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Il programma di conservazione ex-situ del Centro Emys Pie-
monte: risultati preliminari del primo triennio di lavoro
Riccardo CAVALCANTE1, Daniele SEGLIE1,2,*, Silvia FIORE1
1Centro Emys Piemonte, Via Vasco Vittone, 6 13046 Livorno Ferraris (VC), Italia.
2DBIOS, Università degli Studi di Torino, Via Accademia Albertina, 13, 10123 Torino, Italia
*Corresponding author: daniele.seglie@gmail.com
Abstract. The only reproductive populations of Emys orbicularis in Piedmont
are found in a small area included within the SACs IT1180005 “Ghiaia Grande”,
IT1120007 “Palude di San Genuario” and IT1120008 “Fontana Gigante”. Accor-
ding to the project "Monitoring Emys orbicularis in the Natura 2000 Network of
the Po River Park", the status of these populations is critical: in particular, the
“Ghiaia Grande” population is composed only by a few dozens of adults. There-
fore, the “Centro Emys Piemonte” was built in 2016 on a 3,400 m2 near Livorno
Ferraris (VC) to breed the species in captivity. In this area, managed by the “As -
sociazione Culturale Docet Natura”, reproductive facilities and a permanent we-
tland of about 1,250 m2 have been realized. This short note reports details on
how the Center was implemented and how the breeding protocol was successful
in obtaining the birth of young terrapins.
Keywords. Emys orbicularis, Captive breeding program, Piedmont, Conserva-
tion
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Il Centro Emys Piemonte, nato nel 2016 sulle orme del Centro Emys di
Leca d'Albenga (Ottonello et al., 2014), sorge su di un appezzamento di terreno
di circa 3.400 mq, nella frazione di Castell’Apertole, Livorno Ferraris (VC). Il
Centro è composto da un’area di riproduzione e una zona umida rinaturalizzata
(Fig. 1). La prima consiste di una struttura di 20 m di lunghezza per 7 m di lar-
ghezza all’interno della quale sono state realizzate 4 vasche di 3 x 4 m, in cui è
stato costituito un habitat palustre. Le prime due vasche sono adibite ai gruppi
riproduttivi, le ultime due a giovani da 1 a 3 anni. Ogni vasca è indipendente e
dotata di sistema di filtraggio e di troppo pieno e un allacciamento idrico per i
rabbocchi. L’area di rinaturalizzazione consiste di un’area umida di 50 m x 25
m. Questa è attualmente in fase di naturalizzazione e presenta già un’elevata
ricchezza faunistica e botanica (Fig. 2): nell’aprile del 2019 lo stagno è stato
completamente circondato da una barriera in pvc per evitare la fuga delle te-
stuggini e l’ingresso di fauna indesiderata (e.g. Trachemys scripta).
Nel periodo 2016-2018 sono stati stabulati due gruppi riproduttivi nelle
prime due vasche del centro: si tratta per lo più di animali provenienti da picco-
li nuclei popolazionali, risultati non riproduttivi, che sopravvivono in aree poco
vocate e fortemente minacciate, situate nelle aree limitrofe al Centro e al di
fuori della Rete Natura 2000. La cattura dei riproduttori è avvenuta utilizzando
nasse a molla con esca e nasse a rete senza esca. Gli individui stabulati presso
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il Centro sono stati caratterizzati geneticamente per avere certezza di riprodurre
ceppi autoctoni. La caratterizzazione ha certificato questi individui come Emys
orbicularis hellenica, sottospecie la cui biogeografia ne denota la presenza nel-
la Pianura padano-veneta e sulla costa orientale della penisola italiana. Le ana-
lisi sono state effettuate su campioni di sangue raccolti nel tra 2016 e 2017 e in-
viati alla dottoressa Anita Rodriguez, responsabile del laboratorio di genetica
del MUSE di Trento.
Fig. 1. Pianta del Centro Emys Piemonte.
Fig. 2. Una delle vasche Centro Emys Piemonte che ospita uno dei gruppi riproduttivi.
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Nel 2016, anno di partenza del progetto, è stato messo in riproduzione solo
un gruppo formato da due femmine e un maschio. Sono avvenute due deposi-
zioni: 1) in data 5 luglio, 10 uova, di cui uno non fecondato; 2) in data 10 lu-
glio, 12 uova (di questa nidiata solo un individuo è giunto alla schiusa). En-
trambe le nidiate sono state prelevate e incubate a temperature comprese tra i
29 e i 30° C. Il totale dei piccoli nati nel 2016 è stato di 10 unità (Tabella 1).
Nel 2017 sono stati messi in riproduzione due gruppi riproduttivi formati da
due femmine e un maschio. Tutte le femmine presenti hanno deposto tra la
metà di giugno e l’inizio di luglio. Di questi nidi solo uno è stato individuato il
giorno seguente la deposizione e le 7 uova deposte sono state prelevate e incu-
bate a temperature comprese tra i 27° e i 30° C. Gli altri nidi sono stati indivi-
duati dopo le piogge di inizio settembre. Nel 2017 sono nati 41 piccoli. Le de-
posizioni nel 2018 sono state in totale 6, pur detenendo solo 4 femmine; si sup-
pone quindi che in condizioni idonee, E. orbicularis possa deporre più di un
nido all’anno. Di queste 6 nidiate, 3 sono state incubate artificialmente a tem-
perature comprese tra 29° e 30° C; altri tre nidi non sono stati localizzati subito
ma solo dopo la schiusa. Il totale dei piccoli schiusi è di 48 unità. Riguardo i
tassi di mortalità, della nidiata 2016 hanno superato il loro primo inverno 7 in-
dividui (4 sono deceduti durante il letargo); di questa nidiata la mortalità è ri-
sultata 36,3%. Della nidiata 2017 sono morti, durante i primi 12 mesi, 4 indivi-
dui su 41, con una mortalità del 9,7% (la mortalità durante la prima ibernazio-
ne, attualmente in corso, non è ancora stata stimata).
Tabella 1. Numero di femmine, di nidi e di nascite nei tre anni di progetto del Centro Emys.
Anno
Gruppo 1 Gruppo 2
N Femmine N Nidi N nati N Femmine N Nidi N nati
2016 2 2 10 / / /
2017 2 2 13 3 4 28
2018 2 3 29 2 3 19
Tot 7 52 7 47
Oltre alla conservazione ex-situ, il centro promuove azioni di tutela in-situ,
nonché programmi di ricerca e di didattica. Per ciò che concerne la conserva-
zione in-situ, sono state avviate alcune azioni di tutela in collaborazione con le
Aree protette del Po vercellese-alessandrino, nell’ambito dell’operazione 4.4.3
del PSR 2014-2010; lo scopo del programma è il miglioramento delle condizio-
ni ambientali e lo studio delle dinamiche e delle criticità che affliggono le po-
polazioni locali.
Relativamente agli aspetti didattici, in questi anni il Centro è stato oggetto
di numerosi progetti con diversi plessi scolastici e centri estivi. Solo relativa-
mente all’ambito del comune di Livorno Ferraris sono stati ospitati circa 300
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scolari e 250 ragazzi dei centri estivi. Sono circa 170 gli alunni delle scuole
provenienti da altri comuni: Torino, Caluso, Vercelli, Fontanetto Po. Sono infi-
ne state avviate due tesi magistrali con studenti dell’Università di Torino, non-
ché corsi di formazione e corsi fotografici volti alla sensibilizzazione dei foto-
grafi al rispetto della biodiversità.
Negli anni futuri, al raggiungimento del 5 anno di età, si inizierà il rilascio
dei giovani presso le popolazioni più vulnerabili, parallelamente all’attuazione
di azioni di habitat restoration volte al miglioramento della vocazionalità dei
siti target.
Ringraziamenti
Lo studio è stato autorizzato in deroga al DPR 357/97 dal Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare (Prot. 0015025 PNM del 28-07-2015). Si desidera ringraziare
il personale dell’Ente Parco per la disponibilità dimostrata durante il progetto. Inoltre si ringra-
ziano l’Amministrazione di Livorno Ferraris e tutti i soci dell’A.P.S. Docet Natura.
Bibliografia
Ottonello, D., Salvidio, S., Oneto, F., Jesu, R., Gili, C., Gnone, G., Lamagni, L., Ortale, S.,
Genta, P. (2014): Conservation of Emys orbicularis in Liguria (NW Italy). Herpetol.
Facts J. 1: 67-75.
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