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Alula XVI (1-2): 109-111 (2009)
109
ACCIPITRIFORMI E FALCONIFORMI IN UN’AREA
DEL VENETO ORIENTALE
angElo nardo (1) & giacoMo sgorlon (2)
Associazione Faunisti Veneti, c/o Museo Civico di Storia Naturale di Venezia
Santa Croce, 1730 – 30100 Venezia
(aves.falco@email.it) (1) (giacomo.sgorlon@email.it) (2)
Le popolazioni di rapaci diurni nidicanti, in una vasta area di pianura del Veneto
Orientale, è stata monitorata negli ultimi quindici anni e le ricerche effettuate hanno
evidenziato un incremento generale delle diverse specie. Attualmente nell’area, ni-
dicano dieci specie, mentre no al 2000 erano solo cinque. Il presente lavoro vuole
testimoniare l’attuale trend delle specie nidicanti.
L’area di studio (baricentro Long. E 12°22’ - Lat. N 45°29’) è compresa tra le pro-
vince di Treviso e Venezia ed in particolare si estende tra la laguna nord di Venezia
ed il Fiume Tagliamento, con una altitudine media di 4-5 m s.l.m.. Sono presenti
ambienti vari, rappresentati soprattutto da: cordoni dunali, spiagge, aeree lagunari,
aree di bonica della pianura alluvionale. Il territorio è intensamente coltivato e sono
presenti importanti siti di valenza naturalistica ed incluse nella rete Natura 2000,
rappresentati da ambienti umidi e da relitti di foresta planiziale.
Il monitoraggio ha avuto inizio nel 1993, ma censimenti accurati sono stati effettuati
dalla ne degli anni ’90 e sono tuttora in corso. Sono stati utilizzati sia metodi diretti,
con il conteggio e la mappatura delle coppie e dei territori, sia indiretti, attraverso
l’osservazione di nidi già usati. Le indagini sono state svolte tra il mese di marzo e
l’inizio di settembre per monitorare anche le specie nidicanti tardive. Per il calcolo
delle densità si sono scelte delle sub-aree, superiori ai 100 km², diverse per ogni
specie dove queste erano maggiormente presenti.
Sono state rilevate dieci specie, sei di Accipitriformi e quattro di Falconiformi; sette
sono risultate nidicanti certe e tre probabili. Pernis apivorus e Milvus migrans,
hanno mostrato una presenza irregolare negli anni, mentre tutte le altre sono state
regolari con effettivi e territori occupati parzialmente in crescita. Falco vespertinus è
presente con 1-2 coppie e la sua nidicazione rappresenta l’unico caso per la regione
Veneto; nel 1996 aveva nidicato per la prima volta a Cà Tron - Roncade (TV) (Nar-
do & Mezzavilla 1997). La Tab. 1 mostra l’elenco delle specie rilevate con il numero
delle coppie/territori occupati per anno. Nella Tab. 2 sono evidenziate i valori della
densità espressa come numero di coppie/territori per 100 km² e confrontati con la
densità di uno studio precedente nel Veneto Orientale (cfr. Nardo & Panzarin 2001).
La Fig. 1, utilizzando i valori massimi del periodo 2001/2009, mette in evidenza la
frequenza percentuale delle specie in rapporto all’intera comunità dei rapaci diurni
censiti. È da notare come tra le specie nidicanti Falco tinnunculus domina sulle al-
110
tre, rappresentando da sola il 63%, men-
tre è seguita da Buteo buteo con solo il
12%. Delle specie regolarmente nidi-
canti, cinque hanno mostrato un eviden-
te incremento negli anni, vericato sta-
tisticamente dal Test di Spearman (rs).
Sono stati trovati valori molto elevati
del coefciente di correlazione per Ac-
cipiter nisus (rs = 0,942; P>0,01), Buteo
buteo (rs = 0,996; P>0,01) e Falco sub-
buteo (rs = 0,883; P>0,01), tutte specie
di recente insediamento ed in continua
espansione. Circus aeruginosus se pure
mostri un signicativo incremento (rs = 0,756; P>0,01), confermando l’espansione
già registrata negli anni ’90 (Nardo & Panzarin 2001), sembra aumenti lentamente
nonostante i molti siti adatti alla nidicazione a disposizione presenti nell’area di
studio. Il valore del coefciente di correlazione per Falco tinnunculus (rs = 0,583;
P<0,05) è invece risultato scarsamente signicativo, a dimostrazione che questo
falconide sta avvicinandosi al livello di saturazione e di consolidamento della popo-
lazione. Infatti lo confermerebbe la massima densità di 32,6 territori/coppie per 100
km², tra le più alte in Italia e in Europa (cfr. Brichetti & Fracasso 2003, Village 1990).
Dai dati esposti emerge una attuale situazione favorevole per i rapaci che dopo
decenni stanno ritornando ad occupare territori storici come in altre parti d’Europa,
nonostante l’intensicazione delle pratiche agricole, la passata persecuzione diretta
ed indiretta riservata ai cosiddetti “nocivi”, la bonica di zone umide ed altri distur-
bi dovuti alla caccia e ad altre attività creative. In particolare dagli anni ottanta, si
è assistito ad una lenta ma continua ripresa che ha aumentato la ricchezza specica
Specie
Pernis apivorus
Milvus migrans
Circus aeruginosus
Circus pygargus
Accipiter nisus
Buteo buteo
Falco tinnunculus
Falco vespertinus
Falco subbuteo
Falco peregrinus
2001
8
1
2
6
113
8
1
2002
2
1
7
1
2
7
115
11
1
2006
1
8
4
6
13
133
1
14
2
2004
7
3
4
10
133
1
15
2
2008
1
9
4
10
19
138
1
15
2
N. max
4
1
11
4
12
26
142
2
17
5
%
1,8
0,4
4,9
1,8
5,4
11,6
63,4
0,9
7,6
2,2
2003
8
3
4
10
118
1
13
1
2007
10
4
7
17
135
2
16
2
Media
2,33
1,00
8,56
2,78
5,56
13,22
129,11
1,14
13,78
1,89
2005
9
4
3
11
135
1
15
5
2009
4
11
1
12
26
142
1
17
1
Tab. 1. Andamento numerico delle coppie/territori di Accipitriformi e Falconiformi nidicanti in una
area del Veneto Orientale.
Specie
Circus aeruginosus
Accipiter nisus
Buteo buteo
Falco tinnunculus
Falco subbuteo
1996/2000 (1)
4,5
5,5
21,8
0,9
2001/2009
7,3
2,8
10
32,6
4,1
Tab. 2. Densità (cpp/terr per 100 km²) Accipitri-
formi e Falconiformi nidicanti in un’area del
Veneto Orientale.
(1) Confronto con precedente studio (Nardo & Panzarin
2001)
111
ed il valore naturalistico dell’area in studio. I motivi di tale occupazione con la
conseguente espansione sono da ricercare in primis dalla protezione accordata nei
vari paesi europei e dal conseguente incremento generale delle specie che nell’al-
largare il loro areale (vedasi ad esempio specie rupicoli o forestali) si sono adattati
all’ambiente di pianura fortemente antropizzato ed urbanizzato, nonché alle condi-
zioni favorevoli determinate dalle disponibilità di prede e di siti per la nidicazione.
Infatti le specie che si sono insediate nel recente passato e che hanno raggiunto un
buon grado di diffusione come Accipiter nisus, Buteo buteo, Falco tinnunculus e F.
subbuteo rilevate dal presente studio, sono specie ubiquitarie e bene sopportano la
presenza dell’uomo. Diversi siti di Accipiter nisus sono stati rinvenuti in giardini
privati mentre siti di Buteo buteo e Falco subbuteo sono stati osservati limitro ad
aree con un certo grado di disturbo da attività agricole. Al contrario rimangono vul-
nerabili Circus aeruginosus e C. pygargus, verosimilmente per il forte disturbo dei
loro siti di nidicazione. Per la conservazione sarebbe auspicabile ridurre a minimo
il disturbo presso i siti di nidicazione, mentre per favorire la nidicazione di Falco
peregrinus si potrebbero installare nidi articiali su strutture elevate come piloni o
campanili.
Ringraziamenti. Desideriamo ringraziare per la loro preziosa collaborazione Fran-
cesco Mezzavilla, Ursula Veken, Lucio Panzarin e Ruggero Toffoletto.
Summary
Accipitriformes and Falconiformes in an area of Eastern Veneto, Italy NE
A breeding population of birds of prey has been monitored in an extended area of
the plains of Eastern Veneto (Northeastern Italy) from 1993 on. The number of spe-
cies has increased as well as the number of breeding couples. Currently six species
of the Accipitridae and four species of the Falconidae are breeding in the study area.
The Sparrowhawk Accipiter nisus, Buzzard Buteo buteo and Hobby Falco sub-
buteo populations have increased signicantly and are proofed breeders of recent
colonisation. The Montagu’s Harrier Circus pygargus and Red-footed Falcon Falco
vespertinus are present in small numbers. The size of the occupied territories/couple
and density of breeding couples are analyzed over the years.
BIBLIOGRAFIA
• Brichetti P. & Fracasso G., 2003. Ornitologia italiana. Vol.1 - Gavidae-Falconidae. Alberto Perdisa
Editore, Bologna.
• Nardo A. & Mezzavilla F., 1997. Nidicazione del Falco cuculo, Falco vespertinus, in Veneto. Riv.
ital. Orn., 67 (2): 169-174.
• Nardo A. & Panzarin F., 2001. Accipitriformi e Falconiformi in un’area della provincia di Venezia.
In: Bon M. & Scarton F. (red.). Atti 3° Convegno Faunisti Veneti. Associazione Faunisti Veneti,
Boll. Mus. Civ. St. Nat. Venezia, suppl. al vol. 51 (2000), pp. 1-256.
• Village A., 1990. The Kestrel. T. & A D Poyser, London. Pp. 352.