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L’arrivo in Italia negli ultimi anni di nuovi rappresentanti della
sottofamiglia Mantinae quali Sphodromantis viridis, Hierodula
tenuidentata e Hierodula patellifera, pone una serie di problema-
tiche gestionali nuove che vengono qui presentate, come la veloci-
tà di espansione e l’adattabilità ad ambienti con un tessuto urbano
ed agricolo pesantemente antropizzato. Una discussione su queste
mantidi: sulla loro tassonomia, recentemente aggiornata, sulla di-
stribuzione e sui principali caratteri morfologici utili a distinguer-
le, viene qui presentata per avviare un monitoraggio partecipativo
della loro presenza, in vista di possibili interventi di gestione.
Parole chiave: Conservazione, Distribuzione, Hierodula, Spe-
cie aliena invasiva, Sphodromantis, Mantodea.
The arrival in Italy in the last few years of new represen-
tatives of the subfamily Mantinae like Sphodromantis viridis,
Hierodula tenuidentata and Hierodula patellifera, points out
some new management problems here presented, like expan-
sion speed and adaptability to environments with a heavily
anthropized urban and agricultural landscape. A discussion
of their updated taxonomy, distribution and main morpholo-
gical characters useful to distinguish them are here presented
to promote a participative monitoring on their presence, as a
base for future management actions.
Keywords: Conservation, Distribution, Hierodula, Invasive
alien species, Sphodromantis, Mantodea.
PIANURA - Scienze e storia dell’ambiente padano - N. 38/2019 p. 86-96
Mantis, Hierodula e Sphodromantis:
aggiornamento su conoscenze
e identificazione delle mantidi
(Mantodea: Mantinae) native
ed aliene presenti in Italia
Roberto Battiston1, Fausto Leandri2,
William Di Pietro3, Simone Andria4
Riassunto
Summary
1 Musei del Canal di Brenta, Palazzo Perli, via Garibaldi, 27 - I-36020 Valstagna
(Vicenza). E-mail: roberto.battiston@museivalstagna.it
1, 2 , 4 World Biodiversity Association Onlus, c/o Museo Civico di Storia Naturale,
Lungadige Porta Vittoria, 9 - I-37129 Verona.
3 Associazione Culturale Arthropoda Live Museum, via Modena, 1- I-20099, Sesto
San Giovanni (Milano).
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Fino a qualche anno fa, in Italia, era presente una sola man-
tide della sottofamiglia Mantinae: la mantide europea Mantis
religiosa Linnaeus 1758, naturalmente presente in tutta la Peni-
sola ed isole maggiori (Lombardo 2003). Negli ultimi anni, in un
panorama mantidologico europeo in piena evoluzione (Schwarz
& Ehrmann 2018) la checklist della fauna italiana si è arricchita
di nuove specie appartenenti a questa sottofamiglia, la cui pre-
senza è stata oggetto di discussione. In seguito ad una recente
fase di espansione nel bacino del Mediterraneo, è stata registrata
la presenza, in Sardegna, di un altro rappresentante di questa
sottofamiglia: la mantide gigante africana Sphodromantis viri-
dis (Forsskal 1775), (battiSton et al. 2017). Già nota per diverse
altre località del Mediterraneo tra cui la Turchia meridionale e le
coste mediterranee del Medio Oriente, il Nord Africa e le aree
più meridionali della Penisola Iberica, l’arrivo di questa specie in
Sardegna era ipotizzabile, vista la sua recente espansione dall’en-
troterra spagnolo alle Isole Baleari e per le condizioni ambientali
e climatiche sarde non troppo dissimili da queste ultime. La na-
tura del suo arrivo in Sardegna, così come in altre isole del Me-
diterraneo, se tramite dispersione naturale o mediata dall’uomo
è ancora oggetto di discussione; tuttavia, la rapida espansione in
località così distanti tra di loro e l’assenza di registrazioni pre-
gresse nelle medesime località, fa propendere per un trasporto
involontario artificiale (battiSton et al. 2017). Alcune segnalazio-
ni di questa specie nell’Italia settentrionale sono comparse su
internet e su alcuni media italiani nel corso del 2018 ma si sono
rivelate appartenere invece ad un altro Paramantino: la mantide
gigante asiatica Hierodula tenuidentata Saussure, 1869. Questa
specie era tradizionalmente nota per avere una distribuzione
compresa tra l’India e l’Asia centrale, ma la recente sinonimizza-
zione con la Hierodula transcaucasica Brunner von Wattenwyl,
1878 (battiSton et al. 2018; Schwarz et al. 2018) ne ha recente-
mente esteso l’areale fino al Mediterraneo.
Sebbene infatti H. transcaucasica fosse già nota, con segnala-
zioni storicamente altalenanti, per i confini più orientali dell’Eu-
ropa (Crimea ed Ucraina meridionale in: PuShkar & kavurka
2016) e Turchia (Ehrmann 2011), negli ultimi anni sembra aver
ben colonizzato la penisola balcanica, anche nel versante adria-
tico, fino alle isole greche (cianfEroni et al. 2018; romanowSki et
al. in press).
In Italia viene registrata, a partire dal 2016, una popolazione
stabile e vitale di questa specie in provincia di Cremona, sicura-
mente introdotta, vista la posizione circoscritta e isolata rispetto
all’areale balcanico, che pure presenta forti dubbi sulla naturalità
della sua completa copertura (battiSton et al. 2018).
Rimane invece da confermare la reale presenza in Italia di
una seconda specie asiatica: Hierodula patellifera Serville 1839,
Introduzione
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dopo il ritrovamento di alcuni esemplari nell’Italia settentriona-
le presentati in questo lavoro.
Se da un lato la mantidofauna italiana si sta arricchendo di
nuovi, interessanti elementi (tutti membri della tribù dei Para-
mantini), dall’altro va attentamente valutato l’impatto che questi
ultimi potrebbero avere sugli ecosistemi locali, soprattutto nel
caso di specie aliene invasive. Una prima fase di monitoraggio
per ben comprenderne la distribuzione appare quindi indispen-
sabile nell’ottica di una raccolta partecipativa di dati. In questo
senso, va tuttavia considerata la similarità di queste mantidi e la
facilità di registrare dati incerti o errati, a causa di determinazio-
ni non specialistiche e/o realizzate sulla base di materiale foto-
grafico poco chiaro (cianfEroni et al. 2018, van dEr hEydEn 2018).
In questo lavoro vengono quindi discusse le specie della sot-
tofamiglia Mantinae presenti in Italia, aggiornando le conoscen-
ze a riguardo e descrivendo in dettaglio i caratteri diagnostici
utili per identificarle nell’ottica di un monitoraggio allargato e
partecipativo.
Oltre ai dati già pubblicati in letteratura, la presenza in Italia
di Hierodula e Sphodromantis è stata aggiornata attraverso se-
gnalazioni occasionali rintracciate o comunicate attraverso i so-
cial media, verificate attraverso materiale fotografico chiaro dove
fossero evidenti i caratteri diagnostici ed un contatto diretto con
il rilevatore e/o con sopralluoghi nelle località indicate ove pos-
sibile ed attraverso lo studio degli esemplari raccolti.
SUBFAMILIA MANTINAE
TRIBUS MANTINI
Mantis religiosa (Linnaeus, 1758)
Gryllus (Mantis) religiosus Linnaeus, 1758
Mantis sancta Fabricius, 1787
Mantis striata Fabricius, 1793
Mantis maroccana Thunberg, 1815
Mantis pia Serville 1839
Mantis radiata Fischer v. Waldheim, 1846
Mantis capensis Saussure, 1872
Mantis prasina Serville, 1839
Mantis griveaudi Paulian, 1959
Descrizione generale: Mantide di grandi dimensioni (lunghez-
za del corpo: tra 5 e 6 cm nei maschi e tra 5 ed 8 cm nelle fem-
mine) di colore solitamente verde, bruno o giallastro e corpo
slanciato. Testa triangolare, occhi non molto sporgenti, globulari.
Materiali e Metodi
Risultati
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Pronoto allungato (rapporto di lunghezza: metazona/prozona >
2), con una dilatazione non troppo marcata e margini non espan-
si. Parte ventrale del torace uniforme. Faccia interna delle coxe
anteriori provvista di una evidente macchia scura ellittica, talvol-
ta chiazzata di bianco. Spine coxali presenti come fine crenulatu-
ra, spine interne dei femori anteriori di colore solitamente nero
e discoidali ed esterne nere solo nella punta. Stigma dello stesso
colore della tegmina ed ali ialine che generalmente superano la
lunghezza dell’addome.
Distribuzione: Africa, Asia, Europa, introdotta in America set-
tentrionale. In Italia è presente su tutto il territorio e su gran
parte delle Isole maggiori e minori, con preferenza per prati xe-
rici ed incolti ma può occasionalmente spingersi fino ai prati nei
versanti prealpini o in alcune valli alpine, ad altitudini moderate.
Può infine vivere in aree antropizzate, lungo le striscie incolte a
vegetazione spontanea (di PiEtro 2015-2016).
TRIBUS PARAMANTINI
Hierodula patellifera (Serville, 1839)
Mantis patellifera Serville
Mantis bipapilla Serville
Hierodula (Mantis) simulacrum (Fabricius, 1793)
Hierodula manillensis Saussure, 1870
Hierodula raptoria Stål, 1877
Hierodula (Mantis) patellifera (Serville, 1839)
Hierodula dispar Kirby, 1900
Hierodula saussurei Kirby, 1904
Hierodula (Hierodula) manillana Giglio-Tos, 1912
Descrizione generale: Mantide di grandi dimensioni (lunghez-
za del corpo: tra 5 e 6 cm nei maschi e tra 5 e 7 cm nelle fem-
mine) di colore solitamente verde, più raramente bruno e corpo
moderatamente robusto. Testa ampia, occhi non molto sporgen-
ti, globulari. Pronoto corto (rapporto di lunghezza: metazona/
prozona = 2) con una dilatazione ben marcata e margini espansi.
Presenza di tre fasce scure nella parte ventrale del torace. Spine
coxali robuste: 3 o 4 di queste dotate di una vistosa placca gialla-
stra alla base. Spine discoidali ed interne dei femori anteriori di
colore solitamente nero ed esterne nere solo nella punta. Stigma
sulle tegmine biancastro ed ali ialine che generalmente supera-
no la lunghezza dell’addome.
Distribuzione: Sud-est asiatico: dalle isole della Sonda fino a
Cina e Giappone. In Italia la sua presenza stabile è ancora da
accertare ed è stata segnalata finora solo con alcuni esemplari
rinvenuti occasionalmente in Veneto e in Lombardia.
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Hierodula tenuidentata Saussure, 1869
Hierodula tenuidentata Saussure, 1869
Hierodula tenuidentata darvasica Lindt, 1963
Sphodromantis tenuidentata. Kirby 1904
Sphodromantis transcaucasia Kirby 1904 Syn.
Hierodula saussurei Kirby 1904
Hierodula transcaucasica Brunner von Wattenwyl. 1878
Descrizione generale: Mantide di grandi dimensioni (lunghez-
za del corpo: tra 5 e 7 cm nei maschi e tra 6 e 8 cm nelle fem-
mine) di colore solitamente verde, più raramente bruno e corpo
moderatamente robusto. Testa ampia, occhi non molto sporgen-
ti, globulari. Pronoto corto (rapporto di lunghezza: metazona/
prozona = 2) con una dilatazione ben marcata e margini espansi.
Presenza di tre fasce scure nella parte ventrale del torace. Spine
coxali robuste, di cui 4 o 5 particolarmente pronunciate e di co-
lore giallastro. Spine dei femori anteriori di colore variabile, com-
pletamente nere o nere solo nella punta. Stigma sulle tegmine
biancastro ed ali ialine che generalmente superano la lunghezza
dell’addome.
Distribuzione: dall’India al bacino del Mediterraneo. In Italia
è stata segnalata con una popolazione numerosa per la valle del
Po, in particolare nelle campagne cremonesi.
Sphodromantis viridis (Forskål, 1775)
Gryllus viridis Forskål, 1775
Mantis guttata Thunberg, 1815
Mantis (Stagmatoptera) bimaculata Burmeister, 1838
Sphodromantis cavibrachia Werner, 1915. (nomen nudum)
Hierodula bioculata (Burmeister, 1838)
Sphodromantis guttata (Thunberg, 1815)
Sphodromantis vischeri Werner, 1933
Descrizione generale: Mantide di grandi dimensioni (lunghez-
za del corpo: tra 5 e 7 cm nei maschi e tra 6 e 8 cm nelle femmi-
ne) di colore solitamente verde o bruno. Testa triangolare, occhi
non molto sporgenti, globulari. Pronoto allungato (rapporto di
lunghezza: metazona/prozona > 2), che si restringe bruscamen-
te dietro ad una dilatazione sopracoxale molto marcata. Margi-
ni poco espansi solo all’altezza della dilatazione. Parte ventrale
del torace uniforme. Spine coxali robuste e pronunciate: 3 o 4
di queste dotate di una vistosa placca giallastra alla base. Spine
dei femori anteriori di colore solitamente nero solo nella punta.
Stigma sulle tegmine biancastro ed ali ialine che generalmente
coprono la lunghezza dell’addome.
Distribuzione: Africa: dalle coste mediterranee fino al Sahel a
sud ed al Corno d’Africa ad est; Europa: nella Spagna meridionale
fino alle Isole Baleari ed in Sardegna; Medio Oriente: dalle coste
della Turchia fino a quelle della Penisola arabica sul Mar Rosso.
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La sua presenza in Italia è al momento limitata alla Sardegna,
rilevata in diverse località da nord a sud.
Se rimane ad oggi l’incertezza circa l’arrivo in Sardegna di
Sphodromantis viridis come espansione naturale o artificiale
(battiSton et al. 2017), questa è certamente artificiale per le due
specie di Hierodula, ben disgiunte dalla loro distribuzione asiati-
ca, la cui naturalità stessa è tutt’altro che assodata. Nonostante la
presenza di Hierodula tenuidentata sembri ormai accertata dal
2016 nell’area cremonese, quella di Hierodula patellifera resta
ancora tutta da verificare.
Come evidenziato in studi precedenti (battiSton et al. 2018a;
2018b), anche l’impatto di queste specie sugli ecosistemi italia-
ni è al momento ignoto, ma potenzialmente incisivo. La grande
abbondanza di ooteche di Hierodula tenuidentata rinvenute
nell’area cremonese, localmente pari o superiore a quella soli-
1Presenza di una evidente macchia scura,
talvolta chiazzata di bianco, nel lato interno
delle coxe anteriori, ben visibile anche
negli ultimi stadi giovanili (Fig. 2-1). Pronoto
allungato a margini sub-paralleli. Stigma dello
stesso colore delle tegmine (Fig. 1-1).
Mantis religiosa
Assenza di una evidente macchia scura sulle
coxe anteriori. Pronoto più o meno allungato
ma con margini incurvati. Stigma sulle
tegmine di colore biancastro.
2
2Pronoto allungato con evidente strozzatura
prima della ben marcata dilatazione
sopracoxale (Fig. 2-2).
Sphodromantis viridis
Pronoto corto con margini espansi e profilo
sub-ovoidale senza una evidente strozzatura
prima della dilatazione sopracoxale.
3
3Margine interno delle coxe anteriori con
spine giallastre evidenti ma senza placche
basali (Fig. 2-3).
Hierodula tenuidentata
Margine interno delle coxe anteriori con
spine poco pronunciate, 3 o 4 delle quali
dotate alla base di una evidente placca
giallastra (Fig. 2-4).
Hierodula patellifera
Discussione
Chiavi dicotomiche per il riconoscimento dei rappresentanti della subfamiglia Man-
tinae segnalati in Italia.
92
Fig. 1: Habitus dorsale delle femmine adulte e rispettive ooteche di: 1) Mantis religiosa, 2 ) Spho-
dromantis viridis, 3) Hierodula tenuidentata, 4) Hierodula patellifera. Scala: 1 cm.
Fig. 2: Habitus ventrale delle femmine adulte di: 1) Mantis religiosa, 2) Sphodromantis viridis,
3) Hierodula tenuidentata, 4) Hierodula patellifera. Scala: 1 cm.
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tamente rilevata in Mantis religiosa, fa presagire una possibile
competizione tra queste specie per gli spazi e le risorse, data
la loro forte vicinanza ecologica. Nonostante le differenze sia
morfologiche che comportamentali (Fig. 3) entrambe sono ben
adattate ad un ambiente estremamente antropizzato come la Pia-
nura Padana (Fig. 4) e presentano una sovrapposizione quasi per-
fetta dei rispettivi cicli vitali, con ooteche svernanti e adulti attivi
tra agosto e ottobre. Nonostante sia bene sottolineare la diversa
preferenza per i siti di deposizione: superfici dure quali pietre,
muri o manufatti spioventi in Mantis religiosa ed elementi ve-
getali per gli altri Paramantini, individui erratici di quest’ultimo
gruppo sono stati osservati spesso nelle stesse aree frequentate
anche da Mantis religiosa. Anche la possibile separazione eco-
logica di ambienti, più tendenzialmente forestali per Hierodula
e più prativi per Mantis potrebbe ridursi al minimo nel tessuto
rurale antropizzato della Pianura Padana.
La vicinanza sistematica lascia inoltre ipotizzare anche una
possibile interferenza nella riproduzione, dal momento che si
tratta di specie dove è ben sviluppato il cannibalismo sessuale e
l’attrazione attraverso l’uso di feromoni, la cui specie-specificità
è ancora oggetto d’indagine. È noto comunque che i maschi di
M. religiosa rispondano positivamente a segnali feromonici lan-
ciati da mantidi di specie anche filogeneticamente distanti, come
ad esempio quelli emessi da femmine di Tenodera Burmeister,
Fig. 3: Habitus giovanile di Mantis religiosa (sinistra) e Sphodromantis viridis (destra). Si noti la postura
di Mantis religiosa, con l’addome tenuto parallelo al piano di appoggio dalla prima all’ultima muta, di-
versamente da quello tenuto perpendicolare di Sphodromantis (come anche in Hierodula), possa essere
talvolta diagnostica per distinguere la tribù dei Mantini da quella dei Paramantini negli stadi giovanili.
Foto R. Battiston.
94
1838 (LEito & brown 2008). Non è quindi fuori luogo supporre
che anche H. tenuidentata possa rappresentare un potenziale
ostacolo alla riproduzione dell’autoctona M. religiosa e quindi
per lei una minaccia concreta, come già osservato in altre specie
di mantidi vittime della competizione con specie aliene invasive
(fEa et al. 2013). Il possibile arrivo poi da altre località europee
di altre specie tropicali come appunto Tenodera già presente
in Germania o Miomantis già presente nella penisola Iberica
(Schwarz & Ehrmann 2018), pone in primo piano uno scenario
di possibili competizioni tra nuove e diverse specie di mantidi.
In questo senso viene incoraggiato un monitoraggio parteci-
pativo della presenza di questi nuovi Paramantini nel panorama
faunistico italiano ed una loro eventuale rimozione laddove ven-
ga accertata, a livello specialistico, la loro presenza come specie
alloctone.
Gli autori desiderano ringraziare tutte le persone che con le
loro osservazioni e dati di raccolta hanno contribuito a questa
pubblicazione: Carlo Balestreri, Giacomo Galli, Cristina Gamba,
Gabriele Leandri (San Giovanni in Croce), Daniela Benedetti,
Francesco Cecere, Fabrizio Lanfredi (Calvatone), Andrea Marche-
Fig. 4: Femmina adulta di Hierodula tenuidentata con ooteca, in uno dei suoi siti di deposizione nella
Pianura Padana. Foto di F. Leandri.
Ringraziamenti
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sini (Scandolara Ravara); Vanna Brunoni (Piadena); Gabriele Bus-
seti (Drizzona); Paolo Marenzi (Cremona); Simone Ravara (Cingia
de Botti), Roberto Rusticali, Polina Zemko, Stefania Mazzochin
(Padova), Elio Nicoletti (Vicenza), Francesca Apruzzi, Massimo
Campagna, Mattia Diomedi, Ruggero Tagliaferri (Milano), France-
sca Locci, Andrea Cammisuli (Pula), Piero Leo (Cagliari), Roberto
Pantaleoni (Sassari). Un ringraziamento speciale a Marco Bardiani
e Evgeny Shcherbakov per i loro suggerimenti e consigli.
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Consegnato il 7/03/2019.