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Att i. VIII Congresso Nazionale
Societas Herpetologica Italica
Dario OTTONELLO1, Riccardo JESU2, Paolo GENTA3,, Stefano ORTALE4,
Luca LAMAGNI4, Sebastiano SALVIDIO1
1 DIP.TE.RIS., Corso Europa, 26, 16132 Genova, Italia
2 Fondazione Acquario di Genova, Area Porto Antico, Ponte Spinola, 16128 Genova, Italia
3 Provincia di Savona, Via Sormano 12, 17100 Savona, Italia
4 Pro Natura Genova - Via Brigata Liguria 9, 16121 Genova, Italia;
dario.ottonello@studionatura.net
Abstract. e European pond terrapin Emys orbicularis, considered extirpated from
Liguria up to 1990s, is still present in small and isolated areas in the Albenga
Plain. Since 2000, a species recovery project has been coordinated by the
Administration of the Province of Savona, in collaboration with institutional and
non-governmental organisations. A small breeding centre has been constructed
and local terrapins are bred ex situ to obtain juveniles that are released, after a
veterinary screening, in restored and protected sites. Since 2008, 36 individuals
have been released in three sites with a recapture rate that ranges up to 80%.
Up to now, this conservation project has been accepted by local administrations
and has obtained appreciation by local communities, facilitating fund raising.
Keywords. Emys orbicularis, conservation, captive breeding, habitat restoration, Liguria.
All’inizio degli anni ’90 del secolo scorso Emys orbicularis era considerata estinta in Li-
guria (Andreotti, 1994). In seguito al ritrovamento di alcuni esemplari isolati, alle ricerche
di campo e alle testimonianze raccolte presso gli abitanti della piana di Albenga, delle Valli
Varatella, Maremola e Merula è stato possibile vericare la presenza di alcuni nuclei isolati
della specie (Jesu et al., 2000). Ricerche recenti hanno infatti mostrato che no a poche
decine di anni fa la specie era presente lungo la costa ligure da Andora no ad Borgio Ve-
rezzi (Salvidio et al., 2005). Attualmente la specie è presente solo nella piana di Albenga,
dove i nuclei rimasti sono composti da pochi individui con limitate capacità di riprodursi.
Le principali cause di rarefazione della specie sono riconducibili alla distruzione ed altera-
zione delle zone umide e dei circostanti siti di deposizione: gran parte delle aree golenali
del bacino del Centa e dei torrenti limitro sono state completamente bonicate e sono
attualmente intensamente utilizzate a scopo agricolo. Inoltre, i tratti terminali di quasi tutti
Il “progetto Emys”: dieci anni di conservazione
di Emys orbicularis in Liguria
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i corsi d’acqua sono stati irregimentati e retticati per mettere in sicurezza dalle inondazioni
i nuclei urbani costieri. Altri fattori (inquinamento delle acque, cattura di esemplari, intro-
duzione di specie alloctone) hanno sicuramente avuto impatti più trascurabili, ma possono
aver contribuito a ridurre ulteriormente popolazioni di testuggini in declino e relativamente
isolate tra loro. In particolare la pesca amatoriale sembra avere un forte impatto negativo su
piccole popolazioni (Nemoz et al., 2002): due esemplari che avevano ingerito ami da pesca,
sono state catturati in un sito nel Comune di Villanova d’Albenga. In ogni caso, la piccola
popolazione ancora presente nella Liguria occidentale – nel 2004 ascritta ad una nuova
sottospecie (Jesu et al., 2004) - risulta completamente isolata dal punto di vista geograco
dalle altre popolazioni e ogni contatto naturale con le popolazioni toscane e provenzali
sembra impossibile nel medio termine. Pertanto questa popolazione necessita di un elevato
sforzo di conservazione per la sua importanza a livello regionale. Grazie alla costituzione di
ampio gruppo tecnico di lavoro comprendente diversi enti (Provincia di Savona, Acquario
di Genova, Dip.Te.Ris. - Università di Genova, C.F.S., W.W.F. Liguria, Pro Natura Genova)
è stato possibile promuovere un progetto di conservazione che si sviluppa su tre linee guida
principali: 1) Allevamento e riproduzione in condizioni semi-naturali, 2) Monitoraggio e
ripristino ambientale, 3) Comunicazione e sensibilizzazione. Nella tabella 1 vengono ricor-
date le tappe più signicative della riscoperta dell’esistenza di nuclei di testuggine palustre
(Jesu et al., 2004) e del progetto di conservazione.
Data Principali eventi/attività
1989-1993
Le ricerche nell’ambito dell’Atlante degli Anbi e Rettili della Liguria
(Doria e Salvidio, 1994) non segnalano la presenza di testuggini nella
regione.
1994 maggio Un esemplare viene rinvenuto nell’Albenganese e adato dal CFS all’Ac-
quario di Genova.
1995-1998
Ricerche in collaborazione tra Provincia di Savona, Università e Acquario
di Genova provano l’esistenza di piccoli nuclei di esemplari in alcuni ha-
bitat fortemente antropizzati
1999
Vista la precarietà dei siti, viene richiesta autorizzazione al Ministero
dell’Ambiente per catturare alcuni esemplari di Emys orbicularis. Gli
esemplari sono pertanto allevati all’Acquario di Genova. Nel frattempo
viene vericata la presenza di testuggini in altri due siti in Provincia di
Savona.
2000 giugno
Il Centro Emys a Leca di Albenga viene allestito e inaugurato; in esso
sono trasferiti gli esemplari adulti che iniziano a riprodursi. Si costituisce
ucialmente un Gruppo Tecnico di Lavoro dell’intero progetto.
2000-2002
Inizia il monitoraggio delle popolazioni in natura e l’allevamento e la
riproduzione degli esemplari al Centro. I neonati si accrescono all’Acqua-
rio di Genova. I due siti in cui la specie è presente e si riproduce vengo-
no proposti, in accordo con i comuni interessati (Villanova d’Albenga e
Garlenda). Tale sito è aggiunto alla lista uciale dei SIC della Regione
Liguria
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2003-2010
Proseguono i monitoraggi in natura (nel 2005 si osservano per la prima
volta esemplari di testuggini palustri in un nuovo sito) e le attività di
mantenimento al Centro. Nel 2004, la Regione Liguria nanzia queste
attività in base al Docup Ob. 2 – 2000/2006 Mis. 2.6 b. Realizzazione
Rete Natura 2000. Con tali fondi è allestito un centro visite nei locali del-
la Comunità Montana Ingauna presso il Centro Emys, vengono imple-
mentati gli spazi curatoriali presso l’Acquario di Genova, sono eettuati
interventi di miglioramento ambientale nei SIC (ripristino zone umide,
messa in sicurezza accesso, acquisto di aree), stampato materiale didattico
e eettuato monitoraggio in natura tramite radiotracking e protezione
dai predatori di alcuni nidi.
2008-2010
Rilascio in natura di 10 (2008), 14 (2009) e 12 (2010) esemplari nati
presso il Centro Emys. Monitoraggio tramite radiotracking e catture con
nasse degli esemplari rilasciati.
Tab. 1. Sintesi della cronistoria del Progetto Emys Liguria.
L’esperienza maturata nell’allevamento in condizioni semi-naturali ha permesso negli ul-
timi anni di riuscire ad ottenere un numero di neonati compreso tra i 30 ed i 50 all’anno.
Questi sono stabulati per il primo anno di vita in apposita area curatoriale dell’Acquario
di Genova, per poi essere trasferiti nella struttura all’aperto presso il Centro Emys di Leca
d’Albenga per favorire l’acclimatamento in condizioni simili a quelle naturali. Giunti in
un’età compresa tra i 4 ed i 6 anni, sono pronti per il rilascio in natura in appositi siti
ripristinati e tutelati, previo parere positivo da parte del Servizio Veterinario dell’Acquario
di Genova a seguito di indagini volte a rilevare la presenza di eventuali patogeni attraverso
tamponi orali ed anali, esami delle feci ed analisi del sangue. I rilasci eettuati a partire dal
2008 sono stati eettuati in tre siti: un’area umida in cui era già presente un piccolo nucleo
di E. orbicularis (16 esemplari rilasciati di cui 10 radiomarcati), uno stagno in cui non erano
più presenti esemplari di E. orbicularis (12 esemplari rilasciati di cui 3 radiomarcati), e un
corso d’acqua in cui erano presenti alcuni esemplari della specie (8 esemplari rilasciati di
cui 3 radiomarcati). I risultati migliori sono stati ottenuti negli ambienti lentici, nei quali è
stato rilevato un tasso di ricattura, ad un anno dal rilascio, compreso tra il 50% e l’80%. Al
contrario nell’ambiente lotico si è osservato, anche grazie alle tecniche di radiotracking, una
tendenza alla dispersione degli animali verso valle con spostamenti di circa un chilometro
anche lungo gli auenti dell’asta principale.
Grazie anche alla capillare opera di divulgazione e sensibilizzazione a livello locale (oltre
200 studenti delle scuole elementari e medie visitano il Centro ogni anno), la testuggine
palustre ingauna è percepita come specie bandiera caratteristica dell’ambiente palustre e tor-
rentizio dell’Albenganese. Animale simpatico e sentito come “tipico” del proprio territorio
e anche della propria giovinezza dai locali ha permesso di creare un movimento di consenso
che unisce diversi enti locali che ha portato, ad esempio, alla proposta concordata e appro-
vata dalle Amministrazioni Comunali di Garlenda e Villanova d’Albenga per la creazione di
un nuovo di un Sito di Interesse Comunitario.
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Alla ne, la conservazione di un piccolo animale palustre ha permesso e permetterà di
mantenere e recuperare ambienti quasi del tutto scomparsi nell’Albenganese come stagni,
bracci morti, canneti, ontaneti, piante e animali tipici di questi ambienti come pesci, uccelli
acquatici, anbi e invertebrati, come ad esempio il raro coleottero Astigis salzmanni tipico
degli ambienti ripariali (Mariotti et al., 2002).
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano tutti coloro che hanno contribuito e contribuiscono tuttora al pro-
getto Emys (Enti locali, WWF Liguria, Pro Natura Genova, volontari, Acquario di Genova,
GEV Savona, CFS) e l’EAZA (European Association of Zoos and Aquaria).
Bibliografia
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Mariotti, M., Arillo, A., Parisi, V., Nicosia, E. e Diviacco, G. (2002): Biodiversità in Ligu-
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Nemoz, N., Cadi, A., ienpot, S. (2002): Has fishing an eect on the survival of Emys or-
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Salvidio, S., Ottonello, D., Jesu, R., Genta, P., Ortale, S. (2005): Piano d’azione per la te-
stuggine palustre ingauna Emys orbicularis ingauna. Relazione nale. DIPTERIS, Genova
95 pp.