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Rapporto Sanità 2018
40 anni del Servizio Sanitario Nazionale
Rapporto Sanità 201
8
a cura di
Natalia Buzzi
Iolanda Mozzetta
www.programmazionesanitaria.it
Dalle USL alle ASL
Posti letto
Ospedalizzazione
Mobilità interregionale
Personale dipendente
Medicina di base
Quadro demografico
Popolazione pesata
Il presente Rapporto
è stato ideato per off rire
alla comunità scien fi ca,
agli adde ai lavori e
al legislatore le principali
macro-evidenze di come
si è modifi cato il Servizio
Sanitario Nazionale
nei primi quaranta anni
dalla sua is tuzione.
Tramite le elaborazioni,
realizzate da Nebo
su da pubblici
di fonte is tuzionale,
il Rapporto propone una
rifl essione sta s ca,
rigorosa ma al contempo
agilmente fruibile, sulle
modifi che dei principali
aggrega esamina ,
al fi ne di supportare le
delicate decisioni di poli ca
sanitaria che il Paese si
trova ad aff rontare.
Per ques mo vi
Nebo Ricerche PA autorizza
diff usione e riproduzione
dei contenu del “Rapporto
Sanità 2018 - SSN40” per
scopi non commerciali
e a condizione che
ne sia citata la fonte.
Presentazione …………………………………………………………… pag. 2
Le principali evidenze ………………………………………………………… 3
1. Dalle USL alle ASL ………………………………………………………… 5
Aziende USL e Ospedaliere
Mappe delle USL/ASL
2. Off erta ospedaliera …………………………………………………… 10
Pos le o pubblici e priva
Degenza media
Mobilità interregionale
Ospedalizzazione
3. Discipline ospedaliere ………………………………………………… 16
Pos le o per aree funzionali omogenee
4. Personale dipendente ………………………………………………… 25
Personale medico e infermieris co
5. Medicina di base ………………………………………………………… 28
Medici di medicina generale e pediatri di base
6. Quadro demografi co …………………………………………………… 32
Indice di vecchiaia
Speranza di vita
Popolazione pesata
Principali materiali consulta ………………………………………… 40
Schema delle annualità elaborate …………………………………… 40
Rapporto
Sanità 2018
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
2
Le 695 USL dell’esordio contro le 101 ASL a uali,
i 500.000 pos le o più che dimezza , sopra u o in ambito pubblico,
un aumento del 40% dei ricoveri fuori regione,
i 297.000 medici e infermieri dipenden di ieri contro i 367.000 di oggi
e dai 64.000 medici e pediatri di base agli odierni 53.000:
Nebo Ricerche PA ha elaborato un compendio sta s co su ar colazione
territoriale e contesto demografi co, off erta ospedaliera e mobilità inter-
regionale, personale dipendente e medicina di base che fotografa le tra-
sformazioni che in ques qua ro decenni hanno cara erizzato il Servizio
Sanitario Nazionale, is tuito nel 1978.
Dall’archivio Nebo sono sta reperi da di fonte Ministero della Salute
(ex Sanità), Ministero dell’Economia e delle Finanze (ex Tesoro) e Istat e
sca ate qua ro istantanee ad altre an momen chiave del SSN:
a. 1983, a valle dell’a uazione della legge is tu va del 1978
b. 1993, in corrispondenza della prima riforma e dell’aziendalizzazione
c. 2008, preludio all’a uazione del federalismo sanitario
d. 2018, a uale asse o del Servizio Sanitario Nazionale
u lizzando da riferi
alla annualità più prossima in caso di assenza o
incompletezza dei da rela vi agli anni sopra menziona .
La realizzazione del Rapporto ha permesso di constatare che il fi l rouge
che lega negli anni il parco da sulla sanità pubblica resta la carenza dei
da stessi (quando non l’assenza) e se la complessità di rilevare e diff on-
dere informazioni quan ta ve può risultare in parte comprensibile per i
primi anni di vita del SSN, appaiono del tu o ingius fi cabili le a uali diffi -
coltà nell’accedere ai da rela vi alla vita sanitaria del Paese.
È evidente l’inadeguatezza dell’area degli open data del Ministero della
Salute per contenu , stru ura o aggiornamento. Non solo: alcuni da
sono reperibili in altre sezioni del sito del Ministero della Salute ma non
nell’area open data e, sopra u o, in forma e aggregazioni u li forse per
le comunicazioni is tuzionali ma del tu o estranei ai più comuni standard
ado a per la diff usione di da . A tolo di esempio, i numeri sulla medi-
cina di base, presen in una sezione diversa dall’area dedicata agli open
data, sono fermi al 2013 e disponibili solo a livello regionale.
È auspicabile il superamento di questa mancanza, che pregiudica il diri o
di accesso alla conoscenza di uno dei principali se ori dello Stato e la
dovuta trasparenza della pubblica amministrazione responsabile.
Natalia Buzzi
Responsabile scien fi co
Nebo Ricerche PA
O obre 2018
Presentazione
del Rapporto
L. 23/12/1978, n. 833
ISTITUZIONE DEL
SERVIZIO SANITARIO
NAZIONALE
Art. 1 - I principi
La Repubblica tutela
la salute come
fondamentale diritto
dell’individuo e
interesse della
collettività mediante
il servizio sanitario
nazionale.
La tutela della salute
fi sica e psichica deve
avvenire nel rispetto
della dignità e della
libertà della persona
umana.
Il servizio sanitario
nazionale è costituito
dal complesso delle
funzioni, delle
strutture, dei
servizi e delle
attività destinati
alla promozione, al
mantenimento ed al
recupero della salute
fi sica e psichica di
tutta la popolazione
senza distinzione di
condizioni individuali
o sociali e secondo
modalità che assicurino
l'eguaglianza dei
cittadini nei confronti
del servizio.
L'attuazione del
servizio sanitario
nazionale compete
allo Stato, alle
regioni e agli enti
locali territoriali,
garantendo la
partecipazione dei
cittadini.
[...]
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
3
Le principali
evidenze
Posti letto
e giorni
di ricovero
dimezzati
Assistenza
ospedaliera
sempre
più privata
Ricoveri
fuori
regione
in aumento
Nel corso degli ul mi anni sono sta da più par so olinea come urgen
interven da intraprendere per contrastare fenomeni come, ad esempio, il
virare dei servizi sanitari sempre più verso l’ambito privato, inclusa l’assi-
stenza ospedaliera, l’insuffi cienza delle risorse di personale del SSN, la scar-
sità dei medici di medicina generale, l’esodo di pazien verso stru ure di
altre regioni, il tu o in un par colare contesto, quello italiano, che vede un
progressivo e rilevante invecchiamento della popolazione, con le intuibili con-
seguenze sul fronte sanitario (e non solo).
Dai primi anni ‘80 a oggi si evidenzia un imponente ridimensionamento sia
dei repar medici che di quelli chirurgici, oltre che delle aree materno-infan-
le e psichiatrica (inclusa l’ex manicomiale), riduzione solo in minima parte
compensata dall’aumento di le dell’area della terapia intensiva e per la ria-
bilitazione e la lungodegenza. Quest’ul mo se ore, peraltro, sembra essere
l’unico per il quale la distribuzione sul territorio dei pos le o resta sensibil-
mente disomogenea, secondo un andamento tendenzialmente nord-sud ma
che presenta tu avia rilevan eccezioni. Parallelamente, dai quasi 13 giorni
di degenza media dei ricoveri ospedalieri del 1981 si è giun agli a uali 7.
Alla riduzione dei pos le o e della degenza media hanno concorso, fra le
altre cause, la riorganizzazione dell’assistenza psichiatrica, sopra u o nel
corso degli anni ‘80, e successivamente la riforma sanitaria del 1992-93.
L’evoluzione di tecnologie mediche e chirurgiche unitamente a una diff erente
concezione dell’assistenza sanitaria possono gius fi care se non mo vare
una spinta verso la deospedalizzazione (e quindi la sempre minore necessità
di pos le o): l’indice di ospedalizzazione, in crescita fi no ai primi anni del
2000, fa in eff e registrare una brusca inversione di tendenza che a enua
peraltro le diff ormità territoriali e che porta il numero di ricoveri per mille
abitan da circa 200 agli a uali 140.
Quel che più colpisce, però, è come la riduzione dei le sia stata tale da por-
tare la quota dei pos le o priva da meno del 15% a oltre il 20%, con valori
che in Campania e in Calabria superano il 30%.
Contestualmente al diminuire dei le pubblici e all’aumentare, in propor-
zione, di quelli priva si registra in alcune regioni, sopra u o meridionali, un
incremento di assis che ricorrono al ricovero fuori dalla propria regione.
La mobilità interregionale dei pazien , infa , non solo è complessivamente
in aumento, ma fa anche registrare una più marcata eterogeneità a livello
regionale e in generale sposta ancor di più l’asse dell’a
razione verso le
regioni del nord, in par colare in Lombardia ed Emilia Romagna, alle quali si
aggiunge la Toscana, mentre sposta quello della fuga verso le regioni meri-
dionali, alle quali si aggiungono, sia pure in misura meno marcata, le restan
regioni del centro Italia.
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
4
Personale
dipendente:
inversione
di tendenza?
Medici
di base
sempre più
oberati
Indice di
vecchiaia
triplicato,
speranza
di vita
aumentata
di oltre
8 anni
L’approfondimento sui numeri del personale è risultato il più problema co
da aff rontare per la diffi coltà di assemblare da comple e confrontabili.
I documen consulta , tu avia, indicano in circa 71.000 unità i medici dipen-
den pubblici che a valle della riforma del ‘78 erano interessa dal rinnovo
del contra o; di ques quasi 60.000 erano indica come ospedalieri.
Il personale medico e infermieris co del SSN è negli anni aumentato fi no al
2008, valore che si conferma sostanzialmente nel 2016: l’ul ma rilevazione
del Conto Annuale del Personale indica in circa 104.500 i medici dipenden
del SSN e in quasi 262.500 gli infermieri, valori che - per eff e o dell’aumento
della popolazione - comportano tu avia una fl essione, sia pur lieve, nel
numero di unità per 10.000 residen .
Nel tempo si è conservata inoltre una sensibile variabilità territoriale, pre-
sumibilmente anche legata all’organizzazione dei servizi sanitari locali: per
il 2016 la media nazionale di 17 medici per 10.000 abitan deriva da valori
locali che variano dai 13 medici per 10.000 del Lazio agli oltre 26 della Sar-
degna; analogamente, per gli infermieri la media di 43 unità per 10.000 resi-
den risulta il baricentro fra realtà locali che variano dai 32 della Campania
ai 64 infermieri per 10.000 residen del Friuli Venezia Giulia.
Il numero complessivo dei medici di base (di medicina generale e pediatri)
è andato complessivamente diminuendo nel corso degli anni considera e
dalle quasi 11 unità per 10.000 abitan del 1985 si è giun a meno di 9 nel
2013 (ul mo aggiornamento disponibile). In altre parole, il dato più recente
equivale a 1.140 residen per medico di base a fronte dei 924 degli anni ‘80.
Nel corso degli ul mi 40 anni il quadro demografi co italiano è sensibilmente
mutato e se da un lato ha benefi ciato degli eff e del SSN, dall’altro ha con-
tribuito a sollecitarne i cambiamen , in un mutuo scambio di causa-eff e o.
Le numerose USL dell’esordio erano cara erizzate da una popolazione
molto più giovane dell’a uale, ieri come oggi, però, con rilevan diff erenze
sul territorio. L’eterogeneità a livello locale è ben visibile anche dai valori
della speranza di vita, passata nel complesso da meno di 75 anni del 1983
a quasi 83 del 2016 ma che per quest’ul mo anno varia, a livello provin-
ciale e per genere, per le femmine dagli 83 anni di Napoli agli oltre 86 di
Pordenone e per i maschi dai 78 di Caserta agli oltre 82 di Rimini. Questa
variabilità viene amplifi cata calcolando la popolazione pesata, cioè quella
che dovrebbe meglio approssimare la consistenza degli assis in ragione
delle risorse assorbite alle diverse età. La combinazione dell’invecchiamento
della popolazione e dell’evoluzione del sistema di pesi (nel tempo più accu-
rato) fa sì che la popolazione pesata ado ata nei primi anni ‘80 equivalga a
un numero di assis variabile tra i 96 e i 104 rispe o a 100 residen mentre
quella a ualmente in vigore s mi valori compresi tra 92 e 107. Come intui-
bile, i valori più bassi si registrano nel Napoletano, i più eleva in Liguria.
SSN
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Rapporto Sanità 2018
5
1. Dalle USL alle ASL
La Relazione sullo stato sanitario del Paese per il
triennio 1981-1983, pubblicata nel 1986, riporta
l’elenco completo delle Unità Sanitarie Locali
cos tuite a valle della legge 833/1978 is tu va
del Servizio Sanitario Nazionale (tavola 1.2): 695
USL - delle quali 109 subcomunali (Torino, Milano,
Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli,
Bari, Taranto, Catania, Messina, Palermo, Cagliari
sono infa ar colate in due o più USL).
Diminuite già nel corso degli anni ‘80, con la riforma
dei decre legisla vi 502/1992 e 513/1993 la
nuova defi nizione dei confi ni delle Aziende porta
il numero delle USL a circa un terzo dell’originario
(tavola 1.3): 228 ASL, tra le quali 15 subcomunali
che insistono sui territori di Torino, Milano, Roma.
Nel corso degli anni che precedono l’a uazione
del federalismo sanitario (legge 42/2009), si assi-
ste a ulteriori modifi che degli ambi delle ASL.
Per il 2008, tu avia, è stata ado ata in questo Rap-
porto la ripar zione in Unità Sanitarie Territoriali,
che lascia inalterate le ripar zioni della Provincia
di Bolzano e della Regione Marche, riorganizzate
(rispe vamente nel 2006 e nel 2003) in Azienda
unica, provinciale la prima, regionale la seconda
(tavola 1.4): 172 UST, delle quali 7 subcomunali (2
a Torino, 5 a Roma).
Negli ul mi 10 anni l’immagine degli ambi ter-
ritoriali delle ASL è di nuovo mutata (Tavola 1.5):
101 Aziende complessivamente, delle quali solo 2
subcomunali (Roma).
Con la riforma del ‘93 alle Aziende USL sono state
affi ancate le Aziende Ospedaliere; sommando a
queste ul me i Policlinici e gli Is tu di ricovero
e cura a cara ere scien fi co pubblici, oltre alle
Aziende USL il SSN conta su 115 Aziende nel 1993,
125 nel 2008, 102 nel 2016 (ul mo dato disponi-
bile) - cfr tavola 1.1.
Tavola 1.1
Aziende USL (azzurro) e Ospedaliere* (verde)
per regione - 1993 e 2016
* Comprendono Policlinici e IRCCS pubblici
Fonte: elaboraz. Nebo su da Min. della Salute
1993
2016
22
1
44
4
1
22
6
5
13
12
5
13
12
6
4
13
12
5
11
9
8
7
21
2
6
5
8
4
2
6
6
10
7
1
6
20
4
PIE 29
VDA 1
LOM 65
PBZ 4
PTN 1
VEN 24
FVG 12
LIG 10
EMR 21
TOS 16
UMB 7
MAR 19
LAZ 18
ABR 6
MOL 4
CAM 23
PUG 19
BAS 6
CAL 17
SIC 29
SAR 12
12
1
8
1
1
9
5
5
8
3
2
1
10
4
1
7
6
2
5
9
1
6
32
3
2
2
7
4
2
3
7
10
4
2
5
10
3
PIE 18
VDA 1
LOM 40
PBZ 1
PTN 1
VEN 12
FVG 7
LIG 7
EMR 15
TOS 7
UMB 4
MAR 4
LAZ 17
ABR 4
MOL 1
CAM 17
PUG 10
BAS 4
CAL 10
SIC 19
SAR 4
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
6
Popol.
Regione USL media
Piemonte 76 58.555
Valle d’Aosta 1 112.437
Lombardia 99 89.628
P.A. Bolzano 4 107.804
P.A. Trento 11 40.229
Veneto 36 120.689
Friuli V. G. 12 102.368
Liguria 20 89.545
Emilia Rom. 41 96.269
Toscana 40 89.309
Umbria 12 67.305
Marche 24 58.914
Lazio 59 85.047
Abruzzo 15 81.425
Molise 7 46.899
Campania 61 89.998
Puglia 55 70.848
Basilicata 7 87.143
Calabria 31 66.672
Sicilia 62 79.283
Sardegna 22 72.821
Italia 695 81.386
USL pop. USL pop.
minima massima
19.445 143.632
112.437 112.437
2.108 328.909
58.766 199.843
7.946 151.467
21.112 380.883
28.494 280.308
42.111 179.210
24.253 264.242
26.647 207.432
13.624 166.677
15.580 123.822
12.843 142.381
15.864 204.617
17.030 110.669
29.139 181.655
21.791 158.327
27.835 165.741
25.093 187.059
7.833 189.431
21.356 194.528
2.108 380.883
Tavola 1.2
Unità Sanitarie Locali per regione
Numero di USL e rela va popolazione
media, minima e massima, per regione
1983 - A uazione L. 833/78
n.b. In grigio scuro le macro USL,
che aggregano USL subcomunali
(
Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma,
Napoli, Bari, Taranto, Catania, Messina, Palermo, Cagliari)
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Sanità “Relazione
sullo stato sanitario del Paese 1981-83”
e Istat (popolazione al 1° gennaio 1983)
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
7
Popol.
Regione ASL media
Piemonte 22 194.914
Valle d’Aosta 1 116.247
Lombardia 44 201.689
P.A. Bolzano 4 110.614
P.A. Trento 1 451.606
Veneto 22 199.490
Friuli V. G. 6 198.659
Liguria 5 332.407
Emilia Rom. 13 300.113
Toscana 12 293.465
Umbria 5 162.176
Marche 13 110.012
Lazio 12 429.909
Abruzzo 6 208.702
Molise 4 82.475
Campania 13 435.035
Puglia 12 336.631
Basilicata 5 122.037
Calabria 11 187.733
Sicilia 9 553.430
Sardegna 8 206.186
Italia 228 249.216
ASL pop. ASL pop.
minima massima
86.140 335.237
116.247 116.247
94.799 387.991
62.074 198.011
451.606 451.606
17.335 405.061
79.916 336.213
148.420 796.397
100.907 605.605
157.877 808.849
42.089 316.886
48.394 232.391
144.477 554.027
99.863 290.737
15.386 133.111
177.285 1.059.984
204.534 589.476
80.171 222.666
113.542 297.704
189.521 1.236.096
58.995 470.986
15.386 1.236.096
Tavola 1.3
Aziende Sanitarie Locali per regione
Numero di ASL e rela va popolazione
media, minima e massima, per regione
1993 - ex DLgs 502/92 e 517/93
n.b. In grigio scuro le macro ASL,
che aggregano ASL subcomunali
(Torino, Milano, Roma)
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Sanità
“Comuni per ASL” 1992-1993
e Istat (popolazione al 1° gennaio 1993)
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
8
Popol.
Regione UST media
Piemonte 13 333.236
Valle d’Aosta 1 125.550
Lombardia 15 631.323
P.A. Bolzano 4 122.509
P.A. Trento 1 509.109
Veneto 21 227.777
Friuli V. G. 6 202.391
Liguria 5 314.667
Emilia Rom. 11 382.216
Toscana 12 301.266
Umbria 4 216.733
Marche 13 118.417
Lazio 12 445.216
Abruzzo 6 216.332
Molise 1 317.655
Campania 13 442.329
Puglia 6 673.437
Basilicata 5 116.974
Calabria 6 329.010
Sicilia 9 553.503
Sardegna 8 204.971
Italia 172 341.005
UST pop. UST pop.
minima massima
166.105 571.033
125.550 125.550
99.900 1.226.884
70.724 217.120
509.109 509.109
74.647 434.519
74.519 348.501
146.655 719.840
126.135 824.552
163.599 786.985
132.067 354.478
47.621 247.887
153.137 526.496
101.366 308.325
317.655 317.655
159.054 971.350
388.696 1.236.890
74.700 212.960
131.696 719.093
178.162 1.243.326
57.677 548.791
47.621 1.243.326
Tavola 1.4
Unità Sanitarie Territoriali per regione
Numero di UST e rela va popolazione
media, minima e massima, per regione
2008 - pre L. 42/2009
n.b. In grigio scuro le macro UST,
che aggregano UST subcomunali
(Torino, Roma)
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Salute
“Comuni per ASL” 2008, Atlante ERA 2008
e Istat (popolazione al 1° gennaio 2008)
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
9
Popol.
Regione ASL media
Piemonte 12 364.655
Valle d’Aosta 1 126.202
Lombardia 8 1.254.532
P.A. Bolzano 1 527.750
P.A. Trento 1 539.898
Veneto 9 545.004
Friuli V. G. 5 243.108
Liguria 5 311.396
Emilia Rom. 8 556.579
Toscana 3 1.245.656
Umbria 2 442.320
Marche 1 1.531.753
Lazio 10 589.669
Abruzzo 4 328.799
Molise 1 308.493
Campania 7 832.409
Puglia 6 674.707
Basilicata 2 283.559
Calabria 5 391.337
Sicilia 9 558.554
Sardegna 1 1.648.176
Italia 101 598.851
ASL pop. ASL pop.
minima massima
168.955 882.523
126.202 126.202
336.339 3.464.423
527.750 527.750
539.898 539.898
204.900 934.247
167.584 312.080
144.959 703.120
133.205 1.122.855
833.634 1.628.345
382.575 502.065
1.531.753 1.531.753
79.630 1.436.400
300.404 387.120
308.493 308.493
279.127 1.101.763
391.224 1.257.520
198.867 368.251
160.889 708.702
169.359 1.266.758
1.648.176 1.648.176
79.630 3.464.423
Tavola 1.5
Aziende Sanitarie Locali per regione
Numero di ASL e rela va popolazione
media, minima e massima, per regione
2018 - Asse o a uale
n.b. In grigio scuro la macro ASL di Roma
che aggrega le ASL RM1 e RM2
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Salute
“Comuni per ASL” 2018
e Istat (popolazione al 1° gennaio 2018)
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
10
2. Offerta ospedaliera
I da del Ministero della Sanità rela vi al 1981 a e-
stano un numero di pos le o pubblici e priva
sul territorio nazionale complessivamente pari a
quasi 530.000 unità, che passa a circa 365.000 nel
1992 per scendere a 245.000 nel 2010 e ridursi
ulteriormente fi no a 215.000 nel 2016.
Ques valori equivalgono a oltre 93 pos le o per
10.000 residen del 1981 contro gli a uali 35.
Va tu avia so olineato come nel 1981 fossero
presen quasi 68.000 le dedica all’area psi-
chiatrica e manicomiale. L’applicazione della legge
180/78 ha permesso di dimezzare questa dota-
zione nell’arco della successiva decade e portare
il numero di le agli a uali 5.600. Come eviden-
ziato dalla tavola 2.1, la percentuale di pos le o
di area psichiatrica sul totale dei le è passata dal
13% del 1981 al 3% di oggi (per approfondimen
si veda anche il successivo capitolo).
L’analoga diminuzione di pos le o è visibile anche
a livello regionale (tavola 2.2), sia pure con anda-
men diversifi ca , portando in modo comunque
generalizzato a un sensibile avvicinamento della
dotazione di parte pubblica e di quella privata per
eff e o dei tagli intervenu sulla prima.
In media nazionale il numero di le priva è pas-
sato dal 15% al 20% dei pos le o totali, con diff e-
ren dinamiche a livello territoriale, anche legate
alla situazione di partenza (tavola 2.3).
Tavola 2.1
Pos le o pubblici e priva per 10.000 res.
con evidenza dell’area psichiatrica []
I maggiori aumen dell’incidenza del privato
si sono verifi ca in Valle d’Aosta, che ha visto
nascere il primo Is tuto privato sul suo territorio,
nella provincia di Trento e in Sicilia, dove la quota
di le priva è oggi pari a circa un quarto del
totale, oltre alla Calabria e alla Campania, dove i
le priva rappresentano un terzo del totale.
Nello stesso periodo si rileva una forte riduzione
della degenza media, nel tempo pressoché dimez-
zata: da medie regionali tra i 10 e i 16 giorni del
1981 si è passa ai 6-8 giorni a uali per eff e o,
tra le altre cause, dell’evoluzione dell’area psichia-
trica nel primo decennio e dell’aziendalizzazione a
valle della riforma del 1992 (tavola 2.4).
Introdo a nella metodologia per il riparto del
Fondo Sanitario Nazionale con la legge 595/85, la
misura della mobilità interregionale già dal 1986
rileva una migrazione di pazien dal sud verso il
nord, fenomeno ancora più ne o nel 2016.
Le fi gure della tavola 2.5 lasciano chiaramente
vedere come dal 1986 al 2016 la mobilità dei
pazien fra le regioni sia aumentata e le realtà
locali si siano maggiormente distanziate dal bari-
centro nazionale: nei quadran in basso a destra
dei grafi ci a dispersione si collocano le regioni che
più che compensano la fuga di pazien verso altre
regioni con quelli invece in arrivo, viceversa nei
quadran in alto a sinistra. Fra tu e: la Calabria ha
più che raddoppiato l’indice di fuga, mantenendo
un minimo indice di a razione; la Lombardia, al
contrario, ha raddoppiato l’indice di a razione
conservando il medesimo livello di fuga del 1986.
Un ul mo elemento di rifl essione è dato dall’in-
dice di ospedalizzazione, calcolato come rapporto
fra i ricoveri per regione di residenza e la popola-
zione: a par re da valori regionali sensibilmente
eterogenei l’ospedalizzazione è andata aumen-
tando fi no ai primi anni del 2000 per poi diminuire
repen namente, assestandosi su un valore pari a
141 per 1.000 abitan e con una maggiore unifor-
mità fra le realtà territoriali (tavola 2.6).
0 20406080100
1981
1992
2010
2016
Fonte: elaboraz. Nebo su da Istat e Min. Salute
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1981 1992 2010 2016
Fonte: elaborazione Nebo su da Istat e Ministero della Salute
Tavola 2.2
Pos le o pubblici e priva
per 10.000 residen
per regione e provincia autonoma
Italia Piemonte
Valle d’Aosta Lombardia P.A. Bolzano P.A. Trento
Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Rom.
Toscana Umbria Marche Lazio
Abruzzo Molise Campania Puglia
Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
SSN
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Rapporto Sanità 2018
12
Tavola 2.3
Pos le o priva sul totale dei pos le o
per regione e provincia autonoma
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
4% 8% 12% 16% 20% 24% 28% 32%
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 14,7%
1992 17,0%
2010 19,2%
2016 20,4%
SSN
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Rapporto Sanità 2018
13
Tavola 2.4
Degenza media (in giorni)
per regione e provincia autonoma
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 12,0 13,0
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 12,9
1992 10,6
2010 6,5
2016 6,9
SSN
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PIE
VDA
LOM
PBZ
PTN
VEN
FVG
LIG
EMR
TOS
UMB
MAR
LAZ
ABR
MOL
CAM
PUG
BAS
CAL
SIC
SAR
5
10
15
20
25
30
5 1015202530
PIE
VDA
LOM
PBZ
PTN
VEN FVG
LIG
EMR
TOS
UMB
MAR
LAZ
ABR
MOL
CAM
PUG
BAS
CAL
SIC
SAR
5
10
15
20
25
30
5 1015202530
Tavola 2.5
Mobilità interregionale - Indice di a razione (I.A.) vs indice di fuga (I.F.)
e cartogrammi dell’indice sinte co di mobilità (I.S.M.)
I.A. = ricoveri di pazien provenien da altre regioni / totale dei ricoveri sul territorio regionale (%)
I.F. = ricoveri in altre regioni di pazien della regione / totale dei ricoveri di residen della regione (%)
I.S.M. = I.A. / I.F.
0,25 0,50 0,75 1,00 1,25 1,50 1,75 2,00
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Salute
I.F.
(%)
I.F.
(%)
I.A.
(%)
I.A.
(%)
1986
2016
SSN
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Rapporto Sanità 2018
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Tavola 2.6
Indice di ospedalizzazione
Numero di ricoveri per regione di residenza
sul totale della popolazione × 1.000
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
140 150 160 170 180 190 200 210
1986 1994
2008 2016
Media nazionale
1986 162
1994 166
2008 195
2016 141
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
16
3. Discipline ospedaliere
La sintesi quan ta va sui pos le o per disciplina
ha richiesto un raccordo fra la classifi cazione dei
repar ado ata dall’Istat (fonte dei da 1981) e
quella del Ministero della Sanità (fonte dei da
1992, 2010 e 2016, ul mo disponibile).
La scelta è caduta sulle aree funzionali omogenee,
alle quali sono state ricondo e tu e le discipline
rilevate: terapia intensiva, materno-infan le, psi-
chiatria, riabilitazione e lungodegenza, oltre alle
due aree chirurgica e medica (tavola 3.1).
Per i cartogrammi regionali delle pagine che
seguono, costrui in base all’indicatore pos le o
per abitante, sono state ado ate scale di valori
che consentono di cogliere congiuntamente per
ciascuna area funzionale sia l’evoluzione tempo-
rale che l’eterogeneità territoriale (tavole 3.2-3.9).
Tavola 3.1
Pos le o per area omogenea
Nel 1981 i pos le o pubblici e priva ammon-
tavano, nel complesso, a quasi 530.000, più che
dimezza nel 2016 (215.000 circa).
Escludendo la psichiatria, e quindi anche le rile-
van ricadute organizza ve derivate dalla legge
180/78, i pos le o complessivi passano dai circa
461.000 del 1981 ai quasi 210.000 del 2016: dai
68.000 le originari, infa , la psichiatria è pas-
sata ai 32.000 circa del 1992 per poi a estarsi,
negli ul mi anni considera , a 5-6.000 pos le o.
Al ne o della psichiatria, il valore medio nazionale
di pos le o per abitante passa dunque, dal 1981
al 2016, dall’8,2 al 3,5‰.
I due raggruppamen principali, rela vi alle spe-
cialità chirurgiche e mediche, hanno seguito anda-
men quasi sovrapponibili: i pos le o del 1981
(156.000 e 164.000 rispe vamente) risultano
taglia del 50-60%, contando nel 2016, nell’or-
dine, su 63.000 e 74.000 unità.
Del tu o analogo, sia pure in una scala
dimezzata, il percorso dei da dell’a-
rea materno-infan le, decurta di
circa due terzi (da oltre 77.000 a meno
di 25.000).
Di contro, risultano invece raddoppia
i le di riabilitazione e lungodegenza,
passa da 17.000 a 35.000 circa e più
che triplica i le di terapia intensiva
(2.600 nel 1981, 9.000 nel 2016).
I da rela vi al 1981 riferi ai sin-
goli gruppi sopra menziona sono
so os ma , sia pure in misura non
quan fi cabile, rispe o alle restan
annualità per eff e o del gruppo “altre
discipline”: alla elevata numerosità
dei pos le o del 1981 non disag-
grega alla fonte (43.000 circa) con-
tribuiscono discipline che negli anni
successivi i da , disponibili per singola
disciplina, perme ono invece di iden-
fi care e classifi care nelle varie aree.
Fonte: elaboraz. Nebo su da Istat e Min. Salute
0
15
30
45
60
75
90
105
120
135
150
165
1981 1992 2010 2016
Migliaia
Terapia Intensiva [TI]
Area Chirurgica [CH]
Area Medica [MD]
Materno-Infantile [MI]
Riabilit. e Lungodeg. [RL]
Altre discipline [AD]
Psichiatria [PS]
[TI]
[CH]
[MD]
[MI]
[PS]
[AD]
[RL]
SSN
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17
Tavola 3.2
Pos le o pubblici e priva per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Tu e le discipline (esclusa psichiatria)
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
30,00 38,00 46,00 54,00 62,00 70,00 78,00 86,00
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 81,64
1992 58,64
2010 40,18
2016 34,54
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
18
Tavola 3.3
Pos le o pubblici e priva per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Area della terapia intensiva
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
0,35 0,60 0,85 1,10 1,35 1,60 1,85 2,10
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 0,46
1992 1,03
2010 1,50
2016 1,51
SSN
40
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19
Tavola 3.4
Pos le o pubblici e priva per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Specialità di area chirurgica
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
10,00 12,25 14,50 16,75 19,00 21,25 23,50 25,75
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 27,67
1992 21,86
2010 12,57
2016 10,39
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
20
Tavola 3.5
Pos le o pubblici e priva per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Specialità di area medica
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
10,00 12,25 14,50 16,75 19,00 21,25 23,50 25,75
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 29,09
1992 22,31
2010 14,49
2016 12,22
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
21
Tavola 3.6
Pos le o pubblici e priva per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Specialità di area materno-infan le
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
3,75 4,75 5,75 6,75 7,75 8,75 9,75 10,75
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 13,70
1992 8,63
2010 4,80
2016 4,00
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
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Tavola 3.7
Pos le o pubblici e priva per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Riabilitazione e lungodegenza
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
3,00 4,20 5,40 6,60 7,80 9,00 10,20 11,40
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 3,06
1992 4,72
2010 6,32
2016 5,76
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
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Tavola 3.8
Pos le o pubblici e priva per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Altre o non specifi cate discipline
(esclusa psichiatria e preceden )
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 7,65
1992 0,07
2010 0,50
2016 0,65
SSN
40
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Tavola 3.9
Pos le o pubblici e priva per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Psichiatria
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
0,75 1,50 2,25 3,00 3,75 4,50 5,25 6,00
1981 199 2
2010 2016
Media nazionale
1981 12,03
1992 5,68
2010 1,07
2016 0,93
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
25
4. Personale Dipendente
L’approfondimento sul personale dipendente del
SSN è risultato par colarmente complesso per
via della eterogeneità dei da rintraccia presso
diverse fon is tuzionali, sopra u o per le infor-
mazioni più datate, spesso parziali o rela ve al
complesso di En di appartenenza diff eren (SSN,
Ospedali pubblici, Is tu di cura priva ). Le ela-
borazioni realizzate sono inoltre circoscri e al
personale medico e infermieris co; per le altre
qualifi che i da disponibili sono infa risulta
eccessivamente caren .
La tavola 4.1 sinte zza i principali riferimen usa ,
indicando il dato complessivo rilevato per le due
fi gure analizzate presso le fon indicate.
Nei cartogrammi (tavole 4.2 e 4.3) è rappresentato
il numero di dipenden per abitante, calcolato u -
lizzando le sole sta s che, fra quelle disponibili,
con disaggregazione regionale e s mando alcuni
da mancan con l’obie vo di fornire comunque
un quadro almeno indica vo dei numeri del SSN
territoriale anche nei primi 15 anni considera .
Tavola 4.1
Personale medico e infermieris co
rilevato presso le diverse fon dei da
Per la le ura delle mappe si tenga quindi presente
sia la parzialità dei da che le s me de e.
L’indicatore “personale per abitante” è interes-
sante anche alla luce della delibera CIPE che nel
1984 defi nì i principali standard di organizzazione
e di a vità a valle della legge is tu va del SSN.
Nella delibera si legge che «per il personale dipen-
dente, riferito all’intero servizio regionale o a
grandi aree territoriali, viene defi nito lo standard
aggregato di 10-12 dipenden ogni 1000 abitan »
e, più avan , che all’interno di tali soglie «viene
orienta vamente fi ssata la seguente disaggre-
gazione-obie vo: medici 10-11% e infermieri
38-40% del totale del personale dipendente».
Il valori limite di 1-1,3 medici e di 3,8-4,8 infer-
mieri per 1000 abitan desun dai passi sopra
richiama vennero di fa o supera grazie agli
standard del personale ospedaliero fi ssa dal suc-
cessivo decreto ministeriale 13.9.1988.
Se nell’anno 1985 i valori medi nazionali risulta-
vano, rispe o alla delibera CIPE, superiori al mas-
simo per i medici (1,4) e pari al minimo (3,8) per
gli infermieri - con livelli regionali sensibilmente
eterogenei - qualche anno dopo
l’applicazione degli standard
del citato DM del 1988 porterà
invece a s mare una carenza di
personale ospedaliero delle USL
pari a circa 75.000 unità, di cui
60.000 infermieri.
Dal 1985 al 2008 aumenta il
numero di entrambe le fi gure,
risultato poi quasi stazionario
fi no al 2016. In quest’ul mo
anno tu avia, anche per l’au-
mento della popolazione, si
registra una lieve fl essione del
numero di medici e di infermieri
per 10.000 abitan , entrambi
diminui di almeno una unità.
Fonte Anno Ente di appartenenza Medici Inferm.
Min. Tesoro 1980 Ospedali pubblici e priva 74.230 n.d.
1980 Servizio Sanitario Nazionale 70.680 n.d.
- di cui medici ospedalieri 59.954 n.d.
Min. Sanità Servizio Sanitario Nazionale
1981 da rela vi a 12 regioni 35.477 107.894
1982 da rela vi a 14 regioni 45.827 138.966
1983 da rela vi a 15 regioni 44.429 133.877
Istat 1983 Ospedali pubblici 73.173 191.725
Min. Sanità Servizio Sanitario Nazionale
1985 da dichiara incomple 74.743 197.483
1994 96.006 244.809
2008 106.266 261.943
MEF - RGS 2016 Servizio Sanitario Nazionale 104.468 262.439
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
26
Tavola 4.2
Medici dipenden del SSN per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Fonte: elaborazione Nebo su da Istat,
Ministero della Salute e Ministero dell’Economia e delle Finanze
12 14 16 18 20 22 24 26
1983 1994
2008 2016
Media nazionale
1983 14,5
1994 16,9
2008 18,1
2016 17,2
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
27
Tavola 4.3
Infermieri dipenden del SSN per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
25 30 35 40 45 50 55 60
1983 1994
2008 2016
Media nazionale
1983 38,1
1994 43,1
2008 44,5
2016 43,3
Fonte: elaborazione Nebo su da Istat,
Ministero della Salute e Ministero dell’Economia e delle Finanze
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
28
5. Medicina di Base
Come per il personale dipendente, anche per la
medicina di base i da rela vi ai primi anni risul-
tano spesso incomple o parziali.
Nella prima Relazione sullo stato sanitario del
Paese vengono indica in 60.000 i medici di medi-
cina generale (MMG) e in circa 1.500 i pediatri:
il numero dei primi viene dichiarato adeguato, i
pediatri vengono espressamente giudica insuf-
fi cien . Con l’integrazione di alcuni da di fonte
FIMMG, la stessa Relazione 1980 fornisce la distri-
buzione regionale dei medici di medicina generale
(ma non quella dei pediatri) che perme e di dise-
gnare la mappa della tavola 5.1 rela va al numero
di MMG per 10.000 abitan .
Tavola 5.1
Medici di medicina generale
per 10.000 abitan
Media naz.le 10,6
Per i da delle annualità successive l’indicatore
rela vo ai medici di medicina generale è stato cal-
colato con specifi co riferimento alla popolazione
adulta (oltre i 14 anni) e per il 1985 si a esta a
12,5 MMG per 10.000 abitan .
A par re dal 1995 l’indicatore si sposta su una
media nazionale più contenuta, che passa da 9,7
MMG per 10.000 adul del 1995 all’8,7 di quasi
vent’anni dopo (tavola 5.2).
Per i pediatri si registra invece una marcata evo-
luzione in senso contrario: dai 3,7 per 10.000 abi-
tan con meno di 15 anni del 1985 si giunge ai 6,8
del 1995 per assestarsi nelle ul me due annualità
considerate a 9,2 (tavola 5.3).
La delibera CIPE già menzionata nella precedente
sezione fi ssava come parametri minimi l’equi-
valente di 10 medici di medicina generale ogni
10.000 abitan oltre i 12 anni e di 14 pediatri ogni
10.000 bambini fi no a 12 anni.
Anche tenuto conto che in questo Rapporto la
linea di demarcazione dei bambini è stata collo-
cata a un massimo di 14 anni, s mando quindi
l’indicatore medico/abitan per eccesso nel caso
dei MMG e per dife o per i pediatri, il confronto
tra gli indicatori elabora e gli standard CIPE con-
ferma il giudizio espresso nella Relazione menzio-
nata circa un sostanziale allineamento ai parame-
tri per i MMG e una rilevante carenza di pediatri.
A ualmente il Ministero della Salute fi ssa minimi
di 6,7 MMG e 12,5 pediatri per 10.000 residen
della rispe va popolazione (oltre i 13 anni e fi no
ai 13 anni nell’ordine), so olineando tu avia una
frequenza non trascurabile di casi in cui assis in
età pediatrica sono comunque segui da un MMG
invece che da un pediatra: per questo mo vo è
stata realizzata la tavola 5.4 che aggrega entrambe
le fi gure in rapporto al totale della popolazione e
che, con le cautele espresse, è quindi confronta-
bile con la tavola 5.1.
8,0 8,5 9,0 9,5 10,0 10,5 11,0 11,5
1980
Fonte:
elabor. Nebo
su da Istat
e Min. Salute
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
29
Tavola 5.2
Medici di medicina generale per 10.000 abitan
di 15 anni e più per regione e provincia autonoma
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
8,0 8,5 9,0 9,5 10,0 10,5 11,0 11,5
1985 1995
2008 2013
Media nazionale
1985 12,5
1995 9,7
2008 9,2
2013 8,7
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
30
Tavola 5.3
Pediatri per 10.000 abitan di età non superiore
fi no ai 14 anni per regione e provincia autonoma
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0
1985 1995
2008 2013
Media nazionale
1985 3,7
1995 6,8
2008 9,2
2013 9,2
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
31
Tavola 5.4
Medici e pediatri di base per 10.000 abitan
per regione e provincia autonoma
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat e Ministero della Salute
8,0 8,5 9,0 9,5 10,0 10,5 11,0 11,5
1985 1995
2008 2013
Media nazionale
1985 10,8
1995 9,3
2008 9,2
2013 8,8
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
32
6. Quadro demografico
A par re dai confi ni delle micro realtà territoriali
descri e nel primo capitolo è stato elaborato l’in-
dice di vecchiaia, sia a livello più disaggregato che
per regione.
La frammentazione delle USL della prima annua-
lità consente di cogliere con maggiore de aglio
le diff erenze locali, tra le quali si registrano valori
che vanno da 13 a 187 anziani ogni 100 bambini
e ragazzi, con un valore medio nazionale di 63
(tavola 6.1).
L’andamento nel tempo (tavole 6.2-6.4), aggre-
gando via via i territori per eff e o della ridefi ni-
zione degli ambi geografi ci delle ASL, evidenzia
il progressivo invecchiamento della popolazione:
raggiunta in media nazionale una sostanziale
parità fra ultra65enni e giovanissimi al di so o dei
15 anni all’inizio degli anni ‘90, l’indicatore supera
la soglia di 140 nel 2008 e raggiunge l’a uale
valore di 170.
Così come nel 1983 anche per il 2018 si osserva
una ragguardevole variabilità territoriale, da una
ASL campana ancora al di so o della parità (90)
fi no a una ASL ligure che fa registrare 260 anziani
ogni 100 bambini e ragazzi.
In generale, si vede come nel 1983 le aree cara e-
rizzate da un più alto indice di vecchiaia si concen-
trino nell’area del Paese riconducibile in par co-
lare alla Liguria e ai circostan territori piemontesi
ed emiliani, fi no a interessare alcune aree del cen-
tro Italia e cambiare gradatamente colore scen-
dendo verso le regioni meridionali e insulari.
Per cogliere al meglio la diff erenza fra i due anni
più lontani è stata elaborata una mappa dell’in-
dice di vecchiaia 2018 disegnata secondo i confi ni
delle USL del 1983 (tavola 6.5).
Ciò consente di notare anche per il dato più
recente la variabilità locale grazie alla maggior
disaggregazione.
Nelle tavole territoriali appena menzionate sono
riporta i valori regionali sia dell’indice di vec-
chiaia che della speranza di vita, passata dai 74,5
anni in media nazionale del 1983 agli 82,8 del
2018, valori che presentano disomogeneità sia a
livello territoriale che confrontando i due generi.
La tavola 6.6 perme e di cogliere queste diff e-
renze tramite le mappe dedicate alla speranza di
vita per provincia rela ve al 2016 (ul mo disponi-
bile) e al 1993 (per gli anni ‘80, e preceden , l’Istat
non diff onde l’indicatore provinciale).
Per entrambe le annualità le aree del centro e del
nord-est Italia mostrano valori di 2-3 anni più ele-
va di alcune aree del nord-ovest e sopra u o di
vaste porzioni del meridione, dove in par colare
per province come Napoli, Caserta, Caltanisse a
si rilevano per il ‘93 come per il 2016 valori fra i
più bassi della speranza di vita.
Un’ul ma elaborazione presentata prende in con-
siderazione la cosidde a popolazione pesata, vale
a dire la misurazione della popolazione mediante
un sistema di pesi che ene conto del diverso
assorbimento di risorse sanitarie a seconda
dell’età, traducendo quindi il numero di assisi
equivalen calcola in ragione di tali pesi, a ribui
alle diverse pologie di assistenza (ospedaliera, di
base e specialis ca, farmaceu ca, territoriale).
A questo scopo la popolazione del 1983 è stata
ponderata in base alle indicazioni della già citata
delibera CIPE 81/1984, mentre i residen 2018
sono sta pesa in base ai criteri desun dall’a o
184/2017 della Conferenza Stato-Regioni inte-
gra , per la sola farmaceu ca, con i pesi espos
dal Rapporto AIFA 2016 (tavola 6.7).
È interessante osservare come per il 1983 a valori
minimi del 96-97% si contrappongano massimi del
104% mentre per il 2018 il medesimo calcolo por
a 91-94% il minimo e a 106% il massimo, divario
amplifi cato dal diverso evolversi sia dell’invec-
chiamento della popolazione che del sistema di
pesi ado ato (cfr tavola 6.7).
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
33
Sper. Indice
Regione di vita vecch.
Piemonte 74,1 88,6
Valle d’Aosta 74,1 78,3
Lombardia 73,8 64,4
P.A. Bolzano 74,5 49,2
P.A. Trento 73,9 72,4
Veneto 74,2 63,6
Friuli V. G. 73,8 100,1
Liguria 74,9 126,3
Emilia Rom. 75,2 99,4
Toscana 75,7 98,7
Umbria 75,6 88,4
Marche 75,8 82,7
Lazio 74,9 56,0
Abruzzo 75,4 70,1
Molise 75,4 74,7
Campania 73,4 35,9
Puglia 74,9 39,9
Basilicata 75,2 52,2
Calabria 75,1 46,3
Sicilia 74,5 50,0
Sardegna 74,9 44,4
Italia 74,5 63,0
USL IV. USL IV.
minimo massimo
31,1 187,3
78,3 78,3
27,9 152,3
32,4 58,2
45,0 88,0
41,5 106,2
65,4 157,4
91,5 153,4
56,2 180,5
68,6 167,9
73,9 145,8
60,7 161,9
17,2 121,9
54,3 101,6
60,7 126,0
12,9 100,8
28,5 84,6
43,5 64,1
22,2 68,8
26,2 104,6
25,5 93,0
12,9 187,3
Tavola 6.1
Speranza di vita (anni) e indice di vecchiaia
per regione e provincia autonoma
e mappa dell’indice di vecchiaia
per Unità Sanitaria Locale - 1983
n.b. I da delle USL subcomunali
sono elabora per macro USL (cfr tav. 1.2).
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Sanità “Relazione
sullo stato sanitario del Paese 1981-83”
e Istat (popolazione al 1° gennaio 1983)
50 75 100 125 150 175 200 225
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
34
Sper. Indice
Regione di vita vecch.
Piemonte 77,2 147,2
Valle d’Aosta 76,7 130,6
Lombardia 77,0 112,8
P.A. Bolzano 77,7 78,3
P.A. Trento 77,8 113,1
Veneto 77,7 115,7
Friuli V. G. 76,8 174,0
Liguria 77,2 217,4
Emilia Rom. 77,8 181,2
Toscana 78,2 169,3
Umbria 78,3 153,4
Marche 78,9 141,1
Lazio 77,0 101,0
Abruzzo 78,1 112,9
Molise 78,1 112,2
Campania 76,2 56,7
Puglia 77,8 66,4
Basilicata 77,6 80,1
Calabria 77,4 70,0
Sicilia 76,6 73,9
Sardegna 77,4 74,6
Italia 77,3 104,3
ASL IV. ASL IV.
minimo massimo
92,0 250,6
130,6 130,6
70,1 246,2
54,4 97,9
113,1 113,1
67,8 196,7
139,2 252,4
198,1 239,1
125,6 297,6
117,7 211,8
140,7 192,3
116,0 201,3
67,2 141,4
101,6 132,9
108,0 200,5
26,7 109,6
53,7 77,8
69,3 95,2
48,6 85,7
63,5 95,2
61,2 90,8
26,7 297,6
Tavola 6.2
Speranza di vita (anni) e indice di vecchiaia
per regione e provincia autonoma
e mappa dell’indice di vecchiaia
per Azienda Sanitaria Locale - 1993
n.b. I da delle USL subcomunali
sono elabora per macro ASL (cfr tav. 1.3).
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Sanità
“Comuni per ASL” 1992-1993
e Istat (popolazione al 1° gennaio 1993)
50 75 100 125 150 175 200 225
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
35
Sper. Indice
Regione di vita vecch.
Piemonte 81,1 181,2
Valle d’Aosta 81,1 152,5
Lombardia 81,5 144,4
P.A. Bolzano 82,1 102,7
P.A. Trento 82,1 124,2
Veneto 81,8 139,7
Friuli V. G. 81,3 188,3
Liguria 81,1 240,7
Emilia Rom. 81,8 178,1
Toscana 81,8 189,6
Umbria 81,7 184,6
Marche 82,3 171,8
Lazio 81,0 142,1
Abruzzo 81,5 162,1
Molise 81,1 169,7
Campania 79,7 92,1
Puglia 81,6 117,0
Basilicata 81,6 144,3
Calabria 81,0 125,5
Sicilia 80,5 116,6
Sardegna 81,3 147,8
Italia 81,3 143,4
UST IV. UST IV.
minimo massimo
142,0 236,3
152,5 152,5
115,1 201,0
82,0 118,3
124,2 124,2
105,6 213,9
149,9 252,7
227,7 251,7
137,1 248,4
144,9 224,4
167,3 211,6
151,2 220,2
107,4 185,5
150,8 180,4
169,7 169,7
55,3 177,2
88,8 138,1
127,4 180,3
101,4 135,9
102,5 148,0
126,8 177,7
55,3 252,7
Tavola 6.3
Speranza di vita (anni) e indice di vecchiaia
per regione e provincia autonoma
e mappa dell’indice di vecchiaia
per Unità Sanitaria Territoriale - 2008
n.b. I da delle USL subcomunali
sono elabora per macro ASL (cfr tav. 1.4).
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Salute
“Comuni per ASL” 2008, Atlante ERA 2008
e Istat (popolazione al 1° gennaio 2008)
50 75 100 125 150 175 200 225
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
36
Sper. Indice
Regione di vita* vecch.
Piemonte 82,6 201,3
Valle d’Aosta 81,9 176,0
Lombardia 83,2 162,2
P.A. Bolzano 83,4 122,8
P.A. Trento 83,8 149,7
Veneto 83,3 167,7
Friuli V. G. 82,8 212,9
Liguria 82,7 252,4
Emilia Rom. 83,2 180,1
Toscana 83,3 201,4
Umbria 83,3 199,3
Marche 83,4 191,3
Lazio 82,7 158,5
Abruzzo 82,8 187,6
Molise 82,6 211,2
Campania 81,1 125,2
Puglia 82,8 162,5
Basilicata 82,4 186,7
Calabria 82,3 158,4
Sicilia 81,8 149,3
Sardegna 82,6 202,7
Italia 82,8 168,9
ASL IV. ASL IV.
minimo massimo
173,7 256,4
176,0 176,0
140,3 195,8
122,8 122,8
149,7 149,7
151,8 228,2
174,1 257,6
240,3 260,1
145,5 251,7
188,7 212,4
183,6 222,0
191,3 191,3
101,6 219,0
174,9 197,3
211,2 211,2
90,1 181,9
132,3 188,3
176,9 192,3
130,7 170,6
130,7 181,4
202,7 202,7
90,1 260,1
Tavola 6.4
Speranza di vita (anni) e indice di vecchiaia
per regione e provincia autonoma
e mappa dell’indice di vecchiaia
per Azienda Sanitaria Locale - 2018
n.b. I da delle 2 USL subcomunali di Roma
sono elabora per macro ASL (cfr tav. 1.5).
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Salute
“Comuni per ASL” 2018
e Istat (popolazione al 1° gennaio 2018)
50 75 100 125 150 175 200 225
* La speranza di vità è aggiornata al 2016,
ul mo anno disponibile.
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
37
Tavola 6.5
Mappa dell’indice di vecchiaia 2018
per Unità Sanitaria Locale
secondo i confi ni delle USL al 1983
n.b. I da delle USL subcomunali
sono elabora per macro USL (cfr tav. 1.2).
Fonte: elaborazione Nebo
su da Ministero della Sanità “Relazione
sullo stato sanitario del Paese 1981-83”
e Istat (popolazione al 1° gennaio 2018)
50 75 100 125 150 175 200 225
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
38
Tavola 6.6
Speranza di vita alla nascita (in anni) per provincia e genere *
79,00 80,00 81,00 82,00 83,00 84,00 85,00 86,00 72,50 73,75 75,00 76,25 77,50 78,75 80,00 81,25
Maschi Femmine
1993 1993
2016 2016
Fonte: elaborazione Nebo su da Istat* Si invita a prestare a enzione alla diversa scala ado ata per genere.
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
39
0,0 0,5 1,0 1,5
< 1
1-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
> 74
Peso
Età (anni)
1983
2018
Tavola 6.7
Assis equivalen (popolaz. pesata *) per 100 residen per regione e provincia autonoma
e mappa per Azienda Sanitaria Locale (confi ni ASL 2018 **)
96 97 98 99 100 101 102 103
Anno Anno
Regione 1983 2018
Piemonte 101,4 102,8
Valle d’Aosta 100,6 101,2
Lombardia 99,8 99,9
P.A. Bolzano 98,9 96,8
P.A. Trento 100,5 99,1
Veneto 99,9 100,3
Friuli V. G. 102,1 103,5
Liguria 103,2 106,1
Emilia Rom. 101,8 101,4
Toscana 102,0 102,7
Umbria 101,4 102,6
Marche 101,2 102,0
Lazio 99,3 99,1
Abruzzo 100,6 101,1
Molise 101,1 101,8
Campania 97,9 95,6
Puglia 98,3 98,8
Basilicata 99,4 100,2
Calabria 99,0 98,4
Sicilia 99,3 97,9
Sardegna 98,7 101,0
Italia 100,0 100,0
** I da delle ASL Roma 1, 2 e 3 sono elabora aggrega come macro ASL.
Nel 1983 il Comune di Roma, ASL 1-2, comprendeva l’a uale Comune di Fiumicino, ASL 3.
Fonte: elaborazione Nebo
su da Istat, CIPE, AIFA e Ministero della Salute
* pesi adottati
1983
2018
SSN
40
Rapporto Sanità 2018
40
Principali
materiali
consultati
Schema
delle annualità
elaborate
* Per i soli MMG anche 1980.
Ministero della Sanità / della Salute
- Relazione sullo stato sanitario del Paese
1980, 1981-1983, 1984-1986, 1987, 1992-1994
- Annuario sta s co del Servizio Sanitario Nazionale - 2008, 2013
- Rapporto annuale sull’a vità di ricovero ospedaliero - 2010, 2016
- Corrispondenze USL/ASL e Comuni - 1992, 2008, 2016
- Decreto Ministeriale del 13 se embre 1988
- Sito is tuzionale - www.salute.gov.it
Istat - Is tuto Nazionale di Sta s ca
- Annuario Sta s co italiano - 1983, 1985, 1993
- Demografi a in cifre - demo.istat.it
- I.Stat - da .istat.it
Ministero del Tesoro / dell’Economia e delle Finanze
- Relazione sulla situazione economica del Paese - 1982
- Ragioneria Generale dello Stato - Conto Annuale del Personale
Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
Delibera CIPE n. 81 del 20 dicembre 1984
Buzzi N., Cananzi G., Con S. et al.
ERA - Epidemiologia e Ricerca Applicata - 2008 (www.atlantesanitario.it)
Cananzi G.
Epidemiologia dei Servizi Sanitari: un modello informa zzato
di indicatori (Igiene e Sanità Pubblica, suppl. al n. 2-3/1997)
Capitolo e tema Disaggr. Annualità
1. Dalle USL alle ASL
Aziende sanitarie e ospedaliere Regione 1993 2016
Ambi territoriali e popolazione USL/ASL 1983 1993 2008 2018
2. Off erta ospedaliera
Pos le o pubblici e priva Regione 1981 1992 2010 2016
Degenza media Regione 1981 1992 2010 2016
Mobilità interregionale Regione 1986 2016
Indice di ospedalizzazione Regione 1986 1994 2008 2016
3. Discipline ospedaliere
Pos le o per area funzionale Regione 1981 1992 2010 2016
4. Personale dipendente
Medici e Infermieri Regione 1983 1994 2008 2016
5. Medicina di base *
Medici di med. gen. e Pediatri Regione 1985 1995 2008 2013
6. Quadro demografi co
Indice di vecchiaia USL/ASL 1983 1993 2008 2018
Speranza di vita Provincia 1993 2016
Popolazione pesata Regione 1983 2018
Il Rapporto Sanità è realizzato da Nebo Ricerche PA
senza nessun contributo is tuzionale o commerciale.
Da quasi trent’anni Nebo Ricerche PA è impegnata nei se ori
della ricerca sanitaria ed economica, coniugando la vocazione
scien fi ca della migliore tradizione accademica con l’a tudine
alla produ vità picamente privata.
La Società si occupa di ideare e realizzare modelli di indicatori
di supporto alle decisioni, con par colare cura per gli aspe
di rilevazione e reperimento di informazioni quali-quan ta ve,
archite ura e ges one di banche da e rela va interrogazione
e interpretazione, anche ricorrendo alla costruzione di chiavi di
le ura ad hoc e di classifi cazioni originali orientate a massimiz-
zare e o mizzare l’uso dei da in molteplici contes di diff e-
rente complessità.
Nell’ambito della Sanità pubblica Nebo è coautore di proge
interis tuzionali di rilievo nazionale, tra i quali “Prometeo -
Atlante della Sanità Italiana” ed “ERA - Epidemiologia e Ricerca
Applicata”, cura il portale “Profi li di Salute” per l’Is tuto
Superiore di Sanità, promuove e realizza il “Rapporto MEV(i) -
Mortalità evitabile (con intelligenza)”.
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