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Software aperto nella Pubblica Amministrazione: il progetto COSPA
Paolo Zuliani, Bruno Rossi, Giancarlo Succi
Center for Applied Software Engineering, Libera Università di Bolzano
piazza Domenicani 3, 39100 Bolzano
{paolo.zuliani, bruno.rossi, giancarlo.succi}@unibz.it
Sommario
La Commissione Europea riconosce il software a codice sorgente aperto (Open Source) come un tema
centrale per lo sviluppo e l'implementazione dei servizi di governo elettronico (eGovernment). In
questo articolo descriviamo il progetto europeo COSPA: un consorzio per lo studio, la valutazione e il
supporto all'introduzione di software aperto e formati dati aperti nella Pubblica Amministrazione.
COSPA è finanziato dal Sesto Programma Quadro di Ricerca dell'Unione Europea ed è costituito da
un consorzio di quindici partner da Belgio, Danimarca, Ungheria, Irlanda, Italia e Regno Unito. Il
consorzio punta a costruire un primario e visibile caso di successo per l'introduzione di software
aperto nella Pubblica Amministrazione. COSPA si focalizza in particolare su software aperto e
formati aperti per l'automazione d'ufficio e la produttività personale. Le principali attività di COSPA
sono: sviluppare progetti pilota per l'introduzione di software aperto nelle pubbliche amministrazioni
europee e valutazione della loro efficacia tramite un'analisi costi-benefici; costruire una base di
conoscenza europea, multilingua e liberamente accessibile con le esperienze generate dai progetti
pilota; disseminare i risultati e la conoscenza acquisita tramite una serie di seminari a livello
regionale ed europeo. COSPA è coordinato dalla Libera Università di Bolzano e si sviluppa dal
gennaio 2004 al dicembre 2005.
1.Introduzione
La Pubblica Amministrazione (PA) spende annualmente una considerevole quantità di
denaro per l’acquisto di licenze per l’utilizzo di software. La recente “Indagine
conoscitiva sul software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione”
del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha calcolato in 263 milioni di euro la
spesa, nell'anno 2001, per software su licenza. Mediante l'uso di tecnologie aperte tale
spesa potrebbe essere ridotta, o quantomeno diretta verso lo sviluppo delle economie
locali.
Le motivazioni per l’utilizzo del software Open Source [1] e formati aperti risiedono
principalmente nell’estrema versatilità e adattabilità offerta dal software aperto e nel
grosso risparmio sull’acquisto delle licenze d’utilizzo del software. Tale risparmio
vale sia per la PA sia per il cittadino, in quanto non costretto ad acquistare software
proprietari per accedere alle informazioni e ai servizi erogati dalla PA stessa. Ciò si
traduce a sua volta in una maggiore accessibilità dei servizi pubblici, un fine
consistente con gli obiettivi del programma eEurope 2005 dell’Unione Europea [2].
L’importanza del software aperto e dei formati aperti sembra essere ben recepita a
livello politico Italiano ed Europeo:
•la recente “Direttiva per l’Open Source” [7] del Ministro per l’Innovazione e le
Tecnologie raccomanda alle Pubbliche Amministrazioni di tenere esplicitamente
conto dell’offerta di soluzioni di tipo aperto nell’implementazione delle proprie
infrastrutture informatiche.
•la priorità tematica IST (Information Society Technologies) del Sesto Programma
Quadro di Ricerca Europeo (FP6) individua l’obiettivo strategico 2.3.1.9, in cui si
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affidano alle tecnologie aperte il ruolo primario di infrastruttura tecnologica delle
organizzazioni, imprese e amministrazioni collegate in rete.
Il recente progetto FLOSS [3] finanziato dalla Commissione Europea puntava a
raccogliere dati sull'uso del software aperto in Europa. Sono stati condotti sondaggi
tra il febbraio e il marzo 2002, presso circa 1500 aziende e istituzione pubbliche.
L'indagine mirava a quantificare l'uso del software aperto. Il dato principale è che
circa 400 enti facevano uso, o pianificavano di farlo nel breve termine, di un qualche
software aperto.
Due punti di FLOSS sono particolarmente interessanti:
•il software aperto per applicazioni desktop (per esempio sistemi operativi,
automazione d'ufficio, etc) è impiegato solo dal 20% dei quattrocento utilizzatori
di software aperto. Se consideriamo il solo utilizzo di applicazioni d'automazione
d'ufficio (per esempio OpenOffice), la percentuale scende al 10%;
•le aziende e le istituzioni pubbliche non sono in grado di quantificare i benefici
derivanti dall'uso di software aperto. Ad esempio, non riescono a valutare i
risparmi sulle licenze e sul costo dell'hardware (il software aperto richiede
generalmente meno risorse computazionali).
Su questo ultimo punto è opportuno ricordare anche il progetto LiMux [4] del comune
di Monaco di Baviera, in Germania. Tale progetto si proponeva di migrare circa
14000 stazioni di lavoro verso una soluzione totalmente aperta basata su Linux. La
transizione si è rivelata densa di problemi tecnici, più lunga e più costosa del previsto,
tanto che non sarà ultimata prima della fine del 2005 [5]. È inoltre notevole
sottolineare che il comune di Monaco aveva precedentemente rifiutato una soluzione
Microsoft per l'aggiornamento software del costo di 31,3 milioni di euro, preferendo
la soluzione aperta dal costo stimato in 43,2 milioni di euro.
Appare quindi importante analizzare empiricamente e valutare in modo imparziale i
benefici e i problemi derivanti dall'uso di software aperto, per poter fornire ad aziende
e pubbliche amministrazioni dati significativi per le loro decisioni strategiche. Un tale
studio sembra essere assente dal panorama tecnologico internazionale e il progetto
COSPA [6] si propone di colmare tale lacuna.
La proposta per il progetto COSPA è stata presentata alla prima “Call for proposals”
del Sesto Programma Quadro di Ricerca Europeo (FP6). La proposta è stata valutata
positivamente ed il progetto è iniziato il primo gennaio 2004, con termine nel
dicembre 2005. Il costo totale di COSPA è 4 milioni di euro, di cui 2,6 milioni
finanziati dall'UE.
Obiettivo principale di COSPA è quello di valutare in modo quantitativo gli effetti
dell'introduzione di software aperto e di formati aperti nella PA. Nel progetto sono
coinvolte tipi diversi di pubbliche amministrazioni: comuni, province, regioni e
ospedali.
COSPA si focalizza su software aperto e formati aperti per l'automazione d'ufficio e la
produttività personale, in particolare sulla suite OpenOffice: un insieme di
applicazioni per la produttività personale che comprende un elaboratore di testi, un
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foglio di calcolo, un programma per il disegno ed infine una applicazione per le
presentazioni.
Le principali attività di COSPA sono: sviluppare progetti pilota per l'introduzione di
software aperto nelle pubbliche amministrazioni europee e valutazione della loro
efficacia tramite un'analisi costi-benefici; costruire una base di conoscenza europea,
multilingua e liberamente accessibile con le esperienze generate dai progetti pilota;
disseminare i risultati e la conoscenza acquisita tramite una serie di seminari a livello
regionale ed europeo.
2.Il consorzio
COSPA è un consorzio di quindici partner europei, rappresentato in Figura 1:
•i partner accademici:
•Libera Università di Bolzano, Italia (Coordinatore)
•Computer and Automation Research Institute MTA-SZTAKI, Ungheria
•Aalborg University, Danimarca
•University of Sheffield, Regno Unito
•University of Limerick, Irlanda
•le pubbliche amministrazioni:
•Consorzio dei Comuni dell'Alto Adige, Italia
•Torokbalint City Council, Ungheria
•Hanstholm Kommune, Danimarca
•Society of IT Management, Regno Unito
•Beaumont Hospital, Irlanda
•South-West Regional Authority, Irlanda
•Provincia di Pisa, Italia
•Provincia di Genova, Italia
•le industrie:
•Conecta srl, Italia
•IBM Belgium SA, Belgio
Come rappresentato in Figura 1, la struttura del consorzio è incentrata sulla coppia
università-PA. Infatti, ogni PA è affiancata da un partner accademico, in modo tale da
poter costantemente seguire, analizzare e valutare le transizioni verso le tecnologie
aperte oggetto dei progetti pilota.
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Sono inoltre presenti altre istituzioni con il ruolo di “osservatore”, ovvero soggetti
interessati ai risultati e alle esperienze di COSPA. Gli osservatori beneficiano di un
accesso privilegiato alla conoscenza generata dal progetto, producendo in ritorno una
maggiore disseminazione dei risultati. Alcuni osservatori sono:
•University of Alberta, Canada;
•Victoria University of Wellington, Nuova Zelanda;
•UNESCO.
Il consorzio è aperto al contributo anche di altri osservatori, che possono essere sia
istituzioni pubbliche, sia aziende. Sul sito http://www.cospa-project.org è presente il
modulo per richiedere l'adesione a COSPA come osservatore.
3.Piano di lavoro
COSPA introdurrà, analizzerà e darà supporto all'uso di software aperto per
produttività personale nella PA. In particolare, le attività del progetto si articoleranno
in cinque punti fondamentali:
1. raccolta ed analisi dei requisiti delle PA partner, in modo tale da predisporre
soluzioni aperte. L'obiettivo di questa attività non è quello di sviluppare nuovo
software, bensì quello di identificare e combinare software aperto esistente in
modo tale da soddisfare i requisiti della PA. Nel lavoro è però previsto, dove
richiesto, lo sviluppo di strumenti ad hoc per integrare le soluzioni aperte negli
ambienti esistenti nella PA.
2. progetti pilota in ogni PA partner, con l'effettiva installazione delle soluzioni aperte
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Figura 1 - COSPA: il consorzio
predisposte. I progetti avranno due fasi: la prima fase riguarderà solo le
applicazioni di produttività personale (principalmente OpenOffice); nella seconda
fase si prenderanno in considerazione anche i sistemi operativi desktop (Linux). Il
personale della PA verrà adeguatamente formato attraverso sia corsi in loco, sia
apprendimento a distanza.
3. valutazione dell'efficacia delle soluzioni aperte installate. L'analisi costi-benefici
terrà conto di fattori economico-finanziari, di affidabilità, di impatto sul personale,
di funzionalità e di costo.
4. costruzione di una base di conoscenza dalla comparazione e combinazione delle
esperienze ed analisi delle attività precedenti, in modo tale da fornire dei casi di
successo per il cittadino, la PA e le aziende. La base di conoscenza sarà disponibile
in più lingue e liberamente accessibile via Internet.
5. disseminazione dei risultati del progetto attraverso sia la base di conoscenza, sia
una serie di seminari a livello regionale ed europeo. Tale iniziative avranno lo
scopo di stimolare lo scambio e la condivisione della conoscenza tra i partner del
consorzio e la consapevolezza dell'opinione pubblica su COSPA e sul software
aperto in generale.
4.Stato del progetto
COSPA è al suo terzo mese di vita, quindi i maggiori sforzi sono attualmente diretti
alla raccolta dei requisiti e alla preparazione del materiale formativo per il personale
della PA. La raccolta dei requisiti si avvale anche di strumenti automatici sviluppati
ad hoc, per rilevare le dipendenze esistenti tra applicativi della PA. Il materiale
formativo è già stato approntato nella versione in lingua inglese. Sono in corso le
traduzioni nelle varie lingue nazionali dei partner. Tutto il materiale prodotto verrà in
seguito reso disponibile sulla base di conoscenza.
5.Conclusioni
Il software aperto potrebbe rivelarsi un potente motore d'innovazione per la Pubblica
Amministrazione. Al momento non sono però quantitativamente chiari i vantaggi (o
gli svantaggi) di un eventuale passaggio da soluzioni proprietarie a soluzioni aperte. Il
progetto COSPA si propone di studiare tale problema, con particolare riferimento al
software aperto per l'automazione d'ufficio e la produttività personale.
Riferimenti bibliografici
[1]http://www.opensource.org
[2]http://europa.eu.int/information_society/eeurope/2005/index_en.htm
[3]http://www.infonomics.nl/FLOSS/
[4]http://www.suse.de/en/company/press/services/information/linux/limux.html
[5]http://www.wired.com/news/infostructure/0,1377,62236,00.html
[6]http://www.cospa-project.org
[7]“Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle PA” (G.U. n.31 del
07/02/2004)
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