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Differenze di genere e libri per
l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di
genere nei libri scolastici italiani
Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões
sobre os estereótipos de gênero nos livros
escolares italianos
Gender differences and books for children: reflections on
gender stereotypes in italian Schoolbooks
Gabriella Seveso*
Tradução: Liliana Laganá**
Revisão técnica (tradução): Daniela Finco***
* Professora de Pedagogia e das Instituições Educativas - Università degli Studi de Milano-Bicocca – Departamento de
Ciência Humanas para a formação. E-mail: gabriella.seveso@unimib.it.
** Nascida em Roma, Liliana Laganá emigrou para o Brasil em 1955, aos dezesseis anos. Licenciou-se e doutorou-se pelo
Departamento de Geografia da F.F.C.L. da U.S.P., onde foi docente por 25 anos. Escreveu vários contos sobre o tema da
imigração italiana no Brasil. Traduziu várias obras de grandes escritores italianos. Publicou, pela editora Casa Amarela,
A ÚLTIMA FÁBULA (2002) e TERRA AMADA (2005) e, pela editora Caros Amigos, ESTRELAS DO SUL (2014).
*** Professora do Departamento de Educação da Escola de Filosofia, Letras e Ciências Humanas da Universidade
Federal de São Paulo (EFLCH-Unifesp Guarulhos). Professora do Programa de Pós Graduação em Educação (PPGE -
EFLCH-Unifesp Guarulhos). Líder do Grupo de Pesquisa Pequena Infância, Cultura e Sociedade (Unifesp). Estudiosa,
dentre outras, das temáticas: Educação Infantil, Sociologia da Infância, linguagens infantis, culturas infantis e relações
de gênero.
RIASSUNTO
A partire dagli anni Settanta, in Italia si è avviata una
riflessione sull’importanza dei modelli di genere
presenti nella letteratura per l’infanzia.
Contemporaneamente, si è verificato um interessante
cambiamento nella produzione editoriale di testi di
narrativa rivolta a bambini/e e ragazzi/e, perché molte
case editrici hanno proposto storie e personaggi che
introducevano stereotipi non tradizionali riguardo al
genere. Un settore particolare di questa produzione è
quello dei libri scolastici. In questo ambito, c’è stata,
negli ultimi decenni, qualche riflessione che ha
sottolineato l’importanza dei modelli di identità e dei
codici di comportamento veicolati nei testi scolastici.
Inoltre, a livello europeo, è stato redatto un
regolamento che invita le case editrici a diventare
sensibili al problema delle differenze di genere
(Progetto POLITE). Nonostante questo, la produzione
sembra essere rimasta legata a immagini e modelli
molto stereotipati in senso tradizionale. Il contributo
ricostruisce la storia del dibattito italiano negli ultimi
decenni e propone i risultati di una micro ricerca svolta
in Lombardia su testi scolastici rivolti alla scuola
primaria.
Parole-chiave: Letteratura per l’infanzia. Stereotipi
di genere. Testi scolastici.
RESUMO
A partir dos anos Setenta, na Itália iniciou-se uma
reflexão sobre a importância dos modelos de gênero
presentes na literatura para a infância. Ao mesmo
tempo, verificou-se uma interessante mudança na
produção editorial de textos de narrativa dirigida a
meninos/as e jovens, porque muitas casas editoras
propuseram histórias e personagens que introduziam
estereótipos não tradicionais em relação ao gênero. Um
setor particular desta produção é o dos livros escolares.
Neste âmbito, houve, nos últimos decênios, alguma
reflexão que ressaltou a importância dos modelos de
identidade e dos códigos de comportamento
transmitidos nos textos escolares. Além do mais, a
nível europeu, foi redigido um regulamento que
convidava as casas editoras a se tornarem sensíveis ao
problema das diferenças de gênero (Projeto POLITE).
Apesar disso, a produção parece ter permanecido
ligada a imagens e modelos muito estereotipados no
sentido tradicional. Esta contribuição tem o fim de
reconstruir a história do debate italiano nos últimos
decênios e propor os resultados de uma micro pesquisa
realizada na Lombardia sobre textos escolares dirigidos
à escola primária.
Palavras-chave: Literatura para a infância.
Estereótipos de gênero. Textos escolares.
DOI: http://dx.doi.org/10.22476/revcted.v2i2.100
Differenze di genere e liri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei liri solastii italiani 108
(Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos)
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
ABSTRACT
Since the Seventies, in Italy, a reflection on
importance of gender patterns in the children’s
literature has began. At the same time, there was an
interesting change in the production of fiction
aimed at boys and girls: many publishers have
proposed stories and characters with non-
traditional gender stereotypes. An important area of
this production is the one of school books. Some
reflections pointed out the importance of patterns
and behaviors present in the school reading texts.
Besides, at the European level it has been drawn up
a regulation that invites publishers to be sensitive to
the problem of gender differences (Project
POLITE). Nevertheless, the production continues to
offer traditional stereotypes. This article
reconstructs the Italian debate in recent decades
and offers the results of a micro research carried out
in Lombardy about textbooks aimed to primary
school.
Keywords: Children’s literature. Gender
stereotypes. School books.
Letteratura per infanzia e differenze di
genere: una ricostruzione storica del
dibattito italiano degli ultimi decenni
La produzione editoriale rivolta a bambini/e e
ragazzi/e, in Italia, ha conosciuto negli ultimi decenni
un notevole sviluppo: le più affermate case editrici
hanno, infatti, inaugurato numerose collane rivolte a
questo pubblico, così come si sono affacciate nel
panorama editoriale nuove case editrici, a volte
interamente dedicate a questo settore. A fronte di una
crescita così consistente, la riflessione sull’importanza
di questo medium non ha conosciuto un incremento
così consistente: alcune autrici, a questo proposito,
ricordano come la letteratura per l’infanzia resti
“invisibile”, rilevando una scarsa attenzione critica nei
suoi confronti, forse proprio a causa della sua
complessità (BESEGHI, GRILLINI, 2011). La letteratura
per l’infanzia viene infatti percepita come una tipologia
di prodotto di secondaria importanza, e ciò causa una
grave inconsapevolezza della notevole influenza che
invece essa può svolgere nella vita di bambini e
bambine.
Literatura para a infância e diferenças de
gênero: uma reconstrução histórica do
debate italiano dos últimos decênios
A produção editorial para crianças e
jovens, na Itália, conheceu nos últimos
decênios um notável desenvolvimento: as
mais conhecidas casas editoras, de fato,
inauguraram numerosas coleções dirigidas a
esse público, além de aparecerem no
panorama editorial casas editoras quase
inteiramente dedicadas a esse setor.
Comparada com um crescimento tão
consistente, a reflexão sobre a importância
desse meio não conheceu um incremento tão
consistente: algumas autoras, a esse
propósito, lembram como a literatura para a
infância permanece "invisível", chamando a
atenção para a escassa atenção crítica em
relação a ela, talvez pela sua própria
complexidade (BESEGHI, GRILLINI, 2011).
A literatura para a infância é de fato
percebida como uma tipologia de
importância secundária, e isto causa uma
grave ignorância da influência notável que,
ao contrário, ela pode desenvolver na vida de
meninos e meninas.
Nesta nossa contribuição nos
demoraremos principalmente sobre a
problemática da presença de mensagens e de
estereótipos relativos às diferenças de gênero
presentes nos livros para meninos/as e
jovens.
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SEVESO, G.
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
In questo nostro contributo ci soffermeremo in
particolare sulla problematica della presenza di
messaggi e di stereotipi relativi alle differenze di genere
presenti nei libri per bambini/e e per ragazzi/e. Ci
sembra a questo proposito opportuno ricostruire
l’evoluzione della riflessione pedagogica in Italia
relativamente a questo specifico ambito; tale riflessione
si è affermata negli ultimi decenni ad opera di alcune
autrici: gli/le studiosi/e hanno sottolineato l’importanza
dei messaggi di genere veicolati da libri, fumetti, testi
scolastici, che raggiungono i soggetti in crescita e che
sovente vengono proposti dalle figure adulte non
sempre con l’adeguata consapevolezza.
Libri, fumetti e testi scolastici, infatti,
costituiscono un medium estremamente importante nel
processo di socializzazione e di acculturazione di
bambini/e e ragazzi/e: essi, grazie ad un universo di
trame, personaggi, situazioni, offrono ai soggetti in
crescita un mondo parallelo alla quotidianità,
immaginario e simbolico, che risulta per i piccoli/e
lettori/e affascinante e seducente e che indirizza loro
messaggi molto incisivi relativi al genere. Modelli e
significati presenti nella letteratura per l’infanzia e
l’adolescenza, infatti, costituiscono un fattore molto
determinante nel processo di identificazione e di
costruzione dell’identità di ciascuno/a.
Elena Gianini Belotti, che ha compiuto studi
pioneristici riguardo a questo tema, scriveva già nel
1978:
Riteniamo le storie per bambini più innocue di quanto
in realtà non siano. Invece, con questo mezzo, sono
trasmessi i valori culturali della società in cui viviamo,
cioè indicazioni precise di come si vive o si dovrebbe o
si vorrebbe che si vivesse, di ciò che è bene e di ciò che
è male, di ciò che è bello e di ciò che è brutto, di quello
che è augurabile e di quello che non lo è. (GIANINI
BELOTTI, 1978, p. 8).1
Proprio in quell’anno, questa autrice aveva curato
e pubblicato un libro che riuniva le ricerche sugli
stereotipi di genere presenti nella letteratura per
l’infanzia e per l’adolescenza negli USA e in Gran
1 Questa sottolineatura del ruolo di condizionamento pesante che la letteratura per l’infanzia ha svolto nella
storia della cultura occidentale, è ormai stato più volte sottolineato.
Parece-nos oportuno a este propósito
reconstruir a evolução da reflexão
pedagógica, na Itália, relativamente a esse
âmbito específico; tal reflexão afirmou-se nos
últimos decênios por obra de algumas
autoras: os/as estudiosos/as sublinharam a
importância das mensagens de gênero
veiculadas pelos livros, gibis, textos escolares,
que alcançam os sujeitos em seu crescimento
e que muitas vezes são propostos pelos
adultos sem uma consciência adequada.
Livros, gibis e textos escolares, de fato,
constituem um meio extremamente
importante no processo de socialização e de
aculturação de crianças e jovens: eles, graças
a um universo de tramas, personagens,
situações, oferecem aos sujeitos em
crescimento um mundo paralelo à
cotidianidade, imaginário e simbólico, que
resulta para os pequenos/as leitores/as
fascinante e sedutor e que transmite suas
mensagens muito incisivas no que diz
respeito ao gênero. Modelos e significados
presentes na literatura para a infância e a
adolescência, de fato, constituem um fator
muito determinante no processo de
identificação e de construção da identidade
de cada um/uma.
Elena Gianini Belotti, que realizou
estudos pioneiros sobre este tema, escrevia,
já em 1978:
Consideramos as histórias para crianças
mais inócuas do que realmente são. Ao
contrário, com este meio, são
transmitidos os valores culturais da
sociedade em que vivemos, isto é,
indicações precisas de como se vive ou
se deveria ou se desejaria que se vivesse,
do que é bom e do que é mau, do que é
belo e do que é feio, do que é desejável
daquilo que não o é. (GIANINI
BELOTTI, 1978, p. 8).1
Exatamente naquele ano, esta mesma autora
havia organizado e publicado um livro
que reunia as pesquisas sobre os estereótipos
de gênero presentes na literatura para a
infância e adolescência nos Estados Unidos e
na Grã
__________
1 Este papel de forte condicionamento que a literatura para a
infância des envolveu na históri a da cultura ocidental, foi mais
de uma vez sublinhado.
Differenze di genere e liri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei liri solastii italiani 110
(Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos)
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Bretagna.2 Queste indagini erano state realizzate su
testi rivolti a fasce di età differenti e in Paesi diversi, ma
facevano emergere in maniera sorprendente risultati
molto omogenei: la netta prevalenza di protagonisti
maschili, a fronte di figure femminili o assenti o di
secondo piano; il coinvolgimento dei maschi in attività
molto varie, avventurose, vitali e delle femmine in ruoli
passivi, sedentari, limitati; la rappresentazione anche
delle figure adulte molto stereotipata in base al sesso; le
caratteristiche della personalità di adulti/e e bambini/e
molto connesse con stereotipi di genere tradizionali
(bambine e donne dolci, educate paurose, gentili;
bambini e uomini coraggiosi, intelligenti, determinati
competitivi etc…). Questa indagine, condotta, come già
sottolineato nel lontano 1978, aveva dato luogo a un
documento stilato dalla casa editrice Mc Graw-Hill per
proporre testi non discriminanti nei confronti dei sessi.
Negli anni successivi, altri studi hanno analizzato
questa tematica anche nel contesto italiano, prendendo
in considerazione gli stereotipi di genere presenti nei
libri di narrativa per bambini/e e ragazzi/e e
sottolineando come tali stereotipi fossero veicolati in
vario modo: molto spesso, ad esempio, i protagonisti
delle avventure erano maschi, mentre alle figure
femminili venivano assegnati ruoli di sfondo e di
“spalla”; le attività e le situazioni in cui erano coinvolti
maschi e femmine erano molto diversificate a seconda
dell’appartenenza di genere; gestualità, oggetti,
ambienti erano anch’essi strettamente connessi con il
genere. La letteratura per l’infanzia e per l’adolescenza,
quindi, risultava essere un importante veicolo di
messaggi relativi alle differenze, messaggi molto
pervasivi, a volte impliciti, e certamente proprio per
questo più incisivi.
A questo riguardo, Emi Beseghi, la studiosa che in
Italia aveva inaugurato la riflessione su questi temi,
aveva messo in luce come la letteratura per ragazzi/e
fino a qualche decennio fa presentava piccoli e grandi
eroi maschili, riservando alle figure femminili un ruolo
di secondo piano, in particolare nei romanzi di
avventura:
questo – scriveva Beseghi – implica l’esclusione delle
bambine da quel genere, così ricco da un punto di
vista simbolico, che è l’avventura. Contenitore di temi
preziosi, come il viaggio, l’iniziazione, la libertà di
2 Il volume conteneva, infatti, questi studi: Weitzman, Lenore J.; Eifler, Deborah; Hokada, Elisabeth; Ross,
Catherine. L’educazione ai ruoli sessisti nei libri illustrati per bambini in età prescolare. Czaplinski,
Suzanne. Il sessismo nei libri illustrati. Lobban Gleys. I ruoli sessuali nei libri di lettura.
Bretanha2. Essas imagens haviam sido
realizadas sobre textos dirigidos a faixas de
idade diferentes e em países diferentes, mas
faziam emergir de maneira muito
surpreendente resultados muito
homogêneos: a nítida prevalência de
protagonistas masculinos, em confronto com
figuras femininas ausentes ou de segundo
plano; o envolvimento dos homens em
atividades muito variadas, aventurosas, vitais
e das mulheres em papéis passivos,
sedentários, limitados; também a
representação das figuras adultas
estereotipada com base no sexo; as
características da personalidade de
adultos/as e meninos/as muito ligada a
estereótipos de gênero tradicionais (meninas
e mulheres doces, educadas, medrosas,
gentis; meninos e homens corajosos,
inteligentes, determinados, competitivos
etc.). Esta pesquisa, conduzida, como já dito,
no longínquo 1978, deu origem a um
documento elaborado a um documento
redigido pela casa editora McGraw-Hill para
propor textos não discriminados em relação
aos sexos.
Nos anos sucessivos, outros estudos
analisaram esta temática também no
contexto italiano, levando em consideração
os estereótipos de gênero nos livros de
narrativa para crianças e jovens e ressaltando
como tais estereótipos fossem veiculados de
diversas maneiras: muitas vezes, por
exemplo, os protagonistas das aventuras
eram do sexo masculino, enquanto às figuras
femininas eram designados papéis de fundo
ou de "spalla"*; as atividades e as situações
em que eram envolvidas figuras do sexo
masculino e feminino eram muito
diversificadas conforme este ou aquele
gênero; gestualidades e objetos eram, eles
também, estritamente ligados ao gênero. A
literatura para a infância e a adolescência,
portanto, resultava ser um importante
veículo de mensagens relativas às diferenças,
mensagens muito difundidas, às vezes
implícitas, e certamente por isso mais diretas.
A esse respeito, Emi Beseghi, a estudiosa
que na Itália havia inaugurado a reflexão
sobre esses temas, havia evidenciado como a
literatura para jovens, até alguns decênios
atrás, apresentava pequenos e grandes heróis
masculinos, reservando às figuras femininas
um papel de segundo plano, principalmente
nos romances de aventura:
Isto - escrevia Beseghi - implica a
exclusão das meninas daquele tipo de
gênero, tão rico do ponto de vista
simbólico, que é a aventura. Contendo
temas preciosos, como a viagem, a
iniciação, a liberdade de
__________
2 O volume continha, de fato, estes estudos: Weitzman,
Lenore J.; Eifler, Deborah; Hokada, Elisabeth; Ross, Catherine.
L’educazione ai ruoli sessisti nei libri illustrati per bambini
in età prescolare. Czaplinski, Suzanne. Il sessismo nei libri
illustrati. Lobban Gleys. I ruoli sessuali nei libri di lettura.
* Nota da Revisora Técnica: o termo "spalla" refere-se a um
papel secundário, de pouca importância, de segundo plano.
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SEVESO, G.
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scoprire, di sperimentare, di conoscersi e di conoscere,
l’avventura si configura per le bambine come il luogo
di un interdetto (BESEGHI, 1992, p. 136).
Lo spazio riservato alle bambine restava, quindi,
l’interieur, con possibilità di azione, di conoscenza e di
scoperta molto limitate. Molte autrici ribadivano, a
questo proposito, come i tratti sfuggenti e gli spazi
limitati riservati alle bambine nella letteratura
tradizionale rimandavano a precisi messaggi di
suddivisione dei ruoli: si separava, infatti, così,
l’area di influenza maschile più collegata alla cultura,
più aperta ai saperi, al pubblico, più mirata al
prestigio e al potere, da quella femminile, più
circoscritta alla natura, all’istinto, chiusa nel privato,
soggetta alla dipendenza (ULIVIERI, 1995, p. 89).
Non solo: a sua volta, Roberto Faeti (1998)
metteva in luce come il destino delle bambine,
all’interno della narrativa tradizionale, era sovente
quello estremamente stereotipato di piccole vittime di
violenza o di passive figure intrappolate in trame
squallide che negavano loro qualsiasi creatività.
In questo panorama, solo pochi erano i casi di
bambine o ragazze che, nella letteratura, proponevano
ruoli e personalità alternative o “trasgressive”. Ulivieri
(1995) ricordava, ad esempio, come Louise Alcott già
nella seconda metà dell’Ottocento (1868-1869), avesse
dato vita nel suo celeberrimo Piccole donne sia a figure
femminili tradizionali (Meg, Amy) sia a figure meno
convenzionali, più complesse e per certi versi alternative
(Jo).3
Anche altri modelli stranieri rappresentavano una
vera e propria trasgressione rispetto agli stereotipi
presenti nella narrativa per ragazzi: Pippi Calzelunghe,
creatura ideata nel 1945 dalla scrittrice svedese Astrid
Lindgren proponeva una bambina indipendente, attiva,
ironica, ben lontana dalle tradizionali bambine
sottomesse, graziose e passive. Di questa portata quasi
eversiva era consapevole Donatella Ziliotto, che
traduceva e pubblicava Pippi in Italia nel 1958, e che
ricorda questa operazione editoriale con molta lucidità:
3 Il romanzo della Alcott fu tradotto in Italia solo parzialmente agli inizi del Novecento; ha poi conosciuto un
successo considerevole e ha certamente avuto un’influenza difficilmente quantificabile nell’immaginario anche
per le numerose trasposizioni televisive, gli sceneggiati, le serie di animazione.
descobrir, de experimentar, de se conhe-
cer e conhecer, a aventura se configura
para as meninas como um espaço
proibido (BESEGHI, 1992, p. 136).
O espaço reservado às meninas
permanecia, portanto o interieur, com
possibilidades de ação, de conhecimento e de
descoberta muito limitados. Muitas autoras
reafirmavam, a esse propósito, que as
características muito genéricas e
tradicionais* dos personagens femininos e os
espaços limitados reservados às meninas na
literatura tradicional remetiam a precisas
mensagens de subdivisão dos papéis: de fato,
separava-se, assim,
a área de influência masculina, mais
ligada à cultura, mais aberta aos
saberes, ao público, com vistas ao
prestígio e ao saber, daquela feminina,
mais circunscrita à natureza, ao instinto,
fechada na área privada, sujeita à
dependência (ULIVERI, 1995, p. 89).
Não só: por sua vez, Roberto Faeti (1998)
ressaltava como o destino das meninas, no
interior da narrativa tradicional, era muitas
vezes o extremamente estereotipado de
pequenas vítimas de violência ou de figuras
passivas presas em tramas empobrecidas que
lhes negavam qualquer criatividade.
Neste panorama, pouquíssimos eram os
casos de meninas ou garotas que, na
literatura, propunham papéis e
personalidades alternativas ou
"transgressivas". Ulivieri (1995) lembrava,
por exemplo, que Louise Alcott, já na metade
do século XIX (1868-1869), tinha dado vida,
em seu célebre Pequenas Mulheres, seja a
figuras femininas tradicionais (Meg, Amy)
seja a figuras menos convencionais, mais
complexas e sob certos ângulos alternativas
(Jo)3.
Também outros modelos estrangeiros
representavam uma verdadeira transgressão
em relação aos estereótipos presentes na
narrativa para jovens: Pippi Calzelunghe
(Píppi Meialonga no Brasil), criatura
idealizada em 1945 pela escritora sueca
Astrid Lindgren, propunha uma menina
independente, ativa, irônica, muito longe das
tradicionais meninas submissas, graciosas e
passivas. De sua importância quase
transgressiva era consciente Donatella
Ziliotto, que traduzia e publicava Pippi na
Itália em 1958, e que lembra essa operação
editorial com muita lucidez:
__________
3 O romance da Alcott foi traduzido na Itália só parcialmente
no início do século XX; depois conheceu um sucesso
considerável e teve certamente uma influência não possível de
quantificar no imaginário também pelas numerosas
transposições televisivas, os seriados, as séries de animação.
* Nota das organizadoras do Dossiê: a expressão "trattu
sfuggenti" não foi considerada em seu sentido original em
italiano (traços fugidios). Em concordância entre autora,
tradutora e revisora técnica, posta como está na tradução
explicita melhor a ideia contida no artigo.
Differenze di genere e liri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei liri solastii italiani 112
(Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos)
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
attraverso Pippi anche le bambine italiane seppero che
potevano sognare di diventare forti e indipendenti e
aspirare, da grandi, a scaraventare lontano da sé tutto
ciò che poteva costituire una prepotenza o un ostacolo
alla libertà di essere, di agire, di pensare (ZILIOTTO,
2008, p. 176)
La reazione del pubblico italiano, in parte di
sorpresa e di curiosità, in parte di perplessità e protesta,
testimonia, però, di come una protagonista così ironica
e così indipendente fosse percepita come un modello di
rottura, certamente meno tranquillizzante di quelli
tradizionali.4
Le figure di eroine rimasero, pertanto, salvo
queste eccezioni, ancora legate a cliché convenzionali,
fino agli anni Settanta, quando in Italia la letteratura
per l’infanzia conosceva invece una produzione che
cercava di uscire da questi stereotipi e di proporre nuovi
personaggi e nuove trame, in parte grazie agli stimoli
delle riflessioni delle studiose, in parte anche sulla
scorta dei movimenti femministi che in quel periodo
erano attivi sulla scena pubblica.
Solo per portare alcuni esempi, la casa editrice La
storia Editrice dava vita ad una fortunata serie che si
intitolava “Dalla parte delle bambine”, che proponeva
storie centrate sul problema della differenza di genere: i
racconti affrontavano l’argomento con grazia e con
ironia, ribaltando stereotipi tradizionali o attribuendo
alle figure femminili quella creatività, quella vitalità e
quella forza che la letteratura tradizionale aveva loro
negato.
Dobbiamo, però, ricordare, che non tutti i settori
della produzione rivolta all’infanzia e all’adolescenza
hanno conosciuto negli anni Settanta questa ventata
innovativa e questa spinta verso modelli più complessi,
molteplici e meno stereotipati: il mondo del fumetto, ad
esempio, ha tardato a rinnovarsi in questo senso,
continuando sovente a pubblicare storie in cui le figure
femminili si presentavano ancora molto convenzionali.
In molti casi, infatti, la produzione italiana era legata
alle traduzioni e trasposizioni statunitensi, con storie e
personaggi molto tradizionali. Basti pensare ai
personaggi femminili dei cartoni di Walt Disney
(Minnie, Paperina) che proponevano alle lettrici un
modello femminile molto stereotipato e schematico,
connesso con attività ed atteggiamenti leziosi, frivoli,
passivi:
4 Le avventure di Pippi Calzelunghe sono state trasposte in una serie televisiva solo nel 1970.
Por meio de Pippi, também as meninas
italianas souberam que podiam sonhar
se tornar fortes e independentes e
desejar, quando crescessem, arremessar
longe de si tudo que podia representar
uma prepotência ou um obstáculo à
liberdade de ser, de agir, de pensar
(ZILIOTTO, 2008, p. 176).
A reação do público italiano, em parte de
surpresa e de curiosidade, em parte de
perplexidade e protesta, testemunha, porém,
como uma protagonista tão irônica e tão
independente fosse percebida como um
modelo de ruptura, certamente menos
tranquilizadora do que tradicionais4.
As figuras de heroínas permaneceram
portanto, salvo alguma exceções, ainda
ligadas a clichês convencionais, até os anos
setenta, quando na Itália, a literatura para a
infância conhecia uma produção que
procurava sair desses estereótipos e propor
novas personagens e novas tramas, em parte
graças ao estímulo das reflexões das
estudiosas, em parte na esteira dos
movimentos feministas, que naquele período
eram muito ativos no cenário público.
Só para dar alguns exemplos, a casa
editora La Storia Editrice iniciava uma feliz
série que se intitulava "Dalla parte delle
bambine", que propunha histórias focadas
sobre o problema de diferença de gênero: os
contos enfrentavam o tema com graça e com
ironia, derrubando estereótipos tradicionais
ou atribuindo às figuras femininas aquela
criatividade, aquela vitalidade e aquela força
que a literatura tradicional lhes havia negado.
Contudo devemos lembrar que nem
todos os setores da produção para a infância
e a adolescência conheceram, nos anos
Setenta, esse ar inovador e esse impulso em
direção a modelos mais complexos, múltiplos
e menos estereotipados: o mundo dos gibis,
por exemplo, demorou a se renovar nesse
sentido, continuando muitas vezes a publicar
histórias em que as figuras femininas se
apresentavam ainda muito convencionais.
Em muitos casos, de fato, a produção italiana
estava ligada às traduções e transposições
norte-americanas, com histórias e
personagens muito tradicionais. Basta
lembrar as personagens femininas dos
cartões animados de Walt Disney (Minnie,
Margarida) que propunham às leitoras um
modelo feminino muito estereotipado e
esquemático, ligado a atividades e atitudes
afetadas, frívolas, passivas:
__________
4 As aventuras de Pippi Calzelunghe foram apresentadas
numa série televisiva somente em 1970.
113
SEVESO, G.
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
il modello proposto alle bambine e alle ragazzine è
quello di una donna leziosa e seduttiva,
apparentemente fragile e svagata, che deve sfruttare la
propria avvenenza non al fine di coltivare proprie
ambizioni o talenti personali, ma allo scopo di
assicurarsi un ‘buon partito’, inteso sia come partner
economicamente dotato, sia come compagno capace
di risolvere guai e situazioni avverse (SEVESO, 2000,
p. 32).
La riflessione su una particolare tipologia
di prodotto: i libri scolastici
La produzione di testi scolastici ha costituito in
Italia un settore editoriale a parte che ha conosciuto uno
sviluppo notevole negli ultimi decenni, sia perché molte
case editrici vi si sono impegnate, sia perché le
indicazioni ministeriali, le sperimentazioni messe in
atto nelle scuole, i cambiamenti nelle pratiche
scolastiche hanno richiesto una produzione sempre più
ampia e diversificata.
Questo genere di prodotti, come sottolineano
molte autrici, costituisce un veicolo importantissimo per
la trasmissione di modelli di genere, sia per le trame e i
personaggi che presenta, a volte associati con contenuti
apparentemente “neutri” (o ritenuti tali dalle
insegnanti), sia per l’incisività delle immagini.
Rispetto a questo particolare ambito Tilde Giani
Gallino già nel lontano 1973 aveva pubblicato un
interessante articolo che presentava l’analisi di una
decina di testi adottati nelle scuole elementari italiane:
l’analisi metteva in luce come la stragrande
maggioranza dei protagonisti fossero figure maschili;
rilevava poi come le figure femminili, meno presenti,
fossero anche confinate in ruoli molto secondari e
passivi; sottolineava infine come anche le attività, le
caratteristiche, gli ambiti di azione fossero molto
diversificati in correlazione al genere (con associazione
fra maschile e avventura, azione, spazi aperti e illimitati,
e fra femminile e passività, spazi limitati, azioni
domestiche e quotidiane).
Queste considerazioni avevano dato l’avvio ad un
filone di ricerca, che, a partire da quegli anni, ha cercato
di svelare la presenza molto massiccia di stereotipi
O modelo proposto às meninas e às
adolescentes é o de uma mulher afetada
e sedutora, aparentemente frágil e
despreocupada, que deve aproveitar a
própria formosura não para cultivar
ambições próprias ou talentos pessoais,
mas com o fim de assegurar para si um
"bom partido", entendido seja como
companheiro economicamente dotado,
seja como companheiro capaz de
resolver problemas e situações adversas
(SEVESO, 2000, p. 32).
A reflexão sobre uma particular tipologia de
produto: os livros escolares
A produção de textos escolares
representou na Itália um setor editorial à
parte, que conheceu um desenvolvimento
notável nos últimos decênios, seja porque
muitas casas editoras se empenharam nisso,
seja porque as indicações ministeriais, as
experimentações realizadas nas escolas e as
mudanças nas práticas escolares exigiram
uma produção cada vez mais ampla e
diversificada.
Este tipo de produto, como salientam
muitas autoras, constitui um veículo muito
importante para a transmissão de modelos de
gênero, seja pelas tramas e as personagens
que apresenta, às vezes associados a
conteúdos aparentemente "neutros" (ou
considerados tais pelas docentes), seja pela
força das imagens.
Em relação a este âmbito de imagens,
Tilde Giani Gallino, já no longínquo 1973,
havia publicado um interessante artigo que
apresentava a análise de uma dezena de
textos adotados nas escolas primárias
italianas: a análise demonstrava como a
maioria dos protagonistas eram figuras
masculinas; revelava em seguida como as
figuras femininas, menos presentes, eram
também confinadas em papéis muito
secundários e passivos; ressaltava, enfim,
como também as atividades, as
características, os âmbitos de ação eram
muito diversificados em correlação ao gênero
(com associação entre masculino e aventura,
ação, espaços abertos e ilimitados, entre
feminino e passividade, espaços limitados,
ações domésticas e cotidianas).
Estas considerações haviam
impulsionado uma linha de pesquisas que, a
partir daqueles anos, procurou revelar a
presença muito maciça de estereótipos
Differenze di genere e liri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei liri solastii italiani 114
(Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos)
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
nell’editoria scolastica. Un momento molto significativo
di questo percorso di riflessione è costituito dalla
pubblicazione di un volume, Immagini maschili e
femminili nei testi per le elementari, curato da
Rossana Pace nel 1985, che risultava notevole, oltre che
per i contenuti, anche perché aveva visto la luce grazie
all’iniziativa della Commissione Nazionale per la
Realizzazione delle Pari opportunità fra Uomo e Donna:
un segnale, quindi, di un interesse anche da parte del
mondo politico ed istituzionale verso questi importanti
temi educativi.
Qualche anno dopo, la pedagogista Simonetta
Ulivieri sottolineava ancora come le figure femminili
presenti nei libri scolastici a partire dall’Unità d’Italia in
poi rispondevano a uno stereotipo estremamente rigido
e tradizionale (1990). Questa autrice ribadiva come nel
dopo guerra “la figura femminile che emerge più
ricorrentemente nei libri di testo è quella che potremmo
definire ‘donna angelicata’, ovvero religiosa che veglia
gli ammalati, santa chiamata a svolgere una missione di
sacrificio e di fede, angelo benefico che intercede tra
terra e cielo, ed inoltre Fata e Madonna” (ULIVIERI,
1995, p. 99-100). Accanto a questa figura irreale, era
possibile incontrare anche donne reali, ma sempre
casalinghe, impegnate nel loro ruolo di madri, o in ruolo
molto secondari e insoddisfacenti. Solo nei libri di testo
degli anni Settanta, secondo Ulivieri, apparivano i primi
timidi e lenti cambiamenti nelle rappresentazioni delle
figure maschili e femminili.
A partire da questi studi, e anche dalle
sollecitazioni internazionali riguardo alla tematica della
discriminazione di genere (prima fra tutte la
Piattaforma di Pechino del 1985), in Europa si era giunti
alla elaborazione del Progetto POLITE (Pari
Opportunità e Libri di Testo), che, come è possibile
leggere, intendeva affrontare il problema delle
discriminazioni di genere nei testi scolastici con
adeguati provvedimenti:
POLITE è un progetto europeo di
autoregolamentazione per l’editoria scolastica nato
con l’obiettivo di promuovere una riflessione
culturale, didattica ed editoriale il cui esito sia quello
di ripensare i libri di testo in modo tale che uomini e
donne, protagonisti della cultura, della storia, della
politica e della scienza siano presenti sui libri di testo
senza discriminazioni di sesso.
(http://www.aie.it/polite)
Concretamente, il Progetto POLITE si proponeva
di pubblicare testi scolastici che avessero alcune
na editoria escolar. Um momento muito
significativo deste percurso de reflexão é
constituído pela publicação de um volume,
Immagini maschili e femminili nei
testi per le elementari, aos cuidados de
Rossana Pace em 1985, notável, além dos
conteúdos, porque havia sido possível graças
à iniciativa da Comissão Nacional para a
Realização de Iguais Oportunidades entre
Homem e Mulher: um sinal, portanto, de um
interesse também por parte do mundo
político e institucional em relação a esses
importantes temas educativos.
Alguns anos depois, a pedagoga
Simonetta Uliveri ressaltava ainda como as
figuras femininas nos livros escolares, a
partir da Unidade da Itália, respondiam a um
estereótipo extremamente rígido e
tradicional (1990). Esta autora ressaltava
como no pós-guerra "a figura feminina que
emerge de modo mais recorrente nos livros
de texto é aquela que poderíamos definir "
mulher anjo", ou seja: religiosa que cuida dos
doentes, santa chamada a desenvolver uma
missão de sacrifício e fé, anjo benéfico que
intercede entre terra e céu, além de Fada e
Madona" (ULIVERI, 1995, p. 99-100). Ao
lado desta figura irreal, era possível
encontrar também mulheres reais, mas
sempre domésticas, empenhadas em seu
papel de mãe, ou em papéis muito
secundários e insatisfatórios. Somente nos
livros de texto dos anos Setenta, de acordo
com Uliveri, apareciam as primeiras tímidas
e lentas mudanças nas representações das
figuras masculinas e femininas.
A partir desses estudos, e também das
solicitações internacionais em relação à
temática da discriminação de gênero
(primeira entre todas a Plataforma de
Pequim de 1985), na Europa se havia
chegado à elaboração do Projeto POLITE -
Pari Opportunità e Libri di Testo (Iguais
Oportunidades e Livros de Texto), que, como
é possível ler, entendia enfrentar o problema
das discriminações de gênero nos textos
escolares com providências adequadas:
POLITE é um projeto europeu de
autorregulamentação para a editoria
escolar, nascido com o objetivo de
promover uma reflexão cultural,
didática e editorial, cujo êxito era o de
repensar os livros de texto de modo tal
que homens e mulheres, protagonistas
da cultura, da história, da política e da
ciência fossem presentes nos livros de
texto sem discriminação de sexo
(http://www.aie.it/polite).
Concretamente, o Projeto POLITE
propunha-se publicar textos escolares que
tivessem algumas
115
SEVESO, G.
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
fondamentali caratteristiche: evitare sessismo e
stereotipi sessuali; fornire rappresentazioni equilibrate
delle differenze; promuovere la formazione a una
cultura della differenza di genere; ripensare il
linguaggio. Aggiornare e adeguare la scelta delle
illustrazioni.
Anche l’Associazione Italiana editori, nel 1999,
siglava questo progetto, elaborando un interessante
Codice di Autoregolamentazione, con l’obiettivo di
proporre nei libri di testo un’ottica che valorizzasse
entrambi i generi.
Le riflessioni su libri scolastici, donne
insegnanti, linguaggi sessisti
Nel frattempo, negli anni Ottanta e Novanta del
secolo scorso, la denuncia della presenza di stereotipi
sessisti nei testi scolastici, correva parallelamente ad
una riflessione sempre più attenta ed approfondita
riguardo al ruolo delle donne nella scuola, alle
considerazioni sull’uso del linguaggio nei contesti
educativi e scolastici e più in generale nella quotidianità.
La riflessione sul ruolo delle donne nella scuola
era partita già con la pubblicazione del celebre testo di
Elena Gianini Belotti Dalla parte delle bambine
(1973), che analizzava le interazioni fra insegnanti di
scuola dell’infanzia e bambini/e, rivelando come
l’adulto all’interno dei contesti educativi perpetuava in
maniera molto pesante e inconsapevole i più
tradizionali stereotipi maschili e femminili. Queste
considerazioni, che apparivano quasi sconcertanti
all’epoca, si accompagnavano ad una sempre più vasta
letteratura che studiava il fenomeno ormai inarrestabile
della femminilizzazione dell’insegnamento. Le ricerche
sottolineavano, infatti, come la presenza ormai
dilagante delle donne nell’insegnamento era legata sia
alla scarsa considerazione sociale del ruolo docente sia a
stereotipi molto radicati che vedevano il lavoro di cura
come pertinente per natura alle donne (CHISTOLINI,
1983). Più recentemente, è stato ribadito come proprio
la femminilizzazione ha avuto l’effetto paradossale di
neutralizzare la politica della contestazione e
l’emancipazione delle donne, proprio perché le
características fundamentais: evitar
linguagens sexistas e estereótipos sexuais;
fornecer representações equilibradas das
diferenças; promover a formação de uma
cultura da diferença de gênero, repensar a
linguagem. Modernizar e adequar a escolha
das ilustrações.
Também a Associação Italiana Editores,
em 1999, adotou esse projeto, elaborando um
interessante Codice di
Autoregolamentazione, com o objetivo de
propor nos livros de textos uma ótica que
valorizasse ambos os gêneros.
As reflexões sobre os livros escolares,
mulheres professoras, linguagens sexistas
Enquanto isso, nos anos Oitenta e
Noventa do século passado, a denúncia da
presença de estereótipos sexistas nos textos
escolares corria paralelamente a uma reflexão
cada vez mais atenta e detalhada em relação
ao papel das mulheres na escola, às
considerações sobre o uso da linguagem nos
contextos educativos e escolares e, de modo
mais geral, no cotidiano.
A reflexão sobre o papel das mulheres na
escola já se iniciara com a publicação do
célebre texto de Elena Gianini Belotti: Dalla
parte delle bambine (1973), que analisava
as interações entre professoras da escola da
infância e meninos/as, revelando como o
adulto, no interior dos contextos educativos,
perpetuava de maneira muito forte e
inconsciente os mais tradicionais
estereótipos masculinos e femininos.
Essas considerações, que na época
pareciam quase perturbadoras, eram
acompanhadas por uma literatura cada vez
mais vasta, que estudava o fenômeno
irrefreável irrestringível da presença
feminina no ensino. As pesquisas, de fato,
ressaltavam como a extensa presença das
mulheres no ensino estava ligada seja à
escassa consideração social do papel de
docente seja aos estereótipos muito
enraizados que viam o trabalho de cuidados
como pertencente por natureza às mulheres
(CHISTOLINI, 1983). Mais recentemente,
provou-se como justamente essa presença
feminina teve o efeito paradoxal de
neutralizar a política de contestação e
emancipação das mulheres, exatamente pelo
fato de
Differenze di genere e liri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei liri solastii italiani 116
(Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos)
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
insegnanti hanno veicolato messaggi tradizionali:
benché le donne – scrive De Conciliis- grazie
all’istruzione di massa, siano diventate la parte più
colta e potenzialmente più avanzata (per non dire
rivoluzionaria) della società italiana, il lessico
scolastico che le ha formate è inconsciamente
femminile nel senso della subalternità e
dell’inferiorità (DE CONCILIIS, 2012, p. 47)
Contemporaneamente, a partire dagli anni
Novanta, vedevano la luce anche alcuni stimolanti lavori
sul tema del sessismo nella lingua: rilevante, a questo
riguardo, i volumi pubblicati da Alma Sabatini,
Raccomandazioni per un uso non sessista della
lingua italiana (1986) e Il sessismo nella lingua
italiana (1986), all’interno dei quali la studiosa illustra
i risultati delle sue ricerche su linguaggio nei mass
media e nell’editoria scolastica e mette in rilievo i
numerosi e pervasivi usi e modi discriminatori presenti
nella lingua e gli altrettanto consistenti stereotipi di
genere.
Dopo il 2000: le ricerche più recenti
Dall’inizio di questo secolo, le ricerche
sull’editoria per l’infanzia hanno conosciuto, pur in un
ambito ancora limitato, uno sviluppo interessante e
stimolante, così come le riflessioni sul linguaggio e
quelle sul ruolo delle donne nelle istituzioni educative e
scolastiche. Contemporaneamente, dobbiamo
sottolineare come la realtà di chi cresce è divenuta
sempre più complessa, fluida, difficilmente definibile,
come tutti gli studi sociologici e pedagogici ribadiscono.
Riguardo alla letteratura per l’infanzia e per
l’adolescenza, la produzione delle case editrici ha visto
affermarsi testi che affrontano in maniera curiosa ed
interessante la tematica delle differenze di genere: si
sono diffusi, accanto a testi più tradizionali, libri anche
rivolti ai piccoli o addirittura a piccolissimi che
propongono storie e personaggi non convenzionali (si
vedano alcuni libri editi da Coccole Books, da Giunti
Kids, e tutta la produzione di Settenove, ad esempio).
Alcune case editrici hanno dato vita a collane che
propongono storie non scontate né stereotipate:
citiamo, solo a titolo di esempio, la collana “Principesse
favolose”, di Emme Edizioni, che mette in scena
protagoniste coraggiose, determinate, a volte anche
bizzose, creative, complesse. Questa torsione della
as professoras terem veiculado mensagens
tradicionais:
Apesar de as mulheres - escreve De
Conciliis - graças à instrução de massa
tenham se tornado a parte mais culta e
potencialmente mais adiantada (para
não dizer revolucionária) da sociedade
italiana, o léxico escolar que as formou é
inconscientemente feminino no sentido
da subordinação e da inferioridade (DE
CONCILIIS, 2012, p. 47).
Contemporaneamente, a partir dos anos
Noventa, apareciam também alguns
trabalhos interessantes sobre o tema do
sexismo na língua: relevantes, a esse
propósito, os volumes publicados por Alma
Sabatini, Raccomandazioni per un uso
non sessista della lingua italiana (1986)
e Il sessismo nella lingua italiana
(1986), no interior dos quais a estudiosa
ilustra os resultados das suas pesquisas na
linguagem dos meios de comunicação de
massa e na editoria escolar, e ressalta os
numerosos e destruidores usos e modos
discriminatórios presentes na língua e os
igualmente consistentes estereótipos de
gênero.
Depois de 2000: as pesquisas mais recentes
Desde o início deste século, as pesquisas
sobre a editoria para a infância, assim como
as reflexões sobre a linguagem e sobre o
papel das mulheres nas instituições
educativas e escolares, conheceram, embora
em âmbito ainda limitado, um
desenvolvimento interessante e estimulante.
Contemporaneamente, devemos ressaltar
como a realidade de quem cresce se tornou
cada dia mais complexa, fluida, dificilmente
definível, como confirmam todos os estudos
sociológicos e pedagógicos.
No que diz respeito à literatura para a
infância e a adolescência, a produção das
casas editoras viu afirmarem-se textos que
enfrentam, de maneira curiosa e interessante,
a temática de diferenças de gênero: ao lado
dos textos mais tradicionais, difundiram-se
livros interessando os pequenos, ou até os
pequeninos, que propõem histórias e
personagens não convencionais (alguns
livros publicados pela Coccole Books, por
Giunti Kids, e toda a produção de Settenove,
por exemplo). Algumas casas editoras
iniciaram coleções que propõem histórias
não comuns nem estereotipadas: citamos,
apenas a título de exemplo, a coleção
"Principesse favolose", de Emme Edizioni,
que põe em cena protagonistas corajosas,
determinadas, às vezes birrentas, criativas,
complexas. Esta guinada da
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SEVESO, G.
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
produzione verso storie, personaggi e rappresentazioni
figurative non tradizionali è rilevata anche dalle ricerche
e dagli studi più recenti (LAZZARATO, ZILIOTTO,
1987).
A fronte di questo svecchiamento dei modelli
presenti nella narrativa per l’infanzia e per
l’adolescenza, si è assistito a fenomeni contraddittori o
addirittura discutibili nell’ambito degli interventi
politici e nella società: recentemente, alcune forze
politiche o alcuni singoli esponenti, hanno assunto
prese di posizioni molto curiose. Si è giunti, in alcuni
casi, a polemiche anche molto violente, ma
estremamente fuorvianti, riguardo alla letteratura per
l’infanzia: si tratta di polemiche che hanno purtroppo
portato notevole confusione soprattutto a livello
divulgativo, fino a giungere a indicare come pericolosi
alcuni testi ormai classici che riguardano il tema delle
identità e delle differenze più in generale (si veda
Piccolo blu, piccolo giallo, di Leo Lionni o dello
stesso autore, Pezzettino)5.
In altri ambiti, i segnali presenti nella produzione
editoriale, risultano invece contraddittori. Nel fumetto,
assistiamo, da un lato, alla pubblicazione di prodotti
molto convenzionali: i giornalini di Walt Disney ancora
propongono personaggi che aderiscono a cliché molto
scontati e tradizionali e hanno messo in atto la scelta di
diversificare giornalini rivolti a bambini e ragazzi da
quelli rivolti alle bambine e ragazze (che appaiono però
connotati in maniera molto tradizionale e stereotipata
fin dalla copertina, con prevalenza di colore rosa, di
rubriche focalizzate sull’estetica e così via..). Si veda, a
questo proposito, il mensile Storie con il fiocco che
propone racconti con le protagoniste classiche della
Walt Disney, eroine travolte in avventure
strappalacrime, o leziose, o inconsistenti. L’aspetto più
significativo è inoltre costituito in questo caso dalle
rubriche presenti in questi giornaletti che offrono alle
piccole lettrici ricette di cucina, consigli di psicologia
spicciola, consigli per la moda e la bellezza, con
contenuti e modalità molto stereotipate (pagine piene di
cuoricini, illustrazioni molto leziose).
5 Su questi fatti, numerosi sono stati gli articoli di quotidiani italiani. Si veda, ad esempio: De Luca N., Venezia.
Nei libri all’Indice per il gender anche i capolavori per l’infanzia. In Repubblica, 4 luglio 2015.
produção para histórias, personagens e
representações figurativas não tradicionais é
ressaltada também pelas pesquisas e estudos
mais recentes (LAZZARO, ZILIOTTO, 1987).
Diante desta renovação dos modelos
presentes na narrativa para a infância e a
adolescência, assistiu-se a fenômenos
contraditórios ou até discutíveis no âmbito
das intervenções políticas e na sociedade:
recentemente, algumas forças políticas ou
alguns expoentes individuais, tomaram
posições muito curiosas. Em alguns casos,
chegou-se a polêmicas muito violentas, mas
que desviavam extremamente daquilo que
dizia respeito à literatura para a infância:
trata-se de polêmicas que infelizmente
criaram notável confusão principalmente a
nível de divulgação, a ponto de chegar a
indicar como perigosos alguns textos já
considerados clássicos no que diz respeito ao
tema das identidades e das diferenças de
modo mais geral (veja-se Piccolo Blu,
piccolo giallo, de Leo Lionni ou, do mesmo
autor, Pezzettino)5.
Em outros âmbitos, os sinais presentes
na produção editorial resultam
contraditórios. Nos gibis, assistimos, de um
lado, à publicação de produtos muito
convencionais: os gibis de Walt Disney
propõem ainda personagens que aderem a
clichês já sabidos e tradicionais e fizeram a
escolha de diversificar gibis para meninos e
rapazes daqueles para meninas e garotas
(que aparecem contudo ligados de maneira
muito tradicional e estereotipada desde a
capa, com predomínio da cor rosa, de
rubricas focalizadas na estética e assim por
diante). Veja-se, a esse propósito, a revista
mensal Storie con il fiocco, que propõe
contos com as protagonistas clássicas da Walt
Disney, heroínas envolvidas em aventuras de
arrancar lágrimas, ou afetadas, ou
inconsistentes. Além disso, o aspecto mais
significativo é constituído neste caso pelas
rubricas presentes nesses gibis, que oferecem
às pequenas leitoras receitas de cozinha,
conselhos de psicologia simplória, conselhos
para a moda e a beleza, com conteúdos e
modalidades muito estereotipadas (páginas
cheias de coraçõezinhos, ilustrações muito
insípidas).
__________
5 Sobre esses fatos, numerosos foram os artigos de jornais
italianos. Veja-se,por exemplo: De Luca N., Venezia. Nos
livros no Index há também obras-primas para a infância. In
Repubblica, 4 luglio 2015.
Differenze di genere e liri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei liri solastii italiani 118
(Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos)
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Diversa appare, invece, la produzione rivolta alle
ragazzine e alle adolescenti, che propone in molti casi
copertine molto meno connotate da stereotipi
tradizionali, storie non convenzionali, personaggi
femminili oltre la “norma”: in particolare, sia la casa
editrice Bonelli, sia la Marvel, che pubblicano fumetti
rivolti alla fascia d’età degli/delle adolescenti, danno
vita a protagoniste femminili che, pur presentandosi
con una fisicità molto stereotipata e giocata su una
marcata avvenenza delle forme, si rivelano audaci,
combattive, indipendenti.
Per quanto riguarda invece specificamente i libri
di testo scolastici, è molto stimolante lo studio
pubblicato da Irene Biemmi nel 2010: questa autrice
analizza dieci libri di lettura rivolti alle classi quarte
elementari di diverse case editrici e purtroppo mette in
luce come tali testi non rispondano ai criteri indicati dal
Progetto POLITE, peraltro sottoscritto dagli editori,
ma rivelino invece sia nelle storie proposte, sia nelle
illustrazioni, sia nel supporto ai contenuti, stereotipi
estremamente tradizionali riguardo al maschile al
femminile. Il volume propone un’analisi condotta in
maniera molto rigorosa, dimostrando come tutti gli
aspetti e le dimensioni dei testi siano correlati al genere
e veicolino messaggi tradizionali, sia attraverso
caratteristiche e situazioni dei personaggi, sia attraverso
le ambientazioni e le trame. Il volume si chiede come
mai siano presenti modelli così convenzionali, che
risultano anacronistici per bambini e bambine dei nostri
giorni e ricorda come sia fondamentale il ruolo degli
insegnanti per poter decostruire gli stereotipi utilizzati
ancora per la trasmissione del sapere.
Purtroppo, attualmente, la formazione degli
insegnanti riguardo a questi temi appare poco diffusa,
molto fragile e non sostenuta da adeguati
provvedimenti ministeriali, così che molto spesso
manca nelle maestre una consapevolezza sia rispetto
all’importanza dei modelli trasmessi nei testi sia
rispetto a come sia possibile giocare il proprio ruolo di
donne insegnanti in maniera da favorire una reale
emancipazione di bambini e di bambine, in un’ottica di
valorizzazione di tutte le differenze. (cfr. DE
CONCILIIS, 2012).
I risultati di una microricerca nel contesto
dell’Italia del Nord
Diferente aparece a produção para
garotas e adolescentes, que em muitos casos
propõe capas muito menos marcadas pelos
estereótipos tradicionais, histórias não
convencionais, personagens femininos além
da "norma": em particular, tanto a casa
editora Bonelli, como a Marvel, que publicam
gibis para a faixa de idade dos/das
adolescentes, criam protagonistas femininas
que, embora apresentando-se com um físico
estereotipado e caracterizado por uma
grande formosura, revelam-se corajosas,
combativas, independentes.
No que diz respeito especificamente aos
livros de textos escolares, é muito
estimulante o estudo publicado por Irene
Biemmi em 2010: esta autora analisa dez
livros de leitura para o quarto ano do
primário de diversas casas editoras e
infelizmente revela como tais textos não
respondem aos critérios indicados pelo
Projeto POLITE, que fora subscrito pelos
editores, mas, seja nas histórias propostas,
seja nas ilustrações, seja no suporte aos
conteúdos, revelam estereótipos
extremamente tradicionais no que diz
respeito ao masculino e ao feminino. O
volume propõe uma análise conduzida de
maneira muito rigorosa, demonstrando como
todos os aspectos e as dimensões dos textos
sejam ligados ao gênero e veiculem
mensagens tradicionais, seja através das
características e situações dos personagens,
seja através das ambientações e das tramas.
O volume se pergunta como sejam ainda
presentes modelos tão convencionais, que
resultam anacrônicos para meninos e
meninas dos nossos dias e lembra como é
fundamental o papel dos docentes para poder
desconstruir os estereótipos ainda utilizados
para a transmissão do saber.
Infelizmente, no momento, a formação
dos docentes em relação a estes temas parece
pouco difundida, muito frágil e não
sustentada por adequadas medidas de
políticas públicas, assim que muitas vezes
falta às professoras primárias uma
consciência seja em relação à importância
dos modelos transmitidos nos textos seja no
que diz respeito a como seria possível
exercitar o próprio papel de mulheres
professoras de modo a favorecer uma real
emancipação de meninos e meninas, numa
ótica de valorização de todas as diferenças
(cf.DE CONCILIIS, 2012).
Os resultados de uma micropesquisa no
contexto da Itália do Norte
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Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
A partire dalle interessanti conclusioni cui è
giunto il decennale dibattito su stereotipi di genere e
libri per l’infanzia e l’adolescenza, è stata realizzato
dalla cattedra di Storia della pedagogia e delle
Istituzioni educative, all’interno del Dipartimento di
Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”, un
progetto di ricerca che si proponeva di analizzare un
campione casuale dei libri adottati nelle scuole
primarie, editi dalle principali case editrici, negli anni
2000-2010, rivolti alle classi terze. Il progetto
prevedeva una prima fase di monitoraggio delle
presenze maschili e femminili in termini quantitativi
(percentuale di protagonisti maschili e femminili,
percentuale di personaggi secondari), mentre una
seconda fase di ricerca invece qualitativa ha analizzato i
ruoli proposti in correlazione con il genere. Si è cercato
di condurre la prima fase suddividendo i testi presenti
nei volumi a seconda del genere letterario (testo
realistico, testo fantastico, testo descrittivo), e cercando
se vi fosse una correlazione fra tipologia di testo e
genere degli/delle autori/autrici, dei protagonisti e dei
personaggi.6
La griglia per l’analisi dei testi, dunque, prevedeva
di monitorare: il genere dell’autore/autrice; il genere
dei/delle protagonisti/e; il genere dei personaggi; le età
dei protagonisti e dei personaggi; i loro ruoli
professionali, l’ambientazione del testo.
I dati rilevati risultano in molto casi molto
significativi. I testi realistici sono scritti per lo più da
autrici (54%). Il genere delle protagoniste è femminile
nel 67% dei casi e anche il genere dei personaggi è per lo
più femminile (55%): va considerato, però, che le
ambientazioni di questi testi sono o la scuola o la casa,
ovvero spazi percepiti come molto femminilizzati.
Questa considerazione sorge con evidenza quando si va
a verificare il ruolo professionale di protagoniste e
personaggi: troviamo in fatti maestre, professoressa,
direttrice, babysitter, unico ruolo professionale di un
personaggio maschile è l’autista. Tutte le professioni di
cura o attinenti al mondo della scuola sono svolte da
donne.
6 Abbiamo rilevato come ormai la stragrande maggioranza dei libri presi in esame presenti una suddivisione per
aree emotive o per campi di esperienze o per unità didattiche, ma permane un ricco ventagli di tipologie di testo
presenti nei diversi volumi.
A partir das interessantes conclusões a
que chegou o debate sobre os estereótipos de
gênero e os livros para infância e
adolescência, foi realizada pela cátedra de
História da Pedagogia e das Instituições
educativas, no interior do Departamento de
Ciências Humanas para a formação "Ricardo
Massa", um projeto de pesquisa que se
propunha analisar uma amostra casual dos
livros adotados para o terceiro ano das
escolas primárias, editados pelas principais
casas editoras, entre os anos 2000-2010. O
projeto previa uma primeira fase
monitorando as presenças masculinas e
femininas em termos quantitativos
(percentual de protagonistas masculinos e
femininos, percentual de personagens
secundárias), ao passo que uma segunda fase
de pesquisa qualitativa analisou os papéis
propostos conforme o gênero. Buscou-se
conduzir a primeira fase subdividindo os
textos presentes nos volumes conforme o
gênero literário (texto realista, texto de
fantasia, texto descritivo), e procurando
verificar se havia uma correlação entre
tipologia do texto e gênero dos/das
autores/as, dos protagonistas e dos
personagens6.
A grade para a análise dos textos,
portanto, previa monitorar: o gênero do
autor/a; o gênero dos/das protagonistas; o
gênero das personagens; a idade dos
protagonistas e das personagens; seus papéis
profissionais, o contexto.
Os dados levantados resultam em muitos
casos significativos. Os textos realistas são
escritos em sua maioria por autoras (54%). O
gênero das protagonistas é feminino em 67%
dos casos e também o gênero das
personagens é em maioria feminino (55%):
mas deve-se levar em conta que as
ambientações destes textos são a escola ou a
casa, ou seja espaços percebidos como muito
femininos. Esta consideração surge com
evidência quando se vai verificar o papel
profissional de protagonistas e personagens:
encontramos de fato professoras primárias,
professoras secundárias, diretoras, babás:
único papel de personagem masculina é o
motorista. Todas as profissões de cuidados
ou relativas ao mundo da escola são
realizadas por mulheres.
__________
6 Já ressaltamos como a grande maioria dos livros levados em
consideração apresenta uma subdivisão por áreas emotivas
ou por campos de experiências ou por unidades didáticas, mas
permanece um rico leque de tipologias de texto presentes no
diversos volumes.
Differenze di genere e liri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei liri solastii italiani 120
(Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos)
Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
Un’analisi dell’ambientazione offre ulteriori
spunti di riflessione. Risulta, infatti un sostanziale
equilibrio fra spazi aperti e spazi chiusi, ma questo dato,
se incrociato con quello relativo al genere dei
protagonisti, diviene significativo: è possibile infatti
notare come solo il 42% dei brani con protagoniste
femmine fosse ambientato in spazi aperti, mentre il 69%
dei brani con protagonisti maschi si svolge all’aperto.
Per quanto riguarda i testi descrittivi, si evince un
sostanziale equilibrio fra autori e autrici. Il genere delle
protagoniste è per lo più (69%) femminile, ma è
necessario ricordare come i testi descrittivi sono pochi e
spesso relativi a descrizioni di ambienti e di animali.
Proprio a causa della particolare tipologia di testo, non è
possibile inferire dati sui personaggi e i loro ruoli
professionali. Risulta invece interessante il dato
sull’ambientazione, poiché di nuovo scopriamo che i
maschi sono sempre rappresentati in spazi aperti; il
40% delle femmine è in casa.
Molto curiosi e significativi i dati che emergono
riguardo ai testi fantastici. Una premessa: tali testi
presentano sovente situazioni di difficoltà in cui i
protagonisti devono mostrare forza e reattività per
superare ostacoli, devono ingegnarsi per trovare
soluzioni, devono far leva sul proprio coraggio e sulla
propria determinazione. I testi fantastici inseriti nei
libri sono in grande maggioranza scritti da autori, visto
che solo il 23% è scritto da donne.
Il genere dei protagonisti non è marcatamente
squilibrato (55% maschi), i personaggi sono però per lo
più maschi (58%). I ruoli professionali dei protagonisti
risentono ovviamente della particolare tipologia di
testo: i ruoli maschili presenti sono contadino, mago,
pastorello, taglialegna, genio, servo; quelli femminili
principessa, fata, dea, maga. La professione però viene
espressa chiaramente nel 32,6% dei casi per i
personaggi maschili e solo nel 17,5% dei casi per i
personaggi femminili. In molti casi, le donne risultano
una sorta di corollario dei personaggi maschili (ad
esempio, le principesse sono il premio per i principi
coraggiosi). Questi dati risultano molto meno squilibrati
qualora si considerino i personaggi in generale (e non i
protagonisti), personaggi che però sovente svolgono
ruoli marginali e vengono tratteggiati molto
sommariamente.
Per quanto riguarda l’ambientazione, in generale,
i testi fantastici presentano storie che si dipanano in
Uma análise do contexto oferece outros
motivos de reflexão. De fato, resulta um
substancial equilíbrio entre espaços abertos e
espaços fechados, mas este dado, se cruzado
com o relativo ao gênero dos protagonistas,
se torna significativo: é possível de fato notar
como somente 42% dos trechos com
protagonistas femininas é ambientado em
espaços abertos, ao passo que 69% dos
trechos com protagonistas masculinos se
desenvolve ao ar livre.
Naquilo que diz respeito aos textos
descritivos, se deduz um substancial
equilíbrio entre autores e autoras. O gênero
dos protagonistas é em maioria feminino
(69%), mas é necessário lembrar como os
textos descritivos são poucos e muitas vezes
relativos a descrições de ambientes e de
animais. E exatamente por causa da
particular tipologia de texto, não é possível
concluir dados sobre as personagens e seus
papéis profissionais. Interessante ao
contrário é o dado sobre a ambientação, pois
que novamente descobrimos que os do sexo
masculino são sempre representados em
espaços abertos; 40% do sexo feminino
permanece em casa.
Muitos curiosos e significativos são os
dados que emergem dos textos fantásticos de
fantasias. Uma premissa: tais textos
apresentam muitas vezes situações de
dificuldade em que os protagonistas devem
mostrar força e reações para superar
obstáculos, devem mostrar habilidade para
encontrar soluções, devem contar com a
própria coragem e com a própria
determinação. Os textos de fantasias
inseridos nos livros são em grande parte
escritos por autores, pois somente 23% é
escrito por mulheres.
O gênero dos protagonistas não é
marcadamente desequilibrado (55 do sexo
masculino), as personagens são em maioria
masculinas (58 %). Os papéis profissionais
dos protagonistas dependem obviamente da
particular tipologia do texto: os papéis
masculinos são camponês, mago, pastor,
lenhador, gênio, servo; os femininos
princesa, fada, deusa, maga. Mas a profissão
é expressa claramente em 32% dos casos para
as personagens masculinas e só em 17, 5%
dos casos para as personagens femininas. Em
muitos casos, as mulheres representam uma
espécie de corolário das personagens
masculinos (por exemplo, as princesas são o
prêmio para os príncipes corajosos). Esses
dados resultam menos desequilibrados
quando se consideram as personagens em
geral (e não os protagonistas), personagens
porém que muitas vezes desenvolvem papéis
marginais e são descritos muito
sumariamente.
Naquilo que diz respeito ao contexto, de
modo geral, os textos de fantasias
apresentam histórias que se realizam em
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Crítica Educativa (Sorocaba/SP), v. 2, n. 2, p. 107-122, jul./dez.2016 ISSN: 2447-4223
spazi aperti più che altre tipologie di testo; resta fermo
il dato che i personaggi maschili sono rappresentati più
spesso he i personaggi femminili in ambienti aperti.
Conclusioni
La letteratura più recente relativa alla presenza o
meno di stereotipi di genere nei testi scolastici mette in
evidenza come tuttora, nella produzione editoriale
italiana, i libri scolastici presentino numerosi stereotipi
molto tradizionali: tutto questo nonostante ci sia stato,
in Italia, un dibattito anche vivace negli ultimi decenni,
e nonostante sia stato siglato da molte case editrici il
protocollo del Progetto Europeo POLITE. Questi dati
sono sostanzialmente congruenti con quanto emerso in
una microricerca condotta dal Dipartimento di Scienze
Umane per la Formazione di Milano-Bicocca, riguardo
a libri scolastici di terza classe primaria. Si tratta di una
situazione sorprendente, poiché invece i libri di
narrativa rivolti a bambini/e e ragazzi/e si dimostrano
molto più attenti alla dimensione del genere e
propongono immagini e modelli molto meno
stereotipati rispetto al passato. Appare, quindi, curioso
che la produzione editoriale rivolta alle scuole sia
rimasta così poco sensibile a questa dimensione. Resta
da indagare, inoltre, un aspetto fondamentale e per ora
non molto studiato in Italia: la consapevolezza da parte
degli e delle insegnanti dei modelli di genere presenti
nei libri da loro adottati nelle classi, le modalità e
l’approccio che essi mettono in atto quando li utilizzano
con i/le bambini/e, i criteri con i quali li scelgono.
Certamente, appare indispensabile una riflessione e un
intervento su questi temi, soprattutto alla luce dei
mutamenti sociali e familiari che sempre più
attraversano la realtà italiana.
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espaços mais abertos do que nas outras
tipologias de texto; permanece igual o fato de
que as personagens masculinas são
representadas mais vezes que as femininas
em ambientes abertos.
Conclusões
A literatura mais recente relativa à
presença ou não de estereótipos de gênero
nos textos escolares coloca em evidência o
fato de que ainda hoje, na produção editorial
italiana, os livros escolares apresentam
numerosos estereótipos muito tradicionais, e
tudo isso apesar de ter havido, na Itália, um
debate até bastante ativo nos últimos
decênios, e apesar de ter sido aceito por
muitas casas editoras o protocolo do Projeto
POLITE. Esses dados são substancialmente
congruentes com aquilo que emergiu de uma
micropesquisa conduzida pelo Departamento
de Ciências Humanas para Formação de
Milano-Bicocca, em relação aos livros
escolares do terceiro anos do primário. Trata-
se de uma situação surpreendente, pois que,
ao contrário, os livros de narrativa para
meninos/as e jovens se mostram muito mais
atentos à dimensão do gênero e propõem
imagens e modelos muito menos
estereotipados em relação ao passado.
Portanto, aparece curioso que a produção
editorial para as escolas tenha permanecido
tão pouco sensível a essa dimensão. É
preciso ainda indagar, além disso, um
aspecto fundamental e por enquanto não
muito estudado na Itália: a consciência por
parte dos e das docentes sobre os modelos de
gênero presentes nos livros por eles adotados
em suas classes, as modalidades e o enfoque
que eles põem em evidência quando os
utilizam com os/as meninos/as, os critérios
com os quais os escolhem. Certamente,
parece indispensável uma reflexão e uma
intervenção sobre esses temas,
principalmente à luz das mudanças sociais e
familiares que cada vez mais atravessam a
realidade italiana.
Differenze di genere e liri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei liri solastii italiani 122
(Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos)
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Recebido em 02/11/2016.
Aprovado em 03/12/2016.