L'Islanda è ricca di tunnel scavati da lave fluide sui fianchi dei vulcani.
Queste gallerie, che si trovano anche su satelliti naturali e altri pianeti del sistema solare, ospitano curiose strutture di lava solidificata onoscete i «tunnel di lava»?
Queste strutture si trovano sui fianchi di alcuni vulcani e sono prodotte da colate laviche che si raffreddano e solidificano in superficie, mentre al loro interno la lava continua a scorrere.
Quando queste arterie vulcaniche cessano di essere alimentate si svuotano, lasciando gallerie chiamate tunnel di lava. Ma come si formano? Lo spiegheremo in questo articolo, illustrando le caratteristiche di queste strutture, grazie agli spettacolari tunnel di lava che si trovano in Islanda.
La formazione dei tunnel ha bisogno di colate di lava fluida, e dunque molto calda (da 1100 a 1200 gradi Celsius). Le lave di questo tipo sono basaltiche, povere in silice (meno del 50 per cento), e si trovano nei cosiddetti punti caldi (hot spot), cioè in zone che, come le Hawaii o l’Islanda, sperimentano un vulcanismo intenso perché la temperatura del mantello terrestre al di sotto di queste zone è più elevata che altrove.
I vulcanologi distinguono queste lave basaltiche in due tipi, indicati con termini hawaiani: le lave aa, povere in silice e molto calde, che raffreddandosi producono superfici rugose, e le lave pahoehoe, molto povere in silice e molto calde, che producono superfici a corda, orientate nel senso di scorrimento della colata. Affinché si formino tunnel di lava, è necessario che la lava sia poco viscosa e scorra senza interruzioni. In generale, i tunnel si formano preferibilmente dove la portata della colata è più grande.
Se tutte queste condizioni sono verificate, la colata si solidifica in superficie, mentre un vero torrente di lava continua a scorrere all’interno, in una specie di tubatura vulcanica che si organizza in una rete simile a quella delle arterie, con le pareti rese ignifughe dalla solidificazione della lava. Quando l’eruzione sta per terminare, la lava già emessa continua a muoversi all'interno di questi percorsi naturali, lasciando numerose cavità tubolari sepolte anche 50 metri sotto la superficie.
Può accadere che gli stessi tunnel canalizzino il flusso di lava di più eruzioni successive. Quando la lava si raffredda e si crea un accesso per un crollo del tetto o a causa di uno scavo, il tunnel diventa visitabile. Le più celebri fra queste cavità vulcaniche si tro vano alle Hawaii, dove c'è il più lungo tunnel lavico a tubo singolo conosciuto: copre un dislivello di 1102 metri, ed è stato esplorato per 65,5 chilometri! In Australia, il sistema di tunnel di lava di Undara è stato esplorato per una lunghezza complessiva di 160 chilometri.
In Islanda, i tunnel di lava di Surtshellir-Stefanshellir («la grotta del fuoco gigante», 3500 metri di lunghezza), di Ishellir (500 metri di lunghezza) e di V iögelmir sono i più conosciuti. Fino al XIX secolo, Surtshellir era uno dei pochi tunnel di lava conosciuti. Viögelmir è uno dei 30 tunnel di lava più grandi del mondo: il suo volume raggiunge i 148.000 metri cubi, per una lunghezza di 1585 metri e un diametro che arriva fino a 27 metri.
Contrariamente alle grotte calcaree, che sono in continua evoluzione, i tunnel di lava si formano nel corso di un’eruzione e restano poi fissati al momento in cui la lava si è raffreddata. Tuttavia, come le grotte, anche i tunnel mostrano strutture paragonabili alle concrezioni calcaree, ma di origine diversa. E proprio come i loro omologhi in calcite, questi speleotemi vulcanici possono essere di rara bellezza.