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Att i. VIII Congresso Nazionale
Societas Herpetologica Italica
Dario OTTONELLO, Fabrizio ONETO,
Luca LAMAGNI, Sebastiano SALVIDIO
DIP.TE.RIS., Corso Europa, 26, I-16132 Genova, Italia;
dario.ottonello@studionatura.net
Abstract. e conservation status of the Italian populations of the Parsley Frog Pelodytes
punctatus has been updated. Since 2004, three new sites have been discovered
but ve historical sites were destroyed or apparently deserted by the species.
Man-made habitat modication and periods of severe drought were possibly
responsible for the absence of the species. In three sites the female reproductive
population appeared stable. In Italy, the species’ range is clearly shrinking
westwards, while several populations are disappearing even within the actual
range, at cause of a combination of human and climatic events.
Keywords. Parsley Frog, conservation status, monitoring, Liguria.
In Italia, l’areale storico di Pelodytes punctatus (Daudin, 1802) sembra essere delimitato ad
Est da Rapallo (GE) a nord da Castino (CN) e Mombaldone (AT), mentre ad occidente le
popolazioni sembrano in diretta contiguità con quelle della Provenza (Castanet e Guyétant,
1989; Salvidio et al., 2004). Le popolazioni italiane, occupando una zona marginale dell’a-
reale, sono considerate minacciate (Doria e Salvidio, 1994) o in pericolo di estinzione (Bo-
logna e Venchi, 1998). In questo lavoro, sono presentati i dati relativi al monitoraggio eet-
tuato nel biennio 2009-2010 al ne di vericare, e se possibile quanticare, la presenza della
specie nei siti riproduttivi noti in letteratura. La fenologia riproduttiva della specie implica
due campagne di monitoraggio all’anno (una primaverile e una autunnale), sebbene non
tutte le popolazioni conosciute presentino un periodo riproduttivo autunnale (Salvidio et
al., 2004; Ottonello, dati non pubbl.). In base alle capacità di dispersione della specie, i siti
riproduttivi presenti in biotopi separati da meno di 500 metri sono stati considerati come
appartenenti ad un’unica metapopolazione. Nel periodo 2009-2010 per ogni sito sono stati
eettuati tre sopralluoghi al ne di vericare il successo riproduttivo della specie. La stima
del numero di femmine riproduttive è stata eettuata indirettamente attraverso il conteggio
delle ovature (Toxopeus et al., 1993), considerando quelle poste ad una distanza superiore
ai 40 cm come deposte da femmine dierenti (Guyétant et al., 1999).
Stato di conservazione di Pelodytes punctatus (Daudin, 1802) in Italia
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Nel 2009 oltre ai 17 siti riproduttivi noti in letteratura (cfr Salvidio et al. 2004 e Tabella
1) è stata confermata l’assenza della specie da tre siti “storici” in cui la riproduzione non è
osservata da anni: il laghetto di Santo Stefano (Lucinasco, IM), il Rio Rialasco (Genova) e
il Rio Tuia (Rapallo, GE) (Salvidio et al., 2004; Ottonello e Oneto, dati non pubbl.). Dal
monitoraggio è emerso che i siti in cui la specie si è riprodotta con successo nel biennio
2009-2010 sono 9 sui 17 indagati. A questi vanno aggiunti due nuovi siti scoperti nel corso
di questo lavoro presso Finale Ligure (SV) e Boissano (SV). La riproduzione autunnale è
stata osservata inoltre in sole due località, Monte Mao (Bergeggi, SV) e San Bernardo di
Pompeiana (IM). Dall’analisi dei dati per quanto concerne la stima dell’entità delle popola-
zioni emerge che esse raggiungono al massimo una trentina di femmine adulte riproduttive
e che esiste un certa stabilità nel numero di femmine riproduttive per sito con un aumento
contenuto a Monte Mao (Tabella 2).
SITO N. femmine
(Salvidio et al., 2004)
Numero femmine
2009
Ciaixe 2 2
San Bernardo 9 10
Campochiesa Non conosciuto 18
Rio Ibà 2 Non conosciuto
Monte Mao 19 31
Tab. 2. Confronto tra il numero stimato di femmine riproduttive.
Salvidio et al. (2004) riportano un totale di 14 siti riproduttivi noti in Italia al 2002. Se
si prendono in considerazione esclusivamente i siti riportati da questi autori, in soli 6 siti
è stata osservata la riproduzione nel biennio 2009-2010 con un decremento del potenziale
di siti riproduttivi pari al 58% in 8 anni. Se invece si considerano ipoteticamente come già
esistenti i siti successivamente scoperti e censiti, il decremento si attesta attorno al 42% (11
siti con riproduzione accertata su 19). La scomparsa della specie è in alcuni casi collegabile
ad una causa ben precisa, come ad esempio nel caso della Cava Pattarello in cui è stato rea-
lizzato un depuratore consortile (con conseguente prosciugamento delle pozze) o per il sito
di Capo Noli interessato da un vasto incendio. Per gli altri siti al momento non si possono
trarre conclusioni speciche (Tabella 3).
Sito Possibili cause della scomparsa
Rio Tuia Habitat inidoneo per alterazione antropica della vasca
Rio Rialasco Habitat inidoneo
Cava Voze Interramento e prosciugamento precoce delle pozze
Capo Noli Morte diretta e alterazioni ambiente terrestre dovute ad incendio
Cava S. Ambrogio Habitat inidoneo per alterazione antropica della vasca
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Monte Grosso Nessuna alterazione apparente
Cava Pattarello Distruzione sito per la costruzione del depuratore consortile
Borghetto Santo Spirito
Salea Habitat inidoneo, numerose rane verdi
Laghetto di S. Stefano Habitat inidoneo, introduzione testuggini e pesci alloctoni
Cipressa Prosciugamento precoce e prolungato delle pozze
Cipressa
(Case Zunchi) Prosciugamento precoce e prolungato delle pozze
Tab. 3. Possibili cause della scomparsa di Pelodytes punctatus.
A fronte della scoperta di nuove aree di presenza della specie, tra cui l’importante ritro-
vamento di una ricca popolazione nei comuni di Diano San Pietro e Villa Faraldi (IM), da
questo lavoro emerge il precario stato di conservazione di cui gode Pelodytes punctatus in
Italia. È pertanto auspicabile intraprendere al più presto delle azioni di conservazione volte
alla tutela di una delle specie a maggior rischio di estinzione tra i vertebrati italiani.
Sito Comune Riferimento Note
Tra Castino e
Cortemilia Cortemilia (CN) Peracca (1886) IV.1886, Adulto Museo
Scienze Naturali Torino
Tana del Forno,
114/Pi, 1045 m. Pamparato (CN) Morisi
(1972, 1983)
Un juv. non conservato.
Sito da vericare (Sindaco
et al., 2002)
Mombaldone Mombaldone (AT) Sindaco e
Andreone, 1988
1920, Juv. Museo Storia
Naturale Genova MSNG
29743
Mornese,
360 m. Mornese (AL) Sindaco et al.
(2002)
Osservato e fotografato
un esemplare adulto
Ciaixe,
390 m. Camporosso (IM) Jesu et al., 2000 Ultima riproduzione
accertata 2009
Ospedaletti Ospedaletti (IM) Klingelhoer,
1956
Nessun esemplare
conservato
San Bernardo,
367 m. Pompeiana (IM) Salvidio et al.,
2004
Ultima riproduzione
accertata 2010
Cipressa, a 700
m est Case
Zunchi, 470 m.
Cipressa (IM) Salvidio et al.,
2004
Ultima riproduzione
accertata 2002
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Cipressa,
350-417 m. Cipressa (IM) Salvidio et al.,
2004
Ultima riproduzione
accertata 2002
Laghetto di S.
Stefano, 509 m. Lucinasco (IM) Lanza, 1983
1981, Adulto Museo La
Specola Firenze MZUF
16600
Evigno,
510-665 m. Diano San Pietro (IM) Trucco, 2009 Ultima riproduzione
accertata 2010
Villa Faraldi,
550-750 m. Villa Faraldi (IM) Trucco, 2009 Ultima riproduzione
accertata 2010
Salea, Rio
Fanfane, 60 m. Albenga (SV) Salvidio et al.,
2004
Ultima riproduzione
accertata 2001
Albenga Albenga (SV) Sindaco e
Andreone, 1988
1958, Adulto Museo
Storia Naturale Genova
MSNG 37175
Campochiesa,
120 m. Albenga (SV) Jesu et al., 2000 Ultima riproduzione
accertata 2010
Rio Ibà, 200 m. Ceriale (SV) Jesu et al., 2000 Ultima riproduzione
accertata 2010
Cava Pattarello,
57 m. Borghetto S. S.(SV) Salvidio et al.,
2004
Ultima riproduzione
accertata 2003
Grotta Inferiore
di Santa Lucia,
200 m.
Toirano (SV) Doria, 1887
1883, Adulto Museo
Storia Naturale Genova
MSNG 29745
Monte Grosso,
265 m. Tovo S. Giacomo (SV) Salvidio et al.,
2004
Non si tratta di un sito
riproduttivo
Monte Grosso,
280 m. Pietra Ligure (SV) Salvidio et al.,
2004
Ultima riproduzione
accertata 2004
Cava s.
Ambrogio,
243 m.
Borgio Verezzi (SV) Salvidio et al.,
2004
Ultima riproduzione
accertata 2001
Calizzano Calizzano (SV) Sindaco e
Andreone, 1988
Nessun esemplare
conservato
Le Manie,
290-300 m. Finale Ligure (SV) Torchio, 1963
1968, 2 Juv Museo Storia
Naturale Genova MSNG
41559
Sito Comune Riferimento Note
Capo Noli,
175 m. Finale Ligure (SV) Salvidio et al.,
2004
Ultima riproduzione
accertata 2002
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Cava Voze,
289 m. Noli (SV) Sindaco e
Andreone, 1988
Ultima riproduzione
accertata 2007
Monte Mao,
280 m. Bergeggi (SV) Jesu et al., 2000 Ultima riproduzione
accertata 2010
Finale Ligure,
125 m. Finale Ligure (SV) Questo lavoro Ultima riproduzione
accertata 2010
Boissano,
160 m. Boissano (SV) Questo lavoro Ultima riproduzione
accertata 2010
Rio Rialasco,
90 m. Genova (GE) Vandoni, 1914
1887, Adulto Museo
Storia Naturale Genova
MSNG 36402
Rapallo Rapallo (GE) Vandoni, 1914 Nessun esemplare
conservato
Rio Tuia,
30 m. Rapallo (GE) Sindaco, 1994 Ultima deposizione nel
1993
Tab. 1. Elenco dei siti di ritrovamento e di riproduzione di Pelodytes punctatus in Italia. I
riferimenti bibliograci sono tratti da Salvidio et al. (2004).
Ringraziamenti
Lo studio è stato condotto grazie ad un nanziamento della Regione Liguria e al supporto
tecnico dell’Ente Parco Montemarcello-Magra.
Bibliografia
Bologna, M., Venchi, A. (1998): Pelodite punteggiato - Pelodytes punctatus In: Libro rosso
degli animali d’Italia. Vertebrati, p. 36. Bulgarini, F., Calvario, E., Fraticelli, F., Petretti,
F., Eds, WWF Italia, Roma.
Castanet, Guyétant, R. (Eds) (1989): Atlas de répartition des Amphibiens et des Reptiles de
France. Société Herpétologique de France, Paris.
Doria, G., Salvidio, S. (1994): Atlante degli Anbi e Rettili della Liguria. Cataloghi dei beni
naturali n° 2, Regione Liguria, Nuova Litoee, Castelvetro Piacentino.
Guyétant, R., Temmersmans, Avrillier, J.N. (1999): Phénologie de la reproduction chez
Pelodytes punctatus Daudin, 1802 (Amphibia, Anura). Amphibia-Reptilia, 20:149-160.
Salvidio, S., Lamagni, L., Bombi, P., Bologna, M. (2004): Distribution, ecology and
conservation of the parsley frog (Pelodytes punctatus) In Italy (Amphibia, Peloditidae).
Ital. J. Zool. 71(Suppl.): 73-81.
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Att i. VIII Congresso Nazionale
Societas Herpetologica Italica
Toxopeus, A.G., Ohm, M., Arntzen, J.W. (1993): Reproductive biology of the parsley frog,
Pelodytes punctatus, at the northern-most part of its range. Amphibia-Reptilia, 14(2):
131-148.
Trucco, S. (2009): Ricerche faunistiche nei S.I.C. Pizzo d’Evigno (IT1315602) e Capo
Mele (IT1325624), Liguria occidentale. Tesi di Laurea in Scienze dei Sistemi Naturali,
Università delgi Studi di Genova..
Valorito, R., Lamagni, L., Oneto, F., Ottonello, D. (2007): Pelodytes punctatus. Osserva-
torio Erpetologico Italiano – 3. Acta Herpetologica 2(2): 162.