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I PROGETTI DI CONSERVAZIONE DIGITALE
UNA PROPOSTA PER L’ITALIA
Maria Guercio
Università degli studi di Urbino
m.guercio@mclink.it
novembre 2007
I TEMI
Qualche riflessione sulle iniziative e sui progetti di ricerca e
sperimentazione
ReDigIt: un progetto per la creazione di una rete italiana per la
conservazione di documenti digitali autentici
I RITARDI DELLA RICERCA
TECNOLOGICA
• insufficienti informazioni e ricerche sulla qualità dei supporti
• modelli inadeguati per la sicurezza e il monitoraggio dei depositi
• assenza di modelli formali per la definizione e descrizione dei
processi conservativi
• la gestione dei metadati è apprezzata e valorizzata nelle comunità
di ricerca, ma non si traduce in risultati pratici nelle applicazioni
industriali
• la tecnologia di mercato, in uso nei sistemi correnti, è inadeguata a
gestire la conservazione nel tempo delle medesime informazioni in
ambienti dinamici e a renderle accessibili e verificabili (ad esempio
nel caso dei database)
I RITARDI DEI SOGGETTI PRODUTTORI
• i nodi organizzativi sono altrettanto significativi: rinviare la
soluzione agli archivisti e ai bibliotecari, alla fine della catena
conservativa, è in molti casi inutile e dannoso
• è indispensabile l’assunzione di responsabilità precoce da parte dei
produttori dell’informazione
LE CONDIZIONI DEI CASI DI SUCCESSO
UK Atomic Energy Authority at the Joint European Torus
facility in England (Tessella): gli archivi relativi agli
esperimenti nucleari condotti nella metà degli anni 80
• responsabilità ben definite per il mantenimento delle risorse
digitali
• il soggetto produttore è ancora attivo e i dati e le risorse sono
ancora in uso
• la struttura responsabile per la conservazione è anche responsabile
della definizione dei formati
• un accesso ampio e aperto è pianificato con largo anticipo
LE RAGIONI DEI NUMERI CASI DI
INSUCCESSO
•dati/documenti prodotti da soggetti produttori e gruppi di ricerca
diversi, distribuiti geograficamente e utilizzatori di sistemi
informatici eterogenei
• formati dei dati stabiliti dai fornitori e non dagli utenti (non
specialisti)
• l’intelligibilità delle risorse digitali richiede il trattamento mediante
algoritmi complessi gestiti da software di rapida
obsolescenza e difficili da migrare
• le trasformazioni organizzative dei soggetti produttori rende
difficile ricostruire le vicende all’origine dei diversi sistemi
LE CRITICITA’ TECNICHE. LO STATO
DELLA RICERCA
La cooperazione internazionale è un requisito per sviluppare e diffondere
linee guida, raccomandazioni e soluzioni tecniche idonee (vedi indicazioni
dell’Unesco)
La ricerca nel settore è impegnativa, richiede capacità di investimenti di
lungo periodo e disponibilità al lavoro interdisciplinare, oltre che qualità dei
ricercatori senior coinvolti e disponibilità a investire sui giovani ricercatori
L’Italia è stata sostanzialmente estranea ai progetti di maggior rilievo per
mancanza di risorse presso le istituzioni di conservazione, ma ancor più per
la disattenzione delle istituzioni pubbliche competenti in materia di ICT
il disinteresse delle istituzioni universitarie che operano nel campo
specifico delle ICT
DA CHE PARTE COMINCIARE
dalla consapevolezza che sono necessari:
metodi e contenuti scientifici rigorosi
soluzioni innovative basate sul coordinamento e sull’integrazione
programmi di formazione/riqualificazione di livello universitario e in contesti
multidisciplinari (dottorati di ricerca per i giovani, formazione continua collegata
ai progetti di sperimentazione per i professionisti, ma soprattutto
continuità nella ricerca e nella diffusione dei risultati attraverso la creazione di un
ambiente condiviso di lavoro
SUL PIANO DELL’ORGANIZZAZIONE
DELLA RICERCA
dalla creazione di infrastrutture adeguate, tra cui in particolare:
risorse dedicate (con specifico riferimento ai giovani ricercatori e alla
cooperazione interdisciplinare),
laboratori permanenti e centri di competenza di livello internazionale,
condivisione delle esperienze di ricerca e delle soluzioni applicative,
continuità degli investimenti,
definizione di strategie e di modelli di ricerca capaci di adattarsi
all’evoluzione tecnologica
SUL PIANO DELLA COMUNICAZIONE E
CONDIVISIONE
dalla riqualificazione “di massa” del personale tecnico-scientifico mediante
programmi di formazione permanente a distanza che assicurino
l’aggiornamento continuo dei contenuti e della didattica
dallo sviluppo di architetture di rete qualificate per sostenere il processo
conoscitivo e informativo delle comunità professionali
ALCUNI RISCHI DA EVITARE
la duplicazione/ridondanza delle iniziative di ricerca
la sottovalutazione delle conoscenze acquisite dalle comunità scientifiche
tradizionali, che tuttavia devono essere opportunamente valorizzate
la dispersione dei risultati per l’incapacità/l’impossibilità di convogliare
soluzioni e materiali in canali di comunicazione efficaci che implicano un
uso avanzato della rete e di e-service
I NODI CRITICI
Ottenere l’indispensabile sostegno politico per un intervento
sistematico a favore del patrimonio documentario digitale
Sviluppare infrastrutture di coordinamento nazionali
coerenti con il quadro europeo, costituite da strutture realmente
ed efficacemente impegnate nei processi di conservazione e di
ricerca
Promuovere programmi di lavoro interdisciplinari orientati
alla sperimentazione e alla cooperazione
Sostenere il processo di acquisizione di competenze
aggiornate in ambienti incerti e in continua evoluzione
Lavorare per una iniziativa in grado di auto-finanziarsi
PROGETTI ARCHIVISTICI IN CORSO IN
ITALIA
Tavoli tecnici, oggi comitato interministeriale (con la presenza di archivisti
sia come rappresentanti del Mibac che come esperti) del CNIPA sulla
conservazione digitale al fine di definire (d’intesa con le amministrazioni
interessate):
1. la regolamentazione specifica (o almeno un documento di indirizzo)
2. le indicazioni di natura tecnologica
3. i profili di competenza e responsabilità necessari
I progetti sperimentali per la creazione di depositi digitali archivistici in
Emilia Romagna (in continuità con il progetto Docarea) e in Toscana
Il progetto sulla formazione e conservazione degli archivi digitali dello stato
civile (Università di Tor Vergata, Direzione generale degli archivi, Ministero
dell’interno) (rapporto tecnico in corso di stampa)
I PROGETTI IN CORSO IN EUROPA
Progetto PLANET per la conservazione dei documenti biblioteconomici e
di e-government (2006-2009)
Progetto CASPAR per la consevazione dei documenti prodotti in ambito
scientifico, culturale e delle perfoming arts (2006-2009)
DPE: una rete europea di supporto in continuità con ERPANET (Digital
Preservation Europe) (2006-2009)
Il progetto DELOS con specifico riferimento al Work Package dedicato alla
ricerca sulla conservazione di digital library e digital archives in quanto
“universal knowledge repositories and communication conduits for the
future” (2004-2007)
InterPARES 3 (2007-2011): gruppi nazionali all’interno e in continuità con il
progetto internazionale InterPARES 1 e 2
QUALE STRATEGIA DI RICERCA FUTURA?
DAL WARWICK WORKSHOP, 7-8 NOVEMBRE 2005
Il workshop ha avuto l’obiettivo di riunire esperti nazionali e internazionali
con il compito di individuare e discutere tutti gli aspetti della gestione e
conservazione delle risorse digitali con specifico riferimento:
alla definizione delle sfide e difficoltà principali che la ricerca è destinata
ad incontrare in questo ambito nel prossimo decennio
alla rappresentazione di un quadro esaustivo degli scenari possibili e
degli ambiti di ricerca da sviluppare con maggior impegno
(http://www.dcc.ac.uk/events/warwick_2005/Warwick_Workshop_report.pdf)
IL WORKSHOP DI WARWICK
IN SINTESI (1)
Adottare o sviluppare un sistema condiviso, persistente, operativo di identificazione
per gli oggetti digitali (inclusivo di meccanismi per risolvere i nomi associati)
Sviluppare strumenti di ricerca e recupero
Definire modelli dettagliati di dati e di rappresentazione dell’informazione per
ciascun dominio (in grado di garantire anche l’interoperabilità e la condivisione)
Sviluppare sistemi di gestione e verifica della provenienza e autenticità nei processi di
acquisizione delle risorse digitali
Sviluppare linguaggi di descrizione dei processi di policy e degli archivi
Sviluppare strumenti di generazione di codice per la creazione di software finalizzato
alla migrazione dei formati (estrazione per la conservazione di oggetti/sistemi
persistenti)
IL WORKSHOP DI WARWICK
IN SINTESI (2)
Sviluppare processi automatici di estrazione dei metadati
Sviluppare protocolli e meccanismi di scambio (tra cui tecniche di sincronizzazione)
a sostegno di federazioni di strutture/depositi
Sviluppare descrizioni semantiche per comunità designate
Sostenere la creazione di sistemi di registrazione per le informazioni di
rappresentazione (ad esempio per gli schemi di metadati, per i formati dei file)
Sviluppare processi di certificazione/audit dei sistemi/depositi di conservazione
Sviluppare ricerca per la verifica e la comunicazione e gestione degli errori
Sviluppare linee guida per l’utilizzo di best practice
DIAGRAMMA CONCETTUALE DI UN SERVIZIO PER LA
CONSERVAZIONE DI RISORSE DIGITALI
(DAL PROGETTO CHRONOPOLIS, 2006)
I PROGETTI INTERNAZIONALI ED
EUROPEI INTERPARES
Interpares 1 (1999-2001), Interpares 2 (2002-2006) e (in fase di
progettazione) Interpares 3 (2007-2012): conservazione a lungo termine di
documenti archivistici autentici (www.interpares.org):
Definizione di un quadro concettuale e terminologico coerente con i principi
della diplomatica e dell’archivistica)
Definizione di un modello di attività (verifica di autenticità, acquisizione,
selezione, gestione conservativa nei depositi, descrizione) secondo lo standard
OAIS
Definizione di raccomandazioni e standard per gli archivi digitali prodotti in
ambito di e-government, di ricerca scientifica, di produzione culturale
Specifica analisi dei requisiti per la conservazione dei documenti prodotti in
ambiente dinamico e interattivo
I NODI TEORICI DI DIFFICILE
SOLUZIONE
Il livello di perdita accettabile nei processi conservativi e la possibilità di
formalizzare una metrica per la valutazione dei livelli di fattibilità
La identificazione del documento in un ambiente dinamico e interattivo e le
modalità e responsabilità per la produzione a fini conservativi di entità stabili
La funzione del deposito digitale affidabile nella accezione ampia di
strumento insostituibile (e unico) per la presunzione di autenticità
La capacità di acquisire in modalità aperte, aggiornate e dinamiche
(necessarie in un ambiente digitale differenziato) le conoscenze accumulate
dalla “comunità designata” nella produzione dei documenti conservati e
ritenute indispensabili alla loro leggibilità e intelligibilità
UN PERCORSO PER LA RICERCA
(MOORE)
Gli obiettivi fondamentali si possono riassumere nei seguenti punti essenziali:
Creare un ambiente di conservazione in grado di
proteggere i documenti dai cambiamenti inavvertiti e incontrollati del
mondo esterno
assicurare la possibilità di interpretarli (mediante la
conservazione/migrazione della sintassi)
sviluppare software aperti, diffusi e di basso costo per la gestione dei
processi conservativi
garantire l’interoperabilità tra sistemi con riferimento alla condivisione di
documenti autentici tra sistemi diversi e con policy di gestione differenti
LE TAPPE DEL PERCORSO DI RICERCA
(MOORE)
creazione di infrastrutture tecnologiche complessive (non esclusivamente
finalizzate alla conservazione ma in grado di sostenere anche sistemi di
archivi digitali attivi per l’e-government, la ricerca scientifica, l’attività di
impresa e amministrativa)
minimizzare i rischi di obsolescenza dell’infrastruttura
predisporre sistemi in grado di caratterizzare (descrivere/identificare) le
proprietà di un documento digitale indipendentemente dalla piattaforma
applicativa di creazione
descrivere le relazioni (logico-semantiche, temporali, strutturali)
produrre e mantenere documenti persistenti (flusso originario di bit integro,
migrazione delle informazioni di contesto in sintassi persistenti)
creare centri di competenza di alto profilo con professionalità in grado di
operare in ambienti realmente interdisciplinari
ALCUNI ASPETTI SPECIFICI DI
APPROFONDIMENTO
Adottare o sviluppare un sistema condiviso, persistente, operativo di identificazione per gli oggetti digitali
(inclusivo di meccanismi per risolvere i nomi associati)
Sviluppare strumenti di ricerca e recupero
Definire modelli dettagliati di dati per ciascun dominio
Sviluppare sistemi di gestione e verifica della provenienza e autenticità nei processi di acquisizione delle
risorse digitali
Sviluppare linguaggi di descrizione dei processi di policy e degli archivi
Sviluppare strumenti di generazione di codice per la creazione di software finalizzato alla migrazione dei
formati
Sviluppare processi automatici di estrazione dei metadati
Sviluppare protocolli e meccanismi di scambio (tra cui tecniche di sincronizzazione) a sostegno di
federazioni di strutture/depositi
Sviluppare descrizioni semantiche per comunità designate
Sostenere la creazione di sistemi di registrazione per le informazioni di rappresentazione (ad esempio per gli
schemi di metadati, per i formati dei file)
Sviluppare processi di certificazione dei sistemi di conservazione
Sviluppare ricerca per la verifica e la comunicazione e gestione degli errori
Sviluppare linee guida per l’utilizzo di best practice
CHE FARE?
In Europa, in Italia
I PROGETTI EUROPEI
LE RETI
ERPANET – DPE (2001-2007, 2006-2009):
Una rete europea di eccellenza per la informazione e formazione
(www.erpanet.org ewww.digitalpreservationeurope.eu)
DELOS – Network for excellence for digital libraries, Digital preservation cluster -
WP6 (2004-2007):
Il compito del gruppo di lavoro all’interno del più ampio progetto europeo sulle
Digital Library è quello di assicurare che le iniziative di sviluppo in questo
ambito non trascurino gli aspetti della conservazione digitale. In particolare si
sono affrontati i seguenti ambiti:
•I formati per la conservazione
•Lo sviluppo di strumenti di valutazione delle diverse strategie di
conservazione
•Lo sviluppo di iniziative di formazione (Delos Summer School)
•L’individuazione di meccanismi per l’estrazione automatica di metadati e per
la gestione delle attività di selezione (in corso)
http://www.dpc.delos.info/
I PROGETTI EUROPEI
LE RETI
EUROPEAN TASK FORCE PERMANENT ACCESS - 1
Ha operato nel 2005 al fine di definire i requisiti per l’accesso permanente ai
documenti digitali per la ricerca scientifica (parte del 7 programma quadro
per gli anni 2006-2010). Obiettivi
individuare le istituzioni competenti in materia di archivi digitali
(utilizzo di OAIS)
definire una infrastruttura per lo sviluppo di metadati, di identificatori
persistenti, di registri diversi
sviluppare metodi e servizi per la conservazione a costi ragionevoli
consentire la gestione dei diritti di accesso e di copyright
assicurare servizi di certificazione
definire un meccanismo europeo di accreditamento
sostenere progetti europei in grado di affrontare contesti
multidisciplinari complessi
I PROGETTI EUROPEI
LE RETI
EUROPEAN TASK FORCE PERMANENT ACCESS - 2
I componenti della European Task Force for Permanent Access
The Task Force Permanent Access consists of the following member organisations:
Bertil Andersson, Chief Executive - The European Science Foundation (ESF)
Lynne Brindley, Chief Executive - The British Library
Wim van Drimmelen, Director General - Koninklijke Bibliotheek
Norbert Kroo, Secretary-General - Hungarian Academy of Sciences
Wolffried Stucky, professor - Institute of Applied Informatics and Formal Description Methods,
Karlsruhe University, curator - Max Planck Institute of Computer Science, Germany
Malcolm Read, Executive Secretary - Joint Information Systems Committee, UK
Vincenzo Beruti - European Space Research institute (ESA/ ESRIN)
John Wood, Chief Executive Council for the Central Laboratory of the Research Councils, UK
(CCLRC)
Peter Hendriks, Springer Science and Business Media, Executive Board International Association of
Scientific, Technical and Medical Publishers
Tomas Lidman, Director General the National Archives of Sweden
Peter Tindemans, chair, on behalf of the Koninklijke Bibliotheek
I PROGETTI EUROPEI
PLANET
PLANET (2006-2009) ha i seguenti obiettivi:
Sviluppare servizi di pianificazione delle attività di conservazione (in continuazione con i
risultati di DELOS)
Sviluppare metodologie e strumenti per la adeguata identificazione della natura degli oggetti
digitali a fini di conservazione (“characterization” ovvero metodi di descrizione delle
proprietà significative delle risorse digitali)
Valutare le possibili azioni e soluzioni innovative tra cui sistemi di registrazione dei formati
e degli schemi di metadati, sviluppo di nuovi formati o miglioramento di quelli esistenti che
sono alla radice dell’obsolescenza (Thaller):
•XCEL – eXstensible Charaterisation Extraction Language da utilizzare prima dei
processi di migrazione mediante l’estrazione di informazioni di contenuto leggibili
dall’uomo e ritenute indispensabili per l’uso futuro,
•XCDL – eXtensible Characterisation Definition Language da impiegare per descrivere
qualunque tipo di contenuto con la finalità di formalizzare tutte le conoscenze
necessarie per trattare l’informazione binaria
Stabilire un sistema che consenta la sperimentazione degli strumenti sviluppati nell’ambito
del progetto e assicuri l’accumulazione delle esperienze e delle relative valutazioni (una
sorta di “banca dati degli esperimenti”)
Il progetto si basa sul modello
OAIS
http://www.planets-project.eu
I PROGETTI EUROPEI
CASPAR -1
Il progetto (2006-2009), finalizzato a sviluppare modelli e strumenti per la
conservazione digitale) considera alcuni punti fermi:
Non si conservano solo i bit ma il sistema informativo-documentario
È necessario che le competenze/conoscenze necessarie per gestire gli archivi
siano mantenute nel tempo
La conservazione è un processo che implica la trasformazione dei contenuti
•in ragione di trasformazioni/vincoli
•Per l’esigenza di arricchire le informazioni disponibili al fine di rendere
intelligibile la documentazione conservatare with format …
L’infrastruttura generale di riferimento è costituita dal modello
OAIS
I settori di riferimento sono scientifici (European Space Agency, CCLRC), artistici
(INA, IRCAM, CIANT) e culturali (Unesco)
http://www.casparpreserves.eu/
I PROGETTI EUROPEI
CASPAR -2
Gli strumenti che verranno realizzati nel corso del progetto saranno finalizzati a
contenere i costi della conservazione. Dovranno pertanto:
essere facili da usare
costare relativamente poco rispetto agli investimenti necessari per la loro
adozione
evitare la completa trasformazione dei sistemi esistenti
essere decentralizzati e riproducibili
essere “conservabili”
essere aperti in quanto open source e open standard
Il lavoro sarà condotto d’intesa con il Digital Curation Centre
Partner: CCLRC, ESA, Università di Glasgow, di Urbino, di Leeds, IBM,
Engineering, CNR di Pisa, Metaware, AC semantic, Forth, Unesco, IRCAM, INA,
CIANT
IN EUROPA A LIVELLO NAZIONALE
JISC (UK)
JISC, CAPITAL PROGRAMME 2006- 2009: digital preservation
(http://www.jisc.ac.uk/capital.html)
The capital programme is additional funding of
£14 million
over
three
years
to enhance the network infrastructure (SuperJANET 5) with specific
reference to support the higher education repository and digital content
infrastructure.
Obiettivi:
sviluppo di buone pratiche per la creazione e gestione di depositi digitali
sviluppo di software e strumenti di gestione
sviluppo di una rete di depositi interoperabili in un ambiente
informativo coerente e distribuito
IN EUROPA A LIVELLO NAZIONALE
DPC (UK) -1
La Digital Preservation Coalition, creata nel 2001 con il sostegno del Parlamento, è una
organizzazione che raccoglie organizzazioni di diversa natura con l’obiettivo di fornire
indicazioni sulle sfide più immediate in materia di conservazione digitale a livello nazionale e in
cooperazione con le strutture di ricerca attive sul piano internazionale
Tra i risultati recenti raggiunti merita ricordare il rapporto
Mind the gap. Assessing digital
preservation needs in the UK
(http://www.dpconline.org/docs/reports/uknamindthegap.pdf
)
Le raccomandazioni chiave per i soggetti produttori:
Le organizzazioni devono creare piani di gestione a lungo termine
Tale intervento dovrebbe partire da una verifica informativa e comportare successivamente
la chiara definizione di responsabilità
Le organizzazioni dovrebbero sottoporsi a regolari attività di audit e monitoraggio al fine di
misurare e valutare i bisogni conservativi e le modalità per assicurarne il raggiungimento
Le esigenze conservative vanno considerate in fase di pianificazione delle risorse
E’ indispensabile incoraggiare il mercato internazionale in questo settore con specifico
riferimetno ai venditori di software al fine di ottenere quanto economie di scala e ridurre i
rischi per le singole istituzioni
L’utilizzo dei formati deve essere attentamente valutato: è necessario incoraggiare lo
sviluppo e l’uso di standard aperti per i formati dei file
IN EUROPA A LIVELLO NAZIONALE:
DPC (UK) -2
Le raccomandazioni per il governo britannico, per il legislatore e per i centri di
finanziamento della ricerca:
Invito a sostenere i progetti dedicati alla conservazione permanente con specifico
riferimento:
alla creazione di depositi digitali intersettoriali e/o interistituzionali
alla promozione di depositi regionali o nazionali per sostenere le organizzazioni
di piccola o media dimensione
Allo sviluppo di una rete di depositi fidati
Alla formulazione di policy che tengano conto del problema conservativo in
tutto il ciclo di vita dei documenti al fine di garantire interventi molto precoci
Alla necessità di assicurare il coordinamento delle iniziative sia a livello nazionale,
che internazionale (e in questo contesto europeo)
Alla opportunità di definire linee guida chiare (d’intesa con gli esperti del settore)
al fine di assicurare i criteri di ammissibilità giuridica delle risorse digitali
IN EUROPA A LIVELLO NAZIONALE:
DCC (UK)
Il Digital Curation Centre (http://www.dcc.ac.uk/index) è nato nel 2003
con l’obiettivo di sviluppare progetti di ricerca e servizi alle istituzioni
britanniche in materia di formazione, gestione e conservazione delle risorse
digitali.
Il termine curation fa riferimento a tutte le attività finalizzate a mantenere e
valorizzare sistemi documentari digitali con specifico riferimento al settore
della ricerca.
I partner sono le università di Edinburgh, Glasgow e Bath e il CCLRC
(Council for the Central Laboratory of the Research Council)
Le principali attività riguardano la predisposizione di rapporti specifici, la
definizione di strategie di ricerca di livello nazionale e internazionale, la
diffusione di materiali e risultati dei principali progetti in materia di
conservazione
IN EUROPA A LIVELLO NAZIONALE:
NATIONAL ARCHIVES (UK)
Gli archivi nazionali inglesi (TNA) nel giugno 2006 hanno assunto il
compito di coordinare l’intervento pubblico nel campo dei processi di
informatizzazione
Hanno sviluppo il servizio PRONOM per la registrazione dei formati dei file
e sviluppato un software gratuito (DROID) in grado di identificare
automaticamente i formati di file in corso di analisi/acquisizione
Forniscono assistenza alle amministrazioni pubbliche britanniche
Assicurano la conservazione dei documenti elettronici prodotti dal governo
britannico e hanno sviluppato una specifica iniziativa per la conservazione
dei database (NDAD)
Hanno avviato progetti innovativi (PARADIGM) per l’acquisizione precoce
e la protezione di archivi digitali di produttori a rischio (famiglie, individui,
imprese e organizzazioni private di piccola dimensione)
IN EUROPA A LIVELLO NAZIONALE:
NESTOR (GERMANIA)
Network of Expertise in Long-Term Storage of Digital Resources (2003- )
(http://www.langzeitarchivierung.de/index.php)
La rete, che si ispira al modello britannico della Digital Preservation Coalition, ha
l’obiettivo di creare una rete (nella forma di una infrastruttura permanente e
distribuita) di esperienze e competenze in materia di conservazione digitale per le
organizzazioni tedesche
Include:
Un forum di discussione
Un sistema di informazione e comunicazione
Criteri per la costituzione di depositi digitali certificati
Raccomandazioni per l’acquisizione e la selezione di risorse digitali
Raccomandazioni e linee guida e policy
La condivisione di studi e progetti
UNA PROPOSTA DI RETE ITALIANA: IL RUOLO DELLA
COOPERAZIONE
ReDigIt: rete nazionale di centri di competenza per la conservazione e la
tutela dei patrimoni documentari digitali pubblici e privati:
una rete di cooperazione a livello locale e nazionale in grado di agire
anche a livello internazionale: la corretta formazione a fini conservativi
delle memorie digitali deve essere opportunamente affrontata con
strumenti non tradizionali, orientati a fornire una reale e concreta
assistenza ai portatori di interesse che includa anche un’attività di analisi
e sviluppo di strumenti di guida e applicativi di alto livello qualitativo, in
grado di
•orientare le politiche locali e nazionali,
•definire strategie e
•promuovere conoscenze e competenze adeguate.
UNA PROPOSTA DI RETE ITALIANA : I CONTENUTI
DELLA COOPERAZIONE
Attività di ricerca nei settori critici (ad esempio: metadati per la
conservazione digitale, open archives, modelli di depositi digitali accreditati,
definizione di requisiti per i software dedicati alla produzione e gestione
documentale, ecc.)
iniziative di sensibilizzazione e di informazione sui temi del trattamento
automatico e della conservazione delle memorie digitali;
interventi di alta formazione;
Attività di incontro/confronto orientate a favorire l’adozione di soluzioni
tecniche/organizzative innovative e la condivisione delle migliori esperienze
maturate a livello regionale, nazionale e internazionale con specifico
riferimento ai nodi organizzativi e alle soluzioni operative da utilizzare
UNA PROPOSTA DI RETE ITALIANA:MIGLIORARE LE
SOLUZIONI TECNICHE PER I SISTEMI DOCUMENTARI
rafforzare con una significativa presenza tecnica i gruppi di lavoro
Cnipa
predisporre rapporti tecnico-scientifici sui requisiti per lo sviluppo di
sistemi informativi
promuovere e sostenere occasioni efficaci di confronto dei progetti e delle
sperimentazioni in corso (portale delle sperimentazioni) con specifico
riferimento:
alla fattibilità economica e organizzativa dei processi di
conservazione (criteri di monitoraggio, policy)
all’utilizzo di formati per la produzione di documenti digitali
alla definizione di responsabilità interne nella creazione di depositi
digitali
alla certificazione dei prodotti di mercato (almeno in termini di
requisiti negativi)
alle regole per la gestione di servizi in outsourcing
UNA PROPOSTA DI RETE ITALIANA: NATURA E
OBIETTIVI SPECIFICI - 1
Costruire una rete inclusiva di centri di competenza pubblici e privati (in
forma di consorzio o di associazione/fondazione) aperta al contributo di
aziende, di professionisti e ricercatori al fine di affrontare più
consapevolmente e con strumenti adeguati il passaggio da sistemi di gestione
e tenuta basati prevalentemente sul supporto cartaceo a sistemi
completamente digitali
Obiettivi specifici:
predisposizione di strumenti di orientamento e di supporto nel campo
specifico (ad esempio policy per la conservazione, rapporti tecnici sulle
principali aree critiche di ricerca e di sviluppo applicativo, analisi di soluzioni
adottate a livello nazionale e internazionale)
elaborazione di studi di settore, studi di casi, materiali divulgativi capaci di
promuovere l’adeguata gestione di risorse digitali e favorire un utilizzo
avanzato di tecnologie e di strumenti,
UNA PROPOSTA DI RETE ITALIANA: NATURA E
OBIETTIVI SPECIFICI - 2
analisi delle fonti di informazione esistenti (normativa, linee guida tecniche,
documentazione relativa a esperienze avanzate, letteratura di settore specifica
e opportunamente valutata),
promozione di attività di ricerca in settori di maggiore complessità con
specifico riferimento alla conservazione digitale,
sviluppo di attività formative di diverso livello che utilizzino anche le
opportunità offerte dall’alta formazione accademica e universitaria e rendano
disponibili ad un pubblico più ampio e con le opportune mediazioni
comunicative materiali e prodotti già sviluppati anche in ambienti di ricerca
internazionale,
messa a disposizione di attività di consulenza e di collaborazione inter-
istituzionale, relativa sia agli aspetti tecnologici che agli aspetti organizzativi
legati ai temi della gestione e conservazione digitale,
sostegno operativo e finanziario a concrete esperienze di ricerca e di
sviluppo (ad esempio Interpares 3),
avvio di sistemi di “tutoring on site” a favore dei soggetti partecipanti basato
anche su progetti di borse di studio e coordinato con le iniziative di tirocinio
e di alta formazione previsti.
UNA PROPOSTA DI RETE ITALIANA: LO STATO
DELL’ARTE
Luglio-ottobre 2007: progetto di finanziamento presentato al CIPE
nell’ambito della Commissione mista MUR-MIBAC per gli interventi di
digitalizzazione
31 ottobre 2007 Progetto di finanziamento presentato al MUR (progetti
PRIN) per la creazione di una rete di ricerca:
Università di Urbino, Macerata, Padova, Tor Vergata e Politecnico di
Milano
Ministero per i beni e le attività culturali: Direzione generale degli archivi
(istituti da definire), Biblioteca nazionale di Firenze, Biblioteca Marciana
di Venezia, ICCU
Regione Emilia Romagna, Regione Toscana, Unioncamere, Anai
QUALCHE INDIRIZZO
http://www.si.umich.edu/CAMILEON/
Camileon (Creative archiving at Michigan and Leeds emulating the old on the new)
http://www.interpares.org (progetto InterPARES)
http://ccsds.org/RP9905/RP9905.html ehttp://public.ccsds.org/publications/archive/650x0b1.pdf (standard OAIS)
http://www.sdsc.edu/NARA http://www.npaci.edu/DICE/Pubs
(ERA, progetto del National Archives di Washington e del Supercomputer Center di S.Diego)
http://www.erpanet.org (Erpanet)
http ://www.dpconline.org (Digital preservation coalition, UK)
http://www.digitaleduurwaamheid.nl (Digital preservation testbed, NL)
http://www.pro.gov.uk/about/preservation/digital/pronom/default.htm (Public Records Office: PRONOM File
Format Database)
http://tfpa.kb.nl (European Task Force for Permanent Access)
http://www.crl.edu/content.asp?l1=13&l2=58&l3=162&l4=91RLG-OCLC (Trustworthy Repositories. Audit & Certification
(TRAC): Criteria and Checklist, Version 1.0, February 2007)
http://www.dlib.org/dlib (D.Lib Magazine)
http://www.casparpreserves.eu (Caspar)
http://www.planets-project.eu (Planet)
http://www.adri.gov.au/ADRI-2006-01-v0.6-Draft.pdf (ADRI, Australia)