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Analisi preliminari dell’ecologia spaziale degli uccelli pelagici dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno
De Rosa Davide1, Notorio Vincenza1, Fozzi Ilaria1,2, Mussi Barbara3, Vivaldi Carlotta3,Valerio Francesco1,4
1 ARDEA – Associazione per la Ricerca, la Divulgazione e l’Educazione Ambientale, Via Ventilabro n.6, 80126 Napoli
2 Osservatorio Faunistico del Parco Nazionale dell’Asinara, Loc. Tumbarino, Porto Torres (SS)
3 Oceanomare Delphis Onlus, Viale Rimembranze 14, Rimini
4 Conservation Biology Unit (UBC), Biology Department, University of Évora, Évora, Portugal
Abstract
Nel 2016 grazie alla collaborazione tra le associazioni Ardea ed Oceanomare Delphis, durante la campagna di ricerca Ischia Dolphin Project è stato effettuato uno studio preliminare sugli uccelli pelagici dell’Area Marina Protetta “Regno di
Nettuno”. I rilievi sono stati effettuati dal 1 maggio al 31 ottobre a bordo del veliero laboratorio Jean Gab, quando le condizioni meteo-marine erano buone. Tutti gli avvistamenti sono stati registrati con un codice comportamentale in una
scheda apposita. Sono stati avvistati circa 5000 individui appartenenti a 15 specie diverse, ma l’attenzione è stata focalizzata sulla Berta maggiore (Calenoctris diomedea), la Berta minore (Puffinus yelkuan) e il Gabbiano corso (Ichthyaetus
audouinii). Le due specie di berte utilizzano l’area per il reperimento della risorsa trofica, mentre il Gabbiano corso utilizza l’area anche per nidificare (colonia di Vivara). Le osservazioni sono concentrate nella zona del canyon sottomarino di
Cuma ed evidenziano anche il ruolo fondamentale dei pescherecci per il reperimento della risorsa trofica.
Introduzione
Una sempre maggiore sfida per gli ecologi consiste nel valutare le distribuzioni delle specie, al fine da adottare strategie e misure
di conservazione che garantiscano la loro protezione. Per questa ragione spesso aree di protezione sono designate laddove
esistono risorse strategiche per la specie in questione o dove risiede il maggiore numero di specie differenti. Gli ecologi, infatti, si
stanno avvalendo sempre più dell’aiuto di analisi spaziali per comprendere quanto distribuzioni di specie diverse siano
sovrapponibili, al fine ottimizzare pratiche di conservazione in termini di sforzi e costi. Attraverso l’analisi di metriche di
comparazione applicate ai loro pattern di distribuzione, il fine ultimo è stato quello di comprendere quanto le specie selezionate
(Berta maggiore, Berta minore e Gabbiano corso) usino aree simili tra loro.
Materiali e metodi
I rilievi sono stati effettuati dal 1 maggio al 31 ottobre 2016 a bordo del veliero laboratorio Jean Gab nel tratto di mare tra Capri e
Ponza quando le condizioni meteo-marine erano buone. Tutti gli avvistamenti sono stati registrati con un codice
comportamentale in una scheda apposita. La fase iniziale delle analisi è consistita nel calcolo dei pattern di distribuzione per
ciascuna specie. Quindi ci siamo avvalsi delle occorrenze georiferite e abbiamo applicato una funzione di Kernel density (Arcgis,
versione 10.1) ma utilizzando la variante del peso, che in questo caso era legata al numero di individui osservati in ciascuna
occorrenza. Come dimensione del bandwidth dei kernel abbiamo selezionato i seguenti: 1000,2000,4000,7000,10000.
Successivamente abbiamo calcolato tra combinazioni di specie diverse le seguenti metriche di comparazione: indice di
correlazione di Pearson (R v. 3.3.1, 2016)ed indice di similarità di Warren (attraverso il pacchetto SDMtool in R) che calcola,
attraverso un indice, il livello di sovrapposizione di due gradienti di distribuzione.
Risultati
Le fig. 1-2-3 mostrano i gradienti di distribuzione delle tre specie prese in esame nel tratto di mare tra Ponza e Capri. Le
osservazioni di Berta maggiore sono state 206,262 quelle di Berta minore e 17 quelle di Gabbiano corso. L’84%di queste si
riferiscono ad individui in foraggiamento. La fig. 4 mostra, per le combinazioni di specie analizzate, i risultati delle metriche
applicate: indice di correlazione di Pearson e di similarità di Warren.
Fig.1 Kernel Calenoctris diomedea Fig.2 Kernel Puffinus yelkuan Fig.3 Kernel Ichthyaetus audouinii
Discussione
La figura 4 mostra trend simili tra le specie, nonostante l’uso di metriche diverse. Per entrambe le metriche si nota una
correlazione/similarità media tra Berta maggiore e Berta minore a partire da scale basse. La correlazione aumenta all’aumentare
della dimensione dei kernel, suggerendo che aree di sovrapposizione siano molto più identificabili a scale medio/elevate che
localmente. Viceversa non è emersa nessuna sovrapposizione, se non a scale molto elevate, per entrambe le due specie di berte
ed il Gabbiano corso, che in questo sito ha abitudini prevalentemente costiere. Infine emerge chiaramente l’importanza del
Canyon di Cuma come area di foraggiamento per le berte nidificanti alle isole pontine e per la locale colonia di Gabbiano corso.
Ringraziamenti
Si ringraziano tutti i soci ARDEA e i volontari a bordo del Jean Gab che hanno partecipato alla raccolta dei dati
Fig.4 Confronto multi-scala tra combinazioni di specie tramite l’uso di metriche di comparazione