Tra le principali cause responsabili dell’attuale crisi della biodiversità troviamo la
distruzione e l’alterazione degli habitat, la diffusione delle specie alloctone invasive ed i
cambiamenti climatici. Per valutare gli effetti di questi tre fattori nel lungo termine sono necessari
dati standardizzati che coprano un ampio arco temporale. Questi dati sono difficili da reperire,
ancora di più se lo scopo è quello di valutare lo stato della biodiversità su ampia scala. Questo
studio analizza i trend temporali di 17 specie di anfibi e rettili e la loro relazione con cambiamenti
di uso del suolo, cambiamenti climatici e diffusione di specie alloctone, a scala europea, tramite un
approccio di meta-analisi. Sono stati raccolti dati pubblicati e non-pubblicati relativi a 841
popolazioni, per ognuna delle quali erano disponibili dati di abbondanza in almeno tre anni diversi,
nel periodo compreso tra il 1970 ed il 2016; per ognuna di queste popolazioni è stato calcolato il
trend temporale. Per valutare i cambiamenti di uso del suolo è stata calcolata la percentuale di
copertura di ambiente naturale nel raggio di 9 km da ogni popolazione. Sono state calcolate due
variabili: la percentuale di copertura di ambiente naturale nel primo anno di campionamento di una
data popolazione ed il cambiamento della percentuale di copertura di ambiente naturale tra il primo
e l’ultimo anno di campionamento. Per valutare l’effetto dei cambiamenti climatici sono stati creati dei modelli di nicchia bioclimatica per ogni specie, alla scala di 50 km, sulla base di serie temporali
climatiche. Da questi modelli sono state ricavate mappe di idoneità climatica, dalle quali sono stati
estratti valori di idoneità. Da questi valori è stato calcolato il trend dell’idoneità ambientale per ogni
popolazione. La quantità di specie alloctone presenti è stata valutata sommando il numero di specie
di vertebrati e di crostacei, introdotti dal 1900 al 2016 nello Stato in cui è ubicata la popolazione. La
relazione tra i trend temporali e i cambiamenti di uso del suolo, i cambiamenti climatici e le specie
alloctone, è stata testata tramite l’utilizzo di modelli misti lineari generalizzati bayesiani. I risultati
mostrano che il trend complessivo è generalmente negativo (z = -0.05), ma esistono rilevanti
differenze tra le specie. È stata riscontrata una relazione negativa tra il trend temporale delle
popolazioni e numero di specie alloctone introdotte, mentre risulta essere positiva la relazione con il
trend dell’idoneità climatica. Per quanto riguarda l’uso del suolo, i trend risultano meno negativi in
ambiente naturale, mentre non è stata riscontrata alcuna relazione con il cambiamento di uso del
suolo. Questo studio suggerisce che, a scala europea, i cambiamenti climatici e l’introduzione di
specie alloctone possano avere effetti più forti sulle popolazioni di anfibi e rettili rispetto all’alterazione antropica degli ambienti naturali.