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Scillitani G., Liuzzi C., Lorusso L., Mastropasqua F., Ventrella P. (curatori), 2013.
Atti IX Congresso Nazionale della Societas Herpetologica Italica
(Bari - Conversano, 26-30 settembre 2012). Pineta, Conversano (BA).
ISBN 9 78-88-908-7160-3
Nuovi dati sul comportamento di cura parentale nei Caudati:
Hydromantes (Speleomantes) strinatii (Amphibia,
Plethodontidae)
FABRIZIO ONETO1,2, DARIO OTTONELLO2,3, MAURO V. PASTORINO1, SEBASTIANO
SALVIDIO1,2
1 Gruppo Speleologico Ligure “A. Issel”, Villa Comunale ex Borsino, 16012 Busalla (GE).
2 DISTAV, Università degli Studi di Genova, corso Europa 26, 16132 Genova.
3 Autore per la corrispondenza: E-mail: dario.ottonello@studionatura.net
Abstract. New data about parental care behaviour in Caudata: Hydromantes
(Speleomantes) strinatii (Amphibia, Plethodontidae). In Hydromantes (Speleomantes)
strinatii the egg guarding female shows a complex array of parental behaviours such as
clutch displacement and active defence. Moreover, recent observations demonstrated
that the female also displays post-hatching parental cares consisting in prolonged skin
contacts with newborns, that last about 40 days. In 2011, an experiment was performed
to test the existence of other types of post-hatching parental behaviours of the female
towards its young. These experiments were performed inside the Biospeleological
Station of Besolagno (GE), in complete darkness, and were recorded by means of an
infrared video camera. Two adults male cave salamanders were introduced inside a
terrarium in which two females were guarding a group of eight and nine hatchlings,
respectively. In all cases, the approaching male elicited an aggressive behaviour of the
female that intercepted and repelled the intruder by physical contacts, head pushes and
bites. After these aggressive bouts, both females always re-established skin contacts
with their young. These are the first experimental observations in salamanders of an
active anti predatory behaviour of the female parent to protect hatchlings.
Keywords. Plethodontid salamanders, post-hatching parental cares, IR video
recording
Nei Caudati le cure parentali prima della schiusa sono ben documentate e
comprendono vari tipi di sorveglianza (Forester, 1984; Austin, 2000) e di difesa delle uova
contro eventuali predatori (Nussbaum, 2003; Wells, 2007). Per quanto riguarda il
comportamento parentale dopo la schiusa, i dati sono invece piuttosto scarsi e a volte
aneddotici. Ad esempio, nel genere americano Desmognathus è noto che la femmina
staziona in vicinanza dei neonati appena schiusi per circa quattro settimane, ma non si
conoscono le relazioni che essa stabilisce coi neonati (Mathis et al., 1995). Nel geotritone di
Strinati Hydromantes (Speleomantes) strinatii le cure parentali della femmina dopo la
deposizione delle uova sono complesse e sono state descritte per la prima volta da Durand
Nuovi dati sul comportamento di cura parentale di Hydromantes (Speleomantes) strinatii
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(1967, 1970). Recentemente l’uso di una videocamera a raggi infrarossi (IR) ha permesso di
descrivere e analizzare in dettaglio anche il comportamento di una femmina verso i suoi
due neonati dopo la schiusa (Oneto et al., 2010). In questo caso, femmina e neonati hanno
stabilito e mantenuto ripetuti contatti fisici fino all’abbandono del sito da parte dei piccoli,
40 giorni dopo la nascita. In questo studio sono stati registrati i comportamenti parentali di
altre due femmine di H. strinatii, con lo scopo di confermare le precedenti osservazioni di
Oneto et al. (2010) e di ottenere ulteriori dati sull’etologia della specie. In particolare sono
stati condotti esperimenti al fine di testare la presenza di un comportamento protettivo delle
femmine contro eventuali predatori dei neonati.
Le registrazioni sono state effettuate nella Stazione Biospeleologica di Besolagno
(Savignone, Genova), allestita dal Gruppo Speleologico Ligure “A. Issel” per studiare
l’etologia e l’ecologia dei geotritoni in condizioni semi-naturali (Salvidio et al., 1994). La
strumentazione consisteva in un sistema di videosorveglianza equipaggiata con sensore
ottico e illuminatore a led infrarossi in grado di registrare, in condizioni di totale assenza di
disturbo luminoso e in continuo, il comportamento dei geotritoni. Due femmine (A e B)
apparentemente gravide sono state immesse e stabulate in un ampio terrario aperto
(dimensioni: 70 x 50 x 30 cm) nel mese di novembre 2010. I bordi superiori del terrario
sono ripiegati a U al fine di ridurre la possibilità di fuga degli animali. La registrazione
delle immagini ha avuto inizio con la schiusa delle uova dopo circa 11 mesi di sviluppo,
nella prima metà di ottobre 2011, ed è proseguita fino alla dispersione dei nuclei familiari
avvenuta dopo circa 40 giorni. In totale sono state effettuate 840 ore di registrazione che
hanno permesso di ricostruire le relazioni e i comportamenti che si stabiliscono tra madre e
neonati.
In questo caso, tutte le uova deposte sono giunte alla schiusa, per un totale di otto
neonati per la femmina A e nove per la femmina B. L’analisi delle immagini registrate ha
permesso di confermare innanzitutto le precedenti osservazioni che erano state condotte
però su una sola femmina (Oneto et al., 2010):
1. i neonati e la madre mantengono contatti fisici che durano alcune ore per circa 35
giorni dopo la schiusa (Figura 1);
2. i neonati dopo pochi giorni dalla schiusa aumentano gradualmente la propria
mobilità e si allontanano dalla madre, facendo tuttavia sempre ritorno in
prossimità del sito di schiusa dove staziona la madre;
3. i neonati salgono spesso e permangono a lungo sul dorso della madre e, a volte
vengono trasportati passivamente per brevi tratti;
4. la madre lascia periodicamente e per un tempo variabile il sito di schiusa ma vi fa
sempre ritorno ristabilendo ogni volta il contatto fisico con i neonati.
Dopo circa dieci giorni dalla nascita è stata predisposta la seconda fase della
sperimentazione. Due esemplari maschi di geotritone di Strinati sono stati immessi nel
terrario al fine di registrare le loro eventuali interazioni con le femmine ed i neonati.
I geotritoni maschi hanno individuato in poco tempo le femmine, e più volte si sono
avvicinati ai gruppi familiari causando questi comportamenti in entrambe le femmine:
1. ciascuna femmina ha reagito solo alla presenza del maschio che giungeva in
prossimità dei propri neonati;
2. l’avvicinamento dell’intruso provocava in tutti i casi l’aumento della reattività
delle femmine che intercettavano e invitavano l’intruso ad allontanarsi, tramite
contatti e spinte della testa e anche morsi. Queste interazioni, in alcuni casi hanno
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F. Oneto, D. Ottonello, M.V. Pastorino e S. Salvidio
Fig. 1. Interazione della femmina di Hydromantes (Speleomantes) strinatii coi neonati dopo la schiusa
(foto Renato Cottalasso).
portato a vere e proprie lotte che sono sempre terminate con l’allontanamento del
maschio/intruso;
3. dopo ogni atto aggressivo verso l’intruso, le femmine tornavano sempre verso i
propri neonati ristabilendo nuovamente il contatto fisico.
Queste osservazioni dimostrano l’utilità dell’uso di videocamere a IR, che non
disturbano gli animali, per la registrazione di comportamenti che si svolgono in ambienti
totalmente primi di luce. Inoltre, sono la prima testimonianza diretta di un comportamento
di difesa attiva dei neonati da parte delle femmine dei Plethodontidae e aprono interessanti
prospettive sullo studio e l’analisi dell’evoluzione del comportamento parentale dopo la
schiusa delle uova nei Caudati.
Le autorizzazioni alla cattura temporanea dei geotritoni sono stati rilasciati dal
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (permesso DPN-2010-
0010807 valido per gli anni 2010-2012).
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