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ELETTROTERAPIA E DOLORE

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HIGHLIGHTS 1. Si definisce corrente elettrica lo " Spostamento di cariche elettriche in un mezzo conduttore, che si determina qualora si stabilisca una differenza di potenziale tra le sue estremità ". 2. Il passaggio di corrente elettrica nell'organismo produce quattro tipologie di effetti, che possono va-riare sia in termini qualitativi che quantitativi a seconda del tipo di corrente utilizzato: effetto chimico, iperemia, effetto antalgico, effetto eccitomotorio. 3. Esistono indicazioni comuni alle varie correnti quali le artralgie di varia origine e natura (artrosiche, post-traumatiche), mialgie, tendiniti sia indicazioni particolari di ciascun tipo di corrente, specificate di seguito. 4. Esistono correnti prevalentemente eccitomotorie, correnti con effetto prevalentemente antalgico e correnti miste, con effetto sia eccitomotorio che analgesico. 5. La corrente galvanica è una corrente unidirezionale, continua a intensità costante. Essa ha effetto trofico al polo negativo e analgesico al polo positivo. Questa tipologia di elettroterapia antalgica, visto il notevole rischio delle ustioni chimiche polari da un lato e l'esistenza di tipologie di corrente più sofisticale dall'altro, è ormai desueta nei servizi di terapia fisica strumentale. 6. La corrente interferenziale di Nemec è una corrente bidirezionale, a bassa frequenza, modulata in in-tensità ed endogena, derivante cioè dalla risultante della somministrazione nei tessuti di due correnti elettriche. Essendo una corrente bidirezionale, non ha effetti elettrolitici e pertanto, secondo alcuni autori, può essere utilizzata anche in presenza di mezzi di sintesi metallica. Inoltre, si è dimostrata utile nel trattamento dell'osteoporosi perché induce anabolismo osseo. 7. Le correnti diadinamiche di Bernard sono correnti unidirezionali emisinuisoidali a bassa frequenza (50-100 Hz). L'effetto antalgico prodotto dalle correnti diadinamiche è prodotto con meccanismi non completamente chiari: avviene per l'iperpolarizzazione di membrana e la conseguente inibizio-ne dei nociocettori all'anodo ma probabilmente anche per l'attivazione del sistema endorfinico. Per evitare l'assuefazione occorre utilizzare almeno due tipi di corrente a seduta. 8. Correnti con effetto puramente antalgico/analgesico sono la Ionoforesi (Dielettrolisi medicamento-sa) e la Iontoforesi. 9. Le basi scientifiche della ionoforesi sono le seguenti: il campo elettrico prodotto dal generatore di corrente è in grado di effettuare la dissociazione elettrolitica di tutte quelle sostanze che, se poste in soluzione acquosa, si ionizzano; in base alla legge della polarità, gli ioni si spostano verso l'elettrodo di polarità opposta. Le vie di penetrazione dei farmaci attraverso la cute sono rappresentate princi-palmente dagli sbocchi delle ghiandole sudoripare, in minor misura attraverso le ghiandole sebacee e gli orifizi piliferi; la penetrazione dei farmaci dipende dal loro peso molecolare: quanto più è basso, tanto più facilmente attraversano la barriera cutanea. 10. La iontoforesi utilizza la corrente galvanica interrotta con frequenze di 200-500 Hz con lo scopo di evitare l'eccessiva polarizzazione della cute e dunque gli effetti collaterali polari. 11. La Horizontal Therapy (HT) è una forma di corrente alternata ad intensità costante e frequenza media modulata tra 4400 e 12300 Hz. Queste caratteristiche consentono di ottenere simultaneamente in tutta l'area di trattamento, sia effetti bioelettrici che biochimici. L'effetto di riequilibrio biochimico e bioelettrico prodotto dall'HT è particolarmente utile nel trattamento della patologia degenerativa artrosica, nei traumi distorsivi, nonché nell'osteoporosi. 12. La tecnologia FREMS è costituita da impulsi di bassa frequenza organizzati in treni di sequenze di impulsi con forma tipo spikes di tipo bifasico, asimmetrico, modulati automaticamente in frequenza, durata e ampiezza. È indicata oltre che nell'osteoartrosi in fase acuta, nelle tendinopatie infiamma-torie e nelle lesioni muscolari anche nelle radicolopatie, nella sindrome miofasciale, nelle sindromi neuroalgodistrofiche, nelle neuropatie, nelle vasculopatie e nel trattamento delle ulcere. SIMFER VOL. 3.indd 96 11/09/14 15:36 97 6 • mEZZI fISICI – ELETTROTERApIA E DOLORE STORIA Il fenomeno dell'elettricità statica era già noto agli antichi greci i quali notarono che strofinando l'ambra (resina fossile da cui de-riva il termine " elettricità "), essa assumeva la proprietà di attirare i corpi leggeri come ad esempio le piume, fenomeno descritto da Ta-lete e poi da Platone ed Aristotele. Le prime rudimentali applicazioni del-l'elettroterapia antalgica risalgono all'utiliz-zo delle torpedini di mare nell'epoca egizio-greco-romana per la cura delle cefalee e delle patologie dell'apparato locomotore, come te-stimoniato dagli scritti del latino Scribornio Largo e poi di Plinio il Vecchio. Si deve aspettare il XVIII secolo affinché si assista alla costruzione delle prime macchi-ne per elettroterapia in grado di trasformare l'energia meccanica in energia elettrica stati-ca per sfregamento; da allora si susseguirono numerose scoperte sui fenomeni elettro-ma-gnetici e numerose invenzioni che gettarono le basi dell'elettrologia moderna. Nel 1831, Faraday scoprì il fenomeno dell'induzione elettrica e in seguito costruì la corrente faradica; nel 1832 con Ampère, l'energia statica fu soppiantata da quella in-dotta, seguì la costruzione della pila di Vol-ta. successivamente nel 1802 Rossi di Torino pensò di utilizzare la corrente elettrica per veicolare medicamenti nell'organismo. Fu con i lavori del francese Guillame Du-chenne de Boulogne nella sua opera " Del-l'elettrizzazione prolungata e della sua ap-plicazione alla fisiologia, alla patologia e alla terapia " , (1855) e poi del suo discente Plinio Schivardi nel suo " Manuale di Elettroterapia " , (1864) che si hanno le prime spiegazioni de-gli effetti biologici della corrente elettrica fa-radica e delle sue indicazioni. Da allora, grazie anche alla sofisticazione delle apparecchiature in grado di generare le diverse tipologie di corrente, parallelamente alle ricerche cliniche, si sono moltiplicati gli strumenti di elettroterapia, ciascuno carat-terizzato da un particolare meccanismo di azione, peraltro spesso non completamente noto, effetto ed indicazione. Di seguito esporremo sistematicamente le diverse tipologie di corrente oggi disponibili.
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96 DOLORE E RIABILITAZIONE 6 • mEZZI fISICI – ELETTROTERApIA E DOLORE
ELETTROTERAPIA E DOLORE
M. IOCCO
HIGHLIGHTS
1.  Si definisce corrente elettrica lo “Spostamento di cariche elettriche in un mezzo conduttore, che si 
determina qualora si stabilisca una differenza di potenziale tra le sue estremità”.
2.  Il passaggio di corrente elettrica nell’organismo produce quattro tipologie di effetti, che possono va-
riare sia in termini qualitativi che quantitativi a seconda del tipo di corrente utilizzato: effetto chimico, 
iperemia, effetto antalgico, effetto eccitomotorio.
3.  Esistono indicazioni comuni alle varie correnti quali le artralgie di varia origine e natura (artrosiche, 
post-traumatiche), mialgie, tendiniti sia indicazioni particolari di ciascun tipo di corrente, specificate 
di seguito.
4.  Esistono correnti prevalentemente eccitomotorie, correnti  con effetto prevalentemente antalgico  e 
correnti miste, con effetto sia eccitomotorio che analgesico.
5.  La corrente galvanica  è  una corrente unidirezionale, continua a intensità costante.  Essa  ha effetto 
trofico al polo negativo e analgesico al polo positivo. Questa tipologia di elettroterapia antalgica, visto 
il notevole rischio delle ustioni chimiche polari da un lato e l’esistenza di tipologie di corrente più 
sofisticale dall’altro, è ormai desueta nei servizi di terapia fisica strumentale.
6.  La corrente interferenziale di Nemec è una corrente bidirezionale, a bassa frequenza, modulata in in-
tensità ed endogena, derivante cioè dalla risultante della somministrazione nei tessuti di due correnti 
elettriche. Essendo una corrente bidirezionale, non ha effetti elettrolitici e pertanto, secondo alcuni 
autori, può essere utilizzata anche in presenza di mezzi di sintesi metallica. Inoltre, si è dimostrata 
utile nel trattamento dell’osteoporosi perché induce anabolismo osseo.
7.  Le correnti diadinamiche di Bernard sono correnti unidirezionali emisinuisoidali a  bassa frequenza 
(50-100 Hz).  L’effetto antalgico  prodotto  dalle  correnti  diadinamiche è prodotto con meccanismi 
non completamente chiari: avviene per l’iperpolarizzazione di membrana e la conseguente inibizio-
ne dei nociocettori all’anodo ma probabilmente anche per l’attivazione del sistema endorfinico. Per 
evitare l’assuefazione occorre utilizzare almeno due tipi di corrente a seduta.
8.  Correnti con effetto puramente antalgico/analgesico sono la Ionoforesi (Dielettrolisi medicamento-
sa) e la Iontoforesi.
9.  Le basi scientifiche della ionoforesi sono le seguenti: il campo elettrico prodotto dal generatore di 
corrente è in grado di effettuare la dissociazione elettrolitica di tutte quelle sostanze che, se poste in 
soluzione acquosa, si ionizzano; in base alla legge della polarità, gli ioni si spostano verso l’elettrodo 
di polarità opposta. Le vie di penetrazione dei farmaci attraverso la cute sono rappresentate princi-
palmente dagli sbocchi delle ghiandole sudoripare, in minor misura attraverso le ghiandole sebacee 
e gli orifizi piliferi; la penetrazione dei farmaci dipende dal loro peso molecolare: quanto più è basso, 
tanto più facilmente attraversano la barriera cutanea.
10. La iontoforesi utilizza la corrente galvanica interrotta con frequenze di 200-500 Hz con lo scopo di 
evitare l’eccessiva polarizzazione della cute e dunque gli effetti collaterali polari.
11. La Horizontal Therapy (HT) è una forma di corrente alternata ad intensità costante e frequenza me-
dia modulata tra 4400 e 12300 Hz. Queste caratteristiche consentono di ottenere simultaneamente 
in tutta l’area di trattamento, sia effetti bioelettrici che biochimici. L’effetto di riequilibrio biochimico 
e bioelettrico prodotto dall’HT è particolarmente utile nel trattamento della patologia degenerativa 
artrosica, nei traumi distorsivi, nonché nell’osteoporosi.
12. La tecnologia FREMS è costituita da impulsi di bassa frequenza organizzati in treni di sequenze di 
impulsi con forma tipo spikes di tipo bifasico, asimmetrico, modulati automaticamente in frequenza, 
durata e ampiezza. È indicata oltre che nell’osteoartrosi in fase acuta, nelle tendinopatie infiamma-
torie e nelle lesioni muscolari anche nelle radicolopatie, nella sindrome miofasciale, nelle sindromi 
neuroalgodistrofiche, nelle neuropatie, nelle vasculopatie e nel trattamento delle ulcere.
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DOLORE E RIABILITAZIONE
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6 • mEZZI fISICI – ELETTROTERApIA E DOLORE
STORIA
Il fenomeno dell’elettricità statica era già
noto agli antichi greci i quali notarono che
stronando l’ambra (resina fossile da cui de-
riva il termine elettricità”), essa assumeva la
proprietà di attirare i corpi leggeri come ad
esempio le piume, fenomeno descritto da Ta-
lete e poi da Platone ed Aristotele.
Le prime rudimentali applicazioni del-
l’elettroterapia antalgica risalgono all’utiliz-
zo delle torpedini di mare nell’epoca egizio-
greco-romana per la cura delle cefalee e delle
patologie dell’apparato locomotore, come te-
stimoniato dagli scritti del latino Scribornio
Largo e poi di Plinio il Vecchio.
Si deve aspettare il XVIII secolo anché
si assista alla costruzione delle prime macchi-
ne per elettroterapia in grado di trasformare
l’energia meccanica in energia elettrica stati-
ca per sfregamento; da allora si susseguirono
numerose scoperte sui fenomeni elettro-ma-
gnetici e numerose invenzioni che gettarono
le basi dell’elettrologia moderna.
Nel 1831, Faraday scoprì il fenomeno
dell’induzione elettrica e in seguito costruì
la corrente faradica; nel 1832 con Ampère,
l’energia statica fu soppiantata da quella in-
dotta, segla costruzione della pila di Vol-
ta. successivamente nel 1802 Rossi di Torino
pensò di utilizzare la corrente elettrica per
veicolare medicamenti nellorganismo.
Fu con i lavori del francese Guillame Du -
chenne de Boulogne nella sua opera “Del-
l’elettrizzazione prolungata e della sua ap-
plicazione alla siologia, alla patologia e alla
terapia”, (1855) e poi del suo discente Plinio
Schivardi nel suo “Manuale di Elettroterapia”,
(1864) che si hanno le prime spiegazioni de-
gli eetti biologici della corrente elettrica fa-
radica e delle sue indicazioni.
Da allora, grazie anche alla sosticazione
delle apparecchiature in grado di generare le
diverse tipologie di corrente, parallelamente
alle ricerche cliniche, si sono moltiplicati gli
strumenti di elettroterapia, ciascuno carat-
terizzato da un particolare meccanismo di
azione, peraltro spesso non completamente
noto, eetto ed indicazione.
Di seguito esporremo sistematicamente le
diverse tipologie di corrente oggi disponibili.
LA CORRENTE ELETTRICA:
NOZIONI DI FISICA
Si denisce corrente elettrica lo “spostamen-
to di cariche elettriche in un mezzo conduttore,
che si determina qualora si stabilisca una dif-
ferenza di potenziale tra le sue estremità” 1. La
dierenza di potenziale che dà origine al us-
so di cariche viene denita “forza elettromo-
trice”. I parametri che deniscono i segnali
elettrici utilizzati in ambito terapeutico sono:
intensità: quantità di carica che attraversa
il conduttore nell’unità di tempo; si misura
in Ampere nel SI. In base alla prima legge
di Ohm essa è direttamente proporzionale
alla dierenza di potenziale DV che si sta-
bilisce alle estremità del conduttore e in-
versamente proporzionale alla resistenza R
del conduttore stesso secondo la relazione
i=DV/R;
direzione: la direzione della corrente può
essere in campo positivo o in campo ne-
gativo. Essa dipende dalla polarità della
dierenza di potenziale: se la corrente ha
sempre la stessa polarità, si dice che la cor-
rente è unidirezionale; se la polarità cambia
la corrente è bidirezionale;
durata: Intervallo di tempo che intercorre
tra apertura e chiusura del circuito;
forma: caratteristica del tipo di corrente
utilizzata;
frequenza: numero di impulsi nellunità
di tempo, misurata in Hertz; le corren-
ti a bassa frequenza vanno da 0-800 Hz,
media frequenza 800-10.000 Hz, alta fre-
quenza >10.000 Hz; Alle basse frequen-
ze, si determinano “eetti bioelettrici” in
quanto, attraverso l’incremento o la ridu-
zione dell’intensità di corrente, lo stimolo
elettrico è in grado di generare potenziali
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d’azione intracellulari (Eetti stimolato-
ri, bioelettrici); alle frequenze medio-alte
(1000-100000 Hz) con intensità costante
prevalgono le reazioni a livello elettrobio-
chimico ed elettrosiologico in quanto
raggiunti senza la produzione di potenzia-
li d’azione forzati (Eetti non-stimolatori,
biochimici) 4;
modulazione: un parametro della corrente
(intensità, durata, frequenza) è modicato
nel tempo.
Le correnti elettriche utilizzate in terapia
possono essere rappresentate su un sistema
di assi cartesiani in cui sull’asse delle ascisse
è ragurata la durata dell’impulso, sull’asse
delle ordinate l’intensità; su tale sistema di
assi è possibile leggere tutti gli altri parametri.
GLI EFFETTI BIOLOGICI DELLA
CORRENTE ELETTRICA
Il passaggio di corrente elettrica nellor-
ganismo produce quattro tipologie di eetti,
che possono variare sia in termini qualitativi
che quantitativi a seconda del tipo di corrente
utilizzato 2, 3:
eetto chimico;
iperemia;
eetto antalgico;
eetto eccito motorio;
Effetto chimico
Lapplicazione di una dierenza di poten-
ziale su di un tessuto determina una migra-
zione di cariche positive verso il polo nega-
tivo (catodo) e viceversa di cariche negative
verso il polo positivo (anodo); tale fenomeno
è proporzionale all’intensità e alla durata del-
l’impulso.
Tale fenomeno è responsabile degli eetti
collaterali polari delle correnti dopo la quale
applicazione, specie se prolungata e di forte
intensità, si possono provocare ustioni chimi-
che ai poli: necrosi coagulativa allanodo per
formazione di acido cloridrico formatesi dalla
migrazione degli ioni Cl- verso gli idrogenio-
ni e formazione di un escara dura e bianca-
stra; necrosi colliquativa al catodo per for-
mazione di idrossido di sodio formatosi dalla
migrazione di ioni Na+ verso gli ossidrilioni
con formazione di un escara molle e grigia-
stra. D’altro canto, tale eetto viene sfruttato
ai ni terapeutici per veicolare farmaci ioniz-
zabili all’interno dei tessuti attraverso una
particolare tecnica, che sarà descritta oltre,
denita ionoforesi.
Iperemia
Tutti i tipi di corrente agiscono determi-
nando vasodilatazione. Sulla cute vengono
stimolate le bre nervose simpatiche con
arrossamento superciale, in profondità il
riscaldamento dei tessuti provoca la vasodi-
latazione e dunque un netto aumento del me-
tabolismo tissutale con maggiore apporto di
sostanze nutritizie e maggiore rimozione dei
cataboliti e delle sostanze algogene. La vaso-
dilatazione profonda s’instaura più lentamen-
te, ma è più duratura rispetto alla vasodilata-
zione superciale.
Inoltre, si verica il fenomeno della capil-
larizzazione, ossia il reclutamento dei capilla-
ri collabiti a riposo.
Effetto antalgico
Esso si realizza grazie a diversi meccani-
smi:
rimozione di sostanze algogene per vasodi-
latazione come già descritto;
iperpolarizzazione di membrana: al polo
positivo vi è un accumulo di cariche ne-
gative e pertanto avviene un innalzamento
della soglia di eccitazione delle bre nervo-
se e dei nocicettori, impedendo o renden-
do più dicile la trasmissione degli impul-
si dolorici;
gate-control: secondo la teoria del cancello,
formulata da Melzack e Wall (1965), lo sti-
molo elettivo delle bre nervose mieliniche
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protesi articolare d’anca non costituisce una
controindicazione reale allutilizzo di correnti
antalgiche a livello, ad esempio, dell’artico-
lazione scapolo-omerale, mentre lo sono per
un analogo trattamento a livello dell’anca o
dell’arto inferiore, sintetizzato o protesizzato.
Riteniamo comunque che un accurato
esame clinico ed un’adeguata documentazio-
ne morfologica siano d’obbligo prima di una
prescrizione o di un utilizzo di forme di elet-
troterapia.
CORRENTI CON EFFETTO MISTO:
ANALGESICO ED ECCITOMOTORIO
Esistono correnti prevalentemente eccito-
motorie, correnti con eetto prevalentemen-
te antalgico e correnti miste, con eetto sia
eccitomotorio che analgesico. Le correnti con
eetto misto sono rappresentate dalla corren-
te galvanica, dalle correnti interferenziali di
Nemec e dalle correnti diadinamiche di Ber-
nard.
Galvanizzazione
La corrente galvanica è una corrente uni-
direzionale, continua a intensità costante. Per
i fenomeni già descritti, essa ha eetto troco
al polo negativo e analgesico al polo positivo.
Le modalità di galvanizzazione sono:
longitudinale: un elettrodo è posto sul ra-
chide, l’altro allestremità distale dell’arto.
La polarità dell’elettrodo distale determina
l’eetto; poiché per convenzione la corren-
te si sposta dal polo positivo a quello ne-
gativo, nella galvanizzazione longitudinale
discendente in cui l’elettrodo positivo è
sul rachide e quello negativo all’estremi
distale, l’eetto è troco; nella galvanizza-
zione longitudinale ascendente l’elettrodo
positivo è all’estremità distale con eetto
antalgico. Quest’ultima modalità è partico-
larmente utile nelle sciatalgie e brachialgie;
trasversale: gli elettrodi sono sistemati sul-
le superci opposte di un’articolazione.
Aβ (propriocettori) di grande diametro
(responsabili della sensibilità tattile), esalta
l’attività inibitoria degli interneuroni sulle
piccole bre mieliniche Aδ e C dello stesso
metamero e sui neuroni del fascio spino-
talamico, determinando un blocco degli
impulsi nocicettivi;
liberazione delle Endorne: correnti con
parametri specici (durata >60 ms; f <10
Hz) si sono dimostrate capaci di stimolare
la liberazione di endorne, come la sero-
tonina.
Effetto eccitomotorio
Al catodo, l’accumulo di cariche positive,
induce una depolarizzazione delle membra-
ne, la quale, se ecace, secondo la legge del
tutto o nulla, induce l’instaurarsi di un po-
tenziale d’azione in grado di stimolare le -
bre del motoneurone; l’eetto eccitomotorio
può essere prodotto direttamente sul musco-
lo; in presenza di muscoli normoinnervati o
parzialmente innervati, la risposta nervosa
prevarica e non permette l’espressione della
risposta muscolare che si rivela, invece, nei
muscoli denervati a valori di intensità più ele-
vati.
Indicazioni
Esistono indicazioni comuni alle varie cor-
renti quali le atralgie di varia origine e natura
(artrosiche, post-traumatiche), mialgie, tendi-
niti e indicazioni particolari di ciascun tipo
di corrente, specicate di seguito.
Controindicazioni
Presenza di pace-maker, protesi articolari
ed osteosintesi metalliche, lesioni della cute
tra cui dermatiti, ipoestesia cutanea, epilessia,
spasticità.
Queste le controindicazioni comunemente
riscontrabili in letteratura, alcune delle quali
vanno però prese in considerazione con molta
attenzione al contesto. Intendiamo dire che
la presenza di una sintesi metallica o di una
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100 DOLORE E RIABILITAZIONE 6 • mEZZI fISICI – ELETTROTERApIA E DOLORE
rente interferenziale di Nemec caratteristiche
peculiari:
profondità degli eetti: le correnti a media
frequenza penetrano più in profondità per-
ché la cute oppone minore impedenza;
amplicazione dell’intensità: le correnti
erogate dai due generatori si sommano, se-
condo l’equazione: I = √ (i12+i22);
maggiore tollerabilità da parte del paziente:
essendo una corrente bidirezionale e i cui
eetti sono profondi, la corrente di Ne-
mec, non produce reazioni fastidiose agli
elettrodi;
azione eccitomotoria e vasodilatazione: a fre-
quenza inferiore ai 50 Hz, viene provocata
una contrazione vigorosa in profondità,
valida solo per i muscoli normoinnervati
e non per i denervati vista la brevità della
durata dell’impulso; a frequenze superiori
ai 50 Hz vi è vasodilatazione per blocco
delle bre simpatiche;
azione antalgica: Provocando la liberazione
delle endorne (f=1-6 Hz), il blocco degli
impulsi nocicettivi delle bre Aδ e C (im-
pulsi di durata=100-200 μs e f>50 Hz), va-
sodilatazione da simpaticolisi (f>50 Hz).
Essendo una corrente bidirezionale, non
ha eetti elettrolitici e pertanto, secondo
alcuni autori, può essere utilizzata anche in
presenza di mezzi di sintesi metallica.
Inoltre, si è dimostrata utile nel trattamen-
to dellosteoporosi perché induce anabolismo
osseo.
I tessuti, attraversati dal campo elettrico,
ricevono un’esaltazione del metabolismo
cellulare;
bagno galvanico: questa tecnica consen-
te il trattamento di superci corporee più
ampie e disomogenee nella forma, quali
le mani e i piedi. Essa consiste nel porre
in bacinelle contenenti acqua tiepida, gli
elettrodi e le estremità corporee da tratta-
re. L’eetto ottenuto dipende dalla polari-
dell’elettrodo; è possibile fare un bagno
quadricellulare, con una bacinella per
estremità distale, e distribuire gli elettrodi
in varie combinazioni a seconda l’eetto
desiderato.
Questa tipologia di elettroterapia antal-
gica, visto il notevole rischio delle ustioni
chimiche polari da un lato e l’esistenza di ti-
pologie di corrente più sosticale dall’altro, è
ormai desueta nei servizi di terapia sica stru-
mentale.
Trova ancora qualche indicazione nelle
ipotroe muscolari.
Corrente interferenziale
di Nemec
Inventata nel 1950 dal sico australiano
Nemec, questo tipo di corrente è una corren-
te bidirezionale, a bassa frequenza, modulata
in intensità ed endogena, derivante cioè dalla
risultante della somministrazione nei tessuti
di due correnti elettriche. Le correnti sommi-
nistrate sono rappresentate da correnti alter-
nate a media frequenza, l’una con frequenza
costante di 4000 Hz, l’altra ha una frequenza
oscillante di 4000+1-100 Hz: le due corren-
ti, intersecandosi nei tessuti, producono una
sommatoria dei loro campi elettrici tali che,
il campo elettrico risultante deriva dalla dif-
ferenza delle loro frequenze (1-100 Hz), pro-
ducendo una corrente ondulante, bidirezio-
nale a bassa frequenza e modulata in intensità
(Fig. 6.4).
Questi parametri conferiscono alla cor-
Figura 6.4 – Correnti Interferenziali, viste all’oscil-
loscopio di misura.
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DOLORE E RIABILITAZIONE
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2. corrente difase ssa: Impulsi emisinusoidali
con frequenza 100 Hz, della durata di 10
ms e non seguiti da pausa;
3. corrente corto periodo: ad ogni secondo si
alternano la corrente monofase e la difase;
4. corrente lungo periodo: la corrente mono-
fase e difase si alternano per un periodo
maggiore e variabile (es.: 6s di MF e 10 s
di DF);
5. corrente sincopata lenta e rapida: Nella
corrente sincopata lenta, la corrente viene
erogata per 2,5 s e interrotta per un ugual
periodo di tempo; nella corrente sincopata
rapida la durata è di 1 s.
Bernard descrisse gli eetti biologici delle
correnti diadinamiche con i seguenti termini:
reazione dimanogena ossia stimolante la
muscolatura e la sensibilità;
reazione inibitoria sulla sensibilità (analge-
sia) e sulla muscolatura (miorilassamento);
reazione di assuefazione: lo scomparire de-
gli eetti biologici dopo breve tempo dalla
somministrazione di una corrente diadina-
mica con costante frequenza ed intensità
(Fig. 6.5).
Correnti diadinamiche
di Bernard
Le correnti diadinamiche sono correnti
unidirezionali emisinuisoidali a bassa fre-
quenza (50-100 Hz). Furono scoperte da
Pierre Bernard nel 1929 casualmente quando
un suo paziente, mentre eseguiva ionoforesi
dentaria, disse che la seduta non era fastidio-
sa come di consueto, anzi aveva eliminato il
dolore e Bernard, controllando la macchina
generatrice di corrente, si rese conto che per
un guasto di rete anziché erogare corrente
continua, erogava corrente ondulata; appro-
fondì allora le sue curiosità e si rese conto
che le correnti sinusoidali a bassa frequenza
producevano un eetto antalgico, che però si
esauriva in pochi minuti. Così pensò di mo-
dulare la corrente in frequenza ed intensità e
alla ne propose due tipi di corrente, combi-
nate in dierenti modi per ottenere 5 brust
di impulsi:
1. corrente monofase ssa: impulsi emisinusoi-
dali con frequenza 50 Hz, della durata di
10 ms, seguiti da pause della stessa durata;
eetto antalgico contenuto;
Figura 6.5 – Rappresentazione grafica sinottica delle correnti diadinamiche di Bernard: A) monofase; B) 
difase; C) corto periodo; D) lungo periodo; E) sincopata.
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102 DOLORE E RIABILITAZIONE
stanze con proprietà ioniche erano in grado
di attraversare la cute se indotte dalla corren-
te elettrica ma per ottenere ciò era necessario
che la polarità della corrente combaciasse con
la polarità della sostanza farmacologica.
le seguenti: il campo elettrico prodotto dal
-
re la dissociazione elettrolitica di tutte quelle
sostanze che, se poste in soluzione acquosa,
si ionizzano; in base alla legge della polari-
tà, gli ioni si spostano verso l’elettrodo di
polarità opposta. Le vie di penetrazione dei
farmaci attraverso la cute sono rappresentate
principalmente dagli sbocchi delle ghiando-
le sudoripare, in minor misura attraverso le
-
netrazione dei farmaci dipende dal loro peso
molecolare: quanto più è basso, tanto più fa-
cilmente attraversano la barriera cutanea. La
quantità di farmaco che penetra della cute di-
pende dall’intensità della corrente (che deve
essere <0,2 mA/cm2), dalla durata dell’appli-
cazione (che deve essere prolungata) e dalla
concentrazione del farmaco (che deve essere
bassa <1%-5%). Il farmaco penetra nella su-
-
to, andando in parte nel circolo capillare e
in parte depositandosi nel derma creando dei
depositi a lenta cessione; il farmaco si con-
centra principalmente nel primo centimetro
di cute arrivando a una profondità massima
di 2,3-3 cm.
Questa tecnica di elettroterapia antalgica
mano, ginocchio e tibio-tarsica.
Le sostanze medicamentose più frequen-
-
La iontoforesi utilizza la corrente galvanica
interrotta con frequenze di 200-500 Hz con
lo scopo di evitare l’eccessiva polarizzazione
-
lari.
La la corrente corto
periodo e la corrente sincopata, hanno preva-
molto intenso; la e la cor-
rente lungo periodo
reazione di assuefazione.
-
ti diadinamiche è prodotto con meccanismi
non completamente chiari: avviene per l’iper-
polarizzazione di membrana e la conseguente
inibizione dei nociocettori all’anodo ma pro-
babilmente anche per l’attivazione del sistema
utilizzare almeno due tipi di corrente a seduta.
-
te dalla corrente corto periodo che promuove
la contrazione dei muscoli striati, migliora lo
stato di nutrizione dei tessuti e facilita il rias-
sorbimento degli edemi; la corrente sincopata
non viene molto utilizzata per questa indica-
zione a favore di altre tipologie di corrente.
CORRENTI CON EFFETTO
PURAMENTE
ANTALGICO/ANALGESICO
Ionoforesi (dielettrolisi
medicamentosa) e iontoforesi
Questa tecnica utilizza la corrente conti-
nua per trasportare sostanze medicamentose
La sua scoperta risale agli esperimenti di
Leduc nel 1900 il quale utilizzò due conigli
collegati tra due elettrodi da un lato e dall’al-
tro collegati ai poli di un generatore di cor-
rente continua: sull’elettrodo positivo pose
una sostanza imbevuta di solfato di strictina,
sull’elettrodo negativo una sostanza imbevu-
ta di cianuro di potassio; erogando la corren-
te, i due conigli morivano l’uno intossicato
dalla strictina, laltro dal cianuro; invertendo
-
cun evento. Leduc dunque dedusse che: so-
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DOLORE E RIABILITAZIONE
103
6 • mEZZI fISICI – ELETTROTERApIA E DOLORE
sere utilizzata anche in presenza di mezzi di
sintesi metallica.
Horizontal Therapy
LHorizontal erapy (HT) è una forma di
corrente alternata ad intensità costante e fre-
quenza media modulata tra 4400 e 12300
Hz. Queste caratteristiche consentono di ot-
tenere simultaneamente in tutta l’area di trat-
tamento, sia eetti bioelettrici che biochimici.
In particolare 4:
eetto biostimolante: esaltazione del meta-
bolismo cellulare prodotto dal meccani-
smo di “scuotimento” biochimico prodot-
to dallo stimolo elettrico, inoltre: maggiori
processi di diusione, che riportano una
normalizzazione delle concentrazioni;
maggiori processi enzimatici, accelerata ri-
mozione delle sostanze algogene, riduzione
degli edemi;
depolarizzazione reversibile: questa partico-
lare applicazione della HT determina un
blocco reversibile della conduzione nervosa
(analgesia immediata) e, quando desidera-
to, una contrazione diretta della bra mu-
scolare;
azione di eccitabilità transitoria (TEA):
l’impulso di HT genera risposte bioelettri-
che naturali delle cellule, producendo pat-
tern di depolarizzazione-ripolarizzazione
compresi tra la soglia di stimolo e la soglia
di depolarizzazione (soglia di conduzione
- blocco della conduzione nervosa); questa
“eccitabilità transitoria” costituisce per i
tessuti uno stimolo irritante che evoca la
sopravvenienza delleetto analgesico cen-
trale (stimolazione del rilascio di endor-
ne nel sistema nervoso centrale-analgesia
ritardata).
Leetto di riequilibrio biochimico e bio-
elettrico prodotto dall’HT è particolarmente
utile nel trattamento della patologia degene-
rativa artrosica, nei traumi discorsivi, nonché
nell’osteoporosi 5, 6.
Transcutaneous Electrical
Nerve Stimulator (TENS)
Questa tecnica di elettroterapia nacque
alla ne degli anni ’70 con il ne di evocare
l’eetto antalgico stimolando elettivamente
le bre Aβ secondo la teoria del gate-control
di Melzack e Wall. Esse sono costituiti da
impulsi di forma rettangolare della durata di
50-200 μs a bassa frequenza (impulsi mono-
fasici), i quali però, producono l’accomoda-
zione delle bre nervose nonché danni alle
membrane cellulari dopo 40 minuti di appli-
cazione. Per tale motivo sono stati introdotti
impulsi difasici che non producono l’acco-
modazione delle bre nervose danni alle
membrane cellulari dopo parecchie ore di
applicazione; essi sono impulsi bidireziona-
li costituiti da un’onda rettangolare positiva
equivalente all’impulso monofasico, seguiti
da una piccola onda negativa la cui area è
equivalente all’area dell’onda positiva.
Esistono due modalità di realizzazione di
una elettroterapia antalgica con TENS:
TENS classica (bassa intensità e durata ed
alta frequenza): impulsi della durata di 30-
150 μs, con frequenza di 10-150 Hz, sti-
molano elettivamente le bre Aβ e provo-
cando analgesia attraverso il meccanismo
del gate-control, ad eetto rapido e localiz-
zato al metamero di applicazione;
TENS endornica (elevata intensità e du-
rata e bassa frequenza): impulsi della du-
rata di 200 μs, con frequenza di 1-5 Hz,
produce analgesia attraverso la liberazione
di endorne. Tale eetto ha un’insorgen-
za lenta ma duratura nel tempo, perché il
meccanismo d’azione è sovraspinale; es-
sendo la durata dell’impulso prolungata,
vengono prodotte anche delle contrazioni
muscolari.
La TENS è particolarmente utile nei do-
lori radicolari. Al pari della corrente interfe-
renziale, essendo una corrente bidirezionale,
non ha eetti elettrolitici e pertanto può es-
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104 DOLORE E RIABILITAZIONE 6 • mEZZI fISICI – ELETTROTERApIA E DOLORE
sidera “arruolare” nell’azione programmata
e sono in grado di attuare dei sincronismi e
delle ritmiche nelle strutture eccitabili atti-
vando un meccanismo di “ripristino” funzio-
nale dellarea coinvolta nel trattamento.
L’elettroterapia antalgica FREMS per le
sue fondamentali caratteristiche è in grado di
inuenzare sistematicamente strutture fun-
zionali sottocutanee producendo degli eventi
determinati e ripetitivi come, per esempio:
lattivazione vasomotoria del microcirco-
lo, intesa come attività ritmica pulsatile
dei vasi, attraverso il coinvolgimento de-
gli snteri precapillari del microcirco-
lo 7, 8, 9, con eetti di attivazione del micro-
circolo 10;
aumento della perfusione sanguigna e del-
lo scambio di O2-CO2;
induzione e modulazione di sostanze, qua-
li: NO, VEGF, b-FGF.
Per tali caratteristiche, FREMS è indicata
oltre che nell’osteoartrosi in fase acuta 11,12,
nelle tendinopatie inammatorie 13 e nelle
lesioni muscolari anche nelle radicolopatie 14,
nella sindrome miofasciale 15, nelle sindromi
neuroalgodistroche, nelle neuropatie, nelle
vasculopatie e nel trattamento delle ulcere
(Fig. 6.6).
Frequency Rhythmic Electrical
Modulation System (FREMS)
La tecnologia FREMS è costituita da im-
pulsi di bassa frequenza organizzati in treni
di sequenze di impulsi con forma tipo spikes
di tipo bifasico, asimmetrico, modulati auto-
maticamente in frequenza, durata e ampiez-
za.Limpulso base è bidirezionale a valore me-
dio nullo composto da una prima fase di alto
voltaggio negativa (max -300 V) a brevissima
durata (10-100 sec) detta fase attiva e una se-
conda fase, positiva, a bassa intensità e lunga
durata (0,9 - 999 msec) detta fase di recupero.
L’alto voltaggio negativo permette la depo-
larizzazione della membrana cellulare e apre i
canali ionici stimolando il recupero dello sta-
to di equilibrio naturale (omeostasi), attraver-
so il meccanismo di “reset”. Il recupero lento
e di bassa intensità permette il bilanciamento
elettrico. In questo modo il tessuto né si cari-
ca né si scarica di ioni.
I brevissimi impulsi negativi ad alta inten-
sità, con recupero lungo e a bassa intensità,
permettono alla corrente di essere ecace e
non dannosa.
Gli impulsi sono somministrati in sequen-
ze organizzate in più sotto-fasi successive. In
ogni sotto-fase avviene la variazione di tre pa-
rametri dell’impulso di stimolazione:
tempo di somministrazione (T);
durata dell’impulso (d);
frequenza degli impulsi (f).
Più sottofasi erogate in continuo denisco-
no una fase di stimolazione FREMS.
L’ampiezza dell’impulso è pressata me-
diante un controllo remoto dall’operatore in
base alla soglia di sensibilità del paziente e del
tessuto stimolato. Il segnale del trattamento
non è periodico, ma percepito come casuale
per evitare il fenomeno d’adattamento dei
nervi.
Le sequenze d’impulsi sono concepite in
base alle caratteristiche dei tessuti che si de- Figura 6.6 – Applicazione di FREMS per una lom-
bosciatalgia.
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DOLORE E RIABILITAZIONE
105
6 • mEZZI fISICI – ELETTROTERApIA E DOLORE
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ResearchGate has not been able to resolve any citations for this publication.
Article
Full-text available
Pharmacological treatment for diabetic polyneuropathy (DP) has shown limited benefit; frequency-modulated electrical stimulation (FREMS) has shown positive results in pain control and nerve conduction velocity in DP. To investigate the effects of FREMS vs transcutaneous electrical nerve stimulation (TENS) on the release of vascular endothelial growth factor (VEGF) in Type 2 diabetic and in non-diabetic subjects. 10 non-diabetic [mean age 37+/-5 yr; females (F)/males (M): 6/4] and 10 Type 2 diabetic subjects (mean age 52+/-6 yr; F/M: 5/5) with DP underwent TENS (for 10 min) followed by 30 min interval without electrical stimulation, and then FREMS (for 10 min) over the forearm volar surface. Blood samples for VEGF measurements were obtained from the contra-lateral arm every 2 min during TENS/FREMS application and every 10 min during the intervals. We observed a significant rise in plasma VEGF during FREMS in both non-diabetic and diabetic subjects (maximal response 89.4+/-80.3 pg/ml and 48.5+/-18.3 pg/ml, respectively; p<0.01 vs basal) with a lower, but still significant response in diabetics. No changes in VEGF were observed during TENS application. VEGF release during FREMS may help explain the positive effects on nerve conduction velocity in DP, possibly mediated by favorable effects on vasa nervorum microangiopathy.
Article
Synchronized oscillation of smooth muscle cells tension in arterioles is the main control system of microvascular skin blood flow. An important autogenic vasomotion activity is recognized in 0.1Hz oscillations through power spectrum analysis of laser Doppler flowmetry. Severe dysautonomia in diabetic neuropathy is correlated with loss of 0.1Hz vasomotor activity, hence with impaired blood microcirculation. FREMS is a novel transcutaneous electrotherapy characterized by sequences of electrical stimuli of high voltage and low pulse duration which vary both in frequency and duration. We have evaluated the changes in laser Doppler flow in the volar part of the forearm before, during and after FREMS. Normal controls (n=10, 6 females, age range 21-39 years) demonstrated significant 0.1Hz vasomotion power spectra at baseline conditions associated with large oscillations of adrenergic cutaneous sweat activity sampled from the hand; people with diabetes type 2 and severe dysautonomia (n=10, 5 females, age range 63-75 years) displayed a significant decrease of 0.1Hz vasomotion power spectra. During FREMS application we observed an increase (p<0.05) of 0.1Hz vasomotion power spectra only in the diabetic group, despite persistence of adrenergic cutaneous sweat activity suppression in this group. However, after the application of the stimuli, the relative energy values around the 0.1Hz peak remained significantly higher than preapplication values in the diabetic group (p<0.05). From these findings, we suggest that FREMS is able to synchronize smooth cell activity, inducing and increasing 0.1Hz vasomotion, independently from the autonomic nervous system.
Article
Myofascial pain syndrome (MPS) is a frequent cause of chronic muscoloskeletal pain. Transcutaneous electrical nerve stimulation (TENS) is one of the most frequently employed treatments in MPS. The aim of this study is to compare the short and medium-term effects of frequency modulated neural stimulation (FREMS) to those of TENS in MPS. Forty subjects with upper trapezius MPS were randomly allocated to 1 of 2 groups, treated with either FREMS (n=19) or TENS (n=21). Each treatment consisted in 10 sessions lasting 20 min each. Patients were evaluated before treatment, at 1 week, and at 1 and 3 months after the end of treatment. Clinical evaluation included parameters for measurement of pain levels using the neck pain and disability visual analogue scale (NPDVAS) and algometry, evaluation of myofascial trigger point characteristics and measurement of the range of cervical movement (range of motion, ROM). The FREMS group showed a significant improvement in the NPDVAS, algometry, in myofascial trigger point characteristics, and in the ROM (homolateral rotation, controlateral rotation, bending and extension) after the end of treatment and at 1 and 3 months follow-up evaluation. The TENS group showed significant improvement in the same outcome measures except for algometry and cervical extension, but these improvements were maintained only at the 1 month follow-up evaluation. However, were not observed statistically significant differences between FREMS of TENS in many of outcome measures. Both FREMS and TENS have positive short-term effects on MPS. But, medium-term effects were achieved only with FREMS.
Article
The aim of this study was to investigate the effects of frequency modulated electromagnetic neural stimulation (FREMS), a recently developed safe and effective treatment of painful diabetic neuropathy, on cutaneous microvascular function. Thirty-one patients with painful neuropathy were enrolled in a randomised, double-blind, crossover FREMS vs. placebo study; each received two series of 10 treatments of either FREMS or placebo in random sequence within no more than 3 weeks. Patients were studied at baseline, end of FREMS and placebo series, and after 4 months of follow-up. Cutaneous blood flow was measured by laser doppler flowmetry and partial tissue tension of oxygen (TcPO2) and carbonic anhydride (TcPCO2) by oxymetry at the lower extremities in basal resting conditions and as incremental response after thermal stimulation. Crossover analysis showed no consistent differences between FREMS and placebo. After 4-month follow-up, a 52% increase of cutaneous blood flow was observed in resting conditions (P=.0086 vs. baseline), while no differences were observed as incremental flow after warming; compared with baseline, no significant differences were observed for TcPO2 and TcPCO2, both in resting conditions and as incremental response to warm. These results indicate that 10 treatments with FREMS may induce an enhancement of microvascular blood flow measurable at 4 months of follow-up. The findings of this study will need to be confirmed in a larger, adequately powered study (ClinicalTrial.gov Id: NCT00337324).
Terapia fisica pratica
  • B Gialanella
  • D 'alessandro
  • G Santoro
Gialanella B, D'Alessandro G, Santoro R. Terapia fisica pratica. Marraprese editore; 2000.
Terapia fisica. Torino: Edizioni Minerva Medica
  • A Zati
  • A Valent
Zati A, Valent A. Terapia fisica. Torino: Edizioni Minerva Medica; 2006.
Osteoarthritis of the knee: Treatment with Horizontal Therapy Electrotherapy; Multicenter-Study
  • R Saggini
  • R Carniel
  • V Coco
Saggini R, Carniel R, Coco V et al. Osteoarthritis of the knee: Treatment with Horizontal Therapy Electrotherapy; Multicenter-Study." Eur med phys 2004;40(3 Suppl 1):594-8.
L'uso dell'Horizontal Therapy nella lombalgia cronica: valutazione dell'efficacia terapeutica
  • G Felicetti
  • E Brignoli
  • G Chiappano
Felicetti G, Brignoli E, Chiappano G et al. L'uso dell'Horizontal Therapy nella lombalgia cronica: valutazione dell'efficacia terapeutica. Eur Med Phys 2004;40(3 Suppl 1):421-4.
Summary of clinical case studies utilizing horizontal therapy for the treatment of 496 patients suffering from osteoarthritis lumbar pain and other conditions
  • A Hansjürgens
  • R Klotzbucher
Hansjürgens A, Klotzbucher R. Summary of clinical case studies utilizing horizontal therapy for the treatment of 496 patients suffering from osteoarthritis lumbar pain and other conditions. The Korean Pain Society 2002: 69-74.