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GIIDA
Rapporto Annuale
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Indice
Area Tematica Biodiversità
Introduzione .......................................................................................................5
Tipologia di dati ................................................................................................6
Servizi prodotti ...................................................................................................7
Scenari d’uso possibili .......................................................................................7
Dif coltà riscontrate ..........................................................................................8
Sviluppi futuri.....................................................................................................8
Area Tematica Rischi Naturali e Antropici
Introduzione .......................................................................................................9
Attività tecniche ...............................................................................................10
Attività di network ............................................................................................11
Infrastruttura e utenti di riferimento ................................................................12
Area Tematica Mare e Risorse Marine
Introduzione .....................................................................................................15
Risorse condivise .............................................................................................16
Servizi implementati .........................................................................................17
Attività di network ............................................................................................18
Attività di forum tecnologico ...........................................................................18
Area Tematica Qualità dell’Aria
Il Livello Dati ...................................................................................................22
Il Livello di Business Logic. .............................................................................24
Il Livello di Presentazione ...............................................................................27
Il Portale sulla Qualità dell’Aria .....................................................................27
Area Tematica Qualità del suolo e delle acque
Introduzione .....................................................................................................29
Risorse disponibili e loro stato dell’arte al momento della partenza di GIIDA
..........................................................................................................................30
Servizi implementati e cataloghi utilizzati .......................................................30
Interesse scienti co dell’AT complementare all’implementazione
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dell’infrastruttura di GIIDA ............................................................................31
Attività di networking .......................................................................................32
Prospettive di sviluppo .....................................................................................32
Area Tematica Cambiamento Climatico
Introduzione ....................................................................................................33
Attività di formazione e networking ................................................................34
Il portale Tematico e i portali territoriali ........................................................34
Procedura per l’import/export dei dati nel database .....................................35
Procedura di accesso e sicurezza ....................................................................36
L’infrastruttura di metadati e procedure utilizzate .........................................36
Area Tematica “Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica
Amministrazione”
Introduzione .....................................................................................................39
Istituti partecipanti ...........................................................................................40
Attività svolta ...................................................................................................40
Pilot “Geoportale IGG TORINO” ...................................................................40
Pilot “R2R Lombardia” ...................................................................................40
Pilot “ZERO” ..................................................................................................41
Attività di networking .......................................................................................42
Area Tematica Biodiversità
Introduzione
GBIF (Global Biodiversity Information Facility) e BioCASe (Biological Collection
Access Services) sono le due iniziative intraprese per la creazione di una architettura per la
diffusione dei dati sulla biodiversità in ambito internazionale. Entrambe costituiscono una
rete transnazionale di collezioni biologiche di ogni tipo, con lo scopo di diffondere le raccolte
in modo eterogeneo in Europa, agevolando l’accesso e la distribuzione dei dati utilizzando
però protocolli e template non del tutto aderenti alle normative vigenti.
In Ambito GIIDA, l’Area Tematica Biodiversità, si è strutturata n da subito per predisporre
un esempio di Infrastruttura Spaziale ( SDI) che potesse essere esempli cativo di una gestione
integrata dei dati relativi alla diversità biologica, standard rispetto alla Direttiva INSPIRE.
Infatti, se in altri ambiti di studio le infrastrutture dati sono ormai di uso comune, in ambito
biologico e soprattutto in ambito ecologico la base dati presenta già all’origine una notevole
diversi cazione, dovuta sia alla grande varietà degli ambienti studiati (laghi, umi, mare,
foreste, aree agricole, agroforestali, ecc.), sia alla notevole difformità delle metodologie di
raccolta dei dati. Per queste ragioni il primo contributo di questo Gruppo di Lavoro voleva
essere quello di migliorare la comparabilità dei dati raccolti, facilitandone l’interscambio e la
conservazione attraverso una loro standardizzazione.
Per fare questo abbiamo lavorato rispetto a 3 tematiche: l’organizzazione di un archivio
strutturato per ottenere un miglior utilizzo dei tempi e delle risorse di archiviazione dei dati,
diminuendone la possibilità di perdita; la sempli cazione nella raccolta, archiviazione e analisi
di dati relativi a lunghe serie temporali o dati ad alta frequenza; in ne la sempli cazione
nello scambio di informazioni e delle collaborazioni tra Enti e tra ricercatori. Ognuna delle 3
tematiche può essere tradotta in termini di semantica architetturale delle SDI, rispettivamente
come: DataBase Management System ( DBMS), Sensor Web ( SW) e Catalog Web Service
( CSW), che possono essere rappresentate schematicamente dalla Figura 1.
Il sistema qui presentato è stato calibrato a titolo esempli cativo per gli ambienti lacustri.
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Tipologia di dati
Nell’ambito biodiversità di particolare interesse risultano essere i dati relativi alla distribuzione
delle specie e alla abbondanza relativa di ciascuna. Notevole importanza però possono avere
tutti quei dati ancillari che caratterizzano l’ambiente e che forniscono le condizioni per
determinare le dinamiche di popolazione, la scomparsa o comparsa di taxa, la de nizione
dell’optimum per una certa specie.
Per queste ragioni in ambito GIIDA sono state proposte due diverse tipologie di gestione
e di diffusione dei dati. Mentre da un lato la distribuzione delle specie è stata affrontata
in termini di distribuzione areale e di rilievo puntuale (presenza/assenza e abbondanza) in
ciascun punto, dall’altro i dati chimico- sici di contorno sono stati trattati in termini di punti
di rilievo e di fenomeno misurato in ciascun punto. L’utilità di distribuire i dati con queste
modalità diventa chiara nel momento in cui si vogliano affrontare confronti sugli areali delle
specie o sulle abbondanze relative, sul confronto tra ambienti a diversa condizione climatica
e le specie presenti.
Nell’ambito del progetto GIIDA sono prodotti alcuni esempi di metadati e dati relativi agli
ambienti lacustri e alle biocenosi, veri cando l’effettiva possibilità di distribuire i dati relativi
a 3 elementi biologici, quali: toplancton, piante acquatiche e pesci, considerando anche altri
parametri ambientali quali ad es. la temperatura.
Internet User -
Internet IDEM
federation
Internet - CMS Integration - Ac cess Level f or type of user (inter net surfer,
student, research, public administration, etc)
Joomla - CMS
OGC Sensor
Web
SOS Client
Catalog ISO
19115/19119
GeoNetwork MapServer
Web
Map Web
Coverage Web
Feature
DBMS
RAW - D ATA
(PGSQL -
PostGIS)
Cambiamenti
climatici
Qualità del
suolo e del le
acque
Supporto
strategie di
supporto alle
decisioni
WPS
(PyWPS, R e
GRASS)
SENSORS
SOS
O&M
SensorML
SW
Figura 1. Descrizione della architettura proposta nell’ambito dell’Area Tematica Biodiversità di GIIDA.
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Area Tematica Biodiversità
Servizi prodotti
Nell’ambito dell’area tematica biodiversità sono stati prodotti servizi, quali:
un portale per la descrizione dell’area tematica ( http://www.giida-biodiv.ise.cnr.it);
un DataBase Management System, che racchiude 3 database relativi ai dati, ai metadati
e ai servizi di dati raccolti da sensori in continuo;
un Web Catalog Service (WCS) dove si sono de niti i metadati dei dati e su cui si possono
effettuare ricerche sui dati stessi e sui servizi (http://www.wcs.ise.cnr.it);
quattro Open Web Service ( OWS), de niti anche come geoportali tematici, per la
distribuzione e la visualizzazione dei dati geogra ci e in qualche caso anche dei dati
grezzi. Ognuno dei portali è relativo ad un particolare elemento biologico (http://ows.
ise.cnr.it);
un Sensor Web Sevice ( SWS) che in particolare fornisce servizi di Sensor Observation
Service (SOS), Sensor Model Language (SensorML) e Observations & Measurements
(O&M) (http://thinswe.ise.cnr.it).
Attraverso i geoportali tematici è possibile usufruire di servizi più speci ci quali: i Web
Map Service ( WMS) utili per la distribuzione generica dell’informazione geogra ca; i Web
Feature Service ( WFS) in cui alla precedente informazione è possibile associare un dato
numerico.
Scenari d’uso possibili
A partire dai servizi elencati precedentemente ed esempli cando, si potrebbero proporre
diversi scenari d’uso:
Utente1. : turista / naturalista dilettante
Quesito: Quali specie posso osservare in quell’ambiente lacustre?
Risposta nell’Area Tematica: accedendo al servizio OWS potranno essere visualizzate,
per ciascun ambiente lacustre, le specie presenti.
Utente2. : Ricercatore straniero
Quesito: Chi ha raccolto dati in un particolare ambiente lacustre?
Chi ha intrapreso ricerche su una particolare specie?
Risposta nell’Area Tematica: il servizio di WCS permette di ricercare per parole
chiavi nei metadati dei dati.
Utente3. : Amministratore pubblico
Quesito: Quel particolare ambiente lacustre è sottoposto a vincolo per la presenza di
quali specie?
Risposta nell’Area Tematica: aggiungendo al portale tematico OWS il layer WMS
delle aree protette (Direttiva Habitat, Direttiva Uccelli, ZPS, SIC, ecc.) è possibile
valutare quali sono le specie presenti i quell’ambiente.
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Utente4. : Tecnico agenzia ambientale
Quesito: Quale è la qualità di quel particolare ambiente lacustre?
Risposta nell’Area Tematica: utilizzando i dati forniti nel portale OWS, come
distribuzione puntuale delle specie e relativa abbondanza è possibile calcolare la
qualità delle acque nei termini indicati dalla Direttiva Comunitaria sulle Acque (WFD
2000/60).
Utente5. : Ricercatore CNR interno all’Istituto
Quesito: Che tipo di biocenosi e quali sono i rapporti tra le specie in un ambiente
lacustre in un particolare arco temporale?
Risposta nell’Area Tematica: l’archiviazione di dati, di metadati e di distribuzioni
nella infrastruttura permette di effettuare valutazioni sulla evoluzione storica di un
ambiente lacustre.
Dif coltà riscontrate
Le dif coltà maggiori che si sono riscontrate riguardano in particolare la metadatazione,
effettuata utilizzando il compilatore GeoNetwork e il template ISO 19115-19135. Questi, pur
essendo aderenti agli standard della Direttiva INSPIRE (2007/2/CE), non presentano campi
relativi alle informazioni riguardanti la tassonomia delle specie. Il problema è stato da noi
risolto grazie all’utilizzo delle keywords.
Sviluppi futuri
Lo sforzo futuro nell’Area Tematica Biodiversità verrà indirizzato in diverse direzioni:
inserimento di nuovi dati e metadati, relativi a comunità biologiche appartenenti ad
ambienti diversi da quelli lacustri, in modo da valutare se il lavoro fatto può essere
esportato ad altre realtà;
adesione a gruppi di lavoro internazionali in ambito GEO - GeoBon (Group on Earth
Observation - Biodiversity Observation Network) o GBIF per condividere le esperienze
fatte;
sviluppo di sevizi di raccolta dati in continuo aderendo alle iniziative di sviluppo di una rete
di sensori standard per il monitoraggio ambientale.
Area Tematica Rischi Naturali e Antropici
Introduzione
L’obiettivo dell’area Tematica Rischi Naturali ed Antropici, come dichiarato nella risposta
alla call for proposal al progetto GIIDA ( http://www.dta.cnr.it/content/view/2735/2735/lang,en/ ),
era quello di creare un portale tematico per l’accesso a dati e informazioni sul dissesto geo-
idrologico in Italia.
Gli utenti di riferimento del portale, e delle informazioni in esso contenute, erano classi cati
in quattro categorie: (1) ricercatore, (2) decisore, (3) tecnico, e (4) cittadino.
Con la categoria del “Ricercatore” – si intendeva individuare un esperto, con conoscenze
dirette e generalmente approfondite sul vasto campo del dissesto geo-idrologico. È interessato
in particolare ad ottenere dati ed informazioni da elaborare in proprio, in connessione con
altri dati ed informazioni già in suo possesso.
Per “Decisore” si intendeva individuare invece a persona con un livello di conoscenza
variabile (da nullo ad elevato) delle tematiche relative al dissesto geo-idrologico. È
interessato ad ottenere informazioni utili a prendere decisioni informate. Esempi di decisori
sono i responsabili e i tecnici di uf ci di Protezione Civile, di Difesa del Suolo, di Protezione
Ambientale e Gestione Territoriale, nazionali, regionali, e locali.
Con il termine “Tecnico” si classi cano soggetti con un livello di conoscenza da medio a
elevato dei fenomeni di dissesto geo-idrologico. È interessato per ragioni professionali a
ottenere dati e informazioni su di un’area ristretta, un territorio speci co, o un particolare
fenomeno di dissesto.
La categoria del “Cittadino” de nisce individui generalmente senza conoscenze speci che
relative ai fenomeni di dissesto geo-idrologico. È interessato ad approfondire tematiche
speci che in aree ristrette, per cultura personale, o per un interesse speci co o contingente.
Al termine del primo anno di lavoro di GIIDA si può dire che la totalità degli obiettivi
pre ssati sono stati raggiunti, e la relazione ha lo scopo di dimostrarlo.
Ad incrementare il valore dei risultati ottenuti va notato che il progetto si è basato sul
know-how dei ricercatori che, per la messa in opera del sistema, si sono avvalsi esclusivamente
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di software libero e Open Source.
Attività tecniche
Le attività tecniche condotte per la realizzazione del Portale Tematico per l’accesso a dati
e informazioni sul dissesto geo-idrologico in Italia si sono svolte all’interno di tre ambiti
concettuali:
la raccolta dei dati e delle risorse disponibili o potenzialmente acquisibili;
l’organizzazione delle risorse di cui al punto precedente attraverso la messa in opera di
database relazionali di classe enterprise;
la pubblicazione dei dati e delle informazioni secondo gli standard de niti dalle direttiva
europea INSPIRE (http://inspire.jrc.ec.europa.eu/).
I dati raccolti sino ad oggi riguardano:
informazioni cronachistiche e d’archivio su frane ed inondazioni storiche in Italia;
cataloghi di eventi storici di frana e d’inondazione che hanno prodotto vittime in Italia;
cartogra e delle frane (geomorfologiche, d’evento, multi-temporali) a diverse scale
geogra che e per differenti aree territoriali;
cartogra e di suscettibilità, di pericolosità e di rischio da frana, a diverse scale geogra che
e per differenti aree territoriali;
informazioni relative a soglie di pioggia, per il possibile innesco di fenomeni franosi;
dati e informazioni geologico-tecniche e geomorfologiche per aree selezionate.
Alcuni dei dati sono stati raccolti nel corso di progetti conclusi e non sono soggetti ad
aggiornamento. In altri casi, l’acquisizione delle informazioni è ancora in corso e deriva
da fonti cronachistiche, analisi esperta di immagini telerilevate, acquisizione automatica da
sensori distribuiti sul territorio. Nel corso del progetto si è provveduto a selezionare i dati
e a classi carli in funzione del contenuto informativo e del sistema di riferimento nel quale
erano descritti.
Per garantire una gestione ef cace dei dati, che evitasse duplicazioni garantendone
contestualmente la fruibilità piena (accesso distribuito e concorrente), si è provveduto a
organizzare i dati in database relazionali.
Il software utilizzato per l’implementazione dei database relazioni è stato PostgreSQL (http://
www.PostgreSQL.org), un RDBMS di classe enterprise. La sua estensione geogra ca PostGis
(http://postgis.refractions.net/), consente di archiviare ef cacemente dati e territoriali di tipo
vettoriale e di gestire con semplicità autorizzazioni e autenticazioni per garantire la sicurezza
dei dati.
PostgreSQL permette anche connessioni di tipo ODBC (Open Database Connectivity - una
Advanced Programming Intrface standard per la connessione ai DBMS indipendente dai
linguaggi di programmazione, dai sistemi di database e dal sistema operativo) e ciò consente
agli utenti di interfacciarsi con i database anche utilizzando software proprietari a loro
familiari. Tutto ciò allo scopo di coniugare l’adozione di sistemi evoluti e aggiornati con la
necessità di dare continuità alla produttività degli utenti.
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Area Tematica Rischi Naturali e Antropici
La pubblicazione delle informazioni è avvenuta attraverso la creazione di servizi OGC (Open
Geospatial Consortium) WMS, WFS, WCS, CSW , per la messa in opera dei quali ci si
è avvalsi delle potenzialità dei software Geoserver (http://geoserver.org), GeoNetwork (http://
GeoNetwork-opensource.org/) e UNM Mapserver (http://mapserver.org/).
Attualmente, più di 100 layer inerenti i rischi geo-idrologici sono pubblicati come servizi
WMS (Web Mapping Service) e per molti di questi sono stati compilati i metadati che
attraverso un servizio di catalogo e discovery (CSW Catalog Service for the Web), possono
essere utilizzati per effettuare ricerche per parola chiave, per attributi, per area, per autore,
ecc. I servizi WFS (Web Feature Service) e WCS (Web Coverage Service) sono anch’essi
disponibili, ma ad utenti autorizzati.
Utilizzando i servizi descritti, è stato realizzato un sistema WebGIS basato su librerie Javascript
( OpenLayers: http://openlayers.org/ - GeoExt: http://www.geoext.org/ - ExtJS: http://extjs.com/) per
la consultazione e l’interrogazione dell’informazione. Il sistema è quindi estremamente
portabile e indipendente dalla piattaforma sulla quale vengono eseguiti.
Attività di network
Il progetto GIIDA, nalizzato a implementare sistemi standardizzati e cooperanti, ha
rappresentato una spinta verso la nascita di un network di sviluppatori, tecnici e utenti che
superava le singole aree tematiche e portava a confrontarsi su base nazionale, e talvolta
internazionale, con i diversi attori che operano nell’ambito del progetto. Va tuttavia notato
che al momento GIIDA ha avuto ricadute (anche operative) soprattutto nell’ambito degli
istituti afferenti all’area tematica.
La necessità di catalogare, organizzare e pubblicare i dati ha innescato, all’interno degli
Istituti, positive pratiche di selezione, ri nitura e adeguamento dei dati esistenti. I singoli
ricercatori responsabili dei dati sono stati coinvolti nella fase di metadatazione (che tra le
altre cose prevede che siano chiaramente indicati i responsabili delle cartogra e prodotte).
I singoli ricercatori si sono poi avvalsi delle risorse cui avevano accesso diretto attraverso i
database, o indiretto attraverso i servizi.
Negli istituti si è quindi diffuso l’utilizzo di servizi, come il WMS, che in precedenza non
erano utilizzati o erano sotto-utilizzati.
Assegnisti e ricercatori coinvolti nel progetto GIIDA hanno avuto tuttavia la possibilità di
confrontarsi direttamente (in incontri e workshop tecnici organizzati ad-hoc) e indirettamente
(con audio conferenze, mailing list, chat). Gli incontri hanno avuto l’obiettivo di contribuire
alla soluzione di problemi, e di accrescere il know-how dei ricercatori sulle tematiche oggetto
del progetto.
In tal senso va fatto notare che l’utilizzo di Software Libero ed Open Source ha contribuito a
garantire un passaggio di conoscenze ef cace. La possibilità di accedere a strumenti a costo
zero, e di poterli con gurare secondo le proprie diverse esigenze, ha consentito a tutti di
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testare e valutare le soluzioni proposte dalle diverse aree tematiche, con vantaggi misurabili
in termini di ef cienza, produttività, e ricerca.
Infrastruttura e utenti di riferimento
In Figura 1 è rappresentato uno schema dell’infrastruttura realizzata dall’area Tematica Rischi
Naturali ed Antropici.
L’infrastruttura realizzata prevede che i dati possano essere acquisiti da fonti cronachistiche,
da sensori, e da misure sul campo, o da servizi offerti da soggetti terzi. A valle di una fase
di gestione e elaborazione dei dati, questi vengono inseriti nel sistema di archiviazione
rappresentato dai database PostgreSQL-PostGis. Successivamente, i dati sono forniti ai
sistemi di pubblicazione che li offrono a client diversi, tra i quali il WebGIS appositamente
realizzato per l’area tematica Rischi Naturali e Antropici.
Con riferimento alle categorie di utenti di riferimento decisi in fase di proposta, si può dire
che la categoria “Ricercatore” può dirsi soddisfatta sia dalla creazione dei servizi WFS e
WCS che della possibilità di connettersi a database relazionali. Un ricercatore può accedere
ai dati per visualizzarli e per effettuare delle proprie elaborazioni. Inoltre la disponibilità di
servizi di ricerca basati su cataloghi di metadati consente al Ricercatore di scoprire l’esistenza
dei dati e ottenerne informazioni utili. La cartogra a inerente i cataloghi di frane di evento,
ad esempio, è oggi interamente ospitata in database relazionali che consentono a uno o più
ricercatori (anche contemporaneamente) di aggiornare il dato che viene automaticamente
Figura 1: Infrastruttura realizzata
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Area Tematica Rischi Naturali e Antropici
trasformato in servizi OGC e WebGIS.
Per quel che riguarda l’utente “Decisore”, si può ritenere che i servizi WebGIS forniti
rappresentino la fonte di informazione più immediata e semplice da fruire per attivare
procedure di emergenza, salvaguardia e protezione. Il Sistema di Allertamento Nazionale da
Frana ( SANF), sviluppato dall’IRPI CNR, produce ogni giorno cartogra e della probabilità
da frana per soglia di pioggia sull’intero territorio nazionale. Tali cartogra e sono pubblicate
costantemente su un WebGIS ad uso esclusivo del Dipartimento Nazionale della Protezione
Civile che le utilizza per generare bollettini di allerta meteo.
L’utente “Professionista” si avvarrà per lo più dei sistemi WMS. Mediante tali servizi, nota
una zona di interesse, potrà integrare i propri dati con quelli pubblicati dall’infrastruttura,
ottenendo ad esempio immediate informazioni sulla presenza di eventi franosi passati o
presenti, e sul livello di suscettibilità da frana di un territorio.
In ne, per l’utente “Cittadino” è stato sviluppato un servizio WebGIS apposito che contiene
gran parte dei dati raccolti dall’area tematica, e li rende fruibili per una consultazione rapida
e intuitiva (Figura 2).
Nella Tabella 1 è riportato un elenco dei servizi realizzati dall’area tematica Rischi Naturali
ed Antropici nel corso del progetto GIIDA.
Figura 2: WebGis realizzato nel corso del progetto GIIDA
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Tabella 1: Lista dei servizi realizzati dall’area tematica nel corso del progetto GIIDA
OGC Services
Type URL O G C s e rvice-level sec urity
Metadata http: //geonetwor k. i rpi . cnr. it/geonetwork /
WMS http: //geos erver. i rpi . cnr. it/geoser ver /wms
WFS http: //geos erver. i rpi . cnr. it/geoser ver /wfs G e tF e atur e
WCS http: //geoser ver.i r pi. c nr.i t/geoser ver/wc s GetCoverage
WebG is S ervic es
WebMap http://webmap.irpi.cnr.it/ ( beta version – not
completely stable)
Services and U R L s provided by the CNR I R PI S pati al Data I nf rastructure.
Area Tematica Mare e Risorse Marine
Introduzione
Il progetto si propone di costituire un modello federato di consultazione di dati di tipo
satellitare, telerilevati, cartogra ci, in situ e campionamenti ( sici, biologici, idrologici e
geologici) tramite database e servizi in rete che:
diano informazioni sullo stato dell’ambiente marino e sulla geologia super ciale e
profonda del mar Mediterraneo;
forniscano trend di alcuni indicatori ambientali ;
vengano assimilati nei sistemi previsionali che consentono di valutare lo stato ( nowcast)
e prevedere i cambiamenti alla scala del tempo meteorologico.
L’obiettivo era la costruzione di servizi di accesso a dati e metadati tramite un modello
federato sulla base di un sistema di banche dati esistente.
Alla realizzazione del progetto partecipano 5 Enti: ISAC, ISMAR, IAMC; ENEA, IMAA.
Ciascun Ente ha contribuito con supporti diversi, in particolare:
coordinamento, implementation plan, monitoraggio (ISAC);
de nizione del progetto pilota, prodotti e servizi (ISAC, ISMAR, IAMC, IMAA,
ENEA);
vocabolari, format e “data – metadata model” (ENEA);
modelli dei cataloghi locali e centrali, interoperabilità (IMAA);
accesso punto-punto, controllo di qualità dei dati (ENEA, ISMAR, IAMC, ISAC).
Le attività principali svolte durante questo primo anno di attività sono state:
metadatazione delle risorse da condividere tramite modelli condivisi di dati e metadati,
in accordo agli sviluppi di progetti internazionali quali SeaDataNet, UNIDATA, Marine
Metadata Initiative. Tale Metadatazione ha portato alla creazione di singoli cataloghi;
Federazione dei singoli cataloghi in un unico punto accessibile;
Creazione di un singolo portale di area da cui poter accedere anche alle singole
informazioni di ciascun ente.
Queste attività hanno realizzato:
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un accesso via internet a prodotti e servizi di una rete di istituti appartenenti ad Enti
Italiani;
un accesso ad un sistema distribuito tramite un unico portale;
la de nizione di un data model applicabile a varie categorie di prodotti;
la de nizione dei metadati minimi da includere nei cataloghi.
Risorse condivise
Dati ISAC
Dati satellitari di Sea Surface Temperature in formato NETCDF (C.F. 1.0 compliant e
speci che GHRSST 1.6):
NRT (Near real time) single and multi-sensor SST sul bacino del mediterraneo (1/16°) da
Luglio 2007 ad oggi (in corso);
DT (delayed time) single and multi-sensor SST sul bacino del mediterraneo (1/16°) da
luglio 2007 ad oggi (in corso).
DATI ISMAR
Dati In situ:
Raster e griglie regolari (Batimetria magnetometria) di varie zone degli oceani
dati di sismica multicanale e monocanale: Linee sismiche in mare e in terra del Progetto
CROP (www.crop.cnr.it);
dati di proprietà siche e bio-geo chimiche della colonna d’acqua (Banche dati
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Area Tematica Mare e Risorse Marine
Situazione Iniziale
Situazione attuale
Primo anno di attività GIIDA
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oceanogra che, geochimiche e sedimentologiche );
dati di proprietà siche, geochimiche e mineralogiche di rocce e sedimenti marini
cartogra a geologica (WEB GIS);
dati di stazioni strumentali (boe meteo-oceanogra che);
dati di proprietà siche e radiative della super cie marina e della atmosfera (sonde).
DATI IAMC
Dataset cartogra ci relativi allo studio della batimetria e della geologia di fondi marini
prospicienti la Regione Campania;
dataset relativi alla caratterizzazione ambientale e geochimica di sedimenti marino-
costieri di Siti di Interesse Nazionale (Napoli orientale, Bagnoli, Mar Piccolo e Grande
di Taranto, etc.);
dataset oceanogra ci (parametrici idrogra ci e biologici) relativi alle campagne di
acquisizione realizzate nell’area del Canale di Sicilia negli ultimi quindici anni;
dataset oceanogra ci (idrogra a e parametri metereologici) relativi all’acquisizione
effettuata nella stazione ssa “Kobold Platform) nella zona dello Stretto di Sicilia negli
ultimi dieci anni;
dataset isotopici relativi a record sedimentari degli ultimi 150,000,000 anni;
dataset relativi allo studio (biodiversità, cicli biogeochimici, etc.) delle lagune litorali
della Regione Sicilia e Puglia.
Dati ENEA
Dati di CTD e XBT nell’intero Mediterraneo reperiti in quello che viene de nito MFS-VOS
(Mediterranean Forecasting System – Volunteer Observing Ships).
Servizi implementati
Cataloghi d’Istituto
ISMAR
È stata effettuata la metadatazione (utilizzando anche il software MIKADO sviluppato
all’interno al progetto SeaDataNet) delle risorse sopra descritte. Il catalogo è quindi una
raccolta di le xml, reso disponibile grazie ad una installazione Geoserver/GeoNetwork.
IAMC
Nell’ambito del progetto GIIDA, l’Istituto ha iniziato una fase di razionalizzazione in termini
di archiviazione e metadatazione secondo standard internazionali, dei dataset a disposizione.
Tale fase non ancora conclusa, data l’ingente quantità di dati e l’oggettiva dif coltà di
coordinamento dovuta alla dislocazione dei sei istituti facenti parte dell’IAMC, ha al momento
raggiunto i seguenti obiettivi:
realizzazione di una banca dati georiferita gestita tramite RDBMS PostgreSQL/Postgis;
realizzazione dei servizi WMS, WCS e WFS per l’accesso ai dati), utilizzando GeoServer.
Tali servizi sono al momento disponibili solo per uso interno;
realizzazione di un servizio di catalogo CSW utilizzando GeoNetwork.
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Area Tematica Mare e Risorse Marine
ISAC
Non è stato necessario effettuare la metadatazione dei dati presso l’ISAC, dato che viene
già eseguita automaticamente dal processing di creazione dei dati (SST - Sea Surface
Temperature). I metadati così creati (xml) vengono poi raccolti e resi disponibili in un server
THREDDS.
ENEA
Il sistema ENEA è ancora basato su MySQL. Il catalogo federato è in fase di preparazione.
Cataloghi federati
È stato creato un catalogo federato a livello di Area Tematica tramite il tool GI-Cat (v 7.0).
Il tool si interfaccia con i singoli cataloghi grazie alla capacità di connettersi a differenti
interfacce tipiche (GeoNetwork, THREDDS, CSW/ISO, genesi, gi-cat, etc) ed offre una
serie di interfacce standard per la connessione dall’esterno (CSW/ISO, gi-cat, etc). È dunque
possibile integrare il catalogo centrale di Area con servizi web o anche con altri cataloghi
superiori (“catalogo di cataloghi”). Per garantire una maggiore robustezza, il catalogo di Area
è stato replicato presso 2 siti distinti:
GI-Cat Area (main): http://ce01.artov.rm.cnr.it:8090/GI-cat
GI-Cat Area (backup): http://giida.ismar.cnr.it:8090/GI-cat
Accedendo a questi cataloghi, direttamente (con strumenti quali, ad esempio, GI-GO),
o indirettamente (ad esempio tramite un catalogo superiore), è possibile interrogare
trasparentemente i vari cataloghi dei singoli Istituti afferenti all’Area “Mare e Risorse Marine”
ed accedere a tutti i prodotti messi a disposizione dai singoli centri.
Funzionalità di accesso e download
Le funzionalità di accesso e download implementate sono:
THREDDS : Permette la visualizzazione dei metadata di ciascun le giornaliero, il
download dei singoli le NETCDF o di subset dei dati contenuti;
ISAC TorVergata (Roma) THREDDS: http://fe4.sic.rm.cnr.it:8080/thredds/con g/SST/NRT/
V1/NOT_AGGR/nrt_v1.html;
GeoNetwork 2.4 (CSW/ISO 2.0.2.);
ISMAR Bologna GeoNetwork http://giida.ismar.cnr.it:8081/GeoNetwork/srv/en/csw?
IAMC GeoNetwork http://giida.iamc.cnr.it/GeoNetwork/srv/en/csw?;
Protocollo FTP ad utente anonimo;
GI-CAT 7.0 E GI-GO:
ISMAR Bologna GI-CAT http://giida.ismar.cnr.it:8090/GI-cat
ISAC Roma GI-CAT http://ce01.artov.rm.cnr.it:8090/GI-cat/services/cswiso?;
Attività di network
Dovendosi integrare con progetti già in essere, il portale tematico comprende:
link ai relativi portali/servizi individuati dei vari enti;
pagine esplicative dell’Area Tematica;
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20
Area Tematica Qualità dell’Aria
Introduzione
Nell’Ambito del Progetto GIIDA, il gruppo tematico Qualità dell’Aria si è proposto di
progettare e realizzare un sistema informatico capace di gestire i dati presenti nel CNR-
Istituto sull’Inquinamento Atmosferico e di integrarli in una infrastruttura per consentire
l’interoperabilità di sistemi e processi dell’istituto con altri sistemi. Lo scopo principale di
tale infrastruttura è quello di aumentare la condivisione dei dati e quindi la condivisione
della conoscenza fra ricercatori, oltre che conservare tali informazioni in un sistema sicuro,
univoco ed interoperabile.
L’interoperabilità è stata raggiunta mediante l’utilizzo di standard de niti a livello
internazionale e seguendo la direttiva europea sulla condivisione di dati e metadati. In
particolare, per la condivisione di dati sono stati usati Web Services compatibili con gli
standard Open Geospatial Consortium (OGC) mentre per i metadati vengono seguite le
direttive europee INSPIRE e quelle a livello internazionale come ISO19139. Tramite l’uso
estensivo degli standard si raggiunge così la piena interoperabilità dei sistemi implementati
con altri sistemi che seguono le stesse direttive e gli stessi standard.
La Spatial Data Infrastructure (SDI) è stata creata con lo scopo di:
raccogliere i dati geogra ci presenti al CNR-IIA;
catalogare i dati mediante un’opportuna metadatazione;
esportare i dati mediante sistemi standard orientati al Web (WebGIS, Web Services
Geogra ci, Web Services, ecc.);
proporre una metodologia di lavoro basata sugli standard e sulle direttive in ambito
comunitario ed internazionale;
adoperare strumenti adeguati per individuare una metodologia ef ciente nel trattamento
del dato geogra co al ne di rendere maggiormente fruibile sia la creazione del dato
geogra co che la sua condivisione.
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Nello speci co, l’ultimo punto rappresenta un cambiamento anche metodologico e non solo
tecnico nella gestione dei dati, in particolare di quelli a contenuto geogra co. Gli operatori
infatti dovranno accettare l’onere di catalogare i propri dati mediante strumenti che permettano
la metadatazione degli stessi attraverso l’inserimento dei propri dati in una infrastruttura
informatica comune. Questo comporterà un cambiamento sostanziale delle metodologie
inerenti la produzione del dato geogra co provocando un aumento del carico di lavoro che
necessariamente dovrà essere svolto per condividere i propri dati all’interno della SDI. È
ragionevole ipotizzare che l’introduzione di una SDI sia tanto più ef ciente e accettata dagli
operatori se si riesce a diminuire questo sovraccarico di lavoro mediante strumenti adeguati,
anche sviluppati all’uopo, ed a dare agli utenti nali una visione più omogenea e amichevole
della SDI stessa. Obiettivo primario durante l’ideazione della SDI nell’area tematica Qualità
dell’Aria è stato quello di progettare un sistema che ha permesso di nascondere la complessità
della SDI agli utenti nali.
L’Architettura della SDI proposta è quella raf gurata in Figura 1. La divisione logica
rispecchia la classica architettura basata su tre livelli: un livello dati, un livello di business
logic, ed uno di presentazione.
Il Livello Dati
Con l’introduzione della SDI nel processo di gestione dei dati geogra ci, è stata modi cata la
metodologia di lavoro dei ricercatori. Tale scelta ha consentito di concentrare la conoscenza
Figura 1: Architettura della Spatial Data Infrastructure implementata al CNR-IIA
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Area Tematica Qualità dell’Aria
in un unico database geogra co e rendere così disponibili le informazioni ad un maggior
numero di utenti. Questa scelta ha consentito di armonizzare il formato di memorizzazione
dei dati e creare su di essi servizi a valore aggiunto.
Lo stato dell’arte, prima dell’introduzione della SDI, era caratterizzato da una forte dispersione
della conoscenza: dati dislocati nei vari supporti di memorizzazione (dischetti, hard-disk) e
differenti formati (xls, csv, txt, shp). La gestione dei dati era demandata al singolo operatore
o ricercatore che, in de nitiva, era a conoscenza essenzialmente delle informazioni di sua
stretta competenza.
Questo stato di cose è stato superato dall’adozione di una banca dati geogra ca nella quale
stanno con uendo tutta una serie di dati che man mano i vari ricercatori contribuiscono
ad arricchire tramite GeoInt e GeoNetwork, rispettivamente due strumenti adatti alla
manipolazione di dati ed ai metadati. Dal punto di vista tecnico, per immagazzinare i dati
viene utilizzato un DBMS relazionale ampiamente utilizzato per la gestione di dati geogra ci:
PostgreSQL è una soluzione open source che, integrata con la sua estensione spaziale Postgis,
sta diventando uno standard de facto nel panorama applicativo geomatico.
Con l’utilizzo di questo strumento è possibile immagazzinare adeguatamente sia contenuti
geogra ci che dati di varia natura nonché tabelle funzionali di applicativi quali appunto GeoInt
e GeoNetwork. PostgreSQL è un ef cace DBMS Server anche per i contenuti geogra ci e
consente, agli utenti abilitati, di poter utilizzare il database direttamente con DesktopGIS al
ne di modi carne il contenuto informativo. Questa metodologia applicativa è ampliamente
usata e consigliata perché, individuando adeguatamente i responsabili dei dati che avranno
accesso al DBMS, ogni modi ca verrà direttamente applicata a tutti i servizi che fanno uso
del dato modi cato.
In dettaglio, la base dati relazionale è il cuore dell’architettura illustrata in Figura 1 e si
candida a mantenere dati che rappresentano:
dati geo riferiti;
metadati;
con gurazione dei servizi;
tabelle funzionai degli applicativi;
dati da sensore.
Attualmente, in questo approccio, si riscontra un particolare limite dovuto ai dati raster che
non vengono gestiti da PostGIS. A differenza dei dati vettoriali, già ampiamente supportati, i
dati raster sono oggetto di studio e alcuni progetti come WKTRaster promettono la gestione
di raster in maniera analoga ai vettoriali. Nel contempo, una vera alternativa a Postgis rimane
il DBMS Oracle, soluzione proprietaria e costosa e, pertanto, non lungimirante per una PA.
In attesa che l’estensione WKTRaster permetta la gestione di raster nel database open
source Postgres, la migliore soluzione per questo tipo di le rimane l’immagazzinamento sul
lesystem.
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Il Livello di Business Logic.
Il Livello di Business è costituito da una serie di componenti contenuti all’interno di una
Servlet Container, nella fattispecie Tomcat 6. Le componenti presenti in questo strato logico
sono principalmente:
GeoNetwork;
Geoserver;
GeoInt;
Gi-Cat;
SOS.
Tramite GeoNetwork è possibile gestire metadati e immagazzinarli nel database presente nel
terzo e ultimo livello dati. I metadati gestiti tramite GeoNetwork possono essere esportati
tramite il protocollo CSW 2.0.2 che viene utilizzato con il Service Broker Gi-Cat al ne di
integrare l’infrastruttura sulla Qualità dell’Aria con il Core di GIIDA o altre infrastrutture
informative che seguono gli stessi standard (INSPIRE e ISO19139).
Oltre ai metadati, nel livello logico risiede il componente Geoserver che si preoccupa di
estrarre i dati immagazzinati nel database geogra co e di esportarli tramite Web Service
Geogra ci compatibili con le direttive OGC. Nella fattispecie, gli standard più utilizzati
per gli obiettivi proposti sono il WMS per esportare mappe e il WFS per l’esportazione di
dati. Le informazioni esportate da Geoserver sono usate per la costruzione di WebGIS come
illustrato nel paragrafo inerente il livello di presentazione o usate direttamente in altri sistemi
che leggono questi standard.
Il terzo componente facente parte del livello di business logic è GeoInt, componente interamente
Figura 2: Architettura di GeoInt
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Area Tematica Qualità dell’Aria
sviluppato al CNR-IIA con l’intento di minimizzare l’interazione dell’utente nale con gli
strumenti di basso livello della SDI e nascondere così la complessità del sistema.
Alcune operazioni effettuate sulla SDI risultano particolarmente onerose data la loro
complessità e, spesso, per il loro carattere ripetitivo. Tramite GeoInt le interazioni con la SDI
vengono ridotte al minimo e sempli cate tramite una interfaccia AJAX-Based disponibile,
per gli utenti abilitati, a partire dal portale http://airman.iia.cnr.it
L’Architettura di GeoInt è brevemente illustrata in Figura 2 e ricalca la classica architettura
su quattro livelli abbastanza ricorrente nelle infrastrutture ICT. Mediante questo strumento
l’utente della SDI può semplicemente inserire contenuti geogra ci mediante due approcci
differenti:
Inserimento di uno Shape le;
Inserimento di un XML che contiene informazioni su misurazioni e osservazioni realizzate
dagli operatori in istituto.
L’architettura dell’applicazione mostra il carattere modulare ed altamente con gurabile che
permette a GeoInt di integrarsi con vari strumenti mediante la lettura diretta del database o
tramite protocolli orientati al web come Web Services o servizi RESTFull. Questi permettono
l’integrazione di GeoInt con altri componenti come ad esempio Geoserver.
È in progetto l’integrazione tra GeoInt, Geoserver e GeoNetwork al ne di automatizzare sia
la creazione dei dati geogra ci che la loro metadatazione e dare la possibilità all’utente di
creare un Web Service geogra co interagendo direttamente con un unico applicativo.
Tali operazioni non rappresentano un compito particolarmente dif cile per l’utente della SDI
che ha pieno accesso a GeoNetwork e Geoserver, ma sono sicuramente ripetitivi e causa di
errore. A partire da tali esigenze è stato sviluppato questo componente utile a meccanizzare
alcune operazioni e rendere più user-friendly l’interazione con la SDI.
GeoInt supporta un metalinguaggio XML per che permette l’inserimento di misure e
osservazioni nella SDI usando, anche in questo caso, l’interfaccia gra ca lato Web. In Figura
3 viene illustrato un estratto di questo metalinguaggio mediante il quale gli operatori possono
Figura 3: Metalinguaggio XML per l’inserimento di Osservazioni e Misure.
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inserire alcuni dati, controllarne e visualizzarne il contenuto tramite OpenLayers e, una volta
validati, immagazzinarli con un semplice click nel contenitore geogra co.
Questo strumento risulta particolarmente utile dovendo integrare misure provenienti da
differenti sorgenti e dati immagazzinati in vari formati.
L’utente di GeoInt interagisce con il sistema tramite una semplice interfaccia Web basata su
AJAX e su frameworks Java che permettono di creare velocemente ef caci interfacce RIA
(Rich Internet Application).
Il componente GI-CAT agisce come Service Broker. Collegato direttamente ai metadati
generati da GeoNetwork per esportarli in differenti formati. Rappresenta uno strumento
essenziale per garantire l’implementazione di architetture federate come quella illustrata in
Figura 4.
Un altro particolare componente non illustrato in Figura 1, rappresenta lo strato di Sensor
Observation Service (SOS), che permetterà di fruire dei dati misurati da Sensori e trasmessi
secondo la speci ca OGC chiamata Sensor Web Enabled (SWE). Tale speci ca rappresenta
una particolare s da per il settore interoperabilità del CNR-IIA per l’evoluzione della SDI
verso una gestione standard dei dati acquisiti tramite sensore.
Attualmente sono stati installati alcuni componenti software che permettono di ottenere
dati secondo la speci ca SOS con l’intento di effettuare alcuni test. Per fare ciò si è usata
l’implementazione della speci ca fornita dal progetto 52north. Si prevede una integrazione
funzionale delle caratteristiche proprie di SOS e di 52north in particolare all’interno di GeoInt
ed uno sviluppo sostanziale delle procedure che permetteranno di integrare i dati provenienti
dai sensori nel database usato da 52north come base informativa per i servizi SOS.
Figura 4: Federazione con altri sistemi
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Area Tematica Qualità dell’Aria
Il Livello di Presentazione
Il livello di presentazione, sezione a destra in Figura 1, si proponeva lo scopo di sfruttare i
dati messi a disposizione dal livello di business logic in funzione della tipologia di utente.
Gli utenti interessati all’uso della SDI sono in de nitiva:
Utenti nali (WebGIS);
Ricercatori e tecnici interessati ai dati (Web Services Geogra ci: WMS, WFS, CSW);
Sistemi Geogra ci Federati (Geoportali: INSPIRE, ISO 19139, CSW);
Utenti che creano il dato e i metadati.
Per la prima tipologia di utente,sono stati creati WebGIS dedicati, funzionali ai progetti e
che usano come base informativa i dati geogra ci esportati dallo strato di Business Logic. È
possibile visitare tali strumenti all’url: http://www.webgis.iia.cnr.it.
Per realizzare i WebGIS è stata ampiamente usata la libreria JavaScript OpenLayers che
funge da client per i dati esportati dal Server di mappe mediante protocollo WMS. Lo stesso
Server di mappe, che risiede nello strato di Business Logic, permette di esportare dati nel
formato WFS, ampiamente usato da chi è interessato a estrarre il dato numerico presente nei
Web Services geogra ci, soddisfacendo le esigenze degli utenti del secondo pro lo.
Particolare importanza per gli scopi di integrazione del sistema è il protocollo CSW. Mediante
questo strumento, e grazie al Service Broker Gi-Cat, la SDI sviluppata viene federata nel Core
di GIIDA stesso dal quale è possibile quindi raccogliere i dati presenti nella SDI ed effettuare
query su dati geogra ci compatibilmente con la data policy d’istituto. L’architettura viene
federata con sistemi più complessi attraverso uno schema simile a quello proposto in Figura 4.
Gi-cat è direttamente collegato all’end point CSW fornito da GeoNetwork al ne di esportare
i metadati precedentemente inseriti tramite il front-end di GeoNetwork stesso. Seguendo lo
stesso schema proposto in Figura 4, la SDI potrebbe integrarsi anche con differenti sistemi di
sistemi alternativi a GIIDA ma che seguono gli stessi standard.
Per quanto riguarda la tipologia di utenti chiamati a inserire dati e metadati nella SDI, si
è proceduto a con gurare GeoNetwork e a creare un’opportuna piattaforma informativa,
GeoInt, che facilita l’inserimento di dati.
Il Portale sulla Qualità dell’Aria
Come risultato dell’attività relative al progetto GIIDA e per realizzare un unico punto di
accesso a tutte le risorse e i prodotti realizzati, è stato creato un portale tematico sulla qualità
dell’Aria raggiungibile all’indirizzo http://airman.iia.cnr.it/.
Tale portale è il naturale punto d’accesso a tutti i prodotti e i servizi realizzati e illustrati nei
paragra . Nella sezione Servizi ad esempio è possibile accedere a tutti i componenti che
realizzano l’architettura della SDI in Figura 1, mentre nella sezione WebGIS è possibile
visitare e usare alcuni strumenti Web che sfruttano i dati esportati per creare WebGIS con
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OpenLayers e Ext (GeoExt).
Di particolare importanza, inoltre, è il link al Thesaurus sulle tematiche ambientali sviluppato
anch’esso da ricercatori del CNR-IIA.
Il Portale oltre ad essere un importante punto di accesso alle risorse e ai prodotti realizzati, fa
parte delle politiche di dissemination messe in atto dal CNR-IIA al ne di far comprendere
al meglio l’importanza della condivisione dell’informazione geogra ca e dell’uso della SDI
come punto di raccolta e di gestione dei dati.
Area Tematica Qualità del suolo e delle acque
Introduzione
Nell’ambito delle attività del progetto GIIDA i referenti di area Gianni Tartari e Vito Felice
Uricchio hanno coordinato le attività individuate e piani cate con riferimento all’Area
tematica ai ni del perseguimento degli obiettivi progettuali, esplicitati per singola area dai
referenti in sede di kick-off meeting, adattandoli dinamicamente alle evoluzioni del progetto
complessivo.
L’azione di coordinamento interna all’Area tematica “Qualità del Suolo e delle Acque” ha
anche coinvolto direttamente la Regione Puglia, impegnata nell’implementazione del Sistema
Informativo Pugliese per l’Ambiente ( SIPA), in un costante confronto con le altre Regioni e
l’ISPRA impegnate nell’attuazione della Direttiva INSPIRE intervenuta lo scorso 27 gennaio
2010.
Come de nito in sede progettuale per l’area tematica Qualità del Suolo e delle Acque sono
sviluppati due pilot principali: uno che sfrutta i database contenenti le schede tossicologiche
e le tecniche di boni ca di suoli contaminati raccolte in ambito di collaborazioni fra IRSA,
Università di Bari, Università del Salento, Regione Puglia ed ARPA Puglia (BDT) ed un
secondo implementato sulla base delle banche dati limnologiche e sui umi disponibili presso
IRSA Brugherio (LIMNO e BDF).
Di seguito verranno elencate e descritte le attività tecniche portate avanti nel corso del
primo anno del progetto GIIDA raggruppate per risorse da implementare e implementate,
catalogo tematico scelto per catalogare i datasource da rendere disponibili attraverso GIIDA,
illustrando anche gli strumenti utilizzati.
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Risorse disponibili e loro stato dell’arte al momento della partenza di
GIIDA
Ad una prima fase di scelta dei datasource disponibili da implementare in GIIDA è seguita
un’analisi della struttura degli stessi nalizzata ad ottimizzarne la fruibilità via Web ovvero
a predisporre le banche dati territoriali ed ambientali secondo le speci che della Direttiva
INSPIRE:
il database delle oltre 600 schede tossicologiche riferite ai principali contaminanti del
suolo che predisposizione tra cui metalli pesanti, idrocarburi, tofarmaci, concimi, etc.,
implementato in MySQL;
il database delle tecniche di boni ca dei siti contaminati implementati in MySQL e
contenente inferenze per il supporto alla de nizione delle tecnologie da utilizzare in
funzione della natura della contaminazione e delle caratteristiche pedologiche e geologiche
delle formazioni interessate dalla contaminazione;
la banca dati LIMNO in cui sono archiviati i dati relativi ai laghi presenti sul territorio
nazionale (1/3 di tutti i laghi italiani maggiori di un ettaro). Il database è composto
da layer cartogra ci risultanti da digitalizzazione in scala 1:100.000 – 1:50.000 e 1:
25.000 (a seconda della dimensione) di 367 laghi italiani, 115 naturali e 252 invasi,
selezionati sia per criteri dimensionali (> 0,2 km2), sia per interessi speci ci, quali
l’approvvigionamento potabile, il valore naturalistico e paesaggistico o l’uso ricreativo,
e da un database alfanumerico inizialmente implementato in access contenente i dati di
morfometria, qualità chimica e biologica delle acque e dei sedimenti;
il database dei umi, contenente dati biologici e ambientali di tutti i corsi d’acqua che
scorrono sul territorio nazionale realizzati in access nell’ambito dei progetti di ricerca
condotti da IRSA Brugherio.
L’attività del WG - Qualità del Suolo e delle Acque ha anche riguardato l’implementazione
dei thesauri previsti a supporto dell’interoperabilità semantica in GIIDA, in particolare
relativamente allo sviluppo dell’interfaccia Web del Thesaurus: attività condotta di concerto
con l’IIA di Roma.
Servizi implementati e cataloghi utilizzati
Fra le scelte decisionali de nite si è ritenuto opportuno realizzare un portale speci co
che raccogliesse tutti i servizi ed i datasource dell’area tematica Qualità del Suolo e delle
Acque.
La realizzazione è avvenuta prediligendo strumenti open source come JOOMLA per la
gestione dei contenuti del sito, MySQL per la gestione del database, MAPSERVER per la
pubblicazione della cartogra a online ed un SERVER Windows 2003 per ospitare i servizi
web offerti in abito GIIDA.
Il portale, la cui interfaccia Web è stata realizzata usando il template stabilito di concerto da
tutti gli appartenenti alla comunità GIIDA ed a cui si è cercato di dare un’omogeneità anche
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Area Tematica Qualità del suolo e delle acque
dal punto di vista della disposizione dei contenuti, è articolato come segue:
Contenuti informativi e tutorial sul tipo di risorse e servizi a cui è possibile accedere;
Servizi :
il database LIMNO;
i umi Italiani (è un servizio che deve essere ancora implementato);
il database delle schede tossicologiche;
il database delle tecniche di boni ca,
il catalogo dei dati;
il WebGIS;
il thesaurus.
Per i database messi a diposizione come servizi (LIMNO e BDT) la consultazione via WEB
degli innumerevoli dati in esse contenuti è stata resa possibile attraverso interfacce php.
Il DB dei umi Italiani (BDF) contiene informazioni relative ai punti di campionamento
individuati lungo i corsi d’acqua rappresentati e quindi, ai ni dell’implementazione
cartogra ca si è utilizzato il reticolo idrogra co realizzato dal Ministero dell’Ambiente e reso
disponibile dall’ISPRA. La sua implementazione nel portale avverrà nel corso del periodo
Luglio-Dicembre 2010.
Per catalogare i dati è stato usato GeoNetwork. Il catalogo è stato popolato con tutti i
metadati relativi al database LIMNO; il popolamento è in continuo aggiornamento così come
l’avanzamento su studi di data quality mirati a caratterizzare al meglio la qualità del dato
attraverso il metadato.
Il WebGIS speci camente implementato, raccoglie tutte le informazioni cartogra che
ed alfanumeriche dei datasource. Il WebGIS, inoltre, prevede l’integrazione dei contenuti
disponibili presso l’IRSA con cartogra a proveniente da altre fonti al ne di rappresentare al
meglio la realtà ambientale. Attualmente si stanno implementando nel WebGIS servizi WFS
per poter integrare le informazioni cartografate con i database alfanumerici attraverso una
unica interfaccia web.
L’attività ha anche riguardato l’implementazione dei thesauri previsti a garantire
l’interoperabilità semantica in GIIDA, in particolare relativamente allo sviluppo dell’interfaccia
Web del Thesaurus.
Interesse scienti co dell’AT complementare all’implementazione
dell’infrastruttura di GIIDA
Tra le attività a valore aggiunto sviluppate dall’AT Qualità del Suolo e delle Acque, si sono
svolte attività di ricerca nalizzate ad implementare i servizi di interoperabilità utilizzando
le potenzialità offerte dalle metodologie di Knowledge discovery e dagli algoritmi di Data
Mining.
Tali strumenti, opportunamente implementati ed integrati nell’architettura logica di GIIDA,
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3
2
consentono di cogliere elementi di connessione e di relazione, anche non banali e dif cilmente
riconoscibili, tra database differenti estraendo nuovi pattern signi cativi.
Inoltre, considerata l’importanza della caratterizzazione ottimale della qualità del dato
attraverso l’articolazione e la gestione dei metadati, la AT Qualità del Suolo e delle Acque
ha ritenuto opportuno aderire con spirito propositivo ad un gruppo di lavoro recentemente
attivato in GIIDA e riferito al Data quality, costituito su proposta dell’AT Infrastrutture
congiunte Ricerca e Pubblica Amministrazione nel corso del III Workshop GIIDA.
Attività di networking
L’attività di networking sviluppatasi all’interno della comunità di GIIDA ed in costante
interazione con Enti interessati alla tematica (Regioni ed ISPRA), è stata fondamentale
nell’articolare il cammino per il perseguimento degli interessanti obiettivi di GIIDA e per la
costruzione della SDI.
Per far fronte alle maggiori problematiche legate all’organizzazione interna della nostra AT
derivanti dal coordinamento e dalla gestione congiunta delle attività, strategici sono stati (oltre
che i regolari incontri organizzati con tutta la comunità GIIDA) i workshop intra-istituto ed
inter-istituzionali coinvolti nell’area tematica, per confrontarsi sullo stato di avanzamento di
GIIDA e programmare le attività sulla base delle problematiche emergenti e sulle criticità ed
opportunità che nel corso dell’attuazione del progetto si sono delineate.
Prospettive di sviluppo
Il lavoro svolto ha coperto un’ampia parte delle questioni inerenti l’interoperabilità e
l’integrazione dei dati ambientali che hanno coinvolto l’AT Qualità del Suolo e delle
Acque mirando ad aprirsi all’esterno attraverso il progressivo potenziamento dei rapporti
interistituzionali con le Regioni ed il Ministero dell’Ambiente, che comunque dovrà evolvere
verso un sempre più ampio coinvolgimento di altri potenziali end-user. In prospettiva futura,
particolarmente rilevanti potranno risultare gli sforzi tesi ad una sempre maggiore integrazione
con le altre AT: elemento che rappresenta il vero punto di forza del progetto GIIDA. Lo
svolgimento delle attività di ricerca e di sviluppo, sinora svolte, pone le basi per l’attuazione
delle politiche ambientali comunitarie riferite sia alla speci ca AT Qualità del Suolo e delle
Acque (Direttiva 60/2000, proposta di Direttiva per la Protezione del Suolo, revisione della
direttiva sull’acqua potabile ecc.) che ai temi della gestione dell’informazione territoriale ed
ambientale (Direttiva INSPIRE, Comunicazione SEIS - Shared Environmental Information
System – Verso un Sistema comune di informazioni ambientali ecc.).
Area Tematica Cambiamento Climatico
Relazione attività (maggio 2010)
Angelo Viola - Referente
Cosimo Elefante - Tutor
Giuseppe Ricci - Assegnista
Paolo Martano - Vicario
Introduzione
Nell’ambito delle nalità del Progetto GIIDA l’Area Tematica Cambiamento Climatico ha
lo scopo di creare un sistema integrato di condivisione delle informazioni relative ai dati
atmosferici e climatici. Essendo l’Istituto di Scienza dell’Atmosfera e del Clima (ISAC)
fortemente impegnato nello sviluppo di metodologie e di tecniche di misura innovative per
l’acquisizione e l’analisi di dati atmosferici, un contributo fondamentale agli obbiettivi di
GIIDA è rappresentato dalle informazioni e dai dati acquisiti presso strutture sperimentali
dell’Istituto dislocate nelle diverse sedi territoriali di Roma, Lecce, Lamezia Terme e Bologna.
I dati acquisiti provengono essenzialmente da sistemi di sensori a risposta rapida e lenta per
la determinazione del bilancio degli scambi di momento, calore e acqua tra suolo e atmosfera,
da sistemi di telerilevamento per la misura dei pro li verticali di temperatura, vapor d’acqua,
vento e turbolenza, aerosol, nonchè da sistemi automatici per il monitoraggio della qualità
dell’aria e sistemi tradizionali e innovativi per la misura del particolato e dei componenti
gassosi in atmosfera, del bilancio radiativo, della stima delle precipitazione.
I PILOT di riferimento dell’Area Tematica sono stati proposti da due importanti componenti
sperimentali dell’ISAC presso le sedi di Roma e di Lecce:
costruzione di un portale web con aggiornamento real-time per la visualizzazione/accesso
alla banca dati climatologici e di qualità dell’aria in acquisizione presso i siti sperimentali
della unità operativa ISAC CNR di Lecce;
costituzione di una banca dati ambientali per lo studio delle caratteristiche e dei processi
nell’atmosfera dell’area della bassa valle del Tevere.
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L’obiettivo dei PILOT proposti è di sviluppare una federazione di database per accedere a
dati atmosferici per poter:
dare informazioni sullo stato e sulle caratteristiche dell’atmosfera;
fornire indicazioni statistiche sugli andamenti di alcuni indicatori climatici e ambientali;
essere utilizzati nei modelli previsionali in relazione ai cambiamenti climatici.
È stata portata avanti, attraverso l’implementazione delle facilities per l’inserimento
automatico in un database dei dati acquisiti in real-time, la realizzazione di una struttura di
metadati per la catalogazione e la scoperta dei dati e la creazione di un portale Web per la
visualizzazione gra ca dei dati e il download nei diversi formati richiesti.
In particolare gli obiettivi raggiunti dall’Area Tematica alla ne del primo anno sono i
seguenti:
il portale tematico con i link ai portali tematici e ai portali territoriali già in essere;
la struttura dei metadati per i siti di Roma e Lecce;
il portale dell’Osservatorio ISAC di Roma con i link ai portali locali già in essere;
il catalogo standard dell’Area Tematica;
gli scenari d’uso relativi ai pilot proposti.
Di seguito viene descritta con maggior dettaglio l’attività complessiva svolta nell’ambito
della tematica per quel che riguarda gli aspetti generali e per le procedure adottate per la
realizzazione degli obbiettivi proposti.
Attività di formazione e networking
L’area tematica ha partecipato all’attività di formazione e informazione nell’ambito del gruppo
di lavoro costituito dal nucleo di coordinamento del progetto. Ciò ha permesso l’acquisizione e
lo scambio di informazioni su aspetti tecnici relativi agli strumenti informatici e alle procedure
per la realizzazione degli obbiettivi pre ssati dal progetto. L’area tematica ha ottenuto un
valido supporto per l’installazione e la con gurazione dei software e per la soluzione di
problemi connessi, attraverso la discussione su una WIKI tecnica e la partecipazione ai
workshop speci ci organizzati presso il PIN di Prato dal gruppo di coordinamento. È stata
un’opportunità che ha permesso la crescita delle competenze, la conoscenza dello stato di
avanzamento del lavoro di tutto il progetto e la conoscenza delle infrastrutture analoghe a
quelle di GIIDA.
L’area tematica Cambiamento Climatico, inoltre, ha organizzato diversi incontri tecnici
e un Workshop interno all’ISAC per informare sullo stato di avanzamento del progetto,
promuovere la partecipazione e il contributo ad iniziative volte ad estendere l’infrastruttura
alle altre componenti sperimentali dell’ISAC, per accrescere la visibilità e la diffusione delle
informazioni acquisite in Istituto.
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Area Tematica Cambiamento Climatico
Il portale Tematico e i portali territoriali
Nello schema di GIIDA è prevista la costruzione di un portale centrale interoperativo con i
portali delle singole aree tematiche.
È stato costruito il portale dell’area tematica Cambiamento Climatico cui si dovranno riferire
i link ai diversi portali esistenti o da costruire presso l’ISAC. Dal portale tematico si può
attualmente accedere ai portali dei siti sperimentali di Roma e Lecce.
È stato realizzato il portale dell’Osservatorio Atmosferico di Roma per rendere fruibili e
accessibili le informazioni e i dati acquisiti dalla strumentazione presente e operativa presso
il sito.
Di questi sistemi fanno parte il sodar, il lidar, il radiometro a microonde, il radar meteorologico,
le stazioni meteorologiche e micro meteorologiche, le stazioni di radiazione solare e bilancio
radiativo.
Procedura per l’import/export dei dati nel database
I dati acquisiti sono un’enorme risorsa scienti ca dell’ISAC che per essere valorizzata e
utilizzata deve essere catalogata in modo semplice e facilmente accessibile. Un primo passo
necessario per la realizzazione del database è stato costituito dalla raccolta delle informazioni
sui dati in possesso dall’ISAC relativamente all’area tematica Cambiamento Climatico, per
potere costruire la struttura di metadati. Non per tutte le tipologie di dati in possesso è stata
costruita la struttura di metadati. Attualmente per il sito di Lecce l’infrastruttura dei metadati
riguarda i sodar operativi e la stazione micrometeo; per il sito di Roma, invece, riguarda i dati
In questa sezione l’utente può selezionare lo strumento di misura Real Time,
selezionare il periodo (anno, mese e giorno) e la grandezza sica di interesse e
ottenere in output la visualizzazione gra ca della grandezza selezionata.
Si può anche selezionare la voce Archivio Dati per ricercare i dati raccolti
durante campagne speci che che sono terminate e fanno parte delle risorse da
mettere a disposizione della comunità scienti ca. Queste risorse si riferiscono
ai dati provenienti:
dalla Rete dei Sodar dell’Area Romana;
dalle campagne di misura effettuate nelle regioni polari;
dalle campagne nelle aree urbane.
Un utile strumento di supporto fornito all’utente è rappresentato dalla voce
Veri ca Dati che offre possibilità di controllare la presenza e la qualità dei dati
su base temporale.
Nel portale alla voce Strumentazione sono elencati e descritti tutti gli strumenti
operativi presso l’Osservatorio Atmosferico di Roma. Nella voce Link invece
sono elencati tutti i siti correlati ad altre istituzioni scienti che o di servizio
presenti nel territorio che hanno attinenza con le attività proposte dalla tematica
nell’ambito del progetto GIIDA.
Figura 1: menù principale
del portale web ISAC
Roma.
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acquisiti dai sodar, dal radiometro a microonde, dalla stazione meteorologica automatica e
dalla stazione micrometerologica e radiometrica.
Mediante appositi script realizzati con il linguaggio PHP (Hypertext Preprocessor) e bash
i dati sono stati importati in un database MySQL e archiviati in tabelle. In questo modo
possono essere ricercati tramite i portali web realizzati. La struttura dei portali di Roma e
di Lecce ha un’interfaccia molto semplice e intuitiva da usare, infatti le varie funzionalità
sono accessibili tramite il menù principale (vedi Figura 1). Il cuore del sito, ad esempio, è
rappresentato dalla sezione che permette la ricerca dei dati all’interno dell’archivio dei dati
acquisiti e aggiornati in real time.
Procedura di accesso e sicurezza
Un ultimo strumento utile alla funzionalità del sito è rappresentato da un sistema di login,
infatti sono previsti due livelli di autenticazione: a livello di amministratore e a livello di
user.
l’ amministratore può accedere per modi care i contenuti ed effettuare l’import dei dati;
l’user è dotato di permessi limitati consistenti nella possibilità di gestire solo i link
(inserimento o eliminazione) e le news (inserimento o eliminazione);
A entrambi i livelli è consentito il download dei dati. È prevista una serie di messaggi di
avvertimento nel caso in cui non siano presenti dati nel database nel periodo scelto ovvero nel
caso in cui non siano stati selezionati tutti o alcuni dei parametri richiesti. Il le contenente i
dati scelti potrà essere scaricato o in formato Microsoft Excel o in formato ASCII.
L’infrastruttura di metadati e procedure utilizzate
Sulla base delle informazioni raccolte si è proceduto alla realizzazione dei metadati tramite
il software GeoNetwork e alla successiva realizzazione del catalogo di metadati. Presso
l’unità operativa di Lecce è stato attivato un server (denominato GIIDA) per l’installazione
dei software necessari alle attività del progetto. Il lavoro è proseguito con l’installazione sul
server GIIDA dei software GeoNetwork, GI-cat e GI-go realizzando una infrastruttura del
tipo:
Il software GeoNetwork è una web based catalogue application (in altre parole si tratta di un
portale web) che integra:
amministrazione, gestione e pubblicazione dei Metadati;
Figura 2: l’infrastruttura GeoNetwork, GI-cat, Gi-go.
37
Area Tematica Cambiamento Climatico
ricerca dei Metadati;
pubblicazione e distribuzione di dati geogra ci;
accesso interattivo alle mappe.
Successivamente è stata creata la struttura di metadati in conformità alle direttive ISO 19115,
ISO 19139 (standard riconosciuti internazionalmente) per descrivere i dati in possesso
dell’ISAC Lecce e Roma per renderli ricercabili tramite il Clearinghouse Catalog centrale di
GIIDA.
L’istanza di GeoNetwork installata sul server GIIDA di Lecce è accessibile all’indirizzo:
http://150.145.59.16:8080/GeoNetwork/srv/en/main.home.
Si possono effettuare ricerche o query sulla base di diversi parametri che possono essere
ssati o tramite una mappa interattiva (parametri geogra ci) ovvero tramite la ricerca di
parole libere impostate dall’utente in relazione ai metadati che si riferiscono ai siti di Roma
e di Lecce.
Successivamente è stato installato sul server GIIDA di Lecce il software GI-cat per poter:
realizzare un catalogo distribuito capace di effettuare la mediazione sui dati geospaziali;
federare i vari tipi di cataloghi, inventari e access standard services;
permettere la creazione di cataloghi di cataloghi;
implementare
International Standards (OGC CS-W, WCS, WMS)
Community standards (UNIDATA THREDDS catalog service).
All’interno di GI-cat è stata federata come risorsa il
software GeoNetwork. Questa operazione ha permesso
di includere nel catalogo di GI-cat il catalogo di metadati
creato con GeoNetwork. Ciò permette di utilizzare come
alternativa all’interfaccia di query di GeoNetwork un
client per il discovering dei metadati diverso, per effettuare
interrogazioni sulla base di più parametri e, quindi, di
dare all’utente la possibilità di implementare query anche
complesse.
L’ultimo step è consistito nella installazione del software
GI-go che realizza un graphical client sviluppato per
dimostrare le capacità del servizio di catalogo del software
GI-cat e implementa in un unico browser delle semplici
funzionalità di query. In questo modo è possibile effettuare
ricerche sulla base di diversi criteri: estensione spaziale,
estensione temporale, per keywords (free text) e data source
(per es. Where, When, What, Who).
Figura 3: L’interfaccia di
GeoNetwork per effettuare le
query.
38
Figura 4: L’interfaccia GI-go per effettuare le query.
Questa infrastruttura inserita all’interno della struttura complessiva del sistema GIIDA
permette una ricerca semplice dei dati disponibili nell’ambito delle tematiche ambientali di
interesse per i cambiamenti climatici
Area Tematica “Infrastrutture Congiunte fra Ri-
cerca e Pubblica Amministrazione”
Introduzione
L’Area Tematica “Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione” copre
l’ambito dell’interoperabilità tra le infrastrutture per l’interscambio dell’informazione
geospaziale realizzate in ambito di ricerca e nella Pubblica Amministrazione. Nell’ottica
GIIDA ciò è nalizzato a rendere interoperabile l’infrastruttura GIIDA con le infrastrutture di
PA al ne di: a) rendere disponibili i dati ambientali del CNR per applicazioni di e-Government
e, viceversa, b) di rendere disponibili dati forniti da PA (es. tematismi INSPIRE) per
applicazioni di ricerca.
Costituiscono pertanto argomenti speci ci trattati nell’Area Tematica:
armonizzazione delle architetture di interoperabilità rispetto alle principali iniziative
nazionali, Europee ed internazionali quali:
GEOSS (Global Earth Observation System of Systems), GMES (Global Monitoring
for Environment and Security);
direttiva e Implementing Rules INSPIRE , SEIS (Shared Environmental Information
System);
CNIPA Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali ( RNDT) e SPCoop (Sistema
Pubblico di Cooperazione).
armonizzazione delle architetture per la sicurezza e data policy;
integrazione delle architetture di interoperabilità e sicurezza.
Dato l’ambito trasversale dell’Area Tematica, le relative attività sono svolte in stretto
collegamento con il coordinamento tecnico-scienti co dell’intero progetto GIIDA.
Istituti partecipanti
All’Area tematica afferiscono quattro Istituti:
IDPA (Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali);
40
IGG (Istituto di Geoscienze e Georisorse);
IMAA (Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale);
IREA (Istituto per il Rilevamento. Elettromagnetico dell’Ambiente).
L’ambito trasversale dell’Area Tematica, relativa ad una speci ca utenza (PA) piuttosto che
ad un dominio disciplinare, fa sì che altri Istituti che svolgono azioni verso PA forniscano
importanti contributi.
Attività svolta
L’attività GIIDA nell’ambito dell’Area Tematica “Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e
Pubblica Amministrazione” è stata svolta nel contesto di tre progetti pilota proposti nella
GIIDA Call for Proposals di Settembre 2008:
Geoportale WMS (coordinato da IGG);
R2R Lombardia (coordinato da IREA-IDPA);
ZERO (coordinato da IMAA).
Pilot “Geoportale IGG TORINO”
Il Pilot “Geoportale IGG Torino” nasce principalmente dall’esigenza di fornire un nuovo
strumento per la condivisione dei dataset prodotti dall’Istituto nell’ambito di cartogra a
geologica in copartecipazione con altre Amministrazioni Pubbliche. L’obiettivo è quello di
migliorare la gestione di tali dati facendo riferimento alla visione ed ai principi sanciti dalla
direttiva INSPIRE, in particolare per quel che riguarda la qualità dei dati. La sperimentazione
pratica di architetture INSPIRE oriented è stata inizialmente sviluppata nel progetto IDE-
UNIVERS (progetto Medocc, 2007-2008) per poi convergere all’interno delle attività del
progetto GIIDA.
Riuso di componenti open-source utilizzati nell’ambito del progetto IDE-UNIVERS
Individuazione di nuove componenti open-source secondo le indicazioni emerse nel
progetto GIIDA che permettessero di gestire in modo maggiormente essible e “user-
friendly” le attività di metadatazione e di fornitura dei servizi WMS
Messa a punto della procedura di data management orientata alla condivisione via web,
per ora de nita principalmente per risolvere le esigenze di upload dei produttori dei dati
stessi e delle Amministrazioni Pubbliche che partecipano al progetto
Pilot “R2R Lombardia”
R2R Lombardia mira a de nire scenari di interoperabilità tra geo-dati prodotti dagli istituti
di ricerca lombardi (IREA, IDPA, UniPV, UniMib, Politecnico di Milano, Polo di Como) e
dalla pubblica amministrazione regionale. La condivisione di tali risorse viene resa operativa
attraverso il geoportale di Regione Lombardia, che in questo modo diventa effettivamente un
raccoglitore di conoscenze ed un ef cace strumento di distribuzione degli stessi.
L’obiettivo di convergenza ha dovuto tenere conto, oltre che del rispetto degli standard
internazionali, delle necessità tecniche di allineamento tra le infrastrutture già avviate dagli
41
Area Tematica “Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione”
istituti coinvolti con l’infrastruttura centrale GIIDA e l’infrastruttura di Regione Lombardia.
Passo preliminare del processo di integrazione è l’analisi di fattibilità preliminare e quindi
l’inserimento dei metadati in possesso degli istituti di ricerca nei servizi di discovery offerti
sia da GIIDA che dal geoportale di Regione Lombardia. Ad oggi, circa 700 metadati prodotti
dagli istituti CNR e università di R2R sono già parte integrante dell’infrastruttura GIIDA,
che si avvale di un’architettura essibile. Sono tuttora in corso le operazioni di veri ca
dell’inserimento dei metadati nel catalogo della Regione Lombardia che presenta un carattere
centralizzato e meno essibile.
I soggetti coinvolti dal pilot hanno, in parallelo, portato avanti l’implementazione di servizi
di accesso WMS ai geo-dati attraverso infrastrutture distinte ma interoperabili. Al momento
sono già accessibili circa 300 layer geogra ci attraverso web map services, ai quali si
andranno ad aggiungere, ultimata la fase di sperimentazione, numerosi prodotti provenienti
dalle diverse aree della ricerca.
Con l’obiettivo di stimare le potenzialità e di coordinare i futuri sviluppi del lavoro, è stato
avviato da IREA un censimento dei geodati conservati all’interno degli istituti. La ricerca ha
messo in luce la necessità di sviluppare, al anco dei servizi WMS, ulteriori web services,
adatti alla condivisione di informazioni geogra che quantitative oltre che qualitative. A
questo scopo sono attualmente in fase di sperimentazione presso IREA prototipi di servizi
WFS, WCS ed SOS.
Le operazioni del pilot hanno fatto emergere in modo signi cativo la necessità di automatizzare
la procedura di metadatazione e di acquisizione delle informazioni, in modo che il usso
di dati e metadati in uscita dagli istituti di ricerca af uisca con continuità al patrimonio
informativo condiviso sia in GIIDA sia sul geoportale di Regione Lombardia. A tal ne sono
in esame diverse soluzioni tecnolog iche volte allautomatizzazione della procedura, con
attenzione all’armonizzazione dei dati rispetto ai più recenti standard nazionali ed europei.
Pilot “ZERO”
Il Pilot “ZERO” nasce dal Progetto Zero (2007-2008), progetto nanziato dalla Regione
Basilicata e coordinato dal CNR-IMAA, uno dei cui obiettivi era la realizzazione di
un’infrastruttura tecnologica per la condivisione di dati geospaziali nell’ambito della regione
Basilicata (Lucan-SDI).
contributi alla progettazione dell’Architettura di Interoperabilità del Progetto GIIDA
a partire dall’architettura della Lucan SDI e dall’esperienza acquisita nella relativa
implementazione;
riuso di componenti software open-source sviluppate nell’ambito del Progtto Zero;
analisi dell’architettura di sicurezza e data policy de nita nel Progetto Zero in previsione
di una possibile adozione in ambito GIIDA, tenendo conto della prevista policy dei dati
e servizi CNR in corso di de nizione;
valutazione del possibile riuso in ambito GIIDA delle componenti software sviluppate
nell’ambito del Progetto Zero per la realizzazione del sistema di sicurezza e data policy.
42
Attività di networking
Forum tecnologico GIIDA
Attraverso la partecipazione alle attività GIIDA, in particolare attraverso la mailing-list
tecnologica (tec-giida@cnr.it) e i Workshop periodici, l’Area Tematica “Infrastrutture
Congiunte” ha svolto attività di forum tecnologico relativamente agli ambiti di interesse, con
particolare riferimento a:
implementazione di servizi di data sharing conformi alle Network Services Implementing
Rules INSPIRE;
metadatazione di dati e servizi in conformità alle Metadata Implementing Rules INSPIRE
e alle speci che CNIPA per il Repertorio Nazionale dei Dati Cartogra ci;
partecipazione a tavoli tecnici per la de nizione di data policy e servizi di sicurezza in
conformità con le principali iniziative nazionali, Europee ed internazionali nel settore
della condivisione della geo-informazione.
Mediazione verso altri ricercatori e Istituti CNR
Il raggiungimento degli obiettivi del pilot R2R (già costituito da una rete di ricercatori in
piena collaborazione) è stato possibile attraverso l’instaurazione di una rete di contatti tra
rappresentanti dei diversi istituti CNR presenti in GIIDA, rete che ha permesso la condivisione
di competenze tecniche, l’ef cace individuazione dei problemi di interoperabilità, lo
sviluppo di strategie risolutive adeguate e lo scambio concreto di dati geogra ci. L’impegno
alla convergenza sull’obiettivo ha messo in moto un processo virtuoso di avvicinamento, di
arricchimento delle conoscenze settoriali che avrà seguito fecondo nelle future ricerche.
A livello del singolo istituto coordinante il pilot, le operazioni di censimento e di raccolta dei
dati sono state momento di scambio e di approfondimento, e hanno contribuito a diffondere
la cultura della interoperabilità e della condivisione dei prodotti della ricerca.
Mediazione verso enti esterni
Regione Lombardia
Le relazioni con le gure di riferimento esterne della Regione Lombardia hanno portato frutto
sia nel concreto avvio di un processo di scambio di dati e di condivisione delle infrastrutture
tecnologiche, sia nel consolidamento di un rapporto di collaborazione, con un conseguente
accrescimento reciproco di competenze e potenzialità operative.
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)
Partecipazione a incontri tecnici per attività congiunte tra GIIDA e SINAnet;
de nizione della proposta congiunta GIIDA/SINAnet “An Italian S&T infrastructure for
contributing to the GEOSS” come GEO STC Showcases;
installazione del componente software GI-cat utilizzato ed esteso in ambito GIIDA presso
ISPRA come clearinghouse catalog;
centro Nazionale per Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA);
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Area Tematica “Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione”
partecipazione a incontri tecnici per possibili attività congiunte;
istituto Geogra co Militare (IGM);
partecipazione congiunta all’attività di test per le INSPIRE Annex I Data Speci cations
in risposta alla relativa Call for Participation (JRC).
44
45
Area Tematica “Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione”
Glossario
B
BioCASe 5
C
CNIPA 39
CSW 6
CTD 17
D
DBMS 6, 10
G
GBIF 5
GeoExt 11
Geonetwork 8
GEOSS 39
GHRSST 16
GI-Cat 17
GIIDA 5
GMES 39
I
INSPIRE 5
ISO 19115-19135 8
ISO19139 21
J
JOOMLA 30
M
MAPSERVER 30
MFS-VOS 17
N
NETCDF 16
O
ODBC 10
OpenLayers 11
OWS 7
P
PostgreSQL 10
R
RDBMS 10
RNDT 39
46
S
SANF 13
SDI 5
SIPA 29
SPCoop 39
SST 16
SW 6
SWS 7
T
THREDDS 17
U
UNM Mapserver 11
W
WFS 7
WMS 7
X
XBT 17
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Area Tematica “Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione”
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Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione" è stata svolta nel contesto di tre progetti pilota proposti nella GIIDA Call for Proposals di Settembre
  • L Attività Svolta
  • Tematica
Attività svolta L'attività GIIDA nell'ambito dell'Area Tematica "Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione" è stata svolta nel contesto di tre progetti pilota proposti nella GIIDA Call for Proposals di Settembre 2008: Geoportale WMS (coordinato da IGG);
Polo di Como) e dalla pubblica amministrazione regionale. La condivisione di tali risorse viene resa operativa attraverso il geoportale di Regione Lombardia, che in questo modo diventa effettivamente un raccoglitore di conoscenze ed un effi cace strumento di distribuzione degli stessi
  • Idpa Irea
  • Unipv
  • Politecnico Unimib
  • Di Milano
R2R Lombardia mira a defi nire scenari di interoperabilità tra geo-dati prodotti dagli istituti di ricerca lombardi (IREA, IDPA, UniPV, UniMib, Politecnico di Milano, Polo di Como) e dalla pubblica amministrazione regionale. La condivisione di tali risorse viene resa operativa attraverso il geoportale di Regione Lombardia, che in questo modo diventa effettivamente un raccoglitore di conoscenze ed un effi cace strumento di distribuzione degli stessi.
oltre che del rispetto degli standard internazionali, delle necessità tecniche di allineamento tra le infrastrutture già avviate dagli Area Tematica "Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione" partecipazione a incontri tecnici per possibili attività congiunte
  • L'obiettivo Di Convergenza Ha Dovuto Tenere
  • Conto
L'obiettivo di convergenza ha dovuto tenere conto, oltre che del rispetto degli standard internazionali, delle necessità tecniche di allineamento tra le infrastrutture già avviate dagli Area Tematica "Infrastrutture Congiunte fra Ricerca e Pubblica Amministrazione" partecipazione a incontri tecnici per possibili attività congiunte;
oltre che del rispetto degli standard internazionali, delle necessità tecniche di allineamento tra le infrastrutture già avviate dagli partecipazione a incontri tecnici per possibili attività congiunte
  • L'obiettivo Di Convergenza Ha Dovuto Tenere
  • Conto
L'obiettivo di convergenza ha dovuto tenere conto, oltre che del rispetto degli standard internazionali, delle necessità tecniche di allineamento tra le infrastrutture già avviate dagli partecipazione a incontri tecnici per possibili attività congiunte;