1. Fin dai primi studi di Kanner 1943, le descrizioni cliniche dell'autismo in- cludevano caratteristiche quali mancanza di attenzione, incapacità di relazione in- terpersonale, tendenza all'isolamento, evitamento dello sguardo, considerazione dell'altro come un oggetto, caratteristiche queste che individuavano la natura so- ciale del disturbo; non a caso, anche nei soggetti in cui si osservava
... [Show full abstract] un certo svi- luppo del linguaggio persistevano nel tempo, comunque, incapacità consistenti nei comportamenti sociali, ed in particolare per la funzione comunicativa la condivi- sione dell'attenzione e l'adeguatezza pragmatica degli enunciati rimanevano com- promesse. Tager-Flusberg 1994 parla nello specifico di dissociazione tra forma e funzio- ne nell'acquisizione del linguaggio, comunque di una marcata asincronia tra lo sviluppo della funzione comunicativa e l'acquisizione della grammatica da parte dei soggetti autistici. Esaminando in particolare l'uso dei pronomi di prima e se- conda persona, rileva che gli errori si concentrano sull'inversione io/tu e non sulla realizzazione grammaticale degli stessi all'interno della struttura sintattica (ad esempio per quanto concerne l'attribuzione delle marche di caso nominativo/ accusativo), pertanto si può ipotizzare che il problema consista nella comprensione della diversità pragmatica del ruolo tra parlante e ascoltatore, ma non nel tratta- mento degli aspetti sintattici del sistema pronominale. Ugualmente per l'acqui- sizione delle frasi interrogative, la studiosa rileva una limitata presenza di al- cune funzioni pragmatiche delle domande, ma non errori relativi alla loro forma grammaticale, quale per l'inglese l'inversione del soggetto e l'uso dell'ausiliare. Se ne conclude, dunque, che lo sviluppo del linguaggio non comporta di necessità un parallelo sviluppo della competenza comunicativa. Sulla base di questi primi studi sul rapporto fra lingua e comunicazione, vor- remmo cercare di meglio definire come capacità linguistica e capacità comunicati-