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Atti X Congresso Nazionale Societas Herpetologica Italica, Genova 2014
Daniele SEGLIE
Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università degli Studi di Torino, Via
Accademia Albertina, 13, 10123 Torino.
Autore corrispondente. E-mail: daniele.seglie@gmail.com
Riassunto. In questo lavoro sono presentati i risultati di uno studio di Cattura-Marcatura-
Ricattura sulla popolazione di Emys orbicularis presso il SIC IT11200007
- Palude di San Genuario, a distanza di otto anni dall’ultimo monitoraggio.
Le catture sono state effettuate utilizzando nasse galleggianti munite di esche
attrattive. In totale sono stati catturati 69 esemplari, di cui 11 femmine, 36
maschi e 22 giovani; le nuove catture rappresentano l’88% del totale. Per ciò
che riguarda la distribuzione del campione per classi di età, gli individui con
età inferiore ai 10 anni costituiscono l’80% del campione esaminato; la classe di
età più rappresentata è quella dei due anni, seguita da quella dei quattro anni.
La stima di abbondanza di popolazione, restituendo un valore di numerosità di
circa 160 individui, indica una netta crescita negli ultimi anni.
Abstract. We used capture-mark-recapture (CMR) techniques for estimating European
pond turtle population abundance within the SCI IT11200007 - Palude di
San Genuario, after eight years from the last monitoring program. Turtles
were captured using 6 floating baited funnel traps; we collected a total of 69
European pond turtles: 11 females, 36 males, and 22 juveniles. 61 individuals
where new captures and 8 recaptures. Individuals under the age of 10 represent
80 percent of the sample; the most represented age class was that of 2 years olds,
followed by that of four year olds. We calculated Emys orbicularis abundance
estimates using the R package Rcapture; we estimated a total of 160 turtles,
which indicates a high rate of population growth in the intervening eight years.
Keywords. Conservation, European pond turtle, population abundance, Northwest Italy.
Introduzione
Nell’ultimo secolo le popolazioni italiane di Emys orbicularis hanno sofferto un drammatico
declino (Zuffi et al., 2011); la causa principale della rarefazione della specie è la distruzione
Abbondanza di popolazione e conservazione della testuggine pa-
lustre europea (Emys orbicularis) nella Palude di San Genuario
(SIC IT11200007 - VC)
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o l’alterazione delle zone umide in cui vive (Mazzotti & Zuffi, 2006). Anche la massiccia
introduzione della specie alloctona Trachemys scripta minaccia seriamente la testuggine
palustre europea poiché compete per le risorse trofiche e per i siti di termoregolazione
(Macchi et al., 2008).
In Italia le popolazioni più abbondanti sembrano essere presso il Delta del Po, in
Toscana, Lazio, Campania e Calabria (Mazzotti & Zuffi, 2006), ma nella maggior parte
dei casi le informazioni sulla loro abbondanza e densità sono scarse e insufficienti (Zuffi
et al., 2011). In Piemonte la specie è storicamente segnalata nel cuneese, nel torinese,
nel vercellese e nell’alessandrino (Balma & Demastro, 1998), per la maggior parte delle
località, però, non si hanno conferme recenti. Le popolazioni più consistenti si trovano
presso il SIC IT11200007 - Palude di San Genuario (VC) e il SIC IT1120008 - Fontana
Gigante (VC); piccole popolazioni sono presenti anche presso il Parco Lame del Sesia
(VC) e il SIC IT1180005 - Ghiaia Grande (AL). La popolazione della Palude di San
Genuario è stata inizialmente indagata dal 2002 al 2004, utilizzando il metodo di cattura
e ricattura, nell’ambito di un progetto LIFE per la conservazione e gestione del biotopo
(Rossi, Minciardi, 2005); un successivo studio è stato effettuato nel 2007, con la stessa
metodologia (Di Già, 2007). I risultati di queste ricerche avevano evidenziato un forte
declino della popolazione e l’apparente assenza di riproduzione, tanto da farne temere la
possibile scomparsa in un prossimo futuro.
L’obiettivo della ricerca, svolta nell’ambito del progetto LIFE09 NAT/IT/000093 - ECO-
RICE, è stato quello di valutare lo stato conservazionistico della popolazione della Palude di
San Genuario a otto anni di distanza dall’ultimo studio effettuato.
Materiali e metodi
La Palude di San Genuario è costituita da un’area recintata di circa 17 ha di proprietà
dell’amministrazione comunale di Fontanetto Po, utilizzata sino agli inizi degli anni ‘90
come allevamento ittico. In seguito all’interruzione delle attività produttive, l’area in
questione, costituita da numerose vasche e invasi artificiali a differente profondità (Figura
1), si è progressivamente naturalizzata e, dal 1999, è oggetto di una convenzione trentennale
in forza della quale il Parco Fluviale del Po e dell’Orba ne cura direttamente la gestione.
La ricerca sulla testuggine palustre europea (Emys orbicularis) è stata effettuata mediante la
cattura, la marcatura e la ricattura di individui, utilizzando delle nasse galleggianti. Le nasse
galleggianti, appositamente costruite, sono costituite da un cilindro del diametro di 50 cm
di rete in PVC (maglia 1 cm2 circa); alle due estremità del cilindro sono fissati due tronchi di
cono dello stesso materiale con le aperture minori (circa 20 cm) rivolte verso l’interno della
nassa. Sono state utilizzate sei nasse da 1 m di lunghezza. Per consentirne il galleggiamento,
sono state fissate, a circa 10 cm dalla tangente del cilindro, quattro bottiglie vuote in PVC
da 1,5 l. Come esche sono stati utilizzati dei bastoncini di merluzzo, appesi in posizione
centrale con un cordino. Il monitoraggio si è articolato in due sessioni, dal 20 al 24 maggio
e dal 22 al 25 luglio 2013.
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Dopo una sessione esplorativa, le nasse sono state posizione nelle vasche 1, 2, 5, 26, 28,
19; dopo due giorni la nassa nella vasca 19 è stata spostata nella vasca 18 poiché non era
stato catturato nessun animale.
Le nasse erano controllate mattina e sera; gli animali catturati erano misurati, pesati e
marcati. La massa in grammi (body weight, BW) è stata misurata con una bilancia elettronica.
Le misurazioni sono state rilevate seguendo la metodologia adottata da Zuffi & Gariboldi
(1995):
CL, lunghezza del carapace (carapace length); CW, larghezza del carapace (carapace width);
PL, lunghezza del piastrone (plastron length); PW, larghezza del piastrone (plastron width);
SH, altezza base del piastrone-punta del carapace (scute height); TL, lunghezza totale della
coda (total tail length); CT, lunghezza apertura della cloaca-punta della coda (cloaca-tail tip
length). Per quanto riguarda la marcatura si è deciso di usare la metodologia già applicata
precedentemente nello studio svolto sulla medesima popolazione (Di Già, 2007). Il sistema
di marcatura utilizzato è quello proposto da Stubbs et al. (1984) che prevede l’incisione
delle placche marginali del carapace.
Il sesso è stato determinato solo negli individui maturi; per la determinazione dell’età
(fino ai 10 anni) si è fatto riferimento agli anelli di accrescimento presenti sugli scudi cornei.
La stima dell’abbondanza di popolazione è stata effettuate utilizzando il pacchetto
Rcapture di R (Baillargeon & Louis-Paul Rivest, 2012) per popolazioni chiuse.
Fig. 1. Ortofoto aerea della Palude di San Genuario con indicato il numero delle vasche
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Fig, 2. Distribuzione delle catture nelle vasche della Palude di San Genuario.
Fig. 3. Distribuzione per classi di età delle testuggini catturate.
Risultati
In totale sono stati catturati 69 esemplari di Emys orbicularis; di questi solo otto sono
risultati già marcati dallo studio precedente, mentre le nuove catture sono state 61. Le
femmine catturate sono state 11, i maschi 36 e i giovani 22. Le vasche più frequentate sono
la vasca 2 e la vasca 5; nella vasca 2 è stato catturato oltre il 50% degli individui (Figura 2).
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La statistica descrittiva per le variabili considerate è riportata in tabella 1: per alcuni
parametri (larghezza piastrone, altezza guscio, lunghezza coda, distanza piastrone-cloaca,
lunghezza cloaca-coda) il numero del campione è minore (N=50) in quanto durante alcune
sessioni di cattura le condizioni climatiche avverse hanno precluso il completamento di
tutte le misurazioni. La lunghezza media del carapace dei maschi è 129 ± 10,6 mm, quella
delle femmine 142 ± 20,6 mm. Il maschio più grande ha una lunghezza del carapace di 154
mm, mentre il più piccolo 103 mm; la femmina di maggiori dimensioni ha una lunghezza
del carapace di 170 mm, la più piccola di 105 mm. Il peso medio dei maschi è 333 ± 72 g,
quelle delle femmine 536 ± 182 g. Il maschio più pesante pesa 598 g, il più piccolo solo 212
g; la femmina più grande ha un peso di 792 g, mentre la più piccola di 186 g.
Media sd n Media sd n Media sd n
Peso (g) Altezza guscio (mm) Lunghezza coda (mm)
Femmine 536 182,0 11 61 10,5 11 59 14,2 11
Giovani 125 67,9 21 34 9,8 20 52 8,8 20
Maschi 333 72,6 35 48 3,6 19 74 8,3 19
Lunghezza carapace (mm) Larghezza carapace
(mm)
Distanza piastrone-
cloaca
Femmine 142 20,6 11 105 10,6 11 11 1,3 11
Giovani 87 18,7 21 69 11,4 21 11 4,7 20
Maschi 129 10,6 35 94 7,4 34 23 4,8 19
Larghezza piastrone (mm) Lunghezza piastrone
(mm)
Lungh. cloaca-coda
(mm)
Femmine 83 10,0 11 137 18,5 11 47 13,2 11
Giovani 53 10,3 20 77 20,5 21 39 10,3 20
Maschi 72 4,1 19 114 9,1 34 49 7,8 19
Tabella 1. Statistica descrittiva delle variabili morfometriche considerate
Per ciò che riguarda la distribuzione per classi di età di un campione di 48 testuggini
(Figura 3), ben 28 individui (56%) hanno un’età inferiore ai sei anni; gli individui con
età inferiore ai 10 anni rappresentano l’80% del campione esaminato. La classe di età più
rappresentata è quella dei due anni (ben 11 individui), seguita da quella dei 4 anni (nove
individui).
La stima dell’abbondanza di popolazione è stata effettuata sul campione totale di 69
individui utilizzando il pacchetto Rcapture di R (Baillargeon, Louis-Paul Rivest, 2012). I
modelli per la stima di abbondanza per le popolazioni chiuse possono essere di diversi tipi
secondo le probabilità di cattura degli individui; i modelli considerati in questo studio sono:
1) Equal capture model (M0); 2) Heterogeneity model (Mh); 3) Time variation (Schnabel)
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model (Mt); 4) Time-heterogeneity model (Mth). In tabella 2 sono riportate le abbondanze
stimate e i criteri di selezione dei modelli per popolazioni chiuse. I modelli che prevedono
una diversa probabilità di cattura per ogni animale, variabile nel tempo, Mth, sono quelli
che si adattano meglio ai dati raccolti (tabella 2). Il modello con il minor AIC (231.725) è
il Mth Gamma3.5. Il modello ci da una stima di N uguale a 160 (E.S. = 60).
Tabella 2. Abbondanze stimate e i criteri di selezione dei modelli per popolazioni chiuse.
M0 = Equal capture model; Mh = Heterogeneity model (Chao, Poisson, Darroch o Gamma);
Mt = Time variation (Schnabel) model; Mth = Time-heterogeneity model (Chao, Poisson,
Darroch o Gamma); E.S. = Errore Standard; AIC = Akaike information criterion.
Modelli Abbondanza E.S. Devianza g.l. AIC
M096,8 9,8 236,319 8189 313,948
Mt90,4 8,3 133,007 8177 234,636
Mh Chao (LB) 118,7 22,2 232,548 8186 316,177
Mh Poisson2 97,1 9,9 236,207 8188 315,836
Mh Darroch 122,8 25 233,67 8188 313,299
Mh Gamma3,5 156,5 57,4 233,119 8188 312,748
Mth Chao (LB) 110,8 19,1 127,532 8172 239,161
Mth Poisson2 90,7 8,3 132,832 8176 236,461
Mth Darroch 118,6 23,3 128,799 8176 232,428
Mth Gamma3.5 160,2 60,4 128,096 8176 231,725
Discussione
Anche se negli ultimi anni in Italia siano state avviate numerose attività per la conser-
vazione di Emys orbicularis (si rimanda a Ficetola et al., 2013, per una lista aggiornata),
le informazioni su abbondanza, densità e dinamica delle popolazioni italiane sono ancora
scarse (Zuffi et al., 2011).
La stima ottenuta dal presente studio restituisce un valore di circa 160 individui (9,4
individui per ettaro) per la popolazione di San Genuario; tale dato è incoraggiante con-
frontato con gli studi precedenti (Di Già, 2002, 2007) che rilevavano come la specie fosse
in forte decrescita e apparentemente non riproduttiva. Infatti, i dati relativi la struttura di
età indicano come la popolazione sia composta in gran parte da giovani, testimoniando
come negli ultimi anni la riproduzione sia avvenuta con successo, anche se in maniera
discontinua. Poiché i dati di biologia ed ecologia della specie in Italia sono estremamente
scarsi è difficile fare ipotesi sulle cause che hanno determinato la crescita della popolazione
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(Drobenkov, 2000; Olivier et al., 2010); è probabile che la tutela dell’area e le azioni eradi-
cazione della nutria condotte dall’Ente Parco abbiano favorito la popolazione. Nondimeno
possono aver influito positivamente le condizioni climatiche degli ultimi anni, che hanno
garantito una maggior disponibilità di acqua nelle vasche rispetto a quanto osservato nel
precedente studio. Restano da approfondire, infine, gli aspetti legati alla competizione con
Trachemys scripta, presente nel sito con una popolazione riproduttiva; a questo proposito si
rileva come le due specie siano abbastanza separate spazialmente, con Emys orbicularis più
abbondante nelle vasche con estesi canneti (Phragmites) frammezzati da piccole porzioni di
acqua libera, mentre Trachemys scripta più numerosa nelle vasche profonde e con ampie aree
senza vegetazione emersa. Poiché Emys orbicularis reagisce al disturbo con la dispersione
(Naulleau, 1991) è possibile che tale preferenza ambientale sia una risposta alla pressione
causata da Trachemys scripta.
Quali azioni gestionali, oltre l’attivazione di specifici programmi di ricerca volti ad appro-
fondire gli aspetti ecologici, si suggerisce di intraprendere interventi volti ad incrementare
gli ambienti acquatici preferiti dalla specie, usando come modello le vasche dove presenza
è risultata più abbondante.
Ringraziamenti
La ricerca rientra nell’ambito dei monitoraggi erpetologici previsti dal progetto LIFE09
NAT/IT/000093 - ECO-RICE ed è stata condotta sotto il permesso del Ministero dell’Am-
biente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 0007983/PNM. Desidero ringraziare L’En-
te Parco per la disponibilità e l’aiuto durante la ricerca; un sentito ringraziamento anche a
Massimo Evangelista, Andrea Ciracì e Riccardo Cavalcante per l’aiuto durante le attività di
campo, e a Caludio Ciofi e Dario Ottonello per i preziosi consigli.
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