionare le nasse. Le catture sono state effettuate tramite 8
nasse a inganno e tre nasse doppie per anguille. La prima tipologia di nasse ha
un diametro di circa 35 cm per una lunghezza di 60 o 90 cm; in queste nasse
sono state utilizzate esche attrattive costituite da “latterini”, polpa di merluzzo
o “polpa di granchio”; all’interno delle nasse sono stati inseriti dei galleggianti
per evitare la sommersione delle stesse. Le nasse doppie per anguille, di
maggiore lunghezza, presentano due camere di cattura unite da una porzione
rettangolare di rete, l’animale impattando su quest’ultima viene indirizzato
verso l’apertura delle nasse e così catturato senza la necessità di esche. Due
cordoncini alle estremità permettono il posizionamento della nassa mantenendo
almeno la parte terminale parzialmente emersa in modo da consentire l’accesso
all’aria da parte degli animali catturati. Una volta posizionate, le nasse sono
state controllate ogni 24 ore circa.
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Per ogni esemplare catturato si è proceduto a effettuare: 1) foto; 2)
determinazione del sesso tramite osservazione dei principali caratteri sessuali
diagnostici; 3) stima dell’età attraverso conta degli anelli di crescita sugli scudi
cornei di piastrone e carapace (Agassiz, 1857); 4) raccolta delle misure
morfometriche, secondo la procedura standard indicata da Zuffi e Gariboldi
(1995) tramite calibro e doppio decimetro con sensibilità ± 1 mm e del peso,
misurato tramite dinamometro con sensibilità ± 5 g; 5) marcatura, se non già
presenti segni particolarmente evidenti e permanenti (e.g. cicatrici sul
carapace), con l’utilizzo di due metodi: il primo come indicato da Stubbs et al.
(1984), implica l'incisione ordinata delle placche marginali la cui combinazione
consente di associare all’animale un codice numerico di riconoscimento
univoco (fino a 1499 codici); il secondo attraverso PIT Tags inseriti sotto cute
nella zona femorale della zampa posteriore destra. Tutte le operazioni si sono
svolte in campo, senza traslocazione dell’animale, rilasciato nei pressi del
punto di cattura. Il monitoraggio si è svolto compatibilmente con il periodo di
massima attività di Emys orbicularis. In tutto sono state effettuate 5 sessioni
suddivise nei periodi: 9-11 Giugno, 19-21 Luglio e 12-13 Settembre per il
periodo 2017, 24-28 Aprile e 23-26 Maggio per l’anno 2018. Verificati gli
assunti per modelli di popolazioni chiuse, tramite il software MARK v9.0
(White e Burnham, 1999) si è proceduti alla stima di abbondanza di
popolazione..
Risultati
Nel corso dello studio sono stati catturati e marcati 28 maschi, 10 femmine
e un unico individuo immaturo per un totale di 39 individui, 7 presentavano
marcature di monitoraggi precedenti (Di Già, 2007). 29 testuggini, circa il
74%, presentano un’età superiore ai 10 anni di vita. La seconda classe di età
per numero di individui (5 esemplari, tutti catturati nelle sessioni del 2017) è
quella dei 6 anni. Non è stata catturata alcuna testuggine con età inferiore ai 5
anni (Fig. 1).
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Fig. 1. Distribuzione degli esemplari campionati nei diversi anni di età; le testuggini con più di
10 anni, per le quali non è possibile conoscere l’età precisa (in accordo con Keller et al., 1998)
sono state raggruppate in un’unica classe (> 10).
La statistica descrittiva per il campione è riassunta in Tabella 1.
Considerando le variabili che meglio possono stimare la taglia degli individui:
la lunghezza del carapace (CL) nei maschi risulta in media di 132,3 ± 9,2 mm,
con un valore massimo di 149,0 mm e uno minimo di 120,0 mm, nelle
femmine invece la media è di 133,8 ± 12,0 mm, con un valore massimo di
147,0 mm e un minimo di 107,0 mm; per la variabile peso (BW) nei maschi il
valore medio è 351,79 ± 68,91 g, il più pesante pesa 495,00 g, il più leggero
240,00 g, mentre nelle femmine si ha una media di 443,50 ± 116,62 g, con un
massimo di 580,00 g e un minimo di 225,00 g.
Di tre modelli per popolazioni chiuse applicabili al campione, quello che
meglio si adatta ai dati include una probabilità di cattura (p) variabile nel tempo
(Mt). Nessun altro modello è risultato avere una differenza di AICc minore di 2
(Tabella 2); pertanto i parametri stimati non sono stati mediati con altri
modelli. L’abbondanza è risultata pari a 84 individui (errore standard, ES =
22).
Tabella 1. Statistiche descrittive. BW: peso corporeo; CL: lunghezza carapace; CT: distanza da
margine anteriore apertura cloacale a punta della coda; CW: larghezza carapace; PC: distanza
da margine posteriore del piastrone a margine anteriore dell’apertura cloacale; PL: lunghezza
piastrone; PW: larghezza piastrone; SH: altezza guscio; TL: lunghezza totale coda.
Maschi Femmine
Variabile N Media Dev.St. Min Max N Media Dev.St. Min Max
BW (g) 28 351,8 68,9 240,0 495,0 10 443,5 116,6 225,0 580,0
CL (mm) 28 132,3 9,2 120,0 149,0 10 133,8 12,0 107,0 147,0
CT (mm) 28 25,4 3,6 17,0 30,0 10 12,5 5,5 9,0 27,0
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Maschi Femmine
CW (mm) 28 95,0 8,0 82,0 112,0 10 98,3 8,4 82,0 110,0
PL (mm) 28 115,8 8,4 103,0 132,0 10 122,8 21,6 70,0 142,0
PW (mm) 28 72,5 5,4 65,0 82,0 10 82,7 12,1 68,0 112,0
SH (mm) 28 44,6 4,3 34,0 55,0 10 53,4 7,9 41,0 62,0
TL (mm) 25 82,9 6,5 68,0 95,0 10 72,3 9,6 55,0 89,0
PC (mm) 25 57,4 5,9 42,0 69,0 10 59,8 9,1 46,0 75,0
Tabella 2. Modelli applicati al dataset di Emys orbicularis per la stima di popolazione e
ordinati per AICc crescente: AICc (Akaike Information Criterion); Delta AICc (differenza nel
valore di AICc); peso del AICc (forza dell’evidenza a supporto del modello). p(t)=c(t):
variazione nella probabilità di cattura/ricattura dipendente dal tempo (Mt); p(.)=c(.): probabilità
di cattura/ricattura costante nel tempo (M0); p(.),c(.): probabilità di cattura/ricattura dipendente
da comportamento.
Modello AICc Delta AICc Pesi AICc Likelihood Numero
parametri Deviance
{p(t)=c(t)} -29,534 0,000 0,968 1,000 6 16,709
{p(.)=c(.)} -21,884 7,651 0,021 0,022 2 32,744
{p(.),c(.)} -20,582 8,952 0,011 0,011 3 31,982
Discussione
I risultati delle analisi effettuate sulla popolazione di Emys orbicularis
della ZSC Fontana Gigante descrivono una popolazione vecchia e in fase di
forte declino. La stima dell’abbondanza di popolazione ottenuta è pari a 84
individui, distribuiti nei 36 ha costituenti l’habitat palustre della ZSC: ne risulta
un valore di densità relativamente basso, pari a 2,3 individui per ettaro. Tale
valore è maggiore rispetto a quello della popolazione limitrofa di Ghiaia
Grande (0,2 individui per ettaro - Seglie e Cavalcante, 2016), ma decisamente
inferiore al valore per la vicina Palude di San Genuario (9,4 individui per
ettaro, Seglie, 2015). Il dato appare ancora più preoccupante se si considera
l’elevata percentuale di individui di età superiore ai 10 anni (circa 74%) e la
totale mancanza nel campione di individui con meno di 5 anni di età, indice di
una fitness fortemente ridotta. Inoltre è stato rilevato un forte sbilanciamento
della sex-ratio verso i maschi, i quali rappresentano circa un terzo degli
esemplari catturati.
Anche se i dati di abbondanza non sono del tutto comparabili con quelli
dello studio precedente per la medesima popolazione (Di Già, 2007) che non
effettuò una stima con tecniche C-M-R ma conteggiò unicamente le catture
negli anni 2003, 2004 e 2007, il confronto indica in ogni caso un forte declino
della popolazione (84 individui stimati nel 2019, contro 124 individui diversi
II Congresso Nazionale Testuggini e Tartarughe, 11-13 Aprile 2019 (Albenga, SV) 203
catturati nel 2003, 2004 e 2007). Inoltre mentre nel monitoraggio precedente il
40% del campione risultava di età inferiore ai 10 anni, nel 2018 unicamente il
26% delle testuggini è risultato avere meno di una decade; l’unico dato rimasto
invariato risulta essere il forte sbilanciamento della sex-ratio a favore dei
maschi.
Il confronto evidenzia, quindi, un declino popolazionale particolarmente
rapido in cui appare evidente come le maggiori pressioni siano a carico delle
classi di età più giovani. Le cause principali possono essere ricondotte alla
scarsità di ambienti terrestri idonei alla deposizione (mancano aree aperte al di
fuori del contesto di risicoltura intensiva) o la presenza di habitat terrestre sub-
ottimale (boschi maturi, che non permettono l’insolazione e conseguentemente
il raggiungimento di temperature della covata in grado di determinare un
equilibrio nello sviluppo sessuale degli embrioni). Un’altra delle problematiche
principali è probabilmente la predazione dei nidi, fenomeno frequente nelle
popolazioni limitrofe maggiormente studiate (Seglie e Cavalcante, 2016).
Infine, alcuni campioni di sangue sono stati trovati positivi all’infezione da
Haemogregarina sp., che unitamente alla larga diffusione di SCUD
(Septicemic Cutaneous Ulcerative Disease) e alla presenza di Trachemys
scripta nella ZSC, rappresentano probabili concause dell’attuale stato
conservazionistico della specie.
Lo stato di conservazione della popolazione di Fontana Gigante, pur
essendo ancora una delle più abbondanti del Piemonte, desta seria
preoccupazione per il suo rapido invecchiamento e declino; è quindi
fondamentale agire con rapidità per la sua salvaguardia. Le principali azioni
proposte sono: 1) la riduzione della copertura arborea e la messa a dimora di
dossi di deposizione all’interno degli ambienti umidi; 2) azioni specifiche di
protezione dei nidi localizzati mediante il GPS-tracking delle femmine; 3) la
limitazione dell’attività agricola in una fascia tampone attorno alle zone umide,
in particolare nei periodi di deposizione; 4) l’avvio di studi per valutare
l’impatto dei parassiti.
Ringraziamenti
Lo studio è stato autorizzato in deroga al DPR 357/97 dal Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare (Prot. 0014426 PNM del 28-06-2018). Si desidera ringraziare
il personale dell’Ente Parco per la disponibilità dimostrata durante lo studio.
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... If it's confirmed during the turtle nesting periods, this could highlight an adaptation of these mesocarnivores to feeding on turtle eggs, exerting selective pressure on the recruitment of the juveniles. This might be an additional explanation for the low number of juvenile turtles that are frequently recorded in population structure studies of protected areas (Vamberger and Kos, 2011;Fediras et al., 2017;Romanato et al., 2020;Liuzzo et al., 2021). ...
Article
Full-text available
Integrating knowledge regarding habitat characteristics and animal behaviour into conservation programs has the potential to impact the results of management and conservation efforts. This study aimed to explore the relationship between spatial and environmental data on the nesting activity of the European pond turtle, Emys orbicularis. Additionally, it sought to analyse the abundance, activity pattern, and behaviour of potential nest predators of E. orbicularis. Natural predated nests of the European pond turtle were utilized to characterise nesting habitat features, while artificial nests and camera traps were deployed to identify potential predators and their behaviour. Artificial nests and camera traps were established in areas with evidence of track detection or historical observations indicating past instances of nest predation. The nest site distribution of the European pond turtle showed a positive relationship with north-south oriented canals, the presence of vegetative components on embankments (shrubs, grass, emergent vegetation), finer-grained soil components (silt and clay), and soil moisture. Camera trapping of artificial nests revealed mammals (Meles meles and Vulpes vulpes) and a bird (Pica pica) as predators engaging in digging and destroying behaviour. P. pica detection was notably higher in mowed vegetation areas. Results indicate that natural nest distribution and predation on artificial nests may be influenced by their distribution concerning human-controlled vegetation and foraging activities of common nest predators. Protecting nesting sites in predator-frequented habitats, combined with landscape management targeting vegetation control along embankments, could mitigate nest predation and enhance hatchling recruitment.
... If it's confirmed during the turtle nesting periods, this could highlight an adaptation of these mesocarnivores to feeding on turtle eggs, exerting selective pressure on the recruitment of the juveniles. This might be an additional explanation for the low number of juvenile turtles that are frequently recorded in population structure studies of protected areas (Vamberger and Kos, 2011;Fediras et al., 2017;Romanato et al., 2020;Liuzzo et al., 2021). ...
... This trend was also observed in the congeneric E. trinacris in a protected area of southwestern Sicily (Ottonello 2017). The low number of juveniles was not essentially different from that found in other studies (Vamberger & Kos 2011;Fediras et al. 2017;Romanato et al. 2020;Scali et al. 2020) and could be associated with sampling bias due to lower detectability and different habitat use (Lebboroni & Chelazzi 1998;Zuffi 2000), low recruitment rates, or a combination of both (Keller et al. 2004). The overall capture sex ratio of captured individuals was shifted slightly in favour of males, but it also was detected significant differences between the periods probably related to the different activity of males and females (Girondot & Pieau 1993). ...
Article
A freshwater turtle monitoring programme along the inland margins of the Venice lagoon was initiated in 2019 in collaboration with the World Wild Fund for Nature (WWF-Italy). From a total of 336 European pond turtles (Emys orbicularis) captured and marked, 97 freshwater turtles were recaptured at least once (28.9% return rate) providing important information on population size, structure and movements of mature individuals within the study area. The population size was estimated with capture-recapture method (Capture-Mark-Recapture-CMR) at 1009.4 ± 365.2 pond turtles, with a mean density of 252.3 ± 91.3 ind./ha. The analysis of the movements showed that the average distance covered intra-water bodies was: 146.79 ± 117.08 m for females and 125.43 ± 112.34 m for males. A total of 17 E. orbicularis (eight females and nine males) out of 97 turtles changed the water body during the study period from April to early September. Only a female fresh­ water turtle migrated in all three study sites, being recaptured 1502.32 m from the tagging site. The percentage of captures was significantly higher in two canals than in the brackish lake habitat. Further research should address spatial distribution at a finer scale to evaluate the preferential habitat for threatened E. orbicularis popula­tions in a transitional water system as the lagoon.
Conference Paper
Full-text available
We used capture-mark-recapture (CMR) techniques for estimating european pond turtle population abundance within the SCI IT1180005 Ghiaia Grande, located along the Po river in the Province of Vercelli and Alessandria. Turtles were captured using floating baited funnel traps and double fyke nets for eels; we collected a total of 25 European pond turtles: 11 females, 13 males, and 1 juvenile. Individuals over the age of 7 represent 50 percent of the sample; no individuals younger than 4 were found. We calculated Emys orbicularis abundance estimates using the r package rcapture; we estimated a total of 58 turtles: the low population abundance and the absence of juveniles point out the necessity of urgent actions to prevent the extinction of this population that, because of its strategic location, it is of high importance for the natura 2000 ecological network.
Article
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The importance of disease-mediated invasions and the role of parasite spillover as a substantial threat to the conservation of global biodiversity are now well known. Although competition between invasive sliders Trachemys scripta elegans and indigenous European turtles has been extensively studied, the impact of this invasive species on diseases affecting native populations is poorly known. During winter 2012-2013 an unusual event was detected in a population of Emys orbicularis (Linnaeus, 1758) inhabiting a pond system in Galicia (NW Spain). Most turtles were lethargic and some had lost mobility of limbs and tail. Necropsies were performed on 11 turtles that were found dead or dying at this site. Blood flukes belonging to the species Spirorchis elegans were found inhabiting the vascular system of 3 turtles, while numerous fluke eggs were trapped in the vascular system, brain, lung, heart, liver, kidney, spleen, and/or gastrointestinal tissues of all necropsied animals. Characteristic lesions included miliary egg granulomas, which were mostly found on serosal surfaces, particularly of the small intestine, as well as endocarditis, arteritis, and thrombosis. The most probable cause of death in the 3 turtle specimens which were also examined histologically was a necrotic enteritis with secondary bacterial infection associated with a massive egg embolism. The North American origin of S. elegans, the absence of prior recorded epizootics in the outbreak area, and the habitual presence of its type host, the highly invasive red-eared slider, in this area suggest a new case of parasite spillover resulting in a severe emerging disease.
Article
Field techniques used in recent studies of the population ecology of European tortoises are discussed. An efficient marking system suitable for large sample sizes is described. The dual problems ofageing adults and sexing juveniles are highlighted. The relative merits of sampling techniques are dependent on habitat and population density. Mark-recapture techniques are most suitable when sampling is conducted within a grid system which enables results to be stratified, allowing for differential ease of location. However, grid sampling is only practical where tortoise densities are high. At low density sites, or for brief surveys, recording numbers observed per man hour along random paths is the most convenient method, but allowances must be made for differential observer skill. Existing sampling methods bias against finding inactive animals and where these form a large proportion of the population, sample size is strongly influenced by habitat type.
Impact of the introduction of the red-eared slider (Trachemys scripta elegans) on survival rates of the European pond turtle (Emys orbicularis)
e dei rettili, pp 273-320. Andreone F., Sindaco R., Eds, Monografie 26. Museo regionale di Scienze Naturali, Torino. Cadi, A., Joly, P. (2004): Impact of the introduction of the red-eared slider (Trachemys scripta elegans) on survival rates of the European pond turtle (Emys orbicularis). Biodiv. Conserv. 13: 2511-2518.
Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici -Edizione
ISPRA (2018): Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici -Edizione 2018. Rapporti 288/2018.
Emys orbicularis. In: Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali
  • M Lo Valvo
  • F Oneto
  • D Ottonello
  • M A L Zuffi
Lo Valvo, M., Oneto, F., Ottonello, D., Zuffi, M.A.L., 2016. Emys orbicularis. In: Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali, pp. 250252. Stoch F., Genovesi P. Eds. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016.
ECO-RICE -LIFE09 NAT/IT/000093 -Azione: E.2.1 -Monitoraggio dell'evoluzione degli habitat acquatici e della loro funzionalità all'interno della rete ecologica, a seguito delle azioni di ripristino ambientale previste: Relazione finale sull'Erpetofauna
  • D Seglie
Seglie, D. (2013): ECO-RICE -LIFE09 NAT/IT/000093 -Azione: E.2.1 -Monitoraggio dell'evoluzione degli habitat acquatici e della loro funzionalità all'interno della rete ecologica, a seguito delle azioni di ripristino ambientale previste: Relazione finale sull'Erpetofauna. Provincia di Vercelli.
Sexual dimorphism of the European pond terrapin, Emys orbicularis (L., 1758) from Italy
  • M A.L Zuffi
  • A Garibold
Zuffi, M.A.L, Garibold,i A. (1995): Sexual dimorphism of the European pond terrapin, Emys orbicularis (L., 1758) from Italy. In: Scientia Herpetologica, pp 124-129. Llorente, G.A., Montori, A., Santos, X., Carretero, M.A. Eds, Asociación Herpetológica Española, Barcellona.