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Collezione Ornitologica del Museo Zoologico di Napoli: Analisi e catalogazione dei rapaci diurni e notturni

Authors:
  • Kayla Nature srls

Abstract

Analisi e catalogazione dei rapaci diurni e notturni Introduzione Il Museo Zoologico di Napoli è caratterizzato da molteplici reperti ornitologici, risalenti al IX e XX secolo, raccolti in differenti località geografiche, alcuni dei quali provenienti da importanti collezioni storiche tra cui quella di Mario Schettino, realizzata tra il 1901 e il 1937 e poi donata al Museo, e quella di Cecilia Picchi, ornitologa fiorentina attiva a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento. Lo studio si focalizza sui rapaci diurni (Accipitriformes, Falconiformes e Cathartiformes) e notturni (Strigiformes) e ha come obiettivo la completa revisione della collezione, che prevede una consultazione dei registri cartacei seguita da un'eventuale riclassificazione dei singoli reperti, non di rado identificati in maniera errata, finalizzata ad un ulteriore scopo, consistente nella realizzazione di un catalogo multimediale di più facile e immediata consultazione. Risultati La collezione si compone di 319 reperti. All'interno dei rapaci diurni sono incluse 76 specie, a loro volta raggruppate in 42 generi, dove si evidenzia una maggioranza di individui appartenenti a specie europee. Infatti, per quanto concerne gli Accipitriformi, la specie più abbondante è la Poiana (Buteo buteo) con 20 individui. Invece, all'interno dell'ordine Falconiformes, la specie più rappresentativa è il Gheppio (Falco tinnunculus) con 26 individui. Per quanto riguarda gli Strigiformi, nel Museo sono conservate 19 specie diverse, raggruppate in 11 generi. Le specie con il maggior numero di individui sono Allocco (Strix aluco) e Barbagianni (Tyto alba), ciascuno con 7 campioni. Discussione Il lavoro di revisione e di ricatalogazione ha consentito la segnalazione di presenze inusuali per alcune specie a livello regionale, in tempi storici; ad esempio un individuo di Gufo reale (Bubo bubo), oggi estremamente localizzato e raro in Campania (Brichetti & Fracasso, 2003), rinvenuto nel 1911 presso il Bosco di Capodimonte, uno dei principali parchi urbani di Napoli; nonché un individuo di Nibbio reale (Milvus milvus), presente attualmente lungo l'Appennino campano con una bassa densità di popolazione (Brichetti & Fracasso, 2003), catturato nel 1927 all'interno del Cratere degli Astroni, ubicato tra l'Area Urbanistica di Napoli e i Campi Flegrei. Inoltre, la collezione comprende diverse specie peculiari dal punto di vista conservazionistico, inserite nella Lista Rossa IUCN. Tra queste: Capovaccaio pileato (Necrosyrtes monachus), classificato come Critically Endangered; Avvoltoio orecchiuto (Torgos tracheliotos) e Capovaccaio (Neophron percnopterus), entrambi inseriti come Endangered (BirdLife International, 2017). Materiali e metodi L'indagine è stata condotta durante il 2016, interessando circa 300 individui. Per la realizzazione del catalogo multimediale, come strumento di archiviazione e gestione dati, è stato utilizzata l'interfaccia software Microsoft Office Access, all'interno della quale sono state riportate ogni informazione utile riguardante i singoli reperti della collezione museale. Quindi sono stati trascritti tutti i cartellini originali e i dati riportati nei registri cartacei conservati negli archivi del Museo. È stato conferito un nuovo identificativo per un totale di 52 individui, sprovvisti del codice aggiornamenti. Dalla consultazione dei registri sono emersi alcuni errori di identificazione delle specie, si è dunque provveduto alla corretta determinazione delle stesse, inoltre per ciascun reperto si è provveduto ad un eventuale aggiornamento della nomenclatura specifica. Su ogni individuo è stata eseguita un analisi morfologica, registrandone i seguenti dati biometrici: tarso, becco, testa + becco, corda massima e coda. In caso di pessimo stato di conservazione, non sono state eseguite tutte le misurazioni previste. Successivamente ad ogni reperto è stata allegata una foto ritraente l'individuo assieme al proprio cartellino di riconoscimento. Fig.6 Abbondanza di reperti suddivisi per ordini. Fig.7 Provenienza dei reperti esotici. Fig.8 Generi più abbondanti presenti all'interno della collezione.
Andrea Senese1, Annino Zambardino1, Rosario Balestrieri1, Roberta Improta2
Collezione Ornitologica del Museo Zoologico di Napoli:
Analisi e catalogazione dei rapaci diurni e notturni
Introduzione
Il Museo Zoologico di Napoli è caratterizzato da molteplici reperti ornitologici, risalenti al IX eXX secolo,
raccolti in differenti località geografiche, alcuni dei quali provenienti da importanti collezioni storiche tra cui
quella di Mario Schettino, realizzata tra il 1901 e il 1937 e poi donata al Museo, e quella di Cecilia Picchi,
ornitologa fiorentina attiva a cavallo tra l’Ottocento eil Novecento.
Lo studio si focalizza sui rapaci diurni (Accipitriformes, Falconiformes e Cathartiformes) e notturni
(Strigiformes) e ha come obiettivo la completa revisione della collezione, che prevede una consultazione dei
registri cartacei seguita da un’eventuale riclassificazione dei singoli reperti, non di rado identificati in maniera
errata, finalizzata ad un ulteriore scopo, consistente nella realizzazione di un catalogo multimediale di più facile
e immediata consultazione.
Risultati
La collezione si compone di 319 reperti. All’interno dei rapaci diurni sono incluse 76 specie, a
loro volta raggruppate in 42 generi, dove si evidenzia una maggioranza di individui appartenenti
a specie europee.
Infatti, per quanto concerne gli Accipitriformi, la specie più abbondante è la Poiana (Buteo
buteo) con 20 individui. Invece, all’interno dell’ordine Falconiformes, la specie più
rappresentativa è il Gheppio (Falco tinnunculus) con 26 individui. Per quanto riguarda gli
Strigiformi, nel Museo sono conservate 19 specie diverse, raggruppate in 11 generi. Le specie
con il maggior numero di individui sono Allocco (Strix aluco) e Barbagianni (Tyto alba), ciascuno
con 7 campioni.
Discussione
Il lavoro di revisione e di ricatalogazione ha consentito la segnalazione di presenze inusuali per alcune specie a livello
regionale, in tempi storici; ad esempio un individuo di Gufo reale (Bubo bubo), oggi estremamente localizzato e raro in
Campania (Brichetti & Fracasso, 2003), rinvenuto nel 1911 presso il Bosco di Capodimonte, uno dei principali parchi
urbani di Napoli; nonché un individuo di Nibbio reale (Milvus milvus), presente attualmente lungo l’Appennino campano
con una bassa densità di popolazione (Brichetti & Fracasso, 2003), catturato nel 1927 all’interno del Cratere degli
Astroni, ubicato tra l’Area Urbanistica di Napoli e i Campi Flegrei. Inoltre, la collezione comprende diverse specie
peculiari dal punto di vista conservazionistico, inserite nella Lista Rossa IUCN. Tra queste: Capovaccaio pileato
(Necrosyrtes monachus), classificato come Critically Endangered; Avvoltoio orecchiuto (Torgos tracheliotos) e
Capovaccaio (Neophron percnopterus), entrambi inseriti come Endangered (BirdLife International, 2017).
Bibliografia
BirdLife International, 2017. IUCN Red List for birds.
Brichetti P., Fracasso G., 2003. Ornitologia Italiana. Vol. 1 Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna.
Brichetti P., Fracasso G., 2003. Ornitologia Italiana. Vol. 3 Stercorariidae-Caprimulgidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna.
Materiali e metodi
L’indagine è stata condotta durante il 2016, interessando circa 300 individui.
Per la realizzazione del catalogo multimediale, come strumento di archiviazione e gestione dati, è stato
utilizzata l’interfaccia software Microsoft Office Access,all’interno della quale sono state riportate ogni
informazione utile riguardante i singoli reperti della collezione museale. Quindi sono stati trascritti tutti i
cartellini originali e i dati riportati nei registri cartacei conservati negli archivi del Museo. È stato conferito un
nuovo identificativo per un totale di 52 individui, sprovvisti del codice museale d’origine.
Le informazioni raccolte e archiviate sono le seguenti: numero identificativo; codice protocollo; numero
cartellino o eventuale nuovo cartellino; data di revisione; rilevatore e collaboratori; nome comune, scientifico
ed eventuali sinonimi; località di raccolta; data di raccolta e di registrazione; raccoglitore; modalità di
acquisizione; descrizione del campione; collezione; collocazione; bibliografia; note e aggiornamenti.
Dalla consultazione dei registri sono emersi alcuni errori di identificazione delle specie, si è dunque provveduto
alla corretta determinazione delle stesse, inoltre per ciascun reperto si è provveduto ad un eventuale
aggiornamento della nomenclatura specifica. Su ogni individuo è stata eseguita un analisi morfologica,
registrandone i seguenti dati biometrici: tarso, becco, testa + becco, corda massima e coda. In caso di pessimo
stato di conservazione, non sono state eseguite tutte le misurazioni previste.
Successivamente ad ogni reperto è stata allegata una foto ritraente l’individuo assieme al proprio cartellino di
riconoscimento.
Fig.6 Abbondanza di reperti suddivisi per ordini. Fig.7 Provenienza dei reperti esotici.
Fig.8 Generi più abbondanti presenti all’interno della collezione.
1 Associazione ARDEA (Associazione per la Ricerca, la Divulgazione e l’Educazione Ambientale)
2 Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università di Napoli Federico II
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