1 QUO VADIS, EUROPA. Un percorso critico in tre movimenti e mezzo. Riccardo Bellofiore Francesco Garibaldo 0.1 Il lettore che voglia farsi un giudizio sullo stato dell'Europa ha oggi la possibilità di documentarsi a partire da tre scritti che ne illuminano la storia, la crisi, e le prospettive. Ci riferiamo: (i) a tre working paper di Joseph Halevi per l'Institute for New Economic Thinking nel 2019, sull'economia politica europea dal 1945 ai primi anni duemila; 1 (ii) al volume Una Unione divisiva. Una prospettiva centro-periferia della crisi europea, di Giuseppe Celi, Andrea Ginzburg, Dario Guarascio, Annamaria Simonazzi, precedente la pandemia; 2 (iii) al libro La riconquista. Perché abbiamo perso l'Europa e come possiamo riprendercela, di Francesco Saraceno, anch'esso del 2020, ma dopo la prima ondata della pandemia. 3 0.2 In queste note di commento ci proveremo a proporre una lettura ragionata (e teoricamente orientata) delle tre prospettive interpretative, mostrandone la ricchezza e per molti aspetti la complementarità: ma anche le tensioni interne e alcuni limiti. Ne emergerà, speriamo, un discorso unitario: talvolta grazie agli argomenti che riprenderemo da questi autori, talaltra in dialettica con loro. È un'ottica volutamente parziale, la nostra, che non ripercorrerà tutto ciò che di valido si trova nei lavori a cui ci riferiamo, ma che d'altra parte vorrebbe estrarne, mediante il procedimento di una critica che si vuole simpatetica, una sorta di 'verità interna' racchiusa nelle loro opere che possa risultare utile ad affrontare le questioni dell'oggi. 0.3 Ci chiederemo, in conclusione, cosa comporti di nuovo per il ragionamento che i volumi aiutano a delineare la pandemia del coronavirus. Di nuovo in termini di politica economica e di intervento sociale; o se si vuole, più semplicemente ma più sostanzialmente, di sfida politica e di compiti urgenti per l'azione. La storia molto politica dell'unificazione economica e monetaria europea 1.1 Conviene partire dai saggi di Joseph Halevi. I tre working paper-più di cento pagine, un vero e proprio libro-entrano nel dettaglio nella questione delle origini della costruzione dell'unificazione economica europea nel secondo dopoguerra. Inoltre, con più trasparenza che negli altri autori il discorso è metodologicamente elaborato come vera e propria storia 'concettuale'. I fatti sono inquadrati dentro una griglia analitica che è subito rivelata al lettore, e che si oppone a tutto campo alle varie declinazioni del pensiero economico dominante. Condividendo totalmente la scelta di metodo di Halevi, e in larga parte la sua griglia analitica, non stupisce che il quadro che delinea ci appaia, con poche eccezioni, del tutto convincente. 1.2 Chiariamo subito quale sia lo schema teorico con cui opera il nostro autore. Il centro è costituito da una lettura del tutto originale degli schemi di riproduzione di Marx. Il triplo filtro con cui vengono appropriati quegli schemi rimanda al dibattito russo-tedesco-austriaco, all'esperienza della cartellizzazione, e alla grande crisi. Per un verso, Halevi riprende la rielaborazione di Adolf Löwe: l'esponente forse maggiore della Scuola di Kiel, formatosi al marxismo socialdemocratico e attento 1 Halevi