Content uploaded by David Fiacchini
Author content
All content in this area was uploaded by David Fiacchini on Feb 28, 2018
Content may be subject to copyright.
76
4.1 L’uomo e... le zanzare: che cosa
c’è da sapere e soprattutto da fare
di David Fiacchini
Alzi la mano chi non ha esclama-
to in pubblico (o pensato…. ad
alta voce!): ma le zanzare a cosa
servono?
Non staremo qui a convincervi sul
ruolo ecologico svolto in natura da
questi fastidiosi insetti, piuttosto…
approfittiamo per alcune indica-
zioni su come ridurre, in modo
relativamente semplice ed effica-
ce, la presenza delle zanzare.
IN GENERALE
Per colpire in modo efficace ed
ecologico questi inset ti occorre
conoscere l’anello debole del loro
ciclo biologico: la fase acquatica.
Le femmine adulte, le uniche che
pungono, una volta consumato il
loro pasto se ne vanno alla ricer-
ca di un sito umido idoneo per la
deposizione delle uova. A diffe-
renza delle zanzare “nostrane”,
Aedes albopictus (questo il nome
scientifico della zanzara tigre) è
molto meno esigente e depone
le uova quasi sempre in ambienti
artificiali prossimi alle abitazioni,
in siti dove l’acqua è presente
anche per pochissimi giorni: sotto-
vasi, tombini, pezzi di plastica, ecc.
In pochissimo tempo le uova si
schiudono e fuoriescono delle
larvette: sembrano dei piccoli
“vermicelli” grigiastri-marronci-
ni che si muovono inarcando il
corpo (formando delle “C”).
Dato che hanno bisogno di respi-
rare ossigeno devono portarsi
spesso in superficie, utilizzando
poi una sorta di “sifone respi-
ratorio” posto nella parte finale
dell’addome.
È questo il momento migliore per
azzerare lo sforzo riproduttivo di
decine e decine di femmine adul-
te: per ridurre la presenza della
zanzara tigre e tutti gli altri insetti
molesti con fase larvale acquatica
è però indispensabile che tutti i
cittadini divengano “consapevoli”
del proprio ruolo nel combatte-
re in modo ecologico (e, quindi,
prevenire) la diffusione di questi
insetti negli ambienti poten-
zialmente ospitali che possono
diventare veri e propri “focolai”.
Ecco, allora, alcuni consigli utili
che avranno tanto più effetto ed
efficacia quanto maggiore sarà il
numero di condomini, di vicini e/o
di familiari che li metteranno in
pratica.
OVITRAPPOLE
Per creare dei siti riproduttivi otti-
mali per la zanzara tigre basta
procurarsi dei vasetti di plastica
(vanno bene i contenitori dello
yogurt o quelli del mascarpone e
77
simili), disporli nel terreno in più
punti del giardino/area condomi-
niale, leggermente ombreggia-
ti, prossimi a piante, vasi di fiori,
grondaie, ecc.. Per facilitare l’in-
gresso delle femmine di zanzara
e la deposizione delle uova si può
inserire nel contenitore un piccolo
bastoncino o un ramoscello. Una
volta riempiti d’acqua, i conteni-
tori vanno controllati e svuotati
una volta alla settimana, così da
eliminare eventuali ovature/larve.
A questo punto la trappola può
essere nuovamente innescata
versando altra acqua e re-inse-
rendo il bastoncino.
Si tratta di un’azione semplice ma
di grande efficacia per eliminare
buona parte delle nuove genera-
zioni di zanzara.
SOTTOVASI
È l’oggetto più “amato” dalla
zanzara tigre per deporre le uova,
il focolaio più adatto alla sua
riproduzione. Evitate che l’acqua
vi ristagni per più di 4 – 5 gior-
ni consecutivi: basta svuotarlo
su terreno asciutto, su cemento
o sull’asfalto (non all’interno di
tombini o pozzetti!).
PNEUMATICI
Coloro che per qualsiasi ragio-
ne detengono pneumatici all’a-
perto devono fare particolare
attenzione affinché
non si formino picco-
le raccolte di acqua
al loro interno. Sarà
utile stoccare gli
pneumatici a pira-
mide, aver cura di
lasciarli asciutti e
coprirli per evitare
che l’acqua piovana vi ristagni.
Nel caso di ristagno d’acqua, vale
la regola dello svuotamento ogni
4 – 5 giorni.
CONDOMINI, VIVAI,
ROTTAMATORI DI AUTOMOBILI,
CANTIERI EDILI, ORTI URBANI
Oltre ai sottovasi e agli pneuma-
tici, le larve di zanzara tigre si
possono trovare anche in tombini,
barattoli, lattine, bacinelle e conte-
nitori per l’irrigazione degli orti e
delle piante da fiore, innaffiatoi,
fogli di nylon, buste di plastica,
ecc.. Se non si tratta di “trappole
involontarie” per larve di zanzare
che riusciamo a svuotare ogni 3-5
giorni (eliminando intere genera-
zioni di questi insetti), serve una
particolare cura nel non lasciare
tali contenitori e recipienti abban-
donati, né oggetti che permetta-
no il ristagno prolungato di acqua.
Qualora non si possa controllare
con frequenza settimanale questi
punti d’acqua, si può anche preve-
dere una copertura ermetica (con
78
rete zanzariera, tappi o coper-
chi) di fusti, bidoni, vasche & co.
impiegati negli orti e nei giardini.
VASCHE E FONTANE
ORNAMENTALI
Non introdurre i “famigerati”
pesci rossi o le altrettanto famose
gambusie il cui effetto predatorio
sulle larve di zanzare è molto, ma
molto modesto e, anzi, contro-
producente poiché questi pesci
si nutrono anche e soprattutto di
insetti utili e larve di anfibi.
Favorire, invece, la presenza dei
veri e propri predatori specie-
specifici ed in particolare i cole-
otteri acquatici, che si trovano in
abbondanza negli ambienti natu-
rali (NB: ci sono anche i tritoni,
le rane ed i rospi, ma si trovano
a loro agio solo in stagni “natura-
li”, dove c’è ombreggiamento di
piante e dove vi sono numerosi
rifugi sulla terraferma).
In questo caso occorre coinvol-
gere l’Amministrazione Comunale
per un programma di “natura-
lizzazione” delle vasche e delle
fontane ornamentali, favorendo la
presenza di insetti predatori delle
zanzare. Il loro effetto è duraturo
e permanente (a differenza delle
più o meno velenose sostanze
chimiche utilizzate sempre più
spesso che, in realtà, perdono
efficacia quasi subito: è infatti
sufficiente che giungano nel sito,
un paio di giorni dopo l’irrorazio-
ne chimica, anche soltanto una o
due zanzare a deporre le uova di
una futura generazione di
Aedes
albopictus
).
CIMITERI
I vasetti dei fiori in cui l’acqua
rimane per giorni sono ottimi
focolai di riproduzione. Quindi
anche nei cimiteri bisogna sfor-
zarsi di ricordare alcune regole:
non lasciare vasetti inutilizzati,
usare argilla espansa o sabbia
ove possibile, cambiare frequen-
temente l’acqua dei vasi con fiori
freschi.
PRODOTTI CON CUI COMBAT-
TERE LA ZANZARA TIGRE
Nei siti non di origine naturale
dove non sia possibile eliminare il
ristagno d’acqua per motivi strut-
turali (ma solo ed esclusivamente
in questi siti, altrimenti si perde in
efficacia), ad esempio nei tombi-
ni e nelle griglie di raccolta delle
acque piovane, si possono utiliz-
zare prodotti naturali a bassa
tossicità, come i formulati a base
di
Bacillus thurigensis israelensis
(si trovano nei consorzi agrari, nei
negozi specializzati in prodotti
biologici e anche nelle farmacie).
Aedes Albopictus
- Zanzara tigre
79
COME COMPORTARSI IN CASO
DI “INVASIONI” DI INSETTI…
SENZA FARSI PRENDERE DAL PANICO?
Non è facile, anche in
considerazione delle
situazioni di emer-
genza e della paura
che spesso prende il
sopravvento, risolve-
re in modo semplice
ed immediato un’in-
vasione di insetti
(a casa, a scuola o
in ufficio) sui quali
si conosce poco o
nulla per quel che
riguarda biologia,
comportamento ed
eventuale “perico-
losità”. Ecco, allora,
un semplice e gene-
rale prontuario per…
agire senza farsi
prendere dal panico
(che, nelle situazio-
ni di allarme, fa più
danni dell’emergen-
za stessa! O no?).
tMantenere sempre
la calma e verifica-
re il tipo di insetto, il
numero di esemplari,
il loro comportamen-
to, il luogo dove si
sono insediati (solo
se possibile, aprire le
finestre dell’ambien-
te “invaso” ed isolarlo
dal resto dell’edificio).
tEvitare compor-
tamenti che possa-
no essere ritenuti
“aggressivi” dagli
insetti, come agita-
re le mani, utilizza-
re giornali o scope
per scacciarli, ecc.,
evacuando la stanza
“invasa” seguendo
le regole e le proce-
dure valide per le
emergenze.
tQualora ci si doves-
se trovare in diffi-
coltà, non utilizzare
rimedi fai-da-te (es:
alcol, benzina o altre
sostanze infiamma-
bili e/o tossiche),
ma contattare subi-
to, anche solo per
Scutigera coleoptrata -
Scutigera
(foto: Luigi Giampieri)
80
un consiglio, i Vigili
del Fuoco (115) o la
sala operativa della
Protezione Civile
della Regione Marche
(840.001111).
tÈ sempre preferibi-
le la lotta ecologica
e biologica all’uso
degli insetticidi!
tNel caso si trat-
ti di uno sciame di
api, ricordarsi che la
normativa vigente
vieta la loro uccisio-
ne vista l’utilità per
l’uomo (produzio-
ne di miele, propoli,
ecc.) e… il fondamen-
tale ruolo ecologico
nell’impollinazione
delle piante.
tRagni, opilioni e
scutigere sono utilis-
simi predatori di
zanzare e mosche,
quindi… evitate di
ucciderli (al limite,
metteteli in un conte-
nitore e spostateli
all’esterno).
tLe formiche posso-
no essere tenu-
te lontano da casa
s e m p l i c e m e n t e
creando una “barrie-
ra” con il sale da
cucina e attirando-
le lontano dall’abi-
tazione con qual-
che briciola messa
di giorno in giorno
sempre più distante.
tPer ulteriori consi-
gli, rivolgetevi ad un
esperto (naturalista,
biologo, ecc.) tramite
il Parco del Conero,
le facoltà scientifi-
che dell’Università
di Ancona (Scienze
e Agraria) e i Musei
di Scienze Naturali
(vedere indirizzi in
questo paragrafo).
DAVID FIACCHINI
Coccinella septempunctata
- Coccinella comune (foto: Francesco Ribes)