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Naturalista sicil., S. IV, XLII (2), 2018, pp. 311-317
SALVATORE BONDÌ & ALESSANDRO BARAGONA
NUOVI DATI SULLA DIETA DI HEMIDACTYLUS TURCICUS
(Reptilia Gekonidae)
RIASSUNTO
La composizione delle prede all’interno della dieta può riflettere il variare delle condizioni
ambientali o la competizione tra specie. In questo studio vengono analizzate due popolazioni diverse
di Hemidactylus turcicus,in sintopia con Tarentola mauritanica, tramite analisi dei resti fecali. Araneae
(24%) e Formicidae (28%) risultano essere i taxa di prede più rappresentativi. In particolare, la pre-
dazione su quest’ultima famiglia viene effettuata soprattutto su regine alate. Particolarmente assenti
invece Lepidoptera e Diptera, probabilmente per un mancato uso delle fonti di luce artificiale.
Parole chiave:predazione, sintopia, Formicidae, resti fecali
SUMMARY
New data on the diet of Mediterranean House Gecko Hemidactylus turcicus (Reptilia
Gekonidae). Prey composition of generalist predators can be used to obtain information on sudden
changes due to environmental conditions and possible competition. In this study two different pop-
ulations of Hemidactylus turcicus are analysed by faecal analysis, in syntopic condition with Taren-
tola mauritanica. Araneae (24%) and Formicidae (28%) are the most representative taxa of prey.
Predation on the last family was carried out above all on winged queens. Lepidoptera and Diptera
resulted particularly absent, probably due to a lack of use of artificial light sources.
Keywords:predation, syntopy, Formicidae, faecal remains
INTRODUZIONE
La plasticità trofica di un predatore, con una dieta dallo spettro ampio,
può influire positivamente sulla persistenza delle sue popolazioni al variare
delle condizioni ambientali (KREBS et al., 1999). I modelli ecologici infatti
dimostrano che, per specie generaliste, una popolazione di predatori può
variare il proprio comportamento e rivolgersi a tipologie completamente
diverse di prede, se quelle tradizionali non sono più disponibili (MINER et al.,
2005). È il caso del Geco verrucoso Hemidactylus turcicus (Linnaeus, 1758),
Gekonidae con una distribuzione principalmente mediterranea e mediorien-
tale, che frequenta indistintamente habitat naturali, sub-urbani ed urbani
(ARNOLD & OVENDEN, 2002). Questa specie ha subito processi di distribu-
zione passiva, spesso a scala ampia, come avvenuto nella parte meridionale
degli Stati Uniti d’America all’inizio del XX secolo (BARBOUR, 1936), nel Mes-
sico e alcune isole dei Caraibi (NELSON & CAREY, 1993). La sua caratteristica
di predatore non specializzato gli ha permesso di essere molto plastico nell’a-
limentazione e quindi particolarmente adattabile a situazioni potenzialmente
non ideali. Nei territori in cui questa specie è alloctona, la mancanza di altri
potenziali competitori ha permesso lo sviluppo di una strategia di caccia d’at-
tesa, rimanendo immobile vicino alle luci artificiali e attaccando le prede che
passano nelle vicinanze (STABLER et al., 2012), cosa che accade anche nelle
popolazioni delle zone di origine che non presentano sintopia con altri pre-
datori ecologicamente equivalenti (IBRAHIM, 2007). In studi del genere, una
forte componente della dieta è infatti rappresentata da insetti volanti (Pso-
cotteri, Ditteri, Lepidotteri), attratti dall’illuminazione umana (ROSE & BAR-
BOUR, 1968; SAENZ, 1996). Allo stesso tempo, popolazioni sintopiche coesi-
stenti con Tarentola mauritanica mostrano un cambio repentino della dieta
(CAPULA & LUISELLI, 1994) dovuto probabilmente ad uno spostamento di
nicchia utilizzato per diminuire i livelli di competizione (LISI I et al., 2012).
L’obiettivo di questo studio è quello di approfondire la dieta di Hemidactylus
turcicus in ambiente sub-urbano mediterraneo, in condizioni di sintopia con
Tarentola mauritanica, analizzando l’ecologia delle specie preda per trarre
conclusioni sulle strategie di caccia e le nicchie trofiche utilizzate da questa
specie così versatile.
MATERIALI E METODI
Sono state prese in esame due popolazioni differenti, entrambe in pro-
vincia di Palermo ed in ambiente sub-urbano: giardini privati con caseggia-
ti ed alberature sparse. La prima (pop1) è sita in C.da Acquagrande, comu-
ne di Caccamo (Palermo), 452 m slm, mentre la seconda (pop2) è ubicata
nella zona periferica di Sciara (Palermo), 198 m slm. L’analisi della dieta è
stata effettuata tramite le feci, metodo che fornisce accurate informazioni
sulla dieta della famiglia Gekonidae (HÒDAR & PLEGUEZUELOS, 1999;
312 S. BONDÌ & A. BARAGONA
HÒDAR et al., 2006). I campionamenti sono avvenuti a cadenza mensile
durante il 2015, attraverso ricerca attiva in fabbricati interni e circoscritti
(piccoli vani in muratura, sottoscala, ecc...), utilizzando solo porzioni dell’a-
rea dove da osservazioni preliminari nei due anni precedenti non è stata
attestata la presenza di Tarentola mauritanica o Podarcis siculus, specie sin-
topiche nell’area di studio. I campioni di feci secche (Fig. 1) sono stati sol-
vatati in acqua ed osservati singolarmente tramite stereo-microscopio
Optika, con ingrandimento 10x e 20x. Dopo la solvatazione gli elementi
chitinosi riconoscibili sono stati separati dal substrato del materiale digeri-
to e quindi identificati.
313Nuovi dati sulla dieta di Hemidactylus turcicus
Fig. 1 — Feci di Hemidactylus turcicus.
Per ogni elemento fecale è stata registrata soltanto la presenza dell’ordi-
ne di appartenenza delle prede e non il numero di prede effettivo. I resti di
preda sono stati identificati, ordinati, misurati e determinati al miglior livello
tassonomico possibile. Quando possibile, è stato attribuito un livello di spe-
cie, soprattutto nel caso di resti diagnostici come teste, protorace, mandibo-
le, cerci o esoscheletri completi. Il database è stato trattato senza stagionalità,
a causa delle dimensioni ridotte del campione. Il test del chi-quadro è stato
eseguito utilizzando STATISTICA 10.0 (STATSOFT Inc.).
RISULTATI
Considerando l’intero insieme di campioni di feci (164), la dieta è total-
mente rappresentata da Arthropoda (Tab. 1). Gli insetti corrispondono a più
della metà delle prede (60,82% di feci contenenti resti di Hexapoda) e una
notevole quantità di loro sono formiche (27,84%) che rappresentano la più
alta percentuale numerica nella dieta, a livello di famiglia (Formicidae) e di
ordine (Hymenoptera). Poco rappresentati altri ordini di insetti. Seguono gli
Arachnida (circa il 27%, il 25,77% costituito dall’ordine dei ragni Araneae).
Complessivamente sono stati identificati 8 ordini (Araneae e Pseudoscorpio-
nida; Dermaptera, Coleoptera, Hymenoptera, Neuroptera, Raphidioptera e
Hemiptera). Sono state inoltre identificate 14 specie, che rappresentano 5
diversi ordini (Tab. 2). Per quanto riguarda le formiche, la quasi totalità è rap-
presentata da teste e ali di regina (Fig. 2) che potrebbero rappresentare una
risorsa trofica molto abbondante, anche se concentrata nel breve periodo di
sciamatura stagionale. Il rapporto tra le prede delle due popolazioni non dif-
ferisce in maniera significativa (χ2,9 = 12,257; p= 0,199).
DISCUSSIONE
L’analisi della dieta mostra una marcata assenza di insetti volatori attrat-
ti dalle luci artificiali, come Lepidoptera o Diptera. La composizione delle
prede indica una dieta basata principalmente su artropodi terrestri: l’elevata
314 S. BONDÌ & A. BARAGONA
Tab. 1
Conteggio di resti fecali per ordine, di due popolazioni di Hemidactylus turcicus.
I resti trovati sono espressi in forma numerica (feci contenenti l’Ordine X)
e in Indice di frequenza percentuale (PFI)
pop1 pop2 pop tot PFI1 (%) PFI2 (%) PFI tot (%)
Dermaptera 17 17 34 17.53 26.15 20.99
Coleoptera 10 7 17 10.31 10.77 10.49
Hymenoptera indet. 02 2 0.00 3.08 1.23
Hymenoptera Formicidae 27 19 46 27.84 29.23 28.40
Raphidioptera 20 2 2.06 0.00 1.23
Hemiptera 20 2 2.06 0.00 1.23
Neuroptera 10 1 1.03 0.00 0.62
Arachnida Araneae 25 14 39 25.77 21.54 24.07
Arachnida Pseudoscorpionida 60 6 6.19 0.00 3.70
Indet. 7613 7.22 9.23 8.02
315Nuovi dati sulla dieta di Hemidactylus turcicus
Tab. 2
Ordini, famiglie e specie identificate da analisi di resti fecali di Hemidactylus turcicus
CLASS ORDER / SPECIES
ARACHNIDA
Araneae
Dysdera sp.
Pseudoscorpionida
INSECTA
Dermaptera
Euborellia annulipes
Guanchia pubescens
Coleoptera
Phleotribus scarabaeoides
Sitona sp.
Smicronyx (Chalybodontus) cyaneus
Carabidae indet.
Hymenoptera Formicidae
Aphaenogaster sp.Camponotus aethiops
Camponotus nylanderi
Crematogaster scutellaris
Lasius sp.Myrmica sp.Pheidole pallidula
Tapinoma sp.
Raphidioptera
Xanthostigma corsicum (larvae)
Neuroptera
Hemiptera
Fig. 2 — Resti (teste) di regine di diverse specie di Formicidae: a) da sinistra verso destra Cremato-
gaster scutellaris, Lasius sp. Aphaenogaster sp.; b) Pheidole pallidula; c) Camponotus nylanderi.
presenza di insetti camminatori, piuttosto che volatori, può essere spiegata
dalla completa assenza, all’interno dell’area di studio, di H. turcicus sulle
pareti illuminate artificialmente, nonchè da un’alta frequentazione degli habi-
tat di caccia vicini al suolo o alla vegetazione, come dimostrato già in studi
analoghi dove la specie vive in sintopia con alti gechi (LISI I et al., 2012).
Inspiegabilmente assenti gli Isopoda.
L’alta percentuale di Formicidae e Araneae (53,61% di prede, se som-
mati) è comune anche a precedenti lavori sull’analisi fecale nelle popolazioni
sintopiche di H. turcicus con Tarentola mauritanica (CAPULA & LUISELLI,
1994), ma questi ultimi autori citano anche una presenza consistente di Lepi-
dotteri (18,1% ) nella dieta dell’emidattilo, che manca nella nostra analisi.
Numerose sono le specie identificate che frequentano ambienti bui, tranquil-
li e relativamente umidi: pseudoscorpioni, il ragno Dysdera sp., le due specie
di dermatteri. La presenza di diverse specie di Coleoptera, Hemiptera e dei
Raphidioptera (trovati allo stato larvale) è probabilmente da attribuire ad
individui svernanti o comunque in periodo di latenza, dato che d’inverno non
è difficile trovare queste specie all’interno di fabbricati umani, dove cercano
rifugio per le temperature esterne più rigide.
Interessante è l’abbondanza di formiche, dove tutti i resti sono rappre-
sentanti da teste ed ali di regine in sfarfallamento. L’assenza di operaie è pro-
babilmente dovuta alla poca appetibilità di questa classe sociale, con parti
chitinose abbondanti rispetto alle sostanze nutritive corporee, nonché alle
percentuali di acido formico più alte rispetto alle classi riproduttive. L’assen-
za di maschi alati è insolita, ma può indicarci come la predazione non avven-
ga principalmente nei pressi delle sciamature, ma piuttosto su regine già
fecondate ed in cerca di posti idonei per fondare nuove colonie. Si tratta di
un comportamento inusuale e mai registrato prima, che forse merita qualche
considerazione supplementare e un approccio diverso nella ricerca, data l’e-
siguità temporale ed il limitato numero di campioni.
La plasticità trofica è una strategia ecologica fondamentale per ridurre la
competizione e risulta comune tra i predatori vertebrati, essendo stata accer-
tata più volte in particolar modo nella classe Aves. Essa è spesso legata a un
cambiamento temporaneo o stagionale (BONDÌ et al., 2014) dell’uso dell’ha-
bitat, ma raramente è stata affiancata a studi sulla competizione tra specie
ecologicamente equivalenti. L’analisi della dieta può essere migliorata
mediante determinazione genetica dei resti di prede negli escrementi, o tra-
mite analisi di contenuti stomacali, identificando anche prede del corpo
molle, irriconoscibili dall’analisi delle feci. Crediamo però fermamente che
questo metodo possa essere pericoloso per animali così piccoli e delicati,
come nel caso di questa specie.
Ringraziamenti — Ringraziamo Enrico Schifani per l’aiuto nell’identificazione dei resti di For-
micidae.
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Indirizzo degli Autori — S. BONDÌ, A. BARAGONA; e-mail: salvo.bondi@neomedia.it; alessan-
dro.baragona@gmail.com
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