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La promozione del self-care in ambito nutrizionale
nella persona anziana: protocollo di ricerca con
metodo misto
Nutritional self-care promotion in community-dwelling older people: a protocol of mixed
method research
Barbara Raffaele1Maria Matarese2 Michela Piredda3 Maria Grazia De Marinis4
1Studente dottorale in Scienze
Infermieristiche, Università di
Roma Tor Vergata, Diparti-
mento di Sanità Pubblica
Corrispondenza:
barbara.raffaele63@gmail.com
2Professore Associato di
Scienze Infermieristiche, Unità
di Scienze Infermieristiche,
Dipartimento di Medicina,
Università Campus Bio-Medico
di Roma.
3Ricercatrice di Scienze Infer-
mieristiche, Unità di ricerca in
Scienze Infermieristiche,
Dipartimento di Medicina,
Università Campus Bio-Medico
di Roma.
4Professore ordinario di Scienze
Infermieristiche, Unità di
ricerca in Scienze Infermieri-
stiche, Dipartimento di Medi-
cina, Università Campus Bio-
Medico di Roma.
RIASSUNTO
SCOPO. Descrivere un progetto di ricerca disegnato per promuovere il self-care in ambito
nutrizionale nelle persone anziane. La ricerca si propone di: a) valutare l’efficacia di un inter-
vento educativo per la modifica di conoscenze, comportamenti e atteggiamenti in ambito
nutrizionale; b) descrivere l’abilità e i comportamenti di self-care in rapporto alla nutrizione;
c) identificare i fattori favorenti o le barriere ai cambiamenti nelle conoscenze, comporta-
menti e atteggiamenti nutrizionali.
METODO. Il disegno di ricerca sarà di tipo misto sequenziale esplicativo. Lo studio prevede
l’arruolamento di 50 persone di età uguale o superiore a 65 anni. Nella prima fase quantita-
tiva sarà usato un disegno pre-test e post-test per la realizzazione di un intervento educativo
mirato alla modificazione di conoscenze, comportamenti e atteggiamenti in ambito nutri-
zionale. Sulla base dei risultati dell’intervento educativo sarà condotta la fase qualitativa dello
studio con la realizzazione di focus group in sottogruppi di anziani. In una terza fase i risul-
tati quantitativi e qualitativi saranno integrati. I dati quantitativi saranno analizzati attra-
verso metodi statistici descrittivi e inferenziali e i dati qualitativi attraverso l’analisi del conte-
nuto.
RISULTATI. Lo studio fornirà nuove conoscenze su come le persone anziane si prendono cura
di sé, e sui fattori che promuovono il self-care in ambito nutrizionale.
CONCLUSIONE. La promozione del self-care è un obiettivo importante per il personale infer-
mieristico nell’ambito dell’assistenza alle persone anziane. I programmi educativi rivolti al
mantenimento di una corretta alimentazione nell’anziano possono contribuire a ridurre la
malnutrizione e le malattie correlate e devono basarsi su conoscenze derivate dalla ricerca
che possono rendere gli interventi più efficaci ed individualizzati.
PAROLE CHIAVE: promozione della salute, cambiamenti di comportamento, nutrizione, self-
care, nursing, infermieri, anziani, metodo misto
ABSTRACT
AIM.To describe a research protocol designed to promote nutritional self-care in older
people. The aims of the research are: a) to evaluate the effectiveness of a nutritional educa-
tion intervention in changing knowledge, attitudes, and behaviors; b) to describe the nutri-
tional self-care ability and activities; c) to identify the promoting factors and barriers that
influence the changes in nutritional knowledge, behaviors and attitudes in home-dwelling
older people.
METHO D.Sequential explanatory mixed method design. The study will enroll 50 people
aged 65 years and over. In the first quantitative phase, a pre-test and post-test design will
be used to deliver a nutritional intervention aimed to change knowledge, behaviors and atti-
tudes toward nutrition. Using the quantitative study results, the qualitative study phase will
be conducted by interviews in sub-groups of older people. In a third phase, the quantitative
and qualitative study results will be integrated. Quantitative data will be analyzed using
descriptive and inferential statistics and qualitative data will be analyzed through content
analysis.
RESULTS. The study will provide new knowledge on nutritional self-care in home-dwelling
older adults and the factors promoting nutritional self-care.
CONCLUSION.Nutritional self-care promotion is of pivotal importance for the nursing care
provided to home-dwelling older people. Educational programs aimed at the maintenance
of proper nutrition in the older adults may reduce malnutrition and the related diseases.
Nutrition educational programs should be based on knowledge derived from research to
tailor individualized nutritional interventions and to realize effective educational programs.
KEY WORDS: health promotion, behavior change, nutrition, self-care, nursing, nurses, older
people, mixed method
STUDI E RICERCHE
Come citare:
Raffaele, B., Matarese, M.,
Piredda, M., De Marinis, M.G.
(2016). La promozione del
self-care in ambito
nutrizionale nella persona
anziana: protocollo di ricerca
con metodo misto.Professioni
Infermieristiche 69 (3): 132-40
© 2016
Professioni Infermieristiche
CNAI
132
La promozione del self-care nell’ambito nutrizionale nella persona anziana: protocollo di ricerca con metodo misto
133
Professioni Infermieristiche
INTRODUZIONE
In quasi tutti i paesi del mondo la popolazione anziana
è in aumento. È stato, infatti, stimato che il numero
di anziani passerà da 841 milioni del 2013 a più di 2
miliardi nel 2050 (United Nations Organization,
2013). Questo fenomeno avrà delle importanti conse-
guenze a livello sociale, economico e sanitario, perché
con l’aumentare dell’età aumenta anche la prevalenza
delle malattie croniche e della disabilità (WHO, 2002).
I problemi di salute delle persone anziane possono deri-
vare dagli stili di vita e dai comportamenti seguiti prima
e durante il processo invecchiamento (Knoops et al.,
2004). L’alimentazione è considerata uno dei maggiori
determinanti della salute a qualsiasi età ed ancora di
più nel corso dell’invecchiamento in quanto può contri-
buire a favorire una vecchiaia di successo (Bernstein et
al., 2012). Negli Stati Uniti, cinque tra le prime otto
cause di morte delle persone con età superiore a 65
anni riconoscono un’influenza nutrizionale (Centers
for Disease Control and Prevention, 2009).
La ricerca ha dimostrato che è possibile modificare
il comportamento alimentare nella popolazione anziana
promovendo la partecipazione attiva delle persone al
proprio self-care (Bandayrel et al., 2011; Young et al.,
2011). Il self-care nelle personae anziane può contri-
buire, quindi, a mantenere la salute e il benessere, preve-
nire le malattie e gestire le patologie croniche riducendo
il rischio di complicanze (Sidani, 2013). Inoltre le
pratiche di self-care consentono alla persona anziana
di vivere autonomamente nel proprio domicilio il più
a lungo possibile (Hoy et al., 2007).
Il self-care è considerato fondamentale nell’ambito
dell’Infermieristica tanto da essere diventato un
concetto chiave in molte teorie infermieristiche. Anche
se già presente nei modelli teorici di Lydia Hall e
Virginia Henderson, il self-care ha trovato la sua piena
espressione nella teoria infermieristica del self-care di
Dorothea Orem (Easton, 1993). Per Orem il self-care
è la pratica di quelle attività che persone mature iniziano
e svolgono autonomamente per mantenere la vita,
promuovere e mantenere il proprio benessere durante
tutto l’arco della vita (Orem, 1992). La teoria identi-
fica due concetti distinti ma correlati tra loro: l’abilità
di self-care, ovvero la capacità di un individuo di intra-
prendere le azioni di self- care, e il comportamento di
self-care, ovvero lo svolgimento concreto di azioni ed
attività che l’individuo realizza per mantenere o recu-
perare il benessere (Orem, 1992). Nella sua teoria,
Orem identifica dei bisogni di cura di sé comuni a tutti
gli individui per l’intero arco della vita, definendoli
requisiti universali di self-care, in cui rientrano tutte le
azioni necessarie alla regolazione del funzionamento
corporeo e dello sviluppo umano, come ad esempio la
respirazione, l’idratazione e la nutrizione (Orem, 1992).
La nutrizione, quindi, secondo la teoria di Orem,
rappresenta un requisito essenziale per il self-care in
tutte le fasi della vita.
Promuovere il self-care in ambito nutrizionale
rappresenta, quindi, un obiettivo importante per l’assi-
stenza infermieristica, soprattutto quando è rivolto alle
persone con più di 65 anni in cui interventi educativi
mirati alla modifica di conoscenze, comportamenti e
atteggiamenti alimentari possono contribuire a preve-
nire il deterioramento fisico e cognitivo (Contento,
2007).
Consapevoli sia della complessità dell’intervento
educativo ma anche del ruolo che ogni singolo indi-
viduo può svolgere nel miglioramento del proprio stato
di salute, è stato deciso di avviare un progetto di ricerca
che utilizzerà un disegno mixed method per promuo-
vere il self-care in ambito nutrizionale nella persona
anziana residente al proprio domicilio attraverso la
realizzazione di un intervento educativo nutrizionale.
Tale intervento privilegerà gli aspetti più prossimali alla
persona anziana (conoscenze, abitudini, atteggiamenti,
autoefficacia, abilità di cura di sé) attivando un processo
di riflessione personale sugli aspetti motivazionali che
intervengono nella scelta dei comportamenti dell’indi-
viduo (Contento, 2007), ma anche promuovendo un
percorso di consapevolezza e condivisione tra pari
dell’esperienza nutrizionale.
MODELLO TEORICO
Molti sono i fattori che influiscono sulle scelte e sui
comportamenti nutrizionali perché l’alimentazione è
legata a molte funzioni della vita sociale, oltre ad essere
un bisogno fisiologico primario. Per questo motivo un
intervento educativo che mira a modificare il compor-
tamento in ambito nutrizionale, deve essere conside-
rato un intervento complesso in cui entrano in gioco
fattori individuali, sociali e psicologici ma anche
ambientali e culturali (Craig et al., 2008). Il modello
teorico a cui si farà riferimento nel progetto di ricerca
è quello proposto da Contento (Contento, 2007), adat-
tato dal gruppo di ricerca alla popolazione anziana sulla
base della letteratura esistente. Secondo il modello di
Contento i cambiamenti nei comportamenti alimen-
tari sono influenzati da una serie di determinanti: predi-
sposizioni biologicamente determinate ed esperienze
legate al cibo, fattori interpersonali e psicoaffettivi,
fattori sociali e fattori economici e ambientali (Figura
1).
Determinanti biologici. Il fabbisogno nutrizionale
delle persone anziane è caratterizzato da un’aumentata
richiesta o dalla necessità di mantenere l’introito di
alcuni nutrienti (come proteine, vitamine, sali mine-
rali, oligoelementi) a fronte di un ridotto fabbisogno
energetico dovuto ai cambiamenti fisiologici connessi
al processo di invecchiamento. La riduzione della massa
muscolare, della densità ossea, della funzione immuni-
taria, dell’assorbimento e del metabolismo dei nutrienti
possono rendere difficile assicurare le richieste nutri-
zionali necessarie all’organismo (Bernstein et al., 2015).
Numerose sono le barriere all’adeguato introito di
nutrienti. I cambiamenti fisiologici che naturalmente
si presentano con l’età possono, ad esempio, alterare la
percezione sensoriale nell’assunzione del cibo per alte-
razioni del gusto, della vista, dell’olfatto, o ridurre la
sensazione di sete. Anche problematiche correlate alla
cattiva masticazione possono comportare errori nella
scelta e nei comportamenti alimentari degli anziani
(Bernstein et al., 2012). Le condizioni di polipatologia
e l’assunzione contemporanea di molti farmaci possono
rendere inadeguato l’apporto nutrizionale o alterarne
l’assorbimento e il metabolismo.
Determinanti psicoaffettivi. Le persone acquisi-
scono negli anni conoscenze e sviluppano percezioni,
aspettative e sentimenti riguardo il cibo. I comporta-
menti alimentari sono fortemente dipendenti dalle espe-
rienze con il cibo vissute nel corso della propria vita a
partire dall’infanzia e poi in età adulta (Pucciarelli et
al., 2011), contribuendo alla costruzione di significati
personali attribuiti a certi cibi o abitudini (Contento,
2007).
Inoltre la presenza di disturbi del tono dell’umore,
che aumenta nella popolazione anziana, può generare
l’instaurarsi di un cattivo rapporto con il cibo, per
eccesso o per difetto, influendo negativamente l’assun-
zione appropriata di nutrienti (Bernstein et al., 2012).
Inoltre convinzioni personali, un basso livello di auto-
efficacia e un diminuito controllo sui propri impulsi
voluttuari condizionano la capacità soggettiva di auto-
regolazione in ambito nutrizionale.
Determinanti sociali. La rete di relazioni sociali
all’interno della quale l’individuo è inserito può costi-
tuire un fattore di promozione o di barriera, in funzione
delle abitudini e modelli nutrizionali adottati, per le
corrette scelte nutrizionali come risultato di una nego-
ziazione necessaria a livello interpersonale. Ad esempio,
l’anziano che vive solo, può sentirsi in difficoltà nel
conservare, preparare e cucinare cibi solo per sé stesso,
facendo scelte meno salutari. Le pratiche culturali, come
le tradizioni culinarie, così come i contesti di vita fami-
liari e sociali, ma anche le scelte politiche, possono faci-
litare o ostacolare il mantenimento di una corretta
alimentazione (Contento, 2008).
Determinanti economici e ambientali. I fattori
economici ed ambientali influenzano fortemente la
scelta del cibo e i comportamenti correlati alla nutri-
zione. L’ambiente fisico influenza l’accessibilità e la
disponibilità di cibo e le evidenze scientifiche disponi-
bili testimoniano come la relazione esistente tra urba-
nizzazione, cibo e attività fisica abbia un grande impatto
sulla salute (Sallis et al., 2009). La difficoltà di approv-
vigionamento e di preparazione dei cibi può rendere
monotona e poco stimolante l’alimentazione della
persona anziana. I determinanti economici legati al
prezzo dei cibi o al reddito possono incidere sfavore-
volmente sul comportamento nutrizionale della persona
anziana, imponendo restrizioni nella spesa alimentare
o modifiche delle abitudini alimentari.
Come illustrato nel modello, esistono molteplici
fattori concorrenti e determinanti i comportamenti
nutrizionali che possono essere orientati alla salute attra-
verso opportuni interventi educativi nutrizionali. Il
progetto di ricerca terrà conto dell’influenza di questi
fattori sulle attività di self-care che le persone anziane
possono mettere in atto giornalmente per occuparsi
della loro alimentazione.
DISEGNO DI RICERCA
Per raggiungere gli obiettivi dello studio sarà usato
il metodo misto (mixed method), ovvero un disegno
di ricerca che permette di raccogliere, analizzare e inte-
grare dati quantitativi e qualitativi, in diverse fasi del
processo di ricerca (Creswell et al., 2011). Tale scelta è
dettata dal fatto che né i metodi quantitativi né quelli
qualitativi da soli sono sufficienti a catturare la comples-
sità di fenomeni umani che coinvolgono modifiche di
comportamento (Green et al., 1989; Johnson et al.,
2003). Verrà utilizzato il disegno mixed method di tipo
sequenziale esplicativo che si articola in tre fasi: la prima
fase prevede una raccolta di dati quantitativi che
permetterà di avere un quadro analitico del problema
di ricerca, mentre la seconda fase, con la raccolta di
dati qualitativi, permetterà di spiegare in profondità i
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Vol. 69, n.2 Aprile - Giugno 2016
Raffaele et al.
Figura 1 Determinanti dei comportamenti nutrizionali
La promozione del self-care nell’ambito nutrizionale nella persona anziana: protocollo di ricerca con metodo misto
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Professioni Infermieristiche
risultati ottenuti nella prima fase; la terza fase integrerà
i risultati delle due prime fasi, contribuendo ad una
migliore conoscenza del fenomeno in studio (Creswell
et al., 2011).
OBIETTIVI DELLO STUDIO
Gli obiettivi specifici del disegno di ricerca quanti-
tativo saranno i seguenti:
- descrivere le conoscenze, i comportamenti e gli
atteggiamenti in ambito nutrizionale delle persone
con più di 65 anni residenti al proprio domicilio;
- identificare il livello di abilità di self-care e di
autoefficacia nutrizionale della persona anziana;
- valutare l’efficacia dell’intervento educativo in
termini di variazioni del self-care in ambito
nutrizionale nei domini cognitivo, psicomotorio e
affettivo-relazionale;
- determinare il livello di concordanza e adesione alle
raccomandazioni nutrizionali discusse e condivise
nell’intervento educativo.
Gli obiettivi specifici del disegno di ricerca qualita-
tivo saranno i seguenti:
- esplorare i fattori ostacolanti e favorenti il self-care
nell’ambito nutrizionale, sulla base delle cono-
scenze, degli atteggiamenti e dei comportamenti
della persona anziana.
L’obiettivo specifico del disegno di ricerca misto sarà
il seguente:
- determinare i meccanismi decisionali e le motiva-
zioni che spiegano le variazioni -o non variazioni-
nutrizionali dei partecipanti allo studio.
Campione/partecipanti
La popolazione oggetto di indagine sarà costituita
da persone con età uguale o superiore a 65 anni che
vivono autonomamente al loro domicilio. Saranno
reclutati presso i centri anziani presenti sul territorio
di due Municipi romani che aderiranno volontaria-
mente allo studio. Per identificare i centri anziani e, al
proprio interno, le persone anziane quali partecipanti
volontari allo studio, il presidente di ogni singolo centro
anziani sarà contattato telefonicamente e poi incon-
trato personalmente al fine di raccogliere una prelimi-
nare disponibilità. Gli Assessori alle Politiche Sociali
dei Municipi interessati saranno coinvolti nel progetto
per confermare l’interesse per l’iniziativa dando l’ade-
sione per i centri afferenti al territorio di competenza.
La dimensione campionaria prevista è di 50 anziani.
La selezione degli anziani avverrà secondo i seguenti
criteri:
a) età uguale o superiore a 65 anni,
b) frequenza del centro anziani identificato,
c) volontà di partecipare allo studio,
d) assenza di deficit cognitivi,
e) assenza di disturbi depressivi gravi.
I soggetti saranno esclusi dallo studio in base ai
seguenti criteri:
1) non interesse a prendere parte allo studio,
2) restrizioni dietetiche legate alla presenza di
patologie croniche che prevedono un regime
alimentare specifico (insufficienza renale cronica,
diabete mellito, ecc.).
Fase quantitativa dello studio
Modalità e strumenti di raccolta dati
Nella prima fase quantitativa della ricerca verrà usato
un disegno longitudinale quasi sperimentale pre-test e
post-test che prevederà un intervento educativo nutri-
zionale. Per misurare gli effetti dell’intervento educa-
tivo e i fattori influenzanti i comportamenti alimentari
verrà usata una serie di strumenti prima dell’intervento
educativo (t0) e dopo 1 mese dall’intervento educativo
(t1). Sono stati selezionati i seguenti strumenti che
misurano i fattori determinanti relativi alle dimensioni
ipotizzate nel nostro modello (tabella 1):
。Questionario sociodemografico a 14 item per
misurare le variabili socio-demografiche, costruito
appositamente per la ricerca;
。Mini Nutritional Assessment (MNA) per la
valutazione dello stato nutrizionale. Esso è
costituito da due sezioni, screening e valutazione
globale; nel caso in cui il test di screening identifica
un rischio si procede alla valutazione complessiva:
il punteggio tra 17 e 23,5 identifica i soggetti a
rischio di malnutrizione e il punteggio inferiore a
17 identifica soggetti con un cattivo stato
nutrizionale (Guigoz et al., 1994);
。Questionario SF-12v2, per misurare lo stato di
salute; è la versione più breve, a 12 item, del
questionario SF-36 che ha dimostrato uguale
validità e affidabilità (Ware et al., 1996); in
particolare in questa versione breve vengono
valutate due dimensioni: lo stato di salute fisica e di
salute mentale;
。Geriatric Depression Scale Short Form (GDS-SF)
per valutare il tono dell’umore; essa è composta da
15 domande con un punteggio che va da 0 a 15; un
punteggio superiore a 10 indica la presenza di
depressione grave, da 6 a 10 lieve, e da 0 a 5 assenza
di depressione (Sheikh et al., 1986).
。Short Portable Mental Status Questionnaire
(SPMSQ) per valutare lo stato cognitivo; esso è
composto da 10 item e prende in considerazione
alcune funzioni cognitive come l’orientamento
temporo-spaziale, la memoria e la capacità di
calcolo; un punteggio di 0-2 indica assenza di
deterioramento cognitivo, 3-4 la presenza di
deterioramento cognitivo lieve; 5-7 deterioramento
cognitivo moderato, e 8-10 deterioramento
cognitivo grave (Pfeiffer, 1975).
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Vol. 69, n.2 Aprile - Giugno 2016
。Questionario sulle conoscenze e comportamenti
nutrizionali per valutare le conoscenze, i
comportamenti e le abitudini alimentari (KAP),
creato appositamente per questa ricerca sulla base
di due questionari utilizzati in precedenti studi
(Turconi et al., 2012 e da Vico et al., 2010); esso
consta di 5 sezioni che indagano: la spesa
alimentare (55 items), il pasto giornaliero (23
items), le abitudini alimentari (6 items), le
conoscenze nutrizionali (8 items) e rischi per la
salute (5 items).
。Scala sull’abilità di autocura negli anziani (SASE)
ideata da Soderhman et al. (1996) per misurare le
abilità di self-care nella persona anziana. Esso è
costituito da 17 items con scala Likert a 5 passi (da
1=totalmente in disaccordo a 5=totalmente in
accordo) con un punteggio che va da 17 a 85.
Quattro item (6, 14, 16, 17) sono affermazioni
negative e il punteggio va invertito per la
valutazione totale. Dopo aver ottenuto
l’autorizzazione da parte degli autori la scala è stata
tradotta e validata in italiano dal gruppo di ricerca.
。Scala sull’autoefficacia nutrizionale negli anziani
(NUSESE) per misurare il livello di fiducia che le
persone anziane hanno nelle proprie capacità di
prendere le decisioni riguardo la propria
alimentazione; tale scala è stata creata dal gruppo di
ricerca e consta di 15 item su scala Likert a 5 passi
(da 1= per niente in grado a 5= completamente in
grado), e un punteggio che va da 15 a 75. È in
corso il processo di validazione di questa scala.
Intervento educativo
L’intervento educativo, che verrà effettuato dopo la
valutazione a tempo 0 (baseline), utilizzerà la defini-
zione operativa fornita da Contento che vede l’educa-
zione nutrizionale come una “qualsiasi combinazione
di strategie educative, accompagnata da supporti
ambientali, disegnata per facilitare l'adozione volon-
taria di scelte relative al cibo e ad altri comportamenti
correlati alla nutrizione orientati alla salute e al benes-
sere” (Contento, 2008). Esso verterà sui principali
comportamenti alimentari raccomandati alle persone
anziane dalle attuali linee guida internazionali utiliz-
Raffaele et al.
DETERMINANTI AMBITI VARIABILI OPERATIVE STRUMENTI
BIOLOGICI
Stato di salute
Stato cognitivo Short Portable Mental Status Questionnaire (SPMS)
Stato di salute generale
soggettivo Short form Health Survey (SF12)
Patologie Questionario socio demografico (A13)
Cambiamenti legati all’età
Stato nutrizionale Mini Nutritional Assessment (MNA)
Percezione sensoriale Sezione C del questionario: il pasto giornaliero (C15)
Uso di farmaci Medicinali assunti Questionario socio demografico (A14)
PSICOAFFETTIVI
Convinzioni e credenze Rischio percepito
Sezione C del questionario: il pasto giornaliero (C14)
Sezione F del questionario: alimentazione e salute (F1 – F5)
Motivazione e capacità di
adattamento
Stato dell’umore Geriatric Depression Scale short form (GDS SF)
Autoefficacia Scala di autoefficacia nutrizionale negli anziani (NUSESE)
Abilità di autocura Self-care Ability Scale in Elderly (SASE)
Preferenze alimentari
Spesa alimentare Sezione B del questionario: la spesa alimentare (B11- B31)
Consumi alimentari Sezione C del questionario: il pasto giornaliero (C13)
Abitudini alimentari
Sezione C del questionario: il pasto giornaliero (C2-C9)
Sezione D del questionario: le abitudini alimentari (D1-D5)
SOCIALI
Caratteristiche
socio-demografiche Età; sesso, titolo di studio Questionario socio demografico (A1 – A2; A11)
Conoscenze Conoscenze nutrizionali Sezione E del questionario: le conoscenze alimentari (E1-E8)
Contesto familiare e sociale Supporto familiare e sociale
Questionario socio demografico (A3-A10)
Sezione B del questionario: la spesa alimentare (B1-B3)
Sezione C del questionario: il pasto giornaliero (C1)
Pratiche sociali e condizio-
namenti
Abitudini relative al consumo
dei pasti Sezione C del questionario: il pasto giornaliero (C10-C12)
ECONOMICI E
AMBIENTALI
Risorse economiche Reddito e scelte di consumo Sezione B del questionario spesa alimentare (B5; B7-B10; B32-
B55)
Accessibilità Distanze dei luoghi di acquisto Sezione B del questionario: la spesa alimentare (B4; B6)
Disponibilità Varietà dei prodotti Sezione B del questionario: la spesa alimentare (B5)
Tabella 1 Determinanti nutrizionali, variabili considerate e strumenti di raccolta dati della fase quantitativa del progetto di ricerca
La promozione del self-care nell’ambito nutrizionale nella persona anziana: protocollo di ricerca con metodo misto
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Professioni Infermieristiche
zando le opportune strategie educative (Bernstein et
al., 2012; Dietary Guidelines Advisory Committee,
2010). Ad esempio, verrà suggerito di consumare 5
porzioni al giorno di frutta e verdura; mangiare cereali
integrali; variare l’introito di proteine animali alter-
nando carne bianca e rossa, pesce, uova e legumi; consu-
mare latte e derivati con un basso contenuto di grassi
e alto contenuto di calcio. Durante la sessione educa-
tiva verrà presentato, discusso e consegnato del mate-
riale informativo, appositamente costruito dal gruppo
di ricerca con il supporto di specialisti della nutrizione,
che descrive la tipologia di nutrienti, i bisogni nutri-
zionali della persona anziana e le raccomandazioni
nutrizionali. In particolare il focus dell’intervento
educativo sarà orientato a consolidare le conoscenze sui
principi generali di una buona alimentazione nel corso
dell’invecchiamento, a promuovere comportamenti
nutrizionali salutari e a sviluppare una maggiore consa-
pevolezza e fiducia nelle proprie capacità di mantenersi
in salute. La discussione tra pari ed esercitazioni pratiche
sulla composizione del piatto giornaliero accompagne-
ranno l’intervento educativo.
A distanza di un mese (tempo 1), agli stessi anziani
verrà chiesto di rispondere ai questionari già sommini-
strati al tempo 0, fatta eccezione per il questionario
sociodemografico e la valutazione dello stato cognitivo,
per valutare i cambiamenti nei domini considerati veri-
ficatesi a seguito dell’intervento educativo (post test)
(Tabella 2).
Analisi dei dati
Tutti i dati saranno sottoposti ad analisi esplorativa
per descrivere le informazioni raccolte e individuare even-
tuali incoerenze. Statistiche descrittive saranno usate per
sintetizzare i dati nei domini esplorati (cognitivo, psico-
motorio e affettivo relazionale). Inoltre per descrivere le
caratteristiche dei partecipanti allo studio e le scelte indi-
viduali saranno usate misure appropriate di tendenza
centrale. In funzione della tipologia di variabile saranno
applicate analisi e test appropriati (Anova,
t
di student,
correlazione di Pearson) con valori di significatività di p
< 0,05 per confrontare i dati nel pre e post test e valu-
tare la relazione tra le variabili in studio. Nel caso di dati
mancanti essi saranno trattati secondo le procedure stati-
stiche più appropriate. I dati saranno analizzati usando
il programma statistico SPSS Statistics versione 22.
Fase qualitativa dello studio
Raccolta dati
Per raccogliere i dati nella seconda fase qualitativa
è stata scelta la metodologia del focus group. Si tratta
di una modalità di discussione partecipata che permette
di raccogliere dati grazie all’interazione tra i soggetti.
Tali interazioni sono facilitate sia dai partecipanti che
si incoraggiano a parlare a vicenda, sia dal moderatore
che crea le condizioni per stimolare una discussione
aperta in un clima di “sospensione del giudizio”, perché
privo di ogni tipo di influenza che potrebbe condizio-
nare l’efficacia del focus group (Grudens-Schuck et al.,
2004). Solitamente un focus group prevede la parteci-
pazione di 6-12 partecipanti (Larson et al., 2004).
Gli anziani saranno suddivisi in tre gruppi sulla base
delle modificazioni riscontrate a seguito dell’intervento
educativo:
- 1° gruppo che sarà costituito dalle persone anziane
per le quali si sarà registrata una modifica di
conoscenze, atteggiamenti e comportamenti;
- 2° gruppo in cui si aggregheranno le persone nelle
quali si verificherà una modifica di conoscenze ma
non di comportamenti;
- 3° gruppo che raggrupperà le persone in cui non si
avrà nessuna modifica di conoscenze,
atteggiamenti e comportamenti alimentari.
Per ciascun gruppo verranno effettuati uno o più
focus group sulla base dell’entità del campione per indi-
viduare sulla base dell’esperienza degli anziani i fattori
che avranno determinato o non determinato le modi-
fiche. Saranno definite delle domande di apertura alla
discussione sulla base del fenomeno da indagare. I focus
group verranno registrati e le registrazioni saranno
trascritte letteralmente.
Analisi dei dati
Le trascrizioni dei focus group saranno analizzate
mediante l’analisi induttiva del contenuto. Tale processo
di analisi prevede la lettura ripetuta della trascrizione
per acquisire familiarità con i dati e acquisire un senso
del tutto portando allo sviluppo di idee iniziali fino
all’individuazione delle unità di significato, definite
come “la costellazione di parole o argomenti correlati
con significati simili” (Graneheim et al., 2004) che
saranno poi condensate, mantenendo il nucleo rilevante
STRUMENTI T0 T1
Questionario socio-demografico X
SPMSQ X
GDS X X
MNA X X
Questionario sulle conoscenze X X
NUSESE X X
SASE X X
SF12 X X
Tabella 2 Fase quantitativa: strumenti di raccolta dati nel pre e post test
Raffaele et al.
138
Vol. 69, n.2 Aprile - Giugno 2016
presente nei dati, per l’attribuzione di codici (Coffey
et al., 1996). Nella fase di condensazione e attribuzione
dei codici alle unità di significato sarà tenuto in consi-
derazione l’intero contesto. I vari codici saranno
confrontati sulla base delle differenze e delle similitu-
dini e ordinati in sotto-categorie e categorie. Le cate-
gorie costruite saranno discusse e riviste dal gruppo di
ricerca. Un processo di riflessione e discussione tra i
ricercatori porterà all’accordo su come etichettare i
codici. Alla fine, il significato di fondo delle categorie
sarà formulato in un tema, intesa come regolarità ricor-
rente presente all'interno delle categorie (Graneheim
et al., 2004).
Fase metodo misto
Analisi dei dati con metodi misti
Dopo la raccolta sequenziale e separata dei dati quan-
titativi e qualitativi, i dati ottenuti con la fase quantita-
tiva saranno integrati con i temi identificati nella fase
qualitativa usando la statistica descrittiva e inferenziale.
L’analisi con metodi misti fornirà un più esaustivo quadro
del fenomeno e una maggiore comprensione dell’espe-
rienza di cura di sé nutrizionale degli anziani residenti a
domicilio. I risultati di questa integrazione sarà discussa
nel contesto della letteratura di settore.
In figura 2 sono riassunte le varie fasi del progetto di
ricerca secondo il disegno esplicativo sequenziale seguito.
Considerazioni etiche
Il progetto di ricerca è stato approvato da un Comi-
tato Etico interaziendale. Il consenso informato sarà
chiesto per iscritto ai partecipanti. Verrà spiegato che
l’adesione allo studio è volontaria e saranno inoltre espli-
citati i benefici e i rischi, la gestione riservata dei dati e
la facoltà di ritirarsi dallo studio in qualsiasi momento
durante. Sarà rispettata l’autonomia dei partecipanti
fornendo informazioni tali da rendere libera e consape-
vole la scelta di partecipare (National Health and Medical
Research Council, 2007). Ai partecipanti sarà garantita
la conservazione dei dati in luogo sicuro.
Fino al completamento del progetto, nella fase quan-
titativa i dati saranno ri-identificabili con l’attribuzione
di un codice numerico necessario per il confronto fra
risultati ottenuti nel pre e post test; mentre, nella seconda
fase, ai partecipanti dei focus group verranno assegnati
dei nomi fittizi al fine di mantenere le risposte confiden-
ziali (National Health and Medical Research Council,
2007). La privacy sarà protetta usando tali pseudonimi
nei report finali e nella pubblicazione (Holloway et al.,
2013). Prima di entrare nella seconda fase dello studio,
verrà richiesto verbalmente ai partecipanti la conferma
del consenso a continuare. I risultati saranno pubbli-
cati in forma aggregata e le citazioni saranno pubbli-
cate solo se i partecipanti non potranno essere identifi-
cati (Simon, 2009).
Figura 2 Flow-Chart dello studio mixed method secondo il disegno esplicativo sequenziale
La promozione del self-care nell’ambito nutrizionale nella persona anziana: protocollo di ricerca con metodo misto
139
Professioni Infermieristiche
VALIDITÀ E AFFIDABILITÀ/RIGORE DELLA RICERCA
Dati quantitativi
I ricercatori che raccoglieranno i dati riceveranno istru-
zioni e training prima dell’inizio dello studio per assicu-
rare e migliorare la qualità dei dati raccolti. Gli strumenti
che saranno utilizzati sono stati ampiamente validati fatta
eccezione per il SASE, usato per misurare le abilità di
self-care, e il NUSESE, utilizzato per misurare il livello
di auto-efficacia in ambito nutrizionale, che sono in corso
di validazione.
Dati qualitativi
I criteri di credibilità, rigore e trasferibilità saranno
garantiti attraverso una descrizione sufficientemente detta-
gliata del processo di analisi e dei risultati che consentirà
di rendere esplicita e chiara la comprensione di come il
processo è stato condotto portando alla luce i punti di
forza e i limiti (General Accounting Office, 1986). Inoltre
la credibilità dei risultati della ricerca sarà garantita attra-
verso la determinazione di categorie che includeranno
tutti i dati (Graneheim et al., 2004). Per facilitare la trasfe-
ribilità dei dati, i ricercatori daranno una chiara descri-
zione del contesto, della selezione e delle caratteristiche
dei partecipanti alla raccolta dati e del processo di analisi.
L’analisi dei dati e la discussione sarà condotta nel gruppo
di ricerca per assicurare l’accuratezza del processo di analisi
e la credibilità dei risultati (Graneheim et al., 2004).
DISCUSSIONE
La ricerca ha dimostrato che quando le persone
anziane mettono in atto comportamenti di self-care effi-
caci, modificando gli stili di vita o mantenendo abitu-
dini salutari, e gestendo adeguatamente le malattie
croniche di cui sono affetti, possono prevenire la comparsa
di molte patologie che si manifestano in età avanzata o
possono ritardare la comparsa delle loro conseguenze
(Bernstein et al., 2012). La promozione del self-care deve
essere, quindi, un obiettivo prioritario, per gli infermieri
quando pianificano interventi assistenziali rivolti alla
popolazione anziana. In Italia ricerche infermieristiche
sulla promozione del self-care nella persona anziana sono
ancora scarse e limitate (Lommi et al., 2015), anche se
alcuni ricercatori italiani stanno contribuendo al dibat-
tito nazionale ed internazionale con ricerche sul self-care
nelle patologie croniche (Vellone et al., 2015).
La nutrizione rappresenta un aspetto importante per
la promozione e il mantenimento della salute in una
persona anziana; gli interventi educativi di promozione
del self-care finalizzati a migliorare l’apporto alimentare
che vedono il coinvolgimento del personale infermieri-
stico potranno contribuire a migliorare l’abilità delle
persone anziane nell’attivare processi decisionali e
comportamenti nutrizionali orientati alla salute e al benes-
sere. Questo studio rappresenterà un primo sforzo per
affrontare e discutere il tema del self-care nella persona
anziana intervenendo sui determinanti nutrizionali iden-
tificati come critici nel target di popolazione in studio
(ad esempio fattori cognitivi o psico-affettivi), modifica-
bili con interventi educativi pianificati e realizzati con il
contributo del personale infermieristico. Inoltre lo studio
potrà avere importanti ricadute nella pratica clinica infer-
mieristica per l’applicazione di alcuni strumenti di valu-
tazione dell’abilità di self-care e di autoefficacia nutrizio-
nale nelle persone anziane.
CONCLUSIONI
Questo studio sarà il primo in Italia ad utilizzare
metodi misti per analizzare il self-care nutrizionale
nella persona anziana. Lo studio fornirà nuove cono-
scenze sulle abitudini nutrizionali nelle persone con
più di 65 anni e sui fattori che possono influenzare e
condizionare i cambiamenti alimentari. I risultati
permetteranno di migliorare l’efficacia degli interventi
nutrizionali rivolti agli anziani residenti nel proprio
domicilio implementando progetti educativi, coordi-
nati o realizzati dal personale infermieristico, basati
sulla promozione della cura di sé considerato un obiet-
tivo importante per l’assistenza infermieristica.
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