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Infortuni nel volley professionistico Italiano: una ricerca esplorativa propedeutica a una campagna di informazione

Authors:
  • Studio Civitillo

Abstract and Figures

Introduzione. Scopo di questo studio era raccogliere dati di opinioni dei rappresentanti delle aree specifiche di una società di volley professionistica di serie A2 Italiana, riferiti al tema “casi infortunio, e possibili influenze su obiettivi sportivi raggiunti”. L’ investigazione doveva consentire di poter ottenere dati a supporto di una campagna di informazione educativa. Metodi Uno studio esplorativo è stato pianificato per investigare le opinioni dei rappresentanti delle aree specifiche societarie: A (aspetti obiettivi presidenza e direzione sportiva), B (aspetti organizzazione target societario). Per la raccolta dati sono state utilizzate le tecniche qualitative di osservazione descrittiva (OD) e interviste focus group (IFG). Risulati. Gli obiettivi sportivi programmati, in relazione alla politica economica societaria, sono stati influenzati negativamente da variabili psicofisiche del gruppo atleti. I dati emersi dalle OD, e IFG dei rappresentanti delle aree specifiche della società, hanno evidenziato una grande attenzione tra i partecipanti verso i bisogni informativi sul tema. Discussione. I dati dei risultati, confermano che gli atleti coinvolti nello sport professionistico della pallavolo, producono infortuni connessi con lo sport, associati con l’esercizio fisico intenso e performance atletica, e condizionano gli aspetti psicofisici. Conclusione. E’ supportata l’ipotesi dello sviluppo di una campagna informativa educativa per apportare nuove conoscenze a tutela degli atleti, e delle politche economiche in ambito del volley professionistico italiano keywords : infortunio, volley, studio esplorativo, prevenzione
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GIOSBE Open Access Journal
Pubblicazione del Gruppo Italiano Osteopatia dello Sport Basata sulle Evidenze
GIOSBE N. 1: Pag. 1-7; Aprile 2016 https://giosbe2012.wordpress.com/
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Abstract - INTRODUZIONE Scopo di questo studio era
raccogliere dati di opinioni dei rappresentanti delle aree
specifiche di una società di volley professionistica di serie A2
Italiana, riferiti al tema “casi infortunio, e possibili influenze su
obiettivi sportivi raggiunti”. L’ investigazione doveva consentire
di poter ottenere dati a supporto di una campagna di
informazione educativa. METODI Uno studio esplorativo è stato
pianificato per investigare le opinioni dei rappresentanti delle
aree specifiche societarie: A (aspetti obiettivi presidenza e
direzione sportiva), B (aspetti organizzazione target societario).
Per la raccolta dati sono state utilizzate le tecniche qualitative di
osservazione descrittiva (OD) e interviste focus group (IFG).
RISULTATI Gli obiettivi sportivi programmati, in relazione alla
politica economica societaria, sono stati influenzati
negativamente da variabili psicofisiche del gruppo atleti. I dati
emersi dalle OD, e IFG dei rappresentanti delle aree specifiche
della società, hanno evidenziato una grande attenzione tra i
partecipanti verso i bisogni informativi sul tema. DISCUSSIONE
I dati dei risultati, confermano che gli atleti coinvolti nello sport
professionistico della pallavolo, producono infortuni connessi con
lo sport, associati con l’esercizio fisico intenso e performance
atletica, e condizionano gli aspetti psicofisici. CONCLUSIONE E’
supportata l’ipotesi dello sviluppo di una campagna informativa
educativa per apportare nuove conoscenze a tutela degli atleti, e
delle politche economiche in ambito del volley professionistico
italiano
key words : infortunio, volley, studio esplorativo, prevenzione
mail : a segreteria.giosbe@gmail.com
Elenco didascalie: osservazione descrittiva = OD; interviste focus
group = IFG; numero = N; coppa italia CI; play off = PO
INTRODUZIONE
Dal 1980 vi è stato un significativo aumento del numero di persone
che praticano la pallavolo indoor, di conseguenza il numero di
allenamenti / competizioni è aumentato, e un maggior numero di
lesioni è avvenuto (Eerkes K 2012) . In letteratura sono descritte le
potenziali cause di rischio infortunio durante competizioni di livello
internazionale (Bere T et al 2015) . Altri studi descrivono le possibili
cause dello sviluppo del ginocchio del saltatore, studiando la
frequenza del numero dei salti in gara e allenamento (Bahr MA et al
Civitillo Claudioa. Gruppo Italiano Osteopatia dello sport Basata sulle
Evidenze (GIOSBE). Piedimonte Matese (CE)
Scappaticcio Mariob. Polisportiva Pallavolo Matese. Piedimonte Matese,
(CE)
Alfatti Francescoc. Centro Sport Kinetic. Chiusi Chianciano (SI)
2014). O l’insorgenza della tendinopatia di spalla, studiando la
frequenza di carichi di formazione e gara (Forthomme B et al 2013).
Ad esempio, per il ginocchio del saltatore, molti atleti continuano la
loro carriera, pur avendo problemi sostanziali, con una durata dei
sintomi tra i partecipanti attivi compresa tra i 19-72 mesi (Lian et al
2005; Visnes et al 2005; Zwerner 2011). Tali lesioni, richiedono
dunque un trattamento impegnativo, ma una carenza di dati esiste
rispetto a studi che hanno indagato sugli atteggiamenti, e sui bisogni
informativi dei rappresentanti delle aree specifiche di una società di
pallavolo, rispetto agli infortuni.
SCOPO
Scopo primario di questo lavoro, era raccogliere dati di opinioni di
rappresentanti delle aree specifiche di una società di pallavolo
professionistica, militante in campionato di Lega Pallavolo serie A2
Italiano. Il tema era “casi infortunio, e possibili influenze su obiettivi
sportivi raggiunti”. L’investigazione, doveva consentire di iniziare
una riflessione sul livello di conoscenza, e gli atteggiamenti dei
rappresentanti, per progettare e realizzare una campagna
d’informazioni educativa societaria.
METODI
Un disegno di studio esplorativo (Kitzing J 1996), è stato pianificato
per investigare le opinioni dei rappresentanti delle aree specifiche
societarie: A (aspetti obiettivi presidenza / sportivi), B (aspetti
organizzazione target societario). Inoltre, sono state investigate la
frequenza del numero di gare, del numero di ore di formazione
tecnico / atletico, dei giorni di recupero medio tra le gare , e dei nuovi
casi infortunio accorsi nella stagione agonistica. Il setting era la sede
di una società di pallavolo professionistica del Nord Italia, impegnata
nel campionato di Lega Volley Italiano di A2. Prima della raccolta
dati, per fornire informazioni preliminari sugli infortuni nella
pallavolo professionistica, è stata effetuata una presentazione orale in
sessione plenaria dall’investigatore principale dello studio, aggiornata
in forma Evidence-based Medicine (Masic I et al 2008). Per la
raccolta dati, sono state utilizzate le tecniche qualitative di
osservazione descrittiva (OD) (Leti G & Cerbara L 2009), e interviste
Infortuni nel volley professionistico Italiano: una ricerca esplorativa
propedeutica a una campagna di informazione
Civitillo Ca. Scappaticcio Mb. Alfatti Fc.
2
focus group (IFG) (Oprandi N 2000). Le OD sono una tecnica di
osservazione che genera dati, e si limita alla descrizione. Le IFG sono
una forma di intervista di gruppo, e si focalizza su pochi argomenti
che si vogliono indagare. Si sfrutta la comunicazione tra i
partecipanti per generare dati. Le due tecniche utilizzate non hanno
avuto finalità di produrre dati elaborabili in termini statistici, bensì di
raccogliere le varietà, e le opinioni presenti sul tema da investigare.
Caratteristiche raccolta dati OD
Le OD sono state rivolte a indagare l’età dell’organico, e le date gare
in stagione. Le date sono state ricavate dal database aggiornato della
Lega Volley Italiana (www.legavolley.it 2016) campionato A2
Partecipanti alle IFG
Il protocollo di ricerca ha stabilito precisi criteri per la costituzione
delle IFG. I criteri erano volti a garantire sia la varietà dei punti di
vista, che l’omogeneità interna ai gruppi. Sono stati individuati
all’interno dell’organico societario, categorie di soggetti che per il
loro ruolo rappresentavano i testimoni idonei delle conoscenze delle
aree specifiche della società, e dei comportamenti. A ciascuna delle
IFG, condotte in questa ricerca tra il 23 e 24 Marzo 2016, hanno
partecipato da 1 a 3 soggetti. I partecipanti alle IFG, somministrate
in setting societario e di allenamento, erano 9 maschi riconducibili ai
target sintetizzati in (Tabella 1.)
Caratteristiche IFG ed elaborazione del materiale
Parallelamente all’approfondimento di specifiche tematiche per
gruppo, in tutte le IFG sono state indagate le conoscenze degli aspetti
societari dei target:
A) Aspetti obiettivi target della presidenza / direzione sportiva
! conoscenze obiettivi piazzamento regular season, coppa
italia, play off
! conoscenze su eventuali variazioni di cambio tecnico
durante la stagione agonistica
! conoscenze meccanismi psicofisici osservati di gruppo
organico atleti
! conoscenze gestione campagna acquisti in stagione in
corso.
B) Aspetti organizzazione target societario
! team settore giovanile :conoscenze numero gare / altro
! team settore tecnico / atletico :conoscenze numero seduta
tecnica / pesi annuale, tempo minimo / massimo sedute ,
conoscenze carichi di formazione tecnico / atletico in ore
totali annuale
! team settore tecnico / atletico / sanitario: conoscenze gare
per mese, e giorni di recupero medio tra le gare annuali.
Conoscenze caratteristiche nuovi casi infortunio stagione
agonistica, prevenzione, cura
! rappresentanza atleti: conoscenze sensazioni psicofisiche
interne gruppo atleti
RISULTATI
A ) Conoscenze aspetti obiettivi target della presidenza / direzione
sportiva
Gli obiettivi, in relazione alle politiche economiche societarie, e
organico atleti disposto, erano orientati a centrare un piazzamento
finale nella coppa Italia e Play Off. Sono riportati in stagione 1
cambio coach, 1 dimissione di direzione generale, 8 nuovi acquisti,
TABELLA 1.
TARGET SOCIETARI
N
Costituzione
Competenza richiesta
2
Presidenza /
direzione sportiva
Presidente in
carica /
direttore
sportivo
Gestione economica societaria,
gestione sportiva della squadra.
(Decisioni su
atleti / tecnici / altro)
3
Direzione
sanitaria
Medici,
fisioterapista
Gestione sanitaria della rosa.
(Decisioni strategie sanitarie )
1
Direzione
marketing
Responsabile
marketing /
comunicazione
Gestione rapporto marketing.
(Decisioni con gli sponsor societari)
1
Direzione settore
giovanile
Personale
societario
Gestione del settore giovanile.
(Decisioni crescita, e attività del
settore giovanile)
1
Direzione tecnico
/ atletica
Coach /
preparatore
atletico
Gestione tecnico/atletica. (Decisioni
crescita tecnica, fisica)
1
Rappresentanza
atleti
Capitano
Comunicazione con la società di
opinioni interne squadra
N= numero
Vertical lines are optional in tables. Statements that serve as captions for the entire
table do not need footnote letters.
aGaussian units are the same as cg emu for magnetostatics; Mx = maxwell, G =
gauss, Oe = oersted; Wb = weber, V = volt, s = second, T = tesla, m = meter, A =
ampere, J = joule, kg = kilogram, H = henry.
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2 cessioni. Le conoscenze della date gare , e dell’età dell’organico
sono sintetizzate in (Tabella 2. Figura 1.)
Fig. 1. Conoscenze età organico 15 atleti
B) Conoscenze aspetti organizzazione target societario
Team settore giovanile: assenza di dati ricavati
Team settore marketing: assenza di dati ricavati
Team tecnico / atletico: conoscenze numero seduta tecnica / pesi,
tempo minimo / massimo sedute da settembre - marzo 2016
sintetizzati in (Figura 2.) Conoscenze periodo maggior carico di
formazione sintetizzati in (Figura 3.)
Fig. 2. Conoscenze numero allenamenti seduta tecnica / pesi,
tempo minimo / massimo seduta, da settembre-marzo 2016
Fig. 3. Conoscenze periodo maggiore carico di formazione
tecnica / pesi
I carichi di formazione dal 5 dicembre al 27 gennaio sono stati
distribuiti per il 64% in allenamento tecnico, e il 65 % in
allenamento pesi.
0
1
2
3
4
5
6
7
n. atleti
stratificazione età
19-24
25-30
31-36
37-42
149
120'
150'
66 60'
90'
0
20
40
60
80
100
120
140
160
n. sedute
durata
minima
durata
massima
numero / minuti
seduta
tecnica
seduta
pesi
95
43
215
0
50
100
150
200
250
tecnici dal
5/12 al 27/1
pesi dal
5/12 al 27/1
totali in
stagione
n.
allenamenti
TABELLA 2.
CONOSCENZE GARE
NG
Date andata
NG
Date ritorno
1
Domenica 25 ottobre
14
Mercoledi 6 gennaio
2
Domenica 1 novembre
15
Domenica 10 gennaio
3
Domenica 8 novembre
16
Domenica 17 gennaio
CI*
Mercoledi 20 gennaio
4
Domenica 25 novembre
17
Domenica 24 gennaio
CI*
Mercoledi 27 gennaio
5
Domenica 22 novembre
18
Domenica 31 gennaio
6
Domenica 29 novembre
19
Domenica 14 febbraio
7
Sabato 5 dicembre
20
Domenica 21 febbraio
8
Martedi 8 dicembre
21
Domenica 28 febbraio
9
Domenica 13 dicembre
22
Domenica 6 marzo
10
Mercoledi 16 dicembre
23
Mercoledi 9 marzo
11
Domenica 20 dicembre
24
Domenica 13 marzo
12
Domenica 27 dicembre
25
Domenica 20 marzo
13
Domenica 3 gennaio
26
Domenica 27 marzo
POº
POº
Domenica 3 Aprile
Domenica 6 Aprile
NG= numero gare; CI*= coppa italia; POº=Play Off
4
Team tecnico / atletico: conoscenze carichi di formazione / gare
in ore totali, da settembre / marzo 2016 sintetizzati in (Figura
4.)
Fig. 4. Conoscenze carichi di formazione / gare in ore totali
in stagione
Team tecnico / atletico / sanitario: conoscenze gare per mese, e
giorni di recupero medio tra le gare da ottobre / marzo 2016
sintetizzati in (Figura 5.)
Fig. 5. Conoscenze gare per mese, e giorni di recupero medio
tra le gare, da ottobre / marzo 2016
Team tecnico / atletico / sanitario: conoscenze caratteristiche casi
infortunio, stagione agonistica 2015 / 16 sintetizzati in (Figura 6. 7.)
Figura 6. Conoscenze caratteristiche infortuni per sede anatomica
Figura 7. Conoscenze caratteristiche infortuni per mese
Rappresentanza atleti: il rappresentante atleti, descrive rispetto ad
aspetti carichi di formazione tecnico / gara, sensazioni del gruppo
come affaticamento psicofisico
DISCUSSIONE
Scopo primario di questo studio, era raccogliere dati di opinioni dei
rappresentanti delle aree specifiche di una società di pallavolo
professionistica sul tema casi infortunio, e possibili influenze su
obiettivi sportivi raggiunti. La raccolta dati ha permesso di iniziare
una riflessione sul livello di conoscenza, per progettare, e realizzare
387
80
78
24
6
4
0
100
200
300
400
500
600
700
ore
play off
gare coppa
gare amichevoli
gare regular season
allenamento pesi
allenamento tecnico
1
5
6
8
3
3
2
6
6
3
3
6
2
6
0 5 10 15
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo (6 al 13)
marzo (20 al 27)
numero gare
per mese
giorni di
recupero tra
le gare
schiena
4(27%)
spalla
3(20%)
ginocchio
3(20%)
caviglia
1(6%)
coscia
4(27%)
settembre
6%
novembre
12%
dicembre
6%
gennaio
12%
febbraio
35%
marzo
29%
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una campagna d’informazioni educativa societaria. A) Conoscenze
aspetti obiettivi target della presidenza / direzione sportiva: I
rappresentanti del target societario / sportivo, ritengono che
l’organico atleti disposto dalle politiche economiche societarie sia
esperto per la categoria, e idoneo per raggiungere gli obiettivi
agonistici dichiarati. Dimostra però una certa consapevolezza, che le
variabili intercorse durante la stagione agonistica, come il cambio
coach, dimissioni direttore generale, nuovi interventi sul mercato
acquisti (n.=8), e carichi di formazione, siano state delle variabili
poco controllabili. I partecipanti alle IFG, dichiarano che tali
variabili, siano state un problema per la coesione del gruppo, a
discapito di un rendimento poco costante da un punto di vista
psicofisico. I dati delle OD segnalano la composizione di un organico
atleti con età media di 31 anni, range (19 - 42 ), con una maggiore %
di atleti compresi in una età di 25 - 36 anni (80 %) (Figura 1.) Gli
atleti hanno effettuato in 5 mesi di attività agonistica un monte gare
n.=26 di regular season, n.=2 gare di coppa Italia, n.=2 gare di Play
Off (Tabella 2.). B) Conoscenze aspetti organizzazione target
societario: I rappresentanti del target tecnico / atletico, (target coach,
in assenza di IFG), erano consapevoli degli aspetti del carico
formazione tecnica, riferito a numero / durata, ore di formazione /
gare totali in stagione, e tempi di recupero tra le gare nei periodi della
stagione (Figura 2. 3.). Non conoscevano precisamente il monte ore
dei carichi totali di formazione / gare (Figura 4.), e i dati oggettivi
rispetto a giorni di recupero medio tra le gare (Figura 5.). Mentre
riportavano una schematizzazione consapevole, e precisa, di
programmazione dei carici di allenamento atletico, sedute pesi, con i
relativi periodi di carico / scarico % di allenamenti. Non indicavano
riferimenti ai carichi di lavoro sostenuti da letteratura specifica di
riferimento, ma erano basati sull’esperienza professionale. Erano in
parte consapevoli della % d’infortuni pregressi di atleti in organico, e
nuovi casi in stagione, ma non le caratteristiche precise (Figura 6. 7.).
I partecipanti all IFG, non dichiaravano una pianificazione di
prevenzione organizzata con il team sanitario, per gli infortuni
pregressi, e nuovi casi, ma una pianificazione settimanale in base alle
esigenze. I rappresentanti del target sanitario, molto interessati alla
presentazione plenaria sui dati infortuni nella pallavolo, per il rigore
scientifico, indicano utili i dati ai fini epidemiologici e storici
societari. Ritengono utile la classificazione degli infortuni avvenuta,
rispetto alle % di sede anatomica (Figura 6), e periodi di fase
agonistica (Tabella 3. Figura 7.). Segnalano (personale medico),
importanti fattori psicologici negativi intercorsi durante la stagione
agonistica. Ritengono (personale sanitario), il numero di infortuni
alto durante la stagione, con segnalazione di infortuni già presenti in
organico ad inizio stagione. Non indicavano riferimenti ai programmi
di prevenzione / cura, sostenuti da letteratura scientifica di
riferimento, ma basata sull’esperienza professionale. I partecipanti
alle IFG non dichiaravano una pianificazione di prevenzione
organizzata con il team tecnico / atletico, per gli infortuni pregressi, e
nuovi casi, ma una pianificazione settimanale in base alle esigenze. Il
rappresentante atleti, definisce i dati ricevuti chiari in particolare
nelle (Figure 3. 4.), ritenendoli rappresentativi delle difficoltà
psicofisiche incontrate dal gruppo. Questa ricerca esplorativa, è stata
pianifica per cercare di chiarire la natura del problema infortuni
durante la stagione agonistica, ed acquisire maggiore comprensione
in merito alle opinioni dei rappresentanti delle aree specifiche
societarie. Il lavoro, ha cercato di apportare nuove conoscenze in
ambito degli infortuni nella pallavolo professionistica. Ma è
importante indicare, che l’interpretazione dei dati ricavati dalle
analisi dei risultati, non sono rappresentativi di un fenomeno
generale, per la natura del disegno di studio. A nostra conoscenza,
questo è uno dei primi studi effettuati in ambito della pallavolo
professionistica, che ha indagato sulle opinioni dei rappresentanti
delle aree specifiche societarie, sul tema: “ casi di infortunio, e
possibili influenze su obiettivi sportivi raggiunti. La carenza di dati
in letteratura (opinioni aree specifiche societarie), consente di
confrontare i risultati del nostro studio solo parzialmente, e cioè, con
la frequenza delle tipologie di infortunio a livello professionistico.
Bere (Bere T et al 2015) descrive il rischio, e il modello di infortuni,
tra giocatori di classe mondiale, in base ai dati della Federazione
Internazionale di Pallavolo. I dati ottenuti da 32 eventi internazionali
indicano che la caviglia è la parte anatomica più comunemente lesa
(25.9%), seguita dal ginocchio (15.2%), articolazioni interfalangee
(10.7%), parte inferiore della schiena (8.9%). Cielsa (Cielsa et al
2015) ha studiato gli infortuni più comuni in giocatori di pallavolo
nel campionato Polacco. Segnala che gli intervistati (87%) hanno
subito un infortunio sport correlato, e in totale si sono verificati 387
infortuni. Le lesioni più comuni sono state alla caviglia (n.=46),
ginocchio e muscoli della coscia (n.=30), articolazioni della spalla
(n.=57). Notranicola (Notranicola et al 2012) ha studiato la
fisiopatologia della cuffia dei rotatori per le tendinopatie da uso
eccessivo della spalla, in una popolazione di 80 atleti di pallavolo
d'elite. Sono stati registrati i valori di ossigenazione e perfusione
tissutale tendinee, per valutare la situazione negli stati di tendinite.
Conclude che il ritrovamento di differenze di ossigenazione in base al
ruolo svolto nella squadra, supporta l'ipotesi che le variazioni di
perfusione sono determinate dalle diverse condizioni da uso
eccessivo tipiche di ogni ruolo. Hadzic (Hadzic et al 2014) segnala
6
dati provenienti dal campionato Sloveno (183 atleti), riferiti al
rapporto di forza dei muscoli intra / extra rotatori alterato, in atleti
con o senza infortunio pregresso alla spalla. Conclude che
l’alterazione dei rapporti di forza della spalla, sono un possibile
fattore di rischio per future lesioni specifiche. Il confronto con i dati
dei siti anatomici maggiormente lesi, descritti in letteratura, è
sovrapponibile come trend infortuni ritrovati nel nostro studio (Figura
6.) .
CONCLUSIONI
I dati emersi dalle IFG, dai rappresentanti delle aree specifiche della
società, hanno evidenziato una grande attenzione tra i partecipanti
verso i bisogni informativi sul tema “casi infortunio, e possibili
influenze su obiettivi sportivi raggiunti. Si segnalano posizioni a
favore di una campagna di informazione, considerando anche la
complessità dell’argomento. Tutti i rappresentanti del target
societario, sono consapevoli delle ripercussioni psicofisiche
riscontrate (gruppo atleti), e politico / economiche societarie
(obiettivi sportivi raggiunti). I dati dei risultati confermano che gli
atleti coinvolti nello sport professionistico della pallavolo producono
infortuni connessi con lo sport, associati con l’esercizio fisico intenso
/ performance atletica, e supportano l’ipotesi dello sviluppo di una
campagna educativa informativa scientifica. Questo lavoro può
contribuire all’avanzamento delle conoscenze riferite alla
salvaguardia psicofisica degli atleti, e alla gestione politico /
economica societaria nel contesto del volley professionistico italiano.
Contributo degli autori autori
Civitillo C. Ideazione e disegno dello studio, analisi e interpretazione
dati, stesura articolo, approvazione finale della versione da pubblicare
Scappaticcio M. Acquisizione dati, interpretazione dati,
approvazione finale della versione da pubblicare
Alfatti F. Acquisizione dati, interpretazione dati, approvazione finale
della versione da pubblicare
Elenco Tabelle
Tabella 1. Target societari
Tabella 2. Conoscenze gare
Elenco Figure
Figura 1. Conoscenze età organico 15 atleti
Figura 2. Conoscenze numero allenamenti seduta tecnica / pesi,
tempo minimo / massimo seduta, da settembre - marzo 2016
Figura 3. Conoscenze periodo maggiore carico di formazione
tecnica / pesi
Figura 4. Conoscenze carichi di formazione / gare in ore totali
Figura 5. Conoscenze gare per mese, e giorni di recupero medio tra
le gare, da ottobre - marzo 2016
Figura 6. Conoscenze caratteristiche infortuni per sede anatomica
Figura 7. Conoscenze caratteristiche infortuni per mese
REFERENZE
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Citazione: Civitillo C. Scappaticcio M. Alfatti F. GIOSBE
Journal. 1:pag.1-7; 2016. Disponibile a:
http://ita.calameo.com/read/00449303229b34a86e287. Ultimo
accesso 27 Aprile 2016
Pubblicato: 27 Aprile 2016
Copyright: © 2016 Civitillo C. Scappaticcio M. Alfatti F.
Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza
Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la
distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto
esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di
riportare sempre autore e citazione originali.
Fonti di finanziamento: nessuna.
Conflitti d’interesse: nessuno dichiarato.
Provenienza: non commissionato, non sottoposto a peer-
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Info autori
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Civitillo C. Nato a Piedimonte M. (CE) nel 1969. La
sua carriera in ambito professionistico sanitario inizia dopo il
diploma in Fisioterapia presso il Presidio Ospedaliero Madonna delle
Grazie di Cerreto Sannita (BN) dove discute la tesi “La lesione del
collaterale mediale nello sportivo: protocollo riabilitativo(1993), nel
(2003) ottiene il diploma in Osteopatia con anni di formazione 6
presso la scuola francese CERDO discutendo la tesi Il concetto
osteopatico di malattia (2003), e nel (2005) ottiene la Laurea e la
qualifica in Dottore in Fisioterapia con tesi specifica Gestione del
Processo di Guarigione in Riabilitazione Sportiva presso
l’Universita G. D’Annunzio Chieti / Pescara. Le sue membership
professionali includono Registro Osteopati d’Italia N.1037 (2008),
Gruppo Italiano Osteopatia dello Sport Basata sulle Evidenze (2012),
International Osteopathic Sports Care (2014), Associate Editor IJSRP
(2015), Società Italiana di Fisioterapia (2014). Ha conseguito nel
(2013) una formazione post-graduate in Ricerca Clinica Evidence
Based Practice con certificazione europea EU- EBM Unity della
fondazione GIMBE, Commissione Ricerca del Registro Osteopati
d’Italia (2009-2013). Le sue aree di maggiore interesse di ricerca
sono in ambito muscolo scheltetrico, in particolare in medicina dello
sport e riabilitazione sportiva. Esperto nella cura della colonna
vertebrale, osteopatia dello sport, e riabilitazione dello sport, con
particolare orientamento nella ricerca clinica e all’insegnamento.
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!8:A';DEFK<='Esercita la pratica clinica professionale presso la sede
Cvitillo Osteopathic Center di Piedimonte M. (CE) e Istituto Medico
Chirugico Italiano di Termoli (CB). E’ consulente personale di atleti
professionisti e amatoriali, società sportive, e istituti sanitari. Ha
effetuato in 22 anni di attività clinica più di 66.000 trattamenti a casi
clinici, in ambito neuro muscolo scheletrico a traumi sportivi e
lesioni ortopediche''
Scappaticcio M. Nato a Piedimonte M. (CE) nel
1974. Giocatore di Volley professionista e allenatore professionista.
La sua carriera di atleta professionista inizia nel (1996) quando entra
a far parte della Sparanise Volley Serie B2 dove resta per quattro
stagioni. Nell'annata 2000-01 passa alla Pallavolo Molfetta, in Serie
B1, giocando per altre due stagioni. Nella stagione (2002-03) inizia
un lungo sodalizio, di cinque annate, con la Fenice Volley Isernia, in
Serie B1, con la quale conquista al termine del campionato (2003-
04), la promozione in Serie A2. Nella stagione (2008-09) viene
ingaggiato dalla Argos Sora, in Serie B1, società per la quale gioca
per quattro stagioni, ottenendo al termine della prima annata la
promozione in serie cadetta. In Serie A2 milita anche nella stagione
(2012-13), quando veste la maglia della Pallavolo Atripalda, con cui
vince la Coppa Italia di categoria, venendo eletto anche miglior
giocatore. Resta legato alla formazione irpina anche nella stagione
successiva. Nel novembre 2013 si accasa nel campionato di Serie B2,
con l'Emma Villas Vitt Chiusi, squadra che poi cambia nome in
Emma Villas Volley, con cui guadagna prima la promozione in Serie
B1 e poi, al termine dell'annata (2014-15), in Serie A2 dove disputa
l’intera stagione (2015-16)
Alfatti F. Nato a Chiusi (SI) nel 1978. Laureato in
fisioterapia nel (2003) presso l’università di Siena, dove è stato
ricercatore per 1 anno al dipartimento di fisiologia. Dal (2004-07)
lavora presso Performance Siena dove segue il basket femminile di
A2 Siena. Dal (2007-12) entra a far parte dello staff fisioterapico
della Mens Sana Basket. Dal 2012 ad oggi lavora presso lo sudio
fisioterapico Sport Kinetic di Chiusi Chianciano in provincia di
Siena. Fisioterapista Emma Villas Volley dal 2012 ad oggi.
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Article
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Little is known about the rate and pattern of injuries in international volleyball competition. To describe the risk and pattern of injuries among world-class players based on data from the The International Volleyball Federation (FIVB) Injury Surveillance System (ISS) (junior and senior, male and female). The FIVB ISS is based on prospective registration of injuries by team medical staff during all major FIVB tournaments (World Championships, World Cup, World Grand Prix, World League, Olympic Games). This paper is based on 4-year data (September 2010 to November 2014) obtained through the FIVB ISS during 32 major FIVB events (23 senior and 9 junior). The incidence of time-loss injuries during match play was 3.8/1000 player hours (95% CI 3.0 to 4.5); this was greater for senior players than for junior players (relative risk: 2.04, 1.29 to 3.21), while there was no difference between males and females (1.04, 0.70 to 1.55). Across all age and sex groups, the ankle was the most commonly injured body part (25.9%), followed by the knee (15.2%), fingers/thumb (10.7%) and lower back (8.9%). Injury incidence was greater for centre players and lower for liberos than for other player functions; injury patterns also differed between player functions. Volleyball is a very safe sport, even at the highest levels of play. Preventive measures should focus on acute ankle and finger sprains, and overuse injuries in the knee, lower back and shoulder. Published by the BMJ Publishing Group Limited. For permission to use (where not already granted under a licence) please go to http://group.bmj.com/group/rights-licensing/permissions.
Article
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Aim: Although physical activity brings a range of lifelong health benefits, it may also lead to injuries that pose a significant threat to health. It is particularly noticeable in people involved in professional sports where sport-related injuries commonly occur and are associated with intense exercise which aims to improve physical fitness. The article attempts to determine incidence of sports injuries reported by Plus League volleyball players, as well as to identify their most common types and causes. Methods: The research project involved 90 Plus League volleyball players aged 18-37 with the average age of 25.11 (SD±5.378). A method of diagnostic survey was applied to collect empirical data by means of questionnaire developed by the authors (researchers). The results were statistically analysed and verified with the analysis of variance (ANOVA) and χ2 test at the significance level (or critical P-value) of P≤0.05. Results: Over 87% of the respondents suffered from at least one sport-related injury. In total, 362 injuries occurred, on average 4.02 injuries per one volleyball player. The most common sports injuries involved ankle or talocrural joint (46 injuries), knee and lower leg muscles (30), interphalangeal articulations of fingers (30) as well as shoulder joint. More than half of the injuries (57%) occurred twice or three times. Volleyball players commonly sustain injuries through contact with an opposing player in competition. Sport-specific injuries may also occur due to exhaustion, lack of rest and undertreated injuries. Conclusion: The most common volleyball-related injuries are primarily talocrural joint, hand and shoulder injuries. Common types of injuries that can affect volleyball players include muscles, joints and ligaments injuries, sprains and strains as well as bruises. Most of these injuries are caused by exhaustion, contact with an opposing player during competition and fatigue. The incidence of sport-related injuries seems to be influenced by such factors as somatic features, jumping parameters and the length of professional volleyball career.
Article
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Context: Volleyball players are reported to have shoulder strength imbalances. Previous authors have primarily investigated small samples of male players at a single skill level, without considering playing position, and with inconsistent findings. Objective: To evaluate shoulder strength asymmetry and a history of shoulder injury in a large sample of professional volleyball players of both sexes across different playing positions and skill levels. Design: Descriptive laboratory study. Patients or other participants: A sample of 183 volleyball players (99 men, 84 women). Main outcome measure(s): We assessed shoulder internal-rotator and external-rotator concentric strength at 60°/s using an isokinetic dynamometer and dominant-nondominant differences in shoulder strength and strength ratios using repeated-measures analyses of variance. Peak torque was normalized for body mass and external-rotation/internal-rotation concentric strength. Results: Internal-rotation strength was asymmetric in favor of the dominant side in both sexes, regardless of previous shoulder injury status. Male volleyball players had a lower shoulder strength ratio on the dominant side, regardless of previous shoulder injury status. However, this finding was valid only when hand dominance was taken into account. Female volleyball players playing at a higher level (ie, first versus second division) were 3.43 times more likely to have an abnormal strength ratio. Playing position was not associated with an abnormal shoulder strength ratio or strength asymmetry. Conclusions: In male volleyball players, the external-rotation/internal-rotation strength ratio of the dominant shoulder was lower, regardless of playing position, skill level, or a previous shoulder injury. In female players, the ratio was less only in those at a higher skill level. Although speculative, these findings generally suggest that female volleyball players could have a lower risk of developing shoulder-related problems than male volleyball players. Isokinetic shoulder testing may reveal important information about the possible risk factors for shoulder injuries, so we recommend including it in the functional screening of volleyball players.
Article
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CONFLICT OF INTEREST: NONE DECLARED Evidence based medicine (EBM) is the conscientious, explicit, judicious and reasonable use of modern, best evidence in making decisions about the care of individual patients. EBM integrates clinical experience and patient values with the best available research information. It is a movement which aims to increase the use of high quality clinical research in clinical decision making. EBM requires new skills of the clinician, including efficient literature-searching, and the application of formal rules of evidence in evaluating the clinical literature. The practice of evidence-based medicine is a process of lifelong, self-directed, problem-based learning in which caring for one’s own patients creates the need for clinically important information about diagnosis, prognosis, therapy and other clinical and health care issues. It is not “cookbook” with recipes, but its good application brings cost-effective and better health care. The key difference between evidence-based medicine and traditional medicine is not that EBM considers the evidence while the latter does not. Both take evidence into account; however, EBM demands better evidence than has traditionally been used. One of the greatest achievements of evidence-based medicine has been the development of systematic reviews and meta-analyses, methods by which researchers identify multiple studies on a topic, separate the best ones and then critically analyze them to come up with a summary of the best available evidence. The EBM-oriented clinicians of tomorrow have three tasks: a) to use evidence summaries in clinical practice; b) to help develop and update selected systematic reviews or evidence-based guidelines in their area of expertise; and c) to enrol patients in studies of treatment, diagnosis and prognosis on which medical practice is based.
Article
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Background In overhead sports like volleyball, the onset of a rotator cuff tendinopathy due to functional overload is a common observation. An angiofibroblastic etiopathogenesis has been hypothesized, whereby a greater anaerobic metabolism occurs in critical zones of the tendon with a lower degree of vascularization; this would induce collagen and extracellular matrix degradation, that could then trigger a compensatory neovascularization response. We performed a clinical observational study of 80 elite volleyball players, monitoring the perfusion values of the supraspinatus tendons by oximetry. Results No statistically significant differences were found between the oximetry data and age, sex or years of sports activity, nor when comparing the right and left arm or the dominant and non-dominant arm. A statistically significant difference was found for the dominant arm values in relation to the competitive role, higher values being obtained in outside hitters (62.7%) than middle hitters (53.7%) (p = 0.01), opposite hitters (55.5%) (p = 0.02) and libero players (54.4%) (p = 0.008), whereas there were no differences in setters (56.2%) (p > 0.05). Conclusions The different tendon vascularization values found in players with different roles in the team may be attributed to a response to the specific biomechanical demands posed by the different overhead throwing roles.
Article
Male sex, total training volume (number of hours per week) and match exposure (number of sets played per week) are risk factors for jumper's knee among young elite volleyball players. However, it is not known whether jump frequency differs among players on the same squad. To examine interindividual and sex differences in jump frequency during training and matches in young elite volleyball players. Observational study. Norwegian elite volleyball boarding school training programme. Student-athletes (26 boys and 18 girls, 16-18 years). Individual jump counts were recorded based on visual analysis of video recordings obtained from 1 week of volleyball training (9 training sessions for boys and 10 for girls, 14.1 h and 17.8 h of training, respectively) and 10 matches (5.9 h for boys (16 sets) and 7.7 h for girls (21 sets). A total of 11 943 jumps were recorded, 4138 during matches and 7805 during training. As training attendance and jump frequency varied substantially between players, the total exposure in training ranged from 50 to 666 jumps/week among boys and from 11 to 251 jumps/week among girls. On average, this corresponded to 35.7 jumps/h for boys and 13.7 jumps/h for girls (Student t test, p=0.002). Total jump exposure during matches ranged between 1 and 339 jumps among boys and between 0 and 379 jumps among girls, corresponding to an average jump frequency of 62.2 jumps/h for boys and 41.9 jumps/h for girls (Student t test, p<0.039). The interindividual differences in jump frequency were substantially greater than any differences observed among player functions. Jump frequency has substantial interindividual and sex differences during training and matches in young elite volleyball players. Total jump volume may represent a more important risk factor for jumper's knee than total training volume, warranting further research attention.
Article
Purpose: The main goal of this prospective study was to identify the most significant intrinsic risk factors for shoulder pain by measuring strength developed by shoulder rotators and by carrying out various morphostatic assessments. Methods: Sixty-six players (mean ± SD age = 24 ± 5 yr) were recruited from nine volleyball teams from the first and second divisions (34 men and 32 women) to participate in the study. Before the start of the volleyball season, all the participants completed a preseason questionnaire and underwent both a bilateral isokinetic evaluation of the shoulders and morphostatic measurements. During the subsequent 6 months of the competition period, the players reported through a weekly questionnaire any shoulder pain experienced. Results: During the ongoing season, 23% (15 of 66 players) of the volleyball players experienced dominant shoulder pain. Interestingly, participants who reported a history of dominant shoulder pain were found to have nine times higher risk of suffering further pain in their dominant shoulder. The eccentric maximal strength developed by the internal and external rotators was found to represent a protective factor in the volleyball players (respective odds ratios = 0.946, P = 0.01 and 0.94, P = 0.05). No risk factors were found among the shoulder morphostatic measurements. Conclusion: In our study, the evaluation of shoulder rotator muscle strength through isokinetic assessment, especially eccentric mode, appeared to be the most contributing parameter to identify risk factors for shoulder pain. This evaluation should allow to better identify players at risk.
Article
There has been a significant increase in the numbers of people playing indoor and beach volleyball since the early 1980s and, consequently, an increase in injuries. Most injuries are related to repetitive jumping and hitting the ball overhead. The ankle is the most commonly injured joint, but the knee, shoulder, low back, and fingers also are vulnerable. The shoulder in particular is subject to extreme torque when hitting and jump serving the ball. Some injuries have a predilection for those playing on sand versus those playing in an indoor court. The clinician caring for volleyball players should be aware of the types of injuries these players sustain and how to help them return to play promptly and appropriately. This article reviews the specific injuries that are most common as a result of participating in the sport of volleyball.
Article
The prevalence of jumper's knee among nonelite athletes from different sports is unknown. This study was undertaken to determine the prevalence of jumper's knee in nonelite athletes from different sports and to determine potential risk factors for jumper's knee. Design: Cohort study (prevalence); Level of evidence, 2. The authors interviewed 891 male and female nonelite athletes from 7 popular sports in The Netherlands: basketball, volleyball, handball, korfball, soccer, field hockey, and track and field. Using a specially developed questionnaire, information was obtained about individual characteristics (age, height, and weight), training background, previous and actual knee problems, and the VISA-P (Victorian Institute of Sport Assessment-Patella) score. The overall prevalence of current jumper's knee was 8.5% (78 of 891 athletes), showing a significant difference between sports with different loading characteristics. Prevalence was highest among volleyball players (14.4%) and lowest among soccer players (2.5%); it was significantly higher among male athletes (51 of 502 [10.2%]) than female athletes (25 of 389 [6.4%]) (χ(2) = 3.91, P = .048). The mean duration of symptoms was 18.9 months (standard deviation [SD], 21.6; median value, 12.0; range, 2.0-59.8). The mean VISA-P score of the athletes with jumper's knee was 71.4 (SD, 13.8). Athletes with jumper's knee were significantly younger, taller, and heavier than those without jumper's knee. Prevalence of jumper's knee is high among nonelite athletes and varies between 14.4% and 2.5% for different sports. Jumper's knee is almost twice as common among male nonelite athletes compared with female athletes. Different sport-specific loading characteristics of the knee extensor apparatus, a younger age, a taller body stature, and higher body weight seem to be risk factors associated with patellar tendinopathy.