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Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater (2018) - AS27-367: xx - xx
DOI 10.7343/as-2018-367
II 10 dicembre, in occasione della Giornata dei Diritti
umani si è tenuto a Firenze, nella monumentale Sala dei Cin-
quecento di Palazzo Vecchio, il 1° Workshop su: “Uso delle
risorse idriche sotterranee in periodi siccitosi. Esperienze dalla
Toscana al resto del mondo”, organizzato dalla Sezione Italia-
na dell’Associazione Internazionale degli Idrogeologi (IAH)
con Aquifera onlus e patrocinato, oltre che dalla Regione To-
scana e dal Comune di Firenze (che ha gentilmente concesso
l’uso della sala), dalla Società Geologica Italiana (SGI), dal
Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e dal’IAH-Burdon
Groundwater Network for International Development. L’e-
vento era principalmente nalizzato a costituire una “Piat-
taforma internazionale per una corretta gestione delle risorse
idriche sotterranee” attraverso l’aggregazione di soggetti che
operano a vario titolo sulle tematiche delle risorse idriche sot-
terranee e che condividono l’opportunità di un trasferimento
delle esperienze toscane e italiane verso quei paesi in via di
sviluppo, dove gli effetti della siccità e dei cambiamenti cli-
matici, sono ancora più marcati e l’accesso all’acqua potabile
rappresenta la sda quotidiana per molte popolazioni.
La partecipazione è stata numerosa ed attenta e, oltre ai pro-
fessionisti e ai ricercatori, hanno aderito anche privati cittadini
e, con grande soddisfazione degli organizzatori, i ragazzi del
liceo scientico Leonardo da Vinci di Firenze, dell’ITC Nic-
colini di Volterra e dell’ITIS Santucci di Pomarance (Foto 1).
La sessione inaugurale (Foto 2) è iniziata con l’intervento
della Consigliera Regionale Elisabetta (Titta) Meucci, che ha
sottolineato che l’uso delle risorse idriche sotterranee è un
tema che da tempo vede la Regione Toscana molto attiva con
azioni mirate alla graduale diminuzione dell’inquinamento
delle falde, al ripristino dell’equilibrio quantitativo e alla sti-
ma dell’incidenza dei cambiamenti climatici sulla disponibi-
lità delle risorse idriche. Inoltre la Consigliera ha ribadito che
l’approccio internazionale costituisce un approccio virtuoso e
Fig.1: I partecipanti al workshop nella monumentale Sala dei Cinquecento di palazzo Vecchio. (Foto di Daniela Ducci).
Fig.1: The participants of the workshop in the monumental “Sala dei Cinquecento” of “Palazzo Vecchio”. (picture by Daniela Ducci).
A Firenze messe le basi per una Piattaforma internazionale per una
corretta gestione delle risorse idriche sotterranee
In Florence started a foundation for an international platform aimed at the groundwater
resources right management
Daniela Ducci- Presidente del Comitato Italiano IAH - presidente@iahitaly.it
Marco Petitta - Dipartimento Scienze della Terra, Sapienza Università di Roma -marco.petitta@uniroma1.it
Viviana Re - Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università di Pavia - viviana.re@unipv.it
Sergio Rusi - Segretario del Comitato Italiano IAH - segretario@iahitaly.it
Giancarlo Ceccanti - Acquifera Onlus - info@acquifera.org
notizie dalla IAH Italia
Parole chiave: IAH, idrogeologia, acque sotterranee, Firenze, cooperazione internazionale.
Keywords: IAH, hydrogeology, groundwater, Florence, international cooperation.
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si collega con quelle politiche di cooperazione internazionale
che n dalla sua nascita hanno visto la Regione Toscana orgo-
gliosamente all’avanguardia.
La presidente Italiana dell’IAH, Daniela Ducci, ha prima il-
lustrato il lavoro che L’Associazione Internazionale degli Idro-
geologi svolge nel mondo e in Italia con iniziative sulle risorse
idriche sotterranee sia in ambito scientico, con conferenze
e meetings, che tecnico-professionale, con corsi e workshop
di carattere divulgativo/comunicativo. Quindi ha descritto la
giornata e le motivazioni che hanno dato luogo al workshop,
collegandosi al successivo intervento di Giancarlo Ceccanti, di
Aquifera Onlus. Tale associazione ha come scopo primario di
portare l’acqua nei paesi in cui siano presenti problematiche
legate alla sua mancanza o scarsità o dove persistano condi-
zioni di precarietà nell’approvvigionamento o insicurezza a
livello di salute pubblica. Ceccanti ha ribadito che, proprio
in quest’ottica, la giornata odierna costituisce un’importante
punto di partenza per promuovere insieme a IAH una utiliz-
zazione corretta e sostenibile della risorsa idrica sotterranea,
anche attraverso un percorso di solidarietà sociale.
La rappresentante del CNG, Alessandra Biserna, ha ribadi-
to il ruolo chiave del geologo nella protezione e la tutela della
risorsa acqua, e l’importanza della sua formazione. E proprio
dalla formazione è partito l’articolato intervento del Presiden-
te della SGI, Sandro Conticelli, che ha sottolineato il ruolo
chiave delle geoscienze e della diffusione delle conoscenze ge-
ologiche che, partendo dagli aspetti teorici e nendo a quelli
applicativi, costituiscono lo strumento fondamentale per uno
sviluppo sostenibile del territorio e delle sue risorse, ed in pri-
mis per le risorse idriche sotterranee.
Fig.3 : The scientic session of the workshop: the presentation given by John Chilton
(picture by Sergio Rusi).
Fig.3 : La sessione degli interventi tecnico-scientici: la presentazione di John
Chilton (Foto di Sergio Rusi).
Fig.2: La sessione inaugurale del workshop. Da destra: Titta Meucci, Daniela Ducci, Giancarlo Ceccanti, Alessandra Biserna e Sandro Conticelli (Foto di Stefania
Da Pelo)
Fig.2: The opening session of the workshop. From the right side: Titta Meucci, Daniela Ducci, Giancarlo Ceccanti, Alessandra Biserna and Sandro Conticelli (picture by Stefania
Da Pelo).
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La sessione degli interventi tecnico-scientici è cominciata
con Marco Petitta, Vice Presidente IAH per l’Europa occi-
dentale e Centrale, che ha parlato della Governance della ri-
sorsa idrica: sovrasfruttamento e inquinamento, analizzando
a fondo la problematica dell’accesso alle risorse idriche nel
mondo. Seguita poi da John Chilton (Foto 3), ex IAH Execu-
tive Manager del regno Unito, che ha parlato di Groundwater
resource investigations and rural water supplies, con molti
esempi basati sulla sua lunga esperienza, che hanno spaziato
dalle difcoltà nella perforazione dei pozzi alle considerazioni
sui fabbisogni idrici essenziali, che in alcuni paesi possono
essere solo 20-30 l/ab/giorno. Viviana Re, Co-Chair del IAH
Burdon Groundwater Network, con il suo intervento “Acque
sotterranee, sviluppo e riduzione della povertà: il ruolo della
cooperazione tecnica internazionale” ha presentato il Burdon
groundwater network for international development, quale
strumento per lo sviluppo dei paesi soggetti a scarsità idrica.
Stefania Da Pelo, dell’Università degli Studi di Cagliari,
nella presentazione “Alla ricerca dell’acqua in Africa: esperien-
ze scientiche di cooperazione” ha raccontato le esperienze,
tenute insieme a Giorgio Ghiglieri, nell’ambito dei progetti
EU_H2020, come il Flowered dove è stata affrontata la pre-
senza di grandi quantità di uoro nelle acque sotterranee della
riftvalley e di una loro possibile riduzione.
Una voce un po’ diversa dal “coro“ degli idrogeologi è stata
quella di Alberto Salza, antropologo freelance, che con il suo
intervento “La goccia e la sete: alla ricerca d’acqua in Africa”
ha parlato delle necessità di acqua nell’ambito delle strategie
di sopravvivenza in Africa, e di alcune esperienze personali in
merito, come patire a lungo la sete.
Inne, Rudy Rossetto, della Scuola Superiore Sant’Anna di
Pisa, con la presentazione “La ricarica in condizioni controlla-
te degli acquiferi: esperienze in Italia e nel mondo” ha chiuso
la sessione scientica con un’interessante panoramica sulle in-
novative esperienze di gestione e sviluppo della risorsa idrica
sotterranea attraverso la ricarica della falda in condizioni con-
trollate nell’ambito di vari progetti europei e ha illustrato in
particolare l’impianto MAR della Val Cornia e i risultati del
Progetto Life Rewat.
Durante il pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda da cui
sono emerse le differenti visioni sull’uso della risorsa idrica
sotterranea e si sono confrontate, tentando di convergere su
posizioni condivise.
Si è partiti da Giuseppe Sappa, dell’Università La Sapien-
za di Roma, che ha evidenziato le differenze tra i fabbisogni
idrici in Africa e nelle nostre regioni, dove le problematiche
sono essenzialmente relative alla gestione. Problemi di gestio-
ne, sovrasfruttamento e qualità delle acque sotterranee sono
state affrontate da Gaddo Mannori, dell’Ordine dei Geolo-
gi della Toscana, Isabella Bonamini della Autorità di bacino
distrettuale dell’Appennino settentrionale, Andrea Cappelli,
della Autorità Idrica della Toscana, Bernardo Gozzini, del
Consorzio LaMMA. Qui il focus era maggiormente incentra-
to sulla regione Toscana con interventi su sostenibilità, crisi
idrica del 2017, bilanci idrici e prelievi. Marco Petitta, anche a
nome della Società Geologica Italiana, ha ribadito che bisogna
avvalersi di nuovi strumenti come database aperti e disponi-
bili sul web. Alessandra Biserna del CNG ha stigmatizzato
l’importanza della formazione del geologo e dell’idrogeologo.
Alla ne di un interessante e approfondito dibattito, che ha
visto interventi anche dalla platea, il segretario Sergio Rusi,
che presiedeva, ha dato lettura del documento istitutivo della
“Piattaforma internazionale per una corretta gestione delle ri-
sorse idriche sotterranee” che qui viene riportato:
Una delle più importanti sde globali è garantire a tutti
l’accesso alle risorse idriche di buona qualità, come certicato
dalle Nazioni Unite nell’elenco degli obiettivi per lo sviluppo
sostenibile. Nessuno sviluppo della società può prescindere
dalla disponibilità prioritaria dell’acqua, per le esigenze pota-
bili e igienico-sanitarie, per l’agricoltura, per l’industria, per
l’energia e quindi, indirettamente, per la stragrande maggio-
ranza dei prodotti di uso quotidiano. D’altro canto, la scarsità
idrica può diventare motivo di instabilità sociale e politica
contribuendo a conitti e migrazioni.
Giocoforza, la ricerca e l’approvvigionamento della risorsa
idrica dovrebbero rappresentare un’esigenza primaria, senza
cui diventa improbabile se non impossibile garantire un equo
sviluppo della società umana, rispettando il pianeta ed i suoi
ecosistemi.
In questo contesto, diviene sempre più difcile trovare un
compromesso tra esigenze antropiche e salvaguardia ambien-
tale, sia per l’ingente e disordinato sfruttamento della risorsa
idrica, che per le emergenze correlate al cambiamento clima-
tico e alle sue conseguenze. Ma indubbiamente questo equi-
librio va almeno cercato, e nei limiti del possibile garantito.
Le risposte fornite a scala locale, nazionale e internazionale,
non sempre vanno nella direzione corretta, privilegiando le
soluzioni a breve termine, in grado a loro volta di innescare
squilibri e emergenze, con un approccio poco lungimirante, se
non deleterio, per le generazioni future. Le soluzioni tecnolo-
giche, come la realizzazione di invasi e infrastrutture, possono
determinare consumo di suolo e cementicazione, e quindi
nuovi dissesti e squilibri. Anche gli interventi più virtuosi,
come l’ottimizzazione delle reti di distribuzione o il riuso
idrico, non possono sopperire, specialmente a lungo termine
alla carenza idrica, ancor più in quei paesi dove la siccità e le
limitate risorse economiche rendono difcile lo sviluppo dei
contesti sociali e produttivi.
Affrontare questa sda globale richiede contemporanea-
mente competenze tecniche e responsabilità sociale, da sem-
pre elementi fondanti della gura dell’idrogeologo, a cui sono
demandati il reperimento, la gestione e la protezione dell’uni-
ca risorsa idrica rinnovabile a medio e lungo termine, l’acqua
sotterranea.
Per sua dote naturale, la risorsa idrica sotterranea è di buona
qualità, naturalmente protetta e meno esposta alle fasi sic-
citose e alle variazioni pluviometriche anche estreme, come
dimostrato anche dalla recente crisi idrica dello scorso anno,
quando le fonti di approvvigionamento sotterranee hanno ga-
rantito la disponibilità idrica a tutti i cittadini, mentre ovun-
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que nel Mediterraneo i umi e i laghi raggiungevano minimi
storici mai registrati prima.
Anche se può sembrare scontato, è necessario ribadire come
soltanto un’oculata gestione delle risorse idriche sotterranee
possa fornire risposte adeguate alle sde del XXI secolo, nella
nostra penisola come nelle regioni più remote e povere del
globo. Anche l’evento odierno ha ribadito come siano innu-
merevoli gli esempi di come l’intervento degli idrogeologi
abbia potuto migliorare la qualità della vita di moltissime
comunità sparse per il mondo, incluse le nostre. È motivo di
orgoglio, e allo stesso tempo un onere, sostenere la responsa-
bilità di offrire soluzione al primario bisogno di acqua e di
cibo degli abitanti del pianeta: la comunità idrogeologica lo
fa da sempre e ribadisce oggi il suo impegno a farlo in futuro.
Ma l’impegno e la competenza tecnica, anche di alto livello,
non sarebbero sufcienti se non fossero accompagnati dalla
consapevolezza della valenza sociale e ambientale che quoti-
dianamente l’idrogeologo mette a servizio dell’Uomo e della
Ter r a.
La conoscenza e il corretto uso dell’acqua sotterranea co-
stituiscono gli elementi chiave per il futuro sostenibile per
questo pianeta e per i suoi abitanti, e noi idrogeologi siamo
pronti a giocare la nostra parte.
Le presentazioni tecnico-scientiche della giornata e il testo
della “Piattaforma internazionale per una corretta gestione
delle risorse idriche sotterranee” sono sul sito www.iahitaly.it