Scopo di questo contributo è proporre una lettura del "Cataplus" alla luce dei meccanismi della satira lucianea. Si confermerà, infatti, che il fatto che Cinisco e Micillo ne siano entrambi portavoce e, per ciò stesso, dotati di evidenti caratteristiche comuni non sia sufficiente a ridurli a semplici doppioni sulla scorta di un originale menippeo, perduto, di cui il "Cataplus" rappresenterebbe
... [Show full abstract] una maldestra rielaborazione.
Si mostrerà, invece, come entrambi i personaggi possano aspirare alla palma di voci satiriche a partire da una lettura, in parallelo, di "Contemplantes" e "Iuppiter tragoedus".
Infine, si mostrerà come il 'pepaideumenos' Luciano, attento conoscitore della tradizione, profondamente calato nel clima della Seconda Sofistica, s’inserisca nel solco di uno degli archetipi indicati nel celeberrimo passo del "Bis accusatus", l’Aristofane delle "Rane" e delle "Tesmoforiazuse".