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Giovani alla prova. La condizione giovanile nella città metropolitana di Roma Capitale. Antonio Tintori, Loredana Cerbara, 2016

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Abstract

La conoscenza dei fenomeni sociali è precondizione fondamentale per la realizzazione di efficaci interventi a sostegno dello sviluppo sociale ed economico e della qualità di vita della popolazione. L’indagine GAP sulla condizione adolescenziale ha delineato un complesso identikit dei giovani, esplicativo di atteggiamenti e comportamenti di studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado in merito al presente e al futuro. Il testo è incentrato sulle strategie giovanili di transizione alla vita adulta, con particolare riferimento alla formazione, alle aspettative lavorative, alle relazioni sociali e al benessere generale. Vengono inoltre analizzati problemi di devianza, discriminazione e disagio giovanile, i valori, il senso d’appartenenza e la fiducia verso la società.
... La prima indagine del progetto GAP è stata realizzata nel 2015 a Roma e nella Città metropolitana di Roma Capitale e ha coinvolto oltre 1800 studenti e studentesse di età compresa tra i 15 e i 19 anni (Tintori, Cerbara, 2016). Il suo obiettivo generale è stato quello di identificare le strategie di transizione alla vita adulta degli adolescenti, con particolare riguardo alle relazioni interpersonali, al benessere e alla prospettiva futura sotto il profilo occupazionale. ...
... Le difficoltà che sono già insite nel naturale processo di integrazione a questo punto vengono incrementate e si scontrano con il muro di diffidenza alimentato da luoghi comuni difficili da scardinare. Figura 3.4 -Iscrizioni, cancellazioni, saldi anagrafici e sbarchi, 2000-2016 Fonte: Bonifazi (2017) In questo contesto, che si registra a livello nazionale con sfumature e differenze locali, Latina si inserisce con la sua peculiarità, di cui si è già detto, di città giovane e crocevia di culture nazionali. Da ciò ci si attenderebbe un'apertura generosa alla presenza straniera. ...
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Alla fine dell’a.s. 2016/2017 è stata effettuata un’indagine su tutte le scuole secondarie superiori di Latina. Lo studio è stato realizzato nell’ambito del progetto GAP del CNR, con lo scopo di monitorare la condizione giovanile in Italia. Il risultato della ricerca evidenzia alcune peculiarità della città di Latina, che trovano un riscontro nella sua storia, nella sua cultura e nella geomorfologia della località pontina. Latina è infatti una città nuova, sorta vicino al mare in una terra strappata alla palude e popolata inizialmente da persone provenienti da altre zone d’Italia. La sedimentazione della storia di questa località non è ancora terminata e alcune tracce del processo di integrazione si possono ritrovare in atteggiamenti, comportamenti e valori dei giovani adolescenti intervistati.
... Una questione non di poco conto. A tal riguardo, Salvatore Strozza (2018) ha recentemente affermato che due comuni semplificazioni: immigrazione uguale sbarchi e residenti uguale italiani, stanno sempre più orientando i riflettori esclusivamente verso le migrazioni forzate azzerando di fatto l'attenzione verso l'integrazione degli stranieri, soprattutto dei più giovani e delle seconde generazioni che ormai frequentano le scuole italiane e che pongono l'urgenza di adeguare didattica e strutture per la proficua convivenza (Tintori e Cerbara, 2016e 2017. ...
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Il web è ormai uno strumento informativo di primaria importanza che veicola molteplici immagini della realtà sociale che incidono sull'opinione pubblica. Le migrazioni, che rappresentano un fenomeno importante e largamente percepito come critico, costituiscono un oggetto di dibattito quotidiano a livello sia mediatico che politico, molto presente sul web. I cittadini, per comprenderlo, si rivolgono sempre più spesso al web in quanto fonte informativa di facile accesso, con tutti i rischi però connessi a una lettura acritica delle informazioni. Uno studio su quanto e quali termini vengono cercati con Google offre una panoramica interessante dell'immagine del migrante e del modo in cui essa viene approfondita nella nostra attualità, oltre a fornirci una misura dell'influenza di specifiche parole chiave nella costruzione della coscienza collettiva.
... Un'indagine nazionale condotta nel 2017 dal CNR su circa 4000 studenti e studentesse del biennio delle scuole secondarie di secondo grado (Caruso et al. 2018) ha analizzato la relazione tra sport e integrazione sociale. I dati non dimostrano l'esistenza come peraltro osservato in altre recenti ricerche (Eccles et al. 2003;Tintori, Cerbara 2016e 2017, di una relazione diretta tra pratica sportiva e interiorizzazione di valori socialmente positivi. Lo studio ha permesso di porre a confronto gli studenti che praticano sport extrascolastico con quelli cosiddetti sedentari, per verificare l'influenza che tale pratica esercita sui livelli di stereotipia sociale, di tipo etnico, sportivo e di genere, sui pregiudizi e sugli atteggiamenti connessi alla devianza relazionale. ...
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Sport e integrazione sociale rappresentano un binomio apparentemente solido. L'articolo di Tintori e Cerbara propone alcune considerazioni derivanti da recenti ricerche condotte dal CNR sugli adolescenti in Italia che invece confutano l'esistenza di una relazione diretta tra pratica sportiva , interiorizzazione di valori socialmente positivi e abbattimento di stereotipi e pregiudizi sociali. L'integrazione sociale è un processo associato alla partecipazione degli individui alla vita collettiva e riguarda il complesso delle relazioni che si instaurano tra varie componenti sociali, e dunque tra gruppi che possono essere distinti da specifiche caratteristiche, come l'etnia, il genere, o anche l'appartenenza culturale e religiosa. L'integrazione sociale a cui si fa riferimento parlando del crescente impatto demografico e sociale della popolazione straniera in Italia costituisce oggi un obiettivo prioritario se si punta a un proficuo funzionamento del Paese, e ciò perché gli individui con background migratorio, anche in ragione dei positivi riflessi che generano sul nostro assetto demografico ed economico, costituiscono un elemento ormai essenziale, e irrinunciabile, della nostra società (Cerbara, Tintori 2017). L'integrazione è tuttavia un processo complesso, bilaterale, orientato a completare la società e non semplicemente a includere in essa per assimilazione nuovi cittadini, e implica pertanto un "adeguamento reciproco da parte di tutti gli immigrati e di tutti i residenti" (Consiglio dell'UE, 2004), che può aver luogo in ogni ambiente idoneo a un costruttivo confronto. Lo sport come veicolo di integrazione sociale Un'importante misura dello stato del processo di integrazione etnica è data dalla quantità e dalla qualità delle relazioni che la popolazione italiana intrattiene con quella con background migratorio; relazioni che devono basarsi sul dialogo, e non su contrapposizioni interculturali preconcette, ideologiche, alimentate da stereotipi e pregiudizi. Da questo punto di vista lo sport si configura come un terreno ideale ove possano dialogare le diversità e ridursi le distanze sociali. Storicamente strumentalizzato come elemento di propaganda, utile per strutturare il senso di appartenenza, anche nell'immaginario comune lo sport incarna oggi i valori dell'integrazione sociale. Il fair play, inteso come corredo valoriale alla cui base si pone la collaborazione e il rispetto altrui, è di fatto un concetto che accomuna sport e integrazione, e i valori di cui lo sport è portatore, in ragione della loro universalità, possono teoricamente porsi come fattore di base dell'unità di un Paese.
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Se attraverso i dati ufficiali (ISTAT, MIUR e altre Istituzioni) si può analizzare dal punto di vista statistico il fenomeno della povertà educativa, costruendo graduatorie territoriali, na-zionali e internazionali, sono le indagini direttamente rivolte ai ragazzi, o anche agli educa-tori, a dare completezza al quadro complessivo del rischio di marginalizzazione a cui sono esposti i minori. Dal 2014 il CNR-IRPPS ha svolto una serie di indagini rivolte ai giovani delle scuole secondarie, sia inferiori che superiori, per approfondire la conoscenza sulla condizione giovanile. Si tratta di esperienze pratiche derivanti dalle attività di ricerca di due progetti del CNR-IRPPS, uno dedicato alla pratica dello sport come veicolo di integrazione sociale (IRPPS WPs n. 106 e 108), che è stato realizzato attraverso quattro survey distinte, e l'altro più specificamente dedicato allo studio della condizione giovanile (IRPPS WPs n. 107; Tintori e Cerbara, 2016) sia in contesti territoriali limitati che a livello nazionale. In entram-bi i progetti un team di ricercatori si è recato nelle scuole per effettuare, durante l'indagine, l'osservazione diretta del comportamento degli studenti ammessi nel campione, rivelando una serie di elementi importanti, in primo luogo per la scuola che è chiamata ad intervenire anche sulla povertà educativa, ma anche a livello di ricerca sociale più allargata. Partendo dal presupposto che la povertà educativa solo in parte coincide con la povertà eco-nomica, i dati raccolti dimostrano che, anche quando le condizioni economiche sono accetta-bili, può verificarsi la presenza di fattori di rischio di esclusione sociale che spesso si so-vrappongono, fino a determinare una vera e propria barriera che impedisce ai ragazzi di vedersi nello stesso modo dei propri pari. Vivere in una famiglia con background migratorio oppure con uno status culturale non elevato, ma anche essere donna, costituiscono elementi sufficienti perché i giovani rimangano vittime di condizionamenti sociali che impediscono lo-ro di scegliere il proprio futuro. E anche i comportamenti devianti (uso di sostanze pericolo-se, atti di violenza verbale o fisica, ecc.) possono essere determinati da situazioni di disagio correlabili con una povertà culturale che è più difficile da determinare ma che è altrettanto importante delle altre declinazioni di povertà. Alla voce degli studenti si aggiunge poi quella dei docenti che, attraverso le due indagini con-dotte dal CNR-IRPPS, hanno potuto esprimere il proprio parere sulla situazione dei giovani da un punto di osservazione particolare ed hanno dato alcune indicazioni su come la scuola potrebbe intervenire per limitare le situazioni di difficoltà nell'integrazione tra i giovani.
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The paper presents the results of the study carried out by the IRPPS in the framework of an agreement between the Ministry of Labor and Social Policies and the Italian Olympic Committee (CONI) for the promotion of integration policies through sports. So far, two surveys have been conducted. The first one (2016-2017) involved a sample of secondary school students and some of their teachers. The second survey - presented in this report – was focused on girls and boys attending the first two years of the high school. It has been carried out at the beginning of the 2017-2018 school year in 30 Italian schools; 4011 students and 132 teachers were interviewed. The research deals with a number of issues related to the role of sport among young people: sport participation and sporting values, gender and ethnic stereotypes regarding sport, trust of adults, and inter-ethnic friendship. The results have shown significant differences between boys and girls in their attitudes and behaviour towards sport. Moreover, students with a migrant background generally present lower sport participation levels than their Italian peers. The findings highlight the importance to explore the experiences of sport amongst adolescents and the reasons for (non) participation in sport, as well as adults’ and coaches’ role in conveying the values of sport. These issues, approached in these two IRPPS surveys, calls for a further in-depth analysis in order to contribute to a more advanced (better) understanding on the role of sport in fostering integration in multicultural societies.
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While the literature continues to list the positive values conveyed by sport, the sports world and schools, which are the fundamental place where young people are confronted with peers also through the rules, they are often subject of news about deviance and violence that have nothing to do with the sporting values. With this paper the authors are promoting a theory, based on empirical evidence, for which it is not enough to plays sports to internalize a system of rules and values to social integration. It is necessary to address the efforts made by experts, scholars, institutions and teachers not only for the promotion of sport - neces-sary to reduce the problems linked to the sedentarity of the population - but also to the promotion of a structured teaching of sport. Sporting values should be seen as an integral part of the skill set of every athlete. The reliability of the proposed theory is tested through the analysis of information contained in the database of a survey on youth condition carried out by the CNR in 2016. For this paper authors have been identified homogeneous youth groups with features regarding attitude for social inclusion and deviant behaviors that, linked by sports practice, outlined the importance for the teaching in the sports of a explicit-ly transmission of shared values for social integration.
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