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Introduzione all’edizione italiana
Nell’accingerci a sviluppare la prima collana in lingua italiana
interamente dedicata agli approcci basati o riconducibili alla mindfulness,
abbiamo scelto di perseguire due obiettivi non sempre conciliabili. Da un
lato l’ambizione di voler offrire testi basati su solide evidenze scientifiche
in termini di efficacia e di applicabilità. Dall’altro il sogno di diffondere
al più vasto pubblico possibile conoscenze e tecniche psicologiche utili a
fronteggiare le sfide e le difficoltà che ognuno di noi affronta nella propria
vita. I programmi basati sulla mindfulness nascono infatti come “corsi” di
breve durata (solitamente 8 settimane) in cui si chiede ai partecipanti di
condurre, durante e al termine degli stessi, degli esercizi e delle pratiche
volte a ridurre un disagio e prevenirne il ripresentarsi in futuro.
Nel cercare dei testi che potessero coniugare tutto questo, il libro
scritto da Linda Carlson e Michael Speca di cui presentiamo la traduzione
italiana, si è imposto da subito come una sintesi perfetta. Affrontare il
cancro con la mindfulness rappresenta un giro di boa fondamentale in un
lavoro che ormai va avanti da oltre 20 anni. I due autori hanno infatti
sviluppato un protocollo specifico per pazienti oncologici basato sul lavoro
di Jon Kabat-Zinn. Quello che sarebbe poi diventato per gli specialisti
semplicemente MBCR, Mindfulness-Based Cancer Recovery (Carlson et
al. 2003), è una declinazione del primo programma di mindfulness nato
alla University of Massachusets School of Medicine: Mindfulness-Based
Stress Reduction (Kabat-Zinn 1982). Il gruppo di ricerca canadese della
University of Calgary ha infatti adattato il programma originario sulle
specificità del percorso oncologico e sulle esigenze delle persone che
devono affrontare tale percorso. Dall’inizio degli anni 2000 Carlson e
colleghi hanno accumulato una mole impressionante di dati di efficacia
che hanno reso il loro intervento il programma di mindfulness applicato
a patologie fisiche con più evidenze in assoluto (Piet et al. 2012, Zhang
et al. 2016).
Gli studi ci dicono che tale intervento porta a una riduzione significativa
del disagio psicologico nell’affrontare quel lungo, interminabile, indefinito
percorso che gli addetti ai lavori chiamano cancro. I recenti sviluppi della
terapia stanno infatti trasformando il cancro in una patologia cronica che
obbliga le persone a doversi confrontare con una costante minaccia che
XII Affrontare il cancro con la mindfulness
sembra racchiudere ogni pensiero, ogni emozione, ogni relazione.
I soli dati italiani ci dicono che nel corso della vita 1 uomo su 2 e 1
donna su 3 si ammaleranno; che il nostro Paese si attesta tra i Paesi a
più alto incremento dell’aspettativa di vita a 5 anni dalla diagnosi; che a
oggi oltre 3 milioni di persone convivono con questa patologia (AIOM-
AIRTUM 2015). Quello con cui ci dobbiamo confrontare è un problema
che non può essere gestito nell’emergenza o affidandosi soltanto alle
strategie di più immediato reperimento. L’oncologia rappresenta una
sfida che richiede un coinvolgimento globale di tutti gli attori coinvolti a
partire dai pazienti e dalle loro famiglie (Fioretto e Fasola 2015).
Da qui nasce l’obiettivo ambizioso e riuscito di Carlson e Speca di
sviluppare un programma di supporto per i pazienti oncologici che
fornisse loro degli strumenti per gestire l’impatto iniziale della diagnosi e
della terapia e poi la sfida di lungo termine rappresentata da quella che gli
oncologi chiamano assenza di malattia o remissione. Ed è infatti all’inizio
dei follow-up, dei controlli periodici, che più spesso le persone sentono
il bisogno di un supporto. Un supporto che possa offrire un beneficio
immediato e degli strumenti conoscitivi ed esperienziali che possano
essere gestiti autonomamente dalle persone. Affrontare il cancro con la
mindfulness nasce appunto dall’esigenza di offrire ai pazienti oncologici e
alle persone che vivono loro affianco simili strumenti. Il manuale è infatti
pensato come workbook che possa fungere da supporto professionale
per la conduzione di gruppi mindfulness in oncologia e come risorsa
di self-help per coloro che siano in cerca di spunti di riflessione per
comprendere l’impatto del cancro e alcune strategie utili a fronteggiarlo.
Simone Cheli
Responsabile Ricerca SOS Psiconcologia, Dipartimento Oncologico, USL
Toscana Centro – Presidente dell’Associazione Tages Onlus
Fabrizio Didonna
Coordinatore del Servizio per i Disturbi d’Ansia e dell’Umore presso la Casa
di Cura Villa Margherita di Arcugnano (VI) – Presidente dell’Istituto Italiano
per la Mindfulness (ISIMIND)
Bibliografia
AIOM-AIRTUM (2015). I Numeri del Cancro 2015. Intermedia Editore, Brescia.
Carlson L.E., Speca M., Patel K.D., & Goodey E. (2003). Mindfulness-based stress
reduction in relation to quality of life, mood, symptoms of stress, and immune
parameters in breast and prostate cancer outpatients. Psychosom Med 65, 4, 571-81.
Fioretto L., & Fasola G. (2015). Il Sistema Oncologia. Strutture, Dipartimenti e Processi di
Dipartimentalizzazione. Giovanni Fioriti Editore, Roma.
Kabat-Zinn J. (1982). An outpatient program in behavioral medicine for chronic
pain patients based on the practice of mindfulness meditation: theoretical
considerations and preliminary results. Gen Hosp Psychiatry 4, 1, 33-47.
Piet J., Würtzen H., & Zachariae R. (2012). The effect of mindfulness-based therapy
Introduzione all’edizione italiana XIII
on symptoms of anxiety and depression in adult cancer patients and survivors: a
systematic review and meta-analysis. J Consult Clin Psychol 80, 6, 1007-20.
Zhang M.-F., Wen Y.-S., Liu W.-Y., Peng L.-F., Wu X.-D., & Liu Q.-W. (2015).
Effectiveness of Mindfulness-based Therapy for Reducing Anxiety and
Depression in Patients With Cancer: A Meta-analysis. Medicine 94, 45, e0897.