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Il diritto delle bambine all’istruzione sulle pagine di due riviste dell’inizio del Novecento: «Unione Femminile» e «La difesa delle lavoratrici»

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... Per i temi di nostro interesse in queste pagine, e nei limiti della prospettiva qui adottata, segnalo Colao, 2023, pp. 60-63 e la bibliografia ivi richiamata, nonché inter pluribus Gazzetta, 2018;Seveso, 2018e Babini, 2014 Nel 1922, promossa dall'Unione Internazionale delle Organizzazioni Giovanili Socialiste, è pubblicata la Dichiarazione dei diritti dell'adolescente, incentrata come gran parte delle iniziative internazionali dell'epoca sull'arginare lo sfruttamento lavorativo minorile. Ancor più rilevante, per l'effetto di sensibilizzazione sull'opinione pubblica internazionale, è l'iniziativa del Comitato Internazionale della Croce Rossa che porta all'Unione Internazionale per il Soccorso all'Infanzia (con sede a Ginevra) e alla relativa Dichiarazione dei diritti dell'infanzia, redatta nel 1922 da Eglantyne Jebb e approvata dalla Società delle nazioni nel 1924, con la quale i minori sono riconosciuti titolari di diritti fondamentali propri. ...
... Com'è stato notato, del resto, la «connessione con la funzione materna era comunque posta, dalle associazioni femminili, in virtù di un'esaltazione della specificità femminile e in virtù di una valorizzazione del ruolo materno, anche ai fini della rigenerazione della società. Purtroppo, le indicazioni ministeriali utilizzavano invece un richiamo al ruolo materno e familiare proprio per giustificare attività differenziate rivolte a bambine e bambini e un'esplicita differenza nelle finalità educative» (Seveso, 2018). 48 Sulla "delinquenza contro la vita" (o delitti "contro la maternità", come si legge in alcune sentenze) si accendono dunque i riflettori fascisti. ...
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Nel presente saggio, il nesso fra diritto e morale nella sua dimensione più pervasiva, ovvero quella sessuale, è affrontato attraverso le lenti della giustizia penale e dei reati contro la sfera sessuale della persona. Protagonista dell’analisi è la ‘tipica’ vittima, la giovane ‘adolescente’, che riunisce in sé plurimi elementi di fragilità, legati a un’età critica e misconosciuta (l’adolescenza) e al genere, e in larga parte alimentati da stereotipi e pregiudizi che la giurisprudenza fra Otto e Novecento svela. In particolare l’età, si dimostra un assai utile dispositivo d’analisi: esso consente di interrogare le fonti introducendo un peculiare regime temporale che, ancorato al tempo della persona, differentemente interagisce (e reagisce) con i tempi della storia anche del diritto.
... Fin dalla sua partecipazione al Congresso Femminista di Londra, nel 1899, Maria Montessori denuncia le inique condizioni delle insegnanti e nel Primo Congresso Pedagogico Nazionale di Torino affronta il tema del ruolo sociale della scuola e ricorda l'emergenza relativa alla formazione delle maestre in Italia (GALLERANI, 2010;TRABALZINI, 2003); connette comunque queste riflessioni alla necessità di un profondo rinnovamento del modello di scuola, senza il quale non sarebbe possibile anche un'efficace riqualificazione delle insegnanti. Certamente, alcune delle posizioni assunte dall'autrice sono molto vicine a quelle di altre personalità femminili del tempo e di alcune associazioni (BABINI; LAMA, 2000): Linda Malnati, ad esempio, insegnante, direttrice, scrittrice e redattrice di La difesa delle lavoratrici, più volte aveva sottolineato l'esigenza di fornire adeguata preparazione alle future insegnanti, l'urgenza di elevare la preparazione culturale delle maestre, la necessità di sottrarre l'accesso alla professione agli arbitri delle autorità locali (SEVESO, 2018). La proposta montessoriana, però, inserisce questa problematica in una riflessione molto più vasta e molto più profonda sul ruolo della scuola e delle maestre nella società: tutto ciò risulta estremamente evidente già dal passo citato ad inizio paragrafo, nel quale Maria Montessori sottolinea come la direttrice della Casa dei bambini risieda all'interno del quartiere, in parte riprendendo alcuni modelli proposti dall'associazionismo inglese, che sosteneva come fosse indispensabile vivere nello stesso ambiente delle persone svantaggiate per consentire loro di mutare la propria condizione. ...
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Il contributo ha un taglio storico con attenzione all’attualità e si occupa della pedagogia montessoriana, che è recentemente al centro di un dibattito vivace in Italia e di nuove sperimentazioni. Esso vuole mostrare il notevole valore etico e sociale presente nella proposta di Maria Montessori: un valore che attualmente è un po’ trascurato a livello divulgativo, perché la concezione montessoriana viene ridotta in alcuni casi a un metodo didattico (arredi a misura di bambino, materiali scientifici, maestra unica). Per questo motivo, l’autrice del contributo analizza il Discorso inaugurale in occasione dell’apertura di una Casa dei bambini nel 1907, scritto e pronunciato da Maria Montessori, focalizzandosi su alcuni temi. Il primo tema è quello degli spazi: il Discorso mette in luce come Montessori pensava al valore simbolico e sociale delle Case dei bambini e alla loro importanza per il recupero di situazioni di degrado e di miseria. Il secondo tema è quello del profilo professionale della maestra: le parole di Montessori mostrano come l’insegnante ha una importante funzione sociale ed è la persona che cresce i futuri cittadini favorendone la consapevolezza critica attraverso una relazione fondata sull’autonomia. Una rilettura dell’opera montessoriana in questa luce ci sprona anche a rivedere le proposte di altri pensatori della nostra storia culturale non come metodi didattici, pur innovativi e interessanti, ma anche e soprattutto nel loro messaggio sociale. Questa prospettiva appare sempre più urgente e doverosa in un’epoca come la nostra, che si trova ad affrontare problemi molto gravi riguardo alle condizioni dell’infanzia.
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This paper illustrates the results of historical research on educational experimentation in the field of education of girls. In the early 20th century in Italy the debates on how girls and women were to be educated was very lively. Italy, which had recently been unified, saw for the first time, legislation that established that primary schooling should also be open to young girls and women. Even though the law established compulsory schooling for boys and girls at the time, actually, educational paths accessible to or reserved for girls were extremely limited. Within this framework, the experimentation of Aurelia Josz is interesting and little known: she was a teacher, trainer and writer who founded in 1902 the Women’s Practical School of Agriculture (Scuola Pratica Agraria Femminile). It was a training course for girls who wanted to become professionals in agriculture, breeding, floriculture, gardening. Aurelia Josz carried out a largely innovative experimentation as to curriculum, methodologies, design of spaces and materials. This contribution will analyse Josz’s experimentation and compare it with the contemporary pedagogical debate, starting from the study of the documents present at the Historical Archives of the Società Umanitaria and at the Contemporary Jewish Documentation Centre of Milan.
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This paper highlights briefly the Bronzini Majno’s contribution to the debate for the children’s rights in the first two decades of the twentieth century and analyses some of her articles that appeared in magazines of the time. The author is deeply persuaded that women must play a role of moral and social regeneration; she clearly defines the children’s rights; she stressed the need to protecting children of all social classes; she fights in particular against the exploitation of children in the work world. Bronzini Majno underlines the responsibilities of society and of State in the situations of marginality and deviance of minors; she innovatively rejects an approach based on philanthropy and repression and she reiterates the importance of education and training
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Citation: Martino Negri, Gabriella Seveso (2021) La formazione degli inseg-nanti nell'apporccio montessoriano: il dibattito nelle pagine di La coltura popolare (1911-1922). Rivista di Sto-ria dell'Educazione 8(2): 59-71. Abstract. In the first two decades of the Twentieth Century, reflections on teacher training were particularly rich, implying the lively and significant participation of a plurality of actors. Even Maria Montessori actively participated in this debate and the meeting with the Humanitarian Society in Milan, and with Augusto Osimo primarily, proved to be very fruitful on these issues. The specialist magazine La Coltura Popo-lare represents a faithful and interesting mirror of this relationship and of the many reflections and initiatives arose from it, promoting the propagation of the Montessori method and offering at the same time a space for dialogue and comparison of all the most innovative and vivifying voices of the pedagogical reflection of the time. This paper proposes a first and partial reconstruction of the significant role that La Coltura Popolare played, from 1911 to 1922, in soliciting the attention of its public on the topic of teacher training, in spreading the Montessori method, in stimulating a not biased and preconceived comparison between different approaches, experiments and views on childhood. Abstract. La riflessione sulla formazione degli insegnanti fu, nei primi due decenni del Novecento, particolarmente accesa e vide la partecipazione vivace e significativa di una pluralità di attori. Anche Maria Montessori partecipò attivamente a questo dibattito e l'incontro con la Società Umanitaria a Milano e in particolare con Augusto Osimo si rivelò molto fecondo su questi temi. Uno specchio fedele e interessante di questo rap-porto e delle molteplici riflessioni e iniziative che ne scaturirono è costituito dalla rivi-sta specialistica La Coltura Popolare, che, da un lato, si fece promotrice della propaga-zione del metodo montessoriano, dall'altro offrì uno spazio di dialogo e di confronto di tutte le voci più innovative e vivificanti della riflessione pedagogica del tempo. Il paper 1 Il presente contributo è frutto della collaborazione e della comune rielaborazione fra i due auto-ri: tuttavia, Martino Negri è responsabile dell'introduzione e del paragrafo 1; Gabriella Seveso del paragrafo 2 e delle conclusioni.
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In the first two decades of the Twentieth Century, reflections on teacher training were particularly rich, implying the lively and significant participation of a plurality of actors. Even Maria Montessori actively participated in this debate and the meeting with the Humanitarian Society in Milan, and with Augusto Osimo primarily, proved to be very fruitful on these issues. The specialist magazine La Coltura Popolare represents a faithful and interesting mirror of this relationship and of the many reflections and initiatives arose from it, promoting the propagation of the Montessori method and offering at the same time a space for dialogue and comparison of all the most innovative and vivifying voices of the pedagogical reflection of the time. This paper proposes a first and partial reconstruction of the significant role that La Coltura Popolare played, from 1911 to 1922, in soliciting the attention of its public on the topic of teacher training, in spreading the Montessori method, in stimulating a not biased and preconceived comparison between different approaches, experiments and views on childhood.
Il municipalismo femminile in età liberale
  • Cfr
  • Imprenti
  • Riformiste Fiorella
Cfr. IMPRENTI, Fiorella, Riformiste. Il municipalismo femminile in età liberale, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2012.
  • Cfr
  • Turati
  • Kuliscioff Filippo
  • Amore Socialismo
Cfr. TURATI, Filippo, KULISCIOFF, Anna, Amore e socialismo. Un carteggio inedito, Firenze, La Nuova Italia, 2001.
Emancipazionismo e democrazie nell'Ottocento europeo
  • Fiorenza Beatrice
  • Operaie
  • Carucci Roma
TARICONE, Fiorenza. PISA Beatrice, Operaie, borghesi, contadine nel XIX secolo, Roma, Carucci, 1985; ID., Salvatore Morelli e Anna Maria Mozzoni, in CONTI ODORISIO, Ginevra (a cura di), Emancipazionismo e democrazie nell'Ottocento europeo, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1982, pp. 167-186.
fu animato da protagonisti e protagoniste molte volte legati7e da relazioni amicali o personali: l'intreccio complesso e a volte anche contraddittorio fra appartenenze politiche, relazioni amicali, associazionismo è ricostruito in SCARAMUZZA
  • Il Dibattito Politico E Culturale Del Tempo
Il dibattito politico e culturale del tempo, molto vivace, fu animato da protagonisti e protagoniste molte volte legati7e da relazioni amicali o personali: l'intreccio complesso e a volte anche contraddittorio fra appartenenze politiche, relazioni amicali, associazionismo è ricostruito in SCARAMUZZA, Emma, Politica e amicizia. Relazioni, conflitti e differenze di genere, 1860-1915, cit.