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La musicoterapia nell’assistenza infermieristica in area critica

Authors:
2007;24 (1): 11-14
11
EDITORIALE
pervenuto il 06/03/07
approvato il 09/03/07
La musicoterapia nell’assistenza
infermieristica in area critica
Francesco Burrai, Dott. Magistralis, PhD, Docente di Cure Complementari, Collaboratore Scuola
C.R.I. di Bologna.
Sandra Scalorbi, Dott. Magistralis, Coordinatore didattico e Docente di Infermieristica preventiva
e di comunità, Sezione formativa Bo 1 Scuola C.R.I., Università degli Studi di Bologna
La musicoterapia
L
a musicoterapia è una disci-
plina che utilizza l’elemen-
to sonoro/musicale all’inter-
no della relazione uten-
te/operatore in un processo
sistemico di intervento con
finalità preventive, riabilita-
tive e terapeutiche
1
.
Le metodologie di applicazione sono
due:
1.la musicoterapia ricettiva o passiva,
caratterizzata dall’ascolto di musica
registrata (cd) scelta dal paziente o
programmata dal terapeuta;
2.la musicoterapia attiva, dove la musi
-
ca è creata dal paziente attraverso,
strumenti musicali, oggetti, emissione
di suoni e rumori.
L
’applicazione della musicoterapia
come intervento sonoro-relazionale è
dunque non limitata solo al posiziona-
mento di un
walk-man con la giusta
scelta musicale e/o sonora. Nelle tera
-
pie intensive si riscontra il problema
degli ambienti fisici, costantemente
saturi di suoni e rumori, in aggiunta al
livello sonoro prodotto dall’équipe assi-
stenziale. Uno degli approcci musicote
-
Riassunto
La musicoterapia è considerata da anni, nei paesi in cui l’assistenza infermieristica come
disciplina è maggiormente sviluppata, uno strumento di intervento terapeutico infermieristi-
co autonomo (ITNI, Independent therapeutic nursing intervention). L’utilizzo dell’elemento
sonoro-musicale all’interno dell’assistenza infermieristica in area critica è giustificato dalle
numerose evidenze scientifiche, che ne consigliano la sua introduzione nella prassi assisten-
ziale quotidiana, nell’ottica della best practice e nello sviluppo di una assistenza infermieri-
stica di tipo olistico e umanizzante. La musicoterapia trova applicazione nell’assistenza infer-
mieristica in area critica, come strumento efficace di comunicazione non verbale con l’obiet-
tivo di migliorare diversi outcomes tra i quali la qualità di vita del paziente, la riduzione della
sintomatologia dolorosa e degli stati d’ansia. Permette di raggiungere obiettivi complessi
come la stimolazione, lo stabilire una comunicazione, il facilitare il recupero della coscien-
za, la sintonizzazione affettiva con il mondo interiore dei pazienti in coma attraverso l’ele-
mento sonoro-musicale.
Parole Chiave: Musicoterapia, Olismo, Qualità di vita, Performance infermieristiche,
Evidenze scientifiche.
rapici più utilizzati nelle terapie intensi-
ve, si basa sul modello dell’ISO sonoro
di R.Benezon. Secondo tale modello, la
storia vitale di ogni individuo contiene
un mondo sonoro soggettivo e unico:
tale dimensione è definita dal principio
dell’ISO. L’ISO è definito come l’insie-
me infinito di energie sonore, acustiche
e di movimento, è il vissuto sonoro,
l’immagine sonora di ogni soggetto.
Utilizzando le informazioni dell’ISO
universale, rappresentato dai suoni
ar
caici, ancestrali ereditati genetica
-
mente e contenuti a livello inconscio (il
ritmo dato dal battito cardiaco o i suoni
atavici della natura), dell’ISO
gestaltico
(che contiene i vissuti sonori del conce-
pimento, come per esempio la voce
della madre, il flusso sanguigno, i suoni
esterni portati dal liquido amniotico, i
rumori del corpo della madre), dell’ISO
complementare (con energie sonore e
musicali prodotte dalle influenze
ambientali) e infine dell’ISO gruppale,
(rappresentato dal mondo sonoro e
musicale prodotto durante l’interazione
con un particolare gruppo culturale, per
esempio le differenze sonore tra occi-
dentali ed orientali). L’azione musicote-
rapica diventa un intervento complesso
12
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che lavora sugli strati profondi del
p
aziente, cercando di entrare in comu-
n
icazione con tutte queste energie
sonore, disponibili per una comunica-
zione non verbale con il paziente,
anche in coma. L’obiettivo dunque è
una stimolazione, lo stabilire un contat-
to, il facilitare il recupero della coscien-
za, la sintonizzazione affettiva con il
suo mondo interiore attraverso l’ele-
mento sonoro-musicale.
La stimolazione sonoro-musicale
Nelle terapie intensive, o nei pazienti
critici che non possono comunicare, gli
approcci base di musicoterapica, preve-
dono l’uso di cd contenenti general-
mente una decina di brani per la durata
di 30 o 40 minuti di musica o suoni che
il paziente gradiva o ascoltava abitual-
mente. Per il reperimento delle informa-
zioni sul mondo sonoro del paziente, è
indispensabile porre domande ai fami-
liari, seguendo una scheda di raccolta
dati per l’anamnesi sonoro-musicale.
Reperire per esempio informazioni sulle
tradizioni musicali del luogo di origine
del paziente, sulle competenze musica-
li, sulle sue preferenze, sull’esistenza di
registrazioni sonore delle voci del
paziente e dei familiari, sui programmi
radio e televisivi preferiti, sul volume di
ascolto della musica, sulle musiche che
provocavano rilassamento o tensione.
Ovviamente questo è solo un esempio
delle schede di raccolta dati musicote-
rapici, le quali indagano diversi aspetti
del mondo sonoro del paziente.
L’ascolto del cd avviene tramite cuffie
che permettono di isolare il paziente dai
rumori del reparto, con ascolti completi
di tutte le tracce; la somministrazione
può essere fatta anche dai familiari,
rispettando i protocolli di intervento
musicoterapico. Oltre alla presenza di
musica preferita dal paziente, saranno
inseriti nella
track-list voci, suoni e
rumori legati alle attività di vita del
paziente o che per lui possano rappre-
sentare particolari significati, nonché
suoni e musiche indicate da ricerche
scientifiche in relazione allo stadio cli
-
nico del paziente critico . Non è indica-
to l’utilizzo di musiche contenenti loop,
groove o fortemente ritmiche, perché
hanno carattere ipnotico. L’intensità del
volume può essere medio alta.
Gli ascolti devono essere effettuati tutti i
giorni, due volte al giorno. Per il moni
-
toraggio del paziente durante e dopo
l
’ascolto del cd, si devono registrare i
p
arametri fisiologici, normalmente
monitorati per i pazienti in coma attra-
verso
la Glasgow Coma Scale.
Attraverso questo tipo di intervento, si
cerca di portare al paziente contenuti di
elevato valore emotivo e affettivo, in
condizioni in cui il soggetto è in parzia-
le contatto con l’ambiente esterno, dun-
que con perdita dei confini spazio tem-
porali, in uno stato di fragilità e vulnera-
bilità per la perdita dell’intergrità indivi-
duale.
Nei pazienti in stato vegetativo gli inter-
venti complessi di musicoterapica ini-
ziano con l’utilizzo della voce, attraver-
so l’improvvisazione di melodie canta-
te di stampo infantile, dunque con strut-
ture musicali elementari e semplici ma
strategicamente sintonizzate sulla tipo-
logia e sulla frequenza del respiro del
paziente. Questo è il primo punto di
contatto: la voce, a partire dalla vita
fetale, è l’esperienza sonora primaria
che consente un contatto più diretto. Se
durante le sedute musicoterapiche il
paziente manifesta una sequenza di
movimenti, anche involontari o casuali,
essi diventano subito lo spunto per cer-
care un adatto strumento sonoro da far
suonare durante quel comportamento
motorio, per esempio posizionando
delle sonagliere sulle caviglie o sul
polso o un piccolo tamburo appoggiato
sulle mani. Questa produzione sonora,
anche non volontaria, può rappresenta-
re una prima via, un valore espressivo
del paziente e una primordiale strada
per un
feed-back da sviluppare durante
le sedute.
Gli effetti psicosomatici
Il suono, come ogni realtà, è una forma
di ener
gia che produce effetti sull’orga
-
nismo umano attraverso la variazione
dei campi di ener
gia delle strutture orga-
niche, mentre attraverso la forma mate
-
riale, gli effetti si manifestano attraverso
la risonanza tra le frequenze sor
gente e
quelle mente-corpo.
Secondo la psiconeuroendocrinoimmu
-
nologia (PNEI), il suono produce effetti
terapeutici grazie alla sua azione riquili-
bratice sull’asse psiconeuroendocri-
noimmunologico: questa affermazione
si basa sul fatto che ogni fenomeno psi-
chico induce una modificazione biolo-
gica cerebrale, e al tempo stesso, ogni
modificazione strutturale-funzionale
c
erebrale, produce una modificazione
d
ella sfera emozionale, comportamen-
tale, esperienziale.
Questo rapporto circolare, di
network è
in accordo con l’approccio musicotera-
pico che vede nel suono e nella musica
una fenomenologia del paradigma oli-
stico in cui l’uomo è visto come un tutto
unificato che manifesta caratteristiche
che sono più della somma delle sue
parti e differenti dalla somma delle stes-
se. Secondo alcuni studi, esistono corre-
lazioni tra le frequenze, le note musica-
li del sistema temperato e le frequenze
dei colori, i punti dell’agopuntura (in
rispetto dell’equazione di uguaglianza
tra massa ed energia), frequenze sonore
ed oligoelementi, frequenze sonore e
cellule, tessuti e organi. Secondo la teo-
rica infermieristica Martha Rogers, il
suono influenza l’asse mente-corpo gra-
zie alla correlazione tra il principio di
risonanza della fisica del suono e il prin-
cipio di risonanza enunciato dalla teori-
ca del nursing. Infatti il cambiamento
nel modello e nell’organizzazione del
campo umano e ambientale avviene e si
propaga per mezzo di onde; il campo
umano e il campo ambientale sono
sistemi energetici strutturati in campi
vibrazionali specifici (modelli d’onda);
l’interazione tra uomo e ambiente
avviene tramite un flusso ritmico di
energia, determinando il processo della
vita, come flusso infinito di modelli
d’onda (cambiamento), ed infine l’uo-
mo conosce l’ambiente come onda di
risonanza.
La revisione della letteratura
La musicoterapia ha un notevole back-
ground
di evidenze scientifiche.
Numerosi sono gli studi di carattere psi-
cologico e medico; si espone di seguito,
una revisione della letteratura delle
ricer
che prodotte dal mondo infermieri-
stico specificatamente per l’area critica.
Twiss et al.
2
nel loro studio RCT, hanno
rilevato che l’ascolto di musica in
pazienti anziani sottoposti a chirurgia
cardiovascolare determinava valori infe
-
riori nei livelli di ansia (F = 5.57, p =
.022) e tempi ridotti di intubazione
postoperatoria (F = 5.45, p = .031).
Stubbs
3
osserva una induzione di stati di
rilassamento e calma nel periodo post
ventilazione meccanica in pazienti trat-
tati con la musicoterapia.
13
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L
o studio di Cardozo
4
r
iscontra nell’uso
dei suoni armonici, un intervento strate-
gico per ridurre i livelli di dolore e di
ansia nei pazienti in terapia intensiva,
mentre Alemrud et al
.
5
rilevano in
pazienti sottoposti a ventilazione mec-
canica, una diminuzione della pressio-
ne arteriosa sistolica e diastolica duran-
te la sessione di musicoterapia, ed un
corrispondente incremento dei valori
pressori al termine del trattamento musi-
coterapeutico.
Murrock
6
rileva in pazienti in fase riabi-
litativa post chirurgica da innesto di
bypass aorto-coronarico, un significati-
vo miglioramento dell’umore durante le
sessioni sinergiche di esercizi riabilitati-
vi e musicoterapia (gruppo sperimenta-
le) rispetto alla stessa tipologia di
pazienti che non usufruivano del tratta-
mento musicoterapeutico durante gli
esercizi riabilitativi (gruppo di control-
lo). Nello studio RCT di Lee et al
.
7
, 64
soggetti in ventilazione meccanica sono
stati assegnati casualmente in due grup-
pi: quello sperimentale era trattato con
30 minuti di ascolto di musica, mentre
quello di controllo con il riposo, allo
scopo di misurare l’effetto della musica
sui livelli di ansia.
I risultati hanno mostrato miglioramenti
significativi sulla percezione dell’ansia e
sul comfort; l’elemento sonoro-musicale
è indicato come strumento di
best prac-
tice
per l’assistenza infermieristica in
unità di terapia intensiva. Lindquist et
al
.
8
, evidenzia che il 96.4% degli infer-
mieri americani usa uno o due terapie
complementari tra cui la musica come
strumento per la gestione dello stress e il
mantenimento di un equilibrio psicofisi-
co. Richards et al
.
9
riscontrarono nell’u
-
so della musica un intervento che favo-
risce il sonno nei pazienti critici, indi-
candola come un intervento infermieri
-
stico sicuro e che dovrebbe essere
applicato ordinariamente nell’assistenza
in area critica.
Il lavoro di revisione di Iriarte Roteta
10
condotto sui database Medline,
CINHAL, Embase e PsycLit del
Cochrane, per la ricerca di revisioni
sistematiche e studi RCTs, individua due
Random Control T
rials
e una revisione
che rispetta i criteri di inclusione, i quali
riportavano risultati indicanti differenze
significative fra i gruppi sperimentali e
di controllo sul post-test nella riduzione
dell’ansia nei pazienti in ventilazione
meccanica. McCaffrey et al
.
11
affermano
che l’utilizzo della musica rappresenta
u
n intervento assistenziale infermieristi-
co di tipo integrale e olistico e rappre-
senta un intervento efficace, non invasi-
vo che permette la promozione della
salute e del benessere attraverso la ridu-
zione del dolore, dell’ansia, favorendo
il rilassamento e permettendo attraverso
l’effetto della distrazione di ottenere
effetti benefici rispetto agli stati emotivi
negativi del paziente. White
12
afferma
che la musica è sempre stata usata dalla
medicina e dal nursing nella storia del-
l’assistenza, non solo per i classici trat-
tamenti indicati per la musicoterapia ma
anche per ridurre il consumo dell’ossi-
geno da parte del miocardio e per
migliorare le funzioni gastrointestinali.
Sempre White
1
3
indica la musicoterapi-
ca come un intervento di facile gestio-
ne, relativamente economico e non
invasivo che migliora il livello di soddi-
sfazione e diversi
outcomes dei pazien-
ti critici. Chlan et al.
1
4
rilevarono l’utilità
della musica nella gestione dello stress e
per una migliore percezione del con-
trollo ambientale da parte dei pazienti
critici. Standley
15
riscontra che l’ascolto
del pezzo musicale di Brahms
“Lullaby”
con durate di ascolto di 15-30 minuti,
per una o due volta alla settimana, da
parte di neonati prematuri in terapia
intensiva, aumenta il rapporto pe-
so/giorno sia per i maschi che le per le
femmine, nonché un aumento della tol-
leranza agli stimoli ambientali e un
aumento dello stato di calma da parte
dei neonati prematuri. Infine nello stu-
dio quasi sperimentale di Byers at al.
16
l’ascolto di musica, in prima giornata
post-operatoria, in pazienti sottoposti a
chirurgia cardiaca, ha diminuito la sen-
sibilità al rumore ambientale del repar
-
to, la frequenza cardiaca e i valori della
pressione sistolica.
Conclusioni
Nei paesi in cui l’assistenza infermieri-
stica come disciplina è maggiormente
sviluppata come gli U.S.A., Australia e
Canada, l’uso della musica sta avendo
da diversi anni un notevole sviluppo sia
nella metodologia d’uso, sia nei sistemi
di valutazione degli outcomes che nella
ricerca. La musicoterapia è considerata
in tali paesi come strumento di interven
-
to terapeutico infermieristico autonomo
(ITNI, Independent therapeutic nursing
intervention), ed è spesso in sinergia
con altri interventi di cure complemen-
t
ari
17-18
.
In Italia non esiste una formazio-
ne in musicoterapia specifica per gli
infermieri e l’unica strada formativa è
rappresentata da scuole di musicotera-
pia di durata generalmente triennale, le
quali, nella maggior parte dei casi, ade-
riscono alla Confederazione Italiana
Associazioni di Musicoterapia (COFIAM),
la quale, attraverso un protocollo d’inte-
sa, definisce i criteri didattici che devo-
no essere rispettarti nella formazione in
musicoterapia.
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Abstract
Music therapy is considered, from sever-
al years in countries with an advanced
nursing, an Independent Therapeutic
Nursing Intervention. The use of the
sonorous musical element in critical
nursing care area is justified by the
numerous scientific evidences, and its
introduction in the daily nursing praxis,
for development the best practice and
holistic nursing. Music therapy is an opti-
mal instrument for critical nursing care
area, because its is an effective not oral
communication modality, to improve
various outcomes like the patient quality
of life, pain and anxiety reduction, until
complex objectives like stimulation,
establishing a communication, facilitat-
ing conscience linking , an affective syn-
chronization with the inner patients
coma world by sonorous-musical ele-
ment.
Key words: Music Therapy, Holism, Life
Quality, Nursing Performance, Evidence
Based Nursing.
IX Congresso ANIARTI - Umbria
Assisi – S. Maria degli Angeli
08 giugno 2007
Infermieri nel mondo
L’Infermieristica abbatte i confini nazionali e si apre
“al respiro del mondo”
Sessione del Mattino
08.00 Registrazione dei partecipanti - INIZIO DEI LAVORI
Prima Sessione: la solidarietà, il volontariato, gli operatori sanitari nel mondo; la filosofia Aniarti.
Moderatore: Francesco Dottori
08.30 / 08.45 L’Infermiere nel mondo; introduzione alla tematica. Relatore: Nora Marinelli
08.45 / 09.30 ANIARTI: il contributo degli Infermieri di Area Critica alle attività del volontariato
internazionale. Relatore: Gianfranco Cecinati
09.30 / 10.30 Aniarti e le esperienze formative internazionali: Excange Program – Programma di
scambio di EfCCNa. Relatore: Erika Bassi
10.30 / 10.45 Coffee break
Seconda Sessione: le esperienze nel mondo. Moderatore: Francesco Dottori
10.45 / 11.45 Esperienza di un infermiere in Iraq e in Africa. Relatore: Filippo De Bruno
11.45 / 12.45 Esperienza in un Ospedale di Emergency in Sierra Leone. Relatore: G. Antonio Senni
12.45 / 13.30 Esperienza di un gruppo d’infermieri in Eritrea. Relatore: Ilaria Zuccherfno.
Chiusura della sessione - Pausa pranzo
Sessione Pomeridiana INIZIO DEI LAVORI
Terza Sessione: organizzazione e progettualità del volontariato internazionale.
Moderatore: Silvia Scelsi
14.45 / 15.45
Medici senza Frontiere, presentazione, iniziative, esperienze.
Relatore: Grazia Marcianesi Casadei.
15.45 /16.30 Esperienza di un Infermiere a Kabul con Emergency. Relatore: Massimo Spallato
16.30 / 17.15
Progetto AIFO. Kimbaw. Repubblica democratica del Congo. Relatore: Chiara Castellani
17.15 / 18.00 Esperienza di un infermiera in Pakistan: terremoto del 2005. Relatore: Paola Barzagli
18.00 / 19.00 Tavola rotonda su:
Il ruolo dell’associazionismo internazionale nelle politiche per la pace e per il superamento delle
disequità sociali. Conducono: Giancarlo Brunetti – Andrea Mezzetti
Questionario di apprendimento - Chiusura lavori congressuali - Consegna attestati di partecipazione
La brochure informativa dell’evento, completa di tutte le informazioni necessarie per la partecipazio-
ne, è disponibile per il download e la stampa nella sezione eventi formativi del sito www.aniarti.it
I destinatari per il quale è stato richiesto l’accreditamento ECM, sono unicamente gli Infermieri.
Sono disponibili 300 posti - Iscrizioni aperte sino al 30 maggio 2007
Segreteria scientifica: Nora Marinelli, Silvia Scelsi
Organizzazione e informazioni: Francesco Dottori 3397691469, Gian Domenico Giusti 3487230282
Per iscriversi occorre compilare il modulo di iscrizione nella sezione eventi formativi del sito www.aniarti.it ed inviare uni-
camente tramite fax al numero 075/6309844 la ricevuta di versamento del bonifico bancario o del bollettino postale.
L
’assegnazione dei posti disponibili avverrà in base alla data di invio della scheda d’iscrizione. Chiunque inviasse l’iscri
-
zione entro il termine previsto (30 maggio 2007) ma in condizioni di esaurimento dei posti, non ha diritto all’iscrizione e
riceverà il rimborso della quota. Si consiglia di verificare l’avvenuta iscrizione contattando il delegato ANIARTI – UMBRIA
Francesco Dottori al numero 339/7691469. Non verranno accettate iscrizioni prive della copia della ricevuta di pagamen
-
to o inviate con modalità diverse rispetto a quelle indicate o ad altro numero di fax.
... Uno degli approcci musicoterapici più utilizzati per il paziente in coma, si basa sul modello dell'ISO sonoro (dal greco isos: uguale) secondo R. Benenzon. 5, 6 Secondo tale modello, la storia vitale di ogni individuo contiene un mondo sonoro soggettivo e unico: tale dimensione è definita dal principio dell'ISO. L'ISO è l'identità sonoro-musicale dell'individuo che riassume l'esistenza di un suono o fenomeno sonoro interno che caratterizza l'individuo ed è frutto dell'esperienza di vita del soggetto sin dall'epoca gestazionale. ...
Article
La musicoterapia si dimostra un efficace trattamento complementare per la riduzione dello stress, ansia e dolore. La ricerca ha trovato che la frequenza respiratoria e cardiaca oltre all’ansia si riducono dopo una sessione di musica in pazienti sottoposti a ventilazione meccanica.Pochi sono invece gli studi svolti nei pazienti in coma e con trauma cranico nella fase critica sebbene per le informazioni limitate vi sia evidenza che la musica riduca l’agitazione e lo stato confusionale, migliori l’umore e faciliti la comunicazione.
... The effects of music therapy have also been studied in Intensive Care Units (ICUs), where patients usually experience high levels of anxiety and confusion. Also in these cases it has been demonstrated that music can reduce anxiety and pain levels and improve the patients' comfort [12,13]. Beneficial effects on anxiety levels were reported in mechanically ventilated patients [14] and a significant reduction in pain and anxiety was observed during paediatric medical procedures performed with [15]. ...
Thesis
Full-text available
A thesis concerning EBM informations about an efficient application of Music as a complementary therapy, to help patients dealing with peri-operative anxiety and post-operative pain. The paper contains: 1. A Theoretical background to support the thesis argument 2. A Literature Review (the true heart of this research); 3. Operative Instructions: 'ad-hoc' document, evidence-based and written by the student, containing Operative Headlines for helping nurses to apply Music within the clinical practise (which is the final outcome of this paperwork); 4. Guidelines for intra-operative application of music therapy; 5. A complementary Playlist to listen in hospital as well as at home, for improving patients and operators' wellness.
Article
Exposure to noise in a critical care unit may trigger a response by the sympathetic nervous system, thereby increasing cardiovascular work in patients recovering from cardiac surgery. To investigate the effects of a music intervention given twice on the first postoperative day on noise annoyance, heart rate, and arterial blood pressure in subjects with high (n = 22) and low (n = 18) sensitivity to noise. A prospective, quasi-experimental, repeated-measures design was used. Based on results of power analysis, the sample size was 40. Subjects were recruited preoperatively, and their sensitivity to noise was assessed. On the first postoperative day, repeated-measures data were collected on levels of noise annoyance and physiological variables during 15 minutes of baseline and 15 minutes of music intervention on two occasions. Subjects completed a follow-up questionnaire regarding their perceptions of the noise in the critical care unit and the music intervention. Repeated-measures analysis of variance showed that subjects had lower levels of noise annoyance during music intervention than at baseline. Heart rate and systolic blood pressure decreased during the music intervention compared with baseline. Diastolic blood pressure decreased during the music intervention from baseline during time 2, but not time 1. Subjects with high baseline scores of noise sensitivity preoperatively had higher baseline levels of noise annoyance in the critical care unit the first postoperative day. Subjects rated the music intervention as highly enjoyable regardless of their baseline noise sensitivity or noise annoyance. Results of this study support the idea that noise annoyance is a highly individual phenomenon, influenced by a transaction of personal and environmental factors. Use of a music intervention with cardiac surgery patients during the first postoperative day decreased noise annoyance, heart rate, and systolic blood pressure, regardless of the subject's noise sensitivity.
Article
To assess the benefits of lullaby singing and multimodal stimulation on premature infants in neonatal intensive care, 40 infants in a Level III Newborn Intermediate Care Unit were divided into control (n = 20) and experimental (n = 20) groups by pair matching on the basis of gender, birthweight, gestational age at birth and severity of medical complications. Participants met these project criteria: (a) corrected gestational age > 32 weeks; (b) age since birth > 10 days; and (c) weight > 1700 g. All participants had been referred for developmental stimulation by the medical staff. Experimental infants received reciprocal, multimodal (ATVV) stimulation paired with line singing of Brahms' Lullaby. Stimulation was provided for 15-30 minutes, one or two times per week from referral to discharge. Dependent variables were (a) days to discharge, (b) weight gain/day, and (c) experimental infants' tolerance for stimulation. Results showed that music and multimodal stimulation significantly benefited females' days to discharge and increased weight gain/day for both males and females. Both male and female infants' tolerance for stimulation showed marked and steady increase across the stimulation intervals with females' tolerance increasing more rapidly than males.
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For many centuries various aspects of healing have been linked to the use of the arts, in particular music and colour because of their innate ability to bring about a mental, emotional and physical calmness. Although much has been written on the use of colour and music as relaxants specifically within a nursing/medical context, there appears to be little information available as to why music and colour have this calming effect. This article examines music and colour as relaxants by briefly describing the neurological and physical mechanisms that bring about the effect of relaxation. This brief exploration is placed within the context of learning disability care. The aim is to provide ideas for a more peaceful and relaxing environment for an adult with learning disabilities who also has autism and exhibits severe challenging behaviour. The results of a small case study and implications for other areas of nursing are discussed.
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Music therapy is an effective intervention for critically ill patients for such purposes as anxiety reduction and stress management. The therapy is readily accepted by patients and is an intervention patients thoroughly enjoy. The MAIT is one resource that nurses caring for critically ill patients can use to implement music therapy in clinical practice. Patients can be given the opportunity to select a musical tape they prefer and to negotiate with the nurse for uninterrupted music-listening periods. Allowing patients control over music selection and providing uninterrupted time for music listening gives the patients an enhanced sense of control in an environment that often controls them.
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Music therapy is an easy to administer, relatively inexpensive, noninvasive intervention that can reduce anxiety and pain in critical care and perioperative patients. Libraries of relaxing music selections need to be compiled, reflecting diverse musical tastes. Providing patients with the opportunity to partake in music therapy sessions, selecting their own music, and providing them with quiet, uninterrupted time to listen to the music provides patients with a sense of control and separation from the multiple environmental stressors they are experiencing. Although there is now an extensive empirical base for the therapeutic usefulness of music therapy, particularly with the myocardial infarction population, few hospitals have adopted music therapy programs. Patient satisfaction and outcomes clearly have improved after music therapy sessions have been implemented. Further study with more diverse samples with a wider variety of medical conditions is indicated. Most of these studies used only one or two music sessions. It is not known whether effectiveness of music therapy sessions improves with repeated exposures. Further, there are little data with respect to optimal time for implementation of music therapy, length of music therapy sessions, or types of music to use. The effects of cultural diversity have not been addressed. Music therapy can improve the quality of care that critical care and perioperative nurses deliver to their patients.
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Music interventions have been used in medicine and nursing throughout history. Music therapy is an easy-to-administer, relatively inexpensive, noninvasive intervention that has been used to reduce heart rate, blood pressure, myocardial oxygen consumption, gastrointestinal function, anxiety, and pain. A review of theoretic and empirical base for the use of music therapy to improve patient outcomes in a variety of areas of clinical practice is presented. Implications for practice and future research are suggested.
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The purpose of this descriptive study was to examine the clinical use of music therapy as an independent therapeutic nursing intervention (ITNI) in acute inpatient settings. This study identified the frequency, rationale, and perceived effectiveness of its use as an ITNI. In addition, barriers and facilitators to nurses' use of music therapy were identified. Frequency of use of other ITNIs also were investigated. An author-designed questionnaire, based on the literature and reviewed by a panel of experts, was used to survey a convenience sample (N = 321) of RNs at an acute inpatient facility with more than 50 beds, located in the midwestern United States. One hundred thirty-five RNs (42%) participated in the study. Findings indicated that 85.2% (n = 1 1 5) of respondents knew of music therapy, with 69.6% (n = 94) of them reporting using it in practice. Of the other listed ITNIs, deep breathing was used most frequently, followed by therapeutic touch and massage. Music therapy was used most commonly to reduce anxiety and was ranked as the ITNI used most often to enhance sleep and decrease distraction, agitation, aggression, and depression. Psychiatry/ chemical dependency and intensive care units had the highest incidence of use of music therapy. The ranking of barriers and facilitators identified the strongest barrier as not having time to help patients with music therapy, whereas the strongest facilitator was nurses' comfort with the idea of using music therapy. This research begins to fill an information gap about the frequency, purpose, and perceived effectiveness of use of ITNIs. The use of ITNIs can increase patient comfort and facilitate conservation of energy, which aids healing processes, as described in Levine's Conservation Model. Use of ITNIs also can empower nurses and facilitate their control over nursing practice. This study indicates that nurses need further education on the use of music therapy and other ITNIs.
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This article presents the use of music listening as an effective, noninvasive intervention designed to assist nurses in creating a healing environment to promote health and well-being. Music has demonstrated effectiveness in reducing pain, decreasing anxiety, and increasing relaxation. In addition, music has been used as a process to distract persons from unpleasant sensations and empower them with the ability to heal from within. As nurses develop practice patterns that are evidence based, the use of music listening could become an integral nursing intervention. To develop a guide for using music listening as a nursing intervention, six principles of practice are identified: intent, authentic presence, wholeness, preference, entrainment, and situating the client.
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The purpose of the study was to identify the effect of music on perceived exertion and mood in 30 coronary artery bypass graft patients during cardiac rehabilitation. The modified Borg Scale of Perceived Exertion (RPE) and the Rejeski Feeling Scale (FS) were the dependent variables. Group A subjects exercised with music and Group B subjects exercised without music as they rated their perceived exertion and mood. The use of music to reduce perceived exertion was not supported (p = 0.16). However, Group A members reported significantly enhanced mood while exercising to music and Group B members reported a significantly decreased mood without music (p = 0.0006). Enhancement of mood might lead to increased compliance with a regular exercise routine.