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Biologia riproduttiva del Falco cuculo (Falco vespertinus) in provincia di Venezia
Giacomo Sgorlon*, Lucio Panzarin*
* Associazione Faunisti Veneti, c/o Museo Civico di Storia Naturale di Venezia, S. Croce 1730, 30135 Venezia, giacomo.sgorlon@email.it
Abstract – The Red Footed Falcon Falco vespertinus nests in Veneto, only in the countryside of Loncon. The first data for the reproductive area has
been confirmed since 2003. Then the couples were followed in the years between 2003 and 2011. The breeding of 12 pairs was checked, representing
an average of 1.3 cp / year, distributed in the studied area with a density equal to 1 , 10 cp / sq. km. Among the nesting, 9 pairs have bred and fledged
20 chicks with reproductive success of 2.2 chicks / nest. The observation of the reproductive allowed to verify an active parental care by both sexes.
Subjects were observed helpers at the nest (females and immature individuals) attributable to the phenomenon of cooperative breeding (helpers), who
worked in food at the chicks with the help of small mammals (mice) and Odonata, Lepidoptera and Carabidae The conservation of this small breeding
population is linked to factors related to human activity such as the management of agricultural land, hunting corvids and excessive human disturbance.
Key Words: Red footed falcon Falco vespertinus*Breeding biology* Cooperative breeding*Veneto*NE Italy
Introduzione
Il falco cuculo Falco vespertinus è una specie monotipica a distribuzione eurosibirica. La popolazione europea è stimata in 18.000-44.000 cp
maggiormente distribuite in Russia (40.000 cp) ed in Ungheria (2200 cp) (Cramp e Simmons 1980). In Italia è migratore regolare, più comune durante
il passo primaverile e nidificante. La colonizzazione ha avuto luogo dal 1995 con la prima nidificazione accertata in provincia di Parma. Attualmente è
comune come nidificante in Emilia-Romagna, in particolare nella provincia di Ferrara con 70 cp nidificanti nel 2000 (Brichetti e Fracasso 2003).
Il suo stato di conservazione è ritenuto vulnerabile in Italia (Peronace et al. 2012) e nel Paleartico Occidentale, in quanto ha manifestato un ampio
declino in seguito alla trasformazione dell’habitat, l’uso di pesticidi in agricoltura, la persecuzione venatoria dei corvidi (BirdLife International 2004).
Area di studio e metodi
La Bonifica di Loncon, assieme alla Bonifica delle Sette Sorelle, costituisce un’ampia zona agricola ricadente nei comuni di San Stino di Livenza e
Concordia Sagittaria, siti nella parte orientale della provincia di Venezia. Soggetta all’ultimo dei grandi processi di bonifica negli anni 1940-50,
attualmente supporta colture agricole di tipo intensivo-estensivo di natura cerealicola e vitivinicola, con alberature scarse ed alcuni pioppeti artificiali.
La riproduzione del falco cuculo è stata accertata nell’area di indagine durante la stagione riproduttiva del 2003 (Sgorlon e Panzarin 2003), l’area è
stata in seguito controllata ogni anno durante la migrazione primaverile allo scopo di individuare i gruppi in sosta trofica e dalla seconda decade di
giugno, per ricercare eventuali coppie riproduttive, dopo il passo dei migratori. Una volta individuato il sito riproduttivo, il controllo al nido è stato
effettuato fino all’involo dei giovani con l’uso di binocoli e cannocchiali e, quando possibile, è stato verificato l’abbandono del territorio da parte del
gruppo familiare. Sono stati ottenuti dati sui tempi della riproduzione, sull’attività al nido oltre che sull’apporto trofico dei pulli.
Risultati e discussione
A partire dal 2003 l’area di studio è stata interessata dalla riproduzione del falco cuculo (n min:1-2 cp), che ha utilizzato esclusivamente strutture
arboree quali il platano Platanus hybrida, il pioppo cipressino Populus nigra var.Italica, il pioppo bianco Populus alba e l’acacia Robinia
pseudoacacia. Sono stati occupati i nidi abbandonati di cornacchia grigia Corvus cornix, ed un singolo nido di gazza Pica pica, costruiti su alberi
isolati oltre che su un filare di platani delimitante una strada provinciale ad alto flusso veicolare. Tale filare, occupato a partire dal 2007, risulta
interessante per la specie in quanto presenta un’alta densità di nidi di corvide (48 nidi in un tratto lineare di 6 km) garantendo una buona scelta di siti
riproduttivi per il rapace.
La data media di arrivo in Bonifica di Loncon è il 10 maggio mentre l’abbandono dei gruppi familiari avviene attorno alla terza decade di luglio con
ritardi fino alla prima decade di settembre.
Dal 2003 al 2011 è stata accertata la riproduzione di 12 cp, distribuite nel territorio con una densità pari a 1,10 cp/kmq. Le coppie hanno allevato ed
involato 20 pulli, con un successo riproduttivo pari a 2,2 pulli/nido. La data media di deposizione, considerando un periodo d’incubazione di 22-23
giorni (Cramp e Simmons 1980), ricade l ‘11 giugno (n:9, min 24 maggio –max 20 giugno) mentre l’involo dei giovani dal nido interessa in media
l’ultima decade di luglio. In Tab 1 viene riportato l’andamento numerico delle coppie nel periodo in esame.
Negli anni in cui sono state accertate almeno 2 coppie nidificanti (2007,2008,2010), è stato possibile calcolare la NND, risultata pari a 3 km/cp con una
media totale di 3,7 km/cp (n:8 cp).
Le cure parentali sono state svolte da entrambi gli adulti, con i compiti legati alla caccia ed alla difesa del territorio per opera del maschio, che ha
partecipato in modo attivo anche alla cova, sebbene tale attività sia una prerogativa della femmina.
L’alimentazione dei pulli è stata garantita dagli adulti tramite l’apporto di Microtidi e Murini con l’aggiunta di insetti quali Ortotteri, Lepidotteri ed
Odonati. E’ stata verificata la partecipazione di soggetti estranei alla coppia, intervenuti in particolare nell’imbeccata ai pulli. Nel dettaglio sono stati
osservati una femmina adulta ed un immaturo nel 2003, una femmina adulta nel 2005 ed una femmina immatura nel 2008.
La popolazione nidificante in provincia di Venezia rispetta i normali tempi riproduttivi noti in bibliografia (Cramp e Simmons 1980, Glutz Von
Blotzheim et al.1971). Le coppie nidificanti in provincia di Venezia, pur avendo una distribuzione di tipo puntiforme ed una densità relativamente
bassa, presentano un buon successo riproduttivo pari ai territori dove le popolazioni si distribuiscono in modo coloniale, come del resto rilevato da
Haraszthy e Bagyura (1993). Tale dato è paragonabile alle principali indagini relative alle popolazioni orientali oltre che al principale nucleo
riproduttivo italiano (Tab 2) ( Ferrari e Gustin 2009, Haraszthy e Bagyura, 1993).
L’apporto degli insetti durante l’allevamento dei pulli è noto in letteratura (Glutz Von Blotzheim et al.1971, Purger 1998), in particolare, durante le
nostre indagini, è stato appurato il prelievo di Odonati (generi Zygoptera e Anisoptera) oltre che della Mantis religiosa.
Inedito per la specie sembra essere la presenza di individui estranei alla coppia che aiutano nelle attività al nido, secondo il fenomeno del cooperative
breeding (Kimball et al 2003). La presenza di individui aiutanti al nido (helpers) non viene citato da Cramp e Simmons (1980) per il falco cuculo,
appare comunque comune nei rapaci diurni (Newton 1979) presente, inoltre, in altre specie del genere Falco quali il lodolaio Falco subbuteo, il
pellegrino Falco peregrinus e lo smeriglio Falco columbarius (Zuberogoitia e Martinez 2003, Kurosawa e Kurosawa 2003, Kimball et al 2003).
Attualmente le coppie nidificanti nell’area di indagine appaiono stabili con tendenza all’incremento (una coppia certa e 2 cp nidificanti possibili nel
2012). Dimostrano una risposta tendenzialmente negativa nei confronti delle attività umane sia di tipo agricolo che legate alla situazione antropica dato
che nel 2008 si è verificato l’abbandono di un nido a seguito di una ristrutturazione edilizia.
Da considerare inoltre, il rischio di decesso degli adulti da impatto verso il traffico veicolare, in particolare nelle coppie che utilizzano i nidi lungo il
filare delimitante la strada provinciale. E’ stato confermato che tale evento può causare l’abbandono del nido e la conseguente riduzione del successo
riproduttivo (Purger, 1997).
Ringraziamenti: si ringrazia Angelo Nardo ed Adriano De Faveri per la condivisione dei dati e la collaborazione sul campo. Giuseppe Bogliani e
Francesco Mezzavilla per la ricerca bibliografica. Alice Bassetto per la traduzione in lingua inglese.
Bibliografia
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Tab 1: numero di coppie nidificanti in Bonifica di Loncon (Ve) nel periodo 2003-2011 (modificata ed aggiornata da
NARDO, SGORLON 2009).
Specie 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Media N.Max
Falco
vespertinus
1111221211,32
Tab 2: successo riproduttivo del Falco cuculo.
peperiodo riodo loclocalità alità sucsuccesso riproduttivo cesso
riproduttivo
ccitazione bibliografica
1983 Borzas (Hortobagy-H) 2,96 pulli/nido HARASZTHY L. & BAGYURA, 1993
ZTHY L. & BAGYURA, 1993
2009 Bassa Pianura Parmense (Pr) 1,92 pulli/nido FERRARI e GUSTIN, 2009 ERRARI e
GUSTIN, 2009
2003-2011 Bonifica di Loncon (Ve) 2,2 pulli/nido Presente studio sente studi
Bonifica di Loncon. Area riproduttiva di Falco vespertinus
femmina al nido con preda. Ph.A.Nardo
Localizzazione della Bonifica di Loncon
maschio in volo con preda.Ph.A.Nardo
esempio di sito riproduttivo: albero isolato esempio di sito riproduttivo: strutture
arboree con manufatto antropico
esempio di sito riproduttivo: filare alberato
lungo strada ad alto flusso veicolare